Quando potremo rientrare negli stadi? Alla FIGC è arrivato l’ok del Governo per gli Europei

Alcuni giorni fa il Prefetto Tagliente voce autorevole in tema di sicurezza aveva anticipato una possibile riapertura graduale degli stadi agli spettatori vaccinati o con doppio test negativo al Covid-19

Il ministro della salute, Roberto Speranza, ha dato la sua disponibilità per la presenza del pubblico allo stadio Olimpico di Roma per le partite degli Europei di calcio che partiranno il prossimo 11 giugno.

Nella mail inviata dal Ministro al presidente della Federcalcio Gabriele Gravina viene aggiunto che toccherà ora al Cts “chiarire i protocolli che consentano di svolgere in sicurezza gli eventi”.
Gabriele Gravina soddisfatto: “Ottimo risultato che fa bene al Paese, non solo al calcio”.
Il 30 marzo scorso nel corso di una intervista rilasciata a Fabio Splendore del Corriere dello Sport il prefetto Francesco Tagliente, fondatore dell’Osservatorio nazionale sulle Manifestazioni Sportive, voce autorevole in tema di sicurezza aveva anticipato una possibile riapertura graduale degli stadi agli spettatori vaccinati o con doppio test negativo al Covid-19.
Questo in sintesi il pensiero dell’ex Questore di Roma: “Il nuovo impulso dato alla campagna di vaccinazione, con l’annuncio che a fine giugno potremmo avere vaccinata la metà della popolazione, ci consente di iniziare a pensare a riaperture graduali. Questo bene inteso, se l’andamento dei dati epidemiologici consentirà di farlo in sicurezza, e previa verifica sul campo delle potenziali criticità in fase di gestione delle nuove misure organizzative anche sanitarie.
E quale migliore occasione della giornata inaugurale del campionato europeo di calcio in programma l’11 giugno 2021 allo stadio Olimpico di Roma.
La disponibilità di un organismo come la Federcalcio a fare un investimento importante con un protocollo severo, potrebbe rappresentare una garanzia, anche per un primo test con una percentuale di spettatori da concordare e sotto la valutazione e la responsabilità delle autorità sanitarie competenti.
Peraltro gli stadi, per la loro dotazione tecnologica, ben si prestano alla mappatura degli spettatori anche a fini sanitari. Biglietti nominativi e identificativi di un posto a sedere caricabili anche su smartphone, fidelity card sulla quale caricare biglietti ma anche il semplice diritto ad acquistali per esempio perché vaccinati, steward addestrati per gestire masse a cui far curare il rispetto delle norme igienico sanitarie, ingressi idonei al controllo della temperatura con termo scanner. Insomma luogo ideale già allenato per avviare una sperimentazione.
Penso che per quella data, dati epidemiologici permettendo, si potrebbe iniziare a consentire un ritorno graduale degli spettatori, con prenotazione e preassegnazione dei posti a sedere, iniziando da chi è stato sottoposto alla vaccinazione completa o è in possesso di un certificato di test negativo al Covid-19 rilasciato nelle 48 ore precedenti.
Un adeguato investimento sulla organizzazione del monitoraggio potrebbe consentire uno screening nell’area di sicurezza per la verifica delle certificazioni, dalla misurazione della temperatura e test antigenici rapidi eseguiti sul posto.
Penso anche alla necessità di anticipare l’apertura dell’impianto, scaglionare l’orario di presentazione per differenziare l’orario di arrivo allo stadio, organizzare il controllo interno per il rigoroso rispetto delle misure di distanziamento fisico e l’uso delle mascherineFfp2, senza trascurare l’igienizzazione delle mani e il divieto di consumare cibo sugli spalti”.
Francesco Tagliente, ha contribuito allo sviluppo dello sport e a promosso un nuovo modello di pianificazione e gestione della sicurezza negli stadi. Atleta Azzurro di lotta greco-romana probabile olimpico per i giochi di Monaco del ’72, Stella d’Oro al Merito Sportivo del CONI, Medaglia d’oro al merito sportivo della Federazione italiana judo lotta Karate arti marziali e Medaglia d’oro della FIFA conferitagli a conclusione dei campionati mondiali di calcio Berlino 2006.
E’ stato il promotore della normativa antiviolenza negli stadi, dall’arresto in flagranza differita alla carta del tifoso, dall’abbattimento delle barriere alla gestione delle partite con i reparti antisommossa lontani dalli stadi. La sua gestione ha fatto parlare anche la stampa estera di “modello italiano”. Privilegiando “l’inchiostro” alle cariche con lacrimogeni e manganello, è riuscito a portare in sicurezza sugli spalti, per un derby serale Roma Lazio, fino a 5.000 bambini.
Attraverso la politica del “doppio binario”, ha assicurato il bilanciamento tra il diritto dei tifosi di andare allo stadio in sicurezza garantendo allo stesso tempo rigore in relazione agli illeciti registrati.




6 Aprile 2009: 309 rintocchi delle campane per ricordare le vittime del sisma

Trecentonove rintocchi delle campane in memoria delle 309 vittime del sisma del 6 aprile 2009, l’accensione di un simbolico braciere da parte di un vigile del fuoco, posizionato davanti alla Chiesa di Santa Maria del Suffragio, e sempre da Piazza Duomo, cuore del centro storico ed esempio di una ricostruzione efficace, un fascio di luce che si staglia verso il cielo: nonostante la restrizioni imposte dal covid, commozione, emozione e dolore hanno caratterizzato i momenti clou della commemorazione delle 309 vittime del sisma in occasione del 12esimo anniversario.

Nel segno del ricordo ma anche della speranza, sia per la rinascita della città sia per un epilogo positivo della pandemia, a 12 anni dal sisma, all’Aquila si è chiuso in serata il programma, ridotto, della commemorazione che per il secondo anno consecutivo vede annullata la tradizionale fiaccolata per le vie del centro storico e nei luoghi simboli della tragedia. Oltre al vigile che ha acceso il braciere, in una piazza Duomo praticamente deserta, erano presenti il sindaco, Pierluigi Biondi, il sindaco di Cugnoli (Pescara), Lanfranco Chiola, in rappresentanza dei Comuni del cratere, il prefetto Cinzia Torraco e l’arcivescovo, cardinale Giuseppe Petrocchi.

   Il Comune dell’Aquila e i Comitati familiari delle vittime hanno lanciato un appello ad Anci nazionale e ad Anci Abruzzo affinché i sindaci e gli italiani, nella notte per il 12esimo anniversario, “accendano nei loro Comuni e alle loro finestre, una luce di speranza”.

Oggi, alle 10,30, sindaco, prefetto e arcivescovo partecipano  alla cerimonia commemorativa organizzata all’interno della Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza alla presenza del comandante della Scuola, generale di divisione Cristiano Zaccagnini.

   Alle 12, Biondi, il prefetto, l’arcivescovo, il presidente della Regione, Marco Marsilio, il presidente del Consiglio Comunale dell’Aquila, Roberto Tinari, un rappresentante dei Comitati dei familiari delle vittime e il sindaco di Villa Sant’Angelo, Domenico Nardis, in rappresentanza dei Comuni del cratere, si ritrovano davanti il sito della Casa dello Studente, in via XX Settembre, per omaggiare e ricordare le 309 vittime.

L’omelia del cardinale, “Il dramma ha reso ancora più ‘Popolo’ la gente aquilana”

“Il dramma del terremoto ha reso ancora più ‘Popolo’ la gente aquilana: la comune tragedia, affrontata ‘insieme’, ha stretto, con nodi inscindibili, il mutuo senso di appartenenza.

Quando un trauma, che deriva da una calamità generale, colpisce una ‘popolazione’ viene vissuto in modo frammentato: ciascuno lo porta per conto suo o per aggregati sparsi. Invece, dove c’è Popolo, il dramma è condiviso: vissuto da tutti e da ciascuno in modo diverso, ma universale. Si stabilisce così una ‘interdipendenza’, in cui il ‘mio’ diventa ‘nostro’, e viceversa”. È un passaggio dell’omelia del cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo metropolita dell’Aquila, pronunciata nel corso della Santa Messa celebrata nel tardo pomeriggio in occasione del 12esimo anniversario del terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009: l’evento religioso, nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, noto come Anime Sante, in piazza Duomo, ha aperto le celebrazioni legate all’anniversario. “Un altro fattore crea legami costitutivi è la determinazione collettiva nel reagire alle emergenze e la volontà perseverante di ricostruire. L’Aquila, nella sua storia fondativa, non è partita in ‘tono minore’, per innalzarsi successivamente a registri ‘maggiori’: è subito arrivata ad eseguire uno ‘spartito alto’. Gli annali della Città lo documentano con chiarezza. Va pure evidenziato che la matrice cristiana della sua cultura e la configurazione ‘montanara’ (cioè tenace e vigorosamente reattiva) ha spinto sempre il Popolo aquilano ad affrontare le difficoltà, anche devastanti, con la ferma speranza che, dichiarando guerra alla morte (in tutte le sue forme) e mobilitandosi a favore della vita, con l’aiuto di Dio si sarebbero attivati processi vincenti di Risurrezione”. “Sono persuaso che se si venisse fatta un’analisi del DNA del Popolo aquilano si ritroverebbero – tra i cromosomi identitari – la ‘resilienza al sisma’: questi fattori ‘strutturali’ suscitano ‘anticorpi caratteriali’ che neutralizzano i virus della disgregazione sociale e sconfiggono la sindrome della disfatta. Altro ‘gene’ identitario è la ‘tenacia del ripartire’, che si rende visibile nella spinta perseverante alla ricostruzione”. 

In occasione del dodicesimo anniversario del tragico terremoto che sconvolse L’Aquila, ADSI ricorda le vittime che hanno perso la vita in quell’evento e torna a chiedere venga predisposta una normativa nazionale unica per le ricostruzioni dopo le grandi catastrofi, nella quale sia adeguatamente considerato il patrimonio immobiliare storico-artistico.

“È più che mai necessario introdurre un quadro normativo chiaro, certo e snello per affrontare le future ricostruzioni, in un clima di fiducia tra tutti i soggetti coinvolti”, ha affermato Giacomo di Thiene, presidente dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, rivolgendosi in primis al Ministro della Cultura Dario Franceschini e al Commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini.

“Se non si definiscono procedure collaudate prima di una prossima emergenza, si rischia che davanti ad ogni ricostruzione si debba ripartire sempre da zero. Specialmente per quanto riguarda il patrimonio culturale – così diffuso su tutto il territorio e difficilmente gestibile con le norme generali – il pericolo reale è che il restauro non venga correttamente finanziato: non per cattiva volontà, ma per inadeguatezza degli strumenti a disposizione”, ha continuato di Thiene.

A maggior ragione se si tiene conto che le dimore storiche private, in Italia, rappresentano circa il 17% del patrimonio immobiliare storico-artistico soggetto a vincolo: un vero polo di attrazione e un volano economico – che peraltro non è possibile delocalizzare altrove – per i territori nei quali insistono. «Questi beni, spesso situati in piccoli centri – il 29% si trova in comuni sotto i 5.000 abitanti – da un lato rappresentano un elemento strategico per la ripartenza del Paese, dall’altro si caratterizzano per una valenza architettonica e storico-artistica che ne determina un interesse pubblico da preservare, così come definito dalla Costituzione e ribadito da una delle ultime ordinanze per la gestione della ricostruzione post terremoto del 2016. Tutelarli con apposite norme, quindi, significherebbe riconoscere la centralità di un patrimonio unico al mondo, che deve continuare ad essere tramandato alle generazioni future così come è giunto a noi nei secoli. Bisogna infatti evitare che le catastrofi, a cui è esposta per sua natura l’Italia, determinino la perdita irrimediabile di tali beni: per queste ragioni è più che mai necessario farsi trovare consapevoli e pronti anche dal punto di vista normativo», ha concluso il Presidente di Thiene.




Usa, polizia uccide 13enne ispanico: la madre lancia appello alla trasparenza

Shock a Chicago, dove la polizia ha ucciso un ragazzino ispanico di 13 anni, Adam Toledo, in quello che le forze dell’ordine hanno definito uno “scontro armato”. Il teenager era scomparso da alcuni giorni da casa e la mattina del 29 marzo un agente della polizia lo ha colpito a morte dopo averlo inseguito in un vicolo.

Monta l’ira della comunità ispanica che chiede giustizia, mentre gli investigatori hanno annunciato che oggi intende rilasciare il video della sparatoria. L’agente coinvolto è stato temporaneamente sospeso dal servizio.

La madre del 13enne ucciso, Elizabeth Toledo, ha lanciato un appello alla trasparenza da parte della polizia, affermando: “Voglio solo sapere cosa e’ realmente successo al mio bambino”.

E il sindaco di Chicago, Lori Lightfoot, ha chiesto subito che venissero rese pubbliche le immagini delle bodycam degli agenti riguardo la sparatoria”.

La polizia ha raccontato che gli agenti sono stati chiamati intorno alle 2.30 del mattino a un indirizzo di Little Village, quartiere a prevalenza latino-americana nella zona ovest di Chicago, rispondendo a segnalazioni di spari. I poliziotti hanno visto due persone in un vicolo e hanno iniziato a inseguirle. Uno, un ragazzo di 21 anni, è stato arrestato, mentre un agente che inseguiva Adam ha sparato una volta, colpendolo al petto, e il 13enne è morto sul colpo. Secondo il primo resoconto degli agenti, affermano alcuni media, era armato di pistola.




Roma-Lido, incendio vicino Tor di Valle: passeggeri giù dal treno

Momenti di panico sulla Roma-Lido a causa di un principio d’incendio che si è verificato oggi, poco prima delle 13, vicino la stazione di Tor di Valle. Circa 30 i passeggeri scesi dal convoglio, ha detto la Questura.

“Venerdì 2 aprile attorno alle 13.00 i cavi della linea aerea tra Tor di Valle e Magliana, a contatto con il pantografo del Caf che stava passando, si sono staccati ed hanno cominciato a fare fumo e fiammate. Il macchinista, subito accortosi della cosa, ha immediatamente abbassato i pantografi e fermato il treno evitando il peggio. – si legge in un post di Odissea Quotidiana.

“Gli utenti sono riusciti a scendere dal treno, anche con mezzi di fortuna e non ci sono notizie di feriti, solo molta paura. Il treno invece pare essere irrecuperabile e circa 300 metri di linea aerea, che sono stati divelti, dovranno essere sostituiti. – riporta Odissea Quotidiana – Al momento la circolazione è interrotta e Atac ha organizzato un servizio sostitutivo tra Magliana e Acilia”.

Dalla Regione

Si è verificata un’interruzione sulla Roma-Lido nel tratto Piramide-Acilia per un incendio dovuto al cedimento del cavo di alimentazione della linea aerea, con conseguente problema sull’intera rete. La circolazione Acilia-Colombo è attiva ed è stato attivato il servizio bus Eur Magliana-Acilia. È in corso il sopralluogo tecnico di Atac e sul luogo sono presenti anche i funzionari della Regione Lazio.

Comunico da subito che convocherò ATAC per avere una relazione dettagliata sugli accadimenti odierni ed esigerò il massimo impegno affinché tutti i lavori necessari vengano effettuati nel minor tempo possibile.

Proporrò altresì l’istituzione di una commissione di inchiesta tra tecnici del Ministero, della Regione e di Atac che non si limiti all’accaduto ma valuti l’opportunità di interrompere immediatamente la linea al fine di realizzare i lavori di risanamento e/o sostituzione canalone porta cavi (euro 9,0 milioni), rinnovo dell’armamento dell’intera tratta compresi deviatoi (euro 40,0 milioni), potenziamento e risanamento della linea elettrica di contatto (euro 14,0 milioni) per un totale di 63 milioni di euro.

Quanto accaduto oggi non deve ripetersi mai più”.

Così in una nota l’Assessore ai Lavori Pubblici e Tutela del Territorio, Mobilità della Regione Lazio Mauro Alessandri.




Marina Militare Italiana, cambio della guardia nell’Operazione IRINI

L’Ammiraglio Fabio Agostini, Comandante di Operazione EUNAVFOR MED IRINI ha presenziato a Taranto all’insediamento del nuovo Force Commander dell’Operazione, il Contrammiraglio della Marina Militare Italiana, Stefano Frumento, che – a partire da oggi – assume il Comando in mare degli assetti aerei e navali disponibili in sostituzione del Commodoro Mikropoulos della Marina greca.

Contestualmente la nave italiana San Giorgio sostituisce la flagship greca HS Aegean. “L’Operazione IRINI ha appena concluso il suo primo anno di attività. Proprio in questi giorni il Consiglio dell’Unione europea ha esteso il mandato per altri due anni – ha detto l’Ammiraglio Fabio Agostini –  Si tratta della riconferma della volontà dell’Unione europea di tener fede agli impegni presi nella Conferenza di Berlino sulla Libia  e il riconoscimento del nostro efficace e imparziale lavoro nell’applicazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU”. Il Contrammiraglio Frumento, nato a Savona (Italia), oltre ad essere un ufficiale incursore e ad avere svolto varie fasi della sua carriera nell’ambito delle Forze Speciali della Marina Militare italiana, ha comandato il pattugliatore Spica, la fregata Grecale e la portaeromobili Garibaldi. Ha ricoperto inoltre incarichi presso l’Accademia Navale di Livorno, il Comando interforze per le Operazioni delle Forze Speciali e lo Stato Maggiore della Marina.

Differenza tra Operation Commander e Force Commander

Il Force Commander è il Comandante degli assetti (navali e aerei) schierati nell’area di  operazione e agisce sotto l’autorità dell’Operation Commander. Viene nominato dal Consiglio dell’Unione europea su proposta dell’Operation Commander (la più alta carica della missione) e dopo l’approvazione del Comitato militare dell’Ue. Nel ruolo di Force Commander, Italia e Grecia si alternano ogni sei mesi. La flagship è l’unità navale sulla quale il Force Commander è imbarcato con il suo staff. La nave ammiraglia si alterna con il Comandante della Forza in mare. Il Force Commander italiano Frumento e il suo staff sono imbarcati sulla nave italiana San Giorgio. Mentre il Force Commander Mikropoulos era imbarcato sulla nave greca Aegean.

Cos’è Operazione IRINI

Operazione IRINI – che in greco vuol dire “pace” – è stata lanciata il 31 marzo 2020 a seguito della decisione del Consiglio dell’Unione europea, che ha appena rinnovato il mandato della missione fino al 31 marzo 2023. Il compito principale della missione è implementare l’embargo delle armi in Libia in accordo alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. L’operazione ha come secondo obiettivo quello di monitorare il traffico illegale di petrolio e suoi derivati dalla Libia e contrastare il traffico di esseri umani attraverso il monitoraggio aereo. IRINI contribuisce inoltre all’addestramento e al monitoraggio della Guardia costiera e della Marina militare libica. Compito al momento congelato in attesa dell’accordo con il nuovo governo libico.

Gli assetti di IRINI

L’Operazione IRINI conta al momento su 4 navi, 6 aerei e un drone. In totale, 24 paesi dell’Unione europea forniscono il loro contributo con personale o assetti. L’Operazione IRINI può contare inoltre sul supporto di immagini satellitari fornite da SatCen (European Union Satellite Centre).

I risultati della missione

In un anno di attività Operazione IRINI ha investigato oltre 2400 navi e ha monitorato 200 voli sospetti. Ha condotto 100 visite consensuali (i cosiddetti Friendly Approach) a bordo di mercantili e 9 ispezioni. Il 10 settembre 2020 ha effettuato il primo dirottamento nella storia militare europea di una nave sospetta di violazione dell’embargo di armi. Il mercantile in questione, Royal Diamond 7, trasportava carburante usato anche per scopi militari, ed era diretta a Bengasi. L’Operazione monitora costantemente 25 porti e 16 aeroporti o strisce di atterraggio. Le violazioni o presunte tali dell’embargo di armi in Libia sono state finora segnalate agli esperti dell’Onu in 22 rapporti speciali e hanno riguardato tutte le parti in causa.




Venezia, al convento dei Carmelitani scalzi torna Feelvenice: una giornata dedicata all’arte e alla cultura enologica

3 luglio 2021 a partire dalle ore 14:00 protagonisti i vini provenienti dalle 5 diverse denominazioni consortili

VENEZIA – Torna Feelvenice, un piccolo evento ricercato che celebra la ricchezza enologica dell’area di Venezia, e lo fa in una veste rinnovata: una data estiva, il 3 luglio 2021, e cinque isole di degustazione quante sono le denominazioni tutelate dal Consorzio disseminate all’interno dello splendido giardino in fiore del Convento dei Carmelitani scalzi di Venezia.

Protagonisti i vini provenienti dalle 5 diverse denominazioni consortili: DOC Piave, DOC Lison Pramaggiore, DOC Venezia, DOCG Malanotte e DOCG Lison che il pubblico di wine lovers ed esperti potranno degustare a partire dalle ore 14:00.

Per tutti gli appassionati saranno inoltre organizzate 2 degustazioni guidate (su prenotazione e a numero chiuso), in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier Veneto – Delegazione di Venezia, durante la quale i partecipanti saranno condotti alla scoperta della storia e delle caratteristiche del Lison DOCG e del Malanotte del Piave DOCG.

FeelVenice è anche una giornata dedicata all’arte e alla cultura enologica: durante la giornata infatti la chiesa seicentesca del Convento e l’antico Brolo saranno eccezionalmente aperti al pubblico che potrà andare alla scoperta del meraviglioso vigneto-collezione della biodiversità viticola sito nel giardino che racchiude più di 20 varietà recuperate da diversi orti e giardini veneziani.

Un appuntamento imperdibile, dunque, un’esclusiva festa d’estate dedicata al vino del territorio, all’arte e alla cultura che si svolgerà in totale sicurezza e nel rispetto della normativa anti- Covid.




70 anni fa nasceva il primo computer commerciale della storia: 10 curiosità sull’invenzione che ha cambiato il mondo

Grande quanto un armadio, pesante 13 tonnellate e con un prezzo che si aggirava tra i 1,25 e 1,5 milioni di dollari. Sono questi alcuni degli aspetti più curiosi di UNIVAC I, il primo computer commerciale della storia consegnato all’United States Census Bureau il 31 marzo 1951, esattamente 70 anni fa

Il 31 marzo del 1951, esattamente 70 anni fa, gli ingegneri J. Presper Eckert e John Mauchly, consegnarono all’United States Census Bureau il primo computer commerciale al mondo che prese il nome di UNIVAC I (Universal Automatic Computer I) con l’obiettivo di monitorare il cosiddetto baby boom, ovvero il sostanziale aumento demografico che si verificò in America all’inizio degli anni Cinquanta. Messo in funzione il 14 giugno seguente, vennero vendute 46 unità ad alcune società e al governo USA: oltre all’ufficio dei censimenti americano, l’UNIVAC I fu acquisito da General Electric, società privata che lo impiegò nella sua fabbrica di elettrodomestici di Louisville per la gestione dei libri paga dell’azienda e per il sistema di controllo degli inventari dei magazzini. Cosa ha di straordinario questa invenzione? Si potrebbe pensare al prezzo di vendita, tra 1,25 e 1,5 milioni di dollari, o alle sue dimensioni, grande quanto un grosso armadio per un peso totale di 13 tonnellate. La vera rivoluzione consiste però nel fatto che per la prima volta nella storia un computer venne usato per l’elaborazione dei dati, e non solo per equazioni e calcoli complessi, funzione principale fino a quel momento. Inoltre, per la prima volta venne adottato il termine “automatico”: tutti i dati, sia numeri che lettere, erano immagazzinati e letti da un’unità a nastro metallica, senza il bisogno di inserire i programmi manualmente. Uno strumento del tutto innovativo e visionario che il New York Times chiamò “Il genio matematico alto 2,43 m”, in grado di registrare e classificare un cittadino medio in base al sesso, stato civile, istruzione, residenza e altre informazioni in un sesto di secondo. Ma cosa è cambiato in 70 anni nella gestione dei dati a livello commerciale? Si potrebbe dire che per la prima volta nella storia un computer abbia anticipato l’evoluzione che avrebbe preso il nome di Data Integration, ovvero un complesso processo di assimilazione, mappatura, spostamento e trasformazione dei dati, necessario a ottenere la loro elaborazione e il loro funzionamento. Oggi la digitalizzazione ha portato a un’esponenziale crescita della mole di dati che le aziende devono saper gestire in modo efficace e rapido. Da enormi computer si è passati a software in grado di gestire in modo intuitivo, dinamico e sicuro i dati. Tra queste ci sono quelle di Primeur, multinazionale italiana specializzata in Data Integration, che da oltre 30 anni fornisce i propri strumenti ad aziende nazionali e internazionali. “In 70 anni la tecnologia ha fatto enormi passi avanti. L’UNIVAC I è stato sicuramente il precursore di questo movimento che oggi è fondamentale per gestire l’operatività delle grandi aziende del settore pubblico e privato – afferma Stefano Musso, CEO di Primeur – una gestione migliore dei dati vuol dire un maggiore incremento della produttività, del time to market e del servizio complessivo di un’azienda, oltre a permettere di prendere scelte più precise e rapide a livello di business management”.

Stefano Musso , CEO di Primeur

Nonostante le difficoltà riscontrate dai due scienziati nella costruzione dell’UNIVAC I, questa opera portò loro grandi soddisfazioni e primati. Il 4 novembre 1952 per la prima volta nella storia un computer riuscì a prevedere la vittoria alle elezioni presidenziale di Dwight D. Eisenhower con un margine di errore dell’1%. Da quel momento gli americani presero realmente coscienza dell’importanza tecnologica di questa macchina, tanto che UNIVAC divenne la parola più comune per indicare i computer. UNIVAC I non fu l’unica impresa per gli scienziati Presper Eckert e John Mauchly: pochi anni prima, esattamente nel 1946 progettarono ENIAC, Electronic Numerical Integrator and Calculator, il primo computer elettronico general purpose nella storia. Il progetto venne affidato ai due scienziati dall’U.S. Army Ordinance Department che aveva bisogno di uno strumento capace di risolvere i problemi di calcolo delle curve balistiche dei proiettili dell’artiglieria. A differenza dell’UNIVAC, questo primo computer occupava una superficie di 180 metri quadrati e pesava circa 30 tonnellate. Oltre alle dimensioni notevoli, l’ENIAC consumava fino a 150 kilowatt di potenza: proprio per questo motivo, quando venne messo in funzione per la prima volta, provocò un black-out generale nel quartiere ovest della città di Filadelfia. Non a caso, la parola inglese “brainiac”, ovvero cervellone, deriva proprio dal primo computer elettronico ENIAC. Da costare 1 milione di dollari e pesare 13 tonnellate, il computer è entrato in ogni casa e ufficio di tutto il mondo, rivoluzionando il modo di vivere e di lavorare. Nell’ultimo anno la pandemia ha spinto notevolmente il mercato dei PC, registrando la miglior crescita dell’ultimo decennio a livello globale: come riportato dal Financial Times, secondo una ricerca della società Gartner nell’ultimo trimestre del 2020 le unità di Personal Computer spedite in tutto il mondo sono state 79,4 milioni,un aumento del 10,7% rispetto all’anno precedente, mentre su base annua c’è stata una crescita del 4,8% rispetto al 2019, con 275 milioni di unità vendute in più, il dato più alto mai registrato dal 2010. La società di ricerca IDC, invece, ha registrato 303 milioni di unità spedite con una crescita del 13,1% nel 2020, mentre Canalys ha affermato che nell’ultimo anno le spedizioni sono cresciute dell’11% e hanno raggiunto le 297 milioni di unità.

In conclusione, ecco le 10 curiosità su UNIVAC, il primo computer commerciale nella storia:

  1. J. Presper Eckert e John Mauchly finirono sull’orlo della bancarotta, poiché il finanziamento del Census Bureau fu soltanto di $400,000 e il costo totale di progettazione e costruzione dell’UNIVAC I arrivò a sfiorare 1 milione di dollari.
  1. Il prezzo di vendita del primo computer commerciale si aggirò intorno a 1,25 e 1,5 milioni di dollari.
  1. Fu utilizzato la prima volta dall’United States Census Bureau per monitorare il baby boom, ovvero il sostanziale aumento demografico che si verificò in America negli anni Cinquanta.
  1. General Electric fu la prima azienda privata ad utilizzare l’UNIVAC I per la gestione dei libri paga e per il sistema di controllo degli inventari dei magazzini della fabbrica di elettrodomestici.
  1. Fu il primo computer nella storia a prevedere la vittoria alle elezioni presidenziali. Il 4 novembre 1952 assegnò la vittoria al Presidente Dwight D. Eisenhower con un margine di errore dell’1%.
  1. UNIVAC I fu il primo computer nella storia ad essere utilizzato per l’elaborazione dei dati, in grado di immagazzinare sia numeri che lettere in modo automatico.
  1. Era composto da 5200 valvole tubolari, tutte installate nel processore.
  1. Pesava 13 tonnellate, consumava 125 kW e funzionava alla velocità di 2.25 MHz.
  1. Era in grado di effettuare 455 moltiplicazioni per secondo e poteva immagazzinare fino a 1000 stringhe nella memoria al mercurio.
  1. Ogni elemento della memoria poteva contenere due istruzioni, un numero a 11 cifre e segni o 12 caratteri alfabetici.



AstraZeneca, il vaccino cambia nome in “Vaxzevria”: tra le controindicazioni rari casi di trombosi

Il vaccino anti-Covid di AstraZeneca ha cambiato il nome, in “Vaxzevria”. Il cambio di denominazione è stato all’approvato dall’Ema il 25 marzo a seguito di una richiesta da parte del gruppo farmaceutico anglo-svedese, si legge nel sito dell’agenzia europea del farmaco, in cui è stato pubblicato anche il nuovo bugiardino del farmaco.

Tra gli effetti collaterali, vengono aggiunti i rarissimi casi di trombosi.

Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego

Tracciabilità
Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale
somministrato devono essere chiaramente registrati.
Ipersensibilità e anafilassi
Devono essere sempre prontamente disponibili supervisione e cure mediche adeguate in caso di evento
anafilattico a seguito della somministrazione del vaccino. Si raccomanda un’attenta osservazione per
almeno 15 minuti dopo la vaccinazione. Non deve essere somministrata la seconda dose del vaccino a
coloro che hanno manifestato anafilassi alla prima dose di Vaxzevria.
Reazioni correlate all’ansia
Reazioni correlate all’ansia, comprese reazioni vasovagali (sincope), iperventilazione o reazioni
correlate allo stress, possono verificarsi in associazione alla vaccinazione come risposta psicogena
all’iniezione con ago. È importante che siano adottate precauzioni per evitare lesioni da svenimento.
Malattie concomitanti

La vaccinazione deve essere posticipata nei soggetti affetti da una malattia febbrile acuta severa o
infezione acuta. Tuttavia, la presenza di un’infezione minore e/o febbre lieve non deve ritardare la
vaccinazione.
Trombocitopenia e disturbi della coagulazione
È stata osservata molto raramente una combinazione di trombosi e trombocitopenia, in alcuni casi
accompagnata da sanguinamento, in seguito alla vaccinazione con Vaxzevria. Ciò include casi severi
che si presentano come trombosi venosa, inclusi siti insoliti come trombosi del seno venoso cerebrale,
trombosi della vena mesenterica e trombosi arteriosa, concomitante con trombocitopenia. La maggior
parte di questi casi si è verificata entro i primi sette-quattordici giorni successivi alla vaccinazione e si
è verificata in donne di età inferiore a 55 anni. Tuttavia ciò potrebbe riflettere l’aumento dell’uso del
vaccino in questa popolazione. Alcuni casi hanno avuto esito fatale.
Gli operatori sanitari devono prestare attenzione ai segni e ai sintomi di tromboembolia e/o
trombocitopenia. I soggetti vaccinati devono essere istruiti a consultare immediatamente un medico se
sviluppano sintomi quali respiro affannoso, dolore toracico, gonfiore alle gambe, dolore addominale
persistente dopo la vaccinazione. Inoltre, chiunque manifesti sintomi neurologici tra cui cefalea severa
o persistente o visione offuscata dopo la vaccinazione oppure ecchimosi (petecchie) in una sede diversa
da quella della vaccinazione dopo alcuni giorni, deve consultare immediatamente un medico.
Rischio di sanguinamento con somministrazione intramuscolare Come per altre iniezioni intramuscolari, il vaccino deve essere somministrato con cautela in soggetti che
ricevono terapia anticoagulante o che sono affetti da trombocitopenia o da qualsiasi disturbo della
coagulazione (come l’emofilia), poiché in questi soggetti possono verificarsi sanguinamento o
formazione di lividi a seguito della somministrazione per via intramuscolare.
Soggetti immunocompromessi
L’efficacia, la sicurezza e l’immunogenicità del vaccino non sono state valutate nei soggetti
immunocompromessi, compresi coloro che ricevono terapia immunosoppressiva. L’efficacia di
Vaxzevria può essere inferiore nei soggetti immunosoppressi.
Durata della protezione
La durata della protezione offerta dal vaccino non è nota in quanto è ancora in fase di determinazione
dagli studi clinici in corso.




Covid, “I vaccini Johnson & Johnson arriveranno in Italia dal 16 aprile”

“Il commissario per l’emergenza covid Francesco Paolo Figliuolo mi ha detto che i vaccini Johnson & Johnson arriveranno in Italia dal 16 aprile”. Lo rivela il presidente del Consiglio regionale della Liguria, Gianmarco Medusei, a margine dell’inaugurazione del maxi hub vaccinale della Fiera di Genova. “Inutile negare che ci siano ancora tante problematiche, ma bisogna accelerare con i vaccini per poter ripartire”, dice Medusei.

Intanto il ministro Speranza ha dichiarato: “Ho appena firmato il protocollo con regioni e farmacisti per far partire in sicurezza le vaccinazioni Covid nelle farmacie del nostro Paese.

La campagna di vaccinazione è la vera chiave per chiudere questa stagione così difficile. Oggi facciamo un altro importante passo avanti per renderla più veloce e capillare”.




Sabaudia, Centro Sportivo Remiero della Marina Militare: primi appuntamenti nazionali in vista della terza prova di Coppa del Mondo di canottaggio

Diciotto gli atleti della sezione giovanile della Marina Militare che hanno preso parte alla competizione nazionale conquistando 9 ori, 6 argenti e 4 bronzi

La passione per il remo è sempre viva in chi pratica questa disciplina ad ogni livello. Ed infatti oltre 600 canottieri, provenienti da centro e sud Italia, si sono ritrovati a Sabaudia, presso il Centro Sportivo Remiero della Marina Militare, per partecipare al Meeting nazionale di società, universitari e master di canottaggio che si è svolto in contemporanea sul lago di Paola e sui campi di gara di Candia Canavese e San Giorgio di Nogaro.

A dimostrazione del fatto che la Federazione Italiana Canottaggio si sta impegnando per affrontare e superare questo difficile momento legato alla pandemia in corso, sono scese in acqua tutte le categorie remiere compresi atleti universitari e master. Presenti al Meeting il Presidente della Federazione Italiana Canottaggio, Giuseppe Abbagnale, e il Presidente del CONI Lazio, Riccardo Viola.

Diciotto gli atleti della sezione giovanile della Marina Militare che hanno preso parte alla competizione nazionale conquistando 9 ori, 6 argenti e 4 bronzi.

Da molti anni la Marina investe impegno e risorse sulla sezione giovanile di canottaggio aprendo le porte a bambini e ragazzi che vogliono praticare questo bellissimo sport offrendo loro una opportunità, totalmente gratuita, di effettuare attività fisica a contatto con la natura nel meraviglioso contesto del Parco Nazionale del Circeo.

Il Centro Sportivo Remiero della Marina Militare si conferma quindi centro nevralgico per lo svolgimento di appuntamenti sportivi di livello nazionale e internazionale grazie al supporto logistico fornito alla Federazione Italiana Canottaggio e alle capacità organizzative del personale. Questo evento, come tutti gli eventi che si svolgeranno nei prossimi mesi, sono utili e programmati per testare l’approntamento degli apparati logistici e tecnologici che stiamo testando in vista della terza prova di Coppa del Mondo di canottaggio che si svolgerà a Sabaudia dal 4 al 6 giugno 2020.

“Abbiamo raccolto la richiesta della Federazione di collaborare all’organizzazione del Meeting nazionale mettendo in campo le nostre competenze e le nostre strutture – ha dichiarato il capitano di fregata, Sergio Lamanna, comandante del Centro Sportivo Remiero – Ci siamo impegnati affinché tutto si svolgesse, all’interno della nostra area, in condizioni di sicurezza e nel rispetto delle normative anti-covid, elemento quanto mai essenziale nell’attuale contesto”.

Le gare si sono svolte a porte chiuse ed è stato possibile seguire le competizioni in diretta streaming.




Latina, un aeroporto per rilanciare economia e occupazione: l’intervista al segretario UGL Armando Valiani e alla giornalista Sarina Biraghi

LATINA – L’aeroporto di Latina, inaugurato il 28 marzo del 1938, è intitolato alla memoria del Capitano Pilota Enrico Comani, Medaglia d’Oro al Valore Aeronautico di cui ne prende appunto il nome.

Dotato di una pista in asfalto lunga 1700 metri e larga 40 attualmente è sede del 70° Stormo “Giulio Cesare Graziani” dell’Aeronautica Militare Italiana e di altri concessionari dell’area tra i quali citiamo il 118 con il servizio di eliambulanza e l’Aero Club.

L’aeroporto, situato nel circondario di Latina Scalo dista circa 10 km dal centro della città e per il segretario UGL Lazio Armando Valiani potrebbe diventare un vero e proprio volano per il rilancio economico e occupazionale sia in ambito aeroportuale sia per l’indotto che ne deriverebbe con risultati eccezionali per il territorio pontino in primis e per tutta la regione Lazio.

L’intervista al segretario UGL del Lazio Armando Valiani a Officina Stampa del 25/03/2021
Officina Stampa del 25/03/2021 – Il punto di Sarina Biraghi (Giornalista de LaVerità) sull’aeroporto di Latina

Un progetto che potrebbe assistere alla messa in campo di ulteriori progetti legati al potenziamento dei collegamenti con la rete ferroviaria, del turismo e dell’export realizzando la nascita di piccole compagnie aeree locali, una sorta di aerotaxi, che valorizzerebbero lo splendido territorio pontino come ad esempio le Isole di Ponza e Ventotene ma anche le città di Terracina, Sperlonga, Formia, Gaeta e tante altre località ricche di storia millenaria, di cultura enogastronomica, di centri termali e paesaggi mozzafiato, con un incremento del turismo nazionale e internazionale.

Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 25/03/2021

Gli enormi spazi limitrofi abbandonati, poi, potrebbero contribuire a rafforzare il settore sia civile che militare, attraverso lo sviluppo di nuove attività ed essere considerato dunque un nuovo hub, dopo gli aeroporti internazionali di Fiumicino e Ciampino.