Lotta alle ecomafie e sicurezza ambientale, sanitaria, alimentare: l’Ancri accende i riflettori

Il Corretto ciclo di recupero dei rifiuti e loro possibile seconda vita, ripercussioni sulla sicurezza ambientale, sanitaria ed alimentare, transizione verso un’economia circolare, l’ottimizzazione del ciclo dei rifiuti attraverso la minimizzazione delle quantità che pervengono in discarica, bonifica e la messa in sicurezza delle discariche esistenti, la bonifica e la messa in sicurezza delle discariche abusive e dei cosiddetti siti orfani, riduzione dell’’impatto sul territorio degli inquinamenti, il risanamento delle aree critiche, controlli sugli impianti di gestione dei rifiuti, prevenzione e contrasto del traffico delle ecomafie.

Sono questi i temi trattati nel corso dello speciale di approfondimento Monitor condiviso dalla presidenza dell’Associazione Nazionale insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (Ancri) con l’Editore e il Direttore Generale di Italia7.

Nel corso della trasmissione condotta da Gaetano D’Arienzo sono emerse risposte significative di grande coesione interistituzionale per la sicurezza.

“I cittadini – ha detto il prefetto Francesco Tagliente –  chiedono di essere garantiti nel diritto alla sicurezza della salute e gli operatori economici, i titolari delle attività commerciali ed imprenditoriali rivendicano il diritto di investire sul territorio senza timore di subire condizionamenti ambientali o una concorrenza sleale.

A fronte di queste richieste le istituzioni, le amministrazioni, gli enti istituzionali hanno il dovere di promuovere ogni consentita iniziativa legislativa, amministrativa ed operativa per garantire una risposta il più rispondente possibile alle aspettative della gente.

E dalle risposte ascoltate dai tanti ospiti eccellenti pel programma Monitor di Italia 7, i telespettatori hanno potuto cogliere lo spessore professionale e la determinazione istituzionale a fare il massimo per garantire la sicurezza anche sanitaria, ambientale e alimentare.

Sul punto il Prefetto Tagliente, ha chiarito che Il progetto “itinerari della sicurezza” avviato dall’ANCRI, insieme con l’ANFP, rientra nella più ampia campagna di comunicazione dell’ANCRI: “Viaggio tra i valori e i simboli della Repubblica” e “Decoro del Tricolore” con momenti di pubbliche riflessioni sui i grandi valori richiamati dalla Costituzione repubblicana. Per parlare e promuovere la cultura della sicurezza condivisa declinata alle emergenze del momento – ha proseguito Tagliente – l’ANCRI fa tappa virtuale nelle varie città e sui vari territori interessati dall’emergenza del momento, con una sua squadra di insigniti coniugando il sapere del mondo accademico della ricerca con quello operativo dei massimi esperti del settore.”

L’ing. Paolo Ghezzi, responsabile scientifico del Master in Gestione e controllo dell’Ambiente: economia circolare e management efficiente delle risorse (GECA) alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha evidenziato che il “sistema italiano nella gestione dei rifiuti, sia urbani che speciali, è generalmente trasparente e virtuoso anche se non è esente da storture e rischi di malagestio. Per questo è necessario intensificare gli sforzi per preservare la parte sana dell’imprenditoria del settore e che ne è sicuramente parte maggioritaria.

Per quanto riguarda i rifiuti urbani, a fianco di un’azione preventiva e di controllo puntuale da parte dei soggetti istituzionali è evidente la necessità di colmare il gap impiantistico che ancora caratterizza parte del nostro Paese anche al fine di raggiungere gli obiettivi di recupero imposti dall’Europa e limitare gli smaltimenti in discarica. Mancano, infatti, ancora diversi impianti ricollegabili al ciclo di gestione dei rifiuti urbani che risultano indispensabili per una corretta valorizzazione delle frazioni merceologiche raccolte in modo differenziato: in primis impianti di valorizzazione della frazione organica.

Il recupero di materia -uno dei pilastri del pacchetto “economia circolare” – è prassi già ampiamente diffusa, anche per i rifiuti speciali ma esistono ampi spazi di intervento per prevenire gestioni poco virtuose sia nel settore pubblico, in particolare dei rifiuti indifferenziati, che in quello privato.

La gestione dei rifiuti è certamente un settore economicamente rilevante che, al pari di altri, può generare attenzioni indesiderate da cui la parte sana del sistema imprenditoriale deve prendere le distanze sapendo di dover mettere al centro del proprio operato la qualità, la trasparenza e il rispetto delle regole. Resto, comunque convinto, che il sistema nel suo complesso abbia anticorpi sviluppati per prevenire, accertare e reprimere le distorsioni messe in atto anche dalla criminalità organizzata ed auspico che il Paese, anche alla luce degli investimenti previsti nel settore della circolarità dal PNRR, possa incrementare le risorse umane dedicate al controllo e la loro professionalità.”

Il dott. Carlo Corazza responsabile e portavoce del Parlamento europeo in Italia, ha ricordato i grandi meriti dell’Unione Europea e in particolare del Parlamento Europeo a tutela dell’ambiente. Ma anche le politiche relative alla green economy ed all’economia circolare.

Il Prefetto Stefano Laporta, presidente dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente ha sottolineato che ”La transizione verso un’economia circolare richiede un cambiamento culturale e strutturale, oltre alla profonda revisione e innovazione dei modelli di produzione, distribuzione e consumo ed un’economia in cui i prodotti di oggi sono le risorse di domani e il valore dei materiali viene il più possibile mantenuto o recuperato. Il piano d’azione europeo per l’economia circolare ha infatti l’obiettivo di costruire un’Europa più pulita e competitiva, in stretta collaborazione con gli operatori economici, i consumatori, i cittadini e le organizzazioni della società civile, per accelerare il profondo cambiamento richiesto dal Green Deal europeo.”

Il conduttore si è collegato anche con il sindaco del Comune di Bracciano Armando Tondinelli per avere il punto di vista di un amministratore sul problema dei rifiuti. Il sindaco ha dimostrato come l’economia circolare diventa concretezza nell’interesse dei cittadini non solo dal punto di vista ambientale ma anche monetario. Ha parlato del compostaggio di prossimità per evitare che il rifiuto organico possa essere portato in discarica. Ha parlato della differenziata spinta che ha consentito di trasformare il problema in risorsa. Ha fatto riferimento all’impulso alla raccolta differenziata passata dal 40 all’80% che gli ha permesso di abbassare la tassa ai cittadini.

L’Ing. Valeria Frittelloni, Responsabile del Centro Nazionale dei rifiuti e dell’economia circolare dell’ISPRA   ha sottolineato che “Tra il 2019 e 2020, nonostante le problematiche connesse all’emergenza sanitaria da Covid-19, il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente con il coordinamento di ISPRA, ha portato a termine 350 controlli su altrettanti impianti di gestione dei rifiuti. Di questi, circa il 56% ha interessato gli impianti in procedura semplificata (con particolare riguardo alle attività di stoccaggio e messa in riserva), circa il 28 % gli impianti di trattamento dei veicoli fuori uso e circa il 17% gli impianti di trattamento RAEE.  Dalle verifiche condotte il 42% degli impianti sono risultati conformi”

L’Ing.Daniele Fortini Presidente di Reti Ambiente SPA gestore unico del ciclo rifiuti dell’ATO costa (Pisa, Livorno, Massa Carrara e Lucca) ha detto che la corretta gestione del ciclo integrato dei rifiuti urbani consente già oggi il recupero di materia attraverso impianti dedicati e molto diffusi: carta, plastiche, alluminio, sono solo alcuni degli esempi di un sistema, anche consortile, capace di creare valore dalla Raccolta differenziata. Il problema serio, e aperto alle possibili gestioni poco virtuose, è legato alle percentuali, ancora significative, di rifiuto indifferenziato che solo in parte subisce pretrattamenti significativi. Là dove mancano impianti, anche le strategie di raccolta differenziata, hanno valore parziale.

Per il dott. Giuseppe Sardu Presidente di Acque Spa un’azienda che ha oltre 500 dipendenti, estesa in 55 Comuni in cinque aree provinciali (Pisa, Lucca, Pistoia, Firenze e Siena) la salvaguardia della risorsa idrica è fondamentale per la tutela ambientale e della salute dei cittadini. In questo senso la fitta rete di verifiche, che un gestore pubblico come Acque Spa affianca a quelli degli Enti di controllo istituzionali, contribuisce a garantire una adeguata qualità della risorsa.

Per il vice direttore del Corriere della Sera Fiorenza Sarzanini il settore dei rifiuti, come la sanità, porta tanti soldi. La criminalità si muove dove ci sono i soldi che arrivano dallo Stato e dove pagando delle tangenti e più facile riuscire ad ottenere gli appalti. E dove gli affari sono remunerativi, la criminalità cerca di appropriarsi di sfruttare il denaro pubblico per i propri interessi. Per le organizzazioni criminali tutto quello che gira intorno ai rifiuti diventa una merce preziosa.

Ha poi ricordato il problema dei rifiuti di Napoli ma anche di Roma diventato un caso anche per la gestione delle discariche. Tutto quello che deve essere fatto a livello di impianti e di tecnologia subisce un condizionamento che coinvolge anche la politica. Ha citato le difficolta ad aprire una nuova discarica o un nuovo impianto nella Capitale perché ognuno non vuole vicino casa.

Il Generale dei Carabinieri Giuseppe Vadalà, Commissario Straordinario di Governo per la bonifica delle discariche abusive  ha sottolineato che “L’ottimizzazione del ciclo dei rifiuti attraverso la minimizzazione delle quantità che pervengono in discarica e quindi attraverso il riutilizzo, il recupero, i processi di end of waste e la diminuzione degli imballaggi, rappresentano le azioni virtuose al fine del raggiungimento della quota del 10% entro il 2030 quale quota limite da avviare in discarica prevista dalla recente direttiva UE; in questo contesto la bonifica e la messa in sicurezza delle discariche esistenti, ancorché di quelle abusive o dei cosiddetti siti orfani è attività indispensabile per diminuire l’impatto sul territorio degli inquinamenti, il risanamento dello stesso per gli altri utilizzi da parte delle collettività, e l’aumento del benessere per i cittadini”

Generale di Corpo d’Armata della Guardia di Finanza Ignazio Gibilaro, Comandante interregionale dell’Italia meridionale ha rimarcato come “la gestione del ciclo dei rifiuti rappresenti anche un comparto economico-produttivo di grande rilevanza; da ciò la necessità di assicurare una sua adeguata tutela, mediante mirate investigazioni economico-finanziarie volte al contrasto degli illeciti “appetiti” di una variegata serie di soggetti interessati ad infiltrarlo e condizionarlo per finalità illecite o criminali.”

Sull’azione di contrasto alle mafie il Prefetto Francesco Tagliente, rispondendo ad una domanda del conduttore Gaetano D’Arienzo “se da prefetto di Pisa dal 2012 al 2014 aveva percepito il pericolo infiltrazioni mafiose in Toscana, ha risposto che “conoscendo la realtà economica della Toscana, (avendo fatto il Questore a Firenze per ben 3 anni e mezzo), quando è arrivato a Pisa, una delle sue prime attenzioni professionali è stata proprio quella della difesa e protezione della economia legale. Dopo appena 16 giorni dal suo insediamento ha chiesto e ottenuto l’istituzione di un desk antimafia preso la Procura Distrettuale di Firenze, in analogia a quanto già fatto a Roma due anni prima nel 2011.

Finalità di quel tavolo –  ha precisato Tagliente – era quello di consentire di raccogliere valutare anche “i sentito dire, i parlottii, i pettegolezzi, i chiacchiericci” ritenuti insufficienti per una informativa di reato.

Questo naturalmente risale a 8 10 anni fa – ha sottolineato l’ex Prefetto di Pisa – nel frattempo sono cambiate tante cose anche dal punto di vista normativo. Peraltro sono stati istituiti nuovi organismi come il Servizio Centrale Anticrimine, diretto dal Dirigente Superiore della Polizia di Stato Giuseppe Linares, che si occupa della lotta economica alle mafie, coordinando tutte le attività di prevenzione e sequestro dei beni da parte dei Questori, E recentemente Ministero dell’Interno è stato istituito anche l’Organismo Permanente di Monitoraggio chiamato a fare una ricognizione e prevenzione a tutto campo dell’infiltrazione mafiosa nell’economia.”

Il Dirigente superiore della Polizia di Stato Giuseppe Linares Direttore del Servizio Centrale Anticrimine che si occupa della lotta economica alle mafie ha ricordato che “L’amministrazione della Pubblica Sicurezza indirizza il contrasto alla economia illegale  che talora può infiltrare il ciclo  dei rifiuti in una nuova prospettiva che vada oltre le tradizionali indagini giudiziarie finalizzate al giudizio penale  per il reato di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti (per cui era stata in origine prevista la confisca penale del prezzo e del prodotto del reato oltre che quella dei proventi).

Occorre, favorire l’utilizzo di tutti gli strumenti normativi allo stato vigenti per il contrasto alle organizzazioni criminali spesso di stampo mafioso interessate al tema del trattamento illecito dei rifiuti: raramente veniva attivato lo strumento del sequestro di prevenzione previsto dalla normativa antimafia, che, peraltro consente, di estendere gli accertamenti a una serie di soggetti direttamente o indirettamente collegati all’imprenditore.

 L’attivazione delle prerogative del Questore sulle indagini patrimoniali antimafia del questore consente di anticipare le investigazioni finalizzate alla ablazione alla soglia più prossima possibile della investigazione giudiziaria delle procure, anche con la soluzione della “proposta congiunta” Questore / procuratore.

Una strategia di controllo sulle risorse economiche illecite accumulate ossia quindi sulla provvista illegalmente accumulata che viene ottenuta nelle manipolazione illecita delle varie fasi del ciclo dei rifiuti (spesso attraverso una frode sistemica sulla pubblica fornitura sulla filiera …stoccaggio.. sversamento e trattamento) e reimpiegata in attività di impresa (che viene così contaminata geneticamente si dice in giurisprudenza)

Si opera attraverso gli strumenti di ablazione previsti dal codice antimafia e che puntano alla neutralizzazione della pericolosità nell’ordine pubblico economico e al ripristino della libera concorrenza nel settore dei rifiuti.”

Il Presidente dell’ANCRI Tommaso Bove dopo aver ascoltato con particolare interesse e ammirazione  gli autorevoli relatori molti dei quali soci ANCRI ( Ing. Paolo Ghezzi, Prefetto Francesco Tagliente, Generali Ignazio Gibilaro e Giuseppa Vadalà) ha ringraziato l’Editore Giovanni Sciscione, il Direttore Generale della TV Italia 7 Fabrizio Manfredini e il conduttore e Gaetano D’Arienzo per aver ospitato un momento di riflessione così importante per la salute dei nostri concittadini, argomento peraltro espressamente previsto tra le finalità statutarie dell’ANCRI. “Mi sento privilegiato – ha concluso il presidente Tommaso Bove – di condividere temi di così alto spessore sociale con rappresentanti di vertice delle nostre istituzioni”




Lo speciale di Officina Stampa: l’ANCRI ricorda le vittime del terrorismo

Una puntata per non dimenticare e per ribadire che non esistono ex terroristi come non esistono ex vittime. Ospiti della trasmissione: il Prefetto Francesco Tagliente già Questore di Roma, il dottor Carlo Iovinella che all’epoca dei fatti era il Capo della Sezione Omicidi della Squadra Mobile della Questura di Roma e il Presidente dell’ANCRI l’associazione degli Insigniti al Merito della Repubblica Tommaso Bove

Domenica prossima ricorrerà la Giornata della memoria dedicata alle vittime del terrorismo. Una ricorrenza della Repubblica Italiana istituita con la legge 56 del 4 maggio 2007 che si celebra ogni 9 maggio di ogni anno in considerazione del fatto che il 9 maggio 1978 fu ucciso dalle Brigate Rosse Aldo Moro.

Un riconoscimento, dunque, offerto al sacrificio di chi è stato colpito dalla violenza del terrorismo di ogni matrice e il sentimento di vicinanza e di solidarietà da parte di tutte le Istituzioni dovuto alle loro famiglie che deve spingere tutti noi a promuovere e garantire con forza i diritti di libertà e a condannare e contrastare ogni forma di terrorismo, che rappresenta un pericolo per le istituzioni democratiche e repubblicane.

Una puntata di Officina Stampa, quella trasmessa giovedì 6 maggio, che ha visto ospiti d’eccezione: il Prefetto Francesco Tagliente già Questore di Roma, il dottor Carlo Iovinella che all’epoca dei fatti era il Capo della Sezione Omicidi della Squadra Mobile della Questura di Roma e il Presidente dell’ANCRI l’associazione degli Insigniti al Merito della Repubblica Tommaso Bove. Una puntata che la redazione di Officina Stampa insieme all’ANCRI ha interamente dedicato alle vittime del terrorismo e a quel periodo della storia d’Italia conosciuto come “Gli anni di Piombo”.

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L’Italia e l’urlo di Munch: gigante salvaci tu!

Una fra le varie analisi della celeberrima opera “L’Urlo di Munch”, quella di Sonia Cappellini per Storia dell’Arte, ha il pregio di suscitare nel lettore nuove interpretazioni ed una nuova simbologia del dipinto di Edward Munch.

Per chi scrive, quell’urlo ben sia conforme con il grido dell’Italia pensando al suo angoscioso futuro, grida per paura, per dolore e urla per rabbia. L’autrice dell’analisi nel farci notare il volto umano sfigurato, simbolicamente in quel volto non può che esserci il volto del “Belpaese”, completamente anch’esso sfigurato, deturpato, umiliato e vilipeso.

Quando, sempre l’autrice, descrivendo il dipinto dice che la figura “sembra a malapena mantenersi in posizione eretta, quasi non avesse spina dorsale” a noi il pensiero va a un’Italia depauperata, divisa tra mille interessi lobbistici, le numerose correnti, frazionismi e fazioni di partiti senza alcuna reale conoscenza del paese reale, i tanti carrieristi in lotta eterna per il potere, un fiume carsico di corruttori, corrotti ed evasori attraversando il sottosuolo della penisola e colate di lava di malcontento e conclamata povertà che si accumulano nelle periferie sia al nord che al sud pronti a divampare.
Per finire con la simbologia, il dipinto mostra “quell’essere umano” che mentre sostiene la testa sembra chiudere le orecchie e Sonia Cappellini commenta: “come se la stessa persona non fosse in grado di sostenere il grido che lei stessa sta emettendo”.

E’ proprio così, l’Italia chiude le orecchie perché, ahinoi, non è in grado di supportare oltre perchè l’Italia ha rotto gli argini e la “cloaca massima” nazionale ha invaso puri e duri.
Soccombono le istituzioni e gli organi di garanzia, langue la vita sociale e agonizza la giustizia. Anela la democrazia ed il diritto sta venendo mortificato.

La libertà di opinione si mette in forse, quella personale è in quarantena ed il variegato mercato dell’informazione si arricchisce sempre più di multiformi bancarelle di tg, riviste, giornali e talk show e carrozzoni vari. A questo punto è d’obbligo la riflessione: cosa s’intende veramente con neutralità e obiettività della stampa? In che misura c’entra la collocazione politica dei telegiornali?
Dice Paolo Del Debbio: “mille ragioni, mille opinioni” al che ci si sente autorizzati a dire: tanti telegiornali, tante collocazioni politiche e tante versioni dei fatti di cronaca.

E’ così? Più che la pandemia l’Italia teme il collasso delle istituzioni, il degrado ed il decadimento del sistema, della vita sociale. Il famoso dipinto dell’artista norvegese mostra un cielo al tramonto con linee di rosso sangue e sullo sfondo ci si intravedono due figure. Queste non vedono, non sentono, non accorrono. A questo punto l’Italia grida: Gigante pensaci tu. Draghi risponde: ci penso io; il cielo sorride e la speranza rinasce nei cuori di tutti.




Caso Vannini, la Cassazione conferma condanne per famiglia Ciontoli: in serata la costituzione in carcere

Sono definitive le condanne a 14 anni per Antonio Ciontoli, e a 9 anni e 4 mesi per la moglie Maria Pezzillo e i figli Martina e Federico, per l’omicidio di Marco Vannini, morto nella loro casa di Ladispoli nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2015. La quinta sezione penale della Cassazione ha confermato la sentenza d’appello bis, del 30 settembre scorso, che aveva condannato Ciontoli per omicidio con dolo eventuale e il resto della famiglia per concorso anomalo.

Alla lettura della sentenze della quinta sezione della Cassazione, che ha confermato le condanne per la famiglia Ciontoli per la morte di Marco Vannini, la piccola folla di parenti e conoscenti assiepata fuori dall’aula è scoppiata in un applauso.

Il rigetto dei ricorsi degli imputati è stato accolto da urla di gioia.

“Ci siamo battuti per 6 anni, la paura c’è sempre ma ci abbiamo creduto fino alla fine. Ora giustizia è fatta”. È la prima reazione della mamma di Marco Vannini, Marina, visibilmente commossa dopo la sentenza della Cassazione.

“Sono contento che finalmente è stata fatta giustizia per Marco. Gli avevamo promesso un mazzo di fiori se fosse stata fatta giustizia e domani è la prima cosa che farò”. È il primo commento del papà di Marco Vannini, Valerio, dopo la conferma delle condanne dei Ciontoli in Cassazione.

Amici e conoscenti di Marco Vannini hanno atteso in piazza Cavour, davanti alla sede della Cassazione, la lettura della sentenza. I cartelli che hanno esposto stamattina, e che chiedevano “Giustizia per Marco” sono stati corretti in “Giustizia è fatta”. I genitori di Marco, Valerio e Marina, sono stati accolti dagli applausi.

Stasera la famiglia Ciontoli si costituirà in carcere. Lo riferisce l’avvocato Gian Domenico Caiazza, uno dei difensori, dopo le condanne definitive stabilite dalla Cassazione per l’omicidio di Marco Vannini.




Nemi, Salvini a sorpresa in giro per il borgo: “Bellissimo”

NEMI (RM)Matteo Salvini con la sua fidanzata Francesca Verdini, vestiti casual, sorridenti, in giro per le vie di Nemi, delizioso paesino in provincia di Roma a soli 20 minuti dalla Capitale.

Lui ne ha approfittato anche per indossare una mascherina con le fragole, frutti rossi simbolo del piccolo paese. E’ entrato nelle botteghe del delizioso Corso Umberto I e ha detto: “Davvero un bellissimo posto”. Tante le persone che gli hanno chiesto dei selfie e lui, volentieri, li ha concessi. Gentile, sereno insieme alla sua fidanzata.




India, coronavirus: 400 mila nuovi casi nelle ultime 24 ore

L’India ha riportato oggi oltre 400.000 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, un record mondiale. Lo ha reso noto il Ministero della Salute indiano.

Sono stati segnalati 401.993 nuovi contagi da coronavirus in un giorno, portando il totale nel Paese asiatico a oltre 19,1 milioni. Il numero di morti nelle ultime 24 ore è stato di 3.523, per un totale di 211.853 da inizio pandemia. 

L’India, alle prese con una drammatica ondata di coronavirus, ha deciso di prolungare di un’altra settimana il lockdown a New Delhi. Lo ha annunciato il primo ministro dello Stato della capitale.




Accademia Militare, cerimonia e giuramento in sicurezza per il 202° corso “Onore”

Il 202° corso “Onore” è frequentato da 219 Allievi Ufficiali, dei quali 201 italiani e 18 stranieri, provenienti da undici diversi paesi; la componente femminile è di 35 Allieve

Nella prestigiosa cornice del Cortile d’Onore del Palazzo Ducale di Modena, sede dell’Accademia Militare, questa mattina gli Allievi Ufficiali del 202° corso “Onore” hanno prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana, alla presenza del Ministro della Difesa, onorevole Lorenzo Guerini, e del padrino del corso, Tenente Colonnello Gianfranco Paglia, Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Alla cerimonia, condotta in forma ridotta e nel pieno rispetto delle norme vigenti per il contrasto ed il contenimento da COVID-19, hanno presenziato il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Pietro Serino, e il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi. Presenti inoltre Autorità civili e militari, tra le quali il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, il Sindaco Gian Carlo Muzzarelli, il Prefetto, Dott.ssa Alessandra Camporota, il Vescovo della Diocesi modenese, Mons. Erio Castellucci, il Rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Prof. Carlo Adolfo Porro.

L’evento è stato trasmesso in diretta streaming sulle piattaforme social dell’Esercito Italiano, per consentire a parenti e amici, impossibilitati a partecipare, di condividere con i propri cari un atto così importante nella vita di un cadetto.

L’atto solenne, avvenuto dinanzi la Bandiera dell’Istituto e suggellato con la lettura della tradizionale formula del giuramento, pronunciata dal Comandante dell’Accademia Militare, Generale di Divisione Rodolfo Sganga, sancisce l’ingresso a pieno titolo degli Allievi Ufficiali nei ranghi dell’Esercito Italiano e dell’Arma dei Carabinieri, per servire l’Italia e le sue istituzioni.

Il Ministro della Difesa si è rivolto ai giovani Allievi Ufficiali sottolineando che “Qui, in questo Palazzo, la severità degli studi, insieme alla disciplina e al rigore, combinati con le molteplici attività sportive e tecnico-militari, saranno non solamente una sfida con voi stessi ma soprattutto la migliore garanzia per il vostro futuro e quello del Paese che sarete chiamati a servire. Da oggi rappresentate il futuro dell’Esercito Italiano, uno dei pilastri fondamentali su cui si poggia l’architettura della Difesa nazionale e dell’Arma dei Carabinieri, anello insostituibile nella duplice connotazione militare e di polizia. Siatene fieri allievi e allieve del 202°Corso Onore”.

“L’essere Ufficiali – ha detto il Generale Serino durante il suo intervento – vi porterà a confrontarvi con due mondi entrambi sfidanti: quello delle relazioni umane e quello di una tecnica in continuo divenire. Questo complesso universo, vi chiederà applicazione e studio costanti, vi chiederà regola e rigore, ma saprà anche ripagarvi con la più grande delle soddisfazioni: vedere i vostri soldati, le vostre donne e i vostri uomini, seguirvi. Sarà nei loro sguardi che troverete la forza e l’energia per impegnarvi nella nostra difficile professione. Non accontentatevi mai, non abbiate timore di inciampare e cadere, non smettete mai di sfidarvi, di mettervi alla prova, non sentitevi mai prigionieri degli schemi e vedrete che saprete essere nell’ordine: ottimi cittadini, ottimi soldati e ottimi comandanti”.

Il 202° corso “Onore” è frequentato da 219 Allievi Ufficiali, dei quali 201 italiani e 18 stranieri, provenienti da undici diversi paesi; la componente femminile è di 35 Allieve.

L’Accademia Militare di Modena, istituita il 1° gennaio del 1678 con il nome di Reale Accademia, è oggi l’Istituto di formazione militare a carattere universitario responsabile della formazione iniziale dei futuri Ufficiali d’arma e medici del ruolo normale dell’Esercito Italiano e dell’Arma dei Carabinieri, in un percorso di studi che porterà al conseguimento della laurea in scienze Strategiche, Ingegneria, Medicina e Chirurgia, Veterinaria, Chimica e Tecnologie Farmaceutiche e Giurisprudenza.




Morte di Paolo De Sanctis, la famiglia cerca ancora giustizia: martedì il Gip di Velletri decide se archiviare o far aprire un processo a carico dei sanitari

Cade dal ponte di Ariccia e muore dopo essere stato dismesso dal pronto soccorso dell’ospedale di Albano Laziale con un trauma cranico in corso, senza avergli fatto la Tac, con un tasso alcolemico di 1,53 e con la cannula ancora al braccio

Papà Gino ricorda suo figlio Paolo De Sanctis morto la notte tra il 17 e il 18 febbraio del 2018 dopo una caduta di oltre 60 metri dal ponte monumentale di Ariccia.

Paolo, un ragazzo pieno di vita e pieno di iniziative che portava avanti con tanta passione ed entusiasmo come l’escursione che aveva organizzato per domenica 18 febbraio e che aveva annunciato il giorno prima della sua morte attraverso il suo profilo Facebook.

Officina Stampa del 29/04/2021 – Gino De Sanctis papà di Paolo continua la sua battaglia legale per ottenere giustizia

Una morte, quella di Paolo, arrivata dopo un incidente stradale che gli aveva procurato un trauma cranico e che ciononostante i sanitari del pronto soccorso dell’ospedale di Albano Laziale lo avevano dimesso dopo neanche un’ora dal ricovero. Una dimissione fatta con la cannula ancora al braccio di Paolo, senza aver effettuato una tac e perdipiù certificando uno stato alcolemico di 1,53 microgrammi litro.

E oggi dopo oltre tre anni dalla sua morte la famiglia di Paolo è ancora in cerca della verità: se l’ospedale lo avesse trattenuto per effettuare una tac come previsto da protocollo in presenza di trauma cranico e se inoltre fossero stati avvisati i familiari Paolo sicuramente non sarebbe stato ritrovato morto sotto il ponte di Ariccia.




Anni di piombo, si costituisce Luigi Bergamin: aveva ideato l’omicidio del maresciallo Antonio Santoro

Deve scontare una pena di 16 anni e 11 mesi di reclusione

Luigi Bergamin, uno dei 3 ex terroristi rossi in fuga dopo l’ondata di arresti di ieri mattina in Francia, si è presentato a palazzo di Giustizia di Parigi assieme al suo avvocato per costituirsi.

Luigi Bergamin, ex militante dei PAC (Proletari Armati per il Comunismo), deve scontare una pena di 16 anni e 11 mesi di reclusione come ideatore dell’omicidio del maresciallo Antonio Santoro, capo degli agenti di polizia penitenziaria ucciso a Udine il 6 giugno 1978 da Cesare Battisti. L’8 aprile per Bergamin sarebbe scattata la prescrizione, ma i termini sono stati interrotti dal magistrato di sorveglianza milanese Gloria Gambitta su richiesta del pm Adriana Blasco, che ha dichiarato Bergamin “delinquente abituale”.

La vicenda giudiziaria di Bergamin e degli altri italiani è stata seguita direttamente in Francia dalla magistrata di collegamento italiana a Parigi, Roberta Collidà, in stretta cooperazione con i colleghi francesi. Oggi la Collidà si trova a Roma per una riunione al ministero di Giustizia, destinata a fare il punto sull’operazione ‘Ombre Rosse’ e i suoi sviluppi nei prossimi giorni.




Usa, niente mascherina all’aperto per chi si è vaccinato

Gli Usa svoltano, allentando l’uso delle mascherine all’aperto per le persone pienamente vaccinate. Joe Biden può quindi tagliare con successo un altro traguardo alla vigilia dei suoi primi 100 giorni, dopo che aveva chiesto agli americani di indossare la mascherina proprio per questo periodo.

Ad aggiornare le linee guida sulle misure da rispettare nella pandemia sono stati i dirigenti del Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), l’agenzia federale per la prevenzione delle malattie, insieme ai membri della task force della Casa Bianca, tra cui cui l’immunologo Anthony Fauci.

Secondo i Cdc, gli americani pienamente vaccinati non devono portare la mascherina all’aperto, a meno che non si tratti di eventi con grandi folle di estranei. Finora invece tutti dovevano indossarla anche fuori se non potevano rispettare la distanza di 6 piedi (182 cm). Per chi è completamente immunizzato via libera quindi a cene e incontri con piccoli gruppi di famigliari e amici, o con un mix di persone vaccinate e non. Anche se non pienamente vaccinati, si potrà inoltre fare a meno della mascherina all’aperto quando ci cammina, si corre, si va in bici da soli o con altri membri della propria famiglia.

I Cdc continuano invece a raccomandare la mascherina per le visite al chiuso dai parrucchieri, nei centri commerciali, nei cinema/teatri, nelle chiese e anche negli eventi affollati all’ aperto, come quelli sportivi o i cortei. E per i non vaccinati la mascherina resta d’obbligo negli incontri all’aperto con altre persone non immunizzate e ai ristoranti outdoor.




Anni di piombo: arrestati in Francia 7 brigatisti rossi: saranno estradati in Italia per scontare le pene detentive

Sette i terroristi arrestati a Parigi. L’operazione, secondo quanto si apprende da fonti italiane, è stata condotta dall’Antiterrorismo della polizia nazionale francese (Sdat) in collaborazione con il Servizio di cooperazione internazionale della Criminalpol e con l’Antiterrorismo della Polizia italiana e con l’esperto per la sicurezza della polizia italiana nella capitale francese.

I brigatisti arrestati in Francia questa mattina sono in attesa di essere presentati al giudice per la comunicazione della richiesta di estradizione da parte dell’Italia. Secondo quanto ha appreso l’ANSA da fonti investigative francesi, si tratta di Enzo Calvitti, Giovanni Alimonti, Roberta Cappelli, Marina Petrella e Sergio Tornaghi, tutti delle Brigate Rosse; di Giorgio Pietrostefani di Lotta Continua e di Narciso Manenti dei Nuclei Armati contro il Potere territoriale.

La decisione di procedere all’operazione che ha portato all’arresto di 7 ex brigatisti italiani (altri 3 sono ricercati) è stata presa direttamente dal presidente francese Emmanuel Macron, secondo quanto riferito dall’Eliseo. La presidenza sottolinea che Macron ha deciso di “trasmettere alla Procura i 10 nomi sulla base di domande italiane che riguardavano in origine 200 persone.

Ombre rosse: così è stato chiamato dalle autorità francesi e italiane il dossier riguardante gli ex terroristi italiani arrestati questa mattina in Francia. Dei 7 fermati, quattro hanno una condanna all’ergastolo: Capelli, Petrella, Tornaghi e Manenti. Per Alimonti e Calvitti, la pena da scontare è rispettivamente 11 anni, 6 mesi e 9 giorni e 18 anni, 7 mesi e 25 giorni. Pietrostefani deve scontare una pena di 14 anni, 2 mesi e 11 giorni.