Riforma prescrizione, il Procuratore Generale di Milano: “Rischio incostituzionalità” e “viola l’art. 111 della Costituzione”

La riforma del regime della prescrizione, che la sospende dopo il primo grado, “presenta rischi di incostituzionalità” e “viola l’art. 111 della Costituzione, con il quale confligge, quanto agli effetti,incidendo sulla garanzia costituzionale della ragionevole durata del processo”.

Lo sottolinea nella relazione per l’Anno giudiziario a Milano il Procuratore generale, Roberto Alfonso,che allo stesso tempo lamenta “spaventosi vuoti di organico e la mancanza di risorse che contribuiscono a determinare tempi lunghi del processo”.

Condividiamo l’opinione di chi sostiene – scrive Alfonso nel suo intervento in occasione della cerimonia a Milano, a cui partecipa anche il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ‘padre’ della nuova legge sulla prescrizione – che la sospensione del corso della prescrizione non servirà sicuramente ad accelerare i tempi del processo, semmai li ritarderà ‘senza limiti'”. Un norma, aggiunge, che “a nostro modesto avviso, presenta rischi di incostituzionalità” e “appare irragionevole quanto agli scopi, incoerente rispetto al sistema, confliggente con valori costituzionali”. Alfonso, poi, chiarisce che, tra l’altro”nel distretto di Milano la prescrizione nella fase delle indagini preliminari incide per il 3,79%”. Da un lato, per il Procuratore generale milanese è vero che”la norma introdotta consente al processo di giungere all’accertamento del fatto e all’eventuale condanna dell’imputato”, ma non si può “sottacere che essa viola l’art.111 Cost.”. Per l’imputato “già solo affrontare il processo penale costituisce una ‘pena’”, anche per il “disdoro che purtroppo nella nostra società massmediatica esso provoca”. E ha concluso: “Il legislatore con urgenza e con sapienza” deve adottare “una soluzione che contemperi le due esigenze: la tutela della persona offesa e la garanzia per l’imputato di un processo di ragionevole durata.

A Milano la protesta degli avvocati della Camera penale

Polemica con Davigo Una quarantina di avvocati della Camera penale di Milano hanno sfilato mostrando cartelli con gli articoli della Costituzione come forma di protesta contro la riforma della prescrizione. E’ accaduto stamani, poco prima dell’inizio delle celebrazioni per l’anno giudiziario. “Abbiamo indicato tre articoli della Costituzione: il 24 che è per il diritto di difesa, il 27 che è la presunzione di non colpevolezza è il 111 che è il giusto processo. Accoglieremo Davigo con questi cartelli”, ha detto l’avvocato Giovanni Briola del direttivo della Camera penale. Gli avvocati hanno poi lasciato l’aula del Palazzo di giustizia appena il consigliere del Csm Piercamillo Davigo ha preso la parola. “Abbiamo avuto nel corso di questi 10 mesi una caduta di doveri di comportamento dei magistrati. Ma la reazione dell’istituzione nel suo complesso e della sezione disciplinare in particolare e’ stata particolarmente ferma” ha detto il presidente della II Sezione Penale presso la Corte suprema di Cassazione e membro togato del Consiglio superiore della magistratura Davigo, durante il suo intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario di Milano. Un discorso durante il quale non c’è stato alcun riferimento allo scontro con gli avvocati sulla prescrizione. Nei giorni scorsi, la battaglia si era consumati a colpi di comunicati. I rappresentanti dell’organismo che raccoglie gli avvocati penalisti del distretto giudiziario del capoluogo lombardo avevano chiesto che Davigo non partecipasse alla cerimonia milanese per le sue esternazioni che “negano i fondamenti costituzionali del giusto processo, della presunzione di innocenza e del ruolo dell’avvocato nel processo penale”. A commentare l’accaduto è stato il consigliere del Csm Antonino Di Matteo: “Tutte le opinioni sono assolutamente legittime e rispettabili, mi fa specie che da parte di alcuni avvocati venga condannata l’espressione di una opinione da parte di un autorevole ed esperto magistrato come il dottor Davigo”.

Anno Giudiziario: “A Roma prescritto 1 processo su 2”

Nel 2019 nel distretto del Lazio “i processi prescritti sono stati 19.500 su un totale di 125.000,pari al 15%. Di questi 48% in appello (7.743) e 10% al Gip-Gup (7.300), 12% al dibattimento monocratico (4.300), 118 al collegiale (5%). La prescrizione colpisce maggiormente nei processi per cui c’è condanna in primo grado e quindi quasi uno su due a Roma in Appello”. Lo afferma il presidente della Corte d’Appello di Roma, Luciano Panzani, nel corso del suo intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario. “L’elevato numero delle prescrizioni -aggiunge Panzani – è stato determinato dal notevole ritardo nell’arrivo del fascicolo in Corte dopo la proposizione dell’atto di appello, cui si è aggiunto il tempo necessario per l’instaurazione del rapporto processuale, spesso condizionato da vizi di notifica”. Per Panzani “questo però è il risultato del collo di bottiglia a cui si è ridotto l’appello. Il Ministero ha finalmente previsto l’aumento delle piante organiche delle Corti di appello: + 9 consiglieri a Roma e a Napoli. Per Roma significa 2.000 sentenze penali in più all’anno. Un progresso, non la soluzione del problema, anche se Roma in pochi anni è passata dalle 10.000 sentenze penali all’anno del 2014-2015 alle 16.000 del 2019, con un aumento, al netto delle sentenze di prescrizione, di 3.000 sentenze penali all’anno”.

Protesta a Napoli, avvocati in manette

Entrano in manette contro la riforma della prescrizione. L’Ordine degli Avvocati di Napoli,presieduto da Antonio Tafuri, protesta così in occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario. Gli avvocati, in toga,sono entrati ammanettati nella Sala dei Baroni, nel Maschio Angioino, dove si svolge la cerimonia, in aperta polemica con la riforma Bonafede.

Firenze, Presidente Corte d’Appello Cassano: “Sospensione dilata tempi del processo”

“La inevitabile dilatazione dei tempi del processo conseguenti alla sospensione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado mal si concilia con un giusto processo incentrato sul metodo dialettico nellaformazione della prova”. Lo ha detto il presidente della Corte di Appello di Firenze, Margherita Cassano, nel suo intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario. “Contrariamente a un’opinione diffusa – ha detto ancora Cassano – la percentuale più alta di prescrizioni matura nella fase delle indagini preliminari”. “Non possono, infine, essere sottaciute le drammatiche conseguenze sociali provocate dalla pendenza per lunghissimi anni di un processo penale che rende l’uomo unicamente un imputato in palese contrasto con la presunzione costituzionale di non colpevolezza”, ha detto ancora Cassano, applaudita su questo passaggio. Lo ‘spirito del popolo’, ha aggiunto Cassano, “sollecita condanne immediate e torsioni delle regole per il raggiungimento della verità ad ogni costo; chiede ai magistrati di lottare contro il nemico del momento”. “Ritengo – ha proseguito – che a queste pressioni la magistratura debba rispondere con la forza della ragione, della serenità, della pacatezza e con la fedeltà ai valori costituzionali che trovano quotidianamente attuazione grazie a un’amministrazione della giustizia rispettosa delle regole e della dignità di ogni persona” Varie proteste poi ci sono state in altre città italiane: Catania, Ancona. Reggio Calabria, Trieste.

Bonafede: “Rispetto le divergenze dei penalisti”

“Io rispetto le divergenze dei penalisti”: lo ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede intervenendo all’inaugurazione dell’anno giudiziario a Milano parlando della riforma della prescrizione avversata dagli avvocati. Per Bonafede, le divergenze sono “fisiologiche”. “Io -ha aggiunto – sono pronto al confronto con tutti gli attori”, “condivido che dobbiamo intervenire sui tempi del processo”. Il ministro ha spiegato inoltre di non aver “mai detto che per mela prescrizione è un modo per ridurre questi tempi”. Poi ha precisato: “Mi dispiace che vengano a volte utilizzati per etichettarmi aggettivi che ormai sono all’ordine del giorno come l’essere incivile e manettaro. Sono il primo ministro della giustizia che ha stabilito un controllo strutturale dell’ispettorato del mio Ministero su tutti i casi di ingiusta detenzione – ha aggiunto. – Controllo che prima veniva fatto soltanto sulle cosiddette scarcerazioni tardive”.




Coronavirus, istruzioni per l’uso: come si manifesta?

Febbre, tosse, respiro affannato: sono questi i principali sintomi causati dal coronavirus 2019-nCoV. Come gli altri virus della grande famiglia cui appartiene, quella dei coronavirus, anche questo colpisce le vie respiratorie e le principali difese sono quindi le stesse che valgono per altre malattie respiratorie infettive, come è avvenuto in passato, per esempio per la Sars comparsa nel 2002-2003 e per la pandemia di influenza del 2009, e come avviene ogni anno quando circolano i virus responsabili dell’influenza stagionale.

Al momento, rilevano i centri europei per il controllo delle malattie (Ecdc), nella maggior parte dei casi il nuovo coronavirus sembra provocare sintomi di entità non grave simili a quelli dell’influenza e le persone più vulnerabili sembrano essere le più anziane, già con altre malattie.

La prima regola, suggeriscono gli esperti, è lavare le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi; se questo non è possibile un’alternativa è un disinfettante che contenga almeno il 60% di alcol. E’ importante evitare di toccare occhi, naso e bocca con le mani sporche, così come vanno evitati contatti con persone che hanno l’infezione o, se non si possono evitare, mantenere la distanza di circa due metri.

Nel caso in cui si dovessero accusare i sintomi bisogna rivolgersi al medico o chiamare il numero verde 1500 recentemente potenziato dal ministero della Salute, e seguire le indicazioni. Nel frattempo è bene stare a casa, evitando contatti con i familiari. Quando si starnutisce usare sempre un fazzoletto e gettarlo via, o in alternativa l’incavo della manica piegando il braccio all’altezza del gomito; è anche opportuno pulire e disinfettare gli oggetti che si toccano più frequentemente.

In ogni caso le misure di prevenzione vanno messe in pratica e sono la prima difesa, considerando che attualmente non esistono farmaci antivirali specifici per combattere il coronavirus 2019-nCoV e ovunque gli esperti di malattie infettive raccomandano di rivolgersi al medico al primo sospetto di essere stato a contatto con una persona con l’infezione. Non esiste attualmente nemmeno un vaccino, anche se diverse aziende e centri di ricerca nel mondo hanno cominciato a lavorare in questa direzione.




Ce lo dice l’Europa e… “ho detto tutto!”

Quante volte si è sentito rispondere alle domande dei cittadini “ce lo dice l’Europa”. Ognuno avrà da raccontare la propria storia citando un caso specifico. Quanti avranno capito cosa abbia detto precisamente l’Europa con quel detto?Certamente pochi sono rimasti soddisfatti dalle risposte ricevute.

Noi abbiamo aggiunto “…e ho detto tutto”. Famosa frase recitata dal grande Peppino De Filippo nell’immortale film “Totò, Peppino e la malafemmina” che poi nel film segue l’altrettanto famosa risposta stizzosa di Totò, al fratello Peppino: “ … ma che dici co st’ho detto tutto che non dici mai niente”. Queste due frasi tratte dal film dei “fratelli” Totò/Peppino chiariscono meglio di qualsiasi altra cosa il contenuto ed il messaggio che si vuole trasmettere con questo scritto.

Una plastica dimostrazione

Una plastica dimostrazione di quello che si sta dicendo la offre la Regione Siciliana. Il 15 gennaio scorso l’Ispettorato centrale per la qualità e la repressione delle frodi agroalimentari della sede distaccata di Catania e del Corpo forestale , ha svolto un controllo presso un’azienda importatrice di prodotti ortofrutticoli di Siracusa. Durante il controllo sono stati sequestrati oltre ventimila chili di limoni varietà Meyer di provenienza Turca. Gli agrumi sequestrati non presentavano le caratteristiche idonee all’immissione al consumo, come stabilito dalla normativa comunitaria prevista dal regolamento Ue.

Facciamo un passo indietro. A Siracusa si producono tra i migliori limoni del mondo. Il paradosso è che nei mercati locali ci si smercia quelli esteri. Perché può accadere questo, domandano tanti. Ma è facile spiegarlo. Perché ce lo dice l’Europa.

Alea iacta est – Prodi e la resa di Roma all’euro

Il dado fu tratto precisamente il 1 gennaio 2002 quando Prodi sbagliò barattando il cambio lira/euro e Berlusconi non aveva vigilato sui prezzi.
Per poter partecipare alla nuova valuta, gli stati membri avrebbero dovuto rispettare, fra l’altro, un deficit pari o inferiore al 3% del prodotto interno lordo e un rapporto debito/PIL inferiore al 60%. L’Italia non era certo in grado di rispettare quei parametri, sta di fatto che qualcuno avendo truccato i conti fece sì che la lira passasse il Rubicone dell’euro. Mentre sei paesi membri di questa Europa, aderendo, scelsero di mantenere la convertibilità fra la vecchia valuta e l’euro, l’Italia, più realista del re, la convertibilità la effettuò subito. La vicina Spagna fu più prudente, prese tempo, volendo sondare, analizzare e solamente dopo decise che le sue banconote e monete potessero comunque essere cambiate in euro presso il Banco de España fino al 31 dicembre 2020, privilegio non concesso alla lira. Forse è bene ricordarlo che il marco tedesco non “scade”, come non hanno nessuna scadenza le valute dell’Austria, Irlanda, Lettonia, Estonia e Lussemburgo. Se allora, a Prodi fosse stato chiesto il perché la Bundesbank non aveva smesso di accettare il cambio del vecchio conio e, a differenza di quanto accade con la lira, può essere ancora scambiato gratuitamente senza limiti di tempo, senza alcun dubbio avrebbe risposto : perché ce lo chiede l’Europa. Per capire le origini delle difficoltà che incontra oggi l’Italia con l’Europa attuale, cerchez Romano Prodi, e ho detto tutto!

In Italia l’evento euro – i suoi vizi e le sue virtù

Quante discussioni e dibattiti accesi intorno al tema “povertà percepita e povertà reale.” Fior fiore di analisti, economisti e sociologi dibattono per ore e ore. Per esempio il ben noto Guido Carli e la sua opinione sulla moneta unica : “I vizi italiani si superano importando le virtù dell’Europa”. Come controcanto si citano i dati ufficiali tra il 1999 e il 2009 per l’andamento dei prezzi dei nostri manufatti in confronto a quelli prodotti nel resto d’Europa evidenziando un aumento del 7,5% contro un aumento del 5% in Francia e zero in Germania. Ad osannare l’evento euro non poteva naturalmente mancare Mario Draghi che, secondo il suo autorevole parere “grazie alla moneta unica siamo più forti, perché uniti”. Lascio a chi legge valutare quanto siamo più forti e più uniti. Ci sono quelli del politically correct. Questi non contraddicono alcuno ma si fanno sentire e dicono cose a sproposito. Per esempio dicono che non sono cambiati più di tanto i prezzi di beni più costosi, come le macchine. Per capirci, il prezzo della Bmw non è raddoppiato di colpo.

Contenti? Le fasce deboli e “l’ambaradan” dei prezzi di consumo

Per dirla con Totò, è la somma che fa il totale. Il pensiero comune è: con un milione di lire ( euro 500 ca.) prima si riusciva a fare la bella vita, ora con 1000 euro non si arriva a fine mese.

Altro che il raddoppio del prezzo della BMW!

Un quadro approssimativo dell’impoverimento della busta paga, che poi non ha subito alcun adeguamento all’euro, lo forniscono i dati Istat, registrando che la variazione dei prezzi al consumo tra il 31 dicembre 1998, quando venne introdotto il cambio, e il 2002 – anno in cui l’Euro sostituì effettivamente la Lira – ha superato di poco il 10 per cento. Uno studio fatto da Luca Piana e pubblicato su L’Espresso indicava valori di ben altro tenore. Nel periodo a cavallo tra il periodo 2001/2014 molti articoli di largo consumo hanno subito impennate intorno al 42%. Il pane, per esempio, si è visto aumentare del 43% al kg, gli spaghetti aumentati del 42% al kg, il cappuccino più cornetto si è visto lievitare con un aumento del 45%, il parrucchiere- messa in piega è schizzato con un aumento del 67%, un lavaggio di un paio di pantaloni in lavanderia è aumentato del 68% e via dicendo. Solo la busta paga è rimasta fedele ai valori di sempre, faticando di reggere il peso degli aumenti che secondo uno studio dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica di Milano di allora, nel 2002, anno della conversione dalla Lira all’Euro, i prezzi sono aumentati di pochi punti percentuali ,di circa il 2,5 per cento e solo un leggero effetto è stato stimato per l’introduzione della nuova moneta comune. Come spiegare questa eterna dicotomia tra il 2,5% percepito e il 43% vissuto sulla propria pelle? Di certo non ce lo dice l’Europa. Viene in aiuto il sommo Dante al Canto XVII del Paradiso :“Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale“. E ho detto tutto.




Carceri italiane, escalation di aggressioni: l’appello del sindacato di Polizia Penitenziaria SIPPE

Lo scorso venerdì a Sassari
un detenuto al 41 bis ha conficcato la penna in faccia a un poliziotto
penitenziario. Al carcere di Petrusa di Agrigento un altro detenuto ha
aggredito un medico e un ispettore di polizia penitenziaria e nel carcere
napoletano di Poggioreale un detenuto ha cercato di strangolare un agente della
Penitenziaria.

Questi alcuni dei fatti degli ultimi giorni che hanno interessato i lavoratori della polizia penitenziaria.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 30/01/2020

Una situazione, quella delle carceri italiane ormai afflitta dal sovraffollamento dei detenuti, dalle continue aggressioni agli agenti penitenziari, dai suicidi, anche tra gli operatori della penitenziaria e dalle carenze nelle strutture sanitarie per gli ospiti delle case circondariali.

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Da sinistra: Ciro Borrelli (Dirigente Sindacato Polizia Penitenziaria Sippe), Carmine Olanda (Segr. Gen. Sindacato Polizia Penitenziaria Sippe), Alessandro De Pasquale (Pres Naz. Sindacato Polizia Penitenziaria Sippe) ospiti a Officina Stampa del 30/01/2020

Il garante dei detenuti,
Mauro Palma ha spiegato che le aggressioni sono sempre più in aumento e sono la
conseguenza dello stato di abbandono che si respira nelle carceri.

Intanto è atteso il nuovo
rapporto, sui dati del Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria, in
programma il 17 aprile in Senato. Già nel 2020 si devono registrare 41
aggressioni in carcere ai danni di agenti penitenziari, più altri 5 contro
personale amministrativo.

Molti anche i suicidi

nel 2019 sono stati 53 tra i detenuti. Degli ultimi 8 casi avvenuti lo scorso dicembre 4 riguardavano persone senza dimora e 3 in attesa di primo giudizio.

Ma il dramma dei suicidi
coinvolge anche e soprattutto il personale di Polizia penitenziaria: c’è stato
un picco, con 9 casi, secondo le fonti ufficiali e 11 secondo gli Osservatori.

Il sovraffollamento registra
un indice del 129,40%. Vale a dire che a fronte dei 50.692 posti a disposizione
negli istituti penitenziari italiani, sono presenti 60.885 detenuti.

Di questi, il 67% è di
nazionalità italiana, il 5% è comunitario e il 28% è composto da
extracomunitari.

Il sovraffollamento colpisce
alcune regioni più delle altre: quelle con maggior presenza di detenuti risultano
essere Lombardia (8.560 detenuti a fronte di una capienza di 6.199), Campania
(7.440 a fronte di 6.164 posti), Lazio (6.675, mentre la capienza regolamentare
è pari a 5.247) e Sicilia (con 6.443 detenuti e 6.497 posti). La tendenza
registrata nel 2019 è stata sempre superiore alle 60mila. Ma quali sono i
motivi?




Coronavirus, due casi certificati in Italia: stato di emergenza

Il 2 febbraio l’evacuazione degli italiani da Wuhan

Resta l’allarme dopo la verifica di due casi certificati di coronavirus in Italia. Una coppia di turisti cinesi provenienti da Wuhan, che erano atterrati a Milano il 23 gennaio prima di arrivare 4 giorni fa in un hotel della capitale.

La coppia, ricoverata allo Spallanzani, aveva fatto una tappa a Parma prima di Roma. In giornata si cercherà di definire meglio l’itinerario dei due, marito e moglie di 67 e 66 anni, anche per adottare eventuali precauzioni. Intanto c’è un caso sospetto anche in Veneto: un minore del Trevigiano rientrato da un viaggio in territorio cinese.

E’ in corso a Palazzo Chigi il Consiglio dei ministri per la dichiarazione dello stato di emergenza sull’epidemia. Intanto l’aereo che dovrà rimpatriare i cittadini italiani bloccati a Wuhan è atteso domenica mattina 2 febbraio.

Lo prevede l’ultima bozza del piano concordato con le autorità cinesi, secondo cui la ripartenza avverrà dopo due ore. Ieri il premier Giuseppe Conte ha annunciato la chiusura dei voli da e per la Cina.

In mattinata gli ultimi voli previsti in arrivo e in ‘schedule’ prima della chiusura del traffico sono atterrati agli aeroporti di Malpensa e Fiumicino. Lo sbarco dei passeggeri è avvenuto con la consueta procedura prevista dal Ministero della Salute, con i medici della Sanità aerea muniti di protezioni, tuta, guanti e maschere i quali hanno misurato la temperatura, consegnato l’apposito vademecum e richiesto a tutti di compilare una scheda con i dati sulla residenza ed eventuali spostamenti per poter tracciare i passeggeri in caso di eventuale contagio. Anche il Pakistan, la Corea del Nord e la Kenya Airways hanno chiuso i collegamenti con la Cina. Stanno sbarcando nel frattempo dalla Costa Smeralda ormeggiata al porto di Civitavecchia i 1143 passeggeri che avrebbero dovuto sbarcare ieri e che sono rimasti bloccati a bordo per il sospetto caso di Coronavirus, poi rientrato. “A bordo c’è stata la massima tranquillità e hanno gestito le cose bene”, racconta Filippo Rossi, un uomo di Monterotondo, in provincia di Roma, che è stato tra i primi a lasciare la nave.avirus a Wuhan è atteso domenica mattina 2 febbraio. Lo prevede l’ultima bozza del piano concordato con le autorità cinesi, secondo cui la ripartenza avverrà dopo due ore, in base a varie fonti sentite dall’ANSA




Selvaggia Lucarelli e i suoi haters a prescindere

E’ di ieri un post apparso su Facebook della nota giornalista Selvaggia Lucarelli.

Selvaggia provocatrice per vocazione, istrionica è innegabilmente un’ottima penna. Andiamo al post di ieri dove la Lucarelli testualmente scrive : “A chi pensa che l’Emilia Romagna resti la roccaforte rossa, ricordo che la Lega ha triplicato i voti rispetto alle regionali del 2014 e Fratelli d’Italia è il partito che proprio in Emilia Romagna è cresciuto di più rispetto alle regionali che alle europee. Ci vorrà qualcosa in più che farsi crescere la barba e cambiare la montatura degli occhiali, per vincere la guerra”.
Lo trovo un post intellettualmente onesto e diamo a Cesare quel che è di Cesare. La cosa che lascia basiti sono i commenti sotto, commenti degli haters a prescindere, come amo definirli.
La Lucarelli viene accusata di dire un’ovvietà ma, ritengo che, l’ ovvietà (semmai fosse), ha un suo preciso valore quando con arguzia rivela un’onestà intellettuale, aldilà di ogni ragionevole dubbio.
Cristiana Zarneri




Riforma della prescrizione e presunti innocenti in carcere: Bonafede, i dati ministeriali e… quelle prese di posizione

Il ministro Alfonso Bonafede
continua a collezionare molte critiche per le sue “uscite” e prese di posizione
riguardo un mondo che a volte sembra essere lontano dalla sua comprensione.

Soltanto lo scorso 24 gennaio,
durante il programma de La7 “In Onda” ha detto che “gli innocenti non finiscono
in carcere”, dimostrando quindi di ignorare i dati del suo ministero.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 30/01/2020

Nelle carceri italiane, infatti, il 34,5% dei detenuti è oggi in attesa di giudizio, cioè presunti innocenti. Dal 1992 alla fine del 2017, 26.412 persone hanno subito una custodia cautelare in carcere o agli arresti domiciliari, prima di essere riconosciute innocenti con sentenza definitiva.

Quindi oltre 26 mila innocenti ristretti nelle patrie galere

Per risarcirli, lo Stato ha versato complessivamente poco meno di 656 milioni di euro. Ma non è tutto. A stigmatizzare il comportamento del Guardasigilli è stato anche il Garante dei detenuti, Mauro Palma, che ha criticato il video “postato dal ministro della giustizia e pubblicato sulla rivista online ministeriale”, che “si aggiunge a quel riferimento al ‘marcire’ che il ministro dell’Interno ha più volte espresso in suoi video, riferimento che indica una finalità della pena detentiva opposta a quella voluta dalla nostra Costituzione”.

Ma non è finita perché ci
sono le palesi proteste contro la legge Bonafede sulla riforma della
prescrizione.

In sostanza, da quest’ anno
la prescrizione dei reati si interromperà dopo la sentenza di primo grado, sia
di condanna sia di assoluzione.

Oltre a non snellire i tempi
della giustizia, secondo molti questa riforma metterà a dura prova gli uffici
giuridici, portando il sistema italiano al collasso totale




Corona virus, bilancio sale a 170 vittime: caso sospetto a Roma

E’ di 170 morti e 7.700 infezioni l’ultimo bilancio del coronavirus. L’aumento giornaliero delle vittime è stato di 38 unità, il più alto dall’inizio dell’epidemia; oltre 1.700 i nuovi casi. Crolla del 3% la Borsa di Taiwan. Infetti tre dei giapponesi rientrati da Wuhan. Oggi previsto il rimpatrio dei cittadini italiani e di quelli britannici. Sempre oggi riunione degli esperti Oms, che potrebbe dichiarare l’emergenza internazionale. In osservazione un turista cinese che si è sentito male in centro a Roma.

Ikea chiude in via temporanea tutti i suoi 30 store in Cina. La Federcalcio cinese ha
deciso di rinviare tutte le partite in programma nel 2020. Ieri Toyota ha
interrotto la produzione in Cina fino al 9 febbraio, Starbucks ha annunciato la
chiusura temporanea di metà dei punti vendita in Cina. Pochi giorni fa anche
McDonald’s aveva annunciato una decisione simile. Le compagnie aeree British Airways, United Airlines, American
Airlines e Lufthansa 
hanno sospeso tutti i voli da e per
la Cina.

La
provincia dell’Hubei, epicentro del coronavirus 2019-nCoV, ha confermato 4.586
casi d’infezione, coi decessi saliti a 162 sui 170 totali registrati in Cina.
Dai dati aggiornati della Commissione sanitaria provinciale emerge che i
ricoverati sono 4.334: le condizioni di 711 di loro sono definite ‘gravi’,
quelle di altri 277 invece sono ‘critiche’.
In Finlandia un nuovo caso confemato. In Europa i casi salgono a 10: oltre a
quello in Finlandia, ce ne sono 5 in Francia e 4 in Germania.

Il ministero della Salute ha fatto sapere che tutti i casi sospetti in Italia
si sono rivelati negativi
ai test per il coronavirus. Prevista per domani una nuova riunione
d’emergenza di esperti dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità
per stabilire se l’epidemia di
coronavirus iniziata in Cina costituisca un’emergenza sanitaria internazionale.

“Stiamo lavorando perché un volo parta domani e provi a
raccogliere i 60 italiani che vivono lì e chiedono di poter rientrare da
Wuhan”, ha detto il ministro della Salute Roberto
Speranza
durante la registrazione di una puntata di Porta a
Porta. “La situazione è molto seria e non può essere sottovalutata – ha
aggiunto Speranza -. Bisogna tenere alta l’attenzione ma non bisogna fare
allarmismo. Ho chiesto una riunione urgente dei ministri europei perché anche
gli altri paesi facciano altrettanto, ma stiamo parlando di nove casi in tutta
Europa, non bisogna fare allarmismo”.

“Stiamo lavorando per essere pronti al rimpatrio entro 48/72
ore
.
Saranno una cinquantina gli italiani che torneranno in Italia”, aveva
detto poco prima il viceministro della Salute Pierpaolo
Sileri
intervistato da Radio Radio. “L’ipotesi di lavoro è
quella di un atterraggio a due giorni da oggi di un aereo civile sotto l’egida
militare. Stiamo valutando dove far proseguire la quarantena che certamente ci
sarà, conclude Sileri, limitata ad un quindicina di giorni, che è il periodo
d’incubazione del virus”. “Saranno una cinquantina gli italiani che
torneranno in Italia – ha proseguito Pierpaolo Sileri intervistato da Luigia
Luciani e Stefano Molinari durante il programma Lavori in Corso in onda su
Radio Radio e Radio Tv- in realtà sono un po’ di più quelli presenti in Cina ma
qualcuno è sposato con una persona cinese che non potrebbe partire quindi
resteranno in Cina”.

Il
primo controllo che si fa all’aeroporto (che per Milano è Malpensa e per Roma è
Fiumicino), sarà, oltre alla misura della temperatura, anche la compilazione di
un modulo in cui le persone devono riferire se sono state a contatto con casi
positivi al virus.

“Se sì, devono stare in quarantena a casa – afferma Maria Rita Gismondo, direttore
della struttura di microbiologia clinica dell’ospedale Sacco di Milano, centro
di riferimento per queste bioemergenze in Italia, insieme all’Istituto
Spallanzani di Roma – in attesa che passino i 14 giorni del tempo di
incubazione del virus. Se invece presentano dei sintomi al loro arrivo in
aeroporto, o durante la quarantena, verranno portati in ospedale, dove saranno
sottoposti al test per il virus”.

Al momento tutti i
casi sospetti segnalati in Italia si sono rivelati negativi ai test per il
coronavirus 2019-nCoV
. Lo riferisce il ministero della Salute
in una nota. L’ultimo caso è quello segnalato a Napoli: un uomo cinese
rientrato dal suo paese e ricoverato al Cotugno. La conferma è arrivata dopo le
analisi realizzate all’Istituto Spallanzani di Roma che aveva fatto scattare le
procedure di controllo.

Il coronavirus ferma anche i
Mondiali indoor di atletica leggera, che erano in programma a Nanchino nel
marzo prossimo.
World Athletic, la federazione internazionale di atletica
leggera, ha reso noto di aver deciso insieme con gli organizzatori cinesi di
rinviare di un anno, a marzo 2021, l’evento che si doveva tenere nella citta
cinese dal 13 al 15 marzo prossimi. “Sappiamo che la Cina sta facendo
tutto il possibile per contenere il nuovo coronavirus – dichiara in una nota –
ma è necessario fornire agli atleti, alle federazioni e ai partner indicazioni
chiare in una situazione complessa e in rapida evoluzione”.




Lazio, Corrotti attacca Cacciatore su occupazioni abusive: “Entra in maggioranza!”. E lui replica: “Solo propaganda”

Sulle case popolari tanta “fuffa” e poco arrosto. L’esponente della Lega Laura Corrotti attacca Marco Cacciatore accusandolo di essere passato con la maggioranza.

Ma il tema della regolarizzazione degli occupanti nelle case popolari è delicato e interessa una grande maglia di tessuto sociale più debole che rischia di finire per la strada. Il tema è arrivato alla Pisana e la maggioranza ha cercato di regolare al meglio i criteri di accesso, ascoltando anche le proposte concrete e costruttive. C’è speranza che possano mettersi in regola le famiglie che vivono nelle case popolari senza averne titolo?
Marco Cacciatore (M5S) ha depositato un emendamento al quale è seguito un subemendamento a firma di Eugenio Patanè (Partito democratico) e Marta Bonafoni (Lista civica Zingaretti). Una proposta sul tema è stata depositata anche da Fratelli d’Italia.

Proprio questa volontà di contribuire in maniera costruttiva a risolvere questo annoso problema delle case popolari è stato utilizzato da Corrotti per attaccare il pentastellato Cacciatore, il quale ha rispedito al mittente le accuse dicendo sostanzialmente che si tratta di propaganda e polemiche sterili utilizzate dalla destra per gettare fumo negli occhi agli elettori ma non c’è una chiara volontà e impegno nel risolvere i problemi.

Dal canto suo, la Corrotti ( consigliere Lega Regione Lazio) non perde l’occasione per sferrare l’attacco diretto: “Sembra ormai palese l’entrata in maggioranza da parte del consigliere del Movimento 5 stelle Marco Cacciatore che, oltre a presentare un emendamento che punta a predisporre un bando pubblico per tutti gli occupanti senza titolo, sposa anche la battaglia della maggioranza che copia e incolla l’articolo 10 ritirato poi in commissione bilancio durante la legge di stabilità, grazie anche ad una dura opposizione di tutto il centrodestra regionale.
In poche parole, la nuova alleanza giallorossa in Consiglio regionale, vuole destinare alloggi di edilizia residenziale pubblica anche a coloro che non sono in possesso dei requisiti, tra i quali quindi gli immigrati irregolari.
Ancora una volta le priorità di Zingaretti, sottoscritte dal Movimento 5 stelle, non rispettano tutte le famiglie che sono da anni in lista d’attesa per un alloggio popolare. La difesa dei cittadini non può cedere il passo a questo tipo di politica che vuole dare la precedenza a chi non ha nessun senso di legalità.”




Corona virus cinese: è corsa per trovare il vaccino

E’ di 132 morti e circa 6mila
persone infettate l’ultimo bilancio ufficiale del coronavirus cinese
. Rallentano i contagi giornalieri:
600 in meno ieri rispetto a due giorni fa. Ma hanno già superato quelli
per la Sars nel 2002-2003. Gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato il
loro primo caso. Duecento giapponesi sono rientrati stamani con un volo
charter da Wuhan a Tokyo. Oggi ne decolla uno da Parigi. Stamani vertice
alla Farnesina sulle linee guida per il rientro degli italiani.

La British Airways ha deciso
di sospendere tutti i voli da per la Cina
per via
dell’epidemia causata dal nuovo coronavirus. Lo riporta Sky News. La decisione
ha effetto immediato.

I casi
di coronavirus confermati nella giornata di ieri sono 1.459, meno dei 2.077
registrati nella giornata di lunedì, a segnalare un possibile inizio del
rallentamento del contagio. I casi sospetti si attestano a 9.239. Sono 103 le
persone che hanno superato l’infezione e che sono state dimesse dopo il
ricovero ospedaliero. Nel conteggio della cosiddetta Grande Cina – includendo
Hong Kong, Macao e Taiwan – i casi confermati sfiorano le 6.000 unità, a quota
5.997.

Gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato il loro
primo caso del nuovo coronavirus cinese. Tre
nuovi casi di Coronavirus sono stati accertati in Baviera.
Lo
rende noto un portavoce del ministero della Salute del Land Monaco, secondo
quanto riporta la Dpa. I casi sono collegati al primo paziente, ricoverato a
Monaco. Tutti e quattro lavorano per la stessa impresa nel distretto di
Starberg. I tre pazienti verranno ricoverati nella clinica di Monaco Schwabing,
dove saranno tenuti sotto osservazione medica, in isolamento. Si tratta della
stessa struttura in cui si trova il primo 33enne risultato infetto, dopo il
contagio avvenuto nel contatto con una cinese, ospite della impresa Webasto,
per una sessione di aggiornamento. La donna non aveva sintomi quando ha
contagiato i suoi colleghi. Veniva da Shangai, dove è ritornata nei giorni
scorsi, ma i suoi genitori sono di Wuhan, la città infestata dal virus.

Stretta di Apple in Cina a causa
dell’emergenza legata alla diffusione del coronavirus
. Il Ceo
Tim Cook ha annunciato che uno degli store della Casa di Cupertino è stato
chiuso, mentre nei rimanenti è stato tagliato l’orario di apertura. E’ pronto
poi un piano di restrizione dei viaggi del proprio personale se la situazione
dovesse peggiorare. Apple produce la gran parte dei suoi iPhone in Cina.

La
United Airlines ha deciso di sospendere i voli da alcune città della Cina verso
gli Stati Uniti
, come misura preventiva contro la diffusione
del coronavirus. Le città interessate sono Pechino, Shanghai e Hong Kong. Al
momento si tratta della misura più drastica presa da una compagnia aerea
americana da quando il virus ha iniziato a diffondersi al di là confini cinesi.
Le altre principali compagnie aeree americane, tra cui Delta e American
Airlines, al momento si sono limitate ad offrire ai propri passeggeri la
possibilità di cambiare il biglietto aereo gratuitamente.

Le autorità sanitarie degli
Stati Uniti stanno tentando di sviluppare un vaccino contro il coronavirus

che ha avuto origine in Cina. Lo hanno riferito fonti ufficiali. “Abbiamo
già cominciato, insieme con diversi nostri collaboratori”, ha detto
Anthony Fauci del National Institutes for Health. Si tratta di un processo
lungo e che presenta incertezze, ha spiegato Fauci, “ma stiamo procedendo
come se si dovesse produrre un vaccino. In altre parole, stiamo considerando lo
scenario peggiore, ovvero che si verifichi una ulteriore diffusione”.

Le autorità sanitarie cinesi affermano che la trasmissione
avviene principalmente per via aerea ma anche tramite il contatto
. Questa informazione è stata
rivelata in un piano sanitario per la diagnosi e il trattamento della polmonite
causata dal nuovo coronavirus, pubblicato oggi dalla Commissione Sanitaria
Nazionale cinese. Rispetto alla versione precedente, il piano aggiunge tre caratteristiche
epidemiologiche del virus, affermando che la principale fonte di infezione al
momento sono le persone a loro volta infettate dal virus.

Esclusa per gli italiani l’idea di un “trasferimento via
terra
,
che implica quarantene piuttosto complesse”, la
Farnesina “sta valutando
insieme anche con altri soggetti
tra cui l’istituto Spallanzani, il ministero della Sanità e il centro
interforze l’idea
di un trasferimento aereo
“, che comunque “sarà
complesso”, ha detto il capo dell’Unità di Crisi Stefano Verrecchia, a
Unomattina. “Siamo sempre in contatto con i connazionali – ha proseguito –
che sono circa una settantina in buone condizioni di salute”.

Successivamente
Verrecchia è intervenuto alla Vita in Diretta su Ra1 spiegando che per il
rimpatrio volontario degli italiani “ci sono procedimenti che devono
essere ancora attuati e che non dipendono interamente da noi, ma facciamo il
massimo per fare il prima possibile”. E ha aggiunto che si è
“optato per organizzare un trasferimento aereo” anche in collaborazione
con altri paesi europei che si trovano nella stessa situazione.

I voli privati dalla Cina in arrivo in Italia
“atterreranno negli scali sanitari”, 
riferisce il ministero della
Salute, dopo l’incontro odierno della task-force coronavirus (2019-nCoV). In
particolare è stato deciso di convogliare verso l’aeroporto sanitario di Roma Fiumicino gli eventuali
voli privati in arrivo dalla Cina destinati allo scalo di Ciampino. Si sta
procedendo per estendere la stessa misura agli altri aeroporti italiani e consentire
l’atterraggio dei voli dalla Cina solo a Roma
Fiumicino e Milano Malpensa.

Il presidente di Ferderalberghi Bernabò Bocca lancia l’allarme sul turismo: “Penso che purtroppo il peggio
debba ancora venire”.

Nuovo caso sospetto in Romania: una passeggera atterrata a
Cluj-Napoca, proveniente da Varsavia, è stata presa in consegna agli arrivi
dall’equipe medica dell’aeroporto. E il coronavirus allarma anche New York dove
l’allerta è massima. Gli ospedali della metropoli sono mobilitati per prevenire
un’eventuale diffusione dell’epidemia, con controlli serratissimi su tutti i
pazienti che sono stati di recente a Wuhan. Al
momento in tutto lo stato di New York sono stati esaminati nove casi sospetti
,
due dei quali in città: quattro
sono risultati negativi, mentre gli altri cinque sono in attesa del responso.

L’Organizzazione
mondiale della sanità
 ha ammesso l’errore e ha dichiarato
che il rischio
globale derivante dal coronavirus cinese è “elevato”, non
“moderato”
come aveva scritto negli ultimi rapporti.
In quello più recente, infatti, l’organismo dell’Onu rileva un rischio
“molto alto in Cina, alto a livello regionale e alto a livello
globale”. In una nota aggiunge che nelle comunicazioni dei giorni
precedenti era stato detto “erroneamente” che il rischio era
“moderato”, ha spiegato la portavoce Fadela Chaib.

L’Oms non raccomanda l’evacuazione dei cittadini di altri
Paesi dalla Cina e invita la comunità internazionale a
“mantenere la calma e a non reagire in maniera eccessiva”.

E’
previsto per dopodomani un primo rimpatrio di cittadini francesi da Wuhan
.
“Un primo aereo di rimpatrio partirà domani da Parigi per rientrare
probabilmente giovedì, con persone che non presentano sintomi”, ha
dichiarato il segretario di Stato ai Trasporti, Jean-Baptiste Djebbari, ai
microfoni di CNews. Djebbari ha aggiunto che ci sarà successivamente un “secondo
volo”, con date ancora da determinare, “con persone potenzialmente
affette dal virus”

In considerazione dell’epidemia del nuovo coronavirus, i cittadini cinesi sono invitati a evitare i
viaggi all’estero per garantire “salute e sicurezza”

di cinesi e stranieri. E’ il messaggio della National Immigration
Administration cinese, secondo cui la riduzione dei movimenti trans-frontalieri
può aiutare a prevenire e controllare la diffusione della polmonite causata dal
coronavirus 2019-nCoV, il cui focolaio è stato trovato a Wuhan. In una nota,
l’amministrazione chiede di “spostare i viaggi all’estero non
necessari”.

Intanto la
Fondazione di Bill e Melinda Gates ha deciso di donare 10 milioni di dollari
alla lotta contro il nuovo coronavirus
. Lo ha annunciato il
milionario americano. Metà della cifra sarà destinata alla Cina, l’altra metà
all’Africa Centers for Disease Control and Prevention. “La somma sarà
spesa “per aiutare i soccorritori in prima linea in Cina e in Africa a
contenere la diffusione del nuovo virus”, è scritto in un comunicato della
fondazione.




Coronavirus, casi sospetti a Pistoia e Napoli. I voli privati dalla Cina in arrivo in Italia “atterreranno negli scali sanitari”

La diffusione del Coronavirus di Wuhan accelera: la Commissione sanitaria nazionale cinese ha detto nei suoi aggiornamenti quotidiani che i casi d’infezione accertati sono saliti a 4.515 unità, quasi raddoppiati in 24 ore sulle 2.744 unità di ieri.
Al momento i morti sono 106 totali e ci sono quasi 7.000 casi sospetti in attesa di conferma.

Un caso sopetto del virus cinese infatti s’è verificato a Pistoia dove una turista cinese 53enne, originaria della provincia dell’Hubei (quella il cui capoluogo è Wuhan), è ricoverata da ieri all’ospedale San Jacopo. A riferirlo, con una nota, è stata l’Alsl Toscana Centro. La donna, che viaggiava con una comitiva di una ventina di turisti cinesi a bordo di un pullman diretto a Lucca, è svenuta accusando una sintomatologia influenzale con lieve rialzo febbrile. Episodio simile anche a Napoli.

Le autorità sanitarie cinesi affermano che la trasmissione avviene principalmente per via aerea ma anche tramite il contatto. Questa informazione è stata rivelata in un piano sanitario per la diagnosi e il trattamento della polmonite causata dal nuovo coronavirus, pubblicato oggi dalla Commissione Sanitaria Nazionale cinese. Rispetto alla versione precedente, il piano aggiunge tre caratteristiche epidemiologiche del virus, affermando che la principale fonte di infezione al momento sono le persone a loro volta infettate dal virus.

I voli privati dalla Cina in arrivo in Italia “atterreranno negli scali sanitari”. Lo riferisce il ministero della Salute, dopo l’incontro odierno della task-force coronavirus (2019-nCoV). In particolare è stato deciso di convogliare verso l’aeroporto sanitario di Roma Fiumicino gli eventuali voli privati in arrivo dalla Cina destinati allo scalo di Ciampino. Si sta procedendo per estendere la stessa misura agli altri aeroporti italiani e consentire l’atterraggio dei voli dalla Cina solo a Roma Fiumicino e Milano Malpensa.

Intanto il presidente di Ferderalberghi Bernabò Bocca lancia l’allarme sul turismo: “Penso che purtroppo il peggio debba ancora venire”.

Nuovo caso sospetto in Romania: una passeggera atterrata a Cluj-Napoca, proveniente da Varsavia, è stata presa in consegna agli arrivi dall’equipe medica dell’aeroporto. E il coronavirus allarma anche New York dove l’allerta è massima. Gli ospedali della metropoli sono mobilitati per prevenire un’eventuale diffusione dell’epidemia, con controlli serratissimi su tutti i pazienti che sono stati di recente a Wuhan. Al momento in tutto lo stato di New York sono stati esaminati nove casi sospetti, due dei quali in città: quattro sono risultati negativi, mentre gli altri cinque sono in attesa del responso.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha ammesso l’errore e ha dichiarato che il rischio globale derivante dal coronavirus cinese è “elevato”, non “moderato” come aveva scritto negli ultimi rapporti. In quello più recente, infatti, l’organismo dell’Onu rileva un rischio “molto alto in Cina, alto a livello regionale e alto a livello globale”. In una nota aggiunge che nelle comunicazioni dei giorni precedenti era stato detto “erroneamente” che il rischio era “moderato”, ha spiegato la portavoce Fadela Chaib.

L’Oms, comunque, apprezza le misure adottate dal governo cinese contro l’epidemia del nuovo coronavirus 2019-nCoV e confida nelle capacità del Paese di prevenire e contenere il contagio. Lo ha detto oggi il direttore generale dell’Organizzazione, Tedros Adhanom Ghebreyesus, incontrando a Pechino il ministro degli Esteri Wang Yi. L’Oms, ha aggiunto, non raccomanda l’evacuazione dei cittadini di altri Paesi dalla Cina e invita la comunità internazionale a “mantenere la calma e a non reagire in maniera eccessiva”

Hong Kong ha deciso di bloccare i collegamenti dei treni ad alta velocità e dei traghetti con la Cina continentale dal 30 gennaio, negli sforzi per fermare la diffusione del coronavirus di Wuhan. Indossando una mascherina verde protettiva, la governatrice Carrie Lam ha detto di vedere “ingiustificata” la chiusura totale delle frontiere con la Cina, aggiungendo però che sarà dimezzato il numero totale dei voli transfrontalieri. I permessi individuali per i viaggi, ha detto in un briefing con i media, saranno sospesi.

Esclusa per gli italiani bloccati in Cina l’idea di un “trasferimento via terra, che implica quarantene piuttosto complesse”, la Farnesina “sta valutando insieme anche con altri soggetti tra cui l’istituto Spallanzani, il ministero della Sanità e il centro interforze l’idea di un trasferimento aereo”, che comunque “sarà complesso”. Lo ha detto il capo dell’Unità di Crisi Stefano Verrecchia, a Unomattina. “Siamo sempre in contatto con i connazionali – ha detto – che sono circa una settantina in buone condizioni di salute”.

E’ previsto per dopodomani un primo rimpatrio di cittadini francesi da Wuhan. “Un primo aereo di rimpatrio partirà domani da Parigi per rientrare probabilmente giovedì, con persone che non presentano sintomi”, ha dichiarato il segretario di Stato ai Trasporti, Jean-Baptiste Djebbari, ai microfoni di CNews. Djebbari ha aggiunto che ci sarà successivamente un “secondo volo”, con date ancora da determinare, “con persone potenzialmente affette dal virus”

In considerazione dell’epidemia del nuovo coronavirus, i cittadini cinesi sono inviati a evitare i viaggi all’estero per garantire “salute e sicurezza” di cinesi e stranieri. E’ il messaggio della National Immigration Administration cinese, secondo cui la riduzione dei movimenti trans-frontalieri può aiutare a prevenire e controllare la diffusione della polmonite causata dal coronavirus 2019-nCoV, il cui focolaio è stato trovato a Wuhan. In una nota, l’amministrazione chiede di “spostare i viaggi all’estero non necessari”.

La Cina ha deciso il rinvio sine die dell’inizio del secondo semestre per scuole e università, negli sforzi per contenere l’epidemia del coronavirus di Wuhan. Il ministero dell’Educazione, con gli studenti nel pieno delle vacanze del Capodanno lunare, non ha fornito ulteriori dettagli.

C’è un primo caso confermato di coronavirus cinese in Germania, nello stato sudorientale della Bavaria. Lo rendo noto il ministero della Salute bavarese. Il paziente tedesco sarebbe stato contagiato da una persona che non presentava sintomi della malattia, ha spiegato il direttore della Taskforce di Infeziologia, Martin Hoch, a Monaco.

“Questo è un elemento nuovo, che non conoscevamo”, ha affermato, anche se la stessa cosa si era verificata in uno dei primi casi individuati fuori dalla Cina, in Vietnam. Hoch ha inoltre spiegato che la trasmissione del virus, da quanto risulta, può avvenire anche in un contatto fra due persone che parlano, in un confronto faccia a faccia, per una quindicina di minuti. La donna che ha veicolato il virus proveniva dalla Cina, stava apparentemente bene e ha partecipato a un gruppo di lavoro insieme al contagiato. Solo al rientro nel suo Paese, ha avvertito i sintomi del virus.

Intanto la Fondazione di Bill e Melinda Gates ha deciso di donare 10 milioni di dollari alla lotta contro il nuovo coronavirus. Lo ha annunciato il milionario americano. Metà della cifra sarà destinata alla Cina, l’altra metà all’Africa Centers for Disease Control and Prevention. “La somma sarà spesa “per aiutare i soccorritori in prima linea in Cina e in Africa a contenere la diffusione del nuovo virus”, è scritto in un comunicato della fondazione.