Armine, la modella di Gucci “imperfetta” scatena i diavoli del web

“Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace”. Fatto sta che Gucci ha vinto perchè tutto il mondo parla della modella Armine che ha scelto. La pubblicità ha fatto strike.

Si chiama Armine Harutyunyan, è una modella di origini armene di 23 anni originaria di Yerevan, e ha sfilato per Gucci. Ma il suo aspetto, che rispecchia canoni estetici diversi, è stato oggetto di critiche e commenti sui social.

Armine Harutyunyan, che conta oltre 57 mila follower sulla sua pagina Instagram, ha iniziato ad essere presa di mira sui social dopo aver sfilato per Gucci durante la Paris Fashion Week del settembre 2019. Molti utenti non la ritengono abbastanza attraente come figura del mondo della moda. Naso pronunciato e sopracciglia folte, in diversi post è definita “brutta” o “non adatta alle passerelle”. E non mancano gli attacchi per via delle sue origini armene. Insulti, body shaming e razzismo.

Non solo. Nelle ultime ore è stata anche strumentalizzata una sua foto, dal tono ironico, scattata a Roma davanti all’Altare della Patria, in cui ha un braccio alzato e l’altro teso verso il basso, con la scritta “Ave sunstroke”, cioè “ave colpo di sole”. Secondo alcuni commenti al post si tratterebbe di un saluto romano ma la tesi viene smentita da un’altra foto scattata da un’angolazione diversa, nello stesso post, che dimostra come si trattasse solamente di una posa scherzosa. Anche perché Harutyunyan ha una gamba sollevata come in un passo di danza.




Pagine di storia: il campo di concentramento inglese Sant’Andrea alle porte di Taranto conosciuto come “il campo della fame”

I prigionieri italiani in gran parte provenienti dai combattimenti in Grecia, in Africa Orientale e dalle formazioni della X° MAS

di Francesco Tagliente*

Forse non tutti sanno che a Taranto, nel secondo conflitto bellico, fu costruito un Campo di concentramento chiamato “Campo S” o anche “Campo di Sant’Andrea”.

Il Campo, ancora visibile fra le masserie Caselle, Torre Bianca, Sant’Andrea e Torre Rossa, nei pressi dell’attuale quartiere Paolo VI, aveva l’obiettivo di raccogliere prigionieri di guerra principalmente italiani, ma anche di altre nazionalità, al fine del successivo smistamento in altri campi di prigionia.

Benché demolito nel maggio del 1946, dalle foto aeree sono ancora riconoscibili in maniera netta i basamenti delle baracche, parte dell’impianto fognario e stradale, nonché i percorsi delle recinzioni.

Alla fine della del secondo conflitto mondiale in quel Campo furono trattenuti circa diecimila prigionieri italiani divisi in 10 grandi recinti o pens, come li chiamavano gli inglesi, in gran parte provenienti dai combattimenti in Grecia, in Africa Orientale e dalle formazioni della X° MAS.

Tra questi anche ex prigionieri italiani provenienti dai vari campi di prigionia inglesi sparsi nelle varie colonie o da campi dell’Algeria e Tunisia. Parte erano prigionieri presi prima del’8 settembre 1943, qualche migliaio era stato catturato dopo l’armistizio nelle isole dell’Egeo.

I prigionieri di guerra italiani restarono rinchiusi in recinti detti Pens senza letti, sdraiati sulla terra nuda al freddo senza servizi igienici e senza cibo sufficiente a soffrire anche la fame.

Molti morirono. I giornali del tempo per questo lo definirono anche “Il campo della fame”.

I cittadini delle comunità della provincia di Taranto, attraverso le varie organizzazioni umanitarie locali (Arcivescovado, Croce Rossa, Ente Comunale di Assistenza, Enti privati) si mobilitarono con grande generosità per aiutare questi prigionieri malnutriti e in condizioni igieniche molto difficili.

Un ruolo importante fu svolto dall’arcivescovo del tempo, Mons. Ferdinando Bernardi e da altri sacerdoti tra cui il suo vicario generale Mons. Guglielmo Motolese.

L’ANCRI, l’Associazione Nazionale degli Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana intende ricordare anche la storia di questo Campo di concentramento alle porte di Crispiano passato nel dimenticatoio

L’occasione sarà l’evento organizzato dall’ANCRI e dal Comune di Crispiano – dalle ore 18.00 dell’8 settembre al teatro Comunale – per riflettere insieme sul “dramma dei soldati italiani che, dopo l’8 settembre 1943, rifiutando l’arruolamento nelle file dell’esercito tedesco, vennero fatti prigionieri e internati in campi di concentramento” e sul “significato autentico del Canto degli italiani”.

Per quella occasione ho chiamato il prof Vittorio De Marco, Ordinario di Storia Contemporanea all’Università del Salento, a parlare del Campo di concentramento Sant’Andrea di Taranto e del contributo della comunità del territorio per alleviare le sofferenze dei prigionieri di guerra.

Il prof. Vittorio De Marco è anche autore di un saggio molto interessante “Filo spinato alle porte di Taranto”

Sarà l’Inno Nazionale intonato dal Tenore Francesco Grollo, voce Ufficiale delle Frecce Tricolori e dell’ANCRI, ad introdurre le celebrazioni della ricorrenza della proclamazione.

Dopo i saluti istituzionali e gli interventi del Prof Pietro Speziale (autore del libro “Crispiano – uno sguardo al passato per capire il presente e orientare il futuro”) e del Prof. Vittorio de Marco sul Campo Sant’Andrea, il Generale Fulvio Poli, Capo Ufficio Generale Promozione Pubblicistica e Storia dello Stato Maggiore dell’Esercito, ricorderà il “dramma dei soldati italiani che, dopo l’8 settembre 1943, rifiutando l’arruolamento nelle file dell’esercito tedesco, vennero fatti prigionieri e internati in campi di concentramento, in condizioni di vita disumane e sottoposti a privazioni di ogni sorta”.

Seguirà una chiacchierata briosa sul Canto degli Italiani da parte del socio onorario dell’ANCRI, Prof Michele D’Andrea Storico del risorgimento, araldista, esperto della materia onorifica e cerimoniale, studioso della musica risorgimentale, autore dello stendardo presidenziale, dello stemma dell’Arma dei Carabinieri e delle revisioni degli stemmi della Marina e dell’Esercito. Per ultimo ha disegnato i nuovi distintivi di qualifica della Polizia di Stato.

Michele D’Andrea, svelerà il significato autentico dell’Inno Nazionale con una passeggiata a ritroso nel tempo, con il passo dell’ironia e del disincanto, tra le pieghe della storia ufficiale con le curiosità e gli aneddoti che ne hanno accompagnato la nascita, il successo, il significato.
Non mancheranno i richiami ad altri celebri canti dell’indipendenza italiana e i confronti con gli inni degli altri Paesi, ricchi di retroscena tanto gustosi quanto sconosciuti.
Attraverso la chiacchierata leggera e briosa accompagnata dalla musica si potranno comprendere, da una prospettiva diversa e originale, alcuni aspetti emblematici del nostro Risorgimento.
E previsto anche l’intervento via Zoom della Presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni.

Tra i saluti istituzionali oltre a quelli del Sindaco Luca Lopomo e dell’Assessore alla Cultura Aurora Bagnalasta sono attesi il saluto del presidente nazionale dei Benemeriti della Repubblica iscritti all’ANCRI Ufficiale Tommaso Bove e di altre Autorità.

L’evento, che sarà introdotto da me nella veste di delegato ai rapporti istituzionale dell’ANCRI, potrà essere seguito in diretta streaming.

Le misure di sicurezza Covid -19 hanno ridotto il numero di posti al Teatro, che per questo rimane accessibile solo agli invitati.

*Prefetto, già Questore di Roma e Firenze




Coronavirus: il principe Harry non può rientrare a casa

Il principe Harry ha dichiarato che Coronavirus gli ha impedito di tornare nel Regno Unito e ha rivelato quando spera di tornare. Il duca di Sussex ha deciso di tornare a casa in tempo per la Coppa del mondo di rugby, che si terrà nelle sedi di tutta l’Inghilterra nell’inverno del 2021.

Ha detto che ha “pieno rispetto” per i giocatori in quanto hanno una resistenza folle.

Il principe Harry, il patrono della Rugby Football League, ha fatto una videochiamata con giocatori, allenatori e volontari mentre l’organizzazione celebra i 125 anni dalla sua fondazione.

Ha detto: “Abbiamo un’intera Coppa del Mondo di Rugby League in arrivo il prossimo anno, quindi ho decisamente intenzione di tornare. Sarei già tornato se non fosse stato per COVID”.

Il principe Harry ha anche elogiato i vantaggi di “mantenere la mente in forma” durante il blocco causato dalla pandemia che è stato “difficile per tutti”. Sorridendo, ha aggiunto: “Guardare il rugby league è davvero estenuante!




Rocca di Papa: arriva il festival dello street food

L’appuntamento è al Parco la Pompa di Rocca di Papa dal 3 al 6 settembre

L’appuntamento è al Parco la Pompa di Rocca di Papa dove, dal 3 al 6 settembre, si parte con la prima data romana del festival itinerante dedicato al cibo di strada e alla cucina dal vivo, con una proposta culinaria variegata, pensata per soddisfare tutti i gusti, e con street chef professionisti provenienti da tutto il territorio a bordo dei loro risto-stand, attrezzati per deliziare il pubblico con ricette tipiche, preparate e cotte al momento.

Protagonista indiscusso dell’evento è il food&beverage di qualità, accompagnato da attività ludiche e piacevoli passatempi: oltre alle vere e proprie perfomance di show cooking, ci aspetta un weekend ricco di magia tra dj set e sottofondi musicali e tra spettacoli acrobatici e di giocoleria con gli artisti circensi del Circo Bianco che, soprattutto nella serata di sabato 4, si esibiranno in spettacolari numeri funambolici.

Da segnalare l’area riservata a Virtual Experience, che ci accompagnerà attraverso un’esperienza immersiva in mondi fantastici, un’esperienza esclusiva e del tutto innovativa in un evento di street food: verrà allestito uno spazio dedicato alla realtà virtuale a cui, in totale sicurezza, potranno partecipare tutti, adulti e bambini. E, proprio per divertire questi ultimi, verrà inoltre creata una maxi area con giostre e giochi, un vero e proprio luna park per ragazzi di ogni età.

Padelle Roventi si distingue per i design brandizzati e accattivanti, immediatamente riconoscibili dai food truck e dalle cucine mobili allestite in camioncini o Ape Car. Ce n’è per tutti i gusti! Hamburger classici e rivisitati, arrosticini abruzzesi, caciocavallo silano, porchetta d’Ariccia, bombette pugliesi e – per chi non ama la carne – panini gourmet come quello con polpo grigliato e scelte vegan e vegetariane. Il tutto accompagnato da una ricca selezione di birre artigianali, in varie tipologie, colori e gradazioni.

Un universo a parte poi quello della pasta! Maccheroni, tonnarelli, pici, trofie, condita coi celebri intingoli che l’hanno resa popolare in tutto il mondo: dalla cacio e pepe alla gricia, dall’amatriciana alla carbonara, dai semplici sughi alle più sofisticate salse tartufate.

E per i più golosi, quale miglior modo per concludere il pasto se non un dolce delle migliori pasticcerie napoletane o siciliane?

Fiere Roma offre uno street food di ristorazione, nel quale è la qualità a fare la differenza. Come in un ristorante a cielo aperto, con cucina a vista, street chef qualificati e pizzaioli professionisti metteranno in mostra le loro doti culinarie, pronti a stupirvi con spettacolari cooking show.

Portando in tour la tradizione dei piatti italiani, le tipicità locali e regionali, e con uno sguardo aperto alla cucina internazionale, Fiere Roma offre pietanze bio e a kilometro zero, materie prime pregiate direttamente dal produttore al consumatore.

L’obiettivo è portare tra la gente le eccellenze del cibo di strada, organizzando eventi innovativi che coniugano il buon cibo al sano divertimento, attraverso 4 format d’intrattenimento portati in tour per altrettante tipologie di street food e creati per soddisfare le più svariate esigenze alimentari e appagare anche i palati più raffinati.

Mission ispiratrice del progetto è la volontà di stimolare una cultura del prodotto gastronomico e allo stesso tempo produrre un’etica alimentare, educando il cittadino a un consumo consapevole e permettendo la fruizione di cibi sani e genuini, di origine protetta e controllata, con lo scopo di innalzare la dignità culturale del cibo di strada, elevandolo a vera e propria arte culinaria.

L’evento è organizzato con un ben strutturato piano di sicurezza anti-Covid, che prevede ingresso contingentato, l’uso della mascherina e di igienizzanti, il divieto di assembramenti con annesso distanziamento dei tavoli e con precise norme da seguire per il servizio presso gli stand.




Roma, tutti pazzi per lo swing: a Celimontana è standing ovation per Emanuele Urso e la sua orchestra

ROMA – Villa Celimontana ha riaperto la sua stagione il 7 agosto e lo ha fatto alla grande: bellissima la programmazione che accompagnerà gli amanti della buona musica fino al 31 di ottobre.

Emanuele Urso, The King of swing, inaugura la stagione

Il video servizio di Valeria De Luca trasmesso a Officina Stampa del 27/08/2020

A riaprire la stagione the king of swing, Emanuele Urso, clarinettista e batterista d’eccellenza insieme alla sua band, così composta: il virtuosistico Adriano Urso al pianoforte, lo splendido sax di Patrizio Destriere, la magnifica coloritura della tromba di Lorenzo Soriano, Stefano Napoli al contrabbasso che sotto le sue mani diventa infuocato, la sapienza di Fabrizio Guarino alla chitarra, l’inconfondibile Luca Ingletti alla batteria e la bellissima voce di un giovane talento, Clara Simonoviez, anche co-organizzatrice della stagione del village Celimontana insieme a Francesco Ottavi, direttore artistico del rinomato Cotton club di Roma.

“Chi ve lo fa un jazz così!” – è il grido divertito di Emanuele tra un pezzo e l’altro e in effetti ogni sua promessa ante concerto viene mantenuta: lo spettacolo è un vero e proprio show, montato sapientemente da musicisti di grandissima qualità e condito con una gran dose di coinvolgimento e di simpatia. “Un musicista non dovrebbe salire sul palco per far vedere quanto è bravo, ma far passare un paio d’ore di felicità alle persone che lo ascoltano”.

Questa è la magia che si crea quando the King e la sua band sono sul palco. Per un momento possiamo dimenticare la crisi mondiale, la fatica e l’incertezza di questo momento per tuffarci nella magica atmosfera dello swing americano degli anni 30/40 – “ma come suona il jazz un italiano non c’è n’è per nessuno”, commenta Emanuele, “perché i musicisti italiani mettono nella musica il cuore”. Proprio quello che serve in questa fase così delicata, poter imparare di nuovo a sorridere e a guardare avanti con ottimismo e allegria.

“Tutto quello che rallegra il cuore permette di trovare nuove soluzioni anche in situazioni difficili come quella che stiamo vivendo”, aggiunge Luca Ingletti, batterista jazz dal tocco inconfondibile “Miles Davis chiamava il jazz musica popolare, proprio perché nasceva per le persone. È questo il jazz che vogliamo fare, quello che fa star bene la gente”. Comunicare senza perdere la qualità, questa è la formula della band, che riesce perfettamente nel suo intento. Ed è difficile non ballare tutto il tempo del concerto, come hanno fatto i bambini presenti alla manifestazione, fino a notte fonda.

Tutti i lunedì e i venerdì, dalle 22 in poi, un bello spettacolo e tanta buona musica assicurate, nella cornice sempre meravigliosa del village Celimontana, attrezzato con tutte le misure di sicurezza per far godere in serenità una splendida serata a tutti quelli che si affacceranno.
Come sarebbe se la musica e l’arte riprendessero il loro posto e potessero nuovamente offrire a tutti uno spazio di benessere dal quale ripartire? Ce lo auguriamo, e vi invitiamo calorosamente a prendere parte alla festa swing di Celimontana.




Sequestro Modigliani in Svizzera. Lucarella: “Le Istituzioni italiane siano in prima linea sull’accaduto”

L’avvocato Angelo Lucarella, da pochi mesi Vice Presidente coordinatore della Commissione Giustizia del Ministero dello Sviluppo Economico, interviene sul particolare caso Modigliani.

“Questione delicata a cui dare risposte o, quantomeno, cercarle è dovere sia morale che istituzionale dinanzi alla portata incredibile che ne sta assumendo sia a livello nazionale che internazionale.

Anzitutto è necessario che si faccia chiarezza complessiva sull’accaduto ai fini di giustizia e per la tutela dell’interesse nazionale.

Le Istituzioni, laddove saranno ravvisabili responsabilità (a seconda dei diversi piani giuridici) punibili secondo l’ordinamento, non possono e non potranno che essere in prima linea nella difesa, per l’appunto, degli interessi italiani; quest’ultimi non possono prescindere da una operazione verità che, rispetto alle singole competenze, gli attori istituzionali devono e dovranno compiere per porre in essere tutto con coraggio.

Lo stesso coraggio che, prorompentemente, si percepisce nel libro-inchiesta “L’Affare Modigliani” scritto da Dania Mondini e Claudio Loiodice i quali, ne va dato atto, hanno contribuito alla realizzazione di una indagine che, ormai, sta registrando apprezzamenti e riscontri anche all’estero.

La Procura di Bellinzona in Svizzera, infatti, è intervenuta recentemente sequestrando i c.d. “Archivi” del celebre artista italiano Amedeo Modigliani; si tratta di circa 6000 reperti oggetto di cessione, nel 2006, da parte della figlia allo Stato italiano.

Un caso, non solo di connotato giudiziario, nel quale gli eventuali danni e diritti lesi non possono che considerarsi, per certi versi, anche connessi ad un pregiudizio serio e cospicuo degli interessi dello Stato italiano.

Ciò soprattutto se si dovesse considerare l’aspetto dell’economia culturale quale strategico per lo sviluppo del paese.

Perciò l’impegno istituzionale, doverosamente, comporta di attivare le dinamiche ministeriali più confacenti affinché se ne possa riconoscere una sorta di natura strategica, altresì, tenuto conto che Modigliani sarebbe diventato, stando alle parole utilizzate dagli autori del libro-inchiesta, un “brand” attorno al quale continuano, da circa un secolo, ad intrecciarsi affari milionari”.




Bracciano, delibera dell’Ordine dei Giornalisti: L’Osservatore d’Italia non ha denigrato alcun consigliere di minoranza

BRACCIANO (RM) – Nessuna denigrazione è stata operata da parte del quotidiano L’Osservatore d’Italia diretto dalla giornalista professionista Chiara Rai nei confronti di alcuni consiglieri comunali di opposizione del Comune di Bracciano tramite la pubblicazione dell’articolo “Bracciano consiglieri di minoranza nel pallone. Gentili a Donato: “Se nella relazione c’è qualche refuso facciamo la figura del cazzo”.

Questo quanto stabilito con esito favorevole dall’Ordine dei Giornalisti (Consiglio Territoriale di Disciplina -Secondo Collegio) notificato dalla Corte d’Appello di Roma,.

Il pubblicista Silvio Rossi, in data 27 luglio 2019, ha ritenuto di segnalare il direttore responsabile de L’Osservatore d’Italia Chiara Rai al Consiglio Disciplinare dell’Ordine facendosi portavoce di alcuni consiglieri di minoranza del Comune di Bracciano (singolare che un giornalista si faccia portatore delle istanze di tre politici consiglieri) e agisca contro una sua collega che tra l’altro, in qualità di direttore responsabile, lo ha accompagnato nel percorso di formazione per ottenere l’iscrizione nell’elenco dei pubblicisti).

Ebbene, si è tenuta un’audizione dove Chiara Rai ha fornito le prove di quanto scritto nell’articolo incriminato ed è stata assolta con formula piena perché tutto ciò che è stato scritto corrisponde al vero.

“Non ho mai denigrato nessuno – dice Chiara Rai – ma nel pieno del rispetto della verità sostanziale dei fatti e del pubblico interesse, ho sempre esercitato il legittimo diritto di critica e di cronaca tutelato dall’articolo 2 (Diritti e doveri) della legge professionale 69/1963 nonché dall’articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana. Ciononostante c’è chi ancora, nella minoranza del Comune di Bracciano, continua ad asserire falsamente di venire denigrato insieme ad associazioni del territorio (ci piacerebbe sapere quali) e ancor più grave che il giornale sarebbe finanziato con i soldi dei cittadini di Bracciano. Non c’è un solo atto esistente che regola alcun tipo di rapporto tra L’Osservatore d’Italia quotidiano e qualsiasi amministrazione pubblica d’Italia. L’Osservatore d’Italia non ha mai preso soldi pubblici ma c’è chi persevera in una presunta “battaglia per legalità” quando non esiste alcun mostro da combattere o tanto meno sistema da abbattere. Il giornale ha soltanto i lettori come unici padroni perciò chiunque amplifichi detta falsa notizia si presta soltanto a giochi politici che hanno come unico obiettivo quello di mettere il bavaglio all’informazione. Ma noi siamo abituati perché siamo una testata che non fa e non farà mai copia incolla delle dichiarazioni integrali di consiglieri senza prima verificarne la fondatezza. di quanto da loro asserito. L’esito del Consiglio disciplinare dell’Ordine è una pagella d’indipendenza per L’Osservatore d’Italia e per il suo direttore. Ovviamente è oltre un anno che mi sento vittima di attacchi politici atti a mettere il bavaglio al mio spirito di critica, pertanto mi batterò affinché questo mio diritto venga tutelato e chi adesso persegue nella sua attività diffamatoria dovrà darne conto sia in sede penale che civile insieme a chi amplifica tale condotta. Se è questa la grande battaglia portata avanti da qualcuno beh, è un gran buco nell’acqua perché l’onestà quella vera, ha trionfato. Sarebbe meglio che chi cerca visibilità accostandosi in maniera ridicola a personaggi di ben altra stesura che combattono veramente per la legalità e contro le mafie, cominci a fare l’attività che gli compete senza cercare consensi con facili e confuse accuse che ad oggi sono prive di qualsiasi fondamento “.




Bracciano, attesa per il concerto del trio Mariella Nava, Grazia Di Michele, Rossana Casale: tre donne, tre mondi musicali, tre voci, tre storie

BRACCIANO (RM) – Grande appuntamento questo venerdì 28 agosto in piazza IV Novembre a Bracciano per il concerto delle tre cantautrici Mariella Nava, Grazia Di Michele, Rossana Casale. L’evento rientra nel calendario estivo delle manifestazioni promosse dall’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Armando Tondinelli. L’ingresso al concerto, previsto per le ore 21, è gratuito ma con posti limitati per evitare assembramenti e per rispettare la normativa anti – Covid che impone di garantire il distanziamento tra le persone. Per prenotare i posti occorre chiamare il punto informazioni turistiche al numero 0699816262

Tre donne, tre mondi musicali, tre voci, tre storie. Accomunate da un invidiabile orgoglio femminile, da oltre trent’anni hanno affermato una musica d’autore lontana dai condizionamenti culturali dominanti e da quelli commerciali, dedicandosi a un percorso artistico libero e sincero, fatto di espressione pura e sperimentazione.

Dalla loro amicizia, che le ha portate a collaborare più volte in questi anni, nasce un tour speciale, che coniuga la canzone d’autore italiana con i ritmi del Sud del mondo e del jazz.

Dopo l’emozionante debutto al Blue Note di Milano e quello sold-out all’Auditorium Parco della Musica di Roma, prosegue il suo viaggio ‘Cantautrici’. Un concerto che le vede condividere un originalissimo ‘trialogo’ con brani del loro repertorio in versioni inedite e coinvolgenti a partire dai loro brani più noti scritti per se stesse o per altri grandi interpreti della musica italiana (tra cui, solo per citarne alcuni, Renato Zero, Ornella Vanoni, Massimo Ranieri, Gianni Morandi, Mina).

Tra questi si potranno ascoltare: Le ragazze Di Gauguin, Brividi, Così è la vita, Destino, Io e mio padre, Gli amori diversi, Il cuore mio, Semplice, Solo i pazzi sanno amare, A che servono gli dei, Io sono una finestra, Mendicante, Terra, Spalle al muro, Come mi vuoi, Per amore, e tanti altri.

Ad accompagnare le artiste dal vivo, in un concerto ricco di energia e poesia, ci saranno sei grandi musicisti, provenienti da esperienze eterogenee: Ermanno Dodaro al contrabbasso, Emiliano Begni al pianoforte, Francesco Consaga al sax soprano e al flauto traverso, Fabiano Lelli alla chitarra e Andy Bartolucci alla batteria e alle percussioni.

Ad aprire i concerti e nell’ambito della performance, saliranno sul palco giovani cantautrici esordienti che le tre artiste hanno conosciuto nell’ambito delle loro attività di insegnanti e talent scout, un’esperienza formativa che continua a coinvolgere in maniera appassionata e determinata: Rossana Casale insegna in Conservatorio da più di 10 anni, Mariella Nava da vari anni ha intrapreso un percorso da discografica mentre Grazia Di Michele, di cui è nota la sua attività di coach ed insegnante, è anche produttrice di giovani talenti e direttrice artistica di Rassegne cantautorali.




Vino del Lazio, 4 cantine su 10 in crisi ma ottima annata

Sarà un’ottima annata per il vino del Lazio, nonostante le inevitabili ripercussioni che l’emergenza sanitaria avrà sulla vendemmia che è appena iniziata. Per poter confermare le previsioni anche sul piano quantitativo, l’andamento della raccolta delle uve dipenderà molto, oltre che dal mese di agosto, anche da quello di settembre. Si stima in Italia una produzione di vino Made in Italy intorno ai 45 milioni di ettolitri, in calo di circa il 5% rispetto allo scorso anno, con il testa a testa con i cugini francesi per il primato mondiale.

Solo a causa delle difficoltà registrate dalla ristorazione in tutto il mondo per l’emergenza coronavirus, le vendite di vino italiano nel mondo sono in calo del 4% nel 2020, con una storica inversione di tendenza rispetto al passato. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti sulla base dei dati Istat, relativi ai primi cinque mesi in riferimento al monitor di Intesa San Paolo sui distretti agroalimentari, che fotografa la situazione del primo trimestre pre emergenza covid.

“Questa è la prima vendemmia segnata dagli effetti della pandemia mondiale– spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri -con la minaccia dei dazi e della Brexit, con l’uscita dall’Unione Europea della Gran Bretagna, che è stata per lungo tempo, il principale cliente del prosecco, il vino italiano più esportato nel mondo. Quest’anno a pesare sarà anche la carenza di manodopera qualificata per il blocco delle frontiere con il rischio Covid. A riguardo è fondamentale estendere i tamponi all’arrivo in Italia per i lavoratori stranieri nei campi provenienti dall’estero. Questo consentirà loro di svolgere le attività di raccolta con la Coldiretti, che ha avviato una campagna di comunicazione rivolta alle imprese e agli stessi lavoratori per garantire il rispetto delle regole e tutelare la salute pubblica”.

Anche nel Lazio il lockdown ha dimezzato le vendite del vino a causa degli effetti della pandemia, che ha portato alla chiusura forzata di ristoranti, hotel, bar e pub, per oltre due mesi, determinando un netto calo del fatturato.

“Le difficoltà registrate da quasi 4 cantine italiane su 10, pari al 39 percento, a causa dell’emergenza sanitaria– aggiunge il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri- dimostrano quanto sia indispensabile intervenire urgentemente per sostenere le esportazioni, alleggerire le scorte, ridurre i costi e tagliare la burocrazia.

La vendemmia deve essere ripensata attraverso un percorso di semplificazione, che renda questo settore più agile e flessibile, rispondendo ai criteri di tempestiva disponibilità all’impiego.

Uno strumento che sia anche in grado di generare opportunità di integrazione al reddito per giovani studenti, pensionati e cassa integrati.

Intanto le misure di distillazione di crisi e di vendemmia selettiva, messe in campo dal ministero delle Politiche agricole e dalla Regione Lazio, hanno sicuramente alleggerito le quantità nelle cantine”.

In Italia, stando all’ultimo report “Cantina Italia” redatto dall’Icqrf, l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi del Ministero delle Politiche agricole, si registra, rispetto allo scorso anno, una riduzione del 3,6% per i vini, del 10,6% per i mosti e del 31,1% per il vino nuovo ancora in fermentazione. Nel Lazio è presente oltre un milione di ettolitri di vino, di questi 358 mila sono Dop, 386 mila Igp, 278 mila altri vini e 2.661 mila vini varietati.




Nasce Sound Bunker Experience: una vetrina per tutti gli artisti che vogliono esibirsi

Arriva Sound Bunker Experience la piattaforma che mantiene vivo il contatto tra i Dj e il proprio pubblico. L’idea è nata nei primissimi giorni di Lockdown, da Manuele Pompili, da Dj Bismark, Dj Nino Scarico, Dj Gabry Venus e tanti altri artisti conosciuti a livello internazionale, con l’intento di creare una discoteca virtuale, una unione tra social, tv e VR.

Il Talk show offre la possibilità a tutti gli artisti di potersi esibire, infatti in pochi mesi è diventata un’ottima vetrina per performar, vocalist, musicisti, ballerini, Bar Tender ecc, ma anche per artisti di arti applicate possono esibire le proprie creazioni come pittori, scultori, grafici e tutti i linguaggi artisti, stando comodamente da casa (House to House).

Il format ha l’intento di voler calamitare l’attenzione dei media e le istituzioni, per mettere in risalto la crisi di milioni di i lavoratori dei Club, Festival, Concerti ecc dagli artisti in prima linea come i Dj fino ai lavoratori che lavorano dietro le quinte, come operatori di pubblica sicurezza, steward e tantissime figure professionali rimasti disoccupati a causa dell’emergenza CoViD-19 e pronti a “scendere in piazza”.

Il settimanale è diventato un movimento culturale per un pubblico generalista, ma che offre ampio spazio ai problemi dei giovanissimi.

L’appuntamento da non perdere è un ambiente alternativo ideale in un momento storico che l’intero pianeta sta vivendo, ma allo stesso tempo che risponde alle esigenze di volersi aggregare, di divertirsi e fare festa a tutte le età.

La piattaforma conteggia già 300 artisti ed è seguita da ben 150mila follower ed ha attirato l’attenzione anche dall’estero, come Messico, Perù e Colombia e paesi d’Europa.




Torvaianica, si conclude Ugo Pari 30 il festival omaggio a Ugo Tognazzi: tanti nomi del cinema e della televisione

Tra i premiati, Michele Placido, Alessandro Haber e Lucia Mascino

L’appuntamento, che si è tenuto dal 21 al 23 agosto presso piazza Ungheria, in collaborazione con il Comune di Pomezia, ha avuto la direzione artistica a cura dei quattro figli di Ugo: Gianmarco, Ricky, Maria Sole e ThomasRobsahm

Si conclude a Torvaianica “Ugo Pari 30”, il festival che ha ricordato il grande Ugo Tognazzi a 30 anni dalla sua morte. L’appuntamento, che si è tenuto dal 21 al 23 agosto presso piazza Ungheria, in collaborazione con il Comune di Pomezia, ha avuto la direzione artistica a cura dei quattro figli di Ugo: Gianmarco, Ricky, Maria Sole e ThomasRobsahm. 

I PREMI – Tra i momenti più applauditi del festival, l’assegnazione del Premio Tognazzi alla carriera a Michele Placido, in apertura della prima serata, che con lui aveva lavorato in Romanzo popolare. Sabato, invece, è stata consegnata un’edizione speciale dello Scolapasta d’Oro ad Alessandro Haber, che aveva partecipato (e vinto) ai tornei di tennis organizzati dello stesso Ugo, con lui sul set di Amici miei, atto II. Domenica, infine, è stata premiata come migliore attrice di commedia Lucia Mascino.

GLI ALTRI OSPITI – Sul palco hanno raccontato il loro rapporto con il padre anche Ricky, Gianmarco e Maria Sole, svelandone curiosi e toccanti aneddoti, intervistati dalla giornalista e scrittrice Laura Delli Colli e dalla regista Simona Izzo. A salire sul palco anche tanti altri nomi del cinema e della televisione: il conduttore Beppe Convertini, gli attori Filippo Timi ed Emanuele Salce, il regista e sceneggiatore Ivan Cotroneo.

I FILM – Durante le serate, al termine dei talk e della consegna dei premi, sono stati proiettati anche alcuni film che esaltano i due grandi interessi di Ugo Tognazzi: il cinema e il cibo. Ad aprire la rassegna è stato il documentario “Ritratto di mio padre” di Maria Sole Tognazzi. Durante le altre serate, invece, sono stati proiettati i film “Amici miei” e, per il gran finale, “Anatra all’arancia”.

LE MOSTRE FOTOGRAFICHE – Focus anche sull’arte, con una duplice mostra fotografica “diffusa”, con totem sparsi per le vie della Città a documentare la sua attività sui set, con gli scatti di alcuni grandi fotografi di scena. Nella mostra sarà ricordata anche l’altra grande passione di Ugo Tognazzi: lo sport, con le foto relative allo storico torneo di tennis che per oltre 25 anni ha visto Torvaianica protagonista dello Scolapasta d’oro.

“L’ABBUFFONE” – Nel cartellone anche una interessante proposta culinaria che ha coinvolto alcuni ristoranti del territorio che hanno riproposto le ricette ideate da Ugo, dal risotto al melone allo stinco di santo, tratte dai volumi “La mia cucina” e “L’abbuffone”.

IL PROSSIMO APPUNTAMENTO – Il Sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà e il Vice Sindaco Simona Morcellini, ma anche i figli dello stesso Ugo, hanno confermato dal palco l’interesse per lo svolgimento di una seconda edizione, prevista per l’estate 2021, in vista di un appuntamento ancora più grande, magari anche di natura sportiva, per il 2022, in occasione dei 100 anni dalla nascita dell’attore.