Roma, “Garbatella IMAGES 2021”: lo storico quartiere capitolino in mostra dal 10 al 20 aprile

Posticipato, a causa dell’emergenza sanitaria Covid 19, al periodo dal 10 al 20 aprile 2021 “Garbatella IMAGES 2021” la mostra organizzata da “10b Photography” con la direzione artistica di Francesco Zizola e la curatela di Sara Alberani e Francesco Rombaldi di YOGURT Magazine.

Il primo capitolo della ricerca triennale sul quartiere Garbatella, VISIONI, si concentra sull’immaginazione e sulle potenzialità creative del linguaggio fotografico in relazione allo storico quartiere romano, così carico di un suo immaginario legato al patrimonio storico, sociale, architettonico. Il territorio verrà reinterpretato dalle fotografe/i selezionati, attraverso i nuovi linguaggi della fotografia contemporanea, per un lavoro capace di riabitare lo spazio urbano.

Dal 10 al 20 aprile 2021, in mostra le opere fotografiche inedite di 6 autrici/autori e la loro pubblicazione fotografica (prima di 3), allestite presso la galleria 10b photography e nei lotti 24, 29, 30 e 55. Completa il programma una serie di visite guidate, aperte e gratuite su prenotazione, per condurre gli abitanti e un pubblico più vasto lungo il percorso della mostra e della sua pubblicazione.




Nemi, cala il sipario e i servizi Tv: va in onda il degrado… quello autentico!

NEMI (RM) – Dietro le quinte, fuori dal palcoscenico che tanto interessa i media, Tv e portali locali che copiano e incollano a comando, c’è un degrado cronico che divora la bella cittadina di Nemi, duemila abitanti, immersa nel Parco Regionale dei Castelli Romani.

I suoi sentieri che dovrebbero essere valorizzati e invece attendono ancora un intervento: “Siamo abbandonati”, commenta sottovoce chi Nemi la conosce bene. Sussurrare un malessere e guardarsi intorno per accertarsi di non essere ne visti ne sentiti.

Il sentiero Le Prata dopo la raccolta firme di questo Quotidiano, dopo le tante sollecitazioni di persone che amano questi luoghi, è stato ripulito dai privati volenterosi e adesso spiccano all’occhio le criticità mai affrontate dagli Enti di pertinenza: il Comune e il Parco. Il vecchio lavatoio piange e tutt’intorno ci sono pericoli, cancelli chiusi, panchine e illuminazione da rimettere a posto.

Ultima ad aggravare lo scenario d’abbandono è una frana che da oltre un paio di mesi non consente più uno degli sbocchi al paese. Sembra quasi che quelle transenne del Comune siano destinate a restare lì per chissà quanto tempo.

Chissà se basta pregare all’Eremo per far bonificare il sito, rimetterlo a sistema, iniziare a pensare veramente al turismo, al benessere, a richiamare visitatori tutto l’anno.

Persino i privati, hanno voluto ben evidenziare che la pulizia l’hanno fatta loro e ci dicono di goderci la passeggiata con tanto di cartello che rivendica un operato civico, non certo delle istituzioni.

Ma intanto, accendiamo la Tv che forse Nemi è di nuovo sul Tg per chissà quale nuova trovata

Nemi è di per sé un paese turistico bellissimo e il paesaggio, fortunatamente rende tutto meraviglioso, fortunatamente il paesaggio salverà le attività commerciali, le vere realtà virtuose di questo Paese che si danno da fare ogni giorno per tirare avanti.

Eppure basterebbe poco per fare una cronaca autentica e iniziare a rimboccarsi le maniche. I residenti lo gradirebbero.




100 milioni di selfie al giorno nel mondo: nasce in Italia il primo museo del selfie

Ogni giorno vengono caricati sui social media circa 100 milioni di selfie. Una mania che impazza senza freni in tutto il mondo.

E dopo Los Angeles, Dubai e Miami, arriva in Italia il primo Museo del Selfie, che garantirà agli ospiti un’esperienza divertente e stimolante.

Sperando presto in un graduale ritorno alla normalità anche per il mondo dei Parchi divertimento, Zoomarine punta sulla creatività. Il più grande Parco marino d’Italia, situato alle porte di Roma, annuncia per l’ormai prossima stagione l’apertura del Museo del Selfie: un percorso di 400 mq con 25 postazioni (aperte e sanificate) in cui i visitatori potranno scattarsi inusuali foto senza limiti.
Cadere nel vuoto da un grattacielo, nuotare in una vasca colorata con 15mila palline, camminare a testa in giù sul soffitto di casa: sono solo alcune delle opzioni possibili nel nuovissimo Museo del Selfie di Zoomarine. Come opzione, inoltre, i visitatori potranno anche prenotare un servizio fotografico a cura di esperti fotografi professionisti per costruire gli scatti migliori per renderla unica e virale.

“Abbiamo il dovere di guardare al futuro con fiducia ed ottimismo, e per questo che Zoomarine e il Gruppo The Dolphin Company stanno organizzando una stagione ricca di sorprese e novità. Il nostro Museo del Selfie sarà il primo in Italia ed è solo uno dei grandi progetti che Zoomarine ha messo in campo per questa stagione, con l’obiettivo di ritornare ad educare e divertirci in sicurezza” spiegano dalla Direzione Operativa e di Sviluppo del Parco.

I visitatori avranno, infatti, l’opportunità di apprendere storia e cultura del selfie proprio con un percorso ludico e didattico di un vero museo.
Tante le curiosità da scoprire, con un po’ di azzardo: il primo autoritratto, che può esser considerato una delle prime forme di selfie ante litteram, del pittore francese Jean Fouquet nel 1455; il primo selfie di gruppo, nel 1920 a New York, con 5 uomini che si scattarono una foto sulla terrazza di un edificio della città, un’immagine iconica, entrata a pieno titolo nella storia della grande mela tanto da conquistare un posto nella collezione digitale del Museo della città di New York (Museum of the City of New York).
Il Museo del Selfie di Zoomarine ha come ambasciatore Selfino, un delfino appassionato di selfie che guiderà i visitatori durante tutto il percorso interattivo e li inviterà a pubblicare le foto sui propri profili e quello di Zoomarine. Allo scopo è pronta una campagna social con gli hastagh: #zoomarineroma #zmselfino #zmselfiemuseo.

E nell’attesa di poter riaprire le porte dei Parchi a tema italiani, Zoomarine è sensibile alle necessità dei propri visitatori con una serie di speciali promozioni. Zoomarine offre in questi giorni l’abbonamento alla stagione 2021 al prezzo speciale di 69 euro, con una offerta speciale limitata nel tempo.




Nuovi ordini di arresto per “la banda dei supermercati”: 4 in carcere e 2 ai domiciliari

Pomezia, Fiumicino e Roma le aree interessate dai furti

ROMA – Sono sei gli arresti eseguiti questa mattina dai Carabinieri del Gruppo di Frascati per associazione per delinquere, furto in danno di esercizi commerciali legati alla grande distribuzione ed estorsione.

Le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri, hanno permesso di scoprire altri 6 furti attribuibili alla banda, per un bottino complessivo superiore ai 100.000 Euro che ha portato il G.I.P. del Tribunale di Velletri ad emettere una nuova ordinanza che dispone l’arresto.

Gli autori dei furti, tutti di origine sinti, erano già stati arrestati dai Carabinieri nella primavera del 2020 per la stessa tipologia di reati. Il provvedimento cautelare, eseguito in data odierna, rappresenta il completamento dell’indagine cominciata l’anno scorso ed ha permesso di imputare alla banda ulteriori 6 furti, per un totale, sommandoli con la precedente attività, di 12 furti contestati, tra consumati e tentati.

Il modus operandi della banda ricalca in pieno quanto precedentemente contestato, e che ha già portato i membri dell’associazione ad una condanna in primo grado: senza curarsi del “lockdown” imposto sull’intero territorio nazionale la banda si muoveva per l’intera provincia di Roma dove, una volta individuato l’obiettivo, scassinava le casseforti dei supermercati. Al termine dei furti la banda faceva rientro alla base di Tor San Lorenzo dove sono stati trovati vari arnesi utilizzati per rubare all’interno degli esercizi commerciali.

Pomezia, Fiumicino e Roma le aree interessate dai furti. La visione delle telecamere di sorveglianza degli esercizi commerciali colpiti ha permesso agli inquirenti di comprendere che i furti erano commessi sempre dalla stessa mano e, dal confronto delle immagini, è stato possibile dare un nome ai vari componenti della banda. Le perquisizioni effettuate nel giugno 2020 presso le case degli indagati hanno permesso di arricchire ulteriormente il materiale probatorio attraverso il rinvenimento ed il sequestro di capi di abbigliamento identificativi, arnesi atti allo scasso e radioline utilizzate durante i colpi; il tutto ha permesso così di individuare con certezza i responsabili delle varie azioni criminose contestate e di rafforzare gli elementi a loro carico.

Nell’ordinanza di custodia cautelare si legge che: ”ricorre il concreto ed attuale pericolo che gli indagati, se liberi di circolare, commettano altri gravi delitti della stessa specie di quelli per cui qui si procede, pericolo desumibile principalmente dalle modalità dei fatti – per la loro reiterazione continuativa in un breve lasso di tempo nonostante le restrizioni agli spostamenti territoriali imposti dal governo per contrastare la pandemia e per gli strumenti messi a disposizione dagli associati per la commissione dei reati – oltre ad essere desumibile dai loro precedenti penali reiterati e specifici, emergenti dal relativo certificato del casellario. Al riguardo, le recenti ulteriori limitazioni imposte dal governo all’apertura dei pubblici esercizi ed alla libertà di circolazione delle persone dovuta all’emergenza sanitaria per il covid-19, non fa venir meno l’attualità e concretezza di dette esigenze, poiché resteranno comunque aperte, come è noto, le farmacie, i supermercati e tutti gli esercizi di vendita di generi di pubblica necessità, sicché gli indagati avrebbero comunque svariate occasioni per proseguire la loro attività continuativa di ladri genericamente programmata all’atto di costituirsi in una associazione”.

Oltre ai furti viene contestato dagli inquirenti un episodio estorsivo in danno di un membro della banda che, infatti, è stato successivamente espulso dall’associazione criminale per cattiva condotta. L’uomo è accusato dal capo della banda e della moglie, anche lei in arresto, di aver intrapreso una relazione clandestina con la nuora. Dopo aver scoperto la relazione sono cominciate gravi e reiterate minacce nei confronti del sodale infedele, riparate solo con il pagamento di una somma di denaro ed il conseguente allontanamento dall’associazione criminale.

Per quattro di loro si sono aperte le porte del carcere, mentre altri due sono stati ristretti in regime di arresti domiciliari.  




Roma, lotta ai “menefreghisti” della pandemia: pioggia di sanzioni dal centro alla periferia per feste private e assembramenti

ROMA – Proseguono i controlli dei Carabinieri di Roma in tutta la Capitale finalizzati alla verifica delle prescrizioni imposte per far fronte al diffondersi del contagio da Coronavirus.

Nella giornata di ieri, i Carabinieri hanno effettuato diversi servizi di controllo: nell’ambito di tale attività, i militari del Nucleo Radiomobile di Roma, questa notte, hanno interrotto una festa privata in un B&B di via Goffredo Mameli, dove sono stati sorpresi e sanzionati 12 giovani, tra cui 4 minorenni;

Nei quartieri Nomentano, Salario, Trieste e piazza Bologna, i Carabinieri della Compagnia Roma Parioli hanno dato vita ad un massiccio dispositivo di controllo che ha portato alla sanzione nei confronti del titolare di un bar che ha consentito la somministrazione di bevande oltre l’orario consentito. Nel locale, inoltre, sono state trovate 7 persone mentre altre 13 erano accalcate all’esterno. Anche nei loro confronti sono state elevate le sanzioni e per l’attività commerciale la chiusura per 5 giorni. Altri numerosi e corposi assembramenti sono stati sciolti in varie zone del quadrante;

I Carabinieri della Compagnia Roma Trastevere hanno eseguito un analogo servizio nel cuore dello storico rione, che ha portato alla sanzione del titolare di un bar di vicolo del Quartiere, dove i militari hanno notato la presenza di 3 persone, nel cortile interno del locale, che sorseggiavano alcolici fuori dall’orario previsto. Non solo: due di queste stavano tranquillamente consumando marijuana, motivo per cui, oltre alle sanzioni Covid nei confronti del titolare dell’esercizio, i Carabinieri hanno indirizzato alle autorità competenti una richiesta di chiusura per 30 giorni. Poco più tardi, un cittadino del Senegal di 23 anni, nella Capitale senza fissa dimora e con precedenti, nel corso di una lite per futili motivi con un cameriere originario dell’Ecuador di 40 anni, ha colpito il suo antagonista con un bongo, procurandogli un trauma cranico giudicato guaribile in 7 gg dai sanitari del “San Giovanni”. Il 23enne è finito in manette con l’accusa di lesioni personali;

Infine, i Carabinieri della Compagnia Roma Trionfale, in via Flaminia, hanno sanzionato il titolare di un bar che non aveva predisposto la misura precauzionale del distanziamento tra i tavoli. L’attività rimarrà chiusa per i prossimi 2 giorni. Nello stesso contesto sono state sanzionate altre 5 persone per assembramento e mancato utilizzo delle mascherine.




Milano e hinterland, ancora feste clandestine e assembramenti nonostante l’emergenza pandemica

MILANO – Continuano i controlli dei Carabinieri volti a garantire il rispetto delle normative anti-covid da parte di privati cittadini e gestori di esercizi pubblici quali bar e ristoranti.

Nel pomeriggio di ieri, verso le 17 circa, in via Andrea Costa a Milano, alcuni equipaggi del Nucleo Radiomobile di Milano sono intervenuti, a seguito di segnalazioni inoltrate al 112 da alcuni cittadini, in un’abitazione affittata da un 22enne italiano poiché era in atto una festa.

Sul posto i Carabinieri hanno identificato complessivamente 27 persone, tutte di età compresa tra i 23 ed i 28 anni, studenti universitari, che stavano festeggiando il compleanno del 22enne e la laurea di alcuni dei presenti. Tutti i partecipanti sono stati invitati a fare immediato rientro nella propria abitazione e sanzionati per la violazione del divieto di spostamenti in ambito comunale verso abitazioni private.

Sempre nel pomeriggio di ieri, alle 18:30, a Paderno Dugnano, i Carabinieri della locale Tenenza, unitamente a quelli della Stazione di Cormano, sono intervenuti a seguito di segnalazioni di assembramenti, presso un bar sito all’interno del centro commerciale, di proprietà 38enne italiano. Al loro arrivo gli operanti hanno notato circa una decina di avventori, che si sono subito dati alla fuga, intenti a consumare bevande ed hanno perciò proceduto a sanzionare il proprietario per la violazione della normativa in merito all’emergenza sanitaria, anche con la chiusura dell’esercizio commerciale per 5 giorni.

Nel corso dello stesso pomeriggio una pattuglia della locale Tenenza Carabinieri, coadiuvata da personale della stazione di Assago, è intervenuta in largo Peppino Impastato a Rozzano, in quanto erano stati segnalati numerosi giovani a bordo di ciclomotori che avevano creato un assembramento. Nella circostanza sono state identificati e sanzionati 17 giovani, tutti italiani maggiorenni, che si erano riuniti verosimilmente per partecipare alla registrazione di un video musicale amatoriale rap.

Più tardi, alle ore 19:00, a Sesto San Giovanni, i Carabinieri della locale Stazione sono intervenuti in via Podgora, poiché transitando davanti ad un bar di proprietà di un cinese classe 1963, hanno notato che, nonostante la saracinesca fosse semi aperta, all’interno del locale vi erano varie persone intente a consumare bevande. All’esito dell’accertamento, gli operanti hanno sanzionato i 6 avventori presenti all’interno, tutti maggiorenni italiani e stranieri ed il proprietario per la violazione della normativa in merito all’emergenza sanitaria, con la chiusura dell’esercizio commerciale per 5 giorni.

A Paullo nella stessa serata, i Carabinieri della Stazione, durante il servizio finalizzato al contenimento della diffusione del covid-19, hanno effettuato un controllo d’iniziativa presso una trattoria sita in Frazione Conterico, sorprendendovi all’interno 7 avventori intenti a consumare cibi e vivande. Per questo hanno provveduto alla chiusura provvisoria dell’attività per 5 giorni ed alla sanzione di tutte le persone per la violazione delle normative anti contagio.

I Carabinieri della Tenenza di Cologno Monzese, alle ore 23:30 circa del 13 marzo, hanno denunciato in stato libertà alla Procura per i Minorenni di Milano, per false dichiarazioni sulla propria identità, un 16enne italiano, incensurato. Il giovane è stato sorpreso dagli operanti in via Trento, senza giustificato motivo, e durante il controllo ha fornito false generalità, contestualmente è stato identificato un altro 16enne italiano, anch’egli incensurato, il quale, all’esito di una perquisizione personale, è stato trovato in possesso di 4 gr. di marijuana. Entrambi i giovani sono inoltre stati sanzionati per la violazioni delle disposizioni volte al contenimento del contagio da covid-19.

Nella notte del 14 marzo, alle ore 02:30 circa, militari del Nucleo Radiomobile sono intervenuti a Milano in via Cesare Correnti ove erano stati segnalati degli schiamazzi provenienti dall’interno di un appartamento. Sul posto gli operanti hanno constatato la presenza di 9 ventenni stranieri, tutti studenti universitari, ivi domiciliati. Durante le procedure di identificazione un cittadino straniero classe 1990 che si era nascosto sotto un letto, in stato di ebbrezza alcolica, si è improvvisamente scagliato contro gli operanti, colpendoli con calci e pugni, tanto da rendere necessaria la sua immobilizzazione forzata e l’arresto per violenza, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali.




Milano, feste in casa e assembramenti per strada: controlli serrati dei Carabinieri

MILANO – Controllate e identificate 90 persone. Sanzionati 17 giovani (tra i 16 e i 20 anni) trovati al di fuori del proprio comune di residenza, senza un giustificato motivo. Questo il risultato dei controlli pomeridiani portati avanti ieri dai militari della Compagnia Carabinieri Milano Duomo e del 3° Reggimento Lombardia per contrastare i fenomeni di “insofferenza giovanile” alle disposizioni di contrasto alla diffusione del CoViD-19.

Nel corso della serata, a Milano, a seguito di numerose segnalazioni di assembramento pervenute sul NUE 112, i militari della Compagnia Milano Duomo, coadiuvati da personale del 3° Reggimento Lombardia, sono intervenuti in piazzale Archinto, dove hanno identificato e segnalato per inosservanza delle misure anti-CoViD

  • – 23 persone (tra i 20 e i 28 anni, tutti italiani, molti dei quali studenti universitari), poiché si sono assembrati consumando alcolici;
  • – il proprietario di un pub, che vendeva alcolici in violazione della normativa.

Durante la notte, invece, i militari del Nucleo Radiomobile sono intervenuti in via Andrea Appiani, Milano, dove era stata segnalata una festa in un appartamento.

Sul posto i Carabinieri hanno identificato 21 persone, studenti di età compresa tra i 20 e i 24 anni. L’appartamento è intestato ad una donna 57enne, non presente in casa, madre di uno dei giovani identificati. Tutti i presenti sono stati sanzionati per la violazione delle norme anti covid, ed allontanati senza che opponessero resistenza.

I militari del Nucleo Radiomobile, successivamente, sono intervenuti in corso Vercelli, dove erano stati segnalati degli schiamazzi provenire da uno stabile. Sul posto i Carabinieri hanno accertato la presenza, in un appartamento al quarto piano, di 6 persone, tra cui il proprietario, intenti a consumare una cena. I soggetti, tutti trentenni, sono stati sanzionati in violazione della normativa covid-19.

In via Melzi D’Eril, i militari del Nucleo Radiomobile sono intervenuti nel corso della notte, dove era stata segnalata la diffusione di musica ad alto volume provenire da un appartamento al terzo piano. Sul posto i militari  hanno accertato lo svolgimento di una festa privata nell’abitazione di donna classe ‘63, dove era in corso un “karaoke” alla presenza di altri 6 ospiti, tutti trentenni. I soggetti sono stati sanzionati per violazione della normativa covid-19.

A Cesano Boscone (MI), questa notte, i militari della Stazione Carabinieri di Corsico, sono intervenuti in via Roma per segnalazione di schiamazzi interno appartamento. Circostanza al primo piano di un condominio, erano presenti 7 soggetti tutti italiani che si erano riuniti per cenare. I presenti sono stati tutti identificati e venivano sanzionati per la violazione delle disposizioni sanitarie per il contenimento della diffusione del Covid-19.




Castel Gandolfo, lo spettacolo offerto da un lago che va tutelato

CASTEL GANDOLFO (RM) – Uno spettacolo unico quando il lago si nasconde sotto una coltre di morbida e fitta nebbia, una magia sul lago Albano di Castel Gandolfo. Un posto unico da tutelare.




Castel Gandolfo, quei massi che incombono sulle teste dei cittadini: di chi è la competenza per mettere in sicurezza l’area?

Nella relazione della Città Metropolitana si legge che potrebbero verificarsi altri crolli. Il terreno da mettere in sicurezza è pubblico o privato?

CASTEL GANDOLFO (RM) – Ancora nessun intervento è stato effettuato per mettere in sicurezza il costone in piazzale dei Giochi Olimpici a Castel Gandolfo, di fronte il lungolago, dove a gennaio del 2019 un enorme masso è crollato dal costone fermandosi per miracolo, grazie a delle alberature instabili che hanno trattenuto la caduta, a pochi centimetri dal bar chiosco sottostante, si è sfiorata la tragedia, mentre era aperto con il personale che lavorava all’interno.

Se non ci fossero state quelle alberature definite dai tecnici di “scarsa consistenza” ci sarebbero stati dei morti. Ciononostante la questione così grave sembra essere finita nel dimenticatoio e questo pericolo che incombe con altre grandi rocce, che potrebbero staccarsi da un momento all’altro, continua a “minacciare” e pendere sulle teste di visitatori ignari del pericolo cui potenzialmente sono esposti.

Infatti, ci sono migliaia di persone che nel fine settimana transitano su quel piazzale, vicino delle transenne che non servono sicuramente ad evitare che un masso di peperino, qualora si stacchi dal costone, possa travolgerli.

Nonostante dalla relazione del Comune si evinca che il grosso masso si sia staccato da un terreno di un privato (una società), in questi due anni la situazione non è sembrata essere così chiara e le pertinenze, secondo quanto emerso in seguito, sembrerebbero essere di più soggetti (Comune e privato? ).

La domanda è molto semplice: il masso si è staccato da un terreno pubblico o privato?

Per levare ogni dubbio, in questi giorni, la proprietà del chiosco ha richiesto che venga stabilito dal Tribunale di chi sia la competenza per poter capire chi deve porre rimedio a questo grosso pericolo incombente per l’incolumità pubblica che, lo ricordiamo, solo per una questione di fortuna non ha prodotto altri episodi.

Tra qualche giorno si dovrebbe conoscere l’esito dell’accertamento tecnico preventivo richiesto

Come da relazione del geometra Pieragostini del Comune di Castel Gandolfo in merito al sopralluogo del 16 gennaio 2019, si legge che un grosso masso di peperino si era staccato dal costone sovrastante l’attività commerciale. L’area del distacco è stata individuata al foglio 2 particella 150 che come si legge dalla relazione del geometra comunale è di proprietà di una società con sede a Castel Gandolfo.

Il geometra a seguito dell’intervento suggerisce anche al Comune di emettere una ordinanza a salvaguardia della pubblica incolumità e “preservazione dei beni”

C’è anche una relazione di sopralluogo dei tecnici specializzati della Città Metropolitana da cui si legge che “la caduta è avvenuta da una parte rocciosa situata a circa 15 metri più in alto rispetto alla quota di arresto del grande masso”. Si legge ancora “la scarpata rocciosa da cui è avvenuto il distacco è segnalata come orlo di scarpata di frana nella cartografia relativa all’inventario dei fenomeni franosi.

Veniamo a conoscenza inoltre che si tratta di terreni superficiali alterati e argillificati dove la presenza di vegetazione e arbusti aggrava la situazione perché ha prodotto delle fratture e destabilizzato il costone.

Nella relazione della Città Metropolitana si legge che potrebbero verificarsi altri crolli

Nello specifico sono state “individuate due diverse porzioni di roccia completamente dislocate e a rischio crollo”. Si sono poi evidenziate le condizioni di pericolosità in cui versa l’intera parete, “l’area in esame – leggiamo ancora nella relazione dei tecnici della Città Metropolitana – è caratterizzata dall’innesco di fenomeni di crollo di roccia a rapido innesco e sviluppo in grado di mobilizzare volumi di roccia e detriti anche potenzialmente notevoli e capaci di minacciare la stabilità complessiva del settore in analisi e di comportare un rischio indotto molto elevato per beni e persone. Per risanare il tratto in esame lungo circa 100 metri è necessario intervenire rapidamente eliminando il pericolo che gli elementi tufacei posti in equilibrio instabile possano staccarsi dalla parete verticale….”.

Infine la Città Metropolitana elenca una serie di interventi quali la bonifica delle pietre, l’applicazione di una rete metallica e la realizzazione di un fosso di guardia collegato con le opere idrauliche e i tecnici dicono espressamente che le indicazioni dettate sono finalizzate alla salvaguardia dell’incolumità pubblica e preme anche sulla necessità di effettuare ulteriori studi specifici e approfondimenti.

Le relazioni messe nero su bianco parlano di un pericolo grandissimo. Adesso con l’accertamento delle responsabilità e competenze bisognerà quanto prima provvedere a salvaguardare la pubblica incolumità.




Varianti covid – 19, Marco Manzo: “Nel Lazio la legge regionale mette in sicurezza i tatuatori regolari e l’intero settore”

Approvata dalla Regione Lazio la legge n. 2 del 03/03/2021 che disciplina tutti gli aspetti legati alla pratica di tatuaggi e piercing. Nella Regione Lazio sono stimati 1350 studi di tatuaggi regolari e 30000 abusivi.

Come sappiamo i rischi in strutture non regolari possono essere molto alti: si possono rischiare malattie infettive come epatite ed Aids; inoltre i pigmenti utilizzati potrebbero essere non a norma e quindi potenzialmente tumorali. 

A ciò si aggiunga che in questo momento, col Coronavirus, i rischi sono ancora maggiori. L’obiettivo è far sì che gli operatori del settore lavorino alla luce del sole e siano controllati. Una legge era necessaria perché gli operatori lavorano basandosi sulle linee guida del Ministero della Sanità del 1998. Un altro aspetto che viene regolamentato è quello relativo alla durata dei corsi obbligatori, che passa dalle attuali 90 ore complessive a 800 ore per i tatuaggi e 300 per i piercing.

Sono esclusi dall’obbligo di frequentare i percorsi formativi coloro che abbiano frequentato e superato un corso di formazione regionale di almeno novanta ore istituito ai sensi della normativa vigente in materia ovvero che, alla data di entrata in vigore della legge , certifichi di avere esercitato l’attività di tatuaggio o piercing in modo continuativo per almeno cinque anni.

Le sanzioni previste per gli abusivi in assenza della SCIA o dei percorsi formativi vanno dai 3000 ai 15000 Euro , col sequestro delle attrezzature e dei materiali utilizzati; inoltre restano ferme le sanzioni amministrative e penali in tema di rifiuti previste dal decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 ( Norme in materia ambientale) e successive modifiche.

La regione Lazio, inoltre, stanzierà dei contributi per le donne che hanno subito una mastectomia e volessero ricorrere ad un tatuaggio per nascondere gli esiti cicatriziali.

La Giunta regionale del Lazio ha trattato con competenza i vari aspetti riguardanti la nostra attività, a cominciare dall’aumento di ore dei corsi obbligatori portate ad 800 per i tatuaggi e 300 per i piercing, oltre ai corsi d’aggiornamento per i professionisti. Lo dichiara Manco Manzo ,storico tatuatore romano famoso in Italia e nel mondo, titolare del Tribal Tattoo Studio di Via Cassia, uno dei primi e più frequentati della capitale anche per i suoi elevatissimi standard di igiene e sicurezza e tatuatore di fiducia di personaggi noti come Asia Argento, Max Gazzè, Gabriel Garko e tanti altri da noi intervistato,  commenta :

“Molto apprezzabile lo stanziamento di fondi per le donne che abbiano subito una mastectomia e vogliano coprirne gli esiti cicatriziali con un tatuaggio.

D’altra parte, il tatuaggio è già frequentemente utilizzato per coprire cicatrici di varia natura: questo tipo di lavoro personalmente mi da molta soddisfazione perché oltre a realizzare un tatuaggio si aiuta una persona che a volte ha difficoltà a mostrare alcune parti del corpo.

Vengono inoltre disciplinate le manifestazioni pubbliche

Personalmente, auspico una futura legge nazionale , con le stesse regole su tutto il territorio, con corsi professionali di durata triennale come già avviene per gli altri servizi di cura alla persona come estetica o parrucchieri,  per consentire una formazione che possa dare uno sbocco lavorativo più facile a chi aspira a questa professione con adeguata preparazione e competenza “

Prosegue Manzo, che è anche primo docente nei corsi professionali obbligatori in materia di igiene e sicurezza del lavoro e tecnica di tatuaggio e piercing sin dalla loro istituzione:

“Avevamo bisogno di una legge: io ho aperto la mia attività ben prima delle linee guida del Ministero della Sanitàdel 1998 , ed all’epoca tutto era molto complicato poiché non si sapeva come autorizzare l’inizio dell’attività, le regole ce le auto imponiamo per etica o competenza specifica , avevamo sempre timore di eventuali chiusure o divieti; avere regole certe consente di poter investire sulla propria attività e di condurla facilmente.

Per quanto riguarda un altro aspetto della Legge della Regione Lazio, ossia il divieto di tatuaggio e piercing ai minori di 14 anni , fatto salvo il lobo dell’orecchio , era una prassi già consolidata tra i professionisti del settore che non accontentano i minorenni, soprattutto in zone del corpo visibili che potessero costituire una limitazione per l’approccio ad alcuni ambienti di lavoro.

E’ necessario quindi ribadire quanto sia importante rivolgersi esclusivamente a tatuatori e piercer professionisti , cha abbiano le qualità per condurre queste pratiche in sicurezza: scegliere un tatuatore qualificato a Roma è molto facile data l’abbondanza di offerta a qualunque prezzo e per qualunque stile di tatuaggio si desideri.

La Regione Lazio durante l’emergenza Covid aveva già dato linee guida per l’esecuzione di tatuaggi  e piercing in sicurezza che hanno permesso agli operatori di lavorare con più tranquillità e dare garanzie ai propri clienti: al Tribal Tattoo Studio e negli altri studi professionali le applichiamo scrupolosamente: è stato imposto di far entrare un cliente alla volta, gli accompagnatori sono consentiti solo in caso di minorenne o di persona disabile, a tutti viene misurata la temperatura, vengono igienizzate le mani e gli ambienti di lavoro, vengono forniti dispositivi di protezione individuale e si cerca di evitare assembramenti lavorando solo su appuntamento.”

Marco Manzo , a cui si deve l’ingresso del tatuaggio nel mondo dell’arte contemporanea, nei Musei, nelle loro collezioni, nelle grandi mostre e nei monumenti pubblici, segnando così una nuova tappa nella storia dell’arte conclude: “La prima garanzia che si deve dare ad un cliente non è la capacità artistica ma la sicurezza igienico sanitaria”.




Marsala, doppio intervento di pulizia per il Parco di Salinella

MARSALA (TP) – Uno spettacolo indecoroso quello che si presentava ieri all’interno del Parco di Salinella di Marsala, un sito che viene periodicamente ripulito dall’Energetikambiente.

Personale e mezzi della Società di gestione del servizio raccolta differenziata sono intervenuti su indicazione dell’Amministrazione comunale, a seguito di segnalazioni da parte di alcuni cittadini.

Sul fronte della pulizia della città, è lodevole la crescente collaborazione dei marsalesi con le Istituzioni, afferma l’assessore Michele Milazzo. Tuttavia, riscontriamo ancora tanta inciviltà, ingiustificata e incomprensibile, su cui il cerchio va sempre più restringendosi”.

Gli operatori ecologici hanno effettuato un doppio intervento di pulizia. In mattinata, hanno provveduto a pulire dai rifiuti – che avevano formato una vera e propria microdiscarica – alcuni sentieri tra le siepi del Parco; nel pomeriggio, poi, l’Energetikambiente ha rimosso il notevole materiale ingombrante accatastato lungo gli stessi siti.