Grottaferrata, intitolata una piazza alla Croce Rossa

Il sindaco Luciano Andreotti: “Testimonianza di gratitudine per il fondamentale impegno dei volontari”

Un piazzale per la Croce Rossa. Si è svolta nella mattinata di oggi alla presenza del sindaco di Grottaferrata, Luciano Andreotti, del presidente della Croce Rossa Italiana – Comitato Tusculum, Mario Lepore e di numerosi volontari CRI l’intitolazione alla Croce Rossa del largo posto tra viale San Nilo e la sottostante area fieristica.

Emozionato il rappresentante grottaferratese della Croce Rossa: “È un grande riconoscimento che giunge dopo l’impegno e la particolare collaborazione che c’è stata tra il nostro comitato e il Comune di Grottaferrata. Ogni volta che noi volontari passeremo di qua avremo motivo di essere orgogliosi così come tutti i cittadini potranno trarre spunto per dare il loro contributo al volontariato”.

Il sindaco Andreotti ha sottolineato il tributo che il Comune ha voluto rendere alla Croce Rossa Italiana che “in questi ultimi due anni di difficoltà e sofferenze si è confermata come un pilastro della società italiana. Questa intitolazione vuole rappresentare la gratitudine ma anche la testimonianza di una collaborazione fondamentale tra cittadini e istituzioni di cui ci sarà sempre bisogno per vincere le battaglie che la vita e la Storia ci mettono di fronte”.




Viterbo, resoconto del convegno “Il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e la Tuscia: una scelta impossibile”

VITERBO – Una sede istituzionale, la sala consiliare della Provincia di Viterbo, e tanti partecipanti tra amministratori, associazioni ed enti: la Tuscia si unisce per dimostrare che il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi è una scelta impossibile.

“Co-invitata di pietra” la Sogin, a cui sarà giunto un forte messaggio dal territorio, che sarà ribadito dal seminario nazionale del 9 novembre, dedicato alle controdeduzioni ufficiali, l’unica tappa in cui è possibile opporsi come privati ed associazioni. 

E’ la politica a dover dare le parole più ferme, e inizia il presidente Nocchi, padrone di casa: “Siamo tutti uniti per la tutela della nostra casa comune, il nostro territorio, che va tutelato”, seguito dai rappresentanti regionali, come l’assessore Lombardi, che parla anche a nome del collega Valeriani: “Ci siamo opposti sin da subito, noi ci siamo per dire che il Lazio non è un’area idonea”, e ancora il consigliere Panunzi: “Sono molto soddisfatto della risposta del territorio, unito per opporsi a questa possibile scelta”. Dal Parlamento, l’onorevole Rotelli: “Stiamo lavorando per dare la massima immagine alla Tuscia dal punto di vista turistico, e spesso il Mibact ha combattuto con noi contro il fotovoltaico Mi chiedo come lo Stato che si è opposto prima sia lo stesso Stato che propone un deposito della durata di centinaia di anni”, e il senatore Fusco: “Non è pensabile che tutto si debba concentrare in questo territorio. La Tuscia non ha bisogno di rifiuti, né tossici né normali, Abbiamo già dato”.

L’incontro, a cui purtroppo è mancata la presenza del sottosegretario al Ministero alle politiche agricole, sen. Francesco Battistoni, nonostante la precedente conferma, ha dimostrato che sono necessarie misure serie e concrete, altrimenti comincerà una vera battaglia, che potrebbe portare alla richiesta di ridisegnare interamente la Cnapi (Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee) anziché commentarla.

Tante le voci di allarme, coordinate dal professor Angelo Di Giorgio (Comitato Montalto Futura) che avviando i lavori ha precisato: “La nostra posizione è chiara ed è di opposizione, non è pregiudiziale, viene da uno studio di tecnici di grande valore, che si sono confrontati e hanno fornito tutte le nozioni che hanno corroborato quanto pensavamo, ma con radici tecniche e scientifiche. Faremo presente al seminario nazionale le nostre motivazioni, e saremo accusatori della Sogin, che purtroppo sarà anche giudice di stesso. Per questo siamo qui, per combattere l’arroganza”.

Una ferma opposizione confermata dall’avv. Francesco Rosi (Comitato Maremma Viva), che facendo un excursus giuridico ha descritto tutte le falle che hanno portato all’unificazione dei rifiuti di bassa, media, ed alta intensità, portando le ultime due, inizialmente destinate ad un deposito geologico, ad essere stoccate in uno di superficie, con tutti i rischi del caso, senza sapere nulla del destino dei sistemi di protezione e di possibili deterioramento. Dal punto di vista legale anche per l’avvocato Xavier Santiapichi manca completamente nel processo decisionale la Vas, Valutazione ambientale strategica mentre Daniele Maras, funzionario archeologo della Soprintendenza ha ricordato le tutele previste dal Piano Territoriale Paesaggistico Regionale e il Codice dei beni culturali, sottolineando uno studio in corso che, se dovesse presentare criticità, diventerebbe la base per un fermo no da parte del Mibact.
Tanti gli argomenti sollevanti, come la salute, fulcro di un secondo intervento del professor Di Giorgio, che ricorda gli unici tumori per cui la provincia di Viterbo è sopra la media nazionale, e i rischi per due tipi di contaminazioni, una per eventi acuti, come terremoti, inondazioni, attentati e incidenti, l’altra per dispersione cronica, legata a deterioramento delle strutture e i trasporti.

Il terremoto del 1971 che colpì Tuscania, 5.0 scala Ricther, diventa una discriminante per tutto il territorio etrusco, come per l’area interna, ‘Alta Tuscia antica città di Castro’, sostenuta dall’avvocato Angelo Annibali, dove insieme alla Regione sta nascendo una Via dei sentieri e dei briganti e un Geoparco degli Etruschi, tanto da chiedersi: “Non si comprende perché da un lato abbiamo lo Stato che finanzia, dall’altro lo stesso Stato pensa di mettere un deposito nucleare”. Sempre dal territorio è giunta la voce di Famiano Crucianelli (Biodistretto della Via Amerina e delle Forre) che sottolinea la pericolosità di un deposito “provvisorio”, non solo per l’eternità che il termine è solita assumere in Italia, ma anche per la pericolosità nel breve termine: “In caso di incidente, qualsiasi influenza sulle falde acquifere porterebbe l’inquinamento radioattivo direttamente a Roma”.

Un’analisi specifica sul mondo agricolo, specie under 35 è stata proposta da Giorgio Grani (Giovani Confagricoltura), pronto a lottare per difendere un settore in crescita, con percentuali di biologico altissime e decine di prodotti Dop e Igp, tra cui olio e nocciola romana, supportato da Remo Parenti (Confagricoltura Viterbo e Rieti), che ha ricordato: “La Tuscia è sempre stata tagliata fuori da scelte di crescita, recuperate da tanto sacrificio e investimenti per avere un’agricoltura sempre migliore, che produce qualità. Sogin ha eliminato interamente l’aspetto umano, parlando di criteri oggettivi, ma solo a Tuscania è presente una faglia non rassicurante, e non si capisce come non se ne sia tenuto conto. E’ assurdo non aver considerato fattori socio-antropologici, la scienza deve tenere conto del fattore umano, deve essere al suo servizio”. Agricultura che viaggia insieme al turismo, merito di una terra incontaminata, come spiega Luca Balletti (Federalberghi), precisando la fatica fatta per rialzarsi dopo le chiususe, uno sforzo che potrebbe rivelarsi vano con una decisione che di fatto sarebbe la condanna della Tuscia.

Tra gli amministratori la voce di Sgarbi (sindaco Sutri), pronto a condannare una scelta completamente senza senso; Marco Rossi (Gallese) che, pur riconoscendo la mancanza del fattore antropico, chiede di fare attenzione sulla procedura, in questo momento legata ad una visione per aree vaste; Fabio Menicacci (Soriano nel Cimino) che ricorda la vicinanza con la Faggeta vetusta, patrimonio Unesco, il Tevere e le coltivazioni di noccioleti e sollecita la Provincia a stilare un documento che sottolinei quanto sia sciocco fare un deposito del genere in aree culturali e turistiche, di cui molte protette. segnando la morte del territorio; Ridolfo Ridolfi (Corchiano) che torna alla politica: “Chiedo a Regione e Provincia di presentare osservazioni autorevoli, che seguano l’esempio di altri territori”, poi appoggiato da Mauro Pacifici (pres. Coldiretti Viterbo): “È la politica che deve intervenire, va portata avanti l’attenzione sul sito di scorie, ma soprattutto sollecitare le nostre autorità politiche a diventare ancora più forti, lasciando a parte la poetica e chiedendo di prendere concretezza” e da Raimondo Chiricozzi (Ass. Aics e Confesercenti): “La politica a dire no con atti concreti, specie la Regione Lazio che deve impegnarsi maggiormente”.

Di Giorgio conclude raccogliendo le proposte: “Torniamo con i piedi per terra, questo incontro serviva per informare. Ho letto le relazioni delle altre regioni, Piemonte, Sardegna, Puglia e rispetto a quelle del Lazio il paragone è impietoso, i comitati hanno sottolineato che le osservazioni della nostra Regione sono terribilmente deboli. Siamo soli, ci stiamo aiutando da soli, al momento la politica ha detto ‘siamo contrari’ e dove sono i fatti? Non ci resta che partecipare alla conferenza nazionale per dare le nostre motivazioni, rispettando i parametri previsti per legge e che la stessa Sogin indica. Sono certo che non avremo soddisfazione, la Sogin procederà per la sua strada e non ci resterà che quella giudiziaria. Attendo le azioni pratiche della politica, sia a livello regionale che governativo, che devono rimarcare gli errori fatti”.




Guidonia, emergenza sepolture. Ammaturo (FdI): “La civiltà si è fermata”

“Votare contro la mozione di FdI per sistemare 500 cadaveri accatastati in 100 metri da parte della maggioranza M5S e PD è una violenza senza pari e una disumanità unica al mondo.”

GUIDONIA (RM) – L’ultima mozione presentata dal Capogruppo di Fratellli d’Italia a Guidonia Montecelio, Giovanna Ammaturo con cui si chiedeva l’impegno del sindaco e rendicontare l’inerzia amministrativa e dare cristiana sepoltura ad oltre 225 cadaveri e 300 cassette ossario che da 4 anni giacciono in un locale di 100 metri sotto la chiesa del cimitero accatastate le une sulle altre ha visto il voto contrario della maggioranza.

Una nuova alleanza nata una settimana fa che vede innamorati dopo 4 anni di vituperi reciproci il M5S e il PD con l’avvallo dei politici che contano di Roma. “Una decisione umana e politica orribile- tuona Giovanna Ammaturo capogruppo in Consiglio comunale di FdI- di fatto è stata negata la civiltà, il diritto ad essere sepolti e la salute dei cittadini. La politica negazionista di Barbet e compagni non deve continuare ad imbarbarire la Città con tanta atrocità, bestialità e crudeltà. Ci sono sentenze di Tribunali, Tar e Consiglio di Stato, segnalazioni della ASL, verbali del Servizio Igiene pubblica ed esposti che obbligano il Comune a sotterrare i cadaveri eppure hanno votato contro. Centinaia gli articoli sui giornali locali e nazionali e i servizi televisivi eppure davanti alla morte che non ha bandiere e ideologie o simboli religiosi , ci si toglie il cappello e si sta in silenzio. Barbet ed alleati hanno dimostrato fino a che punto i politici sono rozzi e spietati, hanno annichilito con il loro no l’evoluzione ed il progresso: poco eleganti, spietati e senza buonsenso. Hanno detto no a restituire la dignità al territorio mentre i Guidoniani non meritano di essere più rappresentati da questi consiglieri che sono l’antitesi della manifestazione viva e sana della comunità. Anche durante i conflitti in qualsiasi epoca si accordava il tempo dello ius sepulchri perché la pietas nei confronti dei morti non si esprime solo con il dolore dei ricordi: basta un semplice afflato. La civiltà dell’uomo è iniziata dal culto dei morti ma l’alleanza tra il M5S ed il Pd è viziata dalla sete di potere che diventa abuso oltre che eccesso. Decine di liti giudiziarie contro il concessionario a cui l’amministrazione non ha voluto rappresentare i costi, richiesti in mozione, che gravano sulla comunità avviati da Barbet nel 2017 quando, caso unico in Italia, fece una ordinanza per demolire 2036 loculi e 695 ossari. Perchè a suo dire non c’erano i permessi . Un manufatto dal colore arancione che dal colle del Gianicolo è visibile, mentre da due anni ultimati i lavori dal concessionario che tra 25 anni lascerà tutto al Comune non si procede al collaudo. Intanto al cimitero non c’è posto. Votare contro la proposta di FdI è un voto senza scienza e coscienza indice del gradino in cui sono scesi i politici che a giorni faranno la corsa per presenziare alle deposizioni delle corone pur di avere una foto contrita sui social e sui giornali di parte o le pacche sulle spalle e splendidi sorrisi con i nuovi alleati. Concludo con una parola utilizzata dall’On. Cubeddu, rimasto a Montecitorio perché la Giunta per le elezioni non ha potuto verificare le schede macerate dall’acqua nei bagni del tribunale di Tivoli dove erano state portate, alla presentazione della alleanza tra M5S e PD sabato scorso al Car: che questo rappresenta l’esempio. Di inciviltà, è proprio vero onorevole. Il democratico Astorre pure presente si mostrò meravigliato che Guidonia Montecelio fosse la terza città del Lazio, sebbene è un buon serbatoio di voti fin da quando era nella DC. No, caro senatore – conclude Ammaturo – è la prima al mondo in cui la maggioranza M5S e PD si rifiutano di dare sepoltura a 500 cadaveri nonostante i soldi ci siano da anni in bilancio. Ma non finisce qui.”




Nemi, in fase di ultimazione la ristrutturazione della Chiesa del cimitero comunale

Un intervento importante, atteso da anni e apprezzato da tutta la comunità

NEMI (RM) – In fase di ultimazione i lavori di ristrutturazione della chiesa del cimitero Comunale di Nemi. Lavori di ristrutturazione che sono risultati impegnativi sotto il profilo architettonico per mantenere intatta la tipologia e le caratteristiche di edificio storico utilizzando materiali e tecniche dell’epoca di costruzione.

“Dopo oltre 70 anni – fa sapere il Sindaco di Nemi Alberto Bertucci –  viene ristrutturata per la prima volta la chiesa del cimitero comunale di Nemi. La cappella è il luogo simbolo del cimitero dove tutti i visitatori si raccolgono in preghiera, ma è anche il simbolo del ricordo di un’intera comunità che fonda le sue radici nel percorso di vita di ogni cittadino di questo territorio”

Insieme all’edificio si interverrà anche sulla pavimentazione esterna del piazzale che  si collegherà al viale d’ingresso del cimitero; questo intervento non solo rende più decoroso e accogliente il percorso pedonale ma eviterà anche che le piogge  allaghino l’edificio visto il nuovo sistema di raccolta delle acque piovane. E’ una ristrutturazione totale che parte dal tetto prevedendo  il rifacimento intero dei solai, dell’impianto elettrico e del consolidamento sismico.




Rovellasca, traffico di rifiuti, bancarotta fraudolenta e fatture false: avvisi di garanzia per 2 amministratori comunali

Ex vice sindaco indagato anche per corruzione

Questa mattina, inoltre, è stata eseguita un’Ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano, nei confronti di 4 cittadini italiani

ROVELLASCA (CO) – Avviso di garanzia per due amministratori del comune di Rovellasca, in provincia di Como, indagati per i reati di corruzione in concorso e abuso d’ufficio.

Le investigazioni, portate avanti da Carabinieri e Finanzieri del Comando Provinciale di Como sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano e denominata convenzionalmente “Terre Fantasma”, hanno fatto emergere altresì elementi a carico dell’allora vice sindaco del comune di Rovellasca, il quale, garantendo l’inerzia dell’amministrazione locale nel perseguire le attività illecite, riceveva in cambio lavori edili consistenti in opere di scavo e riempimento presso la propria abitazione privata; nonché del responsabile dell’ufficio tecnico comunale, il quale, informato delle gravi e ripetute violazioni di legge, ometteva di perseguirle. Per tali motivi, risultano indagati, presso la Procura di Como, in concorso per abuso d’ufficio, mentre il vice-sindaco anche per corruzione.

Questa mattina, inoltre, è stata eseguita un’Ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano, nei confronti di 4 cittadini italiani: 2 misure agli arresti domiciliari, un obbligo di dimora ed un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Le indagini, infatti, hanno permesso di delineare i profili essenziali di un disegno criminoso,
finalizzato all’emissione e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, idoneo a celare lo
svolgimento di una illecita attività di smaltimento e riutilizzo di rifiuti, comprovata da una
attenta azione di monitoraggio ed analisi, operata nell’arco delle indagini dai Carabinieri
appartenenti alla Stazione di Turate, al Gruppo Forestali di Como e dai militari della Compagnia Guardia di Finanza di Olgiate Comasco.

Le attività, sin dalle prime fasi investigative, che hanno avuto inizio nel novembre 2018, hanno
riguardato un sito di frantumazione rifiuti edili, operante nel Comune di Rovellasca (CO), dove
erano stati sversati, abusivamente, circa 16.500 metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi
prodotti presso cantieri edili di diverse province lombarde, che venivano ivi triturati in un
impianto, peraltro sprovvisto di autorizzazione e rivenduti come materiale da costruzione privo delle prescritte certificazioni.

E’ risultato che il materiale così rigenerato, stoccato in Rovellasca (CO), (sito posto in
sequestro e con esso i giacenti rifiuti per complessivi 5000 metri cubi), sia stato peraltro
utilizzato per la realizzazione di opere pubbliche quali il centro sportivo di Cislago (VA) (opera
a carico della autostrada Pedemontana Lombardia S.p.A.) e l’ “adeguamento parco sud ed attestamento linea s13 della k11 – linea Milano Saronno della stazione ferroviaria di Garbagnate Milanese” (commissionato da Ferrovie Nord S.p.A.), nonché per opere private in Ceriano Laghetto (MI), in luogo di materiale certificato.

Le indagini, svolte attraverso numerosi servizi di appostamento e pedinamento, documentati con filmati, escussioni testimoniali, accertamenti documentali e di riscontro, hanno documentato 3.468 episodi di scarico di rifiuti, facendo emergere così un volume di affari assolutamente imponente.

Le operazioni di illecito smaltimento e riutilizzo dei rifiuti speciali venivano poi mascherate
dietro l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, ciò al fine di non tener traccia del
transito, trasporto e riciclo dei rifiuti edili conferiti ed anche per consentire ai soggetti
conferitori di poter evadere le imposte rispetto ai costi sostenuti di illecito smaltimento,
operazione che, diversamente, avrebbero potuto effettuare esclusivamente seguendo i
canali ufficiali per il conferimento del rifiuto. Gli amministratori della società, così, oltre a rendersi responsabili del reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti hanno aggravato fortemente il quadro debitorio della società nei confronti dell’erario, esponendola ad un rischio del tutto prevedibile di accertamenti giudiziari oltre che fiscali. L’impresa, oltretutto, versava già in gravose condizioni debitorie nei confronti del fisco, a causa di precedenti frodi fiscali, già contestategli, fino al raggiungimento di un debito nei confronti dello Stato per quasi un milione di euro. Questa la ragione per cui negli ultimi anni, gli amministratori societari avevano provveduto a distrarre gran parte degli asset aziendali verso una neo costituita impresa compiacente, in grado di proseguire l’attività commerciale.

Ciò ha ragionevolmente condotto il Pubblico Ministero inquirente a richiedere ed ottenere il
fallimento della società, avvenuto il 23/03/2021 con sentenza del Tribunale di Como, a seguito
della quale gli amministratori di diritto e di fatto venivano segnalati alla Autorità Giudiziaria
per il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale, con l’accusa di aver dissipato gran parte dei beni aziendali ed aver posto in essere un articolato e sistemico meccanismo di frode fiscale, propedeutico alla illecita attività di smaltimento rifiuti, cagionandone il dissesto.

In queste ore sono in corso, su gran parte del territorio delle provincie di Como, Varese e Milano oltre 20 attività di perquisizione nei confronti degli ulteriori soggetti indagati, finalizzate alla cristallizzazione delle ipotesi di reato oggetto delle investigazioni, in specie nei confronti degli utilizzatori delle fatture per operazioni inesistenti e presso gli uffici del comune di Rovellasca per accertare ulteriori violazioni in materia di reati contro la pubblica
amministrazione per i quali procede la competente Procura di Como.




Roma, 22 persone in manette tra il centro storico e le periferie per spaccio

ROMA – Ventidue persone arrestate – 13 cittadini italiani e 9 stranieri – e due denunciate a piede libero è il bilancio di una attività antidroga svolta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma negli ultimi giorni. Nel mirino dei Carabinieri sono finite le piazze di spaccio delle periferie e le aree maggiormente frequentate durante la movida.

Gli arresti sono stati eseguiti nel centro storico, nelle aree adiacenti la stazione Termini, nei quartieri di San Basilio, Tor Bella Monaca e Quarticciolo.

L’attività, complessivamente, ha permesso ai Carabinieri di sequestrare circa 1 kg di sostanze stupefacenti tra cocaina, eroina, marijuana e hashish, perlopiù già in dosi pronte allo spaccio e oltre 3400 euro in contanti, ritenuti provento dello spaccio.

In particolare, nove degli arrestati sono stati sorpresi nelle piazze di spaccio di via dell’Archeologia a Tor Bella Monaca. I Carabinieri della locale Stazione, infatti, li hanno sorpresi mentre cedevano le dosi di droga a giovani che si avvicinavano a piedi o a bordo di autovetture. Mentre in via Morrovalle, nel quartiere di San Basilio, i Carabinieri hanno arresto due persone, di 51 e 28 anni, già noti alle forze dell’ordine, sorprese a cedere della cocaina ad un acquirente che è stato identificato e segnalato alla competente Autorità.

In zona Quarticciolo, invece, i Carabinieri della Stazione Roma Tor Tre Teste hanno arrestato un 23enne della provincia di Firenze, una 32enne romena e un 39enne nato in Svizzera ma residente a Roma, tutti senza occupazione e già noti alle forze dell’ordine, sorpresi a cedere dosi di cocaina a 4 acquirenti, in fila lungo via Manfredonia angolo via Ostuni. I militari, da un punto distante, hanno osservato i movimenti sospetti del gruppo e poi sono intervenuti bloccandoli e sequestrando le dosi di droga che nascondevano nelle loro tasche. Il 23enne, oltre a dover rispondere di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti come gli altri due arrestati, è stato anche accusato di resistenza a Pubblico Ufficiale perché ha spintonato violentemente i Carabinieri nel tentativo di divincolarsi e fuggire.

Nelle aree della movida, infine, i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato un 20enne del Marocco, senza fissa dimora, sorpreso a cedere dosi di hashish ad un giovane su lungotevere San Gallo.

Nel corso di tutti i controlli, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno identificato 89 persone e eseguito verifiche su 38 veicoli, segnalando anche numerosi acquirenti all’Ufficio Territoriale del Governo di Roma, quali assuntori di sostanze stupefacenti.




Roma, alla “Race For The Cure” trionfo di note con la banda della Polizia di Stato

ROMA – Successo per l’esibizione della Banda della Polizia di Stato che ha suonato questa mattina in via dei Fori Imperiali, in concomitanza all’arrivo dei partecipanti alla “Race For The Cure” la più grande manifestazione al mondo contro i tumori del seno tornata finalmente in presenza.

Oltre a Roma, la Race è stata programmata in altre 6 città italiane: Bologna (24-26 settembre), Brescia (3 ottobre), Bari (15-16 ottobre), Matera (17-18 ottobre), Pescara (23-24 ottobre) e Napoli (6-7 novembre).

Organizzata dalla Komen Italia con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e il Patrocinio delle principali istituzioni, la Race di Roma ha avuto quest’anno il generoso supporto della Regione Lazio e di Città Metropolitana di Roma Capitale, dell’Esercito Italiano, dell’Arma dei Carabinieri, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, e la preziosa collaborazione di partner come la Johnson & Johnson, Pfizer, Gruppo Acea, Amgen, Lete e altre aziende.




Distretto Rm 6.1, il Piano di Zona triennale riparte dalla comunità: sempre più al centro dell’azione integrata tra comuni e Asl

La proposta del Sindaco di Grottaferrata Luciano Andreotti ai colleghi sindaci: “Serve ancora più coraggio: è tempo di costituire il consorzio tra i nostri comuni per il sociale” 

Il Distretto Socio-sanitario Rm 6.1. presenta la programmazione triennale 2021/2023 e, nelle intenzioni del sindaco del Comune capofila di Grottaferrata, Luciano Andreotti, rilancia verso la creazione di un consorzio per il sociale tra i sette comuni distrettuali così da garantire, senza abolire lo strumento della conferenza dei sindaci, una maggiore autonomia di bilancio grazie all’ente sovraordinato e una più ampia possibilità di azione comune sul territorio tra le amministrazioni comunali stesse.

Al centro di tutti gli interventi, tanto dei sindaci intervenuti: Anna Gentili del Comune di Rocca Priora, Massimo Pulcini del Comune di Monteporzio Catone, Francesco Ferri neoeletto primo cittadino del Comune di Montecompatri e delle assessore alle Politiche sociali dei comuni di Colonna, Eleonora Del Signore e di Rocca di Papa, Lorena Gatta il grande sforzo unitario tra gli enti messo in campo nel periodo della pandemia e l’individuazione di metodi di lavoro alternativi che hanno garantito la vicinanza e la collaborazione anche a distanza, essendo riusciti come comunità a restare vicini alla cittadinanza e a rispondere alle loro esigenze materiali e psicologiche.

In sala è rimasto presente e attento, in ascolto per l’intera mattinata, il procuratore capo della Repubblica di Velletri, dottor Giancarlo Amato a dimostrazione dell’importanza e della portata dei temi in agenda.

Il direttore sanitario dela Asl Rm 6, Roberto Corsi ha voluto sottolineare l’importanza della programmazione pluriennale a garanzia di una sempre maggiore integrazione socio-sanitaria che prospererà “anche grazie alle ingenti risorse in arrivo dal Pnrr grazie ai quali si realizzeranno nella nostra Asl venti Case di Comunità, contenitori all’interno dei quali ci sarà quello che nel vostro piano di zona avete chiamato welfare d’accesso ovvero il bisogno che il cittadino manifesta all’origine e al quale dare una risposta nell’immediato sia che questo sia di tipo sociale o sanitario. Cambieranno nome, insomma, le attuali Case della Salute che diverranno Case della Comunità perché la comunità deve essere al centro”.

La dottoressa Giovanna Loredana Russo, direttrice del Distretto Rm 6.1 ha sottolineato “la volontà di mettersi in gioco” da parte degli assessorati.

“Una programmazione nell’ambito dell’integrazione socio-sanitaria in cui il Distretto Rm 6.1 si è distinta particolarmente” ha aggiunto la responsabile Asl per l’integrazione socio-sanitaria, dottoressa Paola Capoleva.

Tra gli esempi maggiormente lodati in tal senso l’ampliamento del numero dei punti unici di accesso (Pua) anche a Frascati e Grottaferrata.

Un plauso generale dalla folta platea di addetti ai lavori e amministratori presenti ha riscosso la dettagliata esposizione del documento, un fascicolo di oltre 150 pagine, nel quale la responsabile coordinatrice dell’ufficio di Piano, dottoressa Patrizia Pisano ha fatto il punto tra le attività svolte e quelle in programma per il rilancio nei prossimi due anni in un ramificato e complesso raggio di azioni incentrate sulla cura e sullo sviluppo del cittadino come individuo e come elemento della società.

Un lavoro complesso, svolto in staff con il gruppo di professionisti attivi presso l’ufficio di Piano riconosciuto da tutti gli intervenuti.

In tal senso l’assessora alle Politiche sociali di Grottaferrata, Tiziana Salmaso ha tracciato un prima e un dopo pandemia, individuando – come già anticipato – il focus degli obiettivi prossimi venturi nell’attenzione verso le giovani generazioni, gli adolescenti in particolare, e contro ogni tipo di emarginazione, per età, etnia, disabilità, ambiti nei quali le istituzioni del territorio, in particolare quelle di prossimità quali sono comuni e Asl hanno il dovere di intervenire in maniera integrata, netta e visibile.

Uno spirito e una volontà di collaborazione al quale hanno aderito in pieno le scuole, (importante e di livello l’accoglienza e il catering organizzati dagli studenti della sezione alberghiera dell’istituto Maffeo Pantaloeni) le associazioni e le cooperative del Terzo settore, le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e la centrale delle coop sociali: Agci e Lega Coop Sociali del Lazio che si sono unite al coro di consenso, idee e suggerimenti da proporre nel prossimo futuro alle Amministrazioni così da ottimizzare ulteriormente e rendere sempre più ampio lo spettro di partecipazione alle decisioni e alle azioni delle istituzioni del territorio sul complesso ambito socio-sanitario.




Roma, al Foro Italico l’XI edizione di “Tennis & Friends”: manifestazione dedicata alla prevenzione e promozione della salute

Tutti i visitatori potranno beneficiare della postazione sanitaria, in cui sono presenti i medici della Polizia di Stato

ROMA – Oggi è in programma dalle 10,00 alle 18,00 presso il Foro Italico di Roma, la XI edizione della manifestazione “Tennis & Friends”, dedicata alla prevenzione e promozione della salute con il patrocinio del Consiglio dei Ministri e del Ministero della Salute, alla quale la Polizia di Stato offre collaborazione sin dalla prima edizione.

Tutti i visitatori potranno beneficiare della postazione sanitaria, in cui sono presenti i medici della Polizia di Stato che, con attrezzature specialistiche, svolgeranno attività di prevenzione e diagnostica cardiologica.

Appuntamento dalle ore 12,00 con gli atleti dei Gruppi Sportivi Fiamme Oro che si esibiranno nella disciplina del Judo e a seguire, gli atleti della Sezione Scherma terranno un saggio dimostrativo, con la partecipazione di Luca Curatoli medaglia d’argento Squadra Sciabola ai Giochi Olimpici di Tokyo.

Per tutta la giornata ci sarà l’esposizione, all’interno di un’area dedicata, di alcuni mezzi storici provenienti dal Museo delle auto della Polizia di Stato e della nuova Lamborghini Huracan.

Anche la Polizia Scientifica è presente con personale specializzato ed il Fullback: un pick-up allestito con un laboratorio mobile per interventi immediati sulla scena del crimine.

Alle ore 17.30 il pubblico potrà assistere alla spettacolare esibizione della Fanfara a Cavallo della Polizia di Stato.




Gastronomia, dopo Re di Roma e Trastevere “la Casa del Supplì” sbarca a Furio Camillo

La storica insegna romana, da oltre 40 anni il riferimento per il supplì di qualità, inaugura un nuovo spazio con laboratorio centralizzato e pizza tonda alla romana

La Casa del Supplì, storica insegna capitolina che da oltre 40 anni è il riferimento per gli appassionati dell’iconico prodotto della tradizione romana, apre la sua terza sede. Dopo Trastevere e Piazza Re di Roma a fine settembre ha inaugurato un nuovo spazio situato in via Furio Camillo 46/48.

Una scelta nata per soddisfare le esigenze produttive di una realtà che dal 1979 esalta la migliore tradizione gastronomica romana, un luogo a conduzione familiare che ha fatto dell’eccellenza nella semplicità la propria filosofia culinaria. La Casa del Supplì, nata nel 1979 a Trastevere in via Francesca Ripa, e presente dal 1986 anche in Piazza Re di Roma con un altro punto vendita, dona nuova continuità ad un progetto che da sempre punta su tradizione, semplicità e qualità.

Crescere senza snaturarsi, implementare un progetto gastronomico preservando le ricette che da 40 anni contraddistinguono i prodotti de La Casa del Supplì: questi gli obiettivi che Venanzo Sisini (responsabile della produzione), Antonio Paduano (ricerca e sviluppo) e Vincenzo Bonanno (panificazione e pizza) perseguiranno con l’apertura della nuova sede. Un gruppo di lavoro che opera in perfetta armonia puntando sulle specifiche competenze di ogni professionista coinvolto nel progetto e che poggia naturalmente su una storia fatta di passione e qualità. Il locale di Furio Camillo nasce anche per rispondere all’esigenza di centralizzare l’enorme produzione di supplì ed il nuovo laboratorio consentirà al team di Venanzo di lavorare in spazi adeguati con il supporto delle moderne soluzioni tecnologiche e delle migliori materie prime.

Nella nuova sede il protagonista sarà naturalmente il Supplì nelle sue 5 versioni disponibili tutto l’anno (classico, ragù, amatriciana, funghi e piselli, cacio e pepe), senza dimenticare le ricette stagionali che seguiranno la disponibilità delle materie prime. Il ricco menu prevede però tante altre golose proposte, dai Calzoni ripieni alle Patate croccanti, passando per la Ciambella a pasta gialla e gli immancabili Fritti romani. La novità gastronomica è rappresentata dalla pizza, che sarà disponibile al taglio (come nelle altre sedi) ma anche in versione tonda romana, che potrà essere acquistata in delivery e take away ma anche consumata in loco, grazie al dehors che può ospitare circa 40 coperti. Qui entra in gioco di Vincenzo Bonanno, esperto panificatore, che con farine di qualità, alta idratazione, bighe e prefermenti, preparerà una pizza romana classica, bassa e croccante, per far riscoprire i sapori della pizza di un tempo.

Il successo de La Casa del Supplì risiede nell’antica ricetta, mai cambiata da oltre 4 decenni, che prevede l’utilizzo delle rigaglie di pollo e della mozzarella filante, una lavorazione finalizzata alla preparazione di un supplì che deve essere morbido e succoso. Per ottenere il miglior supplì vengono utilizzati prodotti d’eccellenza, dal pomodoro bio de La Torrente, alla mozzarella di Agerola dei Monti Lattari, fino al riso monocultivar Sant’Andrea. Tanta qualità è alla base di una produzione che non conosce sosta e che consente di registrare numeri di riguardo (oltre 2.000 supplì venduti ogni giorno nella sede di Re di Roma), puntando su un punto fermo che non cambia mai: ogni volta che vengono preparati i supplì, prima che questi vengano messi in vetrina, Venanzo assaggia il primo per verificarne la qualità!
Una nuova sede che parte dal rispetto della tradizione per mettere in campo il riuscito connubio tra modernità e sostenibilità, grazie all’utilizzo di soluzioni tecnologiche all’avanguardia per assicurare un elevato standard qualitativo della produzione e il ricorso ad un packaging compostabile per rispettare l’ambiente. La Casa del Supplì in via Furio Camillo 46/48 sarà aperta dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 22.30.




Dal Lago di Giulianello al castello di Torrecchia: tutto pronto per la seconda passeggiata alla scoperta del territorio

CORI (LT) – Nel territorio urbano e naturalistico di Cori e Giulianello proseguono le passeggiate tematiche, progetto frutto della sinergia di un ampio numero di associazioni locali.

Lo scopo è riscoprire e valorizzare memorie storiche e culturali proprie della comunità che ogni giorno vive il territorio e che meritano di essere tramandate alle future generazioni.

Dopo l’appuntamento del primo ottobre, che ha visto tante persone di Cori e Giulianello camminare lungo le strade che ospitavano gli antichi forni locali, è giunto il momento di camminare lungo le vie della Doganale, dal Lago di Giulianello a Torrecchia Vecchia.

In occasione della Settimana dello Sviluppo Sostenibile, infatti, si camminerà fino al Castello di Torrecchia, attraversando alcune delle ultime zone incontaminate del Lazio e vedendo siti storici e naturalistici di rara bellezza. Inoltre, con l’ausilio dell’app iNaturalist (sviluppata dal National Geographic), si andrà alla scoperta e al censimento delle specie floreali autoctone presenti lungo il tragitto.

Al Lago di Giulianello, prima di incamminarsi verso Torrecchia, il gruppo SCOUT CNGEI di Giulianello – Sez. Velletri metterà a disposizione le proprie esperienze per coinvolgere i bambini in divertenti giochi. Contemporaneamente, in occasione del 60° della Marcia Perugia – Assisi (che si svolgerà il 10 ottobre), verranno letti e commentati estratti sui temi della Pace e della nonviolenza.

Gli organizzatori fanno sapere che per partecipare, è necessario prenotarsi al seguente numero: 3283647095. L’appuntamento, è per sabato 9 ottobre alle ore 9:00 alla sbarra di accesso al Lago. L’iniziativa si svolgerà nel pieno rispetto delle normative anti-covid.

La passeggiata tematica di sabato è organizzata dalle seguenti realtà locali: Associazione di Promozione Sociale Polygonal, Pro Loco Cori, Associazione Culturale Arcadia, Scout CNGEI Giulianello – Sez. Velletri, Comune di Cori, Comitato Civico Cori, ASD Gymnastica Julia, Hearth APS, Freeride Cori Monumento Naturale Lago di Giulianello. Le passeggiate tematiche hanno poi il sostegno di Learnvil, un partenariato europeo Erasmus+ che intende supportare la resilienza delle comunità locali, allo scopo di valorizzarne le risorse ed abbatterne i pericoli di abbandono e spopolamento.