La Polizia Stradale fa il bilancio del 2020

Nel corso del 2020 l’attività operativa di polizia stradale – sia relativa al rilevamento degli incidenti stradali sia in esecuzione di servizi speciali – ha inevitabilmente risentito della emergenza sanitaria legata alla pandemia da COVID-19.

Infatti, da un lato il fenomeno infortunistico ha fatto registrare un abbattimento dei valori quale conseguenza naturale dei divieti progressivamente imposti anche alla mobilità di persone e veicoli. Dall’altro, in concomitanza con la vigenza dei citati divieti sono stati temporaneamente sospesi tutti i servizi speciali, ripresi nello scorso mese di giugno 2020, mentre le pattuglie della Polizia Stradale  sono state impiegate per garantire il massimo concorso alle attività disposte dalle Autorità provinciali di pubblica sicurezza per l’attuazione delle misure straordinarie di contenimento della diffusione del COVID-19.

Tali controlli stanno proseguendo, col coordinamento delle Autorità provinciali di pubblica sicurezza, soprattutto per verificare la legittimità degli spostamenti alla luce delle più recenti normative che hanno disciplinato le misure di contenimento della pandemia nel periodo delle festività natalizie.

Controlli sul rispetto delle misure di contenimento

Fin dalla istituzione delle prime “zone rosse” la Polizia Stradale ha profuso il massimo impegno nell’azione di controllo sul rispetto dei divieti di mobilità, attuando – nell’ambito di specifici dispositivi operativi definiti dalle Autorità provinciali di pubblica sicurezza e specie lungo la viabilità autostradale – posti di blocco per la verifica, nei confronti di tutta l’utenza, della sussistenza delle situazioni eccezionali che legittimavano gli spostamenti ai sensi della normativa di emergenza.

Alla data del  27 dicembre 2020 la Polizia Stradale ha effettuato 1.439.339 controlli di persone, quasi equamente divisi tra viabilità autostradale ed ordinaria. I controlli amministrativi presso le aree di servizio sono stati 150.793. Le persone complessivamente sanzionate ex art. 4 c. 1 del D.L. n. 19/2020 sono state 19.141.

Attività infortunistica   

Nel periodo 1 gennaio – 27 dicembre 2020 si è registrata, come anticipato in premessa, una drastica riduzione del fenomeno infortunistico rilevato da Polizia Stradale ed Arma dei Carabinieri, rispetto allo stesso periodo del 2019. In particolare, a fronte di una diminuzione della incidentalità complessiva del 30,5% (51.103 incidenti contro i 73.496 del 2019), gli incidenti mortali (1.079) e vittime (1.158) sono diminuiti rispettivamente del 26,9% e 28,3% mentre gli incidenti con lesioni (20.676) e le persone ferite (29.858) diminuiscono rispettivamente del 34,6% e del 38,3%.

I dati di Polizia Stradale ed Arma dei Carabinieri, posti a confronto con la stima preliminare del fenomeno infortunistico che ISTAT ha rilasciato di recente per i primi 9 mesi dell’anno, mostrano un andamento della sinistrosità coincidente nella tendenza, anche se ovviamente diversi nei valori numerici. Infatti, ad una diminuzione – rilevata da ISTAT  – degli incidenti stradali con lesioni alle persone, delle vittime e dei feriti, rispettivamente, del 29,5%, 26,3% e del 32,0%, corrisponde una riduzione, riferita allo stesso periodo, rilevata da Polizia Stradale ed Arma dei Carabinieri del 30,4%, del 28,3% e del 36,2%.

Attività di controllo

Dal 1° gennaio al 27 dicembre 2020 la Polizia Stradale ha effettuato 479.897 pattuglie di vigilanza stradale e contestato 1.596.686 infrazioni al C.d.S. Le violazioni accertate per eccesso di velocità sono state 560.264,  ritirate 25.368 patenti di guida e 34.223 carte di circolazione. I punti patente decurtati sono 2.498.401.

I conducenti controllati con etilometri e precursori sono stati 621.809, di cui 8.744 sanzionati per guida in stato di ebbrezza alcolica mentre quelli denunciati per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti sono stati 850.

Stragi del Sabato sera

Dall’inizio dell’anno al 20 dicembre scorso (ultimo dato disponibile), nelle notti dei fine settimana (dalle ore 00,00 alle 06,00 di sabato e domenica), la Polizia Stradale ha impiegato nei posti di controllo 7.400 pattuglie, rilevando 29 incidenti mortali che hanno cagionato 30 vittime (33 in meno dello scorso anno). I conducenti controllati con etilometri e precursori sono stati 37.697, il 5% dei quali (pari a 1.871, di cui 1.603 uomini e 268 donne) è risultato positivo al test di verifica del tasso alcolemico (nel 2019 la percentuale era stata del 5,6%). Le persone denunciate per guida sotto effetto di sostanze stupefacenti sono state, invece, 48. I veicoli sequestrati per la confisca 36.

Controllo velocità media

Le tratte controllate dalla Polizia Stradale, con il sistema di rilevamento automatico della velocità media dei veicoli “Tutor”, nel corso del 2020 sono state 109, per un totale di circa 1.060 km.  Con l’entrata in funzione, dal 21 dicembre 2020, di nuovi 25 siti,

salgono a 134 le tratte controllate, per una lunghezza pari a circa 1.400 km di carreggiate autostradali vigilate con questi sistemi.

Nel periodo dal 1 gennaio 2020 al 30 novembre 2020 il Tutor ha consentito di accertare 263.429 violazioni dei limiti di velocità, mentre complessivamente le violazioni per eccesso di velocità accertate dalla Specialità si attestano a 533.595.

Controlli nel settore del trasporto professionale

Nel corso del 2020, la Polizia Stradale ha continuato a dare impulso ai servizi di controllo nel settore del trasporto professionale. I dati (al 30 novembre 2020) sono:

–                  Servizi effettuati : 306;

–                  Operatori di polizia impiegati: 1.696; operatori MIT: 907;

–                  Veicoli pesanti controllati: 3.286, di cui 812 (pari al 24,7%) stranieri;

–             Infrazioni accertate: 3.090; patenti ritirate: 26; carte di circolazione         ritirate: 75.

Dispositivi speciali di controllo

Dall’inizio dell’anno la Polizia Stradale, ai servizi programmati mensilmente a livello regionale, ha affiancato dispositivi specifici pianificati a livello nazionale nei seguenti settori:

–                     cinture sicurezza e sistemi di ritenuta;

–                     assicurazione obbligatoria;

–                     uso corretto apparati radio e telefoni alla guida di veicoli;

–                     trasporto di merci pericolose;

–                     trasporti eccezionali;

–                     autotrasporto nazionale ed internazionale di persone;

–                     trasporto di animali vivi;

–                     trasporto di sostanze alimentari;

–                     stato di efficienza dei pneumatici.

Polizia Giudiziaria

Gli arrestati  sono stati 466  mentre i deferiti  alla A.G. sono stati 15.136.

Durante l’anno sono state sottoposti a sequestro 347,005 Kg di sostanze varie con il conseguente arresto di 112 persone.

In relazione ai reati  in danno degli autotrasportatori (c.d. CARGO CRIME) rilevati dai reparti sono state arrestate 9 persone e 44 deferite all’A.G. Tuttavia sono diverse le attività investigative sullo specifico tema, in corso o appena concluse, con richieste alla competente A.G. di provvedimenti restrittivi della libertà personale.

I fenomeni di microcriminalità nelle aree di servizio (furto/rapina ad utenti e furto/rapina ad esercizi commerciali) che sono diminuiti del 49,94 %, (fatto sicuramente riconducibile alla diminuita mobilità introdotta dalle normative anti COVID 19), sono stati 423 e hanno determinato 11 arresti e 423 deferimenti alla A.G..

L’attività investigativa prevalentemente indirizzata al contrasto dei fenomeni criminali legati al traffico illecito dei veicoli  ha determinato 27 arresti e 279 deferimenti alla A.G. A seguito di dette attività, sono stati comunque sottoposti a sequestro 137 veicoli oggetto di riciclaggio e ne sono stati individuati ulteriori 466, che sono attualmente da ricercare.

I controlli agli esercizi pubblici, sono stati  1.927 , con  1.413 infrazioni rilevate.

Campagne di prevenzione e di informazione

Nel corso dell’anno sono state realizzate dalla Polizia Stradale numerose campagne di prevenzione ed informazione sulla sicurezza stradale, alcune delle quali rimodulate in modalità webinar a causa dell’emergenza sanitaria tutt’ora in corso. Tra le campagne più importanti:

“ICARO” – giunta alla 20^ edizione – in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università “Sapienza” di Roma, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Moige ed altri partner , la campagna di sicurezza stradale prevede la formazione diretta agli studenti delle scuole primarie e secondarie di secondo grado di tutte le province italiane sui processi diretti a far nascere o rafforzare i comportamenti corretti alla guida e una mobilità consapevole. 

“CHIRONE – DALLA PARTE DELLE VITTIME”- in collaborazione con l’Università LA SAPIENZA di Roma-Dipartimento di Psicologia e la Fondazione ANIA, l’iniziativa è rivolta agli operatori di Polizia, chiamati a gestire spesso  eventi traumatici come  l’incidente mortale stradale o ferroviario, fornendo loro supporto e formazione.

“SULLA STRADA GIUSTA INSIEME A CHIRÒ” – Nel corso dell’anno la Polizia Stradale ha intrattenuto virtualmente i più giovani, rimasti a casa per le restrizioni imposte a causa l’emergenza sanitaria, pubblicando sul sito istituzionale della Polizia di Stato, giochi, quiz tematici anche interattivi e video sulle condotte da tenere e le regole da osservare quando si è in strada, sia come pedoni che come conducenti di bici ecc.

“INVERNO IN SICUREZZA E VACANZE SICURE” – le campagne, in collaborazione tra Polizia di Stato, Assogomma e Federpneus, si concentrano sul corretto equipaggiamento e sull’efficienza degli pneumatici durante il periodo invernale ed estivo. Mirati servizi di controllo vengono effettuati in diverse province italiane, volti alla sensibilizzazione dell’utenza ad un corretto uso e manutenzione degli pneumatici.

“L’ABC AUTOSTRADA DEL BRENNERO IN CITTA’ ”- il progetto, avviato nel 2014 vede protagonisti Polizia Stradale e Autostrada del Brennero insieme per sensibilizzare e diffondere la cultura della prudenza tra i giovanissimi.

“BICISCUOLA” –  in collaborazione con l’organizzazione del Giro d’Italia RCS –La  Gazzetta dello Sposrt,  con l’obbiettivo di sensibilizzare i bambini delle scuole primarie di tutta Italia al rispetto dell’ambiente e delle regole della sicurezza e dell’educazione stradale.

“BIMBI IN AUTO” – in collaborazione con il  Ministero della Salute, delle Infrastrutture e dei Trasporti e le principali Associazioni dei Pediatri, con l’obiettivo  di sensibilizzare i genitori sull’importanza dell’utilizzo dei sistemi di ritenuta per la sicurezza dei bambini in auto.

“#SEISICURO” – in collaborazione con la Società Autostrade per l’Italia S.p.A., con l’obiettivo di sensibilizzare gli automobilisti sui rischi derivanti da comportamenti errati alla guida. La campagna informativa, ha previsto la proiezione di spot audiovisivi dedicati ai temi della distrazione, dell’abuso di alcool alla guida, della velocità e del mancato uso di cinture di sicurezza trasmessi su tutti i canali radio e tv nazionali, sui quotidiani e periodici nazionale ed in oltre 2.000 stazioni metropolitane e ferroviarie nonché sui social raggiungendo oltre un milione di followers.

“CENTRO DI ECCELLENZA SULLA SICUREZZA STRADALE” – operare sul tema della prevenzione per ridurre l’incidentalità e su quello della sensibilizzazione verso il rischio stradale: questo l’obiettivo su cui convergono la Polizia di Stato , la Sapienza Università di Roma,  la ASL Roma 1 e la Fondazione ANIA, uniti in una task force congiunta per mettere a sistema esperienze e dati e per ricavare un modello predittivo dei comportamenti e dei profili di rischio, che possa abbattere il numero di incidenti stradali.

“PROGETTO EDUSTRADA” – dal 2017 la Polizia Stradale è partner del MIUR nel progetto Edustrada nell’ambito del quale è stata realizzata l’omonima piattaforma on line (www.edustrada.it), d’intesa  con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti- Direzione Generale per la Sicurezza Stradale,  il Dipartimento di Psicologia dell’Università “Sapienza” di Roma, la Fondazione ANIA ed altri partner. L’iniziativa ha l’obiettivo di sviluppare la programmazione, l’individuazione e l’attuazione di progetti ed iniziative congiunte, finalizzate alla diffusione nelle scuole della cultura della sicurezza stradale, della prevenzione e rivolte alla promozione dei corretti stili di vita.

“GUIDA E BASTA”- l’iniziativa in collaborazione  con ANAS SpA ha portato alla realizzazione di spot con l’obiettivo di illustrare gli effetti negativi della distrazione alla guida, in particolare di quella derivante dall’uso scorretto di smartphone. È stata creata una APP gratuita, che disabilita lo smartphone alla ricezione di chiamate e sms quando si è in modalità “guida”.




Esercito Italiano, tra emergenza COVID e supporto ai cittadini: oltre 11mila militari durante le festività in operazioni all’estero e sul territorio nazionale

Il 2020 è appena terminato e prosegue senza sosta il lavoro degli uomini e delle donne dell’Esercito, impegnati sia in Italia sia in missioni internazionali all’estero.

Oltre 3.000 soldati italiani, provenienti da ogni reparto dell’area operativa o logistica dell’Esercito, sono impiegati in decine di missioni a guida ONU, NATO e Unione Europea e stanno operando in diversi teatri di crisi. Più di 7.000 invece sono i militari che in questo momento stanno operando sul territorio nazionale in supporto a cittadini e Istituzioni locali, in attività di concorso a seguito di pubbliche calamità (tra queste le attività volte a fronteggiare l’emergenza epidemiologica in atto) e in supporto alle forze di polizia nel contrasto della criminalità e nella prevenzione di possibili attacchi terroristici.

Con l’impiego all’estero di assetti operativi, specialistici e logistici, nonché tramite i propri advisors militari, deputati a consigliare e addestrare le Forze Armate di Paesi che versano in situazione di crisi, anche quest’anno l’Esercito ha fornito il suo contributo nella costruzione di quelle condizioni di sicurezza e di sviluppo la cui mancanza è causa di instabilità di molte aree e regioni considerate strategiche per l’Italia. 

In Afghanistan, il comando del contingente schierato a Herat è affidato alla Brigata Alpina “Julia” mentre da qualche settimana, presso il Quartier Generale della NATO a Kabul, l’Italia ha assunto il vice-comando della Missione Resolute Support. La Brigata “Sassari” è invece responsabile del settore ovest della missione UNIFIL, nel sud del Libano e nella capitale Beirut, nell’agosto scorso, è stata condotta l’Operazione “CEDRI”, con la quale si è intervenuti con un ospedale da campo dell’Esercito e diversi assetti specialistici in soccorso alla popolazione libanese in seguito alla deflagrazione di 2.700 tonnellate di nitrato di ammonio, che ha devastato la città. In Iraq, i militari dell’Esercito, insieme a componenti di altre Forze Armate, addestrano le Forze di sicurezza curde (Peshmerga) e irachene nell’ambito dell’operazione “Prima Parthica”, mentre attività analoga viene condotta in Somalia, Niger e Mali (con le European Union Training Missions). In Libia, il personale che opera presso l’ospedale militare da campo di Misurata, nell’ambito della missione MIASIT, continua a fornire assistenza sanitaria alla popolazione. In Kosovo, dove dal 2013 l’Italia detiene la leadership della missione NATO, il contingente KFOR è attualmente su base 5° Reggimento Artiglieria Terrestre “Superga”. 200 soldati sono impiegati nella missione NATO Enhanced Forward Presence in Lettonia e ulteriori contingenti sono dislocati in altri Paesi e aree del mondo.

Per garantire una rotazione tra i reparti e una presenza costante all’estero, per tutto il 2020 l’Esercito ha addestrato e approntato le proprie unità, fornendo personale specialistico per numerosi altri impegni internazionali e mantenendo operativa un’aliquota di forze facenti parte delle Forze di Reazione Rapida della NATO.

Contestualmente, i militari dell’Esercito, congiuntamente alle Forze dell’Ordine, sono impegnati in 53 città nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”, per la vigilanza di installazioni sensibili e il presidio delle principali aree metropolitane del Paese. Nell’operazione si inseriscono le attività condotte in Campania in risposta all’emergenza “Terra dei Fuochi”, per la prevenzione e il contrasto di crimini ambientali. Dall’inizio dell’operazione a oggi sono state arrestate complessivamente più di 16.500 persone; oltre 14.000 individui sono stati fermati e più di 26.000 sono stati denunciati a piede libero. Sono stati inoltre effettuati controlli a circa 5 milioni e 300 mila persone e a più di 1 milione e 800 mila mezzi, sequestrati oltre 14.000 veicoli, 1352 armi e quasi 2 tonnellate e mezzo di sostanze stupefacenti.

L’Esercito, inoltre, in stretto coordinamento con le altre Forze Armate, è intervenuto sin dal mese di marzo, allo scoppio dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, mettendo a disposizione tutte le capacità e i mezzi necessari per la gestione e il contenimento del virus: dalle sanificazioni di locali pubblici e di culto al controllo di aree e città, sino all’allestimento di ospedali da campo. Attualmente sono circa 1.400 i soldati impiegati nell’ambito dell’Operazione IGEA, avviata nel mese di ottobre su iniziativa del Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, volta a incrementare la capacità nazionale di effettuazione di tamponi. Sono stati allestiti Drive-Through-Difesa (DtD) su tutto il territorio e montati ospedali militari da campo ad Aosta, Perugia e Cosenza, mentre medici e infermieri dell’Esercito, presso gli ospedali militari di Milano o del Policlinico “Celio” di Roma, hanno assistito e curato giornalmente i cittadini colpiti dal virus. In questi giorni, l’impegno dell’Esercito, con le altre Forze Armate, prosegue con l’operazione EOS a supporto della campagna di vaccinazione anti-Covid-19. “Voi, amici dell’Esercito Italiano, ci avete dato la lezione di una testimonianza di coraggio che non ha fuggito i pericoli ma spesso è andata a cercare le situazioni più complesse e rischiose, incuranti della fatica e del pericolo”, con queste parole Monsignor Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia, ha voluto riassumere l’impegno dell’Esercito in questo 2020 di lotta al Coronavirus.

Numerosi, inoltre, sono stati gli interventi dell’Esercito a seguito di eventi calamitosi, condotti in sinergia con la Protezione civile per il soccorso della popolazione e il ripristino della viabilità: dall’alluvione che il mese scorso ha colpito il paese di Bitti, nel nuorese, all’esondazione del fiume Panaro, a Nonantola (MO), in seguito alla quale reparti del Genio sono intervenuti sin dalle prime ore dell’evento per fornire assistenza e far evacuare le persone rimaste isolate. Nell’estate scorsa, l’Aviazione dell’Esercito è stata impiegata nella Campagna Antincendi Boschivi e nella tutela del patrimonio naturale, conducendo missioni per 90 ore di volo e oltre 300 lanci di acqua su roghi che hanno interessato Sicilia, Lazio e Piemonte e altre regioni, per un totale di 300 mila litri sversati.

Esercito in prima linea anche al Mo.SE. di Venezia: i militari del 7° Reggimento Trasmissioni, stabilmente presenti nella control room della bocca di porto del Lido 3, forniscono supporto costante nelle verifiche di funzionamento e mantenimento della rete di trasporto di dati, consentendo il sollevamento in contemporanea delle 4 barriere mobile protettive dell’importante opera ingegneristica della laguna.

In linea con le missioni assegnate alla Forza Armata, nel 2020 gli artificieri dell’Esercito in forza ai reparti del Genio hanno eseguito più di 2.700 bonifiche di ordigni esplosivi e residuati bellici (la maggior parte dei quali risalenti alla Seconda Guerra Mondiale), alcuni di notevole complessità e del peso di centinaia di libbre, come le bombe rinvenute a Mestre, Fiumalbo (MO), Palermo, Bolzano. Negli ultimi 10 anni sono stati oltre 34.000 gli interventi di disinnesco e brillamento portati a termine.

L’ultimo intervento, in ordine di tempo, è il concorso alla Protezione Civile fornito dalla Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli” in soccorso alla popolazione colpita dal terremoto in Croazia.

Un impegno dinamico e poliedrico quello dell’Esercito, capace di rispondere a eventi e situazioni di emergenza con una reattività di intervento tipica di una Forza Armata coesa e disciplinata, che nel 2020 si è confermata “faro di tecnologia e innovazione”, tanto per l’introduzione in servizio di nuovi sistemi, quanto per le molte campagne di sperimentazione volte allo sviluppo capacitivo di piattaforme ed equipaggiamenti (tra queste la campagna nel campo della Robotica e dei Sistemi Autonomi, lanciata lo scorso ottobre).

Gli uomini e le donne dell’Esercito continueranno a operare, come hanno sempre fatto, per la difesa e la sicurezza del Paese e dei suoi cittadini, consapevoli dei principi e dei valori peculiari di chi ha scelto di indossare l’uniforme e servire il Paese in armi. Nel ricordare i sui motti, “Noi ci siamo sempre” e “Di più insieme”, l’Esercito augura all’Italia e agli italiani un 2021 di rilancio per tutti.




Beni Culturali, Sicilia 2021: ecco i progetti per Naxos, Taormina, Isola Bella, Francavilla di Sicilia e Casalvecchio Siculo

Tra cantieri di recupero di edifici monumentali – come il Castello di Schisò a Naxos, Villa Bosurgi a Isola Bella e il Monastero basiliano di Casalvecchio Siculo – e campagne di scavo aperte al pubblico dove poter seguire “in diretta” il lavoro degli archeologi, l’anno che verrà per il Parco Archeologico Naxos Taormina sarà denso di impegni in tutti i siti. Alcuni nel segno dell’inclusione sociale, come al Teatro Antico di Taormina dove la ristrutturazione dell’edificio ex Semaforo e la realizzazione di nuovi servizi, oltre ad aumentare gli standard qualitativi del sito finalmente commisurati agli imponenti flussi di turisti, apriranno la fruizione del Belvedere anche ai disabili, sinora esclusi dalla visita di quest’area panoramica.

Archiviato lo storico record 2019 con oltre 1 milione di visitatori (1.033.656) e ingoiato il boccone amaro del 2020 nel segno della pandemia che ha drammaticamente ridotto le presenze del 70%, il Parco Naxos Taormina è già proiettato nel 2021. “Abbiamo in cantiere numerosi interventi – spiega la direttrice, l’archeologa Gabriella Tigano – pensati per valorizzare e migliorare la fruizione dei siti, aprendola in alcuni casi anche a categorie fragili come i disabili. La forzata chiusura di questi mesi non ci ha mai fermato: chi in smart working chi fisicamente nei siti, abbiamo continuato a lavorare tutti e, in linea con la nostra mission di studiosi, conservatori e custodi di beni archeologici e monumentali, principale attrattore turistico e motore economico del comprensorio, abbiamo anche avviato nuovi programmi scientifici di ricerca e restauro, senza trascurare il patrimonio paesaggistico, cornice naturale dei siti”.

Si parte a gennaio da Naxos, con i primi lavori di recupero delle coperture del Castello Schisò dove in primavera, nel solco assai popolare e graditissimo della cosiddetta “archeologia pubblica”, i visitatori potranno seguire dal vivo gli archeologi alle prese con la campagna di scavo che precede il recupero dell’edificio, futuro Museo archeologico e spazio polifunzionale; cantieri aperti anche per il restauro di tre àncore di ferro, d’epoca romana, provenienti dalla baia di Naxos e destinate alla sezione di archeologia subacquea. All’interno del sito sono previsti alcuni interventi tecnici per perfezionare la fruizione della nuova tribunetta e l’apertura al pubblico della zona demaniale sul mare (Spiaggia dei Greci); mentre una ditta specializzata provvederà a trattare le palme aggredite dal punteruolo rosso, primo intervento di un programma più ambizioso di riqualificazione del patrimonio arboreo, polmone verde della moderna Giardini Naxos.

Interventi di risanamento, restauro e consolidamento interesseranno a Isola Bella alcuni padiglioni della storica Villa Bosurgi: ambienti fortemente esposti, creati all’interno di ingrottamenti e quindi molto danneggiati dalla salsedine. “Lo scopo – spiega la Tigano – è di ampliare i percorsi di visita. Seguirà un progetto di musealizzazione con itinerari inediti e molto ambiti dai visitatori più curiosi di conoscere la storia segreta di questo sito che, dopo il Teatro, è tappa obbligata per chi viene a Taormina”.

Al Teatro Antico di Taormina dalla primavera sul Belvedere saranno in funzione undici servizi igienici, che includono anche quelli per i disabili, in aggiunta a quelli già esistenti a valle.  “Un intervento doveroso – sottolinea la Tigano – e soprattutto etico ed inclusivo: oltre ad accrescere il livello qualitativo del sito, garantiamo pari dignità ai diversamente abili, categoria sinora purtroppo esclusa dalla zona più panoramica del sito archeologico allineandoci alle nuove normative nazionali (Mibact) e internazionali”.

Sempre sul Belvedere in arrivo nello storico edificio “Ex Semaforo” la piccola caffetteria dedicata ai soli visitatori, per una pausa di ristoro dal lungo percorso di visita del complesso monumentale. In programma anche mostre di arte contemporanea sia nel giardino del Teatro che a Palazzo Ciampoli dove a seguire sarà allestita anche una esposizione di reperti archeologici dell’antica Tauromenium. A Casalvecchio Siculo sono già in corso alcuni interventi di manutenzione straordinaria, elaborati dai tecnici del Parco e propedeutici alla musealizzazione, nel Monastero annesso alla basilica dei SS. Pietro e Paolo. Mentre a Francavilla di Sicilia, dove a fine ottobre è stato inaugurato il museo archeologico M.A.FRA, il Parco Naxos Taormina sta progettando una sala didattica con postazioni multimediali per giochi interattivi e quiz a tema archeologico dedicati ai piccoli visitatori e alle scolaresche.

Parco Archeologico Naxos – Taormina

Il Parco archeologico, oggi denominato di Naxos–Taormina è stato istituito nel 2007 e gode di autonomia scientifica, di ricerca e organizzativa, amministrativa e finanziaria. Dal 2013 il Parco ha la gestione di alcuni tra i più importanti siti monumentali e paesaggistici della provincia di Messina: il Museo e l’area archeologica di Naxos; il Teatro Antico e l’Odèon di Taormina; Villa Caronia (sede direzionale del Parco); il Museo naturalistico di Isolabella, le aree archeologiche di Francavilla e il M.A.FRA il nuovo museo archeologico della città, inaugurato nell’ottobre 2020. Dal 2019 sono gestiti dal Parco, Palazzo Ciampoli (Taormina), il Monastero e la Chiesa Basiliana dei Santi Pietro e Paolo (Casalvecchio Siculo) e si attesta all’Ente anche Castel Tauro. Dal giugno 2019 il Parco è diretto dall’archeologa Gabriella Tigano. Fra i grandi eventi gestiti dal Parco e che hanno visto protagonista il Teatro Antico di Taormina – secondo sito più visitato in Sicilia dopo la Valle dei Templi – figurano il G7 nel maggio 2017 e la visita del Dalai Lama nel settembre dello stesso anno. Nel corso del 2019 i siti del Parco Naxos Taormina hanno toccato per la prima volta lo storico record di 1.033.656 visitatori (esclusi gli oltre 150.000 spettatori degli eventi serali nel Teatro Antico di Taormina nel periodo tra giugno e settembre).




Roma, botti di capodanno: è strage di uccelli in zona stazione Termini

ROMA – Strage di uccelli nella notte al centro di Roma. Centinaia di storni sono stati ritrovati a terra in tutta la zona attorno alla stazione Termini, da via Cavour a piazza Esedra a via Nazionale.

Sul posto la polizia locale. Le immagini del macabro ritrovamento sono diventate subito virali. Si ipotizza che gli uccelli spaventati e disorientati per i botti di Capodanno si siano schiantati in strada, contro finestre o finiti contro i cavi dell’alta tensione. 

 La ‘guerra di Capodanno’ è andata in scena anche quest’anno nonostante il divieto imposto dall’ordinanza della sindaca Raggi”. Lo afferma, in una nota, l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa). “Ogni anno non facciamo che ripeterlo: la vendita di petardi e fuochi d’artificio va vietata e le aziende riconvertite – commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto – Le ordinanze sono inutili, di fatto i controlli non esistono e ogni anno contiamo centinaia di esemplari morti e feriti tra la fauna selvatica e tanti animali domestici feriti o smarriti a causa dei botti e della distrazione dei proprietari. È tempo che il legislatore rimedi a tale scempio che colpisce anche gli umani. È questione di salute, ordine pubblico e, soprattutto, di civiltà”. 




Tribunale di Roma, “miracolo di Natale”: liberato un uomo da parte dei debiti contratti. Il resto potrà essere pagato in piccole rate

L’uomo aveva chiesto prestiti per ristrutturare la casa dove viveva con l’ex moglie e per l’acquisto di un’auto. Alle rate si è poi sommato l’assegno divorzile. Bertollo (Legge3.it): “Siamo riusciti ad aiutare quest’uomo ad uscire dal tunnel dei debiti, nel quale era finito per una serie di circostanze avverse”

A Roma nei giorni scorsi si è compiuto un moderno “miracolo di Natale”, portando un po’ di magia in questi giorni difficili. Protagonista della vicenda è stato Angelo, un uomo che si è visto cancellare una parte dei debiti contratti, che ammontavano a circa 63 mila euro, con l’accordo di corrispondere la somma restante in rate per lui sostenibili.

In questo caso Babbo Natale è stato un giudice del Tribunale di Roma, al posto della letterina abbiamo scritto una Proposta di liquidazione del patrimonio della crisi da sovraindebitamento, basata sugli strumenti introdotti dalla Legge n. 3 del 2012, detta Salvasuicidi. – Spiega Gianmario Bertollo, fondatore di Legge3.it, che da anni aiuta privati e imprese ad uscire dal sovraindebitamento, e che ha assistito l’uomo per la procedura – Angelo si era trovato in una situazione di sovraindebitamento suo malgrado, per una serie di circostanze avverse, e non perché aveva tentato di fare il ‘furbetto’, e fino a quel momento non era mai stato segnalato come cattivo pagatore. Questo lo ha reso un buon candidato per attuare i provvedimenti previsti dalla Legge 3”.

L’origine del debito, infatti, era stato un prestito di 20 milioni di lire sottoscritto per ristrutturare la casa di proprietà dell’ex coniuge in cui viveva in quegli anni con la sua famiglia, al quale se ne era poi sommato un secondo da 18 mila euro per l’acquisto di una nuova autovettura funzionale alla sua professione. Poco tempo dopo, la brusca separazione dalla moglie e il versamento degli assegni divorzili stabiliti dal giudice.

Rate dei prestiti e alimenti si sommano, spingendo l’uomo al limite della resistenza economica. Per un lungo periodo il signor Angelo è stato costretto a dormire in macchina e a indebitarsi ancora. Ad aggravare ulteriormente la situazione, dei disturbi di salute, che comportano ulteriori spese e stress.

La situazione per Angelo si metteva davvero male, e per noi essere riusciti ad aiutarlo è stata una soddisfazione non solo professionale, ma anche umana. – Prosegue Bertollo – Per i prossimi 5 anni dovrà versare una piccola parte del suo stipendio per la liquidazione del debito, dopo di che, tornerà ad essere un uomo libero e potrà ricominciare da 0”.




Meghan Markle: il regalo di Natale speciale per William

Quasi un anno è passato dal giorno in cui è scoppiata la bomba della Megxit. L’8 gennaio 2020, infatti, Meghan Markle e il Principe Harry hanno annunciato la volontà di rinunciare ai ruoli senior a Palazzo e di rendersi indipendenti economicamente.

Da quel giorno, sono cambiate tantissime cose e la Royal Family britannica si è trovata davanti alla necessità di affrontare nuovi equilibri. A metterli a rischio ci ha pensato il libro Finding Freedom, la biografia dei Duchi di Sussex scritta da Carolyn Durand e Omid Scobie. Tra le pagine di questo volume, che ha subito fatto il pieno di vendite, vengono rivelati diversi dettagli del passato della coppia, con un focus, come è chiaro dal titolo, sul processo che ha portato alla Megxit.

Nella biografia dell’ex attrice di Suits e del secondogenito di Carlo si parla anche del primo Natale trascorso da Meghan con la Famiglia Reale. Per raccontarlo bisogna tornare indietro al 2017, anno in cui la coppia non era ancora convolata a nozze. La presenza di Meghan è stata un’eccezione alla regola: per rendersene conto, basta ricordare che Kate Middleton ha trascorso il Natale con la Famiglia Reale solo dopo il Royal Wedding dell’aprile 2011.

Ai tempi, Meghan Markle conquistò William con un regalo davvero speciale. Come ricordato dal sito www.lettoquotidiano.it, l’allora attrice scelse per il cognato un cucchiaio con la scritta “Cereal Killer”.

Per capire bene il significato di questo dono, è necessario fare presente che i reali britannici hanno un’usanza molto particolare, ossia quella di scambiarsi doni particolarmente ironici. Un esempio? La cuffia da doccia decorata con la frase “Ain’t life a [expletive]” donata da Harry a nonna Elisabetta.

Una tradizione antica e molto importante per la Regina Elisabetta

La tradizione di scambiarsi regali ironici e bizzarri è molto importante per la Regina Elisabetta, che ha mantenuto fino ad oggi un’abitudine che ha avuto inizio tanto tempo fa, ossia negli anni in cui sul trono d’Inghilterra sedeva la Regina Vittoria.

Il Natale 2017 è stata una vera e propria audizione per l’allora 36enne attrice americana. Come rivelato al tabloid People da una fonte vicina alla Famiglia Reale inglese, nonostante fosse già una diva affermata e una donna capace di gestire situazioni professionali anche molto difficili, Meghan prese molto seriamente l’occasione del pranzo di Natale a Sandringham. Sempre secondo l’insider, ai tempi l’ex attrice, oggi mamma del piccolo Archie, era seriamente intenzionata a fare una buona impressione sui suoi futuri parenti (a Natale 2017 era già stato ufficializzato il suo fidanzamento con Harry, che avrebbe poi sposato nel maggio 2018).

Da allora, come sopra specificato, tanta acqua sotto i ponti è passata. La coppia si è sposata, Lady Markle è diventata mamma del piccolo Archie nella primavera 2019 e, dopo la Brexit, si è trasferita con il figlio e il marito prima in Canada e successivamente a Los Angeles, in una bellissima villa in località Montecito.

Per il 2021, i suoi progetti sono numerosi e importanti. Tra questi spicca senza dubbio il lancio ufficiale della fondazione filantropica Archewell, intitolata al bimbo nato quasi due anni fa. Si parla inoltre – e le fonti sono testate come il Daily Mail e Hola! – di un ritorno della coppia in Gran Bretagna. Meghan e Harry, infatti, sarebbero intenzionati a rinegoziare con la Regina Elisabetta, Carlo e William i termini dell’addio alla Famiglia Reale. Secondo fonti accreditate, la coppia avrebbe intenzione di chiedere il mantenimento del patrocinio di diverse associazioni che hanno rappresentato nel corso dei mesi in cui sono stati membri senior di The Firm.




Investimenti 2021: l’opportunità del settore delle rinnovabili e sostenibilità ambientale

Il prossimo anno, ormai alle porte, sta richiamando l’attenzione degli investitori su quali potranno essere i settori più promettenti per gli investimenti 2021. Una delle opportunità da considerare sia per l’acquisto d’azioni, l’accesso a fondi ETF e anche per il trading online, è quella offerta dal settore dell’energia rinnovabile e delle nuove tecniche di sostenibilità ambientale.

Gli americani scelgono di investire nella finanza sostenibile

Come spesso succede, si guarda agli Stati Uniti e ai suoi investitori, per prevedere anche su un mercato globale l’andamento futuro di un asset. Attualmente secondo l’osservatorio Forum for Sustainable e Responsible Investment, un terzo del patrimonio degli statunitensi che viene gestito dai vari istituti finanziari presenti nel paese sarebbe investito in titoli legati al settore della finanza sostenibile.

Un trend sempre in crescita che ha visto tra il 2018 e il 2020 un aumento della percentuale dell’asset al 42% con un investimento di oltre 5 trilioni di dollari sia da parte degli investitori istituzionali sia da parte del mercato retail. Questa crescita significativa, potrà esprimersi ancora più positivamente nel corso del 2021.

Infatti, con l’arrivo di Biden come Presidente degli Stati Uniti si prospettano nuove manovre per la sostenibilità ambientale e un possibile rientro del paese negli accordi di Dublino, oltre che un investimento per aumentare l’uso di energia pulita in tutto il paese. Questo fenomeno naturalmente non interessa solo gli Stati Uniti, anche in Europa, Asia e Oceania si sta lavorando verso un’economia eco-sostenibile, e di conseguenza s’investe in novità tecnologiche e del settore dell’energia che possano sostenere questa transizione ecologica.

Come investire in Italia sull’energie rinnovabili

L’investimento nel settore delle rinnovabili nel 2021 può essere una buona idea considerando appunto le prospettive di crescita di questo asset nel corso dei prossimi anni a venire. Per investire in azioni, fondi ETF nel campo dell’energia pulita e sostenibilità ambientale, come suggerito dal Gazzettino del Trading, una delle soluzioni meno dispendiose e più veloci è attraverso il trading online.

I broker presenti in Italia permettono di operare sul mercato dei derivati in CFD (Contratti per Differenza) senza l’acquisto diretto delle azioni o l’accesso ai fondi finanziari con un capitale oneroso. Ma si effettua la previsione dell’andamento di un titolo al rialzo o al ribasso, in questo caso aprendo posizione di vendita o d’acquisto, è possibile generare un guadagno o una perdita in base al capitale investito e alla correttezza delle proprie ipotesi di mercato.

Un’altra soluzione per investire nel campo dell’energia pulita e delle rinnovabili è l’apertura di un conto deposito azionario in banca o attraverso un istituto finanziario abilitato alle operazioni di borsa. In questo caso, il capitale da investire è molto più importante e richiede anche delle competenze in campo finanziario oltre che un consulente che sappia come operare al meglio sulle borse italiane ed estere, e consigliare il cliente in modo ottimale.

Investire sulle rinnovabili in modo diretto

Infine, una soluzione per investire sull’energie rinnovabili e sulla sostenibilità ambientale può essere quella di fare un investimento diretto producendo energia solare. Se si ha un terreno di proprietà le soluzioni d’adottare sono due. La prima è affittare il terreno a una società che si occupa di energia solare e che sia alla ricerca di ampi spazi aperti per installare i propri pannelli, e quindi guadagnare una somma mensile sicura con un contratto di fitto regolare.

Una seconda soluzione sul lungo periodo invece prevede l’acquisto e l’installazione diretta dei pannelli solari nel proprio terreno. In questo caso, per generare un guadagno, bisogna vendere l’energia elettrica prodotta a società che operano nel settore. I profitti che si possono ottenere cambiano in base a quanta energia si produce e al prezzo di questa al kwh a seconda del mercato.




Cina, 4 anni di carcere alla giornalista Zhang Zhan per aver fatto la cronaca sulla crisi da Covid in diretta da Whuan

Zhang Zhan, ex avvocato diventata giornalista-cittadina, è stata condannata a 4 anni di carcere per la copertura in diretta da Wuhan della crisi del Covid-19. La sentenza del tribunale di Shanghai, maturata dopo una breve udienza, ha motivato la colpevolezza per aver “raccolto litigi e provocato problemi” in scia alla segnalazione dei fatti iniziali della pandemia quando, nella città focolaio del virus, si parlava di “polmonite misteriosa”.

I resoconti di Zhang, 37 anni, sono stati a febbraio condivisi sui social media, attirando l’attenzione delle autorità.

Il controllo del flusso di informazioni durante la crisi del Covid-19 è stato fondamentale per consentire alle autorità cinesi di definire la narrativa degli eventi a proprio favore, malgrado le incertezze iniziali la cui denuncia ha avuto serie conseguenze.

“Zhang Zhan sembrava devastata alla lettura della sentenza”, ha riferito Ren Quanniu, uno dei legali della difesa di Zhang, secondo i media locali, confermando la pena detentiva di quattro anni fuori dal Tribunale popolare di Shanghai Pudong.

La donna ha condizioni di salute preoccupanti a causa dello sciopero della fame iniziato a giugno e che ha portato alla alimentazione forzatamente tramite un sondino nasale. La condanna è maturata a poche settimane dall’arrivo in Cina del team internazionale di esperti dell’Oms per indagare sulle origini del Covid-19. Zhang è stata critica nei confronti della risposta messa in campo a Wuhan, scrivendo a febbraio che il governo “non ha fornito alla gente informazioni sufficienti, quindi ha semplicemente bloccato la città. Questa è una grande violazione dei diritti umani”.

Zhang è stata la prima ad avere un processo nel gruppo di 4 giornalisti cittadini – Chen Qiushi, Fang Bin e Li Zehua -, detenuti dalle autorità all’inizio dell’anno per aver coperto gli eventi di Wuhan.




Roma, mozione per il salvataggio del Polo Museale dei Trasporti: il M5S (come Ponzio Pilato) si astiene

Il Campidoglio, targato M5S, si astiene, come Ponzio Pilato in chiave moderna, sulla mozione relativa il salvataggio del Polo Museale dei Trasporti di Roma, determinando, quindi, regolamento alla mano, la bocciatura dell’atto da parte dell’Assemblea Capitolina.

“Ancora una volta, la maggioranza decide di non decidere”, tuona a bocce ferme Svetlana Celli, capogruppo della Lista Civica e promotrice dell’iniziativa, “e cristallizza una situazione che, viceversa, necessita di interventi immediati”.

Il tragicomico epilogo martedì scorso, nell’ultima seduta prima della pausa natalizia: 20 astensioni contro 5 voti favorevoli, quelli delle opposizioni, più la consigliera Catini, la sola del MoVimento a schierarsi per il Sì.

E la mozione resta nei cassetti. Difficile capirne le motivazioni. A preoccupare, soprattutto, lo stato di conservazione delle vetture ferro-tranviarie storiche e degli orti urbani, curati dal Centro Anziani dell’Ostiense, rimasti senza manutenzione da marzo, mese in cui il museo è stato chiuso. “In alcune vetture ci piove dentro”, rileva la Celli, “mentre il resto dell’area è lasciato al completo abbandono. Stiamo rischiando di perdere tutto. Sono beni di Atac“. E, quindi, di Roma Capitale. Compreso l’archivio fotografico e documentaristico. Ma neanche questo è servito a sensibilizzare la compagine pentastellata.

L’obiettivo del documento intendeva sollecitare “l’amministrazione ad avviare un percorso comune e partecipativo”, riprende l’esponente capitolina, “data l’urgenza e considerata la disponibilità espressa al riguardo dalla Regione Lazio, nella persona dell’Assessore ai Trasporti Mauro Alessandri, in cui coinvolgere le 24 associazioni del Comitato che sono riuscite a trasformare il sito da luogo di conservazione a una realtà molto più complessa, in una valida officina socio-culturale-didattica”.

Sua sulla pagina di facebook la Celli rende pubblica la “strisciata della votazione”, coi nomi e cognomi dei consiglieri presenti quel giorno e come si sono comportati di fronte alla mozione. Dalla maggioranza è il Presidente della commissione alla mobilità Enrico Stefàno cerca di dare un senso a quanto accaduto: “Desidero approfondire il tema”, risponde ai nostri microfoni, “ci sono altri attori come la Regione da coinvolgere”.

Il Comitato si dice sorpreso dalla decisione assunta dall’Assemblea Capitolina perché “rappresenta un gesto di poca attenzione nei confronti della cultura e in questo caso della cultura e della storia del trasporto pubblico locale del Lazio, racconta all’interno del Polo Museale. Roma Capitale è come se avesse mollato per disfarsi di un bene prezioso che avremmo voluto che lo abbracciasse come patrimonio di Roma, – evidenzia – il Comitato per quanto sorpreso continuerà il percorso di battaglie”.

“Siamo abituati alle stramberie del Campidoglio ma non davanti a casi come questi”, va all’attacco la capogruppo. “Così facendo il M5S, oltre a certificare la morte del sito, disconosce il lavoro e la dignità dei suoi consiglieri in VIII Municipio che, invece, hanno votato in favore dell’analogo provvedimento presentato dalla Giunta di centrosinistra. Noi – chiude la Celli – non molliamo di un millimetro”.

“Oramai siamo alle comiche. In Aula Giulio Cesare il Movimento 5 Stelle boccia la proposta di mozione che impegnava l’amministrazione a trovare soluzioni possibili per la futura riapertura del Polo Museale dell’Atac ad Ostiense”, commenta il presidente della commissione cultura proprio dell’VIII, Flavio Conia. “Nulla è valso l’impegno di Svetlana Celli, delle associazioni che hanno depositato appelli e interpellanze, del Municipio Roma VIII che si è attivato da subito per trovare soluzioni e interlocuzioni con l’azienda. Nulla è valsa la proposta di risoluzione votata all’unanimità da tutte le forze politiche in Municipio VIII: il M5S a livello locale riconosce le giuste battaglie nelle quali essere presente, in Campidoglio si preferisce astenersi. Vi tirate fuori dalle vostre responsabilità, alzate le mani non schierandovi, decidete di non decidere. Così, lasciate morire un museo, gli sforzi fatti per tenerlo vivo ed aperto ed il suo patrimonio”.




Pompei, spettacolare rinvenimento: torna alla luce un bancone per servire il cibo e le ricette dell’epoca

Uno spettacolare rinvenimento a Pompei. Le pentole in coccio con i resti delle pietanze più prelibate, dal capretto alle lumache e persino una sorta di “paella” con pesce e carne insieme. Il vino ‘corretto’ con le fave e pronto per la mescita.

E un grande bancone ad “elle” decorato con immagini così realistiche da apparire quasi in 3d: una coppia di oche germane, uno strepitoso gallo, un grande cane al guinzaglio sopra al quale un buontempone aveva graffito un insulto omofobo. A Pompei, dove gli scavi non si sono mai fermati neppure nei giorni del lockdown, torna alla luce quasi intatto un Thermopolium, di fatto una bottega di alimentari con smercio di street food, genere molto amato dai cittadini della colonia romana. Tutto quasi fermo nel tempo al giorno dell’eruzione, fissato nell’eternità dal materiale piroplastico, che ne ha sigillato gli straordinari colori e conservato elementi fondamentali per ricostruire usi alimentari e abitudini dei romani di duemila anni fa. “Una fotografia di quel giorno nefasto”, commenta in un’intervista all’ANSA il direttore del Parco Archeologico Massimo Osanna. E anche il ministro della cultura Franceschini applaude, sottolineando il frutto del lavoro di squadra che si sta facendo in questi anni a Pompei: “Un grande esempio per la ripresa del Paese”.

Collocato nella Regio V, davanti ad una piazza di grande passaggio all’angolo fra il vicolo dei Balconi e la grande casa delle Nozze d’Argento, il nuovo Termopolio era stata individuato e parzialmente scavato nel 2019, quando era riemersa l’impronta lasciata sulla cenere da uno dei grandi portoni in legno ed era stato ritrovato il balcone del primo piano, insieme con una prima parte del bancone, quella che si affacciava sulla piazza, con la sua bella fontana in marmo. Forse per alludere al monumento che si trovava all’esterno, racconta Osanna, “quella prima parte del bancone era decorata con un tema mitologico, una Nereide che cavalca uno straordinario ippocampo dal corpo trasformato in un arcobaleno di colori”.

Ma sono stati gli scavi successivi, arrivati al clou nelle scorse settimane, a restituire insieme alle straordinarie decorazioni, al pavimento intarsiato di marmi policromi e al quadro completo dell’ambiente la sorpresa di una grande mole di informazioni che qu

esta bottega dell’antichità potrà aggiungere alla conoscenza della storia. I resti dei piatti in menù, per esempio, “con l’impiego congiunto di mammiferi, uccelli, pesce e lumache nella stessa pietanza”, come spiega nella sua relazione l’archeozoologa Chiara Corbino, di fatto una specie di paella antelitteram. O il particolare trattamento del vino, come racconta a sua volta l’archeobotanica Chiara Comegna, che era corretto con le fave (servivano a sbiancarlo e nello stesso tempo a correggerne il gusto) ma anche conservato in un dolo che aveva sul suo fondo una tegola per separare i legumi dal liquido ed evitare di mescere il vino insieme con il suo poco gradevole fondo. Senza parlare dello scheletro di un cagnolino trovato a un passo da bancone, proprio vicino al dipinto che ritrae un cane al guinzaglio: adulto ma di dimensioni così modeste da far pensare che già all’epoca si praticasse la selezione delle razze da compagnia. Una ricerca che è solo agli inizi e che promette di avere “sviluppi molto interessanti”, sottolinea Osanna, sottolineando che le indagini stanno proseguendo ora nel chiuso dei laboratori.




Ostia, bando su concessioni demaniali: “Frettoloso e intempestivo”

“Sulla messa a bando delle concessioni demaniali lidensi, dietro le altisonanti parole di tutela della concorrenza e di rispetto dei sovraordinati principi della normativa europea-unitaria, si cela in realtà la solita approssimazione a CinqueStelle, la mancanza progettuale di insieme e un minimo senso di razionalità amministrativa”. Così in una nota Claudio Durigon, deputato e coordinatore del Lazio per la Lega e Monica Picca, capogruppo della Lega in X Municipio.

“Siamo pienamente favorevoli alla tutela della concorrenza, ma in un quadro di efficacia e di razionalità amministrativa.
Per la continuità gestoria del servizio si dice che Roma ha dovuto attivare questo bando, ma se le scadenze delle concessioni come ammettono dalla amministrazione stessa sono fissate al 31 dicembre, quale razionalità ha un bando che prevede invece una procedura che finisce per allungarsi nel cuore inoltrato del 2021 e ben sapendo le tempistiche spesso punteggiate da lungaggini processuali della evidenza pubblica in Italia?”.

“Ci sono poi altri particolari degni di nota: da un lato il PUA e la sua approvazione che, come ammettono i cinquestelle, inciderà sull’aspetto gestorio. Quindi ne emerge il quadro di un bando basato su mere ipotetiche previsioni. Su questo la Regione dovrà pronunciarsi, anche perché non vorremmo che questo frettoloso ma al tempo stesso paradossalmente intempestivo bando fosse un unicum tra tutte le Regioni italiane, ponendo una seria questione di eguaglianza in senso sostanziale”.

“Sul PUA ci siamo poi già espressi lamentando la mancanza di consultazione dei destinatari delle norme, e non certo solo i balneari, ma la cittadinanza, i tecnici, le associazioni del territorio.
E c’è poi l’aspetto del rinnovo annuale che in piena campagna elettorale sembra adombrare la famosa frase ‘a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca’”.