Noleggio auto in Italia: un settore in forte espansione

Quest’oggi parleremo di un fenomeno commerciale che negli ultimi anni ha fatto registrare dei numeri a dir poco sorprendenti. Stiamo parlando del noleggio di automobili che, praticato da decenni negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Australia, recentemente si è diffuso anche nel Vecchio Continente, Italia inclusa.

Sempre più italiani decidono quindi di affidarsi all’autonoleggio e lo fanno sia per motivi meramente economici che per ragioni ambientali.

I vantaggi del noleggio in termini ambientali

In tutto il mondo, le emissioni prodotte dagli autoveicoli sono una delle fonti primarie di inquinamento atmosferico. In Italia, se possibile, il problema è ancora più grave in quanto il parco auto de è uno dei più vetusti e inquinanti di tutto il Vecchio Continente. A causa della difficile situazione economica che il Belpaese ha attraversato nell’ultimo decennio, i nostri connazionali non hanno avuto più i mezzi economici per sostituire la propria vecchia vettura di proprietà con una più recente. Secondo uno studio condotto dall’ACI, infatti, in media i veicoli degli italiani hanno 11 anni, rientrano nella categoria Euro 4 o Euro 2 e sono infinitamente più inquinanti rispetto ai più recenti Euro 6. In alcune zone del Nord Italia si registrano così i dati peggiori di qualità dell’aria di tutta Europa, sia in termini di C02, che di PM10 e di altre polveri sottili. Tutte le autovetture a noleggio fanno invece parte della più recente e meno inquinante categoria Euro 6, che abbatte in modo significativo le emissioni nocive. Tant’è che la stragrande maggioranza delle persone che decide di noleggiare un’auto sceglie un’auto a benzina o ibrida, più raramente un veicolo completamente elettrico o a diesel. Negli ultimi anni, per fortuna, i cittadini hanno preso consapevolezza del fatto che la questione ambientale ci riguarda più da vicino di quanto potessimo immaginare e sono tantissime le persone che decidono di abbandonare l’auto di proprietà per affidarsi al noleggio, sia a lungo che a breve termine. Non è un caso che anche i vari Enti locali abbiano deciso di incentivare l’utilizzo delle auto a noleggio in Italia, sia per migliorare la qualità dell’aria nelle grandi metropoli che per combattere il problema del traffico.

A beneficiare dell’autonoleggio non è solo l’ambiente

Chi non fosse sensibile alla tematica ambientale, dovrebbe comunque sapere che noleggiare un’autovettura fa bene anche al portafoglio: ogni anno un proprietario di un veicolo spende in media una cifra che va dai 2000 ai 3000 euro, senza tener conto della svalutazione che un’auto di proprietà subisce nel corso del tempo. Il noleggio di un’automobile permette invece all’utente di noleggiare l’auto che preferisce, quando preferisce e per il periodo di tempo che preferisce. Le soluzioni offerte dalle imprese impegnate nell’autonoleggio sono diverse e vanno dal noleggio a lungo termine, semestrale o annuale, sino al noleggio giornaliero o di poche ore. Quest’ultima tipologia è sempre più diffusa nelle grandi città, laddove i cittadini rinunciano all’auto di proprietà a causa dei costi di gestione troppo elevati, della penuria di parcheggi o dei problemi di traffico. Il noleggio giornaliero, a ore, o il car sharing, offrono invece all’utente finale la possibilità di muoversi con un veicolo solo quando effettivamente ne sorga la necessità, abbattendo significativamente i costi che derivano dal possesso di un veicolo di proprietà. Negli ultimi mesi, inoltre, sempre più persone stanno scegliendo la sicurezza del noleggio di auto a breve termine a discapito dei mezzi pubblici considerati meno sicuri.

Negli altri paesi europei e negli Stati Uniti, il noleggio è una pratica diffusa da molto tempo ed è un bene che negli ultimi anni anche in Italia si stia iniziando a comprendere quanto sia utile questo servizio che, come visto, fa bene sia alle nostre finanze che all’ambiente che ci circonda. Nell’ultimo periodo si è finalmente capito quanto sia importante la tutela della nostra salute, inevitabilmente legata a doppio filo con lo stato di salute dell’ambiente in cui viviamo. Per decenni abbiamo pensato di poter sfruttare ogni tipo di ecosistema in modo indiscriminato, inquinando più di quanto avesse fatto il genere umano nei millenni precedenti: è giunto ora il momento di cambiare il modo di vedere e vivere il mondo e il noleggio rappresenta un buon punto di partenza per combattere l’inquinamento atmosferico.




Rita Dalla Chiesa si sfoga e difende ‘la Sardegna’: “L’avete infettata con la vostra incoscienza”…

Rita Dalla Chiesa non ce la fa più e twitta, forse d’impulso, scatenando tante polemiche: “Basta aggredire la #Sardegna. Siete andati tutti li’ in vacanza perché’ sapevate che era uscita “pulita” dal #Covid. E voi, con la vostra incoscienza, l’avete infettata. Siete voi gli unici colpevoli. Se l’aveste rispettata la gente avrebbe potuto continuare a lavorare…

Colpa dei vacanzieri dunque che con la loro incoscienza hanno fermato chi invece avrebbe potuto lavorare. Ma è proprio così oppure i fattori sono molteplici?

Tanti i commenti come quello di “Prode Anselmo”: “Mi sarei aspettato, da Lei, un pensiero meno influenzato dal terrorismo mediatico e più razionale. Anche lei adepta della Caccia all’Untore? [Che, chiaramente, è bianco, italiano, turista, nordista… e di destra! (questo per fare “buon peso”)]”

O ancora Ale: “La colpa è di tutti, da chi ha deciso di far entrare 300 persone nelle discoteche a chi ha deciso di non fare il tampone e mettere in quarantena obbligatoria i migranti che arrivano. Le persone che sbarcano in Sardegna vengono mandate a Monastir, non in costa smeralda”




Roma, giovani aggrediscono forze dell’ordine a Ponte Milvio: “Non mettiamo la mascherina”

I negazionisti del Covid aggrediscono agenti e carabinieri durante un controllo a Ponte Milvio: “Non mettiamo la mascherina”. Sono stati momenti di tensione a Ponte Milvio e Trastevere” quando alcuni ragazzi in branco, dopo aver bevuto qualche qualche bicchiere di troppo hanno reagito malissimo ai controlli sul rispetto della normativa anti – Covid. Nelle ultime ore sono due i casi in particolare che si sono verificati.

Il primo nella notte tra venerdì e sabato. Una pattuglia di vigili urbani è stata aggredita a Ponte Milvio da un gruppo di giovani che si è rifiutato di indossare le mascherine. Alla fine tre giovani tra i 20 e i 25 anni sono stati denunciati. Due agenti, un uomo e una donna, sono finiti in ospedale per farsi medicare.

Un fatto avvenuto proprio mentre il altre zone di Roma altri agenti stavano sanzionando chi non rispettava l’ultima ordinanza del ministero della Salute del 16 agosto scorso che impone di proteggersi con la mascherina dalle 18 alle 6 del mattino nei luoghi affollati.

I tre ragazzi denunciati erano insieme con due amici poco dopo mezzanotte. Il gruppo aveva iniziato a insultare e minacciare alcuni fotoreporter che erano a Ponte Milvio per documentare la serata.

I vigili si sono frapposti per sedare gli animi, quindi hanno intimato ai ragazzi assembrati di mettere la mascherina così come da legge e lì è scattata l’aggressione fisica: due agenti, un uomo e una donna, sono rimasti feriti con contusioni guaribili in 3 e 7 giorni.

Episodio della stessa fattura a Trastevere dove due uomini, esortati da una pattuglia di carabinieri a indossare le mascherine durante la loro passeggiata in piazza Santa Maria in Trastevere in quel momento piena di persone, hanno iniziato a dare in escandescenze: uno in particolare ha inveito, offeso e minacciato i militari che, a quel punto, hanno portato i due amici in caserma.

Per entrambi è scattata la sanzione di 400 euro a testa per la violazione delle norme anti-Covid, mentre il più esagitato, un romano di 50 anni pregiudicato, è stato anche denunciato a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità.




Sicilia, emergenza migranti e coronavirus: Musumeci chiude tutti gli hotspot e i centri di accoglienza

“Entro le 24 di domani tutti i migranti presenti negli hot-spot e in ogni centro di accoglienza della Sicilia dovranno essere improrogabilmente trasferiti in strutture fuori dall’isola”. Lo prevede l’ordinanza firmata nella notte dal Governatore siciliano Nello Musumeci. 

La misura è stata presa – spiega Musumeci – perché “allo stato non è possibile garantire la permanenza nell’Isola nel rispetto delle misure sanitarie di prevenzione del contagio”. “La Regione Siciliana, mediante le A.S.P. territorialmente competenti, – prosegue l’ordinanza – mette a disposizione delle autorità nazionali il personale necessario ai controlli sanitari per consentire il trasferimento dei migranti in sicurezza”.

Il provvedimento di 33 pagine firmato da Musumeci dispone inoltre che “al fine di tutelare e garantire la salute e la incolumità pubblica, in mancanza di strutture idonee di accoglienza, è fatto divieto di ingresso, transito e sosta nel territorio della Regione Siciliana da parte di ogni migrante che raggiunga le coste siciliane con imbarcazioni di grandi e piccole dimensioni, comprese quelle delle O.N.G.” “La mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza comporta le conseguenze sanzionatorie previste dalla legge vigente”, conclude.

“Le regole europee e nazionali – ha detto Musumeci – sono state stracciate. L’Europa fa finta di niente e il governo nazionale ha deciso -malgrado i nostri appelli- di non attuare i decreti vigenti e di non chiudere i porti, come invece ha fatto lo scorso anno con il decreto interministeriale Interno-Difesa-Trasporti. C’è una colpevole sottovalutazione del fenomeno senza precedenti. E non capiscono quanto stia crescendo la tensione. Vogliono far diventare razzisti i siciliani, che sono il popolo più accogliente di tutto il mondo? Adesso se vogliono a Roma impugnino pure la mia ordinanza. Basta: abbiamo avuto fin troppo rispetto istituzionale su questa emergenza, ricambiato da silenzi, indifferenza e omissioni”.

Intanto due barchini di migranti sono stati agganciati, a partire dall’alba, nelle acque antistanti Lampedusa (Ag) dove sono sbarcati in 28. Nella prima imbarcazione c’erano 13 tunisini e nella seconda erano 15. I due gruppi sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola, struttura che è stata già lasciata da 41 migranti che sono stati imbarcati sul traghetto di linea per Porto Empedocle (Ag) dove giungeranno domattina e da dove saranno trasferiti al centro d’accoglienza di Caltanissetta.

Da venerdì ad oggi sono stati complessivamente, su disposizione della Prefettura di Agrigento, 337 i migranti trasferiti da Lampedusa. Al momento, sull’isola, restano poco meno di 1.200 persone: circa mille all’hotspot e poco meno di 200 alla Casa della fraternità, locali della parrocchia




Covid-19, un derivato fisiologico del colesterolo blocca il virus: una scoperta tutta italiana

Una collaborazione tutta italiana – con il coinvolgimento dello Startup Panoxyvir – dimostra implicazioni importanti nella terapia di COVID-19

La molecola 27-idrossicolesterolo (27OHC) è presente nel nostro corpo come fisiologico prodotto del metabolismo ossidativo del colesterolo. In colture cellulari infettate con il SARS-CoV-2, il virus responsabile di COVID-19, il 27OHC è risultato essere un forte inibitore della replicazione virale. La rilevanza di tale evidenza scientifica è ulteriormente sottolineata dalla contemporanea osservazione di un vistoso calo di questa molecola con proprietà antivirali nel sangue dei pazienti COVID-19.

La doppia scoperta, in pubblicazione online sulla rivista scientifica Redox Biology, è il risultato di una cooperazione multidisciplinare tutta italiana, tra Panoxyvir, una start-up innovativa e spin-off accademica dell’Università di Torino, coordinatrice del lavoro, il Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (ICGEB) di Trieste, che ha testato la molecola sul SARS-CoV-2 isolato da individui contagiati, e l’Ospedale di Desio/Università di Milano Bicocca, che ha monitorato i livelli di 27OHC nel sangue di individui positivi al SARS-CoV-2, asintomatici o con COVID-19 di grado moderato o severo. 

Panoxyvir da tempo puntava sull’attività antivirale ad ampio spettro del 27OHC, avendone già dimostrato la capacità di bloccare i Rhinovirus, i principali agenti del raffreddore comune, e i Rotavirus, la causa più comune di gastroenterite virale nei primi anni di vita, con un meccanismo che non bersaglia direttamente le particelle virali, bensì modifica in modo transiente fattori della cellula ospite necessari ai virus per replicarsi. 

Tra i principali autori della ricerca, oltre ai tre fondatori di Panoxyvir, Giuseppe Poli, patologo generale, David Lembo e Andrea Civra, virologi dell’Università di Torino, Polo San Luigi Gonzaga, vi sono Alessandro Marcello, virologo all’ICGEB, e Valerio Leoni, biochimico clinico presso l’Ospedale di Desio/Università di Milano Bicocca. 

L’elevata biocompatibilità della molecola, dovuta alla sua origine fisiologica, e l’estrema varietà di virus ad ampia diffusione che è in grado di inibire, come un antibiotico ad ampio spettro nel caso delle infezioni batteriche, candidano il 27OHC ad un rapido sviluppo pre-clinico per giungere al più presto ai primi studi clinici sull’uomo e proporsi come strategia antivirale complementare ai vaccini nel far fronte a pandemie attuali ma anche future. 




Passione gelato: gli italiani lo amano e ora se lo fanno consegnare anche a casa

Non è mai facile rinunciare ad un bel gelato, soprattutto in estate, quando fuori fa molto caldo. E gli italiani confermano che questa passione sta prendendo sempre più piede, grazie anche al digitale e alle nuove tecnologie, che permettono di ordinarlo online e di farselo consegnare direttamente a casa. D’altronde l’Italia può vantare una tradizione in termini di gelati importantissima, tanto che sono pochi i paesi che possono dirsi all’altezza dei prodotti artigianali made in Italy. Ecco perché conviene studiare tutti i dati del settore, insieme alle novità portate dal web.

I dati sul gelato in Italia

L’economia italiana si fonda anche sul turismo e sui prodotti enogastronomici, specialmente per via dei tantissimi ordini provenienti dall’estero, e quindi per le esportazioni. Da questo punto di vista, il gelato entra di diritto nella categoria delle punte di diamante tricolori. Si parla in tal caso del consumo “casalingo” e quindi legato ai milioni di turisti che ogni anno affollano le gelaterie italiane. Purtroppo la pandemia e il conseguente lockdown hanno causato un danno importante al comparto del gelato artigianale made in Italy, proprio per via del brusco calo di turisti stranieri (si stima un -20% circa). Ad ogni modo, come accaduto ad altri comparti, il lockdown ha avuto i suoi lati positivi, per così dire. È infatti cresciuto in modo esponenziale il food delivery, con un’impennata di ordini superiore al +130%. E non si parla soltanto delle gelaterie, ma anche degli ordini soddisfatti da altri esercizi, come le pasticcerie e i canonici bar. In sintesi, gli italiani hanno imparato che un buon gelato lo si può ordinare ovunque in Italia.

Il gelato a casa e l’impatto del web

I consumatori ordinano sempre più spesso il gelato, non solo chiamando i laboratori artigianali e i bar, ma navigando anche in rete. E non disdegnano i prodotti confezionati, dato che si parla di una più che valida alternativa a quelli artigianali, alcune volte difficili da reperire con la consegna a domicilio. Ecco perché oggi molti portali, come EasyCoop ad esempio, consentono di ordinare i gelati anche online. Basta una connessione Internet attiva, e un paio di click del mouse, per farseli recapitare a domicilio, con una spesa in termini di fatica pari a zero. Non solo gelati perché, come detto, il food delivery oramai è diventato un fenomeno che abbraccia ogni nicchia possibile. Si fa ad esempio riferimento alla pizza e ai cibi etnici, come nel caso di quello cinese o indiano. Eppure, anche qui, sono i gelati a distinguersi, con un incremento del +18% delle gelaterie che hanno scelto di affidarsi alle consegne a domicilio. Tanto che, nel primo semestre del 2020, gli ordini sono aumentati del 350%.




Caso morte Enrico Mattei: 43 anni fa venivano uccisi Giuseppe Russo e Filippo Costa

Il 20 agosto del 1977 il tenente colonnello dei carabinieri Giuseppe Russo e l’insegnante Filippo Costa vennero uccisi mentre passeggiavano in località Ficuzza nel comune di Corleone dai sicari della mafia.

Russo stava investigando sul caso Enrico Mattei

La sua indagine lo aveva condotto ad analizzare le relazioni tra cosa nostra palermitana, i corleonesi e il delitto Mattei. Rapporti molto delicati e certamente non semplici da gestire. Il suo impegno corretto e intransigente lo aveva esposto molto nei confronti della criminalità. La responsabilità civile, la moralità e l’amore per la sua professione lo condussero alla morte.

“Oggi – dichiara il prof. Romano Pesavento Presidente CNDDU – abbiamo il compito di ricordare l’onestà di un uomo straordinario e anche la terribile sorte toccata a un innocente privato cittadino morto solo per essere stato amico dello sfortunato carabiniere. Nella sua medaglia d’oro al valor civile – prosegue – rimangono scolpite le gesta e le motivazioni in ordine alle quali è stata attribuita la decorazione: “Comandante di Nucleo investigativo operante in ambiente ad alto rischio e caratterizzato da tradizionale omertà, si impegnava con coraggio ed elevata capacità professionale in prolungate e difficili indagini relative ai più eclatanti episodi di criminalità mafiosa verificatisi tra gli anni ’60 e ’70 nella Sicilia Occidentale. Proditoriamente fatto segno a colpi d’arma da fuoco in un vile agguato, immolava la sua esistenza ai nobili ideali di giustizia e di difesa delle istituzioni democratiche. (20 agosto 1977)”.

Il CNDDU ricorda tra gli illustri personaggi ai quali è dedicata la “Maratona della legalità. Uniti contro le Mafie” l’esempio e le alte qualità morali del tenente colonnello dei carabinieri Giuseppe Russo affinché la staffetta della legalità possa essere consegnata alle future generazioni.




Stresa Festival: attesa la serata di apertura della parte classica

Giovedì 20 luglio 2020, programma: L. V. Beethoven, Concerto per Pianoforte e Orchestra N. 3 Op. 37 – F. Schubert, Sinfonia N.3 D. 200. Pianoforte: Beatrice Rana – Direttore d’Orchestra: Gianandrea Noseda

La serata di apertura di Stresa Festival – parte classica – presenta il primo appuntamento con l’integrale dei Concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven, per le celebrazioni del 250° anniversario della nascita.

Il Terzo Concerto ebbe la sua prima esecuzione a Vienna nel 1803, suonato dal compositore stesso e presto diventò una delle composizioni più eseguite e apprezzate del genio di Bonn. 

Trait d’union tra la forma tardo settecentesca e una concezione più sinfonica del concerto, il Terzo rappresenta un punto di svolta nello sviluppo dialogico tra solista e orchestra contribuendo a innalzare la già robusta fama del compositore e delineando una nuova articolazione espressiva destinata a durare nel tempo. 

Beatrice Rana è la pianista a cui è affidata l’esecuzione diretta da Gianandrea Noseda alla testa dell’Orchestra Giovanile della Comunità Europea (EUYO).

Il Direttore d’Orchestra Gianandrea Noseda
La pianista concertista Beatrice Rana

Completano il programma la Sinfonia n. 3 in re maggiore composta da un giovanissimo Schubert.




Caserta, lo scandalo del cavallo morto alla Reggia

Comparotto: «La vicenda del povero cavallo della Reggia di Caserta è emblematica: il problema non si risolve portando i cavalli nelle ville»

Per la morte del cavallo che trainava una carrozza all’interno della Reggia di Caserta l’Oipa Italia presenterà denuncia per maltrattamento aggravato dall’evento della morte e si costituirà parte civile nel caso si vada a processo penale.

La Direzione della Reggia di Caserta ha reso noto oggi di avere abolito questo anacronistico servizio, dimostrando sensibilità e senso della modernità e – passando a golf car elettriche omologate – dando una svolta ecosostenibile alla gestione dello splendido complesso vanvitelliano.

Oipa chiede alle Amministrazioni che ancora autorizzano carrozze trainate da cavalli di prendere esempio e fermare per sempre botticelle, carrozzelle e fiaccherai.

«Il cavallo stramazzato al suolo lo scorso 12 agosto è una vittima che porta con il suo sacrificio una svolta importante, tanto attesa da chi ama gli animali e difende i loro diritti», commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Speriamo che questa vicenda imprima un’accelerazione nelle decisioni degli amministratori locali. A Roma attendiamo dall’inizio del mandato di Virginia Raggi il mantenimento della promessa dell’abolizione delle botticelle, poi mutata in promessa di spostamento dalle strade ai parchi e alle ville storiche. Di certo quest’ultima soluzione, ancora non attuata a un anno dalla fine del mandato, non ci soddisfa pienamente. La vicenda del povero cavallo della Reggia di Caserta è emblematica: il problema non si risolve portando i cavalli nelle ville».




A Labico Alberto racconta Sordi: le confidenze inedite di Albertone a Villa Giuliani con Maria Antonietta Schiavina

Domenica 23 agosto alle ore 21.00 alla Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini, SBP

LABICO (RM) – Conoscere e ricordare Alberto Sordi direttamente attraverso le sue parole. Una possibilità che diventa reale grazie allo splendido libro pubblicato da Maria Antonietta Schiavina, giornalista e scrittrice.

“Alberto racconta Sordi”, edito da Mondadori, è molto più di un’intervista: il volume, infatti, entra nelle pieghe sconosciute della vita e della carriera dell’attore simbolo del cinema italiano del Novecento. Si sfatano luoghi comuni, si approfondiscono aneddoti popolari, si ripercorrono le tappe di una vita all’insegna dell’arte e della recitazione.

Il lavoro di Maria Antonietta Schiavina nasce dalle chiacchierate registrate e trascritte fra la stessa autrice e Albertone, che la scelse per rendere eterne e immortali le sue confidenze, mai rese note, e che oggi assumono uno straordinario valore umano e documentario.

L’autrice sarà a Labico, domenica 23 agosto alle ore 21.00, nell’evento organizzato dal Consorzio “Castelli della Sapienza”, Fondazione De Cultura e Mondadori Bookstore Velletri-Lariano-Genzano insieme al Comune di Labico, alla Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini, SBP.

“Aria di libri”, questo il titolo dell’iniziativa, che sarà preceduta alle 20.30 da una degustazione enogastronomica offerta dall’organizzazione. La location è quella di Parco Villa Giuliani, meravigliosa area verde labicana. L’ingresso è libero e seguiranno il firma-copie e le foto-ricordo. Tutta la manifestazione si terrà nel rispetto delle normative anti-covid con posti distanziati.




Slot machine: i temi più in voga online

Il gioco d’azzardo rappresenta un passatempo sempre più apprezzato dagli italiani, soprattutto nella sua versione online. Tra i giochi più amati spiccano senza dubbio le slot machine, dalle classiche slot da bar fino alle slot più moderne, basate su una grafica più fluida e accattivante e spesso basate su film, serie o personaggi del momento. Di tipologie ne esistono tante, ma quali sono quelle più in voga in rete e di conseguenza quelle più amate dai giocatori?

Le slot sportive

Una categoria di slot particolarmente diffusa e amata dai giocatori è quella che richiama il mondo dello sport e i suoi campioni: calciatori, tennisti, rugbisti, e via dicendo. La vita degli sportivi ha certamente un fascino invidiabile, senza contare la loro influenza nel settore dell’intrattenimento: non solo nel gioco, ma anche nel cinema e nelle docuserie, settori che hanno spesso dedicato veri e propri capolavori alle star dello sport. Anche nel campo del gioco d’azzardo, quindi, chi visita il sito web di una piattaforma di intrattenimento troverà con molta probabilità una categoria dedicata allo sport e agli sportivi. Tra le slot più note, Tennis Stars è ad esempio pensata per gli amanti del tennis, mentre slot come Top Trumps Football Stars, dedicata al calcio, vede tra i suoi simboli principali vere e proprie leggende di questo sport, tra cui Ronaldo, Messi e Kakà.

Le slot ispirate a film e serie tv

Oltre ai supereroi, molte slot machine sono invece ispirate a serie tv e film di successo. Una delle più in voga sulle piattaforme di gioco online è senza dubbio quella ispirata a Il Trono di Spade, una delle serie tv che più ha appassionato gli spettatori di tutto il mondo negli ultimi anni. La slot, dal titolo Game of Thrones, riprende in tutto e per tutto la grafica, le ambientazioni e i personaggi della serie, e ha tra i suoi simboli principali proprio i suoi protagonisti: Cersei Lannister, Daenerys Targaryen, ma anche i simboli di ciascuna casata. Molto giocata è anche la slot machine Jurassic Park, ispirata all’amatissimo film di Steven Spielberg e dal design estremamente realistico. In questo caso, tra i simboli principali troviamo proprio i dinosauri, oltre ai personaggi principali del film.

Le slot da bar

Per gli amanti della tradizione, anche online sono poi immancabili le classiche slot da bar, basate su una grafica molto lineare e su pochi e semplici simboli: la frutta, molto spesso ciliegie, fragole, anguria, limoni e uva, o i diamanti e le pietre preziose. Oltre ai pochi simboli, le slot da bar hanno poi la caratteristica di essere basate su poche linee di pagamento e su poche regole: niente bonus, modalità particolari o altro da ricordare, quindi; una peculiarità apprezzata da molti. Immancabili in questo tipo di slot sono anche simboli come le campane, la scritta bar, i numeri 7, 9 e 10 e le lettere K, A, J e Q, solitamente dal valore più basso. Una valida alternativa alle più moderne slot.

Di slot machine ce ne sono di tutti i tipi, ed è forse in questo che risiede parte del loro successo in rete.