Caso omicidio Serena Mollicone: il criminologo Carmelo Lavorino querela “Le Iene”

Sulla morte di Serena Mollicone – la ragazza di Arce trovata senza vita nel 2001 in un boschetto nei pressi di Arce – non è mai stata fatta chiarezza. Incolpato in un primo tempo il carrozziere di Rocca d’Arce, Carmine Belli, poi assolto in tre gradi di giudizio, ora i riflettori della procura di Cassino puntano sul maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, ex comandante della caserma dei carabinieri di Arce, sulla moglie Annamaria e sul figlio Marco.

Questo in seguito alla testimonianza del brigadiere Santino Tuzi, che riferì d’aver visto la ragazza salire nell’appartamento del maresciallo, in caserma. Il brigadiere Tuzi si è poi tolto la vita, senza aver potuto chiarire la sua testimonianza davanti al magistrato. Come consulente della difesa è stato chiamato il criminologo professor Carmelo Lavorino, autore, a suo tempo, dell’assoluzione di Carmine Belli.

Nonostante i processi si debbano celebrare in tribunale, da tempo è invalso l’uso di celebrarli mediaticamente, convocando, in alcuni programmi pruriginosi che attirano grande audience, personaggi vari e diversi – investigatori o presunti tali, parenti delle vittime che hanno da sciorinare le proprie supposizioni e teorie colpevoliste, pseudoesperti, sociologi – e -udite udite – giornalisti investigatori che imbastiscono indagini mediatiche molto ghiotte.

È il caso, stavolta, del noto programma ‘Le iene’, i cui operatori si sono rivolti al professor Lavorino, chiedendogli un’intervista a proposito del caso di Arce. Pare che non tutto, secondo Lavorino, sia stato fatto nel binario dell’obiettività e della correttezza che ogni professionista deve mostrare nell’esercizio della sua professione.

Il servizio è andato in onda, ma non secondo ciò che era stato registrato, secondo Lavorino.

Pare infatti che alcune frasi pronunciate dal criminologo siano state manipolate nel montaggio del servizio, assumendo così un significato che mai il professore aveva inteso dal loro. Questo è il motivo per cui Carmelo Lavorino ha sporto querela contro i giornalisti autori della registrazione, contro il programma televisivo, ed altri.

Di queste querele abbiamo ricevuto un comunicato stampa dal professor Lavorino, che pubblichiamo, sotto la piena responsabilità di chi lo ha redatto, affinchè il lettore meglio possa rendersi conto di ciò che è accaduto, e di ciò che potrà accadere.

Questo è il testo trasmessoci dal professor Lavorino

“Rendo noto che questa mattina ho presentato querela alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma per il tramite della Stazione dei Carabinieri di Gaeta (LT) nei confronti dei signori del programma televisivo LE IENE Alessia RAFANELLI, Veronica RUGGERI e Marco ALINI, del Direttore Responsabile del suddetto programma e di altri allo stato ignoti, per i seguenti motivi:

= MOTIVO 1. La sera di domenica 8 dicembre 2019 il canale Italia 1 di Mediaset mandava in onda una puntata del programma LE IENE, dove veniva trasmesso un servizio di circa 26 minuti dedicato all’omicidio di Serena Mollicone – Caso di Arce. Il servizio divulgava alcuni mie frasi estrapolate dall’intervista da me rilasciata agli inviati delle IENE (Veronica RUGGERI e Marco ALINI) il 19 novembre 2019 presso il mio domicilio. Delle suddette frasi (A) alcune sono state registrate in modo fraudolento all’interno del mio domicilio tramite il posizionamento a mia insaputa di uno strumento atto a registrare e mai sono state da me autorizzate ad essere divulgate, frasi da me espresse a fine intervista e a “telecamere spente”; (B) alcune sono state estrapolate dai responsabili del servizio dopo essere state astutamente, abilmente, slealmente e dolosamente tagliate, spostate e manipolate, in modo tale da cambiare il senso reale, il significato e il contesto delle mie parole e del mio pensiero, tanto che – ciliegina finale sulla torta – la parte finale dedicata alle mie dichiarazioni vedeva tagliata la mia frase iniziale “I CARABINIERI INIZIALMENTE HANNO PENSATO CHE FOSSE VERA LA DICHIARAZIONE DI ELVIRA MOLLICONE, LA MAESTRA” e inseriva soltanto la frase “la ragazza doveva andare dal dentista, lui le ha dato un passaggio”, PER COSÌ PRESENTARE COL SUDDETTO TAGLIO DOLOSO LA SEGUENTE “CLAMOROSA RIVELAZIONE” DECLAMATA IN POMPA MAGNA DA VERONICA RUGGERI: “Il primo giugno del 2001 Serena doveva andare dal dentista, TUZI secondo la difesa Mottola l’avrebbe incontrata, le avrebbe dato un passaggio un passaggio e l’avrebbe uccisa per motivi psichiatrici”. In tal modo – e ciò è gravissimo – si fa apparire falsamente la risposta del sottoscritto come riferita a una personale e propria conclusione deduttiva, eliminando il riferimento lo stesso fa all’ipotesi dei Carabinieri in un discorso riservato ed esplicativo, per poi effettuare la seguente manipolazione: mutare l’aggettivo “psichici” proferito dal sottoscritto quando ha parlato delle motivazioni della menzogna del Tuzi con “psichiatrici”.

= MOTIVO 2. Quanto sopra è stato messo in essere per fare risultare FALSAMENTE che io accusassi il brig. Santino TUZI di essere l’assassino di Serena MOLLICONE con l’obiettivo complesso di: (A) danneggiare la mia reputazione, la mia professionalità, (B) inibire le attività di consulenza che su incarico dell’avvocato Francesco GERMANI sto svolgendo per conto dei signori Franco, Marco e Annamaria MOTTOLA, per i quali la Procura di Cassino ha chiesto il rinvio a giudizio, (C) fare lo “scoop” mediatico con diversi scopi, fra cui quello dell’audience.

= MOTIVO 3. Le “accuse verso il brig. TUZI” messemi falsamente e dolosamente in bocca dal suddetto servizio hanno spinto la famiglia del brig. TUZI ed altri a propalare comunicati stampa contro il sottoscritto sino ad accusarlo di “infamia” e di “affermazioni calunniose” ed hanno sollevato indignazione, proteste e insulti da parte di moltissime persone nei miei confronti: hanno indotto molti giornali ed emittenti televisive a pubblicare INCAUTAMENTE titoli del tipo “Il criminologo Lavorino accusa il brig. Tuzi di essere l’assassino di Serena”; ha fatto sì che la famiglia Tuzi presentasse querela contro il medesimo per diffamazione, notizia, quest’ultima, anch’essa divulgata a livello nazionale e sempre riferita alle “mie dichiarazioni ‘accusatorie’ (sic!!!) di omicidio verso il brig. Santino Tuzi”, tanto che una giornalista compiacente, parziale e imprecisa, ha pubblicato, sulle manipolazioni delle IENE ai danni del sottoscritto, ulteriori falsità tutte denigratorie del sottoscritto.

= MOTIVO 4. È evidente che le condotte oggetto della mia querela hanno denigrato la mia persona nella sfera professionale, quale figura di esperto criminologo e criminalista, analista della scena del crimine, profiler e consulente globale investigativo, essendomi stata falsamente attribuita una tesi investigativa arbitraria e non riscontrata, così essendo stato additato come sostenitore di tesi infondate, tanto più scorretto in quanto mosso dal fine di fuorviare l’opinione pubblica e l’Autorità Giudiziaria in favore degli imputati per i quali svolgo la mia opera professionale di consulenza tecnica.

TRATTASI EVIDENTEMENTE DI UN PIANO COMPLESSO, BEN PREMEDITATO
E BEN AGITO, ANCHE IN PERFETTA SINCRONIA FRA LE VARIE PARTI: UN PIANO
RAGIONEVOLMENTE COMMISSIONATO DA SOGGETTI IGNOTI E GESTITO DA ALTRI E/O DAI
DENUNCIATI IN FASI DIVERSE E SINCRONIZZATE.

= MOTIVO 5- Il suddetto servizio delle IENE ha preso in giro,
ingannato e turlupinato quasi tutte le testate giornalistiche tramite
l’organizzazione e la divulgazione dell’INGANNO.

QUATTRO CONSIDERAZIONI DEL SOTTOSCRITTO:

– CONSIDERAZIONE 1- Sicuramente il servizio delle IENE,
eliminando la mia frase “È IPOTESI DEI CARABINIERI CHE” ed attribuendomi
falsamente le frasi accusatorie contro il brig. Tuzi, ha sollevato contro di me
la riprovazione di moltissime persone e giornalisti.

– CONSIDERAZIONE 2. Sicuramente vi è stato l’intento
diffamatorio della combinazione che mi ha teso la trappola e che i tre
denunciati hanno attivato contro il sottoscritto un progetto criminale ben
preciso consistito in fasi ideative-esecutive ben individuate e definite dal
sottoscritto.

– CONSIDERAZIONE 3- La falsa attribuzione alla mia persona
della tesi secondo cui il brig. Santino TUZI deve ritenersi l’assassino di
Serena Mollicone comporta, in via necessaria e di diretta consequenzialità, la
contestuale attribuzione a me medesimo di dichiarazioni diffamatorie nei
confronti del Tuzi, proprio in quanto arbitrarie e infondate, ha di fatto
indotto fraudolentemente e consapevolmente in errore chiunque – ed in primis la
figlia del brig. Tuzi, sig.ra Maria Tuzi – circa la consumazione da parte mia
della diffamazione, tanto da indurla a querelarmi, quale prossima congiunta a
tutela della memoria del defunto padre, ai sensi dell’art. 595 c.p.

– CONSIDERAZIONE 4- Il servizio delle IENE, lungi dall’avere
riportato mie dichiarazioni sulla scorta del diritto di cronaca (ma sono
iscritti all’Ordine dei Giornalisti i tre delle IENE???), appare avere commesso
esso stesso diffamazione ai danni del defunto Santino Tuzi, poiché la tesi
accusatoria nei suoi confronti è opera della sua stessa manipolazione
dichiarativa. Ne consegue che gli autori essi dovranno essere perseguiti per la
condotta oggetto della querela sporta dalla sig.ra Maria Tuzi (erroneamente nei
miei confronti).

Ho nominato mio difensore l’avv. Piergiorgio DI GIUSEPPE.

La querela sarà inviata anche all’Ordine dei Giornalisti, al
Garante della Privacy, a Mediaset, alla Direzione del programma televisivo LE
IENE e ad altre Autorità e Istituzioni con la richiesta di diretto intervento
affinché vengano stroncate e inibite vergognose attività di falsa informazione
basata sul cannibalismo, sulla manipolazione, sulla fraudolenza, sulla slealtà,
sul “taglia-sposta-incolla-fai quello che ti pare e piace tanto sei protetto
dall’interesse dell’audience”, sulla prepotenza, sull’inganno e sulla certezza
dell’impunità in quanto imbevuti dell’autoconvincimento di essere protetti a
livello legale e mediatico sempre in nome dell’audience.

Sono in fase di ultimazione altre querele verso altre persone e/o per altri reati.

Prof. Carmelo Lavorino”




Roma, ragazzo di Luzzara positivo al Coronavirus: “Condizioni buone, è in isolamento allo Spallanzani”

“Anche se non si può escludere del tutto, ritengo molto improbabile che l’italiano risultato positivo al coronavirus possa avere trasmesso l’infezione a qualcun altro dei 55 italiani rientrati, come lui, dalla città cinese di Wuhan e tuttora in osservazione alla città militare della Cecchignola”. Lo afferma all’ANSA il direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Gianni Rezza.

E’ di ieri in tarda serata la notizia di un caso di coronavirus tra i 56 italiani rimpatriati dalla zona di Wuhan in Cina e messi in quarantena nella città militare della Cecchignola, a Roma. La conferma è arrivata dall’Istituto superiore di sanità, che ha comunicato l’esito positivo del test alla task force del ministero della Salute, precisando che il paziente è stato ricoverato all’istituto Spallanzani con “modesto rialzo termico ed iperemia congiuntivale”.

“Confermo la notizia che il primo italiano contagiato dal coronavirus è un ragazzo di Luzzara. Ho sentito il padre che mi ha dato, fortunatamente, notizie confortanti: il ragazzo sta bene ed è asintomatico”, scrive su Facebook, Andrea Costa, sindaco di Luzzara.

L’allerta era scattata dopo le analisi condotte sui tamponi effettuati agli italiani sotto osservazione ed il soggetto interessato, un uomo adulto di 30-40 anni che era in stanza da solo, era stato trasferito e posto in isolamento all’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani per ulteriori accertamenti.

Il premier Giuseppe Conte, dopo un vertice alla Protezione civile con il ministro della Salute Roberto Speranza e prima di conoscere l’esito definitivo dei test, aveva subito sottolineato che l’Italia ha adottato “il principio di massima precauzione”. Conte ha anche voluto ringraziare tutti i volontari della Protezione Civile: “In poche ore sono riusciti ad organizzare un servizio di verifica e monitoraggio che ha coinvolto 62 mila cittadini passeggeri su 521 voli internazionali”.

La notizia del caso sospetto è stata accolta con iniziale apprensione dagli altri italiani alla Cecchignola: “Adesso siamo sereni, dopo qualche ora di preoccupazione ora ci sentiamo tranquilli. I medici militari – hanno detto alcuni dei connazionali – ci hanno spiegato che tutti i nostri tamponi faringei, eseguiti ieri e che verranno effettuati a cadenza settimanale, sono negativi”. E con la persona risultata positiva, hanno poi precisato, “abbiamo avuto pochi contatti in questi giorni. Prima che fosse trasferito allo Spallanzani, lui si trovava in una stanza singola”. Intanto, la task force istituita dal ministero della Salute – e che si riunisce giornalmente per fare il punto sull’emergenza legata al coronavirus – è pronta a varare ulteriori misure di prevenzione sui cittadini di ritorno dalle aree a rischio.

I voli tra Italia e Cina resteranno chiusi così come previsto dall’ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, il 31 gennaio 2020 e si continuerà a lavorare per implementare le misure già attivate nelle ultime settimane. Lo ha confermato la task force sul coronavirus riunitasi questa mattina al ministero dopo che in mattinata la portavoce del ministero degli Esteri cinese aveva riferito di una apertura dell’Italia sui collegamenti dopo l’incontro tra il vice ministro Qin Gang e l’ambasciatore italiano Luca Ferrari.

Nel ribadire il profondo legame di amicizia tra Italia e Cina, già manifestato attraverso molteplici attività avviate proprio dal governo italiano a sostegno del Paese asiatico in un momento delicato e complesso, si precisa che la notizia riportata dall’agenzia cinese Xinhua circa una riapertura dei voli è priva di fondamento”.

Salgono a 61 i casi di positività al coronavirus registrati sulla nave da crociera Diamond Princess della Carnival Japan nella baia di Yokohama, in quarantena al largo del Giappone. Lo rendono noto i media locali. A bordo della nave ci sono anche 35 italiani di cui 25 membri dell’equipaggio, compreso il comandante. Ieri la Farnesina ha precisato che non c’erano italiani tra i primi 20 trovati positivi.

Stanno “tutti bene” i 35 italiani, di cui 25 membri dell’equipaggio, incluso il comandante, a bordo della Diamond Princess, la nave da crociera della Carnival Japan attraccata nella baia di Yokohama, in quarantena per i casi di coronavirus saliti oggi a quota 61. “La situazione è tranquilla e i connazionali sono in buone condizioni”, spiega all’ANSA una fonte da Tokyo, osservando che la situazione “è complicata viste le migliaia di persone coinvolte. Il pallino, con la nave ferma a Yokohama, è di sicuro nelle mani delle autorità giapponesi”.

Il numero dei morti a causa del coronavirus è stato aggiornato a 636 dalla commissione sanitaria nazionale cinese. Superati anche i 30.000 casi di positività in Cina. Attualmente sono 31.161 i contagiati. La provincia maggiormente colpita resta quella di Hubei, che ha registrato 69 nuove vittime nelle ultime 24 ore. Dei contagiati, 4.800 sono in gravi condizioni.Salgono a 61 i casi di positività al coronavirus registrati sulla nave da crociera Diamond Princess della Carnival Japan nella baia di Yokohama, in quarantena al largo del Giappone. Lo rendono noto i media locali. A bordo della nave ci sono anche 35 italiani di cui 25 membri dell’equipaggio, compreso il comandante. Ieri la Farnesina ha precisato che non c’erano italiani tra i primi 20 trovati positivi. In totale, le autorità sanitarie hanno sottoposto a test 273 persone a bordo della nave. “I risultati dei restanti 171 test – ha spiegato il ministro della Salute, Katsunobu Kato – hanno dato altre 41 positività. Oggi saranno trasportati negli ospedali in diverse prefetture, e ora ci stiamo preparando per questo. In totale, su 273 analisi, 61 sono risultati positivi”.

Un donna è stata la prima persona in Corea del Nord a risultare positiva al coronavirus: lo riporta il quotidiano sudcoreano JoongAng Ilbo, citando una fonte anonima del Nord, secondo cui la donna avrebbe accusato i sintomi a Pyongyang al rientro da un viaggio in Cina. I media nordcoreani non hanno confermato alcun caso finora, ma hanno dato conto del rafforzamento delle misure di prevenzione e della massima allerta lanciata dalle autorità, sfociata anche nella chiusura della frontiera con la Cina.

Standard & Poor’s taglia al 5% le stime del Pil della Cina per 2020, a fronte del 5,7% ipotizzato in precedenza, a causa delle pesanti conseguenze dell’epidemia scatenata dal coronavirus di Wuhan. “La gran parte dell’impatto del coronavirus sarà registrato nel primo trimestre e la ripresa della Cina sarà pià decisa entro il terzo trimestre dell’anno”, ha scritto in un report Shaun Roache, capo economista dell’Apac di S&P’s. L’agenzia di rating vede anche un rimbalzo nel 2021, fino al 6,4%, contro le previsioni precedenti del 5,6%.

La prossima settimana si svolgerà una riunione mondiale dell’Oms. Il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus durante il briefing quotidiano ha detto che per il vaccino servirà tempo




Bullismo, mobbing e stalking. Nuove tutele per delle patologie certificate: parlano gli esperti

Il mobbing, lo stalking ed il bullismo sono di fatto l’espressione di una società in cui sono dominanti i valori della sopraffazione e dell’arbitrio del più forte sul più debole, in cui i modelli vincenti, spesso veicolati anche attraverso i mass media, sono quelli dell’arroganza e del non rispetto per l’altro.

Strumenti di
autoaffermazione sono la violenza, l’aggressività, la minaccia, quale risultato
di un modo di concepire se stessi come al di sopra di tutto e tutti e quindi
anche sulle volontà altrui.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 06/02/2020

Questo in tutte
le sfere interpersonali a partire dai luoghi di lavoro, o di studio, nelle
relazioni affettive dove vige il principio della supremazia del più forte.

Ma oggi ci sono
nuove tutele per queste patologie certificate? Sicuramente è necessario un
lavoro di squadra per neutralizzare il problema.

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Da sinistra: Daniela Iozzi (Psicologa, psicoterapeuta) – Luigi Iavarone (Presidente associazione EMotivAzione) – Rosj Guido (Psicologa, psicoterapeuta)

Spesso il
persecutore è un soggetto non nuovo a certi comportamenti illeciti o criminali
e ha una certa domestichezza nel gestire le proprie attività delittuose,
rendendo di fatto poco produttive le azioni di tutela della vittima messe in
campo dagli avvocati.

Pertanto, per
ottenere risultati apprezzabili, soprattutto in caso di persecutori “abituali”
o recidivi, risulta opportuno affrontare il problema da diverse prospettive. In
sostanza, è necessaria la sinergia di diversi specialisti che si occupino del
caso congiuntamente, apportando le loro specifiche conoscenze e competenze.




Lazzaro Spallanzani, un’eccellenza nel mondo tutta “Made in Italy”

I virologi dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”, a meno di 48 ore dalla diagnosi di positività per i primi due pazienti affetti da Coronavirus in Italia, sono riusciti, per primi in Europa, ad isolare il virus responsabile dell’infezione.

Avere a disposizione in modo così tempestivo il virus è un passo fondamentale, che permetterà di perfezionare i metodi diagnostici esistenti ed allestirne di nuovi, inoltre, di studiare i meccanismi della malattia per lo sviluppo di cure e la messa a punto del vaccino.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 06/02/2020

La sequenza parziale del virus isolato nei laboratori dello Spallanzani, è stata già depositata nel database GenBank, ed a breve anche il virus sarà reso disponibile per la comunità scientifica internazionale.

Un risultato quello ottenuto dallo Spallanzani, che ancora una volta conferma l’istituto come eccellenza italiana nel campo della virologia. Un risultato frutto del lavoro di squadra, della competenza e della passione dei virologi di questo Istituto, da anni in prima linea in tutte le emergenze sanitarie nel nostro Paese.

L’ospedale Lazzaro Spallanzani inaugurato nel 1936 nacque come presidio destinato alla prevenzione diagnosi e cura delle malattie infettive
Nel corso degli anni ha modificato il suo campo di interesse per rispondere all’evolversi delle malattie infettive prevalenti come la poliomelite, il colera e la salmonellosi.

Struttura di spicco nell’emergenza straordinaria, in primo piano nell’assistenza quotidiana lo Spallanzani assiste ogni anno oltre 3000 pazienti ricoverati, mezzo milione di persone affette da infezioni croniche e fornisce 400.000 prestazioni ambulatoriali per pazienti del territorio.

Nel dicembre 1996 il Ministero della Sanità riconosce lo Spallanzani istituto di ricovero e cura a carattere scientifico e nel 2003 lo identifica quale polo nazionale di riferimento per il bioterrorismo e per la sindrome respiratoria acuta grave, ovvero la Sars.

Dal 2007 è sede del polo ospedaliero interaziendale trapianti il point struttura integrata con l’azienda ospedaliera San Camillo Forlanini e deputata ai trapianti di pancreas, fegato e rene con un centro di rianimazione e terapia intensiva ed un centro di riferimento per le infezioni nei trapianti.

Effettua esami di laboratorio per tutte le malattie infettive, mentre laboratori specifici si dedicano alla prevenzione e alla cura delle infezioni in gravidanza, alle malattie tropicali mettendo a disposizione anche un centro di counselling e test per l’HIV.

Opera di pubblica utilità inaugurata e nell’annuale della marcia su Roma il vice Governatore è un gruppo di personalità sanitarie inaugura all’ospedale per le malattie infettive sulla via Portuense il grandioso edificio ispirata agli ultimissimi criteri di igiene assicura la più accurata assistenza ai degenti e garantisce contro ogni diffusione del contagio.

Ad oggi, l’ospedale Lazzaro Spallanzani detiene l’unico laboratorio italiano con livello di biosicurezza grado quattro, certificato ed inserito nelle reti internazionali di diagnosi e ricerca per agenti ad alta pericolosità, cinque laboratori di livello 3 una banca criogenica, un laboratorio di livello 3 per la manipolazione e la preparazione dei campioni da congelare.

Il Ministero degli Esteri ha affidato allo Spallanzani il coordinamento tecnico scientifico di programmi sanitari in Tanzania per il controllo di AIDS, tubercolosi e malaria. E in Sierra Leone per il programma speciale di intervento contro l’ebola.

Lo Spallanzani ha gestito i due pazienti italiani affetti da ebola garantendo un intervento di diagnostica avanzata e ricerca che ancora continua in Sierra Leone.

In occasione del Giubileo della Misericordia la Regione Lazio ha affidato allo Spallanzani la funzione di coordinamento della rete regionale delle malattie infettive. Dal primo dicembre 2016 Spallanzani continua stabilmente a coordinare la rete regionale per la gestione delle malattie infettive.




Coronavirus, Cina annuncia importante scoperta: l’OMS frena

Un team di ricerca guidato da Li Lanjuan, tra i massimi scienziati cinesi schierati nella lotta al nuovo coronavirus, ha annunciato “un’importante scoperta”, ha riferito il Changjiang Daily. Si tratta dei risultati positivi emersi da due farmaci, l’Abidol e il Darunavir, che possono “effettivamente inibire il virus” nelle cellule in vitro, ha detto Li, professoressa alla Zhejiang University. La scienziata ha spostato il suo team nella provincia dell’Hubei, epicentro dell’epidemia, puntando a “rafforzare il trattamento” dei nuovi pazienti.
L’Oms, l’organizzazione mondiale della Sanità, frena sulle notizie provenienti dalla Cina sull’individuazione di due farmaci che sarebbero in grado di curare il nuovo coronavirus. “Non ci sono terapie efficaci conosciute contro questo 2019-nCoV”, ha detto un portavoce dell’Oms al Financial Times.
Frena l’esperto di malattie infettive Massimo Galli, dell’ Università di di Milano e primario dell’ospedale Sacco: ‘Una cura contro il coronavirus è ancora lontana: si sta lavorando con farmaci già noti, ma i test in vitro non sono sufficienti per trarre alcuna conclusione’, dice l’esperto di malattie infettive Massimo Galli, dell’ Università di di Milano e primario dell’ospedale Sacco. “In una situazione così critica – ha rilevato Galli – si lavora con quello che si ha”
Sfiorano quota 500 i morti per il coronavirus nel mondo mentre i contagi a livello globale ammontano a 24.597 casi e le persone guarite sono circa mille. E’ il quadro aggiornato dell’epidemia, secondo la mappa online sviluppata dal Center for Systems Science and Engineering della statunitense Johns Hopkins University. In particolare i decessi ammontano a 494 di cui 492 in Cina e due casi all’estero (uno nelle Filippine ed un altro a Hong Kong). I guariti invece sono 956.
Pechino ha messo al bando le cene e gli eventi di gruppo. Si tratta di un’ordinanza tassativa che vieta “agli operatori di catering – ristoranti inclusi – di organizzare cene di gruppo durante la fase di prevenzione e di controllo dell’epidemia”. Pechino è l’ultima città a prendere una misura del genere dopo il contagio che ha colpito su vasta scala due quartieri di Wuhan per la partecipazione di migliaia di persone a un grande banchetto.

La scure del Partito comunista cinese si è abbattuta sui funzionari locali colpevoli “di gravi lacune” e “di gestione insoddisfacente” di fronte alla crisi del coronavirus: secondo i media locali, sono oltre 400 i funzionari di diverso livello a essere stati sanzionati a vario titolo. Le misure sono state adottate a seguito delle indicazioni emerse dalla riunione del 25 gennaio del Comitato permanente del Politburo, con a capo il presidente Xi Jinping.

Le multinazionali di abbigliamento e calzature sportive Adidas e Nike chiudono la maggior parte dei loro store in Cina a causa dell’aggravarsi dell’epidemia di coronavirus. Entrambe le società dichiarano che la situazione sta avendo un grosso impatto sul business nel paese asiatico.

Un secondo caso in osservazione è stato registrato a Verona: si tratta, secondo fonti sanitarie, della receptionist dell’albergo dove hanno alloggiato i due cittadini cinesi, colpiti dal coronavirus, ed ora ricoverati allo Spallanzani di Roma. Si attendono i risultati dei test clinici sulla paziente, al momento ricoverata al Policlinico veneto di Borgo Roma. Anche lei – come l’addetta alle pulizie poi risultata colpita da banale influenza – sarebbe entrata in contatto con la coppia di turisti. Ora si seguirà il protocollo già utilizzato per la prima donna ovvero gli esami clinici saranno valutati dal Dipartimento malattie infettive del nosocomio di Verona e quindi il centro di riferimento di Padova.

Sono invariate le condizioni della coppia cinese ricoverata da una settimana allo Spallanzani. I due, marito e moglie, hanno superato la notte e sono ancora in terapia intensiva dopo che ieri le loro condizioni si erano aggravate. Secondo quanto si apprende l’aggravamento potrebbe rientrare nel decorso del virus che prevede anche momento di “crisi” in questo caso dovuti a difficoltà respiratorie.

L’Unione Nazionale dei Giudici di Pace ha chiesto ai ministeri di Giustizia e Salute che “siano fornite maschere idonee a schermarsi da eventuali contagi, previa autorizzazione all’uso durante l’udienza” e “che siano apprestate immediatamente le tutele relative alle indennità di malattia e di rischio e per i giudici di pace e i magistrati onorari che si trovano in medesime situazioni”. Lo si legge in una nota del sindacato dei giudici di pace di tutta Italia.

La Cina ringrazia anche l’Italia, in un elenco di 21 Paesi, per “la comprensione sincera e amichevole, il sostegno e l’aiuto della comunità internazionale”. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying, nel briefing online coi media. Nella lista, in cui figurano Corea del Sud, Giappone e Germania, mancano gli Usa. “L’Unicef ha donato forniture per la prevenzione e il controllo. Altri governi hanno espresso la volontà di donare forniture. Inoltre, gli amici di molti paesi ci hanno offerto supporto in vari modi”, ha aggiunto Hua.

“Visto e considerato che la circolare ministeriale ancora non prevede il tema della quarantena di 14 giorni per studenti universitari o di corsi equivalenti, e per bambini e studenti che frequentano i servizi educativi per l’infanzia e le scuole primarie e secondarie, ci sia quanto meno un’indicazione, prudenziale a cautelativa, per l’isolamento volontario, anche sulla base dalla dichiarazione dell’Oms all’interno del report nr. 12 dell’1 febbraio 2020”. Lo ha detto all’ANSA il presidente del Veneto, Luca Zaia, a proposito degli sviluppi della situazione rispetto al Coronavirus.

La governatrice di Hong Kong Carrie Lam ha annunciato che tutti i visitatori dalla Cina saranno tenuti a un periodo di quarantena di 14 giorni. La svolta, all’ indomani del primo decesso da coronavirus nell’ex colonia e ai casi finora accertati saliti a 21, è maturata al terzo giorno di proteste del personale medico che ha chiesto la chiusura totale della frontiera con la Cina per contenere la diffusione dell’ epidemia. La Lam aveva ridotto a tre i transiti alla frontiera, sostenendo che il blocco sarebbe stato impraticabile e discriminatorio.

Le autorità portuali di Hong Kong hanno messo in quarantena i 1.800 passeggeri e il personale di bordo di una nave da crociera, la World Dream, perché tre suoi passeggeri, sbarcati in Cina il 24 gennaio, sono poi risultati positivi al coronavirus. La nave, che ha attraccato questa mattina nell’ex colonia, è dalla Dream Cruises Lines, controllata della Genting Kong Kong, ha spiegato Leung Yiu-hong, a capo della divisione sanitaria dell’Amministrazione portuale.

Cathay Pacific ha chiesto ai suoi 27.000 dipendenti di prendere fino a tre settimane di congedo non retribuito, nel mezzo delle difficoltà e delle turbolenze sulle attività legate all’epidemia del coronavirus di Wuhan. “Spero che tutti voi possiate partecipare, dal personale di prima linea ai nostri leader senior, in modo da condividere gli oneri delle attuali sfide”, ha affermato il numero uno della compagnia di Hong Kong, Augustus Tang, in un messaggio video postato online.

Ieri governatori di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige hanno scritto una lettera comune al Ministero della Sanità chiedendo che il periodo di isolamento previsto per chi rientra dalla Cina sia applicato anche ai bambini che frequentano le scuole. “Non c’è nessuna volontà di contrapposizioni politiche, ne’ tantomeno di ghettizzare: vogliamo solo dare una risposta all’ansia dei tanti genitori visto che la circolare non prevede misure in tal senso”, dice il Presidente del Veneto, Luca Zaia. Le misure adottate rispetto al rischio legato al coronavirus “tutelano la salute dei bambini e della popolazione”. Lo afferma l’Istituto superiore di sanità (Iss). Al momento “l’Italia è tra i paesi che hanno adottato le misure più ampie ed articolate”. “C’è una circolare del ministero della Salute che spiega tutti i casi punto per punto. Io mi sento di tranquillizzare gli studenti e le famiglie: la scuola resta un luogo di inclusione per cui se non ci sono situazioni come quelle che qualcuno ha descritto a scuola si va”. Così la ministra all’Istruzione Lucia Azzolina sulla richiesta di quattro Regioni del Nord di applicare l’isolamento per gli studenti che rientrano dalla Cina. “Non abbiamo un’emergenza per le scuole”, dice a margine di un incontro a Torino.
Accordo tra Ministero della Salute e Twitter contro le fake news che stanno proliferando in questi giorni di emergenza Coronavirus. Da oggi infatti Twitter indirezzerà ogni ricerca e hashtag al Ministero della Salute. Lo ha detto il ministro Roberto Speranza annunciando l’accordo.




Coronavirus, si aggravano le condizioni dei coniugi ricoverati allo Spallanzani

I due cittadini cinesi provenienti dalla città di Wuhan positivi al test del nuovo coronavirus, attualmente ricoverati presso l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, nelle ultime ore hanno avuto un aggravamento delle condizioni cliniche a causa di una insufficienza respiratoria.

Per i due coniugi è stato quindi necessario applicare un supporto respiratorio in terapia intensiva.

I pazienti sono monitorati in maniera continuativa e sono sottoposti a tutte le cure, anche farmacologiche del caso, compresi farmaci antivirali sperimentali.

Le attuali condizioni cliniche sono quindi compromesse ma stazionarie, per cui i medici che li hanno in cura si riservano la prognosi.

Sono stati ad oggi dimessi 26 pazienti dopo il risultato negativo del test per la ricerca del nuovo coronavirus.

Presso l’Istituto sono ricoverati in questo momento 11 pazienti sintomatici provenienti da zone della Cina interessate dall’epidemia. Tutti sono stati sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus, tutt’ora in corso.

Per quanto riguarda le 20 persone, che non presentano alcun sintomo e che hanno avuto contatto con la coppia cinese positiva all’infezione da nuovo coronavirus, continuano ad essere osservate presso l’Istituto Spallanzani. Sono tutte in buone condizioni generali e la loro salute non desta preoccupazioni.

A tutte le persone di nazionalità cinese attualmente ospitate presso l’Istituto sono prestate le massime attenzioni da parte della comunità dello Spallanzani. A tutti loro vengono serviti pasti tipici della cultura cinese e sono assistiti da mediatori volontari che si occupano di agevolare le comunicazioni. La loro permanenza nella struttura sanitaria segue gli accorgimenti che l’ospedale è uso assicurare a tutti i pazienti.

Aumentano i casi in Cina

Il numero dei casi di coronavirus accertati in Cina ha raggiunto quota 24.367, in una giornata segnata da un balzo dei contagi, che nelle ultime 24 ore hanno toccato 3.887 persone.

I nuovi decessi sono 67, tutti nella provincia focolaio: 492 il totale delle vittime dall’inizio dell’epidemia. La provincia dell’Hubei resta il primo e principale focolaio dell’epidemia e ha registrato finora 479 morti e 520 guarigioni, nonché 16.678 contagi sui 24.367 contati a livello nazionale.

I pazienti affetti da coronavirus che sono guariti e sono stati dimessi con successo dagli ospedali in Cina si sono portati a 898 (+268).

Le autorità portuali di Hong Kong hanno messo in quarantena i 1.800 passeggeri e il personale di bordo di una nave da crociera, la World Dream, perché tre suoi passeggeri, sbarcati in Cina il 24 gennaio, sono poi risultati positivi al coronavirus. La nave, che ha attraccato questa mattina nell’ex colonia, è dalla Dream Cruises Lines, controllata della Genting Kong Kong, ha spiegato Leung Yiu-hong, a capo della divisione sanitaria dell’Amministrazione portuale.

Almeno 10 passeggeri della nave da crociera in quarantena in Giappone sono risultati positivi ai test del nuovo coronavirus. Lo riferiscono i media giapponesi citando il ministro della Salute. Il Giappone aveva messo ieri in quarantena la Diamond Princess della Carnival Japan nella baia di Yokohama perchè alcune persone avevano sviluppato i sintomi del morbo dopo lo sbarco di un contagiato a Hong Kong il 25 gennaio scorso.
I controlli con i termoscanner sono stati estesi a tutti i voli, compresi quelli europei, ma esclusi quelli nazionali, in arrivo negli aeroporti italiani. Ogni scalo installerà gli scanner nelle aree più idonee anche se nella maggior parte dei casi saranno messi alle uscite o nell’area controllo passaporti. Negli aeroporti senza la strumentazione, ha fatto sapere il capo della Protezione Civile e Commissario per l’emergenza Coronavirus Angelo Borrelli, i controlli saranno effettuati da volontari medici e paramedici della Croce Rossa e di altre associazioni di Protezione Civile con i termometri a pistola.




Anguillara Sabazia, rimborsopoli e condonopoli a 5 stelle: Fioroni (FdI) chiede chiarezza

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Rimborsi alle stelle e condoni generosi ad Anguillara Sabazia per alcuni componenti della giunta Anselmo. Questo in sintesi quanto denunciato a mezzo stampa dal Consigliere comunale di Fratelli d’Italia Antonio Fioroni che ha messo in evidenza alcune pratiche amministrative riservate per coloro che si sono da sempre autodefiniti come i paladini dell’onestà e che secondo Fioroni cozzerebbero con quanto previsto dalla norma.

“Il consigliere De Rosa cerca di distrarre l’attenzione dal tema centrale con la sua solita violenza verbale” dice Antonio Fioroni facendo riferimento all’affermazione del Consigliere comunale Massimiliano De Rosa postata sul social Facebook a chiosa di una replica di quest’ultimo a Fioroni: “Aspetto formale denuncia per farti a pezzi”. Frase quest’ultima che ha visto intervenire anche il coordinatore del partito della Meloni ad Anguillara Sabazia Enrico Serami con una nota ufficiale.

Fioroni: “Invito il segretario comunale a chiarire la faccenda”

“Mi aspetto che i consiglieri di maggioranza – prosegue Fioroni – prendano le distanze dalla sua voglia di “farmi a pezzi. I rimborsi che nel 2017 sono pari a 5.589 euro vanno a sommarsi ai 9.100 euro del 2018 e immagino una cifra simile anche nel 2019, quindi il consigliere De Rosa per ora è costato alla collettività oltre 23.000 euro.

Una cosa mai vista. Cerca di giustificare questi rimborsi con la sua presenza in Comune, peccato che la norma giustifica rimborsi solo per Consigli comunali o per presenza in Commissioni formalmente istituite, quindi o sono tutte per la Commissione Statuto e Regolamenti, o qualcosa non quadra. Spero di essere smentito e invito il segretario comunale a chiarire la faccenda”.

“Per quanto riguarda il condono a lui rilasciato poco prima delle dimissioni del precedente capoarea, – continua Fioroni – il suo nervosismo potrebbe far pensare di aver colpito nel segno, un condono dalla dubbia regolarità, ma per avere conferma aspetto i documenti. Fatto sta che da agosto a oggi il suo è uno dei 4 condoni rilasciati, mentre centinaia di cittadini comuni attendono in fila. La cosa più curiosa è che l’attuale sindaco Sabrina Anselmo prima delle amministrative del 2016 chiese a tutti, me compreso, se avessimo qualcosa da nascondere, qualche irregolarità che avrebbe potuto creare problemi, ma ci fu un silenzio tombale, lei stessa tacque. Poi una volta in sella, prima esce fuori l’abuso edilizio del consigliere Massimo Pierdomenico, già sanzionato ma ancora manca sia il pagamento dei 10.000 euro che l’acquisizione a patrimonio dopo quasi 2 mesi (e dubbia incompatibilità con la poltrona da consigliere) e ora questo condono generoso al delegato alla scuola, dimostrazione di imparzialità a 5 stelle.

La cosa che mette più tristezza è che fanno finta di non leggere le domande più importanti ma quando colpiti personalmente aggrediscono e non rispondono nel merito. Uno squadrismo schifoso che manifesta un totale menefreghismo nei confronti della cittadinanza”.

Scuola che vai perizia che trovi…

Ancora devono spiegare perchè è stata chiusa solo la scuola di via Verdi quando tutte le perizie – Asilo nido comunale “Il Ranocchio” Via Duca degli Abruzzi e l’Istituto Comprensivo SAN FRANCESCO Scuola Materna “Maria Felice” via Maria Felice, 9 (Ndr.) – riportano risultati uguali. I genitori e i bambini della scuola sono state le vittime sacrificali di una palese incapacità amministrativa. La loro unica preoccupazione è quella di puntare il dito a nemici immaginari invece di spiegare quali provvedimenti sono sul tavolo per risolvere il dossier scuole. Ricordo che l’ingegnere ha scritto che si deve intervenire. Date risposte, spiegate. Non pensate solo alla vostra faccia, quella l’avete persa da un bel pezzo”.




Bonaccini fa l’uovo e Zingaretti fa coccodè

Si legge nella guida di “Vita in Campagna” che “Ogni gallina in età riproduttiva mette in atto strategie utili a difendere la prole e garantire così la prosecuzione della specie. Il segnale dell’uovo deposto, il classico “coccodè”, è uno di questi”.

Quello che qui interessa è il discorso della strategia del coccodè, segnale utile a difendere la prole e garantire così la prosecuzione della specie. Che c’entra con tutto questo Bonaccini? Che c’entra Zingaretti?

Bonaccini, sicuramente un moderato che si è accostato alla politica verso la fine degli anni 80 tramite i movimenti per la pace, non è esatto e quantomeno pretestuoso affiliarlo con la linea politica di Zingaretti. Quest’ultimo, infatti, è un politico di lungo corso, con un ricco curriculum istituzionale a datare dal 2004 e ormai è confuso nel pensiero giustizialista dei pentastellati.

Colui che osserva dall’esterno può condividere o meno la politica del presidente Bonaccini, però non può negare che per le ultime regionali dell’Emilia Romagna, questi ha condotto una campagna solitaria. Se non fosse stato per i continui attacchi urlati da Salvini, ogni riferimento al PD sarebbe rimasto nascosto.

Anche per questo sembra strano che Zingaretti possa pretendere di salire sul carro del vincitore. Il Pd è stato assente anche dai manifesti del “suo candidato”. La visita che il governatore del Lazio aveva fatto a Bonaccini in Emilia-Romagna, poi, è stata “in incognito”. E qui sta la grossa anomalia: nella regione rossa per eccellenza, durante un’assise elettorale che ha tenuto il Presidente Conte con il fiato sospeso, il partitone rosso si è reso vistosamente latitante come d’altronde smorta è stata la presenza del segretario del Pd. Con quale faccia, dunque, Zingaretti pretende di adottare la strategia del coccodè, segnale utile a difendere la prole e garantire così la prosecuzione della specie?

Trovandosi in questo frangente, che bello non è di sicuro, il segretario Pd si trova a comandare una ciurma disfattista e perciò fatica a tenere la dritta contro le sue correnti interne. Si è ingenuamente aggrappato al salvagente delle Sardine e preso dall’euforia annunciava “un partito nuovo” e a chi lo interrogava ci teneva a precisare “non un nuovo partito”. Cosa intendeva precisamente lo spiegherà se nel frattempo non dovesse cambiare pensiero. Intanto è salito sul carro del vincitore Bonaccini e gonfiandosi il petto fa il giro dei salotti tv urlando il suo “coccodè”, strizzando l’occhio alle Sardine, anche se conosce bene che più di metà di quelle piazze era formato dai quindicenni. Quindi per avere il loro voto Zingaretti ancora deve attendere.
Le Sardine, in una lettera al Presidente del Consiglio Conte, firmata “6mila sardine” hanno chiesto di essere ascoltate sul loro programma, articolato in tre punti: Sud, sicurezza e dignità. Largo alle novità! Leggendo poi bene la loro lettera, traspare l’ingenuità di questi ragazzi. Fanno domande che gli stessi italiani ormai stanno facendo da decenni e fino ad ora nessuno è stato capace di dar loro le giuste risposte, ne destra, ne centro, ne sinistra.

Zingaretti che è salito sul carro di Bonaccini, come fa a dare una vera risposta, quando gli chiedono “abbiamo bisogno di capire di chi possiamo fidarci?”. Il Pd che si era vergognato di schierarsi con la sua macchina da guerra accanto al suo candidato Bonaccini, come fa a mostrare fiducia a questi ragazzi quando chiedono: “politici coraggiosi e lungimiranti?”

Sul Corriere della Sera dello scorso 10 gennaio, Marco Imarisio, scrivendo appunto della campagna elettorale condotta da Bonaccini, chiudeva l’articolo con: ”Questo articolo comunque va inteso anche come appunto a futura memoria. Per quando, in caso di riconferma del Bonaccini solitario, sul carro del vincitore non ci sarà spazio neppure per uno spillo.”
Mai parole furono scritte dotate di tanto spirito profetico. Zingaretti non ha perso tempo a salire sul carro del vincitore, per lanciare ai suoi tanti correnti il segnale di un uovo deposto gridando “coccodè, coccodè”.

Nicola Zingaretti inutile gridare perché alla sede del PD non l’ascolterà nessuno.




Roma, Spallanzani isola il Coronavirus: “Adesso più risorse per le eccellenze”

“Più risorse per le eccellenze” è questo in sostanza l’appello che lancia tramite una nota Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare. “L’ospedale Spallanzani – dice Simeone – si conferma ancora una volta un’eccellenza della sanità italiana. Il coronavirus è stato isolato e sarà messo a disposizione della comunità scientifica.
Una notizia che ci riempie di gioia e che dimostra come il nostro sistema sanitario è in grado di raggiungere traguardi di livello mondiale.
L’Italia diventa interlocutore di riferimento per questa ricerca. Soprattutto il passaggio dell’isolamento del Coronavirus diventa imprescindibile per la corsa verso l’unica soluzione utile a fermare il contagio, e cioè un vaccino.
Si tratta di un grande successo scientifico dell’equipe medica dello Spallanzani. Intendo esprimere le mie più vive congratulazioni alle tre ricercatrici, Maria Rosaria Capobianchi, Concetta Castilletti e a Francesca Colavita, protagoniste di un’impresa che ci rende orgogliosi nel mondo. E’ la dimostrazione che la sanità italiana ed in particolare quella romana e laziale può avvalersi di professionisti. Ci tengo a sottolineare che a Roma come in tutta la nostra regione ci sono tanti medici, ricercatori e operatori impegnati quotidianamente a tutelare la salute di migliaia di pazienti, meritevoli della nostra ammirazione per il lavoro svolto con professionalità e sacrificio. I risultati hanno come protagonisti i medici, gli infermieri e i tecnici, che si rimboccano le maniche e fanno salti mortali per dare adeguata assistenza ai pazienti.
Le professionalità vanno premiate e tutelate. Auspico quindi – conclude Simeone – l’aumento di risorse economiche per favorire l’incremento dei concorsi pubblici per le assunzioni a tempo indeterminato delle figure necessarie all’assistenza e alla cura delle persone. A partire dall’inserimento sempre più urgente di medici specialisti”.




Allo Spallanzani di Roma isolato il Coronavirus. Speranza: “Ora sarà più facile trattarlo”

Abbiamo isolato il virus“,
ha detto il ministro della Salute Roberto
Speranza durante una conferenza stampa allo Spallanzani
.
“Aver isolato il virus significa molte opportunita’ di poterlo studiare,
capire e verificare meglio cosa si puo’ fare per bloccare la diffusione. Sara’
messo a disposizione di tutta la comunita’ internazionale. Ora sara’ piu’
facile trattarlo”.

“Ora i dati saranno a disposizione della comunita’
internazionale. Si aprono spazi per nuovi test di diagnosi e vaccini. l’Italia
diventa interlocutore di riferimento per questa ricerca”, ha detto ancora
il direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani Giuspeppe
Ippolito nel corso di una conferenza stampa
.

In condizioni discrete la
coppia ricoverata allo Spallanzani
. “In merito alla coppia cinese positiva al
Coronavirus, attualmente ricoverata, le loro condizioni sono in continuo
monitoraggio: i due pur mantenendo condizioni discrete presentano entrambi
polmonite virale con interessamento alveolo interstiziale bilaterale”,
così lo Spallanzani nel bollettino quotidiano diffuso oggi. Al momento
sono 23 i pazienti provenienti da zone della Cina interessate dall’epidemia:
sono stati tutti sottoposti al test per il Coronavirus, che è in corso. Altri
13 pazienti, è aggiunto nel bollettino, sono stati isolati e dimessi dopo il
risultato negativo del test. 

Intanto gli italiani bloccati a Wuhan, a causa della quarantena
decisa per contenere l’epidemia del nuovo coronavirus, sono stati trasportati
in autobus all’aeroporto internazionale della città, in attesa dell’arrivo
dell’aereo messo in campo dall’Unità di crisi della Farnesina che provvederà al
loro rimpatrio. Secondo quanto riferito da alcuni connazionali, il trasporto
con largo anticipo è dovuto alle procedure burocratiche da fare, incluso un
primo check di verifica sullo stato di salute.

Rimpatri
a partire da lunedì, controlli sanitari anche nei porti, sospensione dei visti,
termoscanner negli aeroporti per estendere le verifiche mediche a tutti i
passeggeri che arrivano dalla Cina non con voli diretti ma transitando da altri
scali, meno restrizioni per le merci e nessuna chiusura delle frontiere. Prende
forma il piano del governo per contenere il rischio contagio ed evitare la
diffusione del coronavirus: una serie di misure messe a punto nel Comitato
operativo della Protezione Civile dal Commissario straordinario Angelo Borrelli
e che entreranno in vigore nelle prossime ore, appena definiti i dettagli
tecnici e operativi.

RIMPATRI DA E PER LA CINA – Si parte lunedì 3
febbraio, con 5 voli dell’Air China che arriveranno in Italia per riportare a
casa i turisti cinesi rimasti bloccati dopo lo stop dei collegamenti. Ma gli
aerei, almeno questa è l’idea di Borrelli, non dovrebbero arrivare vuoti:
l’obiettivo è cominciare a far rientrare già con questi voli i primi italiani che
vogliono lasciare la Cina. La gestione è in mano alla Farnesina e all’Enac,
nominati soggetti attuatori. Ma quanti sono i cinesi e gli italiani che devono
rientrare nei rispettivi paesi? Dall’Italia, stando alle prime stime,
dovrebbero partire poco più di 3mila cinesi mentre ancora non è chiaro quanti
siano gli italiani. Lo conferma lo stesso Borrelli. “Non abbiamo ancora un
numero definitivo, è un’indicazione sulla quale stanno lavorando il ministero
degli Esteri e l’Enac e che ci deve arrivare dalla Farnesina, con la quale il
filo è costante e continuo”. L’unica cosa certa, conferma Borrelli, è che
“fermo restando il concetto di massima precauzione, chiunque vuole
rientrare deve essere messo in condizione di poterlo fare”.

TERMOSCANNER IN AEREOPORTI, CONTROLLI PER TUTTI – Gli aeroporti restano però
i luoghi a maggior rischio per la diffusione del virus. E per questo nella
riunione si è deciso che le procedure sanitarie già in vigore verranno estese a
tutti i voli provenienti dalla Cina passando per scali intermedi. Ma non solo.
Visto che si tratta di controllare migliaia di persone, spiega il Commissario,
“stiamo immaginando ulteriori misure. Organizzeremo negli aeroporti delle
aree attrezzate con termoscanner in cui tutti i passeggeri in entrata e in
uscita dovranno transitare. Lo strumento ci permetterà di individuare chi ha la
temperatura fuori dalla norma”.

STRETTA ANCHE SUI PORTI – Le verifiche scatteranno inoltre anche nei
porti. A tutte le navi in transito nei porti italiani, sia quelle mercantili
che quelle da crociera, verrà estesa la procedura di ‘libera pratica sanitaria’
prevista per le imbarcazioni extra Ue. In sostanza, i medici potranno salire a
bordo delle navi per fare analisi ed esami sia se da bordo verranno segnalati
casi sospetti sia agendo autonomamente, su disposizione delle Asl.

FRONTIERE APERTE E SÌ A CIRCOLAZIONE MERCI – Borrelli ha assicurato
però che non verranno chiuse le frontiere “Stiamo lavorando per capire
come potenziare i controlli su treni e auto in arrivo nel paese, ma non ci sono
oggi, in Europa e in Italia, condizioni tali che possano far ipotizzare una
chiusura delle frontiere. Sarebbe una misura veramente assurda”. L’altra
‘apertura’ emersa nel corso della riunione è quella verso la circolazione delle
merci. “Al momento è tutto fermo ma è una misura troppo restrittiva”
ammette il capo della Protezione Civile sottolineando che è necessario riaprire
i collegamenti soprattutto per quanto riguarda il materiale medico sanitario,
come ad esempio le provette per le analisi che dall’Italia devono arrivare in
Cina.

STOP AI VISTI – Scatterà invece il blocco per i visti. Il sottosegretario al
Turismo Lorenza Bonaccorsi ha fatto sapere che è stata sospesa la concessione
in Cina da parte delle agenzie autorizzate. Verranno dati quelli dei consolati
ma solo “per motivi familiari o casi di conclamata e acclarata
urgenza”.

Coronavirus, tutto pronto per
gli italiani in arrivo da Wuhan

Il Miur ha diramato una circolare con le indicazioni del ministero della Salute dopo la richiesta dei presidi sugli studenti che erano stati recentemente in Cina e che potranno tranquillamente andare a scuola se non hanno sintomi.

Emergenza per 6 mesi e un super
commissario

Stanziati
5 milioni. Allo Spallanzani ricoverate 12 persone

Per la prima volta l’Italia dichiara lo stato di emergenza in conseguenza del
rischio sanitario connesso al coronavirus. Lo ha decretato per sei mesi il
Consiglio dei ministri stanziando 5 milioni di euro. Arriva poi un Commissario
straordinario, Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile. “La
situazione e’ sotto controllo – ha dichiarato Conte nel corso della riunione
del Comitato operativo della Protezione Civile – le nostre misure sono le più
elevate d’Europa e gli italiani potranno condurre una vita assolutamente
normale” Nel 2003, in seguito all’epidemia di Sars, il governo Berlusconi
non dichiarò lo stato di emergenza ma scelse di nominare l’allora capo della
Protezione civile Guido Bertolaso Commissario straordinario per l’emergenza.
All’epoca si decise per una deroga del Trattato di Schengen sulla libera
circolazioni dei cittadini per attivare controlli sui passeggeri provenienti da
aree a rischio. In queste ore, dopo l’annuncio del premier sui due turisti
cinesi risultati positivi al virus 1919-nCoV a Roma, la politica sta tentando
di arginare l’ansia dei cittadini spiegando che bisogna attrezzarsi per ogni
eventualità ma che ogni allarmismo è infondato.

“La
situazione è di assoluta tranquillità. Cerchiamo di non esasperare situazioni
che esasperate non sono” ha detto dal canto suo il prefetto di Roma
Gerarda Pantalone, mentre con un tweet del sindaco di Roma Virginia Raggi
stigmatizza il cartello comparso nella Capitale in un bar a Fontana di Trevi
che vieta l’ingresso a chi arriva dalla Cina: “Stop psicosi e allarmismi.
Ascoltiamo solo indicazioni e pareri delle autorità sanitarie”. “Alla
luce della dichiarazione di emergenza internazionale dell’Oms abbiamo attivato
gli strumenti normativi precauzionali previsti nel nostro Paese in questi casi,
come già avvenuto nel 2003 in occasione dell’infezione Sars. Le misure sono di
carattere precauzionale e collocano l’Italia al più alto livello di cautela sul
piano internazionale”, ha spiegato il ministro della Salute Roberto
Speranza. Ma tenere a bada il nervosismo in una città come Roma, dove folti
gruppi di turisti asiatici muniti di mascherina sono intorno a ogni monumento,
non è cosa facile.

Così
come non tranquillizzano le notizie di infezione provenienti dal resto
d’Europa. Dall’Ospedale Spallanzani intanto è arrivato il primo bollettino
medico sui due turisti cinesi provenienti dalla provincia di Wuhan, epicentro
dell’infezione. Le condizioni sono “discrete, il marito ha un
interessamento polmonare più pronunciato”. Marito e moglie nel loro tour
sono passati anche per Firenze dove hanno soggiornato due giorni ma non
sembrerebbe abbiano toccato la città di Milano. In tutto nel centro di
riferimento per le malattie infettive “sono ricoverati 12 pazienti
provenienti da diverse zone della Cina. Presentano sintomi modesti e sono
sottoposti a test: in 9 sono stati isolati e già dimessi dopo il risultato
negativo. Altri 20 asintomatici che hanno avuto contatti primari con la coppia
sono in osservazione”.

Non
solo: il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito ha anche
indicato che “sono stati individuati tre possibili contatti” con la
coppia cinese e che sono stati “posti in sorveglianza domiciliare”.
“Siamo quasi del tutto tranquilli che non ci siano stati altri
contagi”, ha tranquillizzato Giuseppe Ippolito, direttore scientifico
dell’ospedale Spallanzani che ha aggiunto: “Il Centro europeo ha
pubblicato nuove stime confermando che la trasmissione è possibile solo quando
si hanno sintomi”.

Hotel requisiti e ponte aereo,
ecco il piano ‘Borrelli’

Le
misure, controllo aeroporti e sistemi protezione per sanitari

L’emergenza Coronavirus finisce nelle mani del capo della Protezione civile,
Angelo Borrelli. Sarà lui, in qualità di Commissario straordinario a definire
gli interventi, coordinare le varie amministrazioni coinvolte e gestire i 5
milioni di euro stanziati dal Consiglio dei ministri. In analogia a quanto
accadde nel 2003 con la Sars, quando fu Guido Bertolaso ad essere nominato
commissario. L’annuncio è stato dato dal premier Giuseppe Conte al termine
della riunione del Comitato operativo della Protezione civile, cui ha
partecipato anche il ministro della Salute, Roberto Speranza. E Borrelli ha già
cominciato ad abbozzare un piano d’intervento che prevede anche, tra le altre
cose, la possibilità di requisire hotel o strutture ricettive per sistemare le
centinaia di turisti cinesi presenti nel nostro paese e che devono essere
rimpatriati visto il blocco dei voli. Sono tanti i pezzi di Stato in campo
nella partita per contrastare la diffusione del virus: ministeri, enti,
Regioni, Asl.

Il
Commissario dovrà tirare le fila, raccordare i soggetti coinvolti ed attuare le
necessarie sinergie perchè tutto funzioni al meglio. “Il nostro paese ha
messo in piedi un sistema di prevenzione che ci consente di gestire in modo
assolutamente adeguato questa situazione, nessuna paura e nessun
allarmismo” dice lui confermando che il compito della protezione civile
“sarà quello di coordinare una macchina complessa per fare ogni attività
necessaria di prevenzione ed evitare così la diffusione del virus”.
Borrelli potrà inoltre agire in deroga alle norme per realizzare celermente le
misure che saranno decise. Nelle prossime ore sarà firmata un’ordinanza
contenente la sua nomina, l’indicazione della struttura commissariale che lo
supporterà, lo stanziamento dei 5 milioni per la prima fase dell’emergenza e la
definizione dei tempi di presentazione del Piano d’intervento che prevederà le
misure specifiche da adottare. Un piano che interesserà diversi ambiti. Uno dei
problemi emergenti, ad esempio, è il rimpatrio delle migliaia di cinesi che si
trovano in Italia e non possono tornare a casa per lo stop dei voli.




Prescrizione, sistema carcerario e dotazioni Polizia Penitenziaria: il grande flop del ministro Bonafede. Il Presidente del SIPPE tira le somme

“Non si può dire che in carcere non ci sono soggetti innocenti, perché in Italia il nostro ordinamento giuridico prevede la presunzione di non colpevolezza fino a condanna passata in giudicato e i dati ci dicono che ci sono delle persone, che comunque a seguito di un provvedimento di custodia cautelare, stanno in carcere.”

Questo un primo commento del presidente nazionale del Sindacato di Polizia Penitenziaria – SIPPE – Alessandro De Pasquale riguardo la recente affermazione del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che gli innocenti non vanno in carcere.

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Il Presidente del Sindacato di Polizia Penitenziaria – SIPPE – Alessandro De Pasquale ospite a Officina Stampa del 30/01/2020

“Il problema è un altro – ha detto De Pasquale – che forse in Italia si utilizza molto frequentemente la custodia cautelare in carcere”

E la ricetta per cercare di risolvere il
problema del sovraffollamento che affligge il sistema carcerario italiano,
secondo De Pasquale, potrebbe essere quello di una apposita Legge che intervenga
proprio sulla custodia cautelare in carcere quindi che stabilisca che “in
carcere si entra solo o da condannati oppure quando realmente ci sono dei gravi
indizi di colpevolezza, ma per reati di un certo spessore”.

“Nella mia esperienza professionale – ha detto il
Presidente del SIPPE – vedo quasi giornalmente l’ingresso di soggetti che
vengono arrestati per dei reati che potrebbero tranquillamente prevedere altri
sistemi alternativi alla custodia cautelare in carcere”.

De Pasquale ha quindi evidenziato il fatto che
questi soggetti vengono messi in carcere dove restano per qualche giorno per
poi uscire di nuovo. Una pratica questa che va ad appesantire il sistema
carcerario “perché comunque, – ha detto De Pasquale – la polizia penitenziaria deve
comunque attivare tutte le procedure, perché molti di questi soggetti sono per
esempio una prima accoglienza, ovvero persone che non sono mai entrate in carcere
e quindi l’ambiente detentivo potrebbe creargli uno scompenso, un trauma da un
punto di vista psicologico e quindi si deve attivare il protocollo di prima
accoglienza. Protocollo di prima accoglienza – ha spiegato De Pasquale –
significa che tutti gli operatori devono intervenire, poi magari dopo due
giorni escono. Per questo il Ministro non può fare questa affermazione, probabilmente
lui si riferiva a quei soggetti che sono stati condannati con sentenza passata
in giudicato e poi magari dopo diversi anni sono risultati innocenti”.

Prescrizione e rischio processi ad libitum

Riguardo la prescrizione De Pasquale ritiene
sia una norma giusta in quanto permette agli operatori della Giustizia di “lavorare
bene e nei tempi previsti dalla Legge” quindi togliendo questa norma, come
previsto dalla riforma voluta dal Ministro Bonafede, il rischio è quello che
venga a mancare la necessità di stabilire dei tempi per concludere un giudizio
con l’effetto di allungare ad libitum i vari procedimenti.

“Dunque la prescrizione deve esserci – ha ribadito De Pasquale – possiamo discutere sui tempi, ma non eliminarla completamente. Il Ministro deve assumere personale. Nella relazione al Parlamento ha detto assumeremo personale. L’ha detto il Ministro Bonafede così come lo hanno detto tutti i suoi predecessori. Quando tu mi dici che vuoi rimodernare la dotazione della polizia penitenziaria – evidenzia De Pasquale – non mi hai detto assolutamente niente”.

Il Presidente del SIPPE punta quindi il dito
sul fatto che il Ministro Bonafede ha avuto la possibilità di non far entrare negli
istituti penitenziari i cellulari, attraverso una norma che sarebbe stata un forte
deterrente. “Il suo collega di partito, perché il Movimento 5 Stelle ormai è un
partito – ha puntualizzato De Pasquale – il Presidente della Camera – Roberto Fico
Ndr. – ha ritenuto invece che questa norma fosse in qualche modo inammissibile
e quindi non se ne parla più”.