Roma, Tor Sapienza: arrestato l’uomo che terrorizzava e rapinava le donne

Scovato all’interno di un palazzo in stato di abbandono, ritrovo di sbandati

ROMA – Nell’ultimo periodo diverse sono state le rapine a donne sole dei quartieri Tor Sapienza e La Rustica, minacciate con coltello o pezzi di vetro. L’ultima rapina commessa ieri mattina, nei pressi di un supermercato in viale Palmiro Togliatti ai danni di una donna 50enne, è stata “fatale” per l’autore.

A mettere fine alle sue scorribande ci hanno pensato i Carabinieri della Stazione di Roma Tor Sapienza che, intervenuti subito dopo e raccolte le testimonianze, hanno avviato ininterrotte ricerche dell’uomo e lo hanno rintracciato e sottoposto a fermo di indiziato di delitto per rapina aggravata.

Il rapinatore, un cittadino del Gambia di 25 anni, senza fissa dimora e con precedenti, è stato scovato all’interno di un palazzo in stato di abbandono, ritrovo di sbandati, dove i militari hanno anche rinvenuto la borsa con all’interno il portafoglio contenente i documenti della vittima rapinata ieri mattina.

All’esito dell’attività di indagine effettuata dai Carabinieri della Stazione di Roma Tor Sapienza sono emersi gravi, precisi e concordanti elementi indiziari in merito alla responsabilità dell’uomo in ordine alla rapina consumata e, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, è stato sottoposto a fermo.

Ulteriori accertamenti sono in corso per verificare la responsabilità del fermato in merito ad analoghe rapine, recentemente verificatisi nel quartiere, per le quali alcune delle vittime hanno già effettuato delle individuazioni fotografiche. Il fermato è stato tradotto dai Carabinieri presso la Casa Circondariale di Roma “Regina Coeli”, in attesa della convalida del fermo.




Marsala, 100 candeline per nonna Leonarda

Al compleanno presenti anche la sorella Giuseppa di 102 anni e la cognata Maria di 101 anni

MARSALA (TP) – È stato il vice sindaco Paolo Ruggieri – a nome della Città di Marsala e dell’Amministrazione Grillo – a consegnare ieri la targa ricordo alla nuova centenaria Leonarda Lentini.

La nonnina, in buono stato di salute, ha confessato al vice sindaco – con il quale ha scambiato qualche battuta – che deve la sua longevità all’alimentazione: poca e varia.

Residente in contrada Torrelunga Puleo, vedova di Vito Montalto, agricoltore, dal loro matrimonio sono nati i figli Gaspare e Giovanni; quattro sono i nipoti e altrettanti i pronipoti. Con una di questi, la quindicenne Giulia, si diletta a giocare a briscola: “la mia bisnonna ricorda bene le carte e vince quasi sempre” ! All’eccezionalità dei 100 anni di Leonarda Lentini si aggiunge anche una straordinaria coincidenza che, afferma il vice sindaco Ruggieri “sarà un ricordo per me indimenticabile, oltre che un fatto sensazionale e certamente raro”.

Ai festeggiamenti per il compleanno di nonna Leonarda, infatti – presenti familiari e amici – non hanno voluto mancare la sorella Giuseppa (102 anni) e la cognata Maria (101 anni).




TreeHugging World Championship 2021: come una coscienza ecologica produce un’iniziativa imprenditoriale

In Lapponia, gli alberi si adottano e si abbracciano

Nel 1951 venne istituzionalizzata in Italia la Festa degli Alberi anche per insegnare ai giovani il valore e l’importanza di queste entità viventi tanto utili all’umanità; anch’io, ai miei tempi, in genere il 21 novembre, ero lieto di scrivere componimenti e temi su questo argomento. Nel 1979 questa celebrazione venne delegata alle regioni che, come con tante altre cose, la fecero  languire e morire. Ma esiste un paese che occorre prendere ad esempio per le modalità con cui cura e gestisce il patrimonio arboricolo, ed è la Finlandia, ove le foreste occupano il 75% del territorio. La foresta è elemento vitale per i finlandesi ed amore e rispetto li si esprimono in varie forme. Particolarmente originale quelle ideate da una signora che vive nella zona di Levi, Lapponia finlandese. Riitta Raekallio-Wunderink. Insieme alla famiglia ha realizzato un sistema di adozione a distanza di alberi ed addirittura un campionato mondiale di abbraccio all’albero, la cui prima edizione è stata vinta l’anno scorso da una italiana  e la cui 2° edizione è in programma il 21 agosto. La vincitrice dell’edizione 2021, Stefania D, ha trascorso tutta la sua vita vicino o circondata da alberi, raccogliendo bacche e castagne, facendo sport o semplicemente godendosi l'energia trasmessa dai boschi. “Ero molto nervosa prima della partenza”, racconta Stefania. “Ma quando la competizione è finita, ero piena di energia positiva dagli alberi, dalla foresta e dall'amore che si riversava dagli altri partecipanti”. Secondo i giudici, il modo di incontrare gli alberi di Stefania è stato "convincentemente attento e perspicacemente profondo".

I Campionati del mondo di TreeHugging 2021

che combinano il divertimento sostenibile e i benefici della connessione con la natura, sono organizzati da HaliPuu, una piccola azienda a conduzione familiare dal cuore grande che dal 2015 opera in Lapponia, prima per proteggere la foresta di famiglia dall’abbattimento ed ora, a distanza di anni, per diffondere l’esperienza e i benefici dell’amare gli alberi in tutto il mondo sia nella propria foresta a Levi che online. In effetti, il nome finlandese dell’azienda vuol dire “abbraccia l’albero”, Ora più che mai, connettersi con la natura e trovare pace ed equilibrio tra gli alberi – vivi o virtuali – è diventato più essenziale e necessario. HaliPuu funge da connettore tra la natura e le persone e spera di aiutare tutti a trovare il proprio modo ideale di vivere l’amore per gli alberi anche nelle proprie comunità.

Il TreeHugging World Championship 2021 è diviso in due parti, una competizione dal vivo nella foresta di HaliPuu a Levi, in Finlandia, e una competizione online di due settimane a cui chiunque può partecipare in qualsiasi parte del mondo. L’evento dal vivo nella foresta di HaliPuu è in programma a Levi, Lapponia, Finlandia, sabato 21 agosto 2021 alle 12:00 CET (a causa di Covid solo su invito) mentre l’evento virtuale, in tutto il mondo, si svolge  dal 13 al 28 agosto 2021

L’evento dal vivo dà il via alla National Treehugging Week 23.8.-29.8.22021 che si celebra in Finlandia dal 2016. L’evento live sarà trasmesso in streaming il 21.8.2021 alle 12:00 CET sui canali di social media di HaliPuu, tra cui https://happs.tv/ @RiittaRW e su https://www.instagram.com/LeviLapland/. I video clip verranno pubblicati in seguito sul sito Web di HaliPuu e su altri canali.  Finora sono stati annunciati dieci concorrenti, in rappresentanza dei loro paesi o aree di origine. Attualmente risiedono tutti in Lapponia e quindi non hanno bisogno di viaggiare. I Paesi e le regioni rappresentate: Ucraina, Spagna, Italia, Finlandia, Germania, Svizzera, Sámiland, Russia, Scozia e USA. Ogni partecipante gareggerà in tre categorie:

‘Speedhugging’(abbraccio rapido): la maggior parte degli alberi viene è abbracciata in due minuti. In un’area chiaramente contrassegnata, abbracciando il maggior numero possibile di alberi in un minuto, ogni abbraccio della durata minima di cinque secondi,

“Dedica”: abbraccio dedicato di un albero specifico a scelta del concorrente della durata massima di un minuto,

“Stile libero”: l’abbraccio più creativo. Stile aperto alla propria interpretazione del concorrente, un solo albero, della durata massima di un minuto.

Il premio: il vincitore combinato di tutte e tre le categorie riceverà il prestigioso titolo di TreeHugging World Champion 2021 e riceverà un’esperienza privata di Arctic Cocooning (una specie di immersione nella natura artica) con la famiglia HaliPuu .

Giudici: HaliPuu-Pappa Kaarle Raekallio, boscaiolo in pensione e proprietario della foresta, Ritva Saarensalmi, consulente senior del Parco Nazionale Pallas-Yllästunturi, Heikki Hamunen, esperto di foreste e media, Misha del Val, artista visivo e curatore indipendente.

L’evento online mondiale

Chiunque in qualsiasi parte del mondo può partecipare scattando una foto del proprio treehug  e condividendola con HaliPuu. Le immagini verranno posizionate nell’app HaliPuuForest dove possono essere esplorate in base alla posizione sulla mappa.Per qualificarsi, i partecipanti devono fare tre cose:

caricare una fotografia (nessun video) di se stessi o di una persona cara/amica che abbraccia un albero su https://www.halipuu.com/treehuggingworldchampionships/   O pubblicarla su Instagram con entrambi gli hashtag #TreeHugging2021 e #HaliPuu entro le 11:00 CET di sabato 28 agosto 2021, includendovi le coordinate dell’albero in questione (in modo che si possa posizionarlo nell’app HaliPuu) nella fotografia. Questo può essere fatto ad esempio con le mappe di Google o la funzione bussola della maggior parte dei telefoni).

Includere una descrizione del motivo per cui piace questo albero specifico o l’abbraccio di un albero in generale. Il vincitore sarà selezionato dai giudici in base al sentimento profondo trasmesso nell’abbraccio all’albero,alla creatività e al espressività complessivi nell’immagine.

Il vincitore del concorso online sarà annunciato domenica 29 agosto, durante una normale trasmissione settimanale in diretta di HaliPuu a mezzogiorno CET (https://happs.tv/@RiittaRW)

I premi: il vincitore dei campionati mondiali online di TreeHugging 2021 sarà invitato a partecipare alla competizione dal vivo del 2022 nella foresta di HaliPuu, Levi, Finlandia. Riceverà biglietti in vagone letto per il viaggio in treno per due, Helsinki-Rovaniemi-Helsinki (per gentile concessione di VR, ferrovie finlandesi), un soggiorno di una settimana per due a Levi (per gentile concessione di Visit Levi) ed un viaggio privato per due nella foresta HaliPuu, il tutto durante il TreeHugging 2022 l’anno prossimo.

Maggiori dettagli sui Campionati Mondiali di TreeHugging 2021 pubblicati su https://www.halipuu.com/treehuggingworldchampionships/ e seguendo gli hashtag #TreeHugging2021 #HaliPuu

Oltre ai Campionati mondiali di TreeHugging, HaliPuu è noto per aver generato un’enorme attenzione da parte dei media con le sue idee innovative. È stata creata l’agenzia omonima per adottare un albero. Kaarle, il nonno, ‘Pappa’, il proprietario della foresta, ha selezionato personalmente alcuni dei migliori pini lapponi tra cui scegliere il potenziale adottando. HaliPuu offre, con tariffe esposte sul sito, anche una gamma di accessori prodotti localmente utilizzabili per personalizzare l’albero prescelto; si può tenere il proprio albero come amico personale o regalarlo a qualcuno. Una volta adottato un albero, è da amare e custodire per i duccessivi cinque anni (dopodiché sarà chiesto di riconfermare la propria adozione per assicurarsi che si sia ancora interessati). Viene contrassegnato e sono inviate le coordinate precise con un collegamento video dove è presentato il proprio albero che può anche esser visitato, se si vuole, in loco od a distanza.

Nel 2018, Halipuu ha ricevuto, come prodotto turistico,  il premio dall’ente turistico finlandese, VisitFinland, “VisitFinland authentic experience award “per una esperienza autentica.

https://www.halipuu.com/



Volevano far entrare in Italia pericolosi clandestini: in manette due uomini

CAGLIARI – La Polizia di Stato di Cagliari ha arrestato due uomini ai vertici di un’organizzazione transnazionale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione, che preparavano l’ingresso in Italia di pericolosi clandestini ed hanno sequestrato un veliero di 17 metri battente bandiera olandese a circa 2 miglia a largo della spiaggia di Piscinni (CA).

Gli uomini della Squadra Mobile di Cagliari hanno dato così esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal G.I.P. di Cagliari a carico un tunisino  62enne, e di un tedesco 26enne, indagati per aver partecipato ad un’associazione a delinquere transnazionale finalizzata a far entrare in Italia stranieri privi di titoli di soggiorno. I due erano ai vertici dell’organizzazione.

L’esecuzione delle misure cautelari si è resa necessaria perché era emerso che nei piani dell’associazione criminale vi era l’imminente trasporto sul territorio italiano di alcuni migranti di origine maghrebina definiti “uomini di potere” e “bombe per l’Europa”. Tenuto conto della gravità del progetto, la Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari, con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia, ha dato ordine di eseguire le misure cautelari emesse dal G.I.P. non appena il veliero avesse di nuovo raggiunto le coste italiane.

Per le attività di localizzazione e di abbordaggio del veliero è stato fondamentale l’impiego di mezzi aerei e navali della Guardia Costiera, con il coordinamento del Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo (I.M.R.C.C.) di Roma.

Dopo diverse missioni di ricerca protratte per giorni, un velivolo ATR42 della Guardia Costiera ha individuato il veliero a 50 miglia a sud della Sardegna, quest’ultimo era monitorato anche da una microspia Gps/Gsm installata dagli uomini della Sezione Criminalità Straniera della Squadra Mobile. L’abbordaggio è scattato quando due motovedette della Guardia Costiera, con a bordo anche personale della Squadra Mobile, hanno intimato all’equipaggio di fermare la barca. L’area era sorvegliata da un elicottero e da un velivolo ART42 della Guardia Costiera.

Il veliero era all’ancora nel golfo di Piscinni, dove era giunto circa due ore prima dopo aver fatto scalo un giorno in Tunisia e due giorni a largo delle coste algerine.

Le indagini della Squadra Mobile, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari, sono iniziate il 30 agosto 2020, dopo lo sbarco a Capo Malfatano, in provincia di Cagliari, di cinque tunisini e due tibetani. I migranti furono avvistati da alcuni bagnanti mentre scendevano a terra dal tender partito dal veliero. Furono poi fermati dai Carabinieri, chiamati dal gestore di un chiosco, e portati nel centro di accoglienza di Monastir (CA).

La ricostruzione di quello sbarco ha permesso agli uomini della Squadra Mobile di avviare una complessa indagine e di attivare numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali, attraverso le quali sono stati raccolti gravissimi indizi di colpevolezza a carico degli indagati sull’esistenza di un’associazione a delinquere, con ramificazioni internazionali, in grado di trasportare in Italia decine di stranieri provenienti dal nord Africa e dai paesi asiatici (Tunisia, Algeria, India, Cina, Taiwan, Vietnam).

L’organizzazione si faceva pagare dai 3000 ai 6000 euro a persona, per il viaggio in Italia con il veliero e il successivo trasporto in auto verso altri paesi dell’Unione Europea. Gli stranieri venivano prelevati dalla Grecia o dalle coste della Tunisia e dell’Algeria, “da dove si poteva partire senza subire controlli”, come gli stessi indagati affermano nei dialoghi intercettati. L’organizzazione era in grado di mettere a disposizione dei migranti documenti falsi, qualora servissero. Alcuni viaggiavano anche con documenti autentici.

Le indagini hanno anche documentato che il 29 novembre 2020 gli arrestati hanno trasportato sulle coste siciliane 19 stranieri, di origine vietnamita e di Taiwan, che prima erano stati fatti transitare attraverso la Turchia e poi imbarcati in Grecia.

In quella occasione, il veliero aveva stazionato nella rada del porto di Siracusa per tre giorni. La segnalazione della Squadra Mobile di Cagliari, sotto il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia, aveva consentito alla Questura di Siracusa di intervenire e di bloccare tutti i clandestini, dopo il loro sbarco in una parte nascosta dello scalo marittimo.

Il veliero veniva gestito dal cittadino tunisino, che è anche l’armatore, mentre il cittadino tedesco svolgeva le mansioni di “manager di bordo”, come lui stesso si definiva con i migranti, e organizzava gli sbarchi. Sul veliero sono stati trasportati sino a trenta migranti.

Durante la perquisizione dell’imbarcazione i poliziotti hanno rinvenuto un foglio, appeso in diverse parti della barca, nel quale si davano precise istruzioni ai clandestini, per “facilitare” la convivenza a bordo durante le lunghe traversate sino alla Sardegna o alla Sicilia. Ai migranti veniva dato ordine in inglese, di: “non parlare mai con il Capitano”; “non entrare nella stanza del Capitano e nel bagno dell’equipaggio”; “non fare nessuna foto”; “non gettare in mare la spazzatura”; “non salire mai in coperta durante le ore del giorno”; “non prendere cibo se non autorizzati ma solo acqua”; “pulire ciò che viene sporcato”; “non fumare nelle cabine”. Le istruzioni terminavano con un quasi ironico “benvenuti a bordo”.

All’operazione ha partecipato anche personale della DIGOS e del Commissariato P.S. di Iglesias. Il veliero è stato sottoposto a sequestro preventivo e condotto nel porto di Cagliari. I due arrestati si trovano ora nel carcere di Uta (CA).




Cori, presentato ufficialmente il Consorzio Vini Doc: “Giornata storica per questo territorio”

Primo Consorzio di Tutela della provincia di Latina

CORI (LT) – Si è svolta ieri nel quattrocentesco chiostro di Sant’Oliva, all’interno del complesso monumentale omonimo, presente l’assessore regionale all’Agricoltura Enrica Onorati, la presentazione ufficiale del Consorzio Volontario per la Tutela e la Valorizzazione dei Vini D.O.C. Cori e del logo che lo rappresenterà.

Primo Consorzio di Tutela della provincia di Latina, esso avrà come finalità la tutela, la promozione, la valorizzazione e la cura degli interessi generali relativi alla denominazione ‘Cori’.

“Oggi si scrive una bella pagina della storia di questo territorio – ha esordito aprendo gli interventi il sindaco di Cori Mauro De Lillis in qualità di padrone di casa – Finalmente le aziende che hanno creduto e credono in questo territorio si uniscono per uno scopo comune, valorizzare e tutelare una delle nostre eccellenze, ma anche raccontare la storia, la cultura e l’identità di questa terra. Si gettano le basi concrete per realizzare un brand ‘Cori’ da promuovere a livello nazionale ed internazionale”. Il primo cittadino si è inoltre soffermato sulla difesa del territorio, anche da colture, come il kiwi, che sono un’opportunità economica per i produttori ma che stanno consumando le riserve idriche con conseguente danno per l’intera area. “Il consorzio – ha concluso in proposito – dovrà essere l’uomo in più per far incrementare il valore economico dei nostri prodotti autoctoni e delle terre in cui vengono coltivati e vincere la sfida reddituale con le altre colture che non appartengono a questi territori”.

Non ha voluto mancare ad un appuntamento così importante per la provincia di Latina l’assessore regionale all’Agricoltura: “Ci tenevo ad esserci”, ha detto infatti Enrica Onorati che ha poi sottolineato “l’audacia di questa amministrazione e dei soci fondatori – che ha ricordato uno ad uno -, dei visionari che in questi tempi non facili hanno saputo guardare oltre, peraltro nel corso di una pandemia, per cui ancora di più: grazie. Non è scontato che le istituzioni si aprano al mondo delle imprese, ma l’area corese testimonia quanto sia positiva l’unione tra istituzioni e libera impresa”. L’assessore si è quindi soffermata sui temi dell’ambiente, del paesaggio, dell’equilibrio tra redditività e gestione sostenibile. “I nostri agricoltori – ha aggiunto – sono gli ambasciatori di tutti noi e della nostra terra. Insieme percorreremo una strada che credo ci riserverà grandi soddisfazioni”.

Peculiarità del Consorzio è costituita dal fatto che il Comune di Cori fa parte del Consorzio stesso quale socio fondatore (insieme alla Soc. Coop. Cincinnato e alle aziende agricole Marco Carpineti, Tenute Filippi, Molino7Cento). L’assessore all’Agricoltura del Comune di Cori, che ha fortemente voluto la nascita di questo progetto, ne è infatti direttore generale: “Sono orgogliosa di appartenere a questo territorio – ha affermato Simonetta Imperia -. Il Comune partecipa al Consorzio ma è chiaro che protagonisti ne sono i produttori, il ruolo dell’amministrazione è stato quello di mettere attorno a un tavolo i protagonisti, seguire poi i vari passaggi nonché l’approvazione dello statuto da parte del ministero delle Politiche Agricole. L’intento – ha detto ancora – è aprire il Consorzio a tutti i produttori che vorranno aderire, è superare la gestione ordinaria, superare la politica dell’immediato per pensare alle generazioni future, è pensare all’economia sostenibile rivendicando un vitigno autoctono e stare su mercati che possano remunerare gli agricoltori. Dobbiamo comprendere che solo superando la visione dell’io ed entrando in quella del noi ci sarà una prospettiva per questo territorio e riusciremo ad andare lontano”.

“Cori è in controtendenza rispetto al territorio regionale – ha spiegato Claudio Di Giovannantonio dell’Arsial – anche grazie, oltre all’impegno dell’amministrazione e dell’assessore Imperia, alla presenza di aziende che godono già di ampia reputazione anche in ambito internazionale e che hanno visto un’opportunità rilevante al di là delle piccole dinamiche locali e del particulare. Il Consorzio non è però una bandierina da piantare bensì una leva da agire e anche sul tema della sostenibilità e del consumo di acqua c’è tanto lavoro che possiamo fare e noi saremo al vostro fianco”.

A chiudere gli interventi il presidente del Consorzio Nazzareno Milita (presidente anche della Cincinnato), che ha fatto un excursus dal passato e dalla nascita della Doc Cori, 50 anni fa, al futuro e alle prospettive da concretizzare, evidenziando “la fortuna di vivere in un territorio con tantissimi piccoli produttori che, così tutelando quest’area, non hanno colto la fase dell’internazionalizzazione di vitigni, come invece è avvenuto altrove. Abbiamo al contrario saputo cogliere l’importanza dei vitigni autoctoni, che molto impegno e lavoro ci sono costati nel corso degli anni. Ora tra gli obiettivi – ha concluso – ottenere la dicitura ‘Doc Nero Buono di Cori’ che porterà la bandiera della città e far sì che tante aziende aderiscano al Consorzio per dare lustro alla nostra terra”.

Al termine degli interventi è stato proclamato il vincitore del concorso attraverso il quale si è scelto il logo che d’ora in poi rappresenterà il Consorzio. Tra i sette partecipanti, la commissione ha selezionato il progetto di Dante D’Elia, con la seguente motivazione: “Il logo risulta estremamente identitario, elegante e istituzionale. L’autore è riuscito a sintetizzare graficamente, elementi architettonici e paesaggistici tipici del territorio corese con elementi propri della viticoltura nonché a porre il giusto accento sul marchio DOC e sul ‘nome della Città’. Il logo spicca per la sua immediatezza, facilmente riconoscibile e riconducibile al Consorzio. Viene inoltre apprezzata la versatilità che lo rende idoneo a qualsiasi tipo di formato”.




Roma, degrado, accattonaggio e commercio abusivo: passate al setaccio l’area da piazza Pio XII e via della Conciliazione

ROMA – Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Roma San Pietro unitamente ai Carabinieri del Nas di Roma e della Polizia Locale di Roma Capitale, hanno effettuato una mirata attività di controllo in tutta l’area da piazza Pio XII e via della Conciliazione, volta a contrastare ogni forma di degrado, il commercio ambulante abusivo e l’accattonaggio, che ha permesso di denunciare 2 cittadini stranieri e di elevare sanzioni amministrative per 20 mila euro. 

In particolare, i Carabinieri della Stazione San Pietro hanno denunciato a piede libero, per esercizio molesto dell’accattonaggio due cittadini stranieri, senza fissa dimora di 40 e 51 anni, entrambi già noti ai militari.

I due sono stati sorpresi rispettivamente in piazza Pio XII e largo Giovanni XXIII mentre, con l’ausilio di una stampella e l’altro di un bastone, si fingevano claudicanti e chiedevano insistentemente l’elemosina ai turisti in transito.

Con il supporto dei Carabinieri del NAS e della Polizia Locale sono state elevate sanzioni amministrative nei confronti di 7 venditori ambulanti per un importo complessivo di 20 mila euro. In particolare sono stati sanzionati per inosservanza delle procedure volte a garantire la sicurezza igienica degli alimenti, due romani di 56 e 59 anni. Inoltre è stata disposta l’immediata chiusura dell’attività di vendita ambulante nei confronti di un 60enne e di una 56enne, che con i loro camion bar, in piazza Pio XII e in via della Conciliazione, sono stati sorpresi mentre occupavano arbitrariamente una postazione destinata al commercio ambulante di un altro venditore.




Roma, operazione antidegrado dei Carabinieri dal centro storico alle periferie

4 arresti e una denuncia in meno di 48 ore. Sequestrate dosi di droga e sanzionato un bar

ROMA – Continua l’azione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma contro ogni forma di degrado e di illegalità nella Capitale, dal centro storico alle periferie.

Nelle ultime 48 ore, infatti, i Carabinieri hanno passato al setaccio vie, parchi pubblici, nodi di scambio e zone maggiormente frequentate durante la movida.

All’ esito delle attività, quattro persone sono state arrestate e una denunciata. I Carabinieri hanno anche sequestrato dosi di droga – tra cocaina, hashish e shaboo – e hanno sanzionato il titolare di un esercizio commerciale per violazioni amministrative.

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Montesacro hanno arrestato un 40enne di Frascati sorpreso in via Recanati angolo via Osimo, quartiere San Basilio, mentre cedeva un involucro contenente hashish ad un giovane. Il pusher è stato bloccato e trovato in possesso di dosi di hashish e di cocaina mentre l’acquirente è stato identificato e segnalato come assuntore all’Ufficio Territoriale del Governo di Roma. L’arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo. Dovrà rispondere di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti.

Con la stessa accusa, i Carabinieri della Stazione Roma Porta Portese hanno arrestato una 34enne romana, senza fissa dimora e già nota alle forze dell’ordine, fermata in via Orti di Cesare, dopo aver ceduto alcune dosi di shaboo ad un acquirente, identificato e segnalato quale assuntore. Nelle tasche della 34enne, i Carabinieri hanno rinvenuto, e poi sequestrato, 2 g di shaboo e 100 euro in contanti, provento dell’attività illecita. L’arrestata è stata trattenuta in caserma, in attesa del processo di convalida.

Nel pomeriggio, i Carabinieri della Stazione Roma Quadraro, unitamente a quelli del Nas di Roma, hanno effettuato controlli presso alcuni esercizi commerciali del quartiere, sanzionando il titolare di un bar in via Scribonio Curione, per un totale di 3.000 euro, per la mancanza del manuale Haccp e Igiene, nonché per la mancata attuazione delle procedure di autocontrollo.

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Casilina, invece, hanno arrestato un 31enne romano, con precedenti, con le accuse di ricettazione e resistenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo, che procedeva a velocità sostenuta a bordo di un motoveicolo lungo via Filippo Serafini, alla vista dei militari che gli hanno intimato l’alt, si è dato alla fuga impegnando contromano l’incrocio tra viale Palmiro Togliatti e via Santi Romano, dove collideva con un’autovettura in transito. Il 31enne ha abbandonato il veicolo e ha tentato di fuggire a piedi, ma è stato raggiunto e bloccato dai Carabinieri. Dagli immediati accertamenti, il motoveicolo è risultato rubato e denunciato oggetto di furto nella stessa giornata dal proprietario e quindi per l’uomo sono scattate le manette. L’arrestato è stato condotto presso la propria abitazione e sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.

Nella notte, i Carabinieri della Stazione Roma Cinecittà sono intervenuti in via di Torpignattara per la segnalazione di una rissa in strada tra tre persone. Giunti sul posto, i Carabinieri hanno trovato solo due cittadini stranieri, un 31enne indiano e un 57enne afghano, che, unitamente ad un terzo uomo allontanatosi, in evidente stato di alterazione psico-fisica presumibilmente dovuta all’assunzione di alcool e a seguito di una lite per futili motivi, si erano aggrediti reciprocamente con calci e pugni, colpendosi anche con un tergicristallo strappato da un’autovettura in sosta. I due sono stati medicati al Policlinico Umberto I per le ferite riportate, guaribili in 8 e 10 giorni. I Carabinieri li hanno denunciati a piede libero per rissa, lesioni personali e danneggiamento. Dagli accertamenti eseguiti dai militari è emerso anche che il 30enne indiano, senza fissa dimora, era gravato da un’ordinanza di sostituzione dell’obbligo di presentazione in caserma, a cui era sottoposto, con la custodia cautelare in carcere, emessa in data 16 settembre 2020 dal Tribunale di Roma, per il reato di tentata rapina. È stato quindi arrestato e portato nel carcere di Velletri, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.




Crispiano, teatro: grande successo per l’edizione 2021 di “Terra e Sangue”

Al termine della rappresentazione, ispirata al capo brigante Cosimo Mazzeo, detto Pizzichicchio, applausi a scene aperte

CRISPIANO (TA) – Oltre 60 attori, musicisti e comparse, hanno rievocato il brigantaggio meridionale post unitario, mettendo in primo piano alcuni personaggi emblematici che, tra il 1860 e il 1864, concentrarono le scorribande nel territorio di Grottaglie, Montemesola, Martina Franca e Crispiano dove, nella battaglia della Masseria Belmonte venne annientato il grosso della banda mentre il capo Cosimo Mazzeo detto “Pizzichicchio”, riuscito a fuggire, fu in seguito catturato alla Masseria Raggeruddo.

L’edizione 2021 dello spettacolo è andata in scena nella Masseria Mita, di Vincenzo Imperatrice

Al termine della rappresentazione applausi a scene aperte per i tre organizzatori, Luciano Paciulli, Leonardo Bello e Concetta Vitale i quali, con tenacia e nonostante le molteplici difficoltà derivanti anche dal Covid 19, hanno fatto in modo che anche quest’anno lo spettacolo potesse andare in scena con una rinnovata sceneggiatura e una recitazione passionale e ricca di enfasi.

Alla prima serata hanno assistito tra gli altri, il Presidente della Provincia di Taranto Giovanni Gugliotti insieme alla consigliera Sabrina Pontrelli, l’Assessore Aurora Bagnalasta delegata ai Servizi Sociali, alla Cultura e allo Spettacolo e alle Pari Opportunità del Comune di Crispiano, la Consigliera con delega al Turismo Monica Taurino e il Prefetto Francesco Tagliente con la sua signora.

L’Osservatore d’Italia ringrazia il fotografo Silvano Martinelli poter la gentile concessione delle foto pubblicate in galleria.



Roma, ospedale San Giovanni Addolorata: inaugurato il reparto ristrutturato di medicina interna ad alta intensità di cura

L’assessore D’Amato ha consegnato gli attestati di benemerenza agli operatori impegnati nella lotta contro il covid

ROMA – Stamattina l’Assessore alla Sanità e Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato, ha consegnato un attestato di benemerenza a una rappresentanza del personale dell’Azienda impegnato in prima linea nella lotta contro la pandemia. La cerimonia si è svolta presso la Sala Folchi del complesso monumentale del San Giovanni Addolorata alla presenza della Direzione Strategica dell’Azienda e di 60 professionisti e operatori in rappresentanza dei 714 che hanno ricevuto la benemerenza.

Un riconoscimento speciale per ringraziare medici, infermieri, operatori per l’impegno profuso nei mesi più difficili della pandemia, per la dedizione, professionalità, umanità dimostrate nell’assistenza fornita senza sosta ai pazienti colpiti. 

Nel corso della visita dell’Assessore al San Giovanni si è svolta anche l’inaugurazione del nuovo reparto di “Medicina Interna ad Alta Intensità di Cura” dell’ospedale, adiacente al Pronto Soccorso e destinato ai pazienti acuti più complessi che necessitano di ricovero, ristrutturato con i fondi destinati a potenziare Rete Ospedaliera regionale al fine di contrastare gli eventi pandemici (D.L. 34/2020 del 19 maggio 2020, convertito in legge n. 77 del 17 luglio 2020). 

Nello specifico il finanziamento ha reso possibile:  

  • la realizzazione di 8 nuovi posti di terapia sub-intensiva 
  • la riqualificazione, edile ed impiantistica, delle 8 postazioni di terapia sub-intensiva già esistenti nel reparto 
  • l’adeguamento del reparto e dei suoi servizi ancillari ai requisiti previsti dal DCA U0008 del 10.02.2011 e s.m.i.  

    Grazie ai lavori eseguiti, pertanto, il reparto può disporre oggi di 24 posti letto in totale: 8 ordinari per acuto e 16 di terapia sub–intensiva, di cui 2 isolati. 

    Gli impianti elettrici, elettronici, rilevazione incendi, gas medicinali e di ventilazione e condizionamento sono stati completamente rinnovati; in particolare l’impianto di ventilazione e condizionamento delle stanze di degenza sub–intensiva è stato concepito per garantire un trattamento differenziale delle pressioni interne, che possono essere fatte variare da positive a negative in funzione della tipologia dei pazienti da trattare. 

    “Oggi – ha commentato l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato – ho avuto il piacere di partecipare a due eventi diversi ma collegati. Il primo è la consegna degli attestati di benemerenza al personale sanitario che si è distinto e continua a distinguersi per l’impegno nella lotta al Covid; l’altro è l’inaugurazione del nuovo reparto di Medicina Interna ad Alta Intensità di Cura del San Giovanni. I due eventi sono legati, perché entrambi simboleggiano la continuità nell’impegno, nel duro lavoro e nell’innovazione del nostro Sistema Sanitario Regionale, per garantire ai nostri cittadini sempre un alto livello di qualità nei servizi erogati.” 




Il Festival mondiale ObiettivoCorto – MobileFilmFestival premia l’eccellenza italiana Mirko Alivernini

Il regista sta attualmente realizzando il suo ultimo progetto “Rocky Giraldi – Delitto a Porta Portese” che uscirà nel mese di ottobre e sarà dedicato a tutti i fan di Tomas Milian e Bombolo

Il regista romano Mirko Alivernini continua a mietere successi con le sue opere: il 22 agosto sul palcoscenico della rassegna “ObiettivoCorto – MobileFilmFestival” ritirerà il prestigioso premio come “Eccellenza italiana” per il suo cinema tecnologico e all’avanguardia.

Nei giorni della rassegna che si svolgerà dal 17 al 22 agosto 2021 a Isernia verrà data al pubblico la possibilità di vedere una delle ultime opere del regista, “The WoodCutter”, thriller horror – psicologico con protagonista l’attrice Paola Lavini, presente su Amazon Prime e prodotto dalla Mainboard Production, casa di produzione di Mirko Alivernini.

ObiettivoCorto è un concorso internazionale di cortometraggi e documentari riservato ai registi che operano esclusivamente con smartphone, tablet, action camera e droni per la realizzazione delle opere cinematografiche.

Il progetto vuole avvicinare le persone al cinema e fornire spunti di riflessione, analizzando le nuove tecnologie ed evidenziando come possano divenire validi strumenti di interpretazione e osservazione del mondo.

L’iniziativa è inserita nell’ambito dell’iCINEMA Film Festival (iNTERNATIONAL – iNNOVATIVE – iNTERACTIVE), festival internazionale dedicato alle arti visive e cinematografiche.

Lo spettatore potrà vedere opere internazionale, provenienti da oltre 400 Paesi del mondo e realizzate attraverso le nuove tecnologie.

L’uso della metodologia a doppia intelligenza artificiale di Alivernini, che lo ha reso il primo regista in Italia a introdurre questo nuovo metodo di lavoro, oggi sempre più diffuso tra i giovani, ha spinto gli organizzatori di ObiettivoCorto ha volere fortemente che il regista ritirasse questo premio.

“L’importanza di ciò che si fa appartiene alla visione personale che si ha del mondo” con queste parole Alivernini ha commentato entusiasta la notizia del riconoscimento, ribadendo che “chi ha paura del progresso vive costantemente in un’inevitabile regresso”.

Mirko Alivernini attualmente sta realizzando il suo ultimo progetto “Rocky Giraldi – Delitto a Porta Portese” che uscirà nel mese di ottobre e sarà dedicato a tutti i fan di Tomas Milian e Bombolo.




Sole Luna Doc Film Festival: premiati “Il mio Corpo” di Michele Pennetta e “The Golden Buttons” di Alex Evstigneev

Due film che raccontano le esistenze in bilico di adolescenti in angoli diversi del mondo: dalla Sicilia più emarginata alla Russia militare

La giuria internazionale del 16esimo Sole Luna Doc Film festival ha decretato i film vincitori di quest’anno. Il premio come miglior documentario è andato a Il mio corpo di Michele Pennetta che racconta le vite sospese di un adolescente siciliano, Oscar, e di Stanley, giovane nigeriano, e che ottiene anche una menzione speciale come miglior montaggio. Il premio per il miglior cortometraggio è andato a The Golden Buttons di Alex Evstigneev, premiato anche dalla Giuria Nuovi Italiani, che riesce a mostrare l’addestramento a cui tanti adolescenti russi si sottopongono iscrivendosi volontariamente alla scuola presidenziale dei cadetti per poter servire un giorno nella Guardia Nazionale voluta da Putin.

Conquista il premio Soundrivemotion per il sound e la migliore colonna sonora originale firmata da Roy Paci, il film A Black Jesus di Luca Lucchesi, proiettato per la prima volta in Italia su grande schermo proprio al Sole Luna e giudicato il “Miglior film” di questa edizione dalla giuria degli Studenti. Il pubblico ha invece premiato il film The village resists di David Bert e Joris Dhert.

Il miglior documentario ha ricevuto un premio di 3 mila euro finanziato da Fondazione Sicilia. Al miglior cortometraggio è andato il premio di 300 euro sostenuto dal Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino. Il vincitore del premio Soundrivemotion, ideato da Joe Schievano, ha ricevuto una strumentazione tecnica per la registrazione dei suoni ambientali.

«È stato un onore per noi poter ospitare quest’anno tante anteprime internazionali e nazionali: film che erano rimasti nei cassetti a causa del Covid e che adesso iniziano il loro percorso nei festival», dicono i direttori artistici Chiara Andrich e Andrea Mura. È il caso del corto- rivelazione The Golden Buttons presentato in anteprima italiana: potente tanto nei contenuti quanto nel registro narrativo. È un’anteprima siciliana, invece, Il mio corpo di Michele Pennetta girato in Sicilia e prodotto da Kino Film in co-produzione con Close Up Films, RSI radiotelevisione svizzera e Rai Cinema. Presentato in anteprima assoluta nel 2020 a Visions du Réel, il film ha già conquistato la critica internazionale per la sua poetica e la forza del racconto. A ritirare il premio per il miglior documentario, Stanley Abhulimen.

«Questo premio è una grande gioia per me. …Avrei tanto voluto essere presente», ha detto nel video messaggio il regista Michele Pennetta, in partenza per il Festival di Cannes dove tra qualche giorno Il mio corpo sarà proiettato nell’ambito dell’Acid Cannes. «Conosco la Sicilia da tanto tempo ed è per me un onore che il film riceva un premio in quest’Isola per un film girato qui», ha aggiunto Paolo Ferrari, direttore della fotografia. Ha ringraziato in video messaggio anche Alex Evstigneev, autore di The Golden Buttons. Il premio per la colonna sonora e il premio della giuria degli studenti al film A Black Jesus sono stati consegnati dagli stessi studenti e da Joe Schievano sabato sera al regista Luca Lucchesi e a Roy Paci.

«Per il Festival – dice Lucia Gotti Venturato, presidente dell’Associazione Sole Luna. Un ponte tra le culture – questo è un anno di svolta. Insieme alla direzione artistica e alla direzione scientifica del Festival abbiamo scelto di consolidare le collaborazioni con altri Festival e mettere al centro di questa e delle prossime edizioni il tema dell’Ambiente. Inoltre, insieme ad Enel Green Power, nostro main sponsor, abbiamo deciso di rafforzare il nostro impegno sul fronte della produzione documentaria dedicata alla transizione ecologia e alle energie rinnovabili». «È stata un’edizione ricca di nuovi legami e di giovani – dice il direttore scientifico Gabriella D’Agostino – Giovani delle scuole che da quest’anno arrivano anche da fuori Palermo, giovani volontari giunti al festival anche dall’estero e giovani universitari, italiani e non,  interessati ai temi che caratterizzano la nostra rassegna: diritti umani, ambiente, migrazioni, inclusione. Restiamo convinti che questa sia la strada giusta per sensibilizzare e far maturare una coscienza più consapevole della realtà che ci circonda e del tempo che viviamo».

La giuria internazionale composta da Pierfrancesco Li Donni, regista vincitore della scorsa edizione del Sole Luna; Ian Brennan, musicista e produttore musicale, premiato ai Grammy Awards; Lamia Belkaied Guiga, critica cinematografica edirettricedell’École supérieure de l’audiovisuel et du cinéma (Università di Cartagine, Tunisia); Marilena Delli Umuhoza, fotografa, regista e autrice di libri sul razzismo (l’ultimo: Negretta. Baci razzisti, Red Star Press, 2020); e Nadeesha Dilshani Uyangoda, scrittrice e giornalista freelance per testate internazionali come Al Jazeera English, The Telegraph e Open Democracy, specializzata in questioni relative alle migrazioni e, in particolare, alle cosiddette seconde generazioni, ha assegnato anche una serie di menzioni speciali:

per la regia al film Fiancées di Julia Bünter

per la fotografia al film  Rhythms of Lost Timedi Anisa Sabiri

per il montaggio al filmIl mio corpo di Michele Pennetta

per il sound al filmA black Jesus di Luca Lucchesi

«Abbiamo lavorato bene – dice a nome di tutti i giurati Nadeesha Dilshani Uyangoda, componente della giuria internazionale – Ci siamo ritrovati sulla gran parte delle valutazioni e anche quando non è stato così, siamo arrivati facilmente ad una sintesi, facilitati dall’alta qualità dei film in concorso».

Altre menzioni speciali sono state assegnate dalla giuria degli Studenti al film I, Mary di Aliki Saragas e dalla giuria Nuovi Italiani al corto Memory of the land di Samira Badran

A seguire le motivazioni complete delle giurie:

GIURIA INTERNAZIONALE

BEST DOC – Il mio corpo
Per aver saputo dar voce a dei mondi sommersi che vivono sospesi ai margini del nostro tempo, restituendo uno spaccato umano capace di fotografare il tempo sospeso della vita. Per aver rimesso al centro corpi marginalizzati e dimenticati. In onore delle migliaia di persone che sono morte tentando di raggiungere queste coste.

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BEST SHORT – The golden buttons

Come in thriller il film fa luce su uno dei lati oscuri della Russia contemporanea indagando con ritmo, immagine e suggestione il mondo-bambino schiacciato da militarismo e propaganda. Il regista utilizza con sapienza limiti logistici per un vantaggio artistico e, dunque, crea un’opera che senza quegli ostacoli e la sua risposta a essi non sarebbe stata possibile.

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Menzione
BEST DIRECTING – FIANCÉES

Per la rara intimità catturata dalla camera, Fiancées, la regista Julia Bünter ha eccelso nel conquistare la fiducia dei suoi soggetti e nel presentare momenti indimenticabili che sono oro cinematografico. Il suo lavoro empatico la mette nella stimata tradizione del cinema diretto e di artisti di documentari leggendari come i fratelli Maysles, Agnès Varda, D.A. Pennebaker e Barbara Kopple.
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Menzione
BEST PHOTOGRAPHY – Rhytms of lost time

Per la qualità della forma, la giusta distanza tra il narratore e la narrazione: in Rhythms of Lost Timeil dop Alexey Venzos ha ritratto con sensibilità non solo le persone ma anche la loro cultura, traducendo emozioni sulla vita e sulla morte.

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Menzione
BEST EDITING – Il mio corpo

Per la forza della narrazione e delle emozioni interiori, Orsola Valenti e Damian Plandolit hanno creato in Il mio corpo, un equilibrio tra due mondi paralleli abitati da persone che hanno resistito situazioni difficili in tempi difficili.

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BEST SOUND – A black Jesus

Dall’inizio del film la musica si presenta in modo importante come trait d’union della storia, e crea una narrazione usando linguaggi a volte drammatici, nostalgici, ma anche ironici e gaudenti, creando un percorso di emozioni che si integrano molto bene con il suono ambientale e la grande presenza della musica diegetica. 

Un sapiente mix di musica originale, di musica ripresa dall’ambiente e di sound design.

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GIURIA STUDENTI

I membri della Giuria speciale, composta da studenti e studentesse del Liceo Scientifico Statale Albert Einstein di Palermo, dell’Istituto Magistrale Statale Camillo Finocchiaro Aprile di Palermo e dell’Istituto di istruzione superiore Abramo Lincoln di Enna, in seguito ad una attenta e appassionata visione, decretano quale miglior documentario della XVI edizione del Sole Luna Doc Film Festival, A Black Jesus di Luca Lucchesi, con le seguenti motivazioni:

●   Per l’originale sceneggiatura e montaggio che hanno permesso di affrontare tematiche quali il razzismo e la xenofobia in un’ottica totalmente rivoluzionaria e innovativa, rendendo il documentario coinvolgente;

●   Per la grandiosa colonna sonora che accompagna tutto il film composta dalle musiche di Roy Paci, dalla corale presenza del paese di Siculiana che si consegna allo spettatore attraverso le numerose e evocanti voci senza volto, dalle meravigliose e tipiche melodie siciliane che hanno contribuito ad amplificare l’identificazione geografica dell’intero documentario;

●   Per la splendida fotografia che, tramite l’intervallarsi di campi medi, lunghi e vari piani, oltre che per la vividezza dei colori, è riuscita a narrare essenziali aspetti della terra siciliana e della sua storia.

●   Per la scelta di descrivere attraverso le contraddizioni dei personaggi il difficile rapporto tra le nuove esigenze di integrazione e una Sicilia chiusa in se stessa e nella sua povertà, nonostante una tradizione di apertura culturale rappresentata dal Gesù Nero.

●   Per la scelta valoriale del regista di manifestare con grande rispetto per le altrui posizioni la sua opposizione ad una politica populista ed inconcludente, che utilizza altri esseri umani come strumento di propaganda soffiando sul fuoco del razzismo.

I membri della Giuria speciale delle scuole attribuiscono, inoltre, una menzione speciale al documentario I, Mary di Aliki Saragas-Georgiou per le seguenti motivazioni:

●   Per la sceneggiatura che, attraverso la vita di Mary, donna resiliente e generosa, è riuscita a far conoscere a noi giovani la difficile vita delle persone albine nel Sudafrica.

●   Per la forza del documentario nello spingere gli spettatori a interrogarsi sul ruolo e le funzioni che le tradizioni giocano all’interno di una comunità e delle loro potenziali conseguenze discriminatorie per alcuni suoi membri.

●   Per la forza morale ed esistenziale della protagonista che la rendono un esempio di essere umano in grado di sopportare il peso delle discriminazioni, della solitudine, anche intrafamiliare, senza mai smettere di lottare per costruire una coscienza in altre persone sottoposte a simili umiliazioni e provare a creare un mondo più rispettoso della diversità umana.

●   Per l’accurato e simbolico montaggio che, attraverso una delicata composizione di scene di vita vissuta e di interviste alla protagonista, provoca una risposta fortemente empatica negli spettatori.

●   Per aver mostrato l’innovativa funzione di Internet nella vita della ragazza, attraverso la quale Mary è riuscita a esprimere se stessa e denunziare pubblicamente le forme di discriminazione a cui gli albini sono, ancora oggi, sottoposti.

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GIURIA NUOVI ITALIANI

La giuria composta da: Priyanka Datta, Amadou Diallo, Saifoudiny Diallo, Bandiougou Diawara, Gian Matteo Marie.

BEST FILM: The golden buttons

il film riesce a offrire uno sguardo intimo su una accademia militare, in modo originale, sorprendendo con scene di dolcezza, emozioni e sensibilità diverse da ciò che si aspetterebbe pensando all’esercito personale di Putin. La storia è raccontata attraverso gli scatti e le inquadrature della macchina fotografica, offrendo storie e immagini nascoste, ma di facile comprensione. Infine, la musica completa la storia ei sentimenti del film.

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MENZIONE SPECIALE
Memory of the land riceve la menzione speciale per la trama coinvolgente e appassionante. Le gambe diventano protagoniste, simboleggiando tutto il mondo e la storia, e cosi il film riesce perfettamente a trasmettere perfettamente le emozioni connesse alla repressione e alla violenza.  
Le animazioni sono fatte molto bene, in particolare nel contrasto tra le immagini fredde fisse e quelle calde in movimento, e nell’equilibrio tra immagini o video reali e disignati. Il documentario assume un punto di vista neutrale, che può rappresentare tutti, non solo un un’etnia o un paese, infatti attraverso questi disegni e movimenti possono essere raccontate molte altre storie e tragedie.