Roma, Atac. La vergogna dei bus arrivati da Israele: l’opposizione e la magistratura facciano il ruolo che gli appartiene

Le speranze di un servizio bus adeguato si stanno cuocendo sotto il sole mentre il contratto secondo ATAC è stato rescisso. L’opposizione e la magistratura facciano il ruolo che gli appartiene.

Non si resta indifferenti davanti ai 40 bus Iveco di linea che da Israele per conto di ATAC sono stati stoccati al km 31 della via Merammana Inferiore a La Botte di Guidonia nel Centro Polimar, mentre gli altri 30 sono rimasti a Salerno.

Polimar è un Gruppo che da 40 anni opera nelle attività delle pratiche automobilistiche con otto società satelliti e con sedi a Fiano, Pomezia, Roma Torrenova e Nettuno oltre a Guidonia.

40 bus sotto il sole senza pensiline a far da corollario ad un capannone su un terreno dove solo tre anni fa si produceva mais, grano e tabacco, costeggiato dal fiume artificiale dell’acqua sulfurea captata dalle cave che grazie a potenti pompe viene indirizzato a monte verso l’Aniene.

Che siano usati questi enormi bus a due porte color grigio te ne accorgi solo dalla pelle che manca totalmente sulla corona dello sterzo

Sono del 2008 e la carrozzeria si presenta integra: neanche un graffio segno che prima di mandarli in Italia sono passati in carrozzeria. Alcuni hanno ancora le vetrofanie in alfabeto ebraico quanto le targhe e le scritte di sicurezza, ma molti sono stati già romanizzati con la scritta ATAC e gli adesivi lungo le fiancate ed uno enorme sul retro del bus su cui campeggia ATAC – ROMA.

All’interno i posti a sedere sono pochi e comodi forse più utili per le linee extra urbane

Da notizie di oggi, dopo il solstizio d’estate, i bus di 11 anni fa non essendo euro 6 ma 5 ovvero l’insieme di Standard europei sulle emissioni inquinanti definiti nel 2008 che si applica ai veicoli stradali nuovi venduti nell’UE a partire dal 2009, non possono essere reimmatricolati ed ATAC ha deciso di rescindere il contratto.

Intanto la Società dopo le notizie stampa nel merito si è affrettata a confermare che non ci saranno problemi sull’anticipo del 16% ai fornitori (costo per nolo e manutenzione circa 500mila euro al mese) esistendo le misure idonee per garantirsi da eventuali danni.

Oltre che sull’anticipo c’è una polizza fideiussoria che tutela l’azienda da ogni inadempienza. Certo sarebbe anche giusto che i Romani sappiano il costo di certe polizze.

Ci si chiede se fosse necessario noleggiare dei bus usati da Israele quando l’Italia negli anni è stata brava a vendere le carrozze ferroviarie di terza classe dopo la guerra del Kosovo all’Albania o all’Algeria

Eravamo bravi a vendere le linee di costruzione delle 124 alla Russia delle 125 all’Egitto o della Tempra alla Turchia. Siamo stati da comica fantozziana quando nel 2018 abbiamo comperato a Napoli i vagoni della metro più grandi della linea ferrata e più larghi delle gallerie di 14 cm. Il costo del nolo o se fosse più adeguato l’acquisto consta ai responsabili ma da cittadino ricordo che l’Iveco di Ariano Irpino chiuse nel 2011 perché senza commesse e 350 lavoratori hanno esaurito anche la CIGS.

Per amor patrio siamo difensori dei cittadini che quotidianamente prendono i bus senza aria condizionata con il timore che vadano a fuoco o che non entri acqua piovana. Ma chi pensa agli utenti, quelli che vivono quotidianamente i problemi reali del trasporto pubblico. A loro, ai turisti, ai cittadini romani che pagano l’addizionale IRPEF, quanto il biglietto o la tassa di soggiorno, poco importa se il bus è a nolo o acquistato: vuole solo il servizio, ed un giorno in più, i tempi biblici di una ulteriore gara li reggono sulle spalle, solo loro.

Non siamo giustizialisti ma c’è un giudice a Roma quanto a Berlino?

Per molto meno la magistratura è intervenuta d’ufficio teorizzando reati senza autori. C’è un responsabile, un consigliere che andrebbe defenestrato per incapacità manifesta. Il merito economico del servizio ai cittadini deve essere riconosciuto ai lavoratori che producono gli autobus non a Società commerciali brave nel dare le giuste indicazioni.

C’è una risposta a tanta offesa agli utenti?

O tutto sarà dimenticato tra una settimana. Si auspica che la politica d’opposizione faccia la sua parte ed un giudice analizzi la convenienza economica e tenga in conto i concreti interessi di tutti i Romani e dei Turisti oltre ai costi già effettuati per la preparazione e la sanificazione dei mezzi che di certi non possono passare in cavalleria.




Anguillara Sabazia, chiusura scuola via Verdi: pronti i container da noleggiare… a peso d’oro?

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Incontro tra amministrazione e diretti interessati sulla questione della chiusura della scuola via Verdi a seguito dell’Ordinanza n. 61 del 22.05.2019.

Sembrerebbe che oltre al fatto che i consiglieri di opposizione, Silvio Bianchini (capogruppo Pd) in prima linea, non abbiano ancora avuto accesso agli atti, neppure durante la riunione all’ex Consorzio, gli amministratori abbiano mostrato le relazioni e i documenti sulla base dei quali la Sindaca ha deciso la chiusura del plesso scolastico.

Tra l’altro non si è avuta alcuna notizia di tentativi di coinvolgimento da parte dell’amministrazione di organi sovracomunali che potessero contribuire con risorse economiche e o altro a risolvere questa annosa questione.

In pratica nella riunione si è detto che costando troppo l’adeguamento sismico di via Verdi, si parla di circa 2 milioni e 700 mila euro, l’idea dell’ormai ex giunta pentastellata è di voler portare dei container e metterli nel campo sportivo di Pratoviale dove c’è l’autoparco spendendo circa 1 milione e 200 mila euro per l’affitto anziché acquistarli a un milione e 400 mila euro. Non sembra un’idea che può essere attuata in così breve tempo in quanto giugno è quasi terminato e ad agosto, come noto, l’Italia si ferma.

L’area dove dovrebbero sorgere i container

Come concretizzare le idee ipotizzate? Questo “noleggio d’oro” può essere in qualche modo evitato?

Severo il giudizio del presidente di ‘Anguillara Svolta’ Sergio Manciuria:

“Mi ero ripromesso di non commentare in attesa di questo incontro al Consorzio Agrario nella vana speranza che esibissero almeno le carte che attestassero le criticità su presunti rischi di crolli imminenti come da un primo momento dichiarato dai mestieranti del cambiamento e della trasparenza. Dopo aver provocato il panico tra i genitori  – ha detto Manciuria – addossando le responsabilità al passato ed omettendo che tale procedura è nata da un mio esposto del Gennaio 2017 in quanto avevano dichiarato pubblicamente la regolare funzione statica sulla base di prove visive (?) nonostante le scosse telluriche di Amatrice e Norcia, ora cercano di giustificarsi per la repentina chiusura del plesso di via Verdi , addirittura nascondendosi dietro una  sentenza che ne dispone la chiusura omettendo che la magistratura in altri casi analoghi e in pieno stile italiano con la 21175 / 2019 del 15 maggio scorso della VI Sez. Penale della Corte di Cassazione, che nella realtà dichiara l’opposto cioè che è  inammissibile il ricorso del Procuratore della Repubblica contro due sindaci pro-tempore e un assessore ai lavori pubblici di un comune emiliano (Modena), per non aver imposto la chiusura di una scuola materna a rischio sismico. In sintesi i due primi cittadini in una zona sismica superiore alla nostra non sono colpevoli di aver omesso la dichiarazione di inagibilità e di aver imposto la chiusura immediata dell’immobile: la normativa non indica quest’ultima misura. Se anche si appura l’inadeguatezza di un edificio anche sotto il parametro minimo di 0,60  non è obbligatorio chiuderlo . Sancisce piuttosto che l’unica conseguenza e azione possibile è programmare tutti i provvedimenti necessari alla messa in sicurezza degli edifici e scongiurare in tal modo eventi emergenziali. Sia bene inteso il concetto che di fronte ad un pericolo imminente sancito da questa fantomatica relazione “segretata”, anche io avrei disposto la chiusura, ma come giustificano gli otto mesi (ottobre 2018 per espressa dichiarazione post sindacale) dalle prove di vulnerabilità, il ritardo nel disporla, lasciando esposti i nostri figli ed il corpo docenti al rischio collassi strutturali in caso di terremoto ?

C’è qualcosa che non torna ma presto o tardi, con le buone o le cattive, queste carte dovranno essere di pubblico dominio visto che qua si è giocato sulla pelle dei bambini e dei docenti

Oggi alla chetichella e senza alcun atto formale la probabile soluzione ponte per affrontare l’anno scolastico 2019-2020 in attesa di non meglio precisate soluzioni definitive sarebbe fatta di container da affittare e allocare sul campo sportivo in terra battuta a Prato Viale o peggio nell’area deIl’ex deposito giudiziario che ci auguriamo già bonificata. Il tutto alla modifica cifra di oltre un milione duecentomila . Non è dato sapere cosa succede nel 2020- 2021 e soprattutto per gli altri plessi scolastici (scuola media San Francesco, Asilo Il Ranocchio, Scuola Primaria e materna Monte le Forche e Scuola Primaria della Mainella) per le quali le prove e relazioni di vulnerabilità non ci risultano ancora completate nonostante il termine di consegna compresa le proroga di 30 giorni, doveva avvenire già dal Giugno 2018.

Non siamo fiduciosi sull’operato amministrativo di questi personaggi ma auspichiamo per il bene di Anguillara una procedura che non sperperi soldi pubblici e contestualmente garantisca sicurezza e serenità al mondo scolastico dell’intera città e in particolare del 205° Circolo”.




Bracciano, grande partecipazione per le celebrazioni della battaglia del Solstizio e della festa dell’arma di Artiglieria

BRACCIANO (RM) – Grande partecipazione a Bracciano per i due eventi organizzati dal Comando Artiglieria di Bracciano e dal Comando Artiglieria Contraerei di Sabaudia, con il patrocinio del Comune nell’ambito delle celebrazioni dell’anniversario della Battaglia del Solstizio e della festa dell’arma di Artiglieria.

Nella serata di giovedì, nella
suggestiva cornice del Castello Odescalchi, la Banda dell’Esercito ha tenuto un
concerto aperto al pubblico che ha visto la partecipazione di numerose autorità
civili e militari. Ieri mattina, alla presenza del Capo di Stato Maggiore
dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina, sulle note della
Banda dell’Esercito, i reparti in armi, i labari delle associazioni
combattentistiche e d’arma, i gonfaloni delle comuni limitrofi e la Bandiera di
Guerra del Comando Artiglieria e quella d’Istituto del Comando Artiglieria
Controaerei, hanno sfilato per le vie di Bracciano gremite di cittadini.

Ogni anno, gli artiglieri celebrano i fatti d’arme che videro protagonista l’Artiglieria italiana che, tra il 15 e il 23 giugno 1918, con un’intelligente e coraggiosa azione anticipò l’attacco dell’esercito austro-ungarico, colpendo con precisione le aree vitali avversarie diventando determinante per la vittoria della 2^ battaglia del Piave, la prima conseguita nel 1918 da un esercito dell’Intesa, preludendo alla fine della guerra e al completamento dell’unità nazionale. Il nome “battaglia del Solstizio” fu ideato dal poeta Gabriele D’Annunzio




Napoli, “Painting as a Butterfly” di Pier Paolo Casolari: una mostra da non perdere al Museo Madre

NAPOLI – Una mostra da non perdere quella di Pier Paolo Casolari “Painting as a Butterfly” al Museo Madre, Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee di Napoli fino al 30 settembre.

Il percorso espositivo offre ai “viaggiatori” la prima grande retrospettiva dedicata esclusivamente alla produzione pittorica e disegnativa del maestro originario di Bologna (1943), dopo quarant’anni dalla sua grande personale nel capoluogo campano a Villa Pignatelli.

Pier Paolo
Casolari è uno dei più grandi artisti contemporanei italiani, il maestro
trascorse l’infanzia e l’adolescenza a Venezia ed il  patrimonio artistico bizantino della
Serenissima ebbe una notevole influenza sulla sensibilità maestro. L’exhibition
nel Museo del capoluogo campano con il maestro è organizzata in stretta
collaborazione con la Fondazione Calzolari ed è a cura di Achille Bonito Oliva
e il Direttore del Museo Madre Andrea Viliani e venne progettata 3 anni fa.

 Il percorso espositivo inizia al terzo piano per poi proseguire nelle quattro Sale Facciata al secondo piano per poi concludersi nella Sala RE­-PUBBLICA  Madre al piano terra ed offre ai “viaggiatori” ben oltre 70 dipinti, disegni e opere multimateriche, di cui 28 opere mai esposte prima in un’istituzione pubblica italiana, tali opere furono realizzate dalla metà degli anni Sessanta a oggi, che documentano tutti i principali cicli e fasi della ricerca dell’artista che fece del colore il suo medium per poter comunicare il suo messaggio personale.  Il critico d’arte Achille Bonito Oliva ha dichiarato in merito all’attività artistica del maestro – La pratica della pittura per Casolari è uno “strumento di ascolto”, uno stato di “sospensione” in grado di portare a una sintesi le molteplici articolazioni della sua ricerca, al contempo minimalista e sensuale, concettuale e barocca. Calzolari ha trascorso la sua giovinezza a Venezia, dove è stato influenzato dagli effetti luministici e dal riflesso della luce sulle superfici architettoniche, elemento distintivo della pittura veneta. Questa osservazione lo conducono ad adottare nelle sue opere un materiale quale il ghiaccio, scelto per dare rappresentazione diretta del bianco perfetto che può esistere solo in natura e destinato a caratterizzarne la produzione successiva, così come altri materiali, elementari e spesso organici, quali fuoco, sale, piombo, foglie di tabacco, muschio, legno combusto, noci, gusci di animali, insieme al neon e feltro.- Prosegue Bonito Oliva- Continuando ad esplorare il suo interesse per la luce, la materia e lo spazio- tempo attraverso la scultura, l’installazione e la perfomance – come negli happening realizzati dal 1996, in cui spinge gli spettatori a divenire interprete di quella che definirà “attivazione dello spazio”.




Professione vocal coach, ecco cosa c’è dietro il successo di un artista: l’intervista a Fabio e Ivan Lazzara

Dietro
il successo di una canzone, il tono di una bella voce in teatro, in televisione
o nel cinema, c’è il supporto di specialisti, vocal coach, che con le loro
competenze e tanto impegno contribuiscono al successo di cantanti e attori.
Questi specialisti spesso lavorano dietro le quinte e non sempre ricevono la
meritata visibilità mediatica.

Tra
questi vocal coach, si distinguono i fratelli Fabio Lazzara e Ivan Lazzara, ai
quali scorrono le note musicali nelle vene, conosciuti su scala nazionale,
hanno seguito le voci di artisti italiani e stranieri : Garrison Rochelle,
Fabio Canino, Barbara Cola, Emy Bergamo, Francesco Pannofino, Guglielmo Scilla
(Grease 2017/18), Michele Renzullo (fondatore della “ Compagnia della Rancia”),
Aleandro Baldi, Giorgio Borghetti,Stefania Fratepietro, Fioretta Mari, Massimo
Bonanno (Jesus Christ Superstar), Giuseppe Orsillo , Saverio La Ruina (Drammaturgo e attore italiano), Daria Biancardi e
molti altri.

Inoltre,
vocal coach di cantanti del Festival di Sanremo: Pierdavide Carone, Marco
Guazzone, Giulia Casieri, Alice Caioli e Francesco Sarcina (Le Vibrazioni). Attualmente
seguono anche vocalist impegnati in orchestre in Rai e Mediaset e cantanti
lirici in carriera.

Sono
tra i punti  di riferimento per la
formazione  di
docenti di canto in Italia e all’estero e  di logopedisti  che vogliono specializzarsi sull’utilizzo
della voce artistica in relazione alla medicina delle Arti e della Performance.

Per
i Maestri Fabio Lazzara e Ivan Lazzara ogni successo di questi artisti, ai
quali danno supporto, è anche un loro successo e lo vivono con lo stesso
entusiasmo dei protagonisti. L’amore e la passione per la musica di questi
talenti siciliani, si evince dalle loro dichiarazioni nella seguente
intervista, concessa in esclusiva presso le loro “officine della voce”, attorniati
dai loro “attrezzi”: il pianoforte, i microfoni, pc e varie strumentazione di
alta tecnologia, giornalmente utilizzati per allenare gli artisti.

Come si diventa vocal
coach?

In realtà le competenze del vocal coach vengono considerate un ampliamento ed un approfondimento di quelle già in possesso dall’insegnante di canto.  Il vocal coach coniuga le esperienze didattiche della voce artistica (fino al perfezionamento con allenamento) con quelle musicali, quindi è anche un musicista che utilizza uno strumento armonico come il piano o la chitarra  e, servendosi  cosi della interdisciplinarità delle competenze, supporta (anche in tempi brevi) gli artisti che devono affrontare tournèe musicali come musical o live. A volte è chiamato a ricoprire  il ruolo di trainer in occasione di format televisivi specifici o kermesse prestigiose tra questi il Festival di Sanremo.-

Chi può fruire del
supporto di un vocal coach?

Tutti coloro che utilizzano la voce per mestiere, quindi cantanti, attori, giornalisti televisivi, speaker e performer in genere, ma anche oratori, educatori scolastici e logopedisti.-

Che cos’è la tecnica
vocale?-

La tecnica è data: dagli atletismi vocali appresi, spesso automatizzati anche in relazioni a un rapporto neuro-muscolare, dalla musica, in relazione allo stile che si va ad affrontare e, non ultima poichè fondamentale, alla Scienza. Una visione Olistica, ci permette secondo noi, di cogliere ogni sfaccettatura senza lasciare nulla al caso.  Inoltre una tecnica salda ci permette di comunicare ogni forma di emozione. La tecnica è sinonimo di comunicazione, poiché consente di utilizzare a nostro gusto, un linguaggio espressivo, consapevole e libero allo stesso tempo, sia che si parli di un brano pop, jazz, di un’aria d’opera , di musical, o persino all’interno di un coro o facendo il vocalist in o orchestra.

Quanto è
iportante per un professionista allenare la voce?

Un approccio appropriato, dato da allenamenti mirati,  diventa necessario, per mantenere una carriera longeva. In età non più verde, la tecnica, non solo è fondamentale per affrontare repertori insidiosi, ma spesso aiuta a migliorare e potenziare l’emissione della voce.-

Com’è allenare la voce di una star? Come si pongono le star nei confronti del vocal coach?

Le star e i personaggi pubblici sono professionisti abituati al lavoro, di conseguenza sono generalmente disponibili e capaci di affrontare anche rapidamente un percorso che li possa sostenere anche in momenti  di  difficoltà e inconvenienti come raffreddori e stanchezza psico-fisica. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare artisti stupendi, intelligenti, talentuosi e sensibili alla vita e alle circostanze. Il vocal coach, che in qualche modo, per un periodo diventa il compagno più fedele dell’artista, si trova spesso a veicolare le sue ansie, le sue paure oltre alle sue capacità artistiche.-

Ricordate un episodio divertente che vi è capitato nello svolgimento delle vostre attività?

Si, diversi episodi, ma in particolare uno, riguardante un grande artista, che iniziava la preparazione mattutina in modo mediocre, ma  ci rassicurava che dopo la pausa pranzo, dopo  uno spaghetto cacio e pepe, accompagnato da un buon bicchiere di vino, tutto sarebbe andato a gonfie vele. Quella modalità lo rendeva sereno e, dopo pranzo, assecondando gli eventi, davvero tutto andava meglio. Questo grande artista quell’anno affrontò la tournée con serenità ed ottimi risultati performativi.-

Siete stati spesso menzionati in alcuni libri scritti dal dott.prof. Gianluca Gucciardo (foniatra e medico della voce artistica) e dal maestro Beppe Vessicchio. Qual’è la relazione tra arte e medicina ?

Il connubio tra  Canto,  Musica e Medicina della Voce  è indissolubile. La  carriera di un artista è spesso  sostenuta, incoraggiata e salvaguardata da più figure professionali : un  didatta di canto e voce, un foniatra e un logopedista. A volte, diventano necessarie, le interazioni con altre figure profesionali , come l’osteopata, il fisiatra, il posturologo e molti altri ancora. Questo argomento meriterebbe un approfondimento più dettagliato difficilmente esplicabile in una sola intervista, ma è importante sapere che la sinergia professionali tra un foniatra artistico, un logopedista esperto in voce artistica e  un vocal trainer, sono indispensabili per la carriera artistica di un cantante.

Ringraziamo i maestri Fabio Lazzara e Ivan Lazzara per la generosa disponibilità nel concedere questa intervista in esclusiva, dalla quale si è avuto modo di apprendere uno spaccato del “dietro le quinte” del canto.




Napoli, dedicata all’archeologo Sebastiano Tusa la mostra “I pionieri dell’archeologia subacquea nell’area flegrea e in Sicilia”

NAPOLI – Partita la mostra, tanto attesa, “I pionieri dell’archeologia subacquea nell’area flegrea e in Sicilia”, nel Parco Archeologico dei Campi Flegrei fino al 6 gennaio nel suggestivo Castello di Baia.

L’esposizione, con allestimento e curatela realizzati da Teichosarcheologia, offre ai “viaggiatori” una narrazione della stagione dell’archeologia subacquea in Italia, ed è un omaggio all’archeologo Sebastiano Tusa scomparso tragicamente agli inizi di marzo.

L’esposizione è un racconto fin dalle prime fasi pionieristiche subacquee, partendo dagli anni ’50, contrassegnate dalle grandi scoperte che ne sono derivate e che hanno dato un significativo impulso alla ricerca scientifica in questo settore, alla relativa applicazione delle tecnologie più avanzate e alla nascita di strumenti di tutela specifici, fino a giungere alla costituzione della Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia da parte dell’archeologo Sebastiano Tusa.

Il percorso espositivo è un “viaggio” del nostro passato tra i reperti archeologici, tra questi le lucerne che sono una parte delle 12.000 mila ritrovate, e gli strumenti che hanno aiutato i “pionieri” ai ritrovamenti. I viaggiatori con l’exhibition vivranno un’esperienza emozionante ed immersiva grazie all’aiuto delle tecnologie, materiali video e fotografici d’epoca con allestimento multimediale e sensoriale grazie anche all’aiuto degli effetti sonori, un focus sugli aspetti dell’archeologia subacquea e al contempo in una location storica dove i lavori iniziarono ben nel 1495.

In occasione dell’esposizione “I Pionieri” il Castello Aragonese ha riaperto due nuove stanze ed è non solo una suggestiva cornice, ma è esso stesso un elemento integrante e fondamentale di quanto accaduto in quegli anni.
I viaggiatori in visita ai Campi “ardenti” troveranno al suggestivo Castello un’offerta museale significativa, un percorso espositivo tra documenti d’archivio, foto d’epoca e lettere dei protagonisti della ricerca subacquea, provenienti dagli archivi delle Soprintendenza del ministero per i Beni e le attività culturali, da Istituti specializzati, da archivi privati, dalle Soprintendenza della Regione Siciliana. Un’esposizione ricca d’informazioni, attraverso i relitti ritrovati, e come la ricerca sia riuscita a comprendere i flussi migratori e i rapporti commerciali lungo le coste portuali, le mete del commercio, che sin dall’antichità sono stati luoghi nevralgici dei processi di trasformazione cultura.

La mostra al Castello Aragonese Flegreo è un antefatto ed anticipa “Thalassa. Meraviglia dei Mari della Magna Grecia e del Mediterraneo” che sarà inaugurata il prossimo 18 dicembre al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), nel Salone della Meridiana. Un progetto promosso dal MANN, del Parco archeologico dei Campi Flegrei, dall’assessorato dei Beni culturali e dell’identità Siciliana e da Teichos, grazie al protocollo che hanno sottoscritto per sviluppare, nel prossimo triennio, una serie di attività culturali, di ricerca, di divulgazione e informazione. Hanno partecipato alla conferenza del 24 maggio al Castello di Baia, il Direttore del Mann, Paolo Giulierini e Direttore ad Interim del Parco Flegreo, il nuovo Direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, Fabio Pagano, il Direttore del castello di Baia, Pier Francesco Talamo.




Acireale, estorceva parte dello stipendio e i buoni pasto ai propri dipendenti: interdetto il titolare del distributore “Esso”

ACIREALE (CT) – I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Acireale e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania il 23 maggio 2019 hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare personale e reale del Tribunale di Catania del divieto temporaneo di esercitare determinate attività professionali o imprenditoriali per la durata di anni uno nei confronti del titolare della Stazione di servizio e distributore di carburanti “ESSO”, di Acireale in via Alcide De Gasperi.

L’Autorità Giudiziaria etnea ha concordato pienamente sugli esiti dell’attività investigativa dei militari acesi che accertavano che dal mese di agosto 2015 al mese di novembre 2018, con minaccia di licenziamento, l’uomo costringeva quattro dipendenti a consegnare mensilmente parte della retribuzione indicata in busta paga, nonché a svolgere prestazioni lavorative per un numero di ore superiore rispetto a quelle stabilite dal contratto e anche a lavorare “in nero” per diversi periodi dell’anno. Il datore di lavoro pretendeva anche di farsi consegnare i buoni pasto dei propri dipendenti.

Nella circostanza, i Carabinieri sottoponevano a sequestro preventivo le quote e l’intero patrimonio aziendale della società consistente nella stazione di servizio e i relativi esercizi commerciali quali bar con annessa sala giochi e autolavaggio, il cui valore complessivo è risultato pari ad euro 800.000,00, nonché una somma di denaro superiore a euro 8.000,00, quale somma complessiva dell’estorsione posta in essere nei confronti dei dipendenti. L’azienda è stata sottoposta in regime di amministrazione giudiziaria.




Guidonia, Ammaturo lancia l’allarme degrado e incuria per l’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII: “Situazioni di evidente pericolo nascoste sotto il tappeto”

GUIDONIA (RM) – Il capo gruppo di fratelli d’Italia Giovanna Ammaturo è in campagna elettorale ma a Villanova di Guidonia ha voluto visitare la scuola IC Giovanni XXIII: “Un edifico violaceo fuori ma che fa assumere lo stesso colore a chi ci entra. Un plesso di fronte alla Delegazione Comunale, quella per intenderci che dal primo Giugno dovrebbe chiudere per fine locazione senza che la giunta pentastellata di Guidonia Montecelio intervenga se non all’ultimo momento per far diminuire le pretese economiche dell’affittuario. Una scuola con una sala mensa in cui mangiano più di 500 bambini e ragazzi trattandosi di elementari e medie. In cui la pittura è un ricordo con soglie di travertino staccate da un pezzo, con umidità alle pareti ed al soffitto che ha cinto lumi e prese di derivazione dell’impianto elettrico. Salnitro e muffa dalle pareti quanto la decarburazione del cemento e travetti arrugginiti, infiltrazioni d’acqua e scollamento dei verticali della guaina sul terrazzo, quanto la palina parafulmini. A piano terra di due bagni da mesi ne funziona solo uno con l’indicazione del sesso per le due tazze. Una situazione irreale che ho voluto verificare con il bravissimo Dirigente ai LLPP Arch. Olivadese che fa quello che può senza soldi.

Eppure un mese fa la giunta penta stellata si è votato il bilancio di programmazione economica ed i soldi per la scuola sono stati stanziati e c’erano sul conto corrente dell’Ente che al 23 aprile scorso aveva un saldo di 20 milioni e 805 mila euro. Con questo saldo i grillini al comando non sono stati capaci di mettere in sicurezza e fare gli opportuni lavori, anche in economia. Barbet pensa solo al Comunicatore ed al Portavoce a sua disponibilità esclusiva al costo di 70.000 euro all’anno. L’assessore Strani forse alla campagna elettorale. Da sei anni la scuola è guidata da un reggente e da due dalla Dottoressa Carla Basurto dirigente presso il Professionale Olivieri di Tivoli. Preciso, chiaro e puntuale il registro tenuto dalla scuola sulle e-mail inviate al Comune e l’indicazione con firma dei tecnici, operai e chiunque esternamente dalla Scuola è intervenuto. Il sindaco Barbet come Paperone preferisce non mollare il malloppo dimenticando che dalla scuola nasce la civiltà di un individuo e il Giovanni XXIII di Villanova è una scuola: così è se vi pare. Anche le due bandiere o quello che resta sono il sintomo del degrado del plesso e per cui il tecnico Olivadese ha confermato che lunedì saranno sostituite con le nuove già pronte”.




Cerveteri, oltre 100 bambini incantati dal mondo dei serpenti

CERVETERI (RM) – Si è svolto con oltre 100 bambini, all’interno del Palazzo del Granarone, provenienti dalle scuole del territorio un nuovo appuntamento di “Rettile Amico”, una mattinata dedicata alla sensibilizzazione e introduzione al mondo dei serpenti, ideata e promossa da Pamela Baiocchi, Delegata alle Politiche Scolastiche del Comune di Cerveteri e Divulgatrice Scientifica e che ha visto il contributo straordinario di Roberto Marini, naturalista, allevatore ed esperto di serpenti.

“Sul mondo dei rettili abbiamo avviato una vera e propria campagna di sensibilizzazione – ha dichiarato Pamela Baiocchi – già lo scorso mese di marzo avevamo dato vita ad un’iniziativa pomeridiana dove la risposta di bambini e famiglie era stata davvero forte. Viste le richieste pervenute, con grande interesse, da parte delle scuole, abbiamo voluto proporre una versione di questa attività anche la mattina. La curiosità, lo stupore e l’entusiasmo dei bambini verso questa iniziativa e verso tutti gli appuntamenti di divulgazione scientifica che ho organizzato sino ad oggi, penso al corso sulla Paleobiologia dei Dinosauri, oppure a quello sull’Evoluzione dell’uomo dedicata a Darwin, rappresentano un motivo di grande orgoglio per me, simbolo che nei più piccoli è davvero grande la voglia di apprendere e di conoscere”.

“Ovviamente è mio preciso desiderio continuare a svolgere iniziative come questa – prosegue la Baiocchi – eventi che, ci tengo a ricordarlo, non costano neanche un centesimo ne all’Ente comunale ne alle famiglie. Ci tengo a ringraziare con l’occasione il collega Roberto Marini, fotografo naturalista, allevatore ed esperto di rettili, che da sempre mi affianca in questa avventura e che, di concerto anche con il Gruppo Comunale di Protezione, sta portando avanti con me anche con ‘S.O.S. Serpente’, il servizio di identificazione e recupero rettili nel territorio, e Fabrizio Lucente, allevatore e studioso di Gasteropodi e piccoli rettili ed appassionato di botanica, anch’egli prezioso in tutte queste attività”.

Nel dettaglio, sempre sotto la massima supervisione dell’esperto Marini, i bambini hanno avuto contatto con tre specie di serpenti: il Panterophis guttata (il Serpente del Grano), il Boaedon fuliginosus (Serpente delle Case) e il Python regius (il Pitone Reale).




Stampa Estera, consegnata tessera di socio onorario al Presidente della Repubblica

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, rinnovando un’apprezzata consuetudine, ha ricevuto in udienza una rappresentanza del Consiglio Direttivo dell’Associazione della Stampa Estera in Italia, ASEI, guidata dalla Presidente, la giornalista statunitense Patricia Thomas, la quale gli ha consegnato una tessera di socio onorario della stessa associazione.

Il Presidente, nel dirsi compiaciuto del pensiero, ha rivolto ai consiglieri parole di plauso ed apprezzamento per l’importante lavoro d’informazione che i corrispondenti dei media esteri svolgono per la conoscenza delle realtà italiane nei paesi di provenienza delle varie testate giornalistiche, ricordando il valore e l’importanza che una stampa libera ed obiettiva hanno nell’attuale panorama internazionale. La signora Thomas ha menzionato al Presidente come gli oltre 400 corrispondenti, suddivisi tra le sedi di Roma e Milano rappresentino le testate di oltre 50 Paesi e gli fatto omaggio di alcune pubblicazioni relative al centenario dell’ASEI ed ad altre attività della stessa.

Il  Presidente Mattarella ha sottolineato come sia importante svolgere un lavoro di informazione obiettiva,
sulla base di una linea di seria
professionalità. Ha ringraziato infine per la visita e l’occasione dello
scambio di vedute.




Napoli, stazione dell’arte Salvator Rosa: stile ecclettico e senza tempo

NAPOLI – Da visitare la Stazione dell’arte ‘Salvator Rosa’ per chi è in vacanza nel capoluogo campano progettata dall’Atelier Mendini. La metrò dell’arte partenopea nacque da una stretta collaborazione tra architetti e artisti di livello internazionale, il progetto fu coordinato dal critico d’arte Achille Bonito Oliva ed è caratterizzata da ben due entrate, ed insieme all’area circostante costituiscono una galleria d’arte a “cielo aperto”, un ponte che dialoga con il mondo antico e l’epoca contemporanea, un immersion che i “viaggiatori” faranno nell’arte in maniera totalitaria, tra reperti archeologici e opere di artisti appartenenti alla nostra epoca.

Lo spazio urbano dell’area è concepito come palcoscenico senza confini e rendono tutta la zona un’opera d’arte e di altre opere d’arte, Alessandro Mendini definì la stazione: “è un’opera estetica globale, che coinvolge profondamente il cittadino e fa da palcoscenico alla sua vita quotidiana.”
I visitatori di Salvator Rosa sono coinvolti in un “viaggio” culturale, in un continuo dialogo tra l’arte antica e contemporanea, un percorso espositivo che trasporta i “visitatori” in altri mondi e tra le varie epoche. Fra le testimonianze artistiche del passato da fruire di notevole importanza nell’atrio sono i resti di un ponte romano, ed anche una cappella neoclassica, grazie a questi ritrovamentl vi è stata una valorizzazione dei palazzi circostanti, trasformandoli a loro volta in attrattori turistici grazie agli interventi di artisti come Mimmo Palladino, Ernesto Tatafiore, Mimmo Rotella, Renato Barisani e Giovanni Pisani.

La stazione dell’arte Salvator Rosa è caratterizzata dallo stile ecclettico e senza tempo, grazie all’uso delle antiche tecniche come il mosaico, interessante la facciata su di un palazzo realizzato dall’artista partenopeo Renato Barisani dal titolo “Origine” in mosaico vetricolor. L’artista napoletano di fama internazionale faceva parte del “Gruppo Napoletano Arte Concreta”, l’opera “Origine” sembra dialogare perfettamente con le opere dell’area di Salvator Rosa, realizzate in materiali come l’acciaio del tunnel delle scale mobili, dà la sensazione ai visitatori di essere proiettati nel futuro, mentre i vetri colorati della stazione ed i marmi dorati sembrano far viaggiare in mondi fantastici.

Fra le opere che si trovano collocati nella stazione di artisti di notevole importanza che accolgono i viaggiatori nel loro percorso di transito di Perino & Vele sono le Quattro Fiat Cinquecento dal titolo “A Subway è chiù sicura” chiarendo il messaggio poetico: ossia meglio la metropolitana dell’automobile, è più sicura, e più ecologica. Fra le opere collocate all’esterno della stazione di Salvator Rosa da fruire in maniera meditativa è la scultura dal titolo Tebe (Edipo e la Sfinge) di Augusto Perez ( Messina, 1929 –Napoli, 2000), l’artista partenopeo d’adozione e Professore dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli realizzò l’opera Tebe in bronzo dando ai visitatori un forte impatto visivo, la scultura è di carattere sepolcrale e rappresenta una figura supina con una testa leonina. Tebe (Edipo e la Sfinge) si presenta palesemente con una grande potenza espressiva ed identicativa dell’artista scomparsa nel 2000 e trova la giusta collocazione nel piazzale perché offre ai viaggiatori la possibilità di poter fruire la scultura in maniera totalitaria.

Il parco della stazione è formato da diversi livelli che conducono al piazzale dei giochi e venne progettato da Salvatore Paladino e Mimmo Paladino, sul pavimento ad intarsi in travertino su pietra lavica vi sono i giochi praticabili, il Tris, la campana e il labirinto e le sculture ludiche con colori vivacissimi di Mimmo Paladino.

Nel percorso espositivo i fruitori troveranno opere di Renato Barisani, Augusto Perez, Lucio Del Pezzo, Nino Longobardi, Riccardo Dalisi, Alex Mocika e Ugo Marano, la stazione-museo è anche ricca di installazioni realizzate da Raffaele Nappo, Enzo Cucchi, LuCa, Santolo De Luca, Quintino Scovalino, Natalino Zullo, Perino & Vele e Anna Sorgenti.

La seconda uscita è sempre progettata dall’Atelier Mendini ha al centro una guglia ricoperta dai rilievi in ceramica di Enzo Cucchi e raffigura alcune icone dell’immaginario partenopeo, a poco distante un altro simbolo della città, il Pulcinella di Lello Esposito, e alle sue spalle il palazzo che fu abitato da Giovanni Capurro, autore di “O sole mio” la facciata è arricchita da una serie di stendardi colorati e da una scenografica pioggia di raggi dorati, l’opera è stata realizzata da Mimmo Paladino.

Interessanti sono gli incontri organizzati per far conoscere le opere singolarmente con Metro Art Focus Exhibition, gli appuntamenti propongono un approfondimento culturale e sono a cura del Critico d’arte Maria Corbi e Marco Izzolino e presentano le opere della collezione d’arte contemporanea del metrò in chiave inedita da esperti e storici dell’arte.
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