Genzano di Roma, Oratorio e PGS Don Bosco: due eccellenze per il territorio

GENZANO DI ROMA (RM) – Una inaugurazione in grande stile, quella dello scorso 8 dicembre, per il nuovo campo da calcio in erba dell’Oratorio dei Salesiani di Genzano di Roma “San Luigi Versiglia”.

E con l’occasione della ricorrenza per la festività dell’Immacolata Concezione e dei 178 anni dalla nascita dell’Oratorio, come ha ricordato Mario Lela responsabile della struttura religiosa, il nuovo campo è stato teatro del consueto cerchio Mariano, che ogni 8 dicembre, in tutte le case salesiane del mondo, alle 12 esatte vede prendersi per mano, formando un grande cerchio, tutti i partecipanti per recitare l’Ave Maria.

Una preghiera per ricordare l’incontro avvenuto l’8 dicembre del 1841 tra don Bosco e Bartolomeo Garelli, il muratore astigiano di 16 anni.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 12/12/2019

L’opera di bonifica del campo in erba si deve soprattutto a colui che è conosciuto come “il benefattore”. Si tratta di Gimmy l’allenatore dei giovani calciatori della scuola calcio PGS che si occupa della gestione degli impianti sportivi e che ora dopo aver contribuito sostanzialmente alla rimessa a nuovo del campo da calcio sta lavorando al restyling del campo di calciotto.

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L’intervista di Chiara Rai durante la puntata di Officina Stampa del 12/12/2019 a: Giancarlo Gabbarini Presidente PGS Don Bosco Genzano di Roma, Alessandro Varesi dirigente scuola calcio e Marco Pellis dirigente attivita’ agonistica

Un’opera di ristrutturazione, quella degli impianti sportivi del centro salesiano, che ha interessato anche gli spogliatoi e il campo da calcio coperto, quest’ultimo in fase di ultimazione.

E per il prossimo maggio si assisterà anche alla posa del manto in erba sintetica per un campo, attualmente in terra battuta, che andrà ad aggiungersi a quello già presente.

Una casa salesiana, quella di Genzano di Roma, che da molte generazioni è frequentata da tutti i ragazzi del luogo, anche dai figli dei più arrabbiati “mangiapreti”. Un luogo dove tra pagnottelle e i fichi secchi, giochi ginnastici, teatro, bel canto, e altri mille ingegnosi espedienti, i Salesiani sono riusciti a togliere, per lunghe ore della giornata, i ragazzi dalla strada, dove ne avrebbero combinate, robusti e svegli come sono, di tutti i colori.




Ostia, operazione pulizia tratto di spiaggia per i volontari di Care The Oceans

OSTIA (RM) – Domenica mattina i volontari dell’Organizzazione di Volontariato per la difesa diretta della flora e fauna acquatica Care The Oceans si sono impegnati a pulire in tratto di spiaggia a Ostia.

Durante le attività di pulizia spiaggia non é mancata la realizzazione
dell’ “albero di rifiuti di natale”, a dimostrazione che anche i presenti hanno voluto a modo loro fare un albero natalizio che sensibilizzi a una maggiore attenzione alla difesa della flora e fauna acquatica e dei rifiuti che nel mare e nelle spiagge si trovano.

Tra i rifiuti maggiormente raccolti si é potuto osservare molta plastica in tutte le sue forme, dimensioni, utilizzi e colori, così come reti e attrezzi da pesca.

Molti anche i curiosi che si sono fermati a osservare e domandare, dando così modo ai volontari di sensibilizzare sul tema della plastica e rifiuti in mare.

A fine pulizia spiaggia Franco Sacchetti ha presentato i suoi due libri a tema ambientale ai presenti in spiaggia: Fratini d’Italia e La marcia dei frigoriferi, quest’ultimo riaggiornato e presentato poi nel pomeriggio alla fiera del libro di Roma. Non solo cittadini sensibili al tema ambientale, ma anche la società nazionale di salvamento presente con i propri uomini a dare una mano nella giornata dedicata alla pulizia spiaggia.




Rocca di Papa, dopo 6 mesi dalla tragedia corso Matteotti ancora chiuso: commercio al collasso

ROCCA DI PAPA (RM) – E’ allarme crisi per le attività commerciali di Rocca di Papa dopo che la sindaca Veronica Cimino ha fatto sapere che per la zona rossa di corso Matteotti è stato prorogato il periodo di sequestro.

Un sequestro iniziato subito dopo la tragica esplosione all’interno del palazzo comunale dello scorso 10 giugno, causata da una fuga di gas, dove hanno perso la vita il sindaco Emanuele Crestini e il suo delegato Vincenzo Eleuteri.

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Video servizio trasmesso a Officina Stampa del 5/12/2019

La sindaca reggente ha quindi
spiegato che la proroga è stata concessa dall’Autorità Giudiziaria alle parti
interessate alla causa legale, al fine di poter terminare l’incidente
probatorio.

Rocca di Papa, dopo 6 mesi
dal tragico incidente, resta ancora con il centro storico diviso a metà mentre
le attività commerciali che si affacciano sul corso Matteotti sono quasi tutte
con le saracinesche abbassate e il Municipio, la scuola e il corso principale
sono fermi e disabitati.

Il tratto dove è avvenuta l’esplosione è percorribile soltanto a piedi

Con l’auto è impossibile passare perché l’area sotto sequestro comprende quasi tutto il corso tranne una minima parte riservata al percorso pedonale.

Il risultato è che nessuno
transita dalle quelle parti, è una zona rossa e deserta, senza residenti e con
pochi commercianti che ancora rimangono aperti sperando che il periodo peggiore,
che abbiano mai vissuto, passi in fretta e che si possa svernare presto.

“Abbiamo perso clienti – spiega la presidente dell’associazione commercianti Tiziana Ulisse – abbiamo perso il lavoro, abbiamo perso la vita.” La presidente ha avvertito che se il corso resterà ancora  chiuso alle auto il rischio è quello dell’estinzione.

Le parole d’ordine per poter sperare in una ripresa per le attività del centro storico di Rocca di Papa sono quindi parcheggi e dissequestro dell’area. “Se muore il commercio al centro storico la responsabilità è di tutti.” Ha detto Alessandro Tosini, altro commerciante e vicepresidente dell’associazione.




Albano Laziale, dopo quasi mezzo secolo piazza Mazzini si rifà il look

ALBANO LAZIALE (RM) – Piazza Mazzini si rifà il look ad Albano Laziale dove sono ripartiti i lavori che hanno già visto demolire la vecchia pensilina dell’autobus e l’edicola.

Un intervento di riqualificazione urbanistica che si attendeva da quasi mezzo secolo quello delle due strutture di piazza Mazzini dove si nascondeva il degrado che aveva raggiunto livelli preoccupanti, soprattutto per le attività commerciali.

La fine lavori è prevista per il nuovo anno, si parla dei primi mesi, quando alla piazza sarà restituita una nuova pensilina per la fermata delle linee di autobus in partenza per la Capitale e per il litorale.

La nuova pensilina sarà in materiale trasparente che a differenza di quella vecchia permetterà di vedere la parte posteriore dove sono presenti le attività commerciali e dove si nascondeva il degrado.

Soddisfazione da parte degli amministratori comunali per il traguardo raggiunto. “Promessa mantenuta con la cittadinanza” hanno commentato il primo cittadino Nicola Marini, il consigliere Massimiliano Borelli e il vice sindaco con delega ai Lavori Pubblici, Maurizio Sementilli .




Marino, ripulito il bosco Ferentano: ora chi è che deve vigilare?

MARINO LAZIALE (RM) – Grandi pulizie per l’ingresso al bosco Ferentano sulla via dei Laghi posto ai piedi della città di Marino dopo l’articolo denuncia de L’Osservatore d’Italia.

Il sito fino a qualche giorno fa appariva come un ricettacolo di rifiuti d’ogni genere abbandonati dai soliti incivili nell’area che rappresenta le ultime vestigia della più vasta Selva Ferentana (Lucus Ferentinae).

E così nella giornata di ieri l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Carlo Colizza si è attivata tramite la propria partecipata Multiservizi dei Castelli di Marino che ha bonificato l’ingresso del bosco dove erano presenti buste nere di plastica gonfie di rifiuti, elettrodomestici, scocche di auto e ingombranti di vario genere.

La pulizia del sito non rientra nei compiti istituzionali della Multiservizi

“Abbiamo ripulito l’intera area anche se non rientra nei nostri compiti istituzionali” ha detto Michele Bernardini direttore della Multiservizi dei Castelli di Marino. “L’amministrazione comunale ci ha chiesto di effettuare la bonifica e ci siamo messi subito a disposizione.”

Ora il sito è stato ripulito

Resta sotto il pericolo costante di essere di nuovo preso di mira da personaggi senza scrupoli che in assenza di videosorveglianza potrebbero inquinarlo nuovamente.

L’ingresso al bosco Ferentano dopo la bonifica di ieri

E se la competenza, per quanto riguarda la pulizia dell’ingresso al bosco, non è della Multiservizi dei Castelli di Marino tantomeno dei Guardiaparco dell’Ente Regionale Parco dei Castelli Romani, chi deve vigilare e mettere in atto misure preventive – foto trappole – per scoraggiare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti?

Sul sito ufficiale dell’Ente Regionale si leggeIl Parco regionale dei Castelli Romani ha alle spalle una storia di grande consapevolezza, sensibilità, lungimiranza e senso civico: furono proprio gli abitanti dei Castelli Romani a raccogliere le firme per chiedere l’istituzione di un’area protetta che difendesse il patrimonio ambientale della zona dei Colli Albani.

Che si aspetta allora a difendere quest’area?




Marino, bosco Ferentano: che fine ha fatto il programma di interventi per il decoro e la pulizia?

MARINO (RM) – Da area considerata sacra in epoca preromana a ricettacolo di rifiuti d’ogni genere. Questo il triste destino dell’ingresso al bosco Ferentano che a gennaio del 2018 venne bonificato per l’ennesima volta dagli operatori della Multiservizi di Marino.

Operazione quest’ultima, sdoganata dagli amministratori come straordinaria grazie a quello che è stato definito come programma degli interventi messo a punto dall’amministrazione comunale per il decoro e la pulizia a favore dell’intero territorio marinese.

Ma così non appare oggi dove buste nere di plastica, elettrodomestici, scocche di auto, rifiuti
ingombranti di vario genere la fanno da padrone di fronte all’ingresso del bosco che rappresenta le
ultime vestigia della più vasta Selva Ferentana (Lucus Ferentinae).

Il bosco Ferentano che si
affaccia su una delle strade del vino riconosciute nel Lazio, la via dei Laghi,
posto ai piedi della città di Marino è sprovvisto  di telecamere o foto trappole e così per gli
incivili diventa più semplice gettare l’immondizia ed evitare di essere
scoperti.

E tra i soliti rimpalli tra Enti locali e sovracomunali, riguardo le competenze per effettuare la bonifica, il tutto finisce come sempre all’Autorità giudiziaria e nel frattempo passeranno mesi ed anni e i rifiuti aumenteranno sempre di più finché non torneranno le elezioni e qualcun altro si vanterà di aver effettuato un’operazione di decoro urbano.




Castel Gandolfo, sfiorata la tragedia: frana un grosso masso e si ferma a due metri da un chiosco

CASTEL GANDOLFO (RM) – Quando si dice “è un miracolo”. Un enorme masso si è fermato a soli due metri dal tetto di un’edicola e bar sulla piazza che affaccia sul lungolago di Castel Gandolfo.

Se avesse finito la sua corsa avrebbe travolto e ucciso i due dipendenti all’interno, ma gli arbusti del bosco lo hanno trattenuto

Si tratta del chiosco di proprietà di Daniele Carducci, proprietario, tra l’altro del ristorante “I Quadri” insieme ai fratelli.

Ovviamente l’area è stata interdetta e l’edicola è stata chiusa a data da destinarsi

La perdita economica per il chiosco non è indifferente, ma certamente i dipendenti non possono lavorare con un pericolo sulla testa:

“Nei prossimi giorni – fa sapere Carducci – chiederemo lo spostamento dell’edicola per garantire i posti di lavoro e il servizio al pubblico”.

Urge una messa in sicurezza dell’intero costone

Il masso è franato da una proprietà di un privato, ma l’emergenza idrogeologica al lago di Castel Gandolfo è davvero grave, dappertutto.

Il costone, già imbibito di acqua e senza rete metallica di protezione, rischia di franare da un momento all’altro e colpire i passanti sulla piazza antistante via Spiaggia del Lago. Il grosso masso che ha quasi colpito l’edicola ne è la dimostrazione.

Per cui urge una messa in sicurezza dell’intero costone e laddove non ci sono le reti metalliche vanno urgentemente apposte a tutela e incolumità dei residenti che, lo ripetiamo, rischiano di morire schiacciati dai detriti e rocce di grandi dimensioni.




Cinema a Natale, nelle sale cinematografiche arriva il capolavoro di Guillaume Maidatchevsky: AILO-Un’Avventura tra i Ghiacci

Ailo, il viaggio di un piccolo cucciolo di renna tra le meraviglie della Lapponia

Fabio Volo, con il suo inconfondibile timbro vocale è il narratore di “AILO – Un’Avventura tra i Ghiacci“, primo lungometraggio firmato da un grande autore di documentari sugli animali: il francese Guillaume Maidatchevsky, arrivato nelle sale il 14 novembre.

Immagini meravigliose di una natura incontaminata e ricca di fascino, fanno da sfondo alla storia di Ailo, un film emozionante e coinvolgente..

“Ho deciso di raccontare la storia di Ailo perche è un bel film, perché
sono genitore e voglio che i miei figli vedano film emozionanti ed educativi
come questo.
Ailo non è solo la
storia di una splendida avventura, è un film che ci fa capire anche come la natura
e il pianeta debbano diventare temi centrali ora, siamo già in ritardo.”
Scrittore, attore, sceneggiatore, conduttore
radiofonico e televisivo l’artista, fervido sostenitore della salvaguardia del
pianeta, torna al doppiaggio dopo 3 anni dall’esperienza di Kung Fu Panda 3, con un ruolo tutto
nuovo: il narratore di un viaggio fantastico tra le nevi della Lapponia
finlandese, la magica terra di Babbo Natale, di un piccolo cucciolo di renna e
della sua mamma. 

“Ho diretto moltissimi
documentari sugli animali. Ma un giorno i miei figli mi hanno detto: “Non hai
mai fatto un film sulle renne di Babbo Natale!” Così è nato AILO, un’opera di
finzione basata sulla realtà della natura.”
Guillaume spiega la sua scelta di
questa forma narrativa dopo una lunga esperienza come documentarista e biologo,
esperto conoscitore delle caratteristiche fondamentali del comportamento degli
animali, assoluti protagonisti di Ailo. Il film è stato presentato in anteprima
durante la recente Festa del Cinema di Roma, nella sezione Alice nella Città,
con la presenza del regista e di Volo.

Dice il regista, che abbiamo incontrato durante
l’anteprima: “Abbiamo girato 600 ore di giornalieri. Non le ho riviste tutte… ma
quasi! In fase di montaggio si comincia un terzo tipo di scrittura. È lì che
cerchiamo le espressioni e la mimica degli animali. Abbiamo davanti una sorta
di grande puzzle con tutte le interazioni che si sono verificate durante le
riprese. Non si tratta di un documentario o di un bestiario. Non mostro dieci
scene con un animale, e poi altre dieci con un altro. No, l’imperativo è la
storia, la storia, la storia… Il mio obiettivo è quello di creare un legame
con lo spettatore”.

Maidatchevsky ha evitato di cadere in un pedagogismo
ambientalista ormai alquanto invasivo e spesso fuori tono. Conferma infatti che
il discorso ambientalista a forza di
sentirlo tutti i giorni diventa sterile, perde forza. Bisogna trovare un altro
modo per sensibilizzare la gente, anziché dire ‘Non è bello quello che gli
esseri umani fanno al pianeta e agli animali’. Da questo punto di vista,
appartengo alla scuola di Miyazaki: meravigliando lo spettatore lo si stimola a
proteggere l’ambiente. La presa di coscienza avrà luogo perché i bambini si
affezioneranno ad Ailo, all’ermellino e al ghiottone, e penseranno: ‘sarebbe
davvero un gran peccato se tutto questo sparisse’.  Del resto, funziona così anche con gli adulti”
.
L’educazione alla vita, alle sue gioie e dolori, alle sue conquiste e pericoli,
è. in fondo, un percorso comune a tutti gli esseri viventi, e l’itinerario di
Ailo costituisce la metafora di un’avventura che coinvolge ed impegna tutte le
creature di questo pianeta.

Sinossi

Ailo – Un’avventura tra i ghiacci racconta con la voce unica di
Fabio Volo, l’incredibile viaggio di un piccolo cucciolo di renna tra le
meraviglie della Lapponia. Un percorso alla scoperta di
strepitosi paesaggi immersi in una natura incontaminata e primitiva in cui
vivono animali stupendi. Una storia narrata da immagini uniche – raccolte in
sedici mesi durante le quattro stagioni – che mostrano la crescita di
Ailo, la piccola renna che imparerà ad affrontare con coraggio i pericoli della
natura e a superare straordinarie sfide alla scoperta di un mondo bellissimo.

La renna

Ailo è una piccola renna, un animale originario della
Lapponia. Se ne trovano a decine di migliaia in questa regione, più numerose
degli stessi abitanti Le renne hanno delle corna che si rinnovano ogni anno. Le
loro particolari caratteristiche permettono loro di  sopravvivere in un ambiente glaciale, la loro
pelliccia, infatti, le rende capaci di sopportare delle temperature prossime ai
-40 gradi centigradi. Diversamente dagli altri erbivori, le renne riescono a
spostarsi facilmente sulla neve grazie ai loro grandi zoccoli. Si nutrono di  erba e di muschio, ma il loro nutrimento
preferito sono senza alcun dubbio i licheni.

Ailo – Un’avventura tra i ghiacci è  un’esclusiva per
l’Italia di Lucisano Media Group e Adler Entertainment, distribuito da Adler
Entertainment , ed
è stato realizzato grazie ad un cast tecnico d’eccezione che ha trascorso su un
set difficile per le condizioni climatiche quattro stagioni, da maggio del 2017
a giugno del 2018.

Un film diretto da Guillaume Maidatchevsky, raccontato da Fasbio Volo, nei cinema dal 14 novembre 2019

Cast tecnico

Regia: Guillaume Maidatchevsky

Voce narrante: Fabio Volo

Prodotto da: Laurent Baudens,  Laurent Flahault,  Gaël Nouaille

Co-prodotto da: Marko Röhr

In coproduzione con Borsalino Productions, Gaumont MRP,
Matila Röhr Production

Produttori associati: Stephan Giger, Ralph Dietrich,
Karin Dietrich Kjetil Jensberg, Svein Andersen

Direttore della fotografia: Daniel Meyer

Direttore della fotografia in Finlandia: Teemu Liakka

Musiche originali: Julien Jaouen

Musiche originali aggiuntive: Panu Aaltio

1° Ass.te alla regia: Mélanie Caudron

Montaggio: Laurence Buchmann

Coordinatrice animali: Tuire Kaimio

Tecnico del suono: Juha Hakanen

Direttore di produzione: Eric Salemi

Direttrice di produzione in Finlandia: Hanna Järvinen

Canzone: “Ailo: une
odyssée en Laponie”
, composta e interpretata da Aldebert.




Debora Caprioglio a Montopoli per “Piccoli Comuni incontrano la cultura”

RIETI – Debora Caprioglio è la protagonista di CALLAS D’INCANTO, scritto e diretto da Roberto D’Alessandro, la storia di Bruna, fedele governante di Maria Callas, al suo servizio dal 1953 al 1977, in scena il 16 novembre ore 21 al Teatro S. Michele Arcangelo di Montopoli nell’ambito degli appuntamenti gratuiti pensati per la provincia di Rieti di Piccoli comuni incontrano la cultura. Progetto della Regione Lazio realizzato da ATCL in collaborazione con LazioCrea vede per ogni tappa il supporto dei Comuni ospiti, attivando un percorso virtuoso di sostegno alla cultura.

Bruna, è stata l’ombra della Callas e come una Vestale, ne custodisce la memoria, i ricordi, l’idea di una donna che ha rappresentato tutta la sua esistenza, per la quale la sua vita ha avuto ed ha ancora una ragione che va al di là del semplice esistere. Bruna rappresenta la semplicità, la quotidianità, quella contingenza davanti alla quale non è possibile valutare il genio, del quale tuttavia si avverte la statura, del quale si venera l’immensità di pensiero, la vastità delle imprese.

Così ascoltiamo la storia che ci racconta e ci troviamo al suo fianco a spiare quasi con vergogna i palpiti di quel cuore, la sua felicità, il suo tormento, tutta la tristezza del mondo. Cos’è un mito?

Nelle religioni, è la narrazione sacra di gesta e origini di Dei ed Eroi. Può essere l’esposizione di un idea sotto forma allegorica: il mito della caverna in Platone. Può essere un utopia, illusione: la sua fortuna è solo un mito. Per estensione è l’immagine idealizzata di un evento o di un personaggio che svolge un ruolo determinante nel comportamento di un gruppo umano. Una leggenda.

Maria Callas è tutto ciò. La sua statura artistica ha diviso il mondo dell’opera in prima e dopo la Callas. La sua capacità di interpretazione ha strappato la scena operistica all’affettazione dei gorgheggi fini a se stessi, ed è riuscita a dare un armonia ai personaggi del melodramma, mostrando sui palcoscenici di tutto il mondo un anima in una voce. La Callas nel nostro racconto non è una voce in una donna, bensì una donna con una voce. Così la sua vita aldilà della legenda si consumò nella tragedia, vissuta in maniera totale da eroi. Esattamente questa dimensione mitica ha Bruna della Callas. La racconta con fervore e passione quasi religiosa, soffermandosi maggiormente sul tormento della sua anima. Una grande storia d’amore, dopo l’incontro con Aristotele Onassis.

La loro relazione, ed il triste epilogo concorrono ancora di più a dare alla vicenda una sacralità mitica che pare sussurrarci a tutti come la felicità non è di questa terra se due dei come loro non hanno potuto essere felici. Loro erano imperscrutabili, ignoti anche al fato che ineluttabilmente, senza clemenza, si attua. Bruna durante tutto lo spettacolo attende il ritorno della sua Madame.

L’aspetterà per sempre, perché si sente come la tessera di un puzzle che completa un mosaico. Alla fine il desiderio di vedere entrare Maria Callas si fa irresistibile: “Madame – cioè la signora Callas non c’è, sta per arrivare.” La divina non può entrare. Il suo corpo non è più tra noi anche se lei è ancora in mezzo a noi come un idea, una legenda, un mito.. per una serata d’incanto.

Il progetto PICCOLI COMUNI INCONTRANO LA CULTURA della Regione Lazio realizzato da ATCL in collaborazione con LazioCrea, è pensato per 47 piccoli comuni, comunità al di sotto di 5000 abitanti, per il quale si sono sviluppate tante importanti collaborazioni: Teatro di Roma, Conservatorio di Santa Cecilia, Roma Lazio Film Commission, Progetti Speciali-ABC della Regione Lazio, ma soprattutto tutte le amministrazioni locali. Per poco più di 2 mesi, dal 28 settembre al 30 novembre, l’intero territorio sarà attraversato da concerti, spettacoli, attività per bambini, danza, incontri per un totale di 25 compagnie, 110 tra attori e tecnici, 20 tra studiosi e scrittori: un caleidoscopico calendario di eventi che disegnerà un itinerario “fantastico” di riscoperta del piccolo/grande territorio.

I Comuni coinvolti nelle 5 Province: BARBARANO ROMANO, BASSIANO; CALCATA, CAMERATA NUOVA, CAMPOLI APPENNINO, CANEPINA, CANTALICE, CAPRANICA PRENESTINA, CARBOGNANO, CASPERIA, CASTEL SAN PIETRO ROMANO, CASTELFORTE, CASTROCIELO, CELLENO, CERRETO LAZIALE, COLLEVECCHIO, COLONNA, CONTIGLIANO, FILACCIANO, FONTANA LIRI, GERANO, GIULIANO DI ROMA, GRADOLI, GUARCINO, MAENZA, MONTOPOLI DI SABINA, NORMA, ORIOLO ROMANO, PIANSANO, PICINISCO, POGGIO BUSTONE, POGGIO MOIANO, POLI, POSTA FIBRENO, PROSSEDI, ROCCA GIOVINE, ROCCA MASSIMA, ROCCA SANTO STEFANO, ROCCASECCA DEI VOLSCI, ROIATE, SAMBUCI, SAN DONATO VAL DI COMINO, SAN GIORGIO A LIRI, SANT’APOLLINARE, SANT’ORESTE, VALLERANO, VICOVARO.

Castello Baronale

Piazza del Duomo, Maenza

info

ingresso gratuito

www.atcllazio.it

info@atcllazio.it

tel. 06 45426982




Roma, arrestato il “Principe di Tor Bella Monaca”: in manette 20 persone

ROMA – Prosegue il contrasto alle piazze di Spaccio di Via Dell’Archeologia nel quartiere di Tor Bella Monaca.

Dopo l’operazione “Ferro di Cavallo” di fine Ottobre, che, con 16 persone arrestate, ha visto lo smantellamento di una associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, alle prime luci dell’alba di oggi, al termine di serrate e complesse indagini, i Carabinieri del Gruppo di Frascati eseguito una ulteriore ordinanza di custodia cautelare che dispone l’arresto di 20 persone (15 in carcere e 5 ai domiciliari), emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, (tutti italiani e tra cui tre donne), appartenenti a un’organizzazione criminale dedita al traffico illecito di sostanza stupefacente del tipo cocaina, radicata nella città di Roma con base operativa e logistica nel quartiere di Tor Bella Monaca.

Le
indagini, condotte dai Carabinieri della Stazione di Roma Tor Bella Monaca
sotto le direttive della DDA, hanno consentito di accertare l’esistenza di un
articolato sodalizio criminale dedito al traffico di cocaina tra le palazzine
popolari di via Dell’Archeologia cv.64 sc.L, con un giro d’affari pari a circa
200.000 euro mensili.

L’organizzazione
dell’attività di spaccio avveniva secondo un vero e proprio modello aziendale
con ripartizione di turni, mansioni e compiti con vedette che avevano sia il
compito di indirizzare i clienti verso i pusher che stavano nascosti tra gli
androni dei palazzi per non farsi notare, e sia quello di avvisarli in caso di
eventuale arrivo delle forze dell’ordine, nonché incaricati del rifornimento
egli involucri di cocaina, una volta terminato il precedente rifornimento,
nonché di raccogliere il provento dell’illecita attività di spaccio.




Arti e tradizioni popolari, a Maranola torna il festival “La Zampogna”: l’appuntamento con la musica e cultura tradizionale da non perdere

LATINA – Tutto pronto per la XXVI edizione di “La Zampogna – Festival di Musica e Cultura Tradizionale” che si svolgerà il 16 e 17 novembre a Maranola (LT).

Il festival sarà anticipato da un concerto in anteprima a Roma, nel prestigioso Auditorium Parco della Musica, istituzione che collabora al Festival.

“La Zampogna – Festival di Musica e Cultura Tradizionale” rappresenta uno dei festival più importanti in Italia nel panorama della musica popolare e della world music ed è punto di riferimento obbligato per specialisti, musicisti e appassionati.

Questa edizione si svolge esattamente un mese prima dell’inizio della
Novena di Natale. Una occasione quindi speciale per prepararsi al periodo di
maggior utilizzo di questi strumenti musicali e per incontrare, nei giorni del
Festival, musicisti, liutai, studiosi, organizzatori di eventi culturali,
giornalisti del settore e un pubblico entusiasta, che conferma quanto sia forte
ed in costante aumento, l’attenzione verso questo fondamentale strumento musicale
della tradizione popolare italiana.

Molti sono gli artisti presenti nel programma di concerti e di
seminari e tanti i suonatori tradizionali e giovani interpreti di zampogna e
ciaramella provenienti da tante regioni italiane e dall’estero che affolleranno
le strade del centro storico del paese.

Ma il Festival è anche un’occasione unica per avere un contatto
diretto con alcuni tra i liutai più importanti della penisola, attivi come costruttori
di zampogne, pive, ciaramelle, bombarde, tamburelli e altri strumenti
tradizionali.

La mostra-mercato di liuteria tradizionale di Maranola è
considerata infatti tra gli appuntamenti più rilevanti del settore e una tappa fondamentale
per chi intende acquistare strumenti musicali, oggettistica tradizionale,
attrezzi di uso pastorale legati al mondo della zampogna e degli zampognari.