Carcere agli evasori: la maggioranza si spacca. Le opposizioni abbandonano i lavori

Una lunga maratona durata 14 ore e il dl fisco incassa il via libera della commissione Finanze della Camera: i deputati hanno votato il mandato al relatore. Il testo, in prima lettura a Montecitorio, è atteso in Aula per la discussione generale questa sera ma non si esclude che l’avvio dell’esame da parte dell’Assemblea possa slittare a domani.

Via libera della commissione Finanze della Camera intanto alle norme sul carcere agli evasori ma la maggioranza si spacca: Italia Viva ha infatti votato no. “Iv resta sempre contrario, votiamo no”, dice il deputato Mauro Del Barba. Incassano comunque l’ok gli emendamenti dei relatori e del governo al dl fisco che hanno cercato una sintesi all’interno della maggioranza: resta l’innalzamento complessivo delle pene ma sarà meno consistente per i reati minori.

Lega, FdI e FI abbandonano i lavori in commissione Finanze alla Camera sul decreto fisco poco prima del voto all’emendamento del governo sul carcere agli evasori. La protesta riguarda anche, spiega Massimo Bitonci (Lega), riguarda anche le norme sugli appalti.

“La decisione di rinviare l’applicazione della spazzacorrotti per equiparare le regole di trasparenza tra partiti e fondazioni è un clamoroso errore che la commissione ha fatto nottetempo col voto favorevole di M5S, Pd e Leu e il voto contrario di Italia Viva”. Lo scrive su Twitter il deputato di Iv Luigi Marattin, con riferimento ai lavori in commissione alla Camera sul decreto fiscale. A quanto si apprende, anche i partiti di opposizione, hanno votato contro l’emendamento al dl fisco.

“Di giorno sui social fanno i moralisti, di notte in commissione salvano le LORO fondazioni”. Lo scrive su Twitter il leader di Iva Matteo Renzi, commentando l’approvazione in commissione alla Camera, con il voto di M5S, Pd e Leu, di un emendamento per rinviare l’equiparazione delle norme sulle fondazioni a quelle sui partiti.

Intanto l’Iva passa dal 22% al 5% per gli assorbenti compostabili o lavabili. E’ quanto prevede un emendamento al dl Fisco approvato dalla commissione finanze della Camera.

La commissione ha approvato anche un emendamento che rinvia al 6 marzo le multe per chi non si adegui alle nuove norme sui seggiolini auto per i bambini e fa salire da uno a 5 milioni gli stanziamenti previsti nel 2020 per le agevolazioni sotto forma di credito di imposta.

Approvato poi un emendamento che riscrive il calendario fiscale, con la scadenza del 730 che passa dal 23 luglio al 30 settembre. Cresce anche la platea dei contribuenti che possono usare il 730: oltre ai dipendenti e ai pensionati, possono presentarlo anche i titolari di redditi assimilati a quello di lavoro dipendente e i titolari di redditi di lavoro autonomo occasionale.




Genzano, amministrative 2020: il Pd presenta Carlo Zoccolotti

Si è tenuta sabato l’Assemblea Pubblica del Partito Democratico di Genzano di Roma che ha lanciato ufficialmente la candidatura a Sindaco di Carlo Zoccolotti, dopo la decisione unanime del direttivo cittadino, alla presenza del Segretario Regionale del Partito, Sen. Bruno Astorre e del Segretario Provinciale Rocco Maugliani, che hanno ribadito con forza il supporto di tutto il Partito al percorso tracciato dal gruppo dirigente locale.

Un’assemblea partecipata dove assieme a tanti giovani ed esponenti del mondo associativo della città, hanno presenziato anche esponenti di diverse forze politiche di centro sinistra.

Chiaro il messaggio del Partito Democratico di Genzano con il proprio Segretario Carlo Valle nella relazione introduttiva: per battere la destra è necessaria una proposta politica coraggiosa e innovativa, che sappia far tesoro degli errori del passato, coniugando la forte domanda di rinnovamento che viene dalla città alle migliori esperienze della tradizione di governo di centro-sinistra.

Per il ruolo e la responsabilità che competono al Partito Democratico, la candidatura di Carlo Zoccolotti, giovane figura di spicco del partito e del tessuto imprenditoriale e associativo, rappresenta il profilo ideale per vincere la sfida delle amministrative. Una sfida che deve vedere il centro-sinistra unito nella costruzione di un programma di rilancio per Genzano e non sulla sommatoria di vecchie formule o ambizioni personali.

Un percorso che vedrà nei prossimi giorni il candidato a Sindaco e il gruppo dirigente lavorare per far convergere sulla proposta una coalizione più ampia possibile, mettendo al centro il futuro di Genzano.

Un messaggio chiaro, nelle parole di tutti gli intervenuti per “l’apertura di una nuova stagione, – hanno detto – che sappia ovviare ai disastri della passata amministrazione Cinque Stelle, agli errori perseguiti dall’attuale gestione commissariale e contrastare una destra sempre più orientata a riproporre idee, slogan e politiche di tempi bui, alimentando solo rabbia e paura.”




Crispiano, “uno sguardo al passato per capire il presente ed orientare il futuro” tenendo al centro i valori della comunità

Il Teatro Comunale di Crispiano pieno all’inverosimile per la presentazione di un libro e applausi a scena aperta per l’Autore Pietro Speziale, stimatissimo ex professore e dirigente scolastico. Non era mai accaduto in passato.

“Crispiano, uno sguardo al passato per capire il presente ed orientare il futuro” non è solo il titolo di un libro perché, l’opera non racconta solo un pezzo di storia di una parte importante del nostro Paese. Tutti gli episodi narrati esaltano, anche se senza mai menzionarli, i valori fondanti della realtà contadina, pilastro portante delle nostre comunità.

Nel corso della serata si sono susseguiti momenti di ricordo, di divertimento e di forti emozioni, con un teatro gremito che ha risposto presente all’ennesimo evento organizzato in occasione del Centenario dell’Autonomia Comunale di Crispiano.

Ad arricchire il momento culturale è intervenuto anche Michele Vinci, autore di commedie teatrali e di testi in dialetto crispianese., Per ringraziare l’Autore del libro, Michele Vinci ha chiamato sul palco i protagonisti di una spettacolo di grande successo: “Terra e Sangue”. Uno spettacolo teatrale sul brigantaggio tra le Masserie di Crispiano, ideato e preparato con una compagnia di persone tutte crispianesi.

Sono poi intervenuti per dare il proprio contributo il professor Giorgio Sonnante, e Anna De Marco, guida turistica di Crispiano.

Il prof Pietro Speziale prendendo la parola ha parlato del libro e delle motivazioni che lo hanno incoraggiato a scrivere 400 pagine di storia crispianese soprattutto per le future generazioni.

Al termine dell’intervento, a sorpresa, sono saliti sul palco anche gli ex alunni del pro Speziale.

A conclusione della serata il Sindaco Luca Lopomo ha consegnato a Spaziale una targa commemorativa del Centenario dell’autonomia amministrativa del Comune.

Giampiero Laera




Formia, 280 alberi e mille semi di roverella: nasce il bosco dei primi nati

Una vera e propria festa quella che ieri mattina ha visto nascere il “Bosco dei primi nati” 2019 a Formia. Presso la strada che collega Maranola al monte Redentore, li dove tanti alberi sono stati incendiati questa estate, volontari grandi e piccoli, associazioni ambientaliste, Protezione Civile e Parchi hanno tutti dato il loro contributo per mettere a dimora 280 essenze arboree autoctone e mille semi di roverella.
“Un grande risultato raggiunto oggi, dai nostri concittadini – sottolinea l’Assessore alle politiche ambientali Orlando Giovannone – Grandi e piccoli con impegno e passione, hanno contribuito a perfezionare questo prezioso dono che l’Amministrazione Comunale di Formia ha voluto per i 280 nuovi nati in quest’ultimo anno. Un grazie al Parco naturale dei Monti Aurunci e al Parco Riviera d’Ulisse , alla splendida Protezione Civile con il Ver Sud Pontino, all’Assemblea ecologica popolare che ha donato 1000 germogli di roverella, e alle molte fantastiche associazioni che hanno aderito all’iniziativa. Un contributo significativo per l’ambiente che si ripeterà ogni anno. Il nostro impegno su questi temi continua con l’iniziativa “dona un albero”, dove ogni persona potrà sempre donare un albero alla sua città, tramite i vivaisti aderenti. Certamente c’è molto da fare per riqualificare e valorizzare il nostro territorio, ognuno per la sua parte ripeto, ognuno per la sua parte. I disastri dei cambiamenti climatici sono appena iniziati e saranno sempre più catastrofici. Oggi una piccola comunità, armata di vanghe e picconi ha iniziato la sua battaglia.




Grottaferrata, nuova pianificazione urbanistica e nuclei abusivi: Consiglio prima di Natale. Ma Bosso presenta una diffida

Il Consiglio comunale di Grottaferrata si è espresso con il voto unanime dei presenti alla seduta dello scorso venerdì 29 novembre 2019 sull’ultimo punto all’ordine del giorno che sottoponeva all’aula la presa d’atto delle risultanze dello studio propedeutico alla perimetrazione dei nuclei sorti spontaneamente ai sensi della Legge Regionale 27/80 e in esse l’insussistenza delle condizioni per la perimetrazione.
Alla discussione ha preso parte anche il consigliere M5S, Piero Famiglietti uscito poi dall’aula al momento della votazione.
Assenti il consigliere Franzoso (Pd) e il consigliere Mari che sulla questione della Legge 28 avevano espresso dubbi sulla non perimetrazione di eventuali nuclei abusivi.
Assenti anche consiglieri comunali Pavani e Garavini (Il Faro), sostenitori di una linea opposta a quella della maggioranza che – a loro giudizio – avrebbe dovuto prevedere la perimetrazione di aree in zone agricole includendo le cubature (legittime e non legittime) prima di
ogni altro ragionamento in materia di urbanistica con il rischio concreto di un ulteriore aumento del cemento sul nostro territorio per di più in assenza di una idea generale di nuova pianificazione, necessità altresì sempre – sin dai tempi della campagna elettorale – ritenuta non eludibile e ora urgente dal sindaco Luciano Andreotti.
Con la delibera di Consiglio comunale assunta, si potrà ora procedere a definire il percorso partecipativo di una nuova pianificazione per la nostra città, così come richiesto dalle disposizioni regionali.
Opzione che vede oggi convinti sostenitrici non solo le (vere) forze di maggioranza: Andreotti Sindaco, Con Voi e Prima Grottaferrata ma anche i rappresentanti delle forze (responsabili) di opposizione: Città al Governo e Grottaferrata – Una Alleanza Cittadina.

Contestualmente – episodio che riteniamo gravissimo, al pari di un autentico vulnus democratico – il Consiglio comunale della nostra città è stato fatto oggetto di una diffida in merito alla quale il capogruppo di Con Voi, Marco Bosso ha ravvisato e informato l’assemblea in merito alla possibilità di ricorrere in sede penale ai danni dei promotori, appellandosi all’articolo 340 del Codice Penale che sanziona chi cagiona una interruzione o turba la regolarità di un ufficio o servizio pubblico.
A tal proposito si è fatto rilevare in aula che il non deliberare l’atto, come preteso dalla diffida, sarebbe andato contro la sentenza del Tar del Lazio che ordina all’Amministrazione comunale di determinarsi in merito alla Legge Regionale n. 28/80 e successive modificazioni e integrazioni.
In tal senso i capigruppo di maggioranza auspicano che la presidente del Consiglio comunale agisca a tutela esclusiva dell’assemblea.
Nello specifico, in materia di scelte urbanistiche – anche relativamente alla questione delle costruzioni abusive – la maggioranza qualificata del Consiglio comunale è intenzionata con chiarezza ad arrivare – in tutti i casi nei quali sarà possibile – a una definizione urbanistica ordinata e compatibile della vicenda nel pacchetto di scelte che contribuiranno alla nuova pianificazione del territorio grottaferratese.
Interloquendo, peraltro, con alcuni cittadini interessati, si è inoltre constatato che esiste una disinformazione e poca reale conoscenza delle risoluzioni al fenomeno dell’abusivismo.
Si invitano, dunque, tutti i cittadini soprattutto coloro che hanno edificato abusivamente dopo il 1994 a informarsi adeguatamente sia in termini tecnici che giuridici al fine di comprendere compiutamente la loro personale situazione.
Il sindaco e i capogruppo della maggioranza possono sin d’ora comunicare l’avvio della discussione sugli indirizzi e le linee guida a partire dal prossimo Consiglio comunale che si riunirà prima delle festività di fine anno.




Il Meccanismo Europeo di Stabilità mette in crisi il Governo: cenetta a Palazzo Chigi

Luigi Di Maio non era mai stato così chiaro e l’escalation sulla riforma del Mes, il meccanismo europeo di stabilità, ha ormai raggiunto livelli di guardia per la solidità dell’esecutivo. Il capo dei 5 Stelle, in un vertice convocato nel pomeriggio di domenica a Palazzo Chigi, lancerà la sua road map, che prevede come tappa principale il rinvio del Mes alla prossima primavera.

La discussione tra i ministri delle Finanze nell’Eurogruppo, che si riuniscono il 4 dicembre, sarebbe ancora aperta, anche se in questi in giorni, durante la limatura dei testi, non è stata sollevata dall’Italia alcun tipo di obiezione. In particolare, come ha scritto ieri l’Agi, la discussione è ancora aperta sull’opportunità di introdurre un annesso sulla sostenibilità del debito e le Cacs in caso di ristrutturazione del debito. Se la bozza non ha subito modifiche significative rispetto all’accordo di giugno, alcuni Paesi, come la Germania, avrebbero avanzato ragioni costituzionali per rafforzare le disposizioni sulle clausole Cacs, che nella bozza di giugno venivano richiamate nel preambolo. Un altro gruppo di Stati membri, invece, vorrebbe escludere dal trattato l’annesso su sostenibilità del debito e clausole Cacs. Non è impossibile, dunque, che si decida un rinvio, anche se nessuno vuole riaprire i negoziati sui punti fondamentali. Bisognerà vedere la linea prevalente durante il Consiglio del 12 e 13 dicembre e se l’Italia deciderà di isolarsi sino alla possibilità, clamorosa, di porre un veto.

Un vertice all’ora di cena. Tra le otto e le nove, trapela, anche se i partiti di maggioranza convocati a Palazzo Chigi per sciogliere i nodi sul MES non danno dettagli sull’orario della reunion. L’incontro si tiene alla vigilia delle comunicazioni del premier alle Camere, alle 13 a Montecitorio e alle 15,30 al Senato, dopo le ennesime fibrillazioni nel governo tra Luigi Di Maio che pretende modifiche alla riforma del fonda Salva Stati ed il premier Giuseppe Conte ed il Pd, che oggi all’unisono hanno invocato lo stop alle ostilità per evitare che il Paese perda “credibilità”.

“No. Ogni volta, a ogni passaggio un po’ delicato, si ragiona sempre del rischio del Governo. Questo Governo andrà avanti”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se le polemiche relative al fondo salva Stati possano mettere a rischio la tenuta del governo. Il governo “andrà avanti – ha ribadito Conte – per un motivo semplice: perché il Paese ha tante urgenze, ha tanti problemi anche strutturali da risolvere”.

“Noi – ha aggiunto Conte – offriamo delle risposte concrete. Lo abbiamo già dimostrato e lo stiamo dimostrando con questa manovra, finanziaria ed economica. E ancor di più lo dimostreremo appena l’avremo approvata con un piano di riforme strutturali e con un cronoprogramma serrato, molto impegnativo, al quale lavoreremo con tutte le nostre forze dalla mattina alla sera”. “Noi – ha concluso – offriamo un progetto politico, un futuro sostenibile e credibile a questo Paese. È per questo che non andremo a casa”.

“Dovete avere un po’ di pazienza, lunedì passerò in Parlamento e metteremo tutti i tasselli al loro posto e inizieremo a spazzare via tutte le fesserie che sono state dette, ne ho ascoltate tante. Sono molto paziente ma il momento in cui dovremo spazzare via le chiacchiere che sono state fatte, sarà lunedì”, ha detto il premier rispondendo ai giornalisti che gli hanno fatto notare che Di Maio ha detto che l’Italia non può firmare al buio.

“Lunedì non ci sarà nessuna battaglia, è una informativa doverosa al Parlamento da parte del presidente del Consiglio che ogni volta che è stato chiamato, ogni volta che ha avuto e avrà la possibilità di informare, dialogare con i membri del parlamento lo fa”, ha affermato Conte in merito all’informativa di lunedì al Senato sul Mes.




Salsomaggiore Terme, tutto pronto per la X edizione del convegno “Traumatologia Clinica e Forense”

SALSOMAGGIORE TERME (PR) – Frattura degli arti, complicanze chirurgiche, implicazioni medico-legali, riabilitazione motoria. Questi i temi del rinnovato appuntamento con il Convegno di Traumatologia Clinica e Forense di Salsomaggiore Terme, ormai giunto alla X edizione, che si svolgerà il 29 e 30 novembre presso il Palazzo dei Congressi di Salsomaggiore Terme.

Sotto la Presidenza dei prof.i Fabio M. Donelli, M.Gabrielli e G.Varacca il convegno si divide in quattro sessioni, coinvolgendo importanti specialisti in ortopedia e traumatologia e medici legali di importanza nazionale tra i quali il Presidente di SIMLA, il Prof. Riccardo Zoja. Il venerdì si sviluppa tra le sessioni della biomeccanica, dell’imaging fino alla chirurgia ortopedica degli arti superiori e inferiori, mentre il sabato è interamente dedicato alla medicina legale con la simulazione di un processo e l’analisi delle problematiche di maggiore interesse sia in ambito di gestione dei casi di responsabilità professionale, sia della valutazione dei diversi tipi di invalidità.

Al Convegno sono abbinati diversi corsi di aggiornamento professionale: il 17° Corso di Ortopedia, Traumatologia e Medicina Legale; il seminario sul Back Pain ovvero un corso specifico in Traumatologia dello sport; il workshop sui modelli organizzativi, l’adozione di specifiche procedure, l’applicazione di una corretta progettazione dei dispositivi medici e la disamina del loro impatto sul verificarsi degli avventi avversi in sanità; il corso per Infermieri sulle lesioni da pressione e deiescenza da ferita; il workshop sulle terapie innovative e implicazioni medico-legali; il corso di aggiornamento specifico in terapia riabilitativa basato sul recupero della motricità ed infine il workshop pratico focalizzato sull’arto superiore e sul taping flossing.

La partecipazione all’evento darà crediti formativi agli operatori sanitari che vi parteciperanno.




Pomezia, la Giunta approva la manovra del welfare: giù le tariffe di assistenza domiciliare, mensa e asili nido

Il Sindaco: “Varato un primo pacchetto di misure che conferma il nostro impegno per il benessere della collettività”

A partire dal 2020 una consistente riduzione delle tariffe dei servizi di assistenza domiciliare, refezione scolastica e asilo nido. Lo prevede la manovra del welfare approvata dalla Giunta comunale di Pomezia.

Nel dettaglio, da settembre 2020:

  • Riduzione del 15% sulla tariffa degli asili nido comunali per tutti gli utenti.
  • Riduzione della tariffa della mensa con pagamento mensile/trimestrale/annuale con sconti, dal 3% al 5%, legati al pagamento anticipato.
  • Esenzione totale dal terzo figlio in poi per il servizio mensa.

Da gennaio 2020, riduzione del 20% sulle tariffe per l’assistenza domiciliare che si attesteranno dal minimo di 1€/ora fino al massimo di 8€/ora.

Invariate le tariffe per l’ingresso al Museo Archeologico Lavinium, l’utilizzo dei locali adibiti a celebrazioni di matrimoni e delle aule dei locali presso il Complesso Selva dei Pini. Per il Museo Città di Pomezia – Laboratorio del Novecento è previsto il costo del biglietto in via promozionale a 1 euro fino al 31 gennaio.

“Con queste misure vogliamo venire incontro alle esigenze dei cittadini e delle famiglie – ha spiegato l’Assessore Miriam Delvecchio – adeguando al ribasso le tariffe di alcuni servizi a domanda individuale. Diminuiscono i costi di fruizione ma garantiamo uno standard qualitativo di alto livello per i servizi erogati”.

“Un investimento importante frutto dello studio e delle simulazioni di questi mesi nel trovare le coperture finanziarie destinate ai servizi socio-assistenziali – ha commentato l’Assessore Stefano Ielmini –. Sosteniamo così il sistema del welfare creando una prospettiva chiara che guarda al futuro delle nostre famiglie e dei cittadini più bisognosi”.

“Siamo riusciti a costruire una manovra che realizza alcuni punti importanti del nostro programma di governo – ha aggiunto il Sindaco Adriano Zuccalà –. Un primo pacchetto di misure che conferma il nostro impegno per il benessere della collettività, con un’attenzione particolare alle realtà più in difficoltà come i nuclei familiari numerosi o chi usufruisce dell’assistenza domiciliare”.




Le PdSardine per tentare di crescere nei consensi

Già, le ‘Sardine’,
questo movimento pseudo goliardico voluto e incentivato da un PD mascherato,
che sull’argomento non si pronuncia, e che riscuote il favore del presidente
del Consiglio Conte che ‘li vuole incontrare’, giusto per tenere aperte tutte
le porte e cautelarsi: se non puoi combatterli, allèati con loro per
controllarli. Possono sempre venir buoni per combattere l’odiato nemico, il
perfido Salvini.

Le Sardine si
esprimono con il ‘flash-mob’, questo comportamento molto giovane che viene da
oltreoceano, e che consiste nel radunarsi improvvisamente tutti in un luogo,
per manifestare per qualsiasi motivo, in genere ‘contro’.

E’, infatti, un
comportamento di protesta, ma solo di quella, senz’altre proposte politiche. Un
comportamento molto giovane, adolescenziale, molto aggregativo – si sa che i
ragazzi in quell’età cercano di fare gruppo, basta solo dar loro un pretesto –
e molto ‘di pancia’, supportato e reso possibile dalla connessione che oggi
permettono i social e gli smartphone. Basta un tweet e si riempie una piazza, e
vigliacco chi arriva ultimo. Una buona alternativa a quelli che una volta erano
pic-nic, gite fuori porta e passeggiate nella natura, magari con canadese e
sacco a pelo. Una iniziativa nata e condotta soltanto contro Salvini e soltanto
per contestare lui, che in molti vorrebbero vedere morto, anche fra gli uomini
di chiesa, grande esempio di democrazia, di libertà e di antifascismo… Pare
infatti che sia stata lanciata una specie di fatwa contro Matteo, da più parti,
quasi che la caccia sia aperta e chi l’ammazza prima vinca un premio, come
testimoniano sia la tentata aggressione subita poco tempo fa, sventata dalla
scorta, sia le numerose minacce ricevute per posta, insieme a cartucce di vario
calibro. Una fatwa lanciata per odio da chi invece accusa di odio proprio il
leader della Lega, mentre l’esercizio quotidiano di odio nei suoi confronti
viene dalla sinistra, ma non solo: non c’è giorno che papa Francesco non parli
di ‘odio e paura’, affiancato dal presidente Mattarella, con le stesse parole,
e l’allusione è chiara, anche da parte di chi, ricoprendo così alte cariche
istituzionali, dovrebbe badare a che qualche mente esaltata raccolga un
messaggio sbagliato. Ma tant’è, come diceva un mio caro amico, molto
importante, Mattarella è come la filosofia, “Con la quale e senza la quale
tutto rimane tale e quale”.

A parte il fatto
che senza di lui dovremmo cercare qualcun altro per tagliare nastri, fare
discorsi, appuntare medaglie, nominare cavalieri e senatori a vita, celebrare
ricorrenze, consegnare onorificenze, deporre corone d’alloro, partecipare a
Giorni della Memoria, e così via.

A memoria, invece,
ricordiamo le grandi adunanze di Beppe Grillo, i suoi ‘vaffa day’, quelli che
tutti abbiamo accolto con un sospiro di sollievo, perché finalmente qualcuno
diceva fuor dai denti ciò che tutti, più o meno, pensavamo. Mandare a quel
paese una classe politica becera e orientata solo verso il proprio ombelico era
assolutamente liberatorio.

Nacque così il
Movimento 5 Stelle, e un po’ tutti lo abbiamo caldeggiato, coccolato,
all’inizio, proprio perché non apparteneva alla Casta… all’inizio.

A proposito di
Beppe Grillo, ricordiamo una frase di Fassino, piuttosto presuntuosa e poco
profetica. Criticando, infatti, la discesa in campo di Beppe e dei ‘grillini’,
ebbe a dire pressappoco: “Fondi pure un partito, partecipi alle elezioni e poi
vediamo cosa sarà capace di fare”. Penso che oggi il buon Fassino, e cattivo
profeta, si mangi le mani, come un po’ noi tutti. Ci appariva simpatico, il
Movimento, ci piacevano i giovani, contrapposti ai soliti parrucconi mangia stipendio
e succhia vitalizi – compresi i cosiddetti ‘senatori a vita’, creati solo come
salvagente per una certa parte politica, ma lautamente retribuiti per le loro
endemiche assenze – che finalmente sarebbero stati spodestati. Oggi non si
capisce bene se i vitalizi siano ancora… vitali, e comunque i senatori a vita
sono sempre lì, e del M5S non sappiamo più come liberarci, come la carta delle
caramelle che ci si attacca alle dita. Oggi 
l’anima del Movimento è profondamente cambiata, e ogni giorno di più
mostra la sua propensione ad una forma di presenzialismo e di estremismo
dittatoriale mascherati da buonismo progressista.  Secondo B. il Movimento ha un comportamento
di estrema sinistra. Certo, oggi nessuno li può tacciare di ingenuità, data
l’operazione che fatto cadere Salvini, troppo scomodo per i loro programmi – ma
soprattutto per la figura di Di Maio, il capo riconosciuto del Movimento. Oggi
Di Maio, con il suo tiepido sorriso e la sua aria di bravo ragazzo con i
capelli a spazzola e il passato da bibitaro allo stadio, è avviato ad essere
l’uomo solo al comando, ciò che la presenza di Salvini gli avrebbe impedito.
Notiamo con soddisfazione che invece Grillo Giuseppe da Genova è tornato a fare
il comico, – che gli viene senz’altro meglio – riconfermando e ungendo di sacro
crisma Giggino a capo del partito, pardon, del Movimento, fino al 2023, data
presunta di conclusione della legislatura, – come se la vita del governo
dipendesse da lui – quando ogni danno possibile sarà stato fatto, e ogni
subalternità verso l’Unione Europea sarà stata blindata, magari in
Costituzione. E al diavolo i ‘due mandati costi quel che costi’.

Le Sardine:

Chi sono le
Sardine? Certamente oggi sono un movimento costituito, che con un tweet si
raduna nelle piazze, come al suono di una tromba. Il movimento delle Sardine è
dichiaratamente di sinistra, creato a latere del PD. Se vogliamo, una specie di
Fronte della Gioventù Piddino, rapportato ai tempi nostri, favorito dalla
facilità di comunicazione che oggi offrono i social e gli smartphone, e
dall’età pericolosamente bassa. Uno dei motivi per cui qualcuno vorrebbe, oltre
a riconoscere lo Ius Soli agli immigrati – i quali voterebbero in massa per il
partito che così generosamente li ha favoriti contro ogni logica e consuetudine
di altri paesi del mondo – dare il voto ai sedicenni, ritenuti abbastanza
maturi per decidere le sorti di una nazione – salvo poi a ricredersi qualche
anno più avanti, come fatalmente accade – è proprio quello di
ufficializzare  e riconoscere fenomeni
come le Sardine. Le quali, contro ogni logica di buongoverno, non hanno idee
politiche, almeno apparentemente. Loro sono solo ‘contro’, e manifestando soltanto
‘contro’, senza idee politiche dichiarate, non si fa politica. La politica è
fatta di idee, di proposte, di programmi, di gestione della Cosa Pubblica, di
capacità, di cultura, di maturità, di responsabilità, di iniziative ‘a favore’,
e non ‘contro’. Perfino Conte, alla sua riconferma, ha dichiarato che non
avrebbe fatto politica ‘contro’ qualcuno ma ‘per’ qualcun altro. Dichiarazione
poi quotidianamente disattesa dai fatti, ma questo è marginale e proprio nella
logica del personaggio.  Le Sardine nascono
come movimento ‘spontaneo’: ma non c’è nulla di spontaneo nell’organizzare
queste manifestazioni da parte di ragazzi dichiaratamente di sinistra Piddina.
In  realtà, questi adolescenti sono dei
‘trolls’ usciti da Facebook, di appoggio politico ed elettorale al PD, e poco
manca che prendano il posto del M5S, ormai arrivato a posizioni di Casta.
Stiamo attenti alle Sardine. Fare politica ‘contro’ può essere pericoloso. Può
evocare periodi bui della nostra storia. Infatti oggi, momento in cui si
blatera tanto contro il nulla, cioè contro quei ‘fascisti’ che non ci sono più
– a parte pochi nostalgici poco intelligenti portati in prima pagina e trattati
come se fossero un esercito – i più ‘fascisti’ sono proprio quelli che vedono
il fascismo nei loro antagonisti, rendendosi colpevoli di discriminazione e di
posizioni fondamentaliste.

Corrado Augias,
giornalista coccolato dalla sinistra, spesso su Rai 3, dal comportamento
piuttosto supponente e non buono per tutti i palati, ha dichiarato, in una
intervista televisiva, che ‘E’ facile essere di destra, perché l’uomo di destra
dice ‘Il migrante mi fa schifo’, mentre quello di sinistra è uno che ragiona”.
In questa frase infelice c’è tutta la limitata filosofia di una persona che
quando parla pontifica, convinta com’è di essere nel giusto, e che la cultura e
l’intelligenza siano solo da una parte. Queste sono forme di discriminazione e
di razzismo specifico, dettate ambedue da animosità nei confronti di una
persona, o di un gruppo di persone, che non la pensano come lui: insomma, cosa
grave per uno che ha fatto una trasmissione sulla Costituzione,
anticostituzionale. Era Voltaire che diceva che non la pensava come il suo
interlocutore, ma che si sarebbe battuto fino alla morte affinchè egli potesse
esprimere le sue idee. Alla faccia di chi ritiene che le idee – quelle buone –
siano solo da una parte, per una sorta di illuminazione divina. È il grande
equivoco della mai troppo deprecata ‘questione morale’, che attribuisce – come
nei film western – il ruolo dei ‘buoni’ a quelli che hanno terminato la guerra
dalla parte dei vincitori, e il ruolo dei ‘cattivi’ agli altri. Cari amici,
questa è la filosofia delle Sardine, il movimento ‘contro’, creato soltanto per
impedire una regolare competizione democratica, che sia sotto elezioni o no.
Che differenza c’è fra le Sardine che contestano la presenza di Salvini, e i
cortei di Casapound che vogliono contestare i comizi di avversari politici? La
logica ormai acquisita dice che i secondi 
sono fascisti, e che quindi va impedito loro perfino di parlare. Ma le
Sardine non sono diverse, se ci pensate un attimo. Solo, stanno dall’altra
parte, quella dello sceriffo buono, del giustiziere, del castigamatti. Quello i
cui omicidi – nei film western – sono giustificati dal fatto che chi muore è
sempre il cattivo. Oggi una certa parte politica li chiamerebbe ‘giustizieri
fai date’, giudice, giuria e boia insieme. Vogliamo che, anche virtualmente,
questi comportamenti abbiano spazio?

Ormai la propaganda
elettorale non ha soluzioni di continuità, e ogni giorno assistiamo in televisione
alle dichiarazioni di personaggi che dicono cose difficilmente verificabili, ma
che pesano sul nostro bilancio, per dirne una. Qualcuno dice che le tasse sono
state aumentate, e qualcun altro addirittura diminuite. Provate a vedere cosa
vi rimane in tasca a fine mese, facendo sempre le stesse cose, e saprete la
verità. Sempre che, a fine mese, ci possiate arrivare, perchè la pressione
fiscale si può esercitare anche in una forma occulta e strisciante, non
dichiarata. Attenzione alle Sardine. Non facciamoci condizionare nelle nostre
scelte e nelle nostre idee da seimila, più o meno, ragazzini che fanno casino,
cioè appena l’un per cento del nostro Paese. Possono incattivirsi, nella loro
arroganza, e diventare davvero un movimento pericoloso per la nostra
democrazia, posto che mai ne abbiamo avuta una. Ancora più pericolosi questi
piccoli pesci senza un capobranco, perché dichiaratamente non hanno bandiere di
partito. Tranne quelle che occultamente portano in piazza. E si sa che le
piazze amplificano.




Bracciano, l’amministrazione Tondinelli ordina la demolizione dell’enorme cantiere di Prato Giardino e mette la parola fine all’abusivismo

BRACCIANO (RM) – Un ordinanza che porta la firma dell’Amministrazione di Armando Tondinelli mette fine a un grosso tentativo di cementificazione e abuso edilizio di grosse dimensioni: parliamo del famigerato cantiere di Prato Giardino.

Una storia di speculazioni edilizie a danno dell’ambiente e del patrimonio naturalistico. È una lottizzazione di tre enormi palazzi sorti al posto di querce e alberi secolari. Il panorama copre anche la vista del Castello Odescalchi.

L’amministrazione comunale, con l’ordinanza firmata dalla Responsabile dell’Area Tecnica Lidia Becchetti, ha dato tempo 90 giorni, per demolire il grande cantiere con gli edifici residenziali abusivi che venne sequestrato nel 2010.

Si tratta di un atto politico molto forte che ha superato i meri interessi speculativi ed economici di pochi a favore del bene comune e della collettività.

La corsa sfrenata al cemento ha sacrificato aree destinate a servizi per la comunità e questo il sindaco di Bracciano Armando Tondinelli lo ha avuto ben chiaro sin dal suo insediamento e ancora prima in campagna elettorale quando ha promesso di andare fino in fondo a questa storia per tutelare il paesaggio di Bracciano e tenere lontane le mire edificatorie senza titolo.

È stato un grosso braccio di ferro concretizzatosi in una vera e propria lotta all’abusivismo che ha portato al risultato straordinario di oggi: dovrà tutto tornare come prima e quelle che molti residenti di Bracciano hanno definito “brutture” verranno forzatamente demolite.




Terremoto di magnitudo 6,5 colpisce l’Albania: tremano anche Puglia e Basilicata

Una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.5 ha colpito alle 2:54 ora locale (le 3:54 in Italia) la costa settentrionale dell’Albania, vicino Durazzo.

Il sisma è stato avvertito anche in Italia in Puglia e Basilicata. E’ di almeno 150 feriti al momento il bilancio, mentre si scava tra le macerie di diversi palazzi crollati alla ricerche di diversi dispersi.

Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano e del servizio geologico statunitense Usgs, il sisma ha avuto ipocentro a circa 10 km di profondità ed epicentro tra Shijak e Durazzo. La scossa è stata distintamente sentita anche nella capitale Tirana, dove la gente è scesa in strada in preda al panico.