Nemi, rifiuti. Carotaggi in via della Radiosa: si cerca l’acqua e si spera di non trovarla. Il Consigliere Tersigni sul posto

NEMI (RM) – Carotaggi in corso a Nemi in via della Radiosa all’interno dell’area adiacente lo stadio. Un sito quest’ultimo in pieno parco regionale dei Castelli romani e a pochissimi passi dal pozzo che fornisce acqua potabile all’intera cittadina nonché vicinissimo alle circostanti abitazioni residenziali del quartiere dei Lecci.

E’ qui che qualche anno fa l’amministrazione comunale si è vista bocciare l’isola ecologica dal gestore idrico Acea in sede di conferenza di servizi per la presenza del pozzo, che serve acqua potabile, che si trova a soli 60 metri di distanza dal sito individuato.

Un’attività, quella di qualsiasi tipo di gestione rifiuti compresa quindi l’isola ecologica, espressamente vietata dalla legge, che stabilisce un’area di salvaguardia di 200 metri in presenza di pozzi d’acqua e che non ammette nessun tipo di deroga.

Sul posto è intervenuto il Consigliere Comunale Stefano Tersigni che ha chiesto di parlare con la geologa responsabile dei carotaggi la quale ha riferito telefonicamente che sono in atto dei lavori di carotaggio per rilevare l’eventuale presenza di acqua.

“Qualora questi carotaggi siano preliminari alla realizzazione di una isola ecologica – ha dichiarato Tersigni – facciamo presente che il solo rilevare se vi è o meno la presenza di acqua a livelli superficiali non basta!” La geologa avrebbe detto che al momento fino alla profondità di circa 20 metri non è stata trovata acqua. “La falda acquifera – prosegue il Consigliere comunale – può essere anche ad una profondità di centinaia di metri e potrebbe comunque essere compromessa dal percolato dei rifiuti in caso venga realizzata una isola ecologica su quel terreno. È, in qualsiasi caso, – ha detto ancora il Consigliere comunale – da escludere la possibilità di realizzare una isola ecologica su questo terreno vista la prossimità con le abitazioni, la presenza dell’adiacente impianto sportivo e la vicinanza del più importante pozzo di Nemi. Il Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti – ha concluso Tersigni – escluderebbe un terreno come quello di via della Radiosa dai possibili per il conferimento dei rifiuti”.

Intanto, proprio a causa di questa anomala gestione dei rifiuti che interessa anche il terreno comunale di via Nemorense all’ex campetto dei frati, il Garante Regionale del Servizio Idrico Integrato dottoressa Paola Perisi ha convocato il Sindaco di Nemi a partecipare ad un secondo appuntamento fissato per il prossimo 28 dicembre in occasione del tavolo tecnico, al quale parteciperà anche questo giornale insieme ai Consiglieri di minoranza e alle Istituzioni sovracomunali, finalizzato ad una giusta individuazione di possibili alternative per lo stoccaggio dei rifiuti che garantiscano la salute dei cittadini e siano in regola con le norme di Legge.




Bracciano, la scuola Tittoni rimessa a nuovo. Il Sindaco Tondinelli: “Lavoro di squadra tra Comune, scuola, genitori e associazioni”

BRACCIANO (RM) – Partecipazione, sorrisi e tanti bei colori hanno fatto da scenario all’inaugurazione del nuovo cortile e dei lavori effettuati dall’Amministrazione Tondinelli nella scuola comunale primaria Tommaso Tittoni di Bracciano.

Tra gli interventi, oltre all’intera pavimentazione del giardino scolastico, è stata rifatta metà della facciata del plesso e l’associazione Salvaguardiamo Bracciano ha ripulito le aree verdi, creato una zona di orto per i bambini dell’infanzia e riqualificato le aiuole.

Presenti il Sindaco Armando Tondinelli e gli assessori Roberta Alimenti, Alessandro D’Achille, Pietro D’Eusebio, Claudia Marini e le consigliere Giulia Mo’ e Silvia Fiori insieme alla Preside Lucia Lolli, al Consiglio d’istituto, alcuni genitori e a una rappresentanza di Salvaguardiamo Bracciano.

Tanta la coesione e armonia che ha permesso di raggiungere un grande obiettivo:

“Da soli non avremmo potuto ottenere questo risultato – ha detto il Sindaco Armando Tondinelli – sono emozionato oggi perché fin dal mio insediamento ho pensato che un Sindaco, l’amministrazione da sola non potesse fare nulla per Bracciano, c’è bisogno di una sinergia tra cittadini e istituzioni. Con questa opera abbiamo dimostrato che grazie a un lavoro coeso insieme alla preside, agli insegnanti, ai genitori a Salvaguardiamo Bracciano abbiamo potuto dare ai bambini uno spazio adeguato dove giocare e creato degli spazi che contribuiscono alla loro crescita e formazione individuale e collettiva. È nel cortile che si sta insieme, si gioca, ci si scambiano idee. Grazie di tutto”.

Anche per la Dirigente Scolastica Lolli è stato un grande risultato:

“Ognuno ha fatto la sua parte – ha commentato Lolli – senza prevaricazioni ma con spirito di squadra e collaborazione. Siamo contenti di questo risultato corale e devo dire ho apprezzato molto la linea che si è deciso di adottare insieme con il Sindaco, l’Associazione, i genitori e docenti. Non siamo potuti essere tutti presenti all’inaugurazione ma siamo espressione di una generale soddisfazione del lavoro svolto”.




Castel Madama, riaperta la sede storica dell’ufficio postale dopo l’esplosione di giugno

CASTEL MADAMA (RM)  Ha riaperto oggi nella sua sede storica l’ufficio postale di Castel Madama, in Piazza G. Garibaldi.

Sono terminati, infatti, i lavori di manutenzione straordinaria necessari dopo che lo scorso giugno dei malviventi avevano fatto saltare in aria il postamat dell’ufficio postale di Piazza Garibaldi.

Un assalto in piena regola nel pieno centro del paese, una scena da film con l’ingresso dell’ufficio postale divelto con fumo e l’odore acre.

Per questo periodo i locali dell’ufficio postale sono rimasti inagibili e chiusi fino ad oggi. La sede di Piazza G. Garibaldi osserverà i consueti orari di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 13.35 e il sabato fino alle 12.35.




Nemi, bomba ambientale su siti vincolati: nessun dietro front del Comune. Arrivano pure i rifiuti dalla via di Villa delle Querce

Ad oggi dopo ben 4 giorni dalle segnalazioni fatte al Parco dei Castelli Romani e ai Carabinieri del NOE l’attività di gestione rifiuti su due terreni vincolati procede come se nulla fosse

NEMI (RM) – Nessun dietro front da parte dell’amministrazione comunale di Nemi riguardo l’attività di gestione rifiuti da parte della società Minerva Ambiente su due terreni di proprietà comunale situati rispettivamente sulla via Nemorense di fronte al civico 59 meglio conosciuto come ex campo dei frati e su via della Radiosa, ambedue sotto vincolo ambientale e idrogeologico.

Per quanto riguarda il sito di via Nemorense, contrariamente a quanto appariva ieri mattina, quando dal cancello principale del terreno in questione non erano più visibili i mezzi della società partecipata dal Comune, comprese le varie campane, cassonetti e scarrabile tutti destinati a raccogliere i vari rifiuti in attesa di altra destinazione, già dallo stesso pomeriggio veniva segnalato a questo giornale che tutte le strutture risultavano invece ben presenti nell’area di proprietà comunale, solo che disposte in maniera diversa che non ne permetteva la visione dall’ingresso principale.

E questa mattina, addirittura, un mezzo della Minerva Ambiente è stato visto uscire carico di rifiuti dalla via dove è presente la struttura sanitaria Villa delle Querce, che ospita anche pazienti Covid, andare a scaricare il tutto proprio nel terreno di via Nemorense.

[VIDEO] – Il mezzo della Minerva Ambiente carico di rifiuti entra nel terreno comunale per scaricare

E sempre questa mattina un altro mezzo della Minerva Ambiente era presente all’interno del terreno di via della Radiosa

Tutte le Istituzioni preposte al controllo sono state informate

Di quanto sta avvenendo a Nemi lo scorso 11 dicembre è stato informato il direttore del Parco Regionale dei Castelli Romani, Ente Regionale preposto alla vigilanza e tutela del territorio e con poteri di polizia giudiziaria, che ha fatto sapere che: “gli uffici competenti al controllo sono stati attivati”. Fatto sta che ad oggi dopo ben 4 giorni dalla segnalazione e “dall’attivazione degli uffici preposti” l’attività di gestione rifiuti su due terreni vincolati procede come se nulla fosse.

Su questa gestione rifiuti che appare come in totale spregio delle norme di legge i Consiglieri comunali Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri di “Ricomincio da Nemi” hanno presentato un esposto ai Carabinieri del NOE, il Consigliere comunale Stefano Tersigni di “Insieme per Nemi” ha protocollato una interrogazione al Sindaco e presentato un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri.

Questa mattina, inoltre, tramite il 112 sono stati chiamati a intervenire i Carabinieri della Compagnia di Velletri che a loro volta hanno girato la segnalazione di intervento sul posto alla Polizia locale di Nemi.

Nel frattempo il Garante Regionale del Servizio Idrico Integrato ha attivato un tavolo tecnico per lunedì prossimo al fine di far intervenire tutte le Istituzioni di competenza per evitare danni ambientali e di possibile inquinamento della falda quindi a tutela della salute pubblica.




Arma dei Carabinieri, nuovo look per le divise di servizio nelle Tenenze e Stazioni

Nella continua ricerca di capi di vestiario sempre più aderenti alle necessità del personale impiegato nei servizi operativi, l’Arma dei Carabinieri, dopo un congruo periodo di studio e sperimentazione, ha iniziato a distribuire le nuove uniformi di servizio (al momento, nella versione invernale), che equipaggeranno i militari delle Tenenze e Stazioni Carabinieri, quelli dei reparti che più frequentemente si vedono impegnati nel controllo del territorio, sin nei più piccoli comuni.

La nuova uniforme, esteticamente simile a quella “ordinaria”, da anni indossata nei servizi esterni, è però caratterizzata dall’adozione di capi decisamente più moderni e realizzati con materiali di ultima generazione.

Il completo in tessuto misto lana, con camicia bianca e cravatta nera, con scarpe basse e fondina in cuoio, cui siamo abituati da decenni, è stato sostituito, per le attività operative di quei reparti, da una giacca a vento di nuova foggia, di tessuto tecnico, impermeabile, elasticizzato, dotata di imbottitura asportabile, che garantisce maggiori comfort e agilità, sotto la quale, in alternativa alla camicia bianca e alla cravatta, è possibile indossare un lupetto e uno scaldacollo.

I pantaloni tradizionali sono stati sostituiti da un capo tecnico, simile, a prima vista, al precedente, in fibra mista, sintetica e con apprezzabile elasticità.

Alle scarpe basse in cuoio sono subentrati gli “stivaletti city”, dispositivi di protezione individuale, impermeabili, con suola anti perforazione e antiscivolo. 

La vecchia fondina in cuoio è stata rimpiazzata da un cinturone esterno con fondina a estrazione rapida, con gancio per la ritenzione e possibilità di rotazione, costruita in materiale polimerico.

A tali capi, si aggiungono moderni guanti anti taglio.

Tali uniformi, frutto di sperimentazione e affinamenti suggeriti dagli utilizzatori, sono in fase di progressiva distribuzione. Entro la primavera, tutte le Tenenze e Stazioni dell’Arma saranno dotati dei nuovi capi.




Nemi, gestione rifiuti: bombe ambientali su terreni comunali

Il Consigliere comunale Stefano Tersigni interroga il Sindaco, il nostro giornale attiva il Parco dei Castelli Romani e il Garante Regionale del Servizio Idrico Integrato e i Consiglieri comunali Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri si rivolgono con un esposto ai Carabinieri del NOE

NEMI (RM) – Falde acquifere a rischio inquinamento a Nemi a causa di una gestione dei rifiuti che viene effettuata su terreni protetti dal vincolo idrogeologico sul quale dovrebbe vigilare l’Ente Regionale Parco dei Castelli Romani. Si tratta di due terreni, di proprietà comunale, situati rispettivamente in via Nemorense di fronte al civico 59 – conosciuto come ex campo dei frati – e di via della Radiosa.

Una questione sollevata attraverso una interrogazione al Sindaco da parte del Consigliere comunale di “Insieme per Nemi” Stefano Tersigni che ha chiesto di sapere se l’area di stoccaggio, collocata nel terreno di via Nemorense, sia in regola con tutte le disposizioni normative sia di natura paesaggistico-ambientale e sia di tutela della salute pubblica.

A seguito dell’interrogazione al sindaco abbiamo verificato lo stato in cui versano i due siti ed in effetti sembra proprio che ci sia in atto una sorta di gestione di rifiuti da parte della società Minerva che si occupa della raccolta a Nemi.

Il Parco dei Castelli Romani fa partire i controlli

Abbiamo quindi chiesto ai vertici del Parco Regionale dei Castelli Romani se esiste un Nulla Osta rilasciato al Comune di Nemi che autorizzi questa attività su terreni vincolati. La Presidente dottoressa Emanuela Angelone ha fatto sapere che “gli uffici competenti al controllo sono stati attivati”. Con tutta probabilità, dunque, i vertici e gli operatori del Parco Regionale dei Castelli Romani non erano a conoscenza di questa situazione per la quale ora faranno i dovuti controlli.

Il Garante Regionale del Servizio Idrico Integrato ha chiesto urgenti spiegazioni al Comune

Il caso è stato segnalato al Garante Regionale del Servizio Idrico Integrato che vista la gravità della situazione di potenziale inquinamento delle acque del lago di Nemi, che espone a pericolo la salute dei cittadini, ha chiesto al Comune di inoltrare apposita urgente informativa riguardo quanto si sta verificando. Il Garante ha quindi invitato gli organi competenti a porre in essere tutte le iniziative e i rimedi necessari al fine di tutelare la qualità dell’acqua.

I Consiglieri comunali di “Ricomincio da Nemi” Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri chiedono l’intervento dei Carabinieri del NOE

I Consiglieri comunali di “Ricomincio da Nemi” Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri hanno presentato un esposto al Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri (NOE) mettendo a conoscenza dei fatti i militari della Stazione di Nemi.

Abbiamo sentito a riguardo il Consigliere Carlo Cortuso al quale abbiamo rivolto alcune domande:

Stefano Tersigni ha presentato una interrogazione in consiglio comunale su una presunta discarica in via Nemorense, voi invece avete fatto un esposto al NOE, perché?

Appoggiamo in pieno l’iniziativa del nostro collega Tersigni, ma purtroppo dobbiamo fare i conti con quella che è diventata la realtà di Nemi: una realtà triste ed amara, dove Bertucci è riuscito ad uccidere ogni forma di dialettica politica, che è il sale della democrazia. Basti ricordare il teatro avvilente al quale ha sottoposto tutti i cittadini per una nostra richiesta di accesso agli atti (che, ricordiamo a tutti, nonostante l’intervento delle locali forze dell’ordine, a tutt’oggi ancora non è stata evasa). Purtroppo le interrogazioni, le mozioni, le proposte , le richieste di accessi agli atti, insomma, ogni nostro tentativo di confronto viene sistematicamente ignorato.

Bertucci non convoca i consigli comunali nei termini previsti dal regolamento; Bertucci se ne infischia delle prescrizioni del Prefetto e ancora non nomina un vice sindaco; Bertucci prova ad intimidirci e a farci uscire dalla sede comunale; Bertucci ordina al suo ufficio tecnico di ignorare le nostre richieste; Bertucci umilia i lavoratori e non si presenta ai tavoli di trattativa con i sindacati. Con queste premesse , pur sostenendo, ripetiamo, la buona azione da parte di Tersigni nel presentare una interrogazione, riteniamo che ciò non sia sufficiente. Su via Nemorense – foto datate alla mano – noi ravvediamo qualcosa di molto simile ad una discarica , e il fatto ci sembra gravissimo e per questo abbiamo deciso di scrivere  al NOE.

Vogliamo spiegare ai cittadini cosa è il NOE?

Il NOE è il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri ed opera per la vigilanza, la prevenzione e la repressione delle violazioni compiute ai danni dell’ambiente. E’ un corpo molto specializzato e competente, un’eccellenza tutta italiana .

Un atto molto forte, dunque il vostro.

Non piace neppure a noi dover ricorrere ad esposti e denunce, vorremmo poter esercitare il ruolo per il quale siamo stati eletti come si fa in un comune “normale”, ma dopo il miserabile tentativo di farci uscire forzosamente dal Municipio, dopo i ripetuti insulti alla nostra intelligenza e a quella di tutti i cittadini di Nemi, dopo la silenziosa ma ostentata noncuranza e il provocatorio disprezzo delle nostre opinioni e delle nostre prerogative di consiglieri, noi scegliamo di non abbassare la testa. Anzi, scegliamo di alzarla sempre di più! Alberto Bertucci se ne faccia una ragione: con noi i conti dovrà farli tutti i giorni, noi non arretreremo.




Roma, Ardeatino-Tor Marancia: manifestazione di cittadini e amministratori per dire no all’isola ecologica

ROMA – Flashmob promosso dal Comitato di Quartiere Ardeatino- Tor Marancia, per dire NO ad un’isola ecologica in via Antonio Malfante. 

Alla manifestazione spontanea di sabato scorso hanno preso parte, amministratori locali come Franco Federici consigliere municipale per Fratelli d’Italia e Amedeo Ciaccheri presidente di municipio del Partito Democratico e l’europarlamentare della Lega Simona Baldassarre.

Alla protesta ha partecipato anche il consigliere municipale della Lega Simona Foglio: “Ci troviamo di fronte ad una scelta scellerata del Campidoglio, prima avallata e poi smentita dalla sinistra che governa il nostro Municipio. Per fortuna, il tempo della Raggi e della sinistra sua alleata sta per terminare”.

“La Lega, ha dichiarato la Baldassarre, ritiene sbagliato nel metodo e nel merito fare una discarica in questo quadrante e ciò dimostra, ancora una volta, la superficialità e l’incompetenza da parte della sindaca Raggi nella gestione della Capitale. 

L’Europarlamentare, attraverso la sua pagina FB ha richiesto: più dialogo con i territori, il sostegno ad azioni innovative per trasporti, edilizia sostenibile e l’agricoltura e l’incentivo al riciclaggio, al riuso, alla sostituzione di materie rare o che hanno importante impatto ambientale. 

In ordine di interventi: Simona Baldassarre parlamentare europea di lega – Franco Federici consigliere municipale VIII MUNICIPIO FDI – Amedeo Ciaccheri presidente di municipio PD



Nemi, Stele: il monumento è fuori piombo e pende verso l’interno di un parcheggio: sta cedendo il terreno?

NEMI (RM) – La Stele di Nemi risulta fuori piombo rispetto al proprio asse verticale e pende verso l’interno dell’area di parcheggio situata sulla via Nemorense.

Una inclinazione che abbiamo misurato in circa 1 centimetro per ogni mezzo metro di altezza che risulterebbe essere quindi di circa 6 centimetri per il punto più alto del monumento che misura circa 3 metri di altezza.

Un monumento, quello realizzato, che per dimensioni e fattezze non corrisponderebbe al progetto autorizzato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, dal Parco Regionale dei Castelli Romani e dalla Soprintendenza ai Beni Culturali sulla base della relazione tecnica fornita dal Comune di Nemi, mentre la relazione tecnica agli atti del Comune riporterebbe altre specifiche del Monumento che invece corrispondono a quanto realizzato.

Una questione, quest’ultima, per la quale i Consiglieri comunali di “Ricomincio da Nemi” Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri, hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica e che lo scorso 23 novembre ha visto anche presentare una interrogazione al Consiglio regionale del Lazio da parte della Consigliera Marta Bonafoni per verificare la conformità del “Monumento di benvenuto” realizzato all’ingresso di Nemi.

Una pendenza, quella rilevata dal nostro giornale, sicuramente da verificare, al fine di poter escludere possibili pericoli di crollo qualora il monumento, che ricordiamo ha un peso totale di quasi 14 tonnellate, dovesse inclinarsi ulteriormente nel corso del tempo. A chi di dovere gli accertamenti del caso.




Roma, Tor Bella Monaca: smantellata organizzazione criminale che gestiva lo spaccio. Arrestate 10 persone

ROMA – A seguito di serrate e complesse indagini, dalle prime ore dell’alba, i Carabinieri del Gruppo di Frascati hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 10 soggetti (tra cui 4 donne), di cui 6 in carcere e 4 all’obbligo di presentazione alla P.G., ritenuti responsabili di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina nella città di Roma, nel quartiere di Tor Bella Monaca.

Le indagini, condotte dal gennaio all’aprile di quest’anno dalla Stazione Carabinieri di Roma Tor Bella Monaca, traggono origine dalle dichiarazioni testimoniali di un collaboratore di giustizia che, nel delineare le complesse dinamiche del fenomeno dello spaccio nella borgata di Tor Bella Monaca, riferiva di un importante traffico di stupefacenti gestito da un 25enne del posto, già noto alle Forze dell’ordine poiché appartenente ad una nota famiglia di pregiudicati di zona.

L’attività investigativa ha permesso, sin dal principio, di appurare le modalità con cui il giovane coordinasse, unitamente alla moglie (anch’ella destinataria di misura), una ragguardevole attività di spaccio al minuto di cocaina mediante la “consegna su chiamata” utilizzando telefoni operativi aventi intestazione fittizia, attraverso i quali gestiva decine di “clienti” fondendo indicazioni su tempi, luoghi e modalità delle singole cessioni.

Sebbene l’accordo con l’acquirente restasse prerogativa della coppia e, più in particolare, del 25enne romano, la materiale consegna dello stupefacente veniva svolta da pusher (tutti individuati e destinatari dell’odierna ordinanza), cui forniva telefoni e mezzi e , di volta in volta, luogo esatto dove sarebbe dovuta avvenire la compravendita. In particolar modo, veniva spesso sfruttato il Largo Brambilla, nei parcheggi antistanti ad un bar ivi ubicato.

La chiusura delle attività commerciali dettate dalle norme governative atte a contenere la diffusone del COVID-19, nonché gli importanti sequestri di stupefacente operati dai Carabinieri, costringevano in un secondo momento il 25enne a provvedere, in prima persona, alla materiale attività di spaccio.

Le indagini hanno consentito altresì di far luce su un parallelo traffico di cocaina gestito da un’altra coppia composta da un 47enne romano, pregiudicato per droga, e dalla sua compagna convivente. I due – in via del tutto analoga – concordavano telefonicamente con i vari acquirenti luoghi e tempi degli illeciti scambi; perseverando nelle condotte criminose nonostante l’uomo fosse stato arrestato e ristretto, conseguentemente, al regime degli arresti domiciliari. Gli indagati, infatti, semplicemente riorganizzavano i propri traffici adattandoli alle sopravvenute esigenze, trasformando così l’abitazione (luogo della misura cautelare), durante il lockdown per il contenimento della pandemia da Covid19, in una “casa dello spaccio”, con i numerosi acquirenti, anche dieci al giorno, che si portavano presso il suo appartamento per acquistare cocaina.

Le indagini hanno inoltre permesso di evidenziare alcuni punti di contatto tra le due coppie, legate tra loro da rapporto di amicizia, ed accordatesi per l’approvvigionamento di 1 kg di cocaina, occultato nei garage condominiali dello stabile di edilizia popolare di rispettiva residenza, sequestrato dai Carabinieri nel febbraio di quest’anno.

Nel corso dell’indagine sono stati arrestati, in flagranza di reato, due soggetti, di cui uno destinatario di misura, e venivano documentati oltre cento episodi di spaccio ed accertato un complessivo volume d’affari pari a circa 7.000 euro settimanali in pieno lockdown.

Oltre a quello menzionato, si segnalano altri due importanti recuperi di stupefacente ovvero il sequestro di 1 kg di cocaina occultato dagli indagati in una pineta di via Dell’Archeologia e circa 500 grammi della medesima sostanza sequestrata e rinvenuta nel vano ascensore della scala condominiale dove vivevano le due coppie, per un sequestro totale di Kg 2,5 di cocaina.

Quella odierna è solo l’ultima delle importanti e recenti attività investigative condotte dai Carabinieri e coordinate dalla DDA di Roma, nel quartiere periferico di Tor Bella Monaca, finalizzate alla disarticolazione di consolidati sodalizi criminali che, per anni, hanno gestito il traffico di sostanze stupefacenti nel quartiere, rendendolo terreno fertile, proficuo e tristemente noto per lo spaccio tra le palazzine popolari. Tali operazioni testimoniano la costante attenzione degli inquirenti sul fenomeno in atto e la capacità investigativa di monitorare, anche nelle fasi successive ad importanti indagini, le evoluzioni dei sodalizi criminali e di individuare, immediatamente, i nuovi vertici, al fine di stroncarne “sul nascere” qualsiasi tentativo di riorganizzazione.

Decine di perquisizioni, anche nei confronti di soggetti non colpiti dall’ordinanza di custodia cautelare.

L’operazione ha interessato oltre duecento Carabinieri coadiuvati dai cinofili, da un elicottero dell’Arma e da personale dell’8° Reggimento Carabinieri “Lazio”.




Marsala, microdiscariche: l’amministrazione riattiva il videocontrollo e prepara azioni mirate

MARSALA (TP) – Proseguono gli interventi straordinari per ripulire dalla microdiscariche alcune zone del territorio comunale di Marsala.

Nei diversi incontri con i responsabili dell’Energetikambiente, l’Amministrazione Grillo ha avuto modo di avere un quadro quanto più completo della situazione, raccogliendo le informazioni utili per avviare talune azioni mirate.

“Intanto, afferma l’assessore Michele Milazzo, stiamo riattivando il sistema di videocontrollo, da tempo fuori servizio. In più, oltre a telecamere e fototrappole, con l’impiego sistematico dei vigili urbani in forza alla sezione ambientale contiamo di implementare nei prossimi giorni il servizio di sorveglianza territoriale”.

Conclusa la prima fase di pulitura dei tombini – spesso intasati da sporcizia che ostruisce il deflusso delle acqua piovane – l’Amministrazione comunale, tramite mezzi e personale del Gestore del servizio raccolta rifiuti, continua anche ad assicurare il lavaggio settimanale delle strade, molto importante anche in questo periodo di emergenza sanitaria.




Cassibile, crolla l’intonaco del tetto di una scuola. Cgil e Flc Cgil Siracusa: “Qualcuno deve chiedere scusa”

CASSIBILE (SR) – “E’ inaccettabile ciò che si è verificato a Cassibile. Qualcuno deve chiedere scusa”, tuonano Roberto Alosi e Paolo Italia, rispettivamente segretario provinciale della Cgil e della Federazione dei Lavoratori della Conoscenza di Siracusa, commentando il crollo dell’intonaco del tetto in un plesso scolastico dell’istituto comprensivo di Cassibile. 

“Non possiamo attendere – aggiungono – che i soffitti delle scuole crollino senza che vi siano degli accertamenti risolutivi che garantiscano la sicurezza di tutti gli edifici scolastici. Ancor più grave se questo avviene dopo le verifiche dell’amministrazione comunale che, in seguito alle segnalazioni del dirigente scolastico, ha effettuato interventi parziali e non risolutivi”.

“E ora di cambiare passo – continuano Alosi e Italia – non bisogna mai compromettere o rischiare di compromettere la vita dei bambini, degli insegnanti, del personale Ata e dei genitori. Dentro gli edifici scolastici di Siracusa i recenti lavori effettuati, grazie alle somme stanziate dal ministero dell’istruzione per gli adeguamenti Covid, non sono stati sufficienti per garantire la sicurezza. Si trovino altre risorse, anche in altri capitoli. Quello accaduto a Cassibile è un evento increscioso e allo stesso tempo fortunato solo perché il cedimento è avvenuto di notte. È se tale crollo fosse accaduto di giorno? Nella migliore delle ipotesi certamente vi sarebbero stati dei feriti”. 

“Perchè all’indomani di un fatto così grave – concludono – nessuno si espone pubblicamente e spiega ciò che è successo? I fatti accaduti nella scuola di Cassibile meritano un approfondimento che va dato alla Comunità educante di Cassibile e alla cittadinanza tutta. Perchè i lavori completati poche settimane prima in un edificio che ha oltre 70 anni non sono bastati ad evitare il crollo del soffitto? Non possiamo permetterci tutto questo ed è doveroso da parte dell’amministrazione locale provvedere seriamente alla messa in sicurezza di tutte le scuole aretusee”.