#NoBulli, Cangemi: “Andremo avanti con la campagna anche nel 2020”

Hanno sfilato allo stadio di Frosinone Benito Stirpe i baby calciatori della No Bulli Cup. Con indosso la maglia No Bulli sono scesi in campo durante la partita di serie B Frosinone-Empoli tra gli applausi del pubblico.

Con la tappa in casa gialloazzurri si è chiusa la prima fase della campagna contro il bullismo e il cyberbullismo promossa dal vice presidente del Consiglio regionale del Lazio, Giuseppe Cangemi, insieme alle società di calcio As Roma, SS Lazio e Frosinone Calcio.

Lo scorso 30 novembre un’intera la giornata dedicata allo sport e al sociale iniziata con il torneo No Bulli allo stadio Luigi Meroni: triangolare Roma, Lazio e Frosinone per la categoria 2011 e incontri a gironi per gli atleti 2010 delle tre società professionistiche e le affiliate Dabliu e Ponte di Nona (Academy As Roma); Centro Formazione Lazio e Sporting San Giacomo (Academy Lazio); Accademia Gialloazzurri e Scuola dei Leoni (Frosinone Calcio). Poi tutti al Benito Stirpe, ospitati dalla Frosinone Academy Calcio guidata dal presidente Luigi Lunghi, per assistere alla partita Frosinone-Empoli e sfilare contro il bullismo.

“Si è chiusa la prima parte un progetto che ha coinvolto centinaia di atleti impegnati, insieme ai tecnici e alle famiglie, a dare un messaggio forte contro il bullismo e a sostegno della cultura del rispetto” ha detto Cangemi annunciando che “andremo avanti con la campagna anche nel 2020”.

A portare il saluto agli atleti anche il presidente del Consiglio regionale Mauro Buschini il quale ha sottolineato l’importanza della campagna “per educare i nostri ragazzi e sostenere i valori positivi dello sport”.




Il Maltempo mette in ginocchio l’Italia: un morto in Friuli e uno in Toscana

Nuova allerta meteo in Italia, un morto in Friuli e uno in Toscana. Un uomo, alla guida di un’auto travolta dalla corrente, è morto in Friuli Venezia Giulia. La strada era stata chiusa per l’allerta meteo ma, nonostante il divieto, ha deciso comunque di proseguire e di guadare il torrente. E’ accaduto tra Zoppola e Cordenons, in provincia di Pordenone. Le autorità locali, a causa del maltempo, avevano diramato un’allerta arancione, che comporta una serie di prescrizioni compresa la chiusura di alcune strade. Tra queste, quella dove è morto l’uomo, tanto che l’accesso era stato chiuso con una sbarra.

E’ stato ritrovato morto il motociclista caduto nel fiume Santerno, nei pressi del ponte di Cornacchiaia (Firenze), in Mugello. Il corpo del motociclista è stato avvistato da alcuni volontari sotto un cavalcavia dell’Alta velocità, a circa 10 km di distanza dal luogo della scomparsa. L’uomo è stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco e trasportato fuori dell’argine del fiume per essere affidato al personale sanitario del 118 che ne ha constatato il decesso.

Recuperato dai #vigilidelfuoco il corpo privo di vita di un motociclista trascinato dalla piena del fiume Santerno, a Firenzuola (FI): sul posto hanno operato #sommozzatori, l’elicottero Drago e squadre a terra #Maltempo #21Dicembre pic.twitter.com/BAGkCG7H7B

— Vigili del Fuoco (@emergenzavvf) December 21, 2019
La perturbazione di origine atlantica che sta interessando il nord ovest dell’Italia farà sentire i suoi effetti nelle prossime ore portando piogge e venti forti anche sul resto del Paese e in particolare sui settori tirrenici centro meridionali. Sulla base delle previsioni disponibili il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso una nuova allerta meteo: precipitazioni diffuse, localmente anche molto intense e accompagnate da fulmini e forti raffiche di vento su Umbria e Lazio e su Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata e Calabria. Venti di burrasca con raffiche fino a tempesta su Campania, Basilicata e Puglia. Il Dipartimento ha anche valutato per domani una allerta arancione per rischio idrogeologico su Campania e su settori di Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Liguria, Toscana, Lazio, Umbria, Molise, Basilicata e Sardegna.

Piogge e venti forti in arrivo nella giornata di domani su molte regioni italiane, in prevalenza sui settori tirrenici di quelle del Centro-Sud. Lo rende noto la Protezione Civile, che evidenzia a partire da questa sera il persistere di precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Toscana, Umbria, Lazio e settori occidentali di Abruzzo e Molise. Sono in arrivo inoltre temporali su Campania, Basilicata e Calabria e, dalle prime ore di domani, venti forti dai quadranti occidentali, con raffiche di burrasca forte su Emilia-Romagna, Marche e Abruzzo e venti fino a burrasca su Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Molise e settori costieri di Lazio e Toscana, con possibili forti mareggiate lungo le coste. Sulla base delle previsioni il dipartimento della Protezione Civile valuta per la giornata di domani, 22 dicembre, allerta arancione sulla Campania e su parte di Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Molise, Basilicata, Calabria e Sardegna. Allerta gialla sui restanti settori del Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Basilicata e Calabria, su parte del Veneto, della Lombardia, della Liguria, su Marche e Abruzzo, sulla Sardegna sud-occidentale.

In Liguria questo allerta rosso, il terzo in meno di due mesi, il primo esteso a tutta la regione da cinque anni, ha procurato danni tutto sommato limitati se si escludono l’interruzione precauzionale dell’A6 Savona-Torino minacciata da una frana, la stessa che ha fatto crollare il viadotto Madonna del monte ad Altare (il tratto autostradale sarà riaperto solo dopo le verifiche tecniche di sicurezza) e alcune frane nell’imperiese. L’allerta, ma arancione, riguarda anche l’Emilia Romagna, dove è attesa pioggia insistente nella notte e domani mattina e il Piemonte. Intanto il premier Conte ha annunciato che verranno messe a disposizione di chi ha subito gli eventi calamitosi “risorse immediate”, si parla di 530 milioni.

La perturbazione, che ha interessato tutta la Liguria, si sposta lentamente verso la Toscana, in allerta arancione dalle 17, ‘sostando’ più a lungo del previsto nello spezzino dove Arpal ha deciso di prolungare l’allerta: sarà arancione dalle 24 alle 8 di domani e poi gialla fino alle 12. Proprio nello spezzino una piccola frana è caduta sulla litoranea a Riomaggiore, alle Cinque Terre. Il Ponente ligure è il più colpito: frane e allagamenti nell’Imperiese dove sono esondati l’Armea (due aziende sono state evacuate) e il Nervia. Quindi persone sono state sfollate a Cerina, nell’entroterra di Sanremo, sei famiglie a Badalucco. Questo Comune, per due frane, è rimasto isolato alcune ore. Nel Savonese alcune provinciali sono interrotte per smottamenti, alcuni piccoli rii sono esondati. La mareggiata fa paura ad Alassio. Alla pioggia insistente, che in certi punti del Ponente ligure ha superato i 290 mm, si è accompagnato vento di burrasca su tutta la Liguria che ha reso la giornata difficile all’aeroporto genovese Colombo: 9 voli dirottati e sei cancellati. Venti con punte di 150 km/h e mareggiata con onde di 5 metri hanno provocato anche la sospensione precauzionale delle lavorazioni alla Fincantieri a Riva Trigoso. Fermi i lavori al cantiere del nuovo viadotto Polcevera, fermo il lavoro nei porti. In quello di Genova la nave Theodoros, abbandonata da anni, ha rotto gli ormeggi ed è stata recuperata. Sulla A12, sul viadotto Bisagno, la pioggia ha creato una buca nell’asfalto e la polizia ha fatto da safety car per evitare rischi. L’Emilia Romagna è in allerta arancione per venti di burrasca e possibili criticità idrauliche dei fiumi Enza e Secchia, nei quali i superamenti delle soglie sono previsti da domani quando sono attese precipitazioni diffuse. Problemi anche in Piemonte, in allerta arancione: segnalati nelle prossime ore la crescita dei livelli del Tanaro e degli affluenti e dello Scrivia. Dalle 14.30 la statale 21 del Colle della Maddalena, dove sta nevicando, è interdetta al traffico tra Argentera e il confine. Prevista nuova acqua alta a Venezia, 125-130 centimetri.




Maltempo, nuova allerta meteo in Italia

La perturbazione di origine atlantica che sta interessando il nord ovest farà sentire i suoi effetti nelle prossime ore portando piogge e venti forti anche sul resto del paese e in particolare sui settori tirrenici centro meridionali.

Sulla base delle previsioni disponibili il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso una nuova allerta meteo che estende quella diffusa ieri: a partire dalla serata di oggi sono previste precipitazioni diffuse, localmente anche molto intense e accompagnati da fulmini e forti raffiche di vento su Umbria e Lazio e, in estensione dalle prime ore di domani, ad Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata e Calabria. Attesi inoltre venti di burrasca con raffiche fino a tempesta su Campania, Basilicata e Puglia. Il Dipartimento ha anche valutato per domani una allerta arancione per rischio idrogeologico su Campania e su settori di Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Liguria, Toscana, Lazio, Umbria, Molise, Basilicata e Sardegna.

Situazione particolarmente critica in Liguria, con frane, alberi crollati e torrenti esondati. L’ondata di maltempo, nelle ultime ore si è abbattuta nell’estremo ponente della Liguria, con particolare intensità nella zona di Sanremo. È in corso un deciso aumento del moto ondoso nel Mar Ligure: la boa di Ventimiglia ha registrato 4 metri di onda significativa e circa 7 metri di onda massima. Il dato è emerso in Protezione civile a Genova. Continuano a soffiare venti meridionali di burrasca forte con raffiche che superano i 120 chilometri all’ora, con punto fino a 145 chilometri a Fontana Fresca. Sulle zona costiere le raffiche hanno raggiunto gli 80-100 chilometri all’ora.

“Come previsto sono caduti picchi di 200 millimetri di pioggia in diverse zone del centro-ponente della Liguria, ma ormai la parte più grossa della perturbazione è passata su ponente e Genova, adesso il fronte si sposta sul levante fino a domattina e i fenomeni più intensi sono attesi nel cuore della notte, al momento è un gran risultato non aver avuto significativi danni a cose o persone”. Lo dichiara il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. E proprio per questa situazione l’allerta nello spezzino è stata prolungata alle 12 di domani. Quindi nel Levante sarà rossa fino alle 24 di oggi, arancione fino alle 8 di domani, poi gialla fino alle 12.

Sull’Aurelia, all’altezza del bivio per via Duca D’Aosta, dove la famosa salita del Poggio della Milano-Sanremo, è crollato un albero sulla strada. Una frana, invece, è scesa in frazione Borello, sotto San Romolo mentre il torrente Armea è esondato tra Biesse Laterizi e il ponte di ferro. In quel punto, la polizia locale ha chiuso la strada. Vigili del fuoco, protezione civile e forse dell’ordine sono al lavoro per sopralluoghi e interventi di sicurezza nel territorio.

Scuole chiuse sabato anche a Follonica a causa dell’allerta arancione nella zona nord di Grosseto, dalle 17 di oggi 20 dicembre fino alle 14 di sabato 21 dicembre. Il commissario prefettizio di Follonica (Grosseto) ha deciso pertanto di chiudere per la giornata di domani le scuole di ogni ordine e grado, i parchi e i cimiteri.

La Protezione civile del Friuli Venezia Giulia ha diramato una allerta meteo di colore arancio per criticità idrogeologica su tutto il territorio regionale dalle 18 di oggi e fino alle 12 di domenica prossima. Già dal tardo pomeriggio-serata di oggi e fino a sabato mattina, si legge nell’avviso, si registrano piogge da moderate ad abbondanti su Alpi, pianura e costa, intense sulle Prealpi.




Piemonte, voto di scambio: 8 arresti. C’è anche un assessore della Regione, Roberto Rosso di Fdi

Dalle prime luci dell’alba, la guardia di finanza di Torino sta eseguendo otto ordinanze di custodia cautelare in carcere, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia torinese, nonché sequestri di beni sul territorio nazionale, nei confronti di soggetti legati alla ‘ndrangheta radicati nel territorio di Carmagnola e operanti a Torino. Tra le condotte illecite, oltre all’associazione per delinquere di stampo mafioso e reati fiscali per 16 milioni di euro, è stato contestato anche il reato di scambio elettorale politico-mafioso.

C’è anche Roberto Rosso, assessore ai Diritti civili della Regione Piemonte, a lungo parlamentare di Forza Italia, per cui all’inizio degli anni ’90 é stato candidato sindaco di Torino, e ora in Fratelli d’Italia, tra le persone arrestate questa mattina. Le accuse nei suoi confronti riguarderebbero le ultime elezioni regionali.




Lazio, 112 milioni per i distretti socio sanitari

Uno stanziamento di quasi 112 milioni di euro per i Leps, i livelli essenziali delle prestazioni sociali, con un incremento annuale in favore dei piani di zona pari a 2 milioni di euro. Sono i fondi, sia statali sia regionali, destinati con delibera di giunta dalla Regione Lazio in favore dei distretti socio-sanitari per il 2019, da utilizzare nel 2020. Si tratta della prima programmazione realizzata in base ai nuovi criteri di riparto del Piano Sociale “Prendersi cura, un bene comune”.

“Rispetto al passato – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Welfare ed Enti locali, Alessandra Troncarelli – la Regione Lazio erogherà il 100% delle risorse destinate ai distretti, differentemente da quanto accadeva negli anni passati. Significa che ai territori arriveranno finanziamenti aggiuntivi al fine di dare una spinta propulsiva alla nuova pianificazione socio-sanitaria”.

Il meccanismo di riparto è costruito in modo che tutti i distretti mantengano la quota storica di trasferimenti regionali. “Per riuscirci, la Regione Lazio – continua l’assessore Troncarelli – ha riservato 2 milioni di euro in più per i piani di zona che saranno quindi finanziati per un totale che sfiora i 67 milioni di euro all’anno. A questo incremento, si accompagna la possibilità per i distretti di effettuare affidamenti di servizi e predisporre gare con valenza pluriennale, grazie alla finalizzazione delle risorse statali rispetto al triennio 2019-2021”.

Tra le altre misure finanziate: la disabilità gravissima con quasi 28 milioni; i minori inseriti in strutture di tipo familiare con 6 milioni; i malati di Alzheimer con 4,5 milioni; l’affido con 3 milioni; gli interventi a favore dei disagiati psichici con 1,8; la promozione della vita indipendente con 1,5.

“Lo sforzo compiuto nell’incrementare i fondi e nell’assicurare ai distretti la possibilità di programmare gli interventi a lungo termine – conclude l’assessore Troncarelli – conferma l’attenzione della Regione Lazio ai bisogni socio-sanitari che arrivano dai territori. Domande di inclusione e assistenza che riceveranno risposte più puntuali per migliorare il benessere dei cittadini laziali. Con questi stanziamenti entra nel vivo il Piano sociale che apre un nuovo periodo di programmazione. L’obiettivo, nei prossimi anni, è quello di introdurre ulteriori innovazioni del sistema integrato dei servizi sociali in favore delle comunità locali”.




Manovra, i pentastellati perdono pezzi. Scontro sulla cannabis: Paragone insorge e La Russa da del “drogato” a un senatore M5S

Il Senato vota la fiducia sulla manovra. La maggioranza perde un altro pezzo. È Gianluigi Paragone del M5s che dichiara il no ‘a misure imposte dall’Europa’. Tra le norme dichiarate inammissibili, la presidente Casellati indica quella sulla cannabis e scoppia la bagarre in aula con gli attacchi del M5s e gli applausi della Lega.

Applausi, urla e insulti in Senato dopo lo stralcio della norma sulla vendita della cannabis light che era stata inserita nel maxiemendamento alla manovra. La presidente del Senato Elisabetta Casellati ne ha dichiarato l’inammissibilità provocando il plauso delle opposizioni e le proteste della maggioranza. Scatenato il senatore di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa durante l’intervento del collega del Pd Marcucci. “Drogato”: così La Russa si è rivolto in Aula ad un collega del M5S nel corso della discussione in Senato sull’emendamento per la cannabis light. Esclamazione alla quale hanno fatto seguito le proteste del gruppo pentastellato. Poco prima era intervenuto il senatore 5S Vincenzo Garruti.

La Ragioneria generale dello Stato ha chiesto una settantina di correzioni al testo. Per il 2021 il governo dovrà sterilizzare 20 miliardi di clausole, tra Iva e accise, che diventano circa 27 miliardi nel 2022.

‘Staccare la spina al governo? Ci mancherebbe, sono qui per lavorare e dare una prospettiva migliore al paese, non per staccare la spina’, risponde Conte. Renzi: ‘Cambio di passo’. Stasera nuovo vertice sull’agenda di governo a cominciare dal dossier Autonomia.

Caos in Aula del Senato in seguito del giudizio di inammissibilità delle norme sulla cosiddetta liberalizzazione della cannabis light. Due esponenti del M5S hanno chiesto alla presidente Elisabetta Casellati di dimostrare che la scelta non sia stata frutto della “pressione della sua parte politica”. Il presidente ha replicato spiegando che è stata una “decisione meramente tecnica”, aggiungendo: “Se ritenete questa misura importante per la maggioranza fatevi un disegno di legge”




Tumore al polmone: scoperta una molecola che blocca le cellule del cancro

Scoperta una molecola, una infiltrata speciale, messa a punto dai ricercatori Amgen, che blocca le cellule tumorali del cancro al polmone, inserendosi in una tasca mai individuata prima di una proteina, in sostanza un ‘punto debole’ per bloccarlo anche nei pazienti sui quali le cure non funzionano. Approvata negli Stati Uniti, verrà sperimentata in Europa e in Italia nel 2020, come hanno spiegato alcuni esperti oggi a Milano.
La promettente attività antitumorale della nuova molecola riferita anche su Nature, è stata confermata e rafforzata dai recenti incoraggianti risultati dello studio di fase 1 che dimostrano il controllo della malattia nel 100% dei pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule.
Parte ora l’arruolamento in uno studio di fase III che coinvolgerà 300 centri e 650 pazienti e che vede l’Italia impegnata con 15 centri partecipanti, coordinati dall’Università di Torino. A fronte di questi passi in avanti tuttavia nel nostro Paese la diagnosi è spesso tardiva e l’accesso ai test molecolari, per tipizzare la neoplasia e individuare i target per terapie mirate, non è omogeneo su tutto il territorio nazionale né rimborsabile in tutte le Regioni.
La molecola che rappresenta una nuova arma si chiama AMG510 e’ stata scoperta dai ricercatori Amgen infatti sfruttando una tasca nascosta della proteina KRASG12C, potrebbe diventare una nuova arma contro i tumori al polmone e altri tumori solidi. Attualmente in Italia si registrano ogni anno 42.500 nuove diagnosi di tumore al polmone, di queste 35mila riguardano il tumore al polmone non a piccole cellule che in circa 3.000 casi è provocato dalla mutazione specifica KRAS.G12C L’obiettivo è riuscire entro un paio d’anni a trattare e curare il tumore al polmone non a piccole cellule con mutazione specifica KRAS, fino a oggi insensibile ai farmaci.
AMG510 è infatti il primo farmaco ad arrivare alla fase clinica dopo oltre 30 anni di ricerche infruttuose per tentare di agire sulla proteina mutata KRASG12C, finora non aggredibile perché non si era mai trovato un ‘appiglio molecolare’ contro cui indirizzare il farmaco. Dopo i primi risultati clinici positivi, è al via un trial di fase III che coinvolgerà 650 pazienti di 300 centri in 15 Paesi.
In questo studio, che potrebbe segnare una svolta nella terapia dei tumori solidi, il nostro Paese è capofila in Europa per strutture partecipanti, con 15 centri coordinati dall’Università di Torino. La terapia ha ridotto il tumore nel 54% dei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule, 7 dei 13 pazienti valutabili che hanno ricevuto 960 mg e ha arrestato la crescita tumorale nel restante 46%, 6 dei 13 pazienti valutabili che hanno ricevuto 960 mg dimostrando un controllo della malattia nel 100% dei pazienti.
Spiega Maria Luce Vegna, Direttore Medico Amgen Italia: “Se gli studi clinici confermeranno le premesse, AMG510 potrebbe diventare la prima terapia per i tumori con questo tipo di mutazione, con possibili benefici per migliaia di pazienti oncologici”




Allarme valanghe, morti in Piemonte, in Alto Adige e in valle D’Aosta

Faceva parte di un gruppo di quattro scialpinisti lo snowboarder travolto e ucciso da una valanga sopra Alagna, nel Vercellese. Due sono stati coinvolti solo in parte e sono usciti da soli dalla neve, mentre un terzo è sceso a valle alla ricerca del segnale telefonico.

L’allarme è scattato alle 12.40, quando la centrale operativa ha inviato sul posto, nei pressi del passo della Civera, un eliambulanza del 118 con a bordo un tecnico e l’unità cinofila del Soccorso Alpino.

Secondo la ricostruzione dei soccorritori, la valanga era divisa in due lingue. I tecnici hanno iniziato le ricerche in un punto, mentre l’elicottero è sceso ad Alagna per recuperare altri due tecnici del soccorso alpino e della guardia di finanza. Questa seconda squadra è stata portata sull’altra propaggine della valanga, che ha subito trovato il disperso grazie all’apparecchio Artva di cui era dotato il sepolto. Con il capo a circa 60 centimetri di profondità, è stato estratto dalla neve, stabilizzato e trasportato in condizioni gravissime all’ospedale di Borgosesia, dove è morto.

Travolta da una valanga e precipitata in un crepaccio roccioso sull’Alpe di Siusi, una donna altoatesina di 62 anni di Brunico non ce l’ha fatta a sopravvivere all’incidente avvenuto stamani verso le tredici mentre faceva una passeggiata sulla neve con le ciaspole. A lanciare l’allarme è stato l’escursionista che era con lei e che la precedeva sugli sci. Il soccorso alpino, in elicottero, l’ha individuata e liberata dalla neve dopo nemmeno mezz’ora dalla caduta, ma ormai la donna non respirava più.

Una guida alpina valdostana, Roberto Ferraris, di 49 anni, è morta dopo essere stata travolta da una valanga nella Valtournenche, in Valle d’Aosta. L’incidente si è verificato nella zona di punta Fontana Fredda, a circa 2.300 metri di quota, sopra la frazione Cheneil. La vittima, che stava facendo scialpinismo, faceva parte del Soccorso alpino della guardia di finanza di Cervinia




Ndrangheta e politica: si dimette il governatore della Valle d’Aosta

Il presidente della Regione Valle d’Aosta, Antonio Fosson, si dimette. Lo ha annunciato durante una riunione straordinaria di maggioranza a Palazzo regionale.

Le motivazioni sono legate all’avviso di garanzia ricevuto dalla Dda per scambio elettorale politico mafioso in merito ad un’inchiesta sul condizionamento delle Regionali del 2018 in Valle d’Aosta da parte della ‘ndrangheta.

Anche gli assessori Laurent Viérin (turismo e beni culturali) e Stefano Borrello (opere pubbliche) hanno annunciato che si dimetteranno.

Il consigliere Luca Bianchi, invece, lascerà l’incarico di presidente di commissione e di capogruppo dell’Union valdotaine. Tutti e tre sono indagati – assieme a Fosson – per voto di scambio.

“Sottolineo con forza la mia totale estraneità rispetto ai fatti di cui ho avuto lettura negli ultimi giorni sui giornali” ha detto il presidente della Regione Valle d’Aosta Antonio Fosson spiegando le ragioni che lo hanno portato alle dimissioni. “Vi ho chiamato qui – ha aggiunto – per comunicare che, per onorare quel senso di responsabilità politica che ho sempre perseguito ed anche salvaguardare la mia personale dignità, profondamente ferita dalle infamanti ipotesi che vengono formulate, ho deciso di fare un passo indietro e di dare le mie dimissioni dalla carica di presidente della Regione”. “E’ stato per me un grande onore – ha concluso – essere presidente di questa meravigliosa regione per la quale ho lavorato con impegno e onestà”.

Salvini, liberare Regione – “Serve aria nuova e pulita, la Valle D’Aosta merita un futuro diverso e non inquinato. Noi siamo pronti a liberare questa splendida regione da ogni tipo di condizionamento, senza accettare compromessi. Bene le dimissioni di Fosson, venerdì sarò ad Aosta a incontrare i cittadini e a preparare la riscossa delle persone perbene della Valle”. Così il segretario della Lega Matteo Salvini.




Mangiare patate fa dimagrire e aiuta la salute: ecco tutti i benefici e i tipi di patate italiane

ThinkItalia – Le patate contengono nutrienti e carboidrati complessi. In altre parole una patata bollita o al forno, per esempio, apporta solo 26 calorie, quindi è un’ottima scelta da includere nella propria dieta. Le patate, inoltre, possiedono un alto indice glicemico che permette allo stomaco di sentirsi sazio per più tempo, aiutando così a trattenere la voglia di mangiare. Le patate, inoltre, sono ricche di vitamina B6, una sostanza necessaria per il rinnovamento cellulare. In questo modo si mantiene in salute il sistema nervoso. Basta pensare che solo un etto di patate al forno contengono il 21% del fabbisogno giornaliero di questa vitamina.

Le patate possono essere consumate anche dai diabetici perché le fibre facilitano l’assorbimento degli zuccheri semplici dall’intestino. Le patate, infatti, contengono un tipo speciale di amido chiamato amido resistente che non viene completamente assorbito dall’organismo. Alcuni studi hanno dimostrato che questo amido quando arriva nell’intestino crasso diventa una fonte nutritiva per i batteri benefici dell’intestino. Tra i benefici di quest’amido, infatti, c’è anche quello migliorare la resistenza all’insulina. Questo fattore porta ad un miglior controllo della glicemia. Il consiglio dei nutrizionisti ai diabetici, quindi, è di consumare un paio di volte a settimana patte bollite fredde in sostituzione ad altri carboidrati consumati normalmente.

La Patata Novella di Galatina Igp, è un particolare tipo di tubero della varieta “Sieglinde” coltivata nei territori in provincia di Lecce ed è così chiamata perché, grazie alle particolarissime condizioni microclimatiche del “tacco d’Italia”, riesce a giungere a maturazione con notevole anticipo rispetto alle comuni patate coltivate in altre aree dello stesso Salento.

Nell’altopiano di Colfiorito, nell’area montana dell’Appennino umbro-marchigiano, la Patata Rossa di Colfiorito Igp cresce in terreni silicei con presenza di scheletro, leggermente acidi, leggeri, sciolti, permeabili, profondi. Sono proprio le condizioni del suolo che contribuiscono in modo determinante a definirne l’accrescimento, la conformazione, nonché le caratteristiche chimiche ed organolettiche, ed infine la qualità, che fanno di questo tubero un prodotto agricolo riconoscibile.

La caratteristica principale della “Patata della Sila” è quella di possedere una percentuale di amido superiore alla media. Ciò rende il tubero calabrese più nutriente e soprattutto più saporito delle altre patate italiane. A conferirle questa caratteristiche è l’areale di produzione situato sopra i 1000 metri di altezza dal livello del mare. È una patata di alta qualità con forti connotazioni organolettiche, caratteristiche date dall’essere l’unico prodotto di alta montagna coltivato nel centro del Mediterraneo.

Sono diversi secoli che la Patata Turchesa colora le tavole dei paesi del Parco del Gran Sasso. L’antica varietà appenninica dal caratteristico colore viola è stata, infatti, per molto tempo un’importante risorsa di questi splendidi territori ed, anche se ha rischiato seriamente l’estinzione, è ancora oggi un prodotto particolarmente apprezzato della tradizione gastronomica locale.

L’areale di produzione della Patata dell’Alto Viterbese IGP, ricade nel territorio più a nord del Lazio, in provincia di Viterbo, compreso tra il Lago di Bolsena, l’Umbria e la Toscana. Il comprensorio, ricadente nella zona del complesso vulcanico-vulsino, è caratterizzato da terreni di origine vulcanica ricchi di potassio e da un microclima che risente degli influssi del lago.




Danni per calamità naturali: ogni anno 7 miliardi di euro. Vincenzi (ANBI): “Necessario snellire l’iter per le opere. I cambiamenti climatici non aspettano”

“In realtà non creiamo nulla, ma ci limitiamo a mettere in relazione dati, che suffragano quanto andiamo sostenendo da sempre: è necessario investire in prevenzione, non solo perché si risparmiano dolori alle persone, ma perché conviene allo Stato!”

L’affermazione è di Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e della Acque Irrigue (ANBI) che, in occasione della presentazione del libro fotografico “Obiettivo Acqua” tenutasi a Roma, ha diffuso i dati sugli stati di calamità naturale, richiesti da 12 Regioni nel 2017 per siccità, da 11 Regioni nel 2018 per maltempo, da 16 Regioni nel 2019 per siccità (in primavera/estate) e maltempo (in autunno). Secondo le cifre della Protezione Civile, ogni anno mediamente i danni per calamità naturali (frane ed alluvioni) ammontano a 7 miliardi di euro; dal 2013 al 2019, gli stati di emergenza proclamati sono stati 87 (il poco invidiabile “record” è dell’Emilia Romagna con 12), a fronte dei quali sono stati riconosciuti ammissibili risarcimenti per quasi 9 miliardi e mezzo (€ 9.406.938.895,00), ma sono stati trasferiti solo poco più di 900 milioni (€ 911.124.108,00), pari a circa il 10%!

“Se consideriamo l’impegno burocratico per veder riconosciuto il diritto al risarcimento, possiamo ben affermare che al danno si aggiunge, in molti casi, la beffa” aggiunge il Presidente di ANBI.

Serve quindi, secondo ANBI, un grande piano di manutenzione straordinaria del territorio, per il quale i Consorzi di bonifica hanno già pronti 4.300 progetti, in attesa di finanziamento per oltre 10 miliardi di euro (€ 10.276.450.000,00), capaci di attivare oltre 50.000 posti di lavoro (51.374).

Attualmente è in itinere l’avvio di 75 interventi, per un importo complessivo di 641,765 milioni di euro con una nuova occupazione stimata in 3.208 posti di lavoro.

È poi necessario individuare norme chiare per ridurre i tempi di realizzazione di opere di interesse generale.

La realizzazione di un’opera pubblica di importo superiore ai 10 milioni di euro, in Italia, ricorda ANBI, necessita mediamente di 11 anni: 42 mesi per la progettazione, 60 mesi per la costruzione, 16 mesi per la gara d’appalto, 13 mesi per il collaudo.

“Tempi eccessivamente lunghi di fronte alla velocità della crisi climatica e l’estremizzazione degli eventi atmosferici – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – Nel rispetto dei controlli di legge, va semplificata la macchina burocratica. A ciò si devono, infatti, aggiungere i tempi della politica, di cui è buon esempio la Legge contro l’indiscriminato e continuo Consumo del Suolo, ferma da anni in Parlamento e di cui continuiamo a chiedere l’approvazione, come atto concreto di nuova sensibilità verso i problemi della salvaguardia idrogeologica del Paese. Per questo, avanziamo anche un’altra proposta: l’inserimento della cultura del territorio nei programmi di educazione civica, il cui avvio nei programmi scolastici è previsto nel 2020.”

Alla presentazione del libro “Obiettivo Acqua” erano presenti, a Palazzo Rospigliosi, anche Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti ed Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente di Fondazione Univerde, promotori con ANBI del Concorso Fotografico Nazionale, di cui è stata annunciata l’edizione 2020 sotto gli auspici del Ministero dell’Ambiente.