Decreto clima: un elefante che partorisce un topolino? L’analisi del professor Andreassi punto per punto

Dopo alcune modifiche sostanziali rispetto alla prima bozza, il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto clima, il primo tassello del cosiddetto “green new deal” annunciato dal Governo Conte bis. Vergognoso chiamarlo così, sia perché rispetto agli altri Paesi non sono stati stanziati fondi a sufficienza e sia perché sembra “partorito” da alieni

“Ben 450 milioni da investire sul decreto Clima è offensivo. Costa avrebbe potuto tagliare i sussidi e i fondi ai combustibili fossili”, questo una delle tante proposte / critiche emerse in occasione dell’intervento del delegato ai rifiuti del Comune di Albano Laziale Luca Andreassi nell’ambito della trasmissione web Tv Officina Stampa condotta dalla giornalista Chiara Rai.

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Il professore universitario alla facoltà di ingegneria all’Uni Tor Vergata Luca Andreassi

Andreassi rimarca l’esiguità della cifra

“Sono 450 milioni di euro di investimenti – dice – mentre l’analogo decreto clima fatto in Germania al 2023 prevede come investimenti 50 miliardi che diventano 100 miliardi nel 2030. Dovrebbe essere un provvedimento che mette in piedi una serie di azioni per diminuire l’impatto ambientale ma in realtà si riesce veramente a ottenere questo risultato? Dovrebbe consentire di vivere in un ambiente più sano”.

Andreassi porta l’esempio del bonus rottamazione che sostanzialmente funziona così. Se si ha una macchina da rottamare o un motociclo, peraltro la rottamazione e l’accesso al bonus prevede tutta una serie di vincoli e requisiti vari come ad esempio in che Regione ci si trova ecc., si possono ottenere in cambio dei soldi da spendere in abbonamento per il trasporto pubblico locale e regionale. quale convenienza può esserci oggi a rottamare la propria auto se la rete dei trasporti non è eccellente sotto il profilo dei collegamenti? Ad esempio Andreassi con i mezzi impiega un’ora e mezza per raggiungere Tor Vergata da Albano mentre se con l’auto ci mette 20 minuti. Ecco il paradosso.

Ad ogni modo, la nuova misura si chiama Buono mobilità e prevede 1.500 euro per chi rottama entro il 31 dicembre 2021 un’auto omologata fino alla classe Euro 3 o 500 euro per chi rottama motocicli omologati fino alla classe Euro 2 ed Euro 3 a due tempi. Attenzione però, sono inclusi in questa possibilità esclusivamente i residenti nelle aree sottoposte a procedure di infrazione Ue per il superamento delle soglie di inquinamento: Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana e Veneto. Il buono mobilità può essere utilizzato entro tre anni per l’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico locale o regionale o di altre servizi integrati, oppure per l’acquisto di biciclette a pedalata assistita.

Poi c’è un piccolo, ma davvero piccolo finanziamento di cinquemila euro che mettono a disposizione per chi effettua la vendita di prodotti alla spina. Conviene davvero risvoluzionare tutto per cinquemila euro che al commerciante finiscono subito. Ci vorrebbe un altro tipo di incentivo. Ma spieghiamo meglio, i negozi che allestiranno spazi dedicati alla vendita di alimentari e detergenti sfusi, infatti, potranno beneficiare di un contributo economico fino a 5.000 euro per le spese sostenute per introdurre spazi dedicati a questa tipologia di acquisti. Ecco la beffa. La condizione è che i contenitori offerti dai commercianti non siano monouso, aspetto che apre a una serie di problematiche, in primis la remota possibilità di riutilizzare i contenitori per acquisti successivi per ragioni igieniche. Il punto vendita è infatti sempre responsabile dell’igiene dei prodotti che vengono venduti e, autorizzando la vendita tramite contenitori portati da casa, non sarà in grado di assicurare la salubrità degli alimenti. In conclusione, con tutta probabilità, i supermercati impediranno di utilizzare i contenitori propri.

Un elemento che può essere considerato “positivo”, aggiunge Andreassi, è l’identificazione di un commissario per le discariche abusive che si occupi della mappatura dei siti, strumento “utile e auspicabile”. Ma anche la realizzazione o il miglioramento del trasporto scolastico tramite mezzi elettrici o ibridi per i bambini delle scuole dell’infanzia, della primaria e secondaria che frequentano sia istituti comunali che statali. Bisogna vedere però in quante ditte di trasporto che hanno la gestione dei servizi dei Comuni vogliano attuare questa “rivoluzione”

Le foreste urbane metropolitane

Ma poi, però, arriva la ciliegina sulla torta che è l’investimento sulla piantumazione che prevede la creazione di foreste urbane metropolitane. Beh, Andreassi ha lanciato un appello: “Non ci mandate altri alberi ad Albano”. Avere in carico altri alberi significa dover necessariamente avere a disposizione dei dipendenti comunali che fanno solo questo. E lasciare gli alberi incolti significa mancanza di sicurezza per pedoni e auto, radici killer che crescono sotto l’asfalto, incuria e degrado. In sostanza, se ci fossero più fondi per assumere giardinieri andrebbe bene anche un fitto bosco per ogni Comune.

Ricapitolando, il Decreto Clima inciderà davvero molto poco sulla lotta all’emergenza climatica in corso, per cui occorrerebbero provvedimenti ben più radicali. A partire da una seria svolta pro-rinnovabili e da una drastica rimodulazione dei sussidi ai combustibili fossili per agevolarne il distacco. Francamente possiamo esigere questo dagli italiani pur sapendo che la politica energetica dell’Italia, continua a girare intorno all’utilizzo del gas naturale? Non è dunque azzardato parlare di una ingiustizia climatica e sociale. e’ assolutamente necessario fare i conti con la realtà e le previsioni più accreditate con l’onestà intellettuale di capire che tra il dire e il fare c’è ancora di mezzo un mare, attraversato da petrolio e gas fossile. Questo è un dato di fatto.

Infine Andreassi ha portato l’esempio della parlamentare democratica americana Alexandria Ocasio-Cortez che ha lanciato il Green new deal, per salvare il paese dall’ingiustizia sociale e dalla minaccia del riscaldamento globale. Il nome fa già presagire che si tratti di una misura tanto rivoluzionaria quanto fondamentale, come lo fu quella varata da Franklin Delano Roosevelt fra il 1933 e il 1937 allo scopo di risollevare gli Stati Uniti dalla Grande depressione, cominciata quel famoso martedì nero del 1929.

“Ma perché non Copiamo?” si è chiesto Andreassi. “Proviamo a fare una rivoluzione culturale e umana e sociale, una rivoluzione che deve partire dal fatto che se vogliamo veramente cambiare passo deve nascere il “lavoro verde”, devono girare i soldi per costruire veramente una green economy che si basa sulla valorizzazione degli acquisti verdi e sulla vera tutela dell’ambiente. È chiaro che la rivoluzione deve essere sociale”.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 31/10/2019



Albano, impianto Tmb Roncigliano: che succede?

C’è la concreta ipotesi che possa essere ricostruito e rimesso in funzione l’impianto di Roncigliano, nel Comune di Albano, che tratta i rifiuti indifferenziati. Ma ce ne vorrà di tempo e di battaglie affinché la situazione possa prendere forma. Intanto non ci sono tutte le autorizzazioni, poi il sito deve essere bonificato e poi ci sarebbero i sigilli (forse) della Procura e poi ancora c’è l’amministrazione Marini che già ha affilato gli artigli. ma veniamo ai fatti.

L’ingegner Flaminia Tosini, che a Vetralla è vicesindaco e assessore in quota PD, firma una determina come direzione Regionale Politiche Ambientali e Ciclo dei Rifiuti con cui sostanzialmente asserisce che la nuova società che ha preso in mano l’ex gestione di Cerroni può godere della proroga delI’Aia (Autorizzazione d’impatto Ambientale) grazie a una fideiussione dell’ex Pontina Ambiente.

Un dietrofront clamoroso rispetto alla precedente comunicazione di agosto con cui la stessa dirigente comunicava che le autorizzazioni erano scadute nel 2014. Un fulmine a ciel sereno per l’amministrazione PD guidata da Nicola Marini, sindaco di Albano e presidente Anci (Associazione nazionale comuni italiani) che da subito ha palesato la sua contrarietà alla riapertura dell’impianto di Roncigliano e adesso minaccia ricorsi al Tar e segnalazioni al Prefetto e alla Procura di Velletri che di fatto aveva messo i sigilli all’impianto dopo l’incendio: “Ai fini dell’esecuzione di eventuali lavori di costruzione e/o ricostruzione e/o ripristino dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico sito in località Roncigliano – si legge in una nota del Comune – si ritiene non esaustivo il riferimento nota AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale)”, in data odierna è stata trasmessa all’Amministrazione Comunale la Determina n. G14894 del 31.10.2019 inerente le “linee guida per il ripristino dell’impianto TMB in questione”. A tale proposito l’Amministrazione Comunale ha fatto formale richiesta di accesso agli atti presso la Regione Lazio, al fine di valutare ogni possibile azione a contrasto di quanto previsto nella Determinazione n. G14894. Inoltre faremo istanza alla Procura della Repubblica di Velletri per conoscere se l’area in questione sia stata dissequestrata dopo l’incendio del 30 giugno 2016 e informeremo dell’intera procedura il Prefetto di Roma, evidenziando le incongruità presenti negli atti della Direzione Regionale Politiche Ambientali e Ciclo dei Rifiuti. Faremo anche richiesta per la bonifica del sito. Naturalmente, una volta esaminata tutta la documentazione raccolta e ravvisati gli estremi, presenteremo ricorso presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio”.

Il delegato ai Rifiuti del Comune Luca Andreassi parla di palesi contraddizioni : “La Regione Lazio – dice – ha da poco approvato un Piano Regionale dei Rifiuti nel quale esplicitamente si esprime la volontà di superare la chiusura del ciclo dei rifiuti attraverso gli impianti di trattamento meccanico e biologico, mettendo al centro della chiusura del ciclo dei rifiuti stesso il recupero di materia e, solo in ultima analisi, il recupero di energia. Ho avuto più volte modo di apprezzare tale approccio sia per la valenza ambientale (i TMB sono impianti inquinanti in cui entra rifiuto ed esce rifiuto che viene o smaltito in discarica o incenerito) sia per ragioni di sicurezza (il numero di TMB andati a fuoco negli ultimi anni è elevatissimo). Rimane pertanto difficile, in tale contesto, capire quale senso abbia l’autorizzazione di un impianto TMB a Roncigliano per lo più al centro di un’area caratterizzata da un elevato livello di raccolta differenziata e che, dunque, certamente non necessita di un impianto del genere. Verrebbe da pensare che possa essere un impianto a servizio di realtà diverse da quelle locali e che,magari, hanno difficoltà a raggiungere elevati livelli di raccolta differenziata. Ma entreremmo nel campo delle congetture e preferisco ragionare sui fatti. Certamente metteremo in atto tutte le azioni necessarie ad impedire che questo accada”




Anguillara, De Vito (Lega) lancia un appello ai consiglieri di maggioranza: “Chi ha il coraggio di spegnere la luce a questa giunta?”

Ho con attenzione seguito l’ultimo consiglio comunale – afferma Daniele De Vito Coordinatore della Lega di Anguillara – per sentire le risposte dell’attuale amministrazione in ordine a due problemi fondamentali che
riguardano la nostra cittadina, ovvero la situazione riguardante la neo scuola, si fa per dire, costituita da container in Via Duca degli Abruzzi e la rimodulazione del servizio relativo alla cittadella socio – sanitario.
Sono rimasto basito! Questa amministrazione è franata sotto i colpi dell’intera opposizione che, per la prima volta ha battuto un colpo dopo tanto tempo, e con dati alla mano, ha fatto il suo dovere snocciolando
tutte le incongruenze sia dell’opera prestata, sia dell’assoluta illegittimità del bando effettuato, e mi auguro che si dirigeranno direttamente alla Procura della Repubblica al fine di attenzionarla delle pesanti violazioni
poste in essere, sia infine, sia sul fantasioso futuro che ci aspetta.
Mentre sono in attesa di leggere la relazione finale sulla situazione strutturale dell’immobile relativo alle scuole medie di Via San Francesco, per la quale sono terrorizzato visto che, se fosse simile a quella delle
scuole elementari, fra qualche tempo Anguillara non avrà più un campo di calcio, visto che la cittadella sportiva sarà un ricovero di container, rimango impressionato dalla situazione di stallo relativa alla rimodulazione del servizio della cittadella socio – sanitario.
Ritengo che un Comune nel concedere il servizio ai cittadini debba prima di tutto occuparsi dei meno abbienti e dei meno fortunati, per poi allargarsi ai servizi di base a tutti gli utenti, che ad Anguillara scarseggiano in maniera eclatante, giungendo anche ad indebitare il comune se necessario al fine di garantire il minimo sindacale, anche perché stiamo parlando di cifre inique rispetto ad un bilancio di oltre 70 milioni di euro.
Ma la cosa che fa più arrabbiare e che i consiglieri di maggioranza, organo deputato al controllo dell’operato della Giunta, che è costituita tutta da soggetti esterni, continui ad avallare provvedimenti totalmente illegittimi uno dietro l’altro senza che nessuno di loro provi minimamente a dire la propria.
Non abbiamo avuto una singola risposta, sia dalla maggioranza che dalla giunta, sulle abnormità che sono successe negli ultimi mesi, dalle profonde violazioni di leggi urbanistiche da parte di un consigliere di maggioranza, alla presunta incapacità dell’attuale sindaco di gestire il comune, alle ripetute violazioni alla legge Severino.
Per contro, parlando con i cittadini, emergono delle profonde perplessità visti gli errori commessi da questa amministrazione in ogni ambito, dalla questione relativa al Piano Regolatore ai servizi sociali, dai piani
integrati alle scuole, dai continui errori nell’ espletamento di appalti pubblici alle questioni relative allo sport, dal turismo all’ associazionismo, ma quanto ancora dovranno soffrire i cittadini per ricevere ciò che
gli spetta e per ciò che pagano profumatamente al comune, senza ricevere ne risposte ne servizi? Proviamo a fare un nuovo appello – conclude De Vito – non alla giunta, la quale risulta imbullonata alle poltrone solo per percepire quello stipendio che paga il cittadino andando contro il cittadino stesso solo per arrivare alla fine del mese, ma soprattutto ai consiglieri di maggioranza… possibile che tra di voi non ci sia nessuno che si sofferma a valutare il pessimo operato della giunta? e che non ha il coraggio di approfondire senza dare per giusto e vero ciò che gli viene sottoposto dalla stessa? e soprattutto che non abbia il coraggio di spegnere la luce a questo consesso ormai fuori controllo?
A voi consiglieri evidenzio che la politica è complice se trionfa l’incuria, e vi sottopongo una frase della signora Oriana Fallaci su cui riflettere “Vi sono momenti, nella Vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre.” Ai posteri l’ardua sentenza!




Trent’anni di Profondo Rosso store. Intervista al regista Luigi Cozzi

Trent’anni di Profondo Rosso, lo store, nel cuore di Roma (via dei Gracchi), dedicato all’horror, alla fantascienza, ai gialli e al mistero, inaugurato il 31 ottobre 1989 dal “maestro del brivido” Dario Argento. Un punto di incontro non solo per gli amanti del genere, una bottega, originale, tagliente, nella quale immergersi, in un lungo e affascinante viaggio, e trovare curiosità cinematografiche o letterarie capaci di stuzzicare, appagare la fantasia. Nei sotterranei il “Museo degli Orrori”, assolutamente da visitare.

Entriamo e
veniamo subito travolti da un’atmosfera surreale, bizzarra, incantevole, tra l’onirico
e il fiabesco. È una giornata particolare, importante, un grande traguardo, che
si conclude questa sera con l’attesa visita di Dario Argento, che celebra,
insieme ai suoi fan, i trent’anni di attività. Ci accoglie Luigi Cozzi, regista, sceneggiatore e scrittore, particolarmente
attivo nella cinematografia di fantascienza e horror, collaboratore e,
soprattutto, amico di Argento. E parlare con lui, uomo di grande spessore
culturale, è un po’ come sfogliare un libro dedicato alla storia del cinema.

Tra le mani la
nuova antologia di racconti “Le Case dei
Fantasmi
”, scritti insieme a Sergio
Bissoli
e sul bancone, invece, tra maschere suggestive, sceneggiature, dvd
e zucche di halloween, notiamo la locandina del suo ultimo film: “La battaglia di Roma-1849”, attenta ricostruzione
della Repubblica Romana, dalla creazione alla caduta, che sarà presentato in
anteprima a novembre nella Biblioteca
Angelica
.  

“L’idea dello
store – esordisce il regista – è venuta nel 1988 a Dario Argento, che ne ha
affidato la realizzazione pratica a me. Il negozio è stato aperto al pubblico
in occasione dell’Halloween del 1989, esattamente trent’anni fa. Da allora
offriamo al pubblico degli appassionati italiani e stranieri dvd, blu-ray,
maschere, costumi, pupazzi, libri, cd, vinili, poster, magliette, oggetti di
arredamento, make up e ogni altra cosa che riguardi i film italiani e stranieri
di fantascienza, horror, fantasy e thrilling vecchi o nuovi. Inoltre, nei
sotterranei del negozio si può visitare il Museo degli Orrori di Dario Argento,
un’esposizione di elementi scenografici, trucchi, effetti speciali e pupazzi
meccanici usati dal celebre regista durante la realizzazione dei suoi celebri
film”.

E com’è
nata la collaborazione con Dario Argento?
“Ho iniziato a collaborare
con Dario nel 1970, quando lui stava girando il suo secondo film, Il Gatto a nove code, il nostro
rapporto di lavoro e di amicizia dura ancora oggi, cinquant’anni dopo”. Com’è
cambiato negli anni il cinema dell’orrore/fantascienza?
“Beh, tantissimo,
così come sono cambiati più in generale anche il cinema e il mondo, la
società…”

E mentre il
regista del brivido torna in Tv con la serie Longinus, sospesa tra il reale e il soprannaturale, Luigi Cozzi, il
cui esordio alla regia avviene nel 1969 con la pellicola fantascientifica Il tunnel sotto il mondo, presentata al
Festival del film di fantascienza di Trieste, si appresta a presentare la sua ultima
opera, un’incursione nella Roma papalina tanto cara a Luigi Magni. Dopo “Blood on
Méliès’ Moon”
del 2015, firmato con lo pseudonimo Lewis Coates e editato da Profondo Rosso Edizioni, e successivo film
per i ragazzi “I piccolo Maghi di Oz” (2018),
realizzato con i bambini dell’Istituto Comprensivo Scuola Elementare Piaget
Majorana di Roma.

“Il nuovo film
si intitola LA BATTAGLIA DI ROMA-1849,
e a novembre lo presento in anteprima in collaborazione con il ministero alla
biblioteca Angelica. Ho scelto di ricostruire la storia della creazione e della
caduta della Repubblica Romana, in quanto la sua costituzione, redatta da
Giuseppe Mazzini, era così moderna e liberale da essere stata usata poi come base
nella stesura della costituzione dell’attuale Repubblica Italiana. Inoltre, la
lotta per la libertà sostenuta da Mazzini, Garibaldi e tanti cittadini romani in
quell’occasione era piena di episodi di eroismo e di abnegazione
particolarmente adatti a una fedele e significativa trasposizione
cinematografica. Le riprese sono durate circa un anno in varie regioni del Nord
Italia e ovviamente a ROMA, in quelle sue parti che sono cambiate di meno dal
1849 a oggi”.

Il tempo è
tiranno, vorremmo continuare a parlare con Luigi Cozzi, ascoltare i suoi
racconti, i suoi aneddoti, ma non siamo gli unici. Spazio a tutti. E poi, c’è
da preparare l’evento di questa sera, lunga e affascinante, con Argento, Cozzi
e Letizia.




Castel Gandolfo, Bruni su attacco di Gasperini: ecco perché l’area è recintata

Perché su Salita S. Antonio è stata recintata un’area del marciapiede? Proprio non ci sta l’assessore Alessia Bruni a farsi dare dell’incompetente dall’avversario politico Gasperini che ha pubblicato il suo “attacco politico” su Facebook



“L’attuale situazione – dice Alessia Bruni – non è collegata ai precedenti lavori già terminati e completati e che hanno riguardato un intervento di sistemazione e messa in sicurezza del passaggio pedonale vicino all’asilo Maestre Pie Filippini.

In questi giorni è stato notato un piccolo spostamento di alcuni sampietrini e, in via precauzionale, data la vicinanza della scuola e in previsione di possibili piogge, si è recintata la strada garantendo il passaggio pedonale sul marciapiede in totale sicurezza.

In tal modo si può procedere alle verifiche di approfondimento della natura di questa nuova infiltrazione, non legata alla precedente già risolta.

Ciò che ora è visibile su Salita S. Antonio purtroppo è frutto di cause tutt’ora allo studio, che non riguardano affatto l’intervento eseguiti di recente con cui abbiamo provveduto alla pulizia delle tubazioni e alla sostituzione dei nuovi pozzetti, hanno avuto effetto positivo come da previsione, nonostante il sistema di smaltimento deve essere ancora completato con successive opere.

Con i precedenti lavori sono stati risolti ed eliminati anche problemi di allagamento sul tratto di strada di fronte al bar, che causavano danni alle attività limitrofe.

Andiamo avanti convinti del nostro operato, affiancati da tecnici a disposizione per ogni chiarimento”.




Campagnano,Caramanica (RA): “No al forno crematorio”

“Rivoluzione Animalista è totalmente contraria alla realizzazione del forno crematorio sul territorio cittadino di Campagnano di Roma. Quella dell’amministrazione comunale, infatti, rappresenta una scelta scriteriata, illogica, che rischia di incidere negativamente sulla salute degli abitanti di Campagnano e sugli animali, in particolare i volatili. D’altronde, viviamo in un territorio già duramente colpito dall’inquinamento ambientale e reputiamo fuori luogo la costruzione di una struttura del genere, che potrebbe immettere nell’aria sostanze inquinanti come diossina e mercurio. Così facendo, il sindaco Fiorelli e la sua maggioranza stanno dimostrando impietosamente di tenere maggiormente all’interesse economico e privato piuttosto che al diritto alla salute della comunità cittadina e animale di Campagnano di Roma. Ci opporremo con tutti i mezzi democratici a disposizione per far tornare l’amministrazione sui propri passi: Rivoluzione Animalista dice no alla realizzazione del forno crematorio. Infine, vogliamo stigmatizzare con forza l’atteggiamento maleducato e irrispettoso del primo cittadino di Campagnano che ha chiuso per ben tre volte il telefono in faccia a un responsabile del nostro partito, “reo” soltanto di chiedere delucidazioni sul progetto di forno crematorio. Un atteggiamento, quello di Fulvio Fiorelli, inaccettabile e vergognoso. Il sindaco chieda scusa”.

Così, in una nota, il segretario nazionale del partito “Rivoluzione Animalista”, Gabriella Caramanica.




Governo, manovra: rispunta l’aumento sulla “tassa della fortuna”

E’ terminato dopo circa due ore il vertice di governo sulla manovra, e domani ce ne sarà un altro ‘per chiudere’ fanno sapere fonti di Palazzo Chigi.

“L’impianto della manovra resta quello che si conosce: l’accordo sostanziale c’è. L’incontro è avvenuto in un clima assolutamente tranquillo. Andiamo avanti determinati, con più coesione”. Lo dice Loredana De Petris, capogruppo di Leu al Senato, uscendo da Palazzo Chigi dopo il vertice di governo. L’obiettivo, spiega, è chiudere la manovra “tra giovedì e venerdì”.

Restano in manovra la tassa sulla plastica e la sugar tax, mentre è stato fermato l’aumento della cedolare secca.”La cedolare secca, oggi al 10%, era previsto che salisse al 15%: in una prima bozza di manovra era stata portata al 12,5% ma oggi si è fatto uno sforzo per tenerla al 10% e rendere questa aliquota permanente”. “C’è stata la forte volontà di tutte le forze politiche di non aumentare le tasse sulla casa”, aggiunge. Lo spiegano fonti di Palazzo Chigi al termine del vertice di maggioranza. Ci saranno per il 2020 in legge di bilancio 140 milioni in più per finanziare Industria 4.0: in tre anni saranno 420 i milioni in più. Intesa su digitalizzazione la svolta green, per sostenere le famiglie e il welfare, per rafforzare la crescita delle imprese, per sostenere gli investimenti e semplificare la fiscalità degli enti locali. “Una buona notizia dal vertice di maggioranza sulla legge di bilancio: la cedolare secca sugli affitti a canone calmierato resta al 10% (a legislazione vigente sarebbe passata al 15%)”. Lo scrive su Twitter il viceministro all’Economia del Pd Antonio Misiani.

Rispunta l’aumento della “tassa sulla fortuna” per le coperture della manovra. Secondo quanto si apprende il governo, per finanziare la stabilizzazione al 10% della cedolare secca sugli affitti sociali, starebbe pensando di ripescare il rialzo dal 12% al 15% del prelievo sulle vincite oltre i 500 euro (che saliva al 25% sopra il milione), comparso nelle prime bozze del decreto fiscale, poi sostituito dall’intervento sul Preu. La vecchia norma valeva circa 96 milioni a regime, circa la metà il primo anno. In manovra ci saranno 600 milioni aggiuntivi, nel 2020, per le misure per la famiglia. Lo confermano fonti di Palazzo Chigi.

Il nodo restano la flat tax e quota 100. “Siamo a lavoro per individuare i 100 milioni necessari per confermare il regime agevolato per le partite Iva fino a 65.000 euro, eliminando tutti i vincoli. La maggioranza ha condiviso questa sollecitazione del Movimento 5 Stelle” ha dichiarato il viceministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli. Marattin ha ribadito che “per noi Quota 100 va abolita, se la nostra opinione non sarà condivisa dal Parlamento avremo la soddisfazione di aver fatto una battaglia in cui crediamo, non è che si fanno solo battaglie per vincere”.

“Nella manovra ci sarà il pacchetto di norme relativo agli Enti Locali, su cui ho lavorato in questi mesi. Ci saranno le misure relative alla riscossione, quelle relative all’accorpamento di Imu-Tasi nella local tax, ed i 110 milioni di ristoro per l’Imu”. Lo ha detto il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli. Con la manovra arriverà un nuovo inasprimento della tassazione sui tabacchi ‘tradizionali’. Lo confermano fonti di governo. Il prelievo, che non interesserà le sigarette elettroniche, però sarà ridotto rispetto alle cifre circolate nelle scorse settimane e si dovrebbe fermare a 88 milioni.

Dagli Stati Uniti Renzi “Sono contentissimo che abbiamo bloccato l’aumento dell’Iva e ora anche la cedolare secca, la vera sfida sara’ nei prossimi mesi bloccare la sugar tax e altre misure: tutto quello che e’ tassa fa male all’Italia”: lo afferma da New York il leader di Italia Viva Matteo Renzi, ricordando che “il nuovo governo nasce per evitare la Salvini tax”. “Giuseppe Conte ha innanzitutto un presente, ovviamente ha anche un futuro. La cosa importante e’ che il presidente del consiglio sia aiutato da tutti a fare il presidente del consiglio. E’ un lavoro difficile”. Lo ha detto Matteo Renzi, leader di Italia viva, a margine di un evento a New York.




L’Umbria passa al centrodestra: trionfa Tesei. Annientati M5S-PD. I dati

Una sconfitta netta, che assomiglia ad una disfatta. L’Umbria si colora di blu e ha, come nuovo presidente Donatella Tesei che con il 57,4%, è la nuova presidente della Regione Umbria per il centro destra, superando Vincenzo Bianconi, 37,5, centrosinistra. E’ la vittoria, soprattutto, di Matteo Salvini: la sua Lega viaggia al 37% a distanza ormai siderale da FI, che scende quasi al 5%, quasi doppiata da Fdi. E’ il crollo, soprattutto, del M5S: il Movimento piomba sotto l’8%, quasi la metà dei voti presi in Umbria alle Europee.

“Gli umbri hanno dimostrato che gli italiani hanno voglia di votare”: lo ha sottolineato Matteo Salvini a Perugia commentando i dati delle regionali in Umbria che hanno visto l’affermazione del Centrodestra. Per il segretario della Lega la vittoria che si delinea “è evidente e clamorosa”. “Festeggio anche una grande affluenza – ha sottolineato ancora Salvini – perché di solito commentiamo sempre un calo”. Il candidato del centro sinistra Vincenzo Bianconi ha telefonato alla senatrice Donatella Tesei (IL PROFILO) “per congratularsi” per la vittoria alle elezioni regionali in Umbria.

“La sconfitta alla Regione Umbria dell’alleanza intorno a Vincenzo Bianconi è netta e conferma una tendenza negativa del centrosinistra consolidata in questi anni in molti grandi Comuni umbri che non si è riusciti a ribaltare. Il risultato intorno a Bianconi conferma, malgrado scissioni e disimpegni, il consenso delle forze che hanno dato vita all’alleanza”. Lo dichiara in una nota il segretario Pd Nicola Zingaretti.

“Dalla formazione del primo esecutivo ci è stato subito chiaro che stare al Governo con un’altra forza politica – che sia la Lega o che sia il Pd – sacrifica il consenso del Movimento 5 Stelle. Ma noi non siamo nati per inseguire il consenso, bensì per portare a casa i risultati, come il carcere per gli evasori di questa settimana e il taglio dei parlamentari della settimana precedente”, scrive in un post su facebook il M5S.




Itaca2019, successo a Formello per il viaggio tra le idee

Oltre 2000 presenze, più d 50 relatori, cinque workshop, quattro focus: sono i numeri di Itaca2019, viaggio tra le idee che dal 27 al 29 settembre, ha animato il polo culturale di Palazzo Chigi a Formello. Tre giorni di dibattito per l’evento promosso dal Comune di Formello insieme all’Associazione Itaca2.0, presieduta da Gianni Sammarco, con il patrocinio del Consiglio regionale del Lazio.

Filo conduttore dell’edizione 2019, l’impegno sociale e i giovani con tanti ospiti, relatori qualificati e una grande partecipazione di pubblico. A portare il saluto delle istituzioni il vice presidente del Consiglio regionale del Lazio, Giuseppe Cangemi il quale ha ringraziato il sindaco di Formello, Gian Filippo Santi, “per aver ospitato anche questa seconda edizione del viaggio delle idee in cui abbiamo approfondito temi sensibili indicando nuove proposte per l’impegno civile a beneficio delle comunità e dei territori”.

Ad aprire Itaca 2019 il workshop dedicato alla sanità digitale che ha visto il contributo di esperti di telemedicina e a seguire il focus sulla disabilità con Annalisa Minetti, cantante e atleta paralimpica. intervistata dal musicista Marcello Cirillo, che ha raccontato come essere specialmente abili attraverso la musica e lo sporto. Tra i protagonisti di Itaca2019, Antonio Tajani, presidente della Commissione Affari Costituzionali del Parlamento Europeo, il vice presidente della Camera dei Deputati, Fabio Rampelli, il presidente dell’Ente nazionale per il Microcredito, Mario Baccini, il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Gian Palo Manzella, il presidente della SS Lazio Claudio Lotito, Paolo Barelli, presidente Federnuoto e Marco di Paola, presidente Federazione sport equestri e il Capitano Ultimo. Nel corso della tre giorni si è discusso di microfinanza, impresa e innovazione, cultura e audiovisivo, editoria in carcere e giornalismo sociale. E di sport come antidoto al bullismo e al disagio giovanile. Europa e Sicurezza i temi che hanno chiuso il viaggio tra le idee. Tajani ha incontrato una rappresentanza di sindaci della provincia di Roma e del litorale per approfondire come l’Europa possa essere concretamente una risorsa per i piccoli comuni. A fronte delle difficoltà segnalate dai primi cittadini sull’acceso ai fondi Ue, soprattutto per assenza di competenze e progettazione, Tajani ha condiviso la necessità di “consorziarsi per essere più forti e raggiungere maggiori risultati”.

Sicurezza bene comune e base della convivenza civile al centro dell’intervista al Capitano Ultimo sul palco di Itaca20.19, introdotto da don Antonio Coluccia, sacerdote impegnato nella lotta alla mafia. “Legalità è praticare uguaglianza e fratellanza – ha detto Ultimo – e fratellanza significa occuparsi anche di chi non se lo merita. Dovremmo applicare questo concetto in tutte le attività perché la sicurezza è partecipare, bene comune dei cittadini e base della convivenza civile, e si costruisce tutti insieme”.




Mafia nigeriana, tra le più pericolose organizzazioni criminali presenti in Italia [terza puntata]: l’uso della violenza prima regola dei clan

Nelle puntate precedenti abbiamo visto quelle che sono le origini della mafia nigeriana e descritto le varie organizzazioni (clan), che la compongono.

Proseguiamo dunque questo viaggio, in quella che oggi rappresenta una delle prime strutture criminali in Italia, dopo quelle autoctone.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 24/10/2019

Le modalità di azione della mafia nigeriana, i collegamenti transnazionali e il vincolo omertoso che caratterizza gli associati e il timore infuso nelle vittime hanno peraltro fatto luce, nel tempo, su un agire sotto molti versi simile alle metodiche mafiose.

Tutti i gruppi che ne fanno parte sono, infatti, organizzati in maniera verticistica al cui interno ognuno riveste il proprio ruolo.

L’accesso al gruppo, gestito e disciplinato dai vertici, prevede un vero e proprio rito di affiliazione e l’obbligo alla partecipazione (mediante il pagamento di una sorta di “tassa di iscrizione”), al finanziamento della confraternita chiamata a provvedere, come tutte le organizzazioni criminali di spessore, al sostentamento delle famiglie degli affiliati detenuti, secondo un vincolo di assistenza previdenziale.

Costituiscono un fattore di coesione molto elevato le ritualità magiche e fideistiche, che, unite al vincolo etnico e alla forte influenza nella gestione da parte delle lobby in madrepatria, produce una forma di assoggettamento psicologico molto forte.

È sempre presente il ricorso alla violenza per assicurare la tenuta associativa, strumentale allo scoraggiamento di eventuali spinte centrifughe di coloro che ricercassero posizioni autonomiste o che non volessero più far parte dell’organizzazione.

L’uso della violenza fisica è la principale forma di punizione per le violazioni delle regole interne: non a caso un ruolo importante viene rivestito nel cult EIYE, dalle figure dell’EAGLE (“aquila”, capo dei picchiatori), nei BLACK AXE, dai BUTCHERS o SLUGGERS.

La violenza è generalmente indirizzata verso connazionali – di solito donne costrette all’esercizio della prostituzione e uomini restii a farsi affiliare o adepti inottemperanti alle regole interne – che difficilmente ricorrono alla giustizia, anche perché quasi mai riescono a percepirsi come vittime di reato.

Tra le organizzazioni criminali nigeriane operanti in Italia è emerso, negli anni, un violento contrasto tra gruppi più strutturati, operanti all’interno di sistemi impermeabili e autoreferenziali, rispetto ad altri improntati su modelli di tipo banditesco, rendendo talvolta di difficile interpretazione anche taluni episodi di violenza registrati nelle strade delle nostre città.
Ovviamente esiste un legame tra il fenomeno migratorio irregolare, la tratta di persone e lo sfruttamento sessuale.

In tale ambito l’organizzazione criminale controlla l’attività delittuosa in tutte le sue fasi, dal reclutamento fino all’invio delle donne nei Paesi al di fuori del territorio africano e alla messa su strada. Un processo criminale attuato attraverso modalità e fasi ben precise.




Fatta a pezzi, la storia di Pamela Mastropietro [terza puntata]: quegli interrogativi che pesano come macigni sulla struttura Pars di Macerata

Il 4 maggio 2017 Pamela Mastropietro si presenta al dipartimento per le dipendenze del servizio pubblico del Sistema Sanitario Nazionale – SER D – di via dei Sestili a Roma accompagnata dalla madre per problematiche correlate all’uso di eroina e alcol.

All’esame delle urine risulta positiva agli oppiacei, metadone, cannabinoidi e alcol. E in quello stesso giorno gli operatori del SER D iniziano a somministrarle la terapia farmacologica con metadone cloridrato.

Successivamente l’appuntamento con la psicologa si restringe a un breve colloquio in quanto Pamela si è presentata con molto ritardo. E dopo un successivo appuntamento del 17 maggio del 2017 Pamela non si presenta più al dipartimento per le dipendenze.

Nella richiesta di colloquio di valutazione per l’ingresso all’Unità Operativa Complessa – Uoc – per le patologie da Dipendenza della Asl Rm2 si legge ancora che ci sono stati colloqui con la madre e con la nonna della ragazza le quali hanno riferito la difficoltà nel coinvolgere Pamela in un percorso di cura.

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Da sinistra: la dottoressa Emanuela Lupo psicologa e psicoterapeuta, l’opinionista Giovanni Piersanti, la biologa e genetista forense Marina Baldi e l’avv. Marco Valerio Verni (zio di Pamela Mastropietro) ospiti di Chiara Rai a Officina Stampa del 24/10/2019

Una ragazza dalla personalità complessa

Quello che è emerso è un quadro di una ragazza dalla personalità complessa che rifiuta le cure e scappa spesso da casa. A quel punto i genitori si sono rivolti al Tribunale per i Minorenni di Roma ma all’udienza fissata a giugno del 2017 Pamela non si presenta. Nonostante ciò il Giudice predispone l’affidamento ai Servizi Sociali fino all’età di 21 anni per una “maggiore tutela”. E mette a punto un decreto che prevede un percorso di cura e riabilitazione dalle sostanze e il 16 agosto del 2017 il percorso clinico di Pamela Mastropietro si presenta già ben delineato.

Arriviamo quindi al 29 settembre di quell’anno quando la Cooperativa sociale PARS Pio Carosi Onlus fa presente di essere disposta ad accogliere la ragazza presso la propria comunità Santa Regina a Corridonia, in provincia di Macerata.

Nella scheda di ammissione al PARS vengono indicati alcuni particolari come ad esempio che è la nonna l’amministratore di sostegno della ragazza. Si legge che “in regime di ricovero sono stati tanti gli approcci con gli uomini all’interno del reparto. Si presenta curata ma vissuta (cicatrici da bruciatura nelle braccia, ecchimosi sul collo). Riferisce di fare abuso da quando aveva 12 anni.

Pamela si sfoga e dice di avere problemi con suo padre e con sua madre. “Il padre dopo la separazione è assente – si legge nella relazione – e dice di averlo ritrovato solo verso aprile di quell’anno, quando anche lui è venuto a sapere di problemi di sostanze. I servizi riferiscono, però, che il padre dà la figlia ormai per persa.

La nonna materna è la più guerreggiante attribuendo però le responsabilità di cura, ma anche dei fallimenti alla società, ai servizi che non sono presenti.

La diagnosi della psichiatra è quella di un disturbo borderline, dove non emergono aspetti depressivi ma emergono agiti eterodiretti.

Pamela sembra compensata, in sede di colloqui è sembrata tranquilla e predisposta ad accettare sia il regolamento che la distanza. Di fatto verso la fine di agosto avevano provato a farle fare una precomunità presso Villa Maraini, ma lei è rimasta meno di 12 ore perché avrebbe fatto casino per rientrare al Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (spdc).

Il ricovero è dunque avvenuto perché la polizia l’ha ritrovata in strada mezza morta. A quel punto è intervenuto il Tutore Minorile su pressioni del fratello della madre, l’avvocato Marco Valerio Verni, perché altrimenti lei sarebbe uscita dal Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura appena maggiorenne.

Quello che emerge è il profilo di un ragazza complessa che sarebbe arrivata anche a prostituirsi e i servizi dicono che ci sono sospetti fondati che lei sarebbe stata sfruttata da qualcuno che l’avrebbe fatta scappare di casa per la prostituzione.

La madre e i familiari si sono attivati quando lei ha iniziato a fuggire di casa spesso”. Il 18 Ottobre 2017 Pamela firma l’ingresso in comunità a Macerata in regime residenziale di doppia diagnosi. Il primo dicembre nel registro “osservazioni giornaliere” Pamela manifesta una situazione di disagio nella comunità e riferisce di sentirsi osservata. A metà mese, poi, vorrebbe riprendere gli studi ma già intorno al 21 dicembre la situazione si destabilizza di nuovo.

Non tralascia di parlare del rapporto con sua madre ma non ci sono altre precisazioni negli appunti riportati sulle osservazioni da parte della Comunità che ospita Pamela.

Il 9 gennaio del 2018 la situazione precipita ancora perché Pamela, dicono dalla comunità, “vomita costantemente e non vuole smettere”, si legge ancora nelle annotazioni del giorno.

Addirittura la ragazza si provoca dei tagli superficiali, in passato aveva ricorso all’autolesionismo con le bruciature di sigaretta. Pamela manifesta disagio perché “le manca la vita di prima, per certi versi”.

Dal 18 gennaio 2018 al 21 gennaio 2018 Pamela ha usufruito di un permesso per passare del tempo con la famiglia, la madre e i nonni, nelle vicinanze del centro terapeutico. Permesso ritenuto dall’equipe necessario ai fini terapeutici viste le problematiche intercorse nei giorni precedenti.

Che cosa era accaduto? A quali problematiche si fa riferimento? Perché le annotazioni del giorno da parte della comunità sono evidentemente lacunose?

Il 29 gennaio 2018 parte dalla comunità una comunicazione a firma Francesca Fuselli diretta al dipartimento per le dipendenze – SER D – di via dei Sestili a Roma: “In data odierna alle 14:40 circa – si legge – la signora Mastropietro, eludendo la vigilanza degli operatori, si è allontanata arbitrariamente dalla comunità, la quale si è prontamente attivata per ricercarla senza ottenere risultati. La famiglia, l’amministratore di sostegno – la nonna Ndr. – e i Carabinieri di zona sono stati avvertiti”.

Perché la famiglia non è stata avvisata immediatamente? Il grosso giallo della somministrazione di farmaci rimane da risolvere. C’è un fiume di interrogativi che pesano come macigni sulla comunità che ha ospitato Pamela Mastropietro. Perché sulla terapia farmacologica ci sono delle firme che sono palesemente tutte uguali? Perché sembra così normale avere dei dubbi sull’originalità di quelle firme? Pamela prendeva regolarmente i farmaci. Perché sono state trovate tracce di oppiacei nei capelli della ragazza risalenti al periodo in cui lei era in Comunità a Macerata (dal 18 ottobre 2017)?

Perché Pamela il 29 gennaio 2018 si allontana dalla comunità “per problematiche di tossicodipendenza” e per cercare eroina? Non era stata disintossicata?

La nonna in quanto amministratore di sostegno della ragazza veniva informata di tutto? Perché non sono stati fatti dei controlli con i cani antidroga nella struttura?

Eppure sul sito della Cooperativa sociale PARS Pio Carosi Onlus si fa riferimento all’aspetto educativo e alle dimensioni psicoterapeutiche e farmacologiche.

Tra l’altro si legge che l’aspetto farmacologico, approntato a sostegno ed integrazione della psicoterapia, si rivela utile e necessario per alleviare situazioni di disturbo o di sofferenza personale laddove queste non siano altrimenti contenibili; nei casi di “doppia diagnosi” si impongono talora, ad esempio nelle psicosi croniche, trattamenti psicofarmacologici impegnativi e/o di lunga durata. Tale lavoro, che si fonda su una diagnosi attenta e scrupolosa e si avvale anche di valutazione testistica, viene adeguato alla situazione medico – psichiatrica e psicologica, nonché raccordato con gli interventi effettuati dalle strutture invianti e con le situazioni previste al termine del rapporto terapeutico con la Cooperativa. La comunità persone con problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti, alcol o altri tipi di dipendenza, anche con patologie psichiatriche correlate, doppia diagnosi.
I programmi di trattamento individualizzati sono organizzati in fasi e prevedono anche un percorso di reinserimento sociale.

Pamela era inserita in questi percorsi o si tratta solo di pubblicità della struttura accreditata al Sistema Sanitario Nazionale?