Turismo, dopo il profondo rosso inizia la ripresa: l’allentamento delle misure anti Covid, inizia a dare i suoi frutti

Il turismo extralberghiero ha registrato un’inversione di tendenza nel mese di maggio dopo un aprile in profondo rosso: a Milano si passa dal -80% di aprile 2021 al -50% di maggio 2021, uno dei migliori dati da inizio pandemia, a Roma da -82% a -65%, a Firenze da -84% a -71%.

E’ quanto emerge dalle proiezioni di Otex, primo osservatorio sul turismo residenziale extralberghiero in Italia promosso dall’associazione Property Managers Italia. L’allentamento delle misure anti Covid, dunque, ha iniziato a dare i suoi frutti in termini di flussi turistici facendo archiviare un mese di aprile che aveva fatto registrare ingenti perdite. Venezia e Firenze, due tra le principali mete turistiche del Paese, ad aprile hanno registrato un calo di fatturato dell’84% rispetto al periodo pre-Covid. Meno estremi, ma comunque drammatici i dati di Palermo, Bologna, Verona e Torino, che in aprile 2021 si sono assestate intorno a una perdita del -70%. “In questo inizio di 2021 abbiamo visto un andamento molto in linea con le restrizioni dettate dal Covid – commenta Marco Nicosia, Ceo di Full Price e data analyst di Otex -. Da inizio anno, infatti, l’andamento del fatturato ha avuto alti e bassi proprio per l’arrivo della terza ondata e delle relative restrizioni.

Il mese di maggio, però, ha fatto segnare un’inversione di tendenza e, soprattutto la seconda metà del mese, ha portato degli effetti positivi, e questo dato sembra sensibilmente migliorare nei prossimi mesi. Le aperture regionali e nazionali spingono le prenotazioni e danno un forte segnale di fiducia ai gestori che possono contare anche sulla grande voglia di viaggiare che si registra dopo un anno di chiusure”. Per quanto riguarda l’offerta di strutture extralberghiere, invece, la tendenza è ancora verso il basso: il mese di aprile ha registrato il dato più negativo di sempre in termini di attività aperte con una riduzione dell’offerta di oltre il 30% rispetto allo stesso mese del 2019. “Questo dato – commenta Stefano Bettanin, presidente Property Managers Italia, associazione nazionale di categoria del turismo residenziale e Ceo di Rentopolis e Shomy – denota da una parte le difficoltà che il reparto ha avuto e che continua ad avere nel mantenere aperte le proprie attività, per le quali servirebbe un sostegno concreto da parte della Stato, ma dall’altra può essere visto anche come un’opportunità per le strutture attive che, in questo complicato 2021, avranno meno concorrenza”.




Napoli, destino beffardo: muore durante la partita per ricordare il fratello scomparso

Giuseppe Perrino, calciatore 29enne cresciuto nelle Giovanili del Parma, è deceduto a Poggiomarino (Napoli) mentre era in corso una partita di calcetto in memoria del fratello Rocco, morto tre anni prima a soli 24 anni mentre si allenava in bicicletta. Il ragazzo si è prima fermato, poi è svenuto. Gli amici lo hanno immediatamente soccorso e i sanitari del 118 sono arrivati pochi minuti dopo, ma purtroppo il calciatore era già morto.

Il centrocampista, cresciuto nelle giovanili del Parma, ha giocato anche in Lega Pro con l’Ebolitana. E ha vestito la casacca della nazionale under 21 di Lega Pro in diverse occasioni e anche nel torneo di Dubai del 2011. Poi una carriera tra terza divisione e serie D con Sapri, Bellaria, Vigor Lamezia, Battipagliese, Scafatese, Turris, Real Poggiomarino, Pimonte e Solofra.




Olio extra vergine che passione: conclusa la due giorni di formazione olivicoltore

Si è conclusa la due giorni (28-29 maggio) di corso di formazione “Olivicoltore: tecnica colturale, potatura dell’olivo e di assaggio dell’olio”, organizzato dalle Associazioni Capol e APS CIVITAS. La consegna degli attestati di partecipazione è stata preceduta dal pranzo a tema “Essenze di Extravergine d’Itrana in Cucina con gli Oli extra vergine di oliva finalisti del Concorso “L’Olio delle Colline 2021”.

Le lezioni teoriche e pratiche, ospitate dall’Azienda Lidano, di Norma, alle quali hanno preso parte 30 corsisti, tra olivicoltori, tecnici ed operatori del settore, sono state strutturate in modo da fornire aggiornamenti di olivicoltura, tecnica colturale e qualità dell’olio; creare delle professionalità nel settore della potatura e incentivare il recupero dei terreni olivicoli abbandonati e le piccole produzioni che nascono da territori caratterizzati da un’alta biodiversità.

In aula, il docente, Dott. Agr. Alberto Bono, ha illustrato vari argomenti: innovazione nella tecnica culturale in olivicoltura (coltivazione, raccolta e potatura); coltivazione dell’olivo e l’influenza della cultivar sulle caratteristiche organolettiche dell’olio; influenza dei processi di trasformazione sulla qualità dell’olio; risparmio energetico e riduzione dell’impatto ambientale; difesa fitosanitaria dell’oliveto, con particolare riferimento alle principali strategie di difesa contro la mosca dell’olivo; coltivazione dell’olivo, nel rispetto di una agricoltura sostenibile alla luce delle nuove disposizioni sul PAN (Piano di Azione Nazionale), sull’uso dei prodotti fitosanitari; elementi valutativi nell’adozione delle nuove tecniche nella coltivazione dell’olivo; basi fisiologiche della potatura; scopi e principi della potatura; aggiornamenti di tecnica colturale in olivicoltura. Poi sul campo, con esercitazioni pratiche di potatura di allevamento e potatura di produzione.

Con il Capo panel Capol, Luigi Centauri, si è invece parlato di come riconoscere un olio di qualità; dell’analisi sensoriale – definizione e scopi, psicofisiologia del gusto e dell’olfatto; del metodo per la valutazione organolettica degli oli vergini di oliva; confezioni ed etichettatura nelle normative vigenti, oltre alla prova pratica di assaggio con descrizione delle caratteristiche positive e negative degli oli vergini con l’uso del foglio di profilo.

La cerimonia finale presso il Ristorante Locanda da Valentino è stata presenziata dai due docenti e dal Presidente APS CIVITAS, Andrea Dell’Omo e Commissario della XIII Comunità Montana, Onorato Nardacci.




Banca d’Italia e le vicende della Popolare del Lazio: non c’è peggior sordo… (L’inchiesta 13 parte)

Egregio dott. Luigi Mariani, o chi per lei in Banca d’Italia: vogliamo fare un “regalo giornalistico” che speriamo sappiate apprezzare e valorizzare

Tredicesisma puntata della nostra inchiesta su Banca Popolare del Lazio che ha visto casi singolari e varie vicende che interessano direttamente Banca D’Italia e i “poveri” risparmiatori. E questi ultimi, sempre più spesso, finiscono protagonisti di vicende che li vedono soccombere e rimanere vittime di un sistema che in alcuni casi assiste a trattamenti diversi a seconda delle conoscenze, insomma “figli e figliastri”.

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Ci occupiamo di Banca D’Italia, l’istituto che nelle intenzioni dei padri costituenti si sarebbe dovuto ergere a paladino dei deboli e colpire tutte le eventuali pratiche e comportamenti posti in essere dai vertici delle Banche in violazione dei principi di sana e prudente gestione, senza indugio e soprattutto prima che i risparmi dei poveri ed ignari investitori possano volatizzarsi.

La condotta del “buon padre di famiglia”, purtroppo, è sempre meno in voga in Italia, soprattutto da circa vent’anni a questa parte e ne sono storia più o meno recente i fallimenti delle più o meno grandi Banche.

Tra gli esempi più recenti, quello della popolare di Bari, con il solito balletto delle responsabilità che venivano rimbalzate da Banca D’Italia alla Procura e dalla Politica a Banca D’Italia fino a colpire gli unici indifesi: coloro che hanno pagato e continueranno a pagare gli errori di altri: i soci e gli investitori.

La Banca D’Italia in quest’ultimo ventennio sembra essere una spettatrice e non più motivata a perseguire in maniera strenua il compito per il quale è stata istituita. È diventata forse vittima o facile suddita dell’oppressione di poteri politici che ne nominano i vertici ed evidentemente ne condizionano l’attività? E perché agire così? Non vogliamo assolutamente pensare che sia per ricevere in cambio un blando se non inesistente controllo sugli immensi finanziamenti che i vertici degli istituti di credito garantiscono alle loro personali campagne elettorali ed altro.

Non c’è dubbio che il commercio del denaro, attività riservata alle sole Banche, costituisca una fortissima attrazione per coloro che grazie ai nostri voti dovrebbero tutelarci dalle loro stesse corrotte tentazioni. Ogni volta che qualche voce, in un rigurgito di onestà, tenta di ergersi a paladina degli indifesi, viene tacitata. E anche noi tramite le colonne de L’ Osservatore d’Italia, portando avanti l’inchiesta su Banca Popolare del Lazio, abbiamo subito non poche pressioni.

L’oblio della Commissione Banche

Ne è un chiaro esempio l’oblio nel quale è stata relegata la Commissione Banche tanto sbandierata dai nuovi “POLLIticanti” in sede di ricerca del consenso elettorale ed oggi volutamente e completamente sparita dal panorama politico al pari del Senatore Gianluigi Paragone che sulla vicenda sembrava avere le idee chiare, talmente tanto chiare da sembrare oggi invisibili.

Un esempio lampante di quanto descritto è costituito dalle incomprensibili, per noi umani, affermazioni dell’allora vice capo della Vigilanza di Banca d’Italia, oggi direttore della sede di Roma Luigi Mariani, che appaiono come contraddittorie.

Nel corso di questa inchiesta giornalistica, noi più di chiunque altro, abbiamo compreso bene come sono andate le vicende legate a personaggi quali il Consigliere comunale di Velletri Salvatore Ladaga e del Presidente onorario BPL Italo Ciarla, su cui vi aggiorneremo nel corso delle prossime puntate della trasmissione di approfondimento giornalistico Officina Stampa.

Ma quello che oggi appare davvero singolare è che tale comprensione sembra non sia arrivata anche al dott. Luigi Mariani direttore della sede di Roma della Banca d’Italia e ai suoi colleghi, che ben prima di noi, avendone tutti gli strumenti, avrebbero potuto arginare quella che viene definita come sana e prudente gestione dell’attività bancaria.

Nel solco segnato da tale metodo ben si inquadra la sostituzione dal ruolo di vice capo dell’Ispettorato Vigilanza del dott. Luigi Mariani “spostato” alla direzione della sede di Roma al posto del dott. Francesco Giuffrida, rispetto al quale cronache nazionali hanno reso note alcune vicende, tra cui il presunto fatto che le sue attività sembrerebbero essere state compiute in conflitto di interessi nel paese di origine, Montevago in provincia di Agrigento. “Giuffrida è soprattutto noto per il fatto che all’epoca del processo Dell’Utri venne incaricato dalla procura di studiare l’origine dei flussi di denaro che dettero origine al gruppo Fininvest. Il dirigente, allora a capo della sede di Palermo della Banca d’Italia, concluse il suo lavoro affermando di non poter “risalire in termini di assoluta certezza e chiarezza all’origine, qualunque essa fosse, lecita o illecita, dei flussi di denaro investiti nella creazione delle holding Fininvest” e – chiamato in causa da Fininvest – nel 2007 ha accettato di transare con la società riconoscendo “i limiti delle conclusioni rassegnate nel proprio elaborato e delle dichiarazioni rese al dibattimento”.” (Il fattoquotidiano 1 marzo 2016)

Se si conoscono le dinamiche, tutto sembra sempre avere una logica spiegazione nella quale rientra anche il nome di Francesco Giuffrida.

Vogliamo credere che l’attuale Capo di Governo Mario Draghi, decisamente esperto del mondo bancario, sicuramente avulso dalle logiche avanti descritte voglia mettere seriamente mano a questo grande giallo e appannato modus operandi di cui si alimenta il mondo bancario e dare serenità, sicurezza ai poveri investitori, oggi in balia di interessi a loro estranei.

Il principio di sana e prudente gestione

In merito a Banca Popolare del Lazio Luigi Mariani riferiva che le segnalazioni ricevute in merito alle posizioni di Salvatore Ladaga e Italo Ciarla non avrebbero violato il principio di sana e prudente gestione, ritenendo valide e sufficienti le giustificazioni del collegio sindacale che “dette operazioni sarebbero state antecedenti ai finanziamenti”.

Da evidenziare che il collegio sindacale è quello presieduto da Carlo Romagnoli presidente all’epoca dei fatti anche del collegio sindacale della Natalizia Petroli, il cui titolare, Giancarlo Natalizia – di cui sentiremo presto riparlare- sedeva al suo fianco in Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare del Lazio).

Si spera che l’affermazione del Collegio Sindacale della Banca Popolare del Lazio, fatta propria dal dott. Luigi Mariani, sia frutto di sola confusione o mancata accortezza, circostanza che pur giustificando l’esito della attività della vigilanza, di certo non fa dormire sonni tranquilli ai poveri investitori.

In realtà dalla nostra inchiesta, eseguita con strumenti di gran lunga limitati rispetto a quelli in possesso dell’ex vice capo della Vigilanza dott. Luigi Mariani, risultava palese che il Notaio e Presidente BPL Edmondo Maria Capecelatro poneva in essere una serie di attività tese a favorire Salvatore Ladaga e Italo Ciarla a far sottrarre i propri beni dall’aggressione della BPL.

Il Notaio presidente faceva alienare dal Ladaga alla separata moglie tutti i propri beni immobili sottraendoli di fatto al credito vantato dalla Banca e per Luigi Mariani sarebbe stato sufficiente andare a leggere l’atto di citazione formulato dall’istituto bancario con richiesta di revocatoria del trasferimento dei beni dal Ladaga alla ex moglie ed in seguito la sentenza del Tribunale di Velletri.

Quanto all’ex Vicepresidente della Banca Italo Ciarla, oggi remunerato Presidente onorario, attore in giudizi per anatocismo ed usura promossi avverso altri istituti di credito, per salvare la posizione immobiliare dei consuoceri coniugi De Marzi/Masi e con l’ausilio del Notaio Presidente, e dopo (e non certo prima) il finanziamento eseguito ai De Marzi/Masi, per sottrarre beni immobili di questi ultimi alla garanzia del credito della Banca nei loro confronti, in data 6 marzo 2012 fece alienare una loro proprietà al figlio dell’ex Vice Presidente Italo Ciarla, nonché genero dei coniugi De Marzi/Masi.
Il ricavato della vendita venne trattenuto dai debitori e non certo versato alla BPLazio per estinguere almeno parzialmente il loro debito ed “ovviamente” la banca non propose azione revocatoria come nel caso eclatante di Salvatore Ladaga, (forse per non colpire il figlio di un “illustre” consigliere?), anzi clamorosamente lo finanziò con un mutuo necessario a Guido Ciarla per acquistare l’immobile di proprietà dei suoceri.

Egregio dott. Luigi Mariani, queste operazioni sono state eseguite dopo e non prima dei finanziamenti fatti a Salvatore Ladaga e ai coniugi De Marzi/Masi.

Egregio dott. Luigi Mariani, o chi per lei in Banca d’Italia: vogliamo fare un “regalo giornalistico” che speriamo sappiate apprezzare e valorizzare.

Proprio per la posizione debitoria dei consuoceri dell’attuale e remunerato Presidente Onorario, Rag. Italo Ciarla, ai quali la BPLazio ha già fatto un riconosciuto regalo nel fargli alienare l’unico bene libero da ipoteche, a favore del Sig. Guido Ciarla, ben consapevole all’epoca dei fatti dei debiti intrattenuti dai suoceri con la BPLazio, e in barba all’intelligenza di ciascuno di noi per aver seguito la vendita con provvista messa a disposizione dalla stessa BPLazio, ha creduto opportuno fare un ulteriore regalo.

Del resto, come scritto nell’11esima puntata di questa inchiesta giornalistica, la giostra gira e si alimenta di queste attività, nessuno la ferma poiché tutti ne traggono giovamento e poco importa se qualcuno esagera, nel vorticoso giro di denaro tutto si confonde.

Ma non ci distraiamo, non vorremo che Luigi Mariani dovesse assopirsi confondendosi con i sonnacchiosi consigli di amministrazione di Edmondo Maria Capecelatro e Giancarlo Natalizia di cui narrano i ben informati

Ebbene l’unico immobile rimasto di proprietà dei consuoceri del remunerato Presidente onorario Rag. Italo Ciarla veniva posto all’asta e finalmente aggiudicato in data 9 gennaio 2020 per l’importo di 110.500,00 euro che a fronte del credito vantato dalla BPLazio (circa 400.000,00 euro) appare ben poca cosa; detratte le spese alla BPLazio venivano attribuite poco più di 86.000,00 euro con una perdita di oltre 310.000,00 euro, somme di cui hanno goduto la famiglia del consuocero dell’attuale Presidente Onorario e che è stata ripianata sottraendo utili ai soci e valore alla stessa BLazio.

Una delle tante operazioni sulle quali il dott. Luigi Mariani, evidentemente, non ha creduto fosse necessario indagare e che ci lascia a dir poco basiti

Ovviamente le sorprese non potevano finire qui, il meglio (si fa per dire) viene solo adesso…

Bene, in ogni caso, possono affermare i più convinti sostenitori della bontà dell’operazione “Ciarla” posta in essere dai vertici, anche quelli attuali, della BPLazio, tra le cui fila possiamo ormai annoverare anche il dott. Luigi Mariani, un immobile dei debitori (De Marzi/Masi) è stato venduto e la BPLazio ha recuperato almeno 86.000,00 euro. Proprio così, ingenui lettori, chi credete che abbia acquistato l’immobile all’asta? Vorremmo tenervi ancora sulle spine, ma molti di voi sono già giunti alla soluzione e quindi diremo ai più ingenui che l’aggiudicazione all’asta del 9 gennaio 2020 è stata fatta a favore dell’unico offerente, senza il quale il prezzo si sarebbe ulteriormente ridotto, ormai avete quasi tutti indovinato: la Real Estate Banca Popolare del Lazio, straordinario vero?

In pratica, ed immaginiamo per non dover buttare fuori di casa i consuoceri dell’attuale Presidente Onorario, la BPLazio con la sua partecipata Real Estate Banca Popolare del Lazio ha acquistato l’immobile espropriato ai debitori De Marzi/Masi, diventandone proprietaria, evitando che la perdita di bilancio aumentasse in conseguenza di ulteriori riduzioni del prezzo d’asta; la BPLazio quindi ha preso i denari dalla tasca destra e li ha messi nella tasca sinistra, rimanendo proprietaria di un immobile che con qualche ulteriore e fantasiosa alchimia, verrà venduta al miglior offerente, probabilmente purché parente ed amico degli esecutati ovvero del loro consuocero, con un mutuo erogato sempre dalla BPLazio e magari con la possibilità di lasciare i vecchi proprietari esecutai nel possesso dell’immobile. E la giostra gira.

Ci dica dott. Luigi Mariani, il sig. Troiani, suo fidato ispettore all’epoca dei fatti, che non sembrava avvedersi nella sua ispezione della incredibile vicenda Protercave e che una volta denunciata nei dettagli anche da noi nel corso della trasmissione Officina Stampa, si limitava a giustificare le operazioni non certo di sana e prudente gestione con l’affermazione che essendo la posizione stata svalutata dalla Banca non costituiva un pericolo per il bilancio e quindi non meritava alcun approfondimento o segnalazione. In pratica affermando indirettamente che operazioni poco chiare sono sane e prudenti se poste in essere in Banche solide mentre le medesime operazioni non lo sono se poste in essere in Banche in difficoltà!

Abbiamo appreso una nuova nozione di cui noi non eravamo a conoscenza, che crediamo possa in futuro essere utile per tutti gli amministratori di Banche e per i sempre più spaesati investitori… Se dovete fare operazioni che definire poco chiare è un eufemismo, fatele in banche sane, non verrete indagati dalla Vigilanza; guai a fare le stesse operazioni in banche ormai corrose dalle stesse operazioni fatte quando erano sane. Sarcasmo, ovviamente, sarcasmo e ironia. O meglio, se voi amministratori dovete fare operazioni “Border Line” fatele fare al Capo dell’esecutivo, cioè al Direttore Generale che sembra sfuggire ai controlli e alle sanzioni di Banca D’Italia e che voi amministratori potrete far finta di non vedere in consiglio di amministrazione senza correre alcun rischio nei confronti della Vigilanza. Sempre sarcasmo, ovviamente, sarcasmo e ironia.

Del resto solo così si può spiegare l’affermazione del “Trioiano” il quale riferisce che dall’esame della sofferenza “Protercave” non sono risultati collegamenti con amministratori o Sindaci della BPLazio; certo, l’allora Direttore Generale Massimo Lucidi si era macchiato di tale operazione in conseguenza della quale mentre la BPLazio perdeva circa 1.5000.000 di euro, il figlio del Direttore Generale veniva assunto dalla Banca Popolare di Spoleto nel cui consiglio di amministrazione sedeva il titolare dell’azienda beneficiata dal 1.5000.000 perso dalla BPLazio.

Poco male se in seguito il Direttore Generale non solo non veniva rimosso dal CDA della BPlazio, ma al contrario si vedeva dapprima aumentare il proprio compenso annuo e successivamente cooptare in Cda e ricevere il ruolo di Amministratore Delegato, è chiaro, almeno al Sig. Troiani ed agli ispettori che si sono succeduti che il Consiglio non aveva alcun legame con la posizione Protercave né con colui che l’aveva posta in essere, il Direttore Generale Massimo Lucidi.

Il Sig. Troiani riferisce altresì che almeno altre due posizioni venivano riscontrate in quanto foriere di grosse perdite ma che non ha riscontrato eventuali responsabilità meritevoli di segnalazione all’autorità Giudiziaria, vedremo se le sue verranno confermate, del resto anche Protercave non era meritevole di segnalazione.

Per oggi ma solo per oggi, poiché gli argomenti verranno ripresi, vi lasciamo con un’ultima domanda alla quale noi stessi ancora non siamo in grado di dare risposta: per quale motivo vene trasferito il Comandante della Compagnia di Velletri della Guardia di Finanza Capitano Graziano Rubino, proprio mentre svolgeva le indagini delegate dal P.M. e prima del termine del proprio mandato?




Dario Argento: “Al lavoro per un nuovo grande thriller”

“In questi mesi ha prevalso la paura della malattia. Le altre ci sono sempre state e ci saranno sempre”

Dario Argento, cineasta noto a livello internazionale, soprannominato Maestro del brivido, tra i suoi lavori più noti Profondo Rosso e Suspiria, in un’intervista esclusiva a Spraynews, parla della pandemia, di come ha vissuto il lockdown, del suo ottimismo per il futuro del cinema italiano, del suo rapporto con le figlie, ma soprattutto rivela come da giugno inizierà a lavorare per un nuovo grande film. Trattandosi di un thriller, però, non rivela alcuna anticipazione.

Dario Argento, Il Covid ha costretto le sale cinematografiche a essere chiuse per oltre un anno. Cosa significa la ripartenza per chi ha fatto del cinema la sua vita?
“E’ un momento bellissimo, entusiasmante, poter tornare come spettatore e non solo come cineasta in una sala a vedere i film sul grande schermo, dopo che per quasi due anni li abbiamo visti semplicemente in dvd oppure in televisione. Penso che sia un momento molto importante per la nostra professione».
Potrebbe essere l’occasione giusta per le produzioni italiane? «Ritengo che sia un momento interessante. Molti giovani, in questi mesi di lockdown e di chiusure si sono impegnati, hanno studiato, hanno pensato. Le scuole di cinema hanno svolto al meglio il proprio compito. Ci sono tanti ragazzi in gamba che sono pronti alla loro prima prova o alla seconda e quindi noi non possiamo fare altro che aspettarli a braccia aperte”.  
Al momento quali sono i suoi autori preferiti?
“Non ho autori preferiti. Il cinema è cinema. E’ tutto un modo di raccontare. Ritengo, quindi, che ce ne siano tanti sparsi per il mondo”.
Lei ha dichiarato più volte che la Francia scopre i talenti. Oggi è ancora così?
“E’ sempre così o meglio ancora lo è sempre stato. Scopre i talenti dall’ottocento, della pittura, della scultura, del cinema e della letteratura. I francesi hanno questa specie di meraviglioso istinto, ovvero capire quando c’è un talento e quindi individuare prima degli altri i migliori autori e artisti”.
Il cinema si impara guardando tanti film, i giovani di oggi sono disposti a farlo come facevate voi?
“Penso di sì, basterebbe dare la possibilità anche alle scuole non solo di vedere i film, ma anche di discuterli. E’ importante capirli e riflettere”.
Una parola basilare nella sua vita è stata certamente l’arte. Che significato assume questo termine oggi?
“Pur parlando di un discorso complesso che è difficile sintetizzare in poche parole, ritengo, che sia tutto ciò che è fantasia, invenzione. Mai tali parole possono essere più attuali. In tal senso, può essere pittura, scultura, cinema”.  
Cambiando argomento, lei è stato sempre un padre attentissimo. Quanto sono state importanti le sue figlie durante le chiusure?
“Anche se ci siamo visti un po’ di meno rispetto al solito, ritengo che io sia stato importante per loro e loro per me. Ci siamo aiutati l’uno con l’altro. Abbiamo discusso. E’ stato un momento bello della nostra vita”.
Restando sempre sul tema amore, quale è il suo rapporto oggi con questo sentimento?
“E’ una cosa importante senza la quale si vive molto più stupidamente, senza grandi scopi e fini”.

Parlando con il maestro del brivido, possiamo dire che l’isolamento e il lockdown hanno generato un nuovo senso di paura?

“Non saprei dirlo. Non ci ho mai pensato molto. Possiamo affermare, però, che c’è stata una nuova grande paura, quella di ammalarsi. In questi due anni, ritengo che su tutto abbia prevalso la paura della malattia. Le altre paure, invece, c’erano già e sempre ci saranno”.

Lei ha spesso detto che il cinema le dà energia. Ha in mente già un altro lavoro per impaurire gli italiani del terzo millennio?

“Sto preparando un film che comincerò verso la fine di giugno. Finalmente posso tornare a lavorare, come tanti altri miei colleghi”.
Ci può dare qualche anticipazione?

“Sarà un thriller e quindi meglio non parlarne”.




Twitter Blue, la versione a pagamento del social è vicina

Si avvicina la versione a pagamento di Twitter che si chiamerà Blue, di cui le prime indiscrezioni sono apparse già qualche settimana fa. La piattaforma ha aggiornato le informazioni per la sua app su iPhone e iPad elencando appunto il nuovo servizio che al momento però non è attivabile.

Stando alle prime notizie trapelate in rete, Twitter Blue permetterebbe agli utenti paganti di modificare i post inviati, tramite la funzione “Undo”. Questo sarebbe il motivo per cui il fondatore Jack Dorsey si è sempre rifiutato di inserire l’opzione nell’app per tutti, utilizzata sinora. Oltre a questa novità, ci sarebbe un’interfaccia dedicata alla lettura delle conversazioni più popolari, Reader Mode, con un design votato alla semplicità di visione. Inoltre, si potrà personalizzare l’icona di Twitter sullo smartphone, simile a quanto avvenuto in occasione del decimo anniversario di Instagram lo scorso ottobre.

Più utile, ai fini della fruizione, la scheda di menu “Collections”, dove si potranno ritrovare velocemente i post salvati, personali e degli altri, a cui ora si accede, solo in parte, con i Segnalibri. Nei giorni scorsi Twitter ha aperto le chat audio di Spaces anche agli utenti via desktop e rimesso in piedi il processo di richiesta della spunta blu di verifica. Sempre nell’ottica della monetizzazione di alcuni contenuti, Twitter starebbe testando anche un nuovo conteggio di visualizzazione del profilo per il servizio “Super Follows”, che fornirebbe una rapida panoramica di quanti abbonati paganti ogni utente ha sulla piattaforma. Il conteggio – come riporta il sito SocialMediaToday – verrebbe mostrato insieme al normale numero di follower.

Il servizio “Super Follows” che procede parallelo a “Twitter Blue”, consentirà – sulla scia di piattaforme come TikTok – ai creatori di contenuti un altro modo per generare entrate dirette, addebitando una tariffa mensile che da’ ai fan l’accesso a una gamma di contenuti aggiuntivi. Anche questa opzione è stata anticipata dalla società a febbraio, durante l’incontro annuale con gli investitori, ma ancora non si conosce una data di lancio ne’ in quali paesi sarà disponibile. Non resta altro che aspettare e vedere quale sarà il futuro della piattaforma social più amata dai vip.

F.P.L.




Morte Mario Biondo, il cerchio si stringe e si avvalora la tesi dell’omicidio: l’intervista esclusiva a Santina Biondo

Nuova svolta nel giallo della morte di Mario Biondo, il cameraman palermitano trovato senza vita, il 30 maggio 2013, nella sua casa di Madrid. Grazie allo studio degli indirizzi IP e alla loro geolocalizzazione, i consulenti della società Emme Team, hanno potuto identificare anche una seconda persona il cui telefono era connesso ai social network del cameraman.

LA VIDEO INTERVISTA A SANTINA BIONDO

Officina Stampa del 27/05/2021 – L’intervista alla mamma di Mario Biondo alla luce degli ultimi sviluppi sul caso

La famiglia di Mario, per cui la società italo-statunitense svolge indagini difensive, non ha mai creduto all’ipotesi del suicidio, ma è da sempre convinta che il figlio sia stato assassinato.

Il mese scorso, i consulenti di Emme Team, avevano scoperto che le conclusioni del consulente, nominato dalla procura di Palermo nel 2014, “erano totalmente incompatibili con gli allegati e le copie forensi dei dispositivi, specialmente dopo aver recuperato le attività internet dei profili social di Mario Biondo, su Facebook e Twitter”. Dati e attività sui social, sottolineano i consulenti, che “hanno permesso di identificare almeno due persone coinvolte quella notte e presenti all’interno dell’appartamento e nelle sue immediate vicinanze”. La settimana scorsa è stato identificato il primo degli ignoti connessi ai social di Mario. Il perito Emme Team nominato per l’Italia ed il team di legali consegnerà il lavoro completo in una consulenza finale alla Procura Generale di Palermo, in modo che finalmente, dopo tanto tempo, si possano iniziare quelle azioni peritali che si spera possano portare finalmente giustizia a Mario Biondo, dopo 8 anni di lotta per la verità condotta dai suoi genitori.




Agricoltura, Mipaaf e Anbi: scritta una pagina di storia per Tarquinia

TARQUINIA (VT) – Storico intervento per gli impianti di irrigazione al servizio delle centinaia di aziende agricole del territorio di Tarquinia. Dopo 60 anni dalla nascita del sistema di irrigazione a canalette che ha innaffiato i campi fino ad oggi arriva ora un impianto tubato in pressione. Un sistema in linea con i tempi, soprattutto in tema di risparmio idrico, che garantirà una riduzione sulle bollette delle varie imprese del territorio. Un intervento, dunque, necessario e atteso da centinaia di agricoltori che garantiscono le loro eccellenze enogastronomiche, unitamente ad un prodotto lordo vendibile non indifferente nonché a centinaia di posti di lavoro.

Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 27/05/2021

Si tratta dell’unico progetto finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali nella Regione Lazio con quasi 7 milioni di euro, dove 71 chilometri di condotte porteranno acqua a oltre 2mila ettari di terreno. E il protagonista assoluto è il Consorzio di bonifica Litorale nord, nato dalla fusione delle strutture di Pratica di Mare, Tevere Agro romano e Maremma etrusca, che si occuperà dei lavori di trasformazione.

A tagliare ufficialmente il nastro dei lavori il sottosegretario di Stato Mipaaf, Francesco Battistoni che ha parlato di un “segnale di ripresa importante in questo periodo storico in cui l’Italia sta uscendo dalla crisi pandemica.

“Questo è un paese che non vince con l’IRVA, non vince con lo zolfo, non vince con il carbone. Questo è un paese che vince con il territorio” Parole queste pronunciate dal direttore generale dell’ANBI Massimo Gargano che ha rammentato una delle operazioni più felici fatte con l’attuale governo.

Presenti all’inaugurazione anche il capo di Gabinetto del presidente della Regione Lazio, Albino Ruberti, il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri e della federazione di Viterbo, Mauro Pacifici, il sindaco di Tarquinia, Alessandro Giulivi e il presidente del Consorzio di Bonifica Litorale Nord e di Coldiretti Roma Niccolò Sacchetti che ha parlato di “risposta al mondo agricolo, anche sotto un altro aspetto molto importante che è quello del costo dell’acqua”.

L’Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue – ANBI – si conferma ancora una volta come eccellenza italiana in materia di realizzazione e gestione di opere di difesa e regolazione idraulica, di opere di provvista e utilizzazione delle acque a prevalente uso di irrigazione e soprattutto di intervento di salvaguardia ambientale contribuendo allo sviluppo economico sostenibile del Paese.




Food influencer e al.ta cucina: cercasi “nonna” disposta a combattere i piatti sbagliati

La mediatech company e community del food che porta nel mondo la cucina italiana con oltre 5 milioni di appassionati, ricerca una “nonna” da inserire nel team come stagista.

È proprio una nonna (o perché no, un nonno) la nuova figura professionale che Al.ta Cucina sta cercando per ampliare il suo team. E per l’occasione, è stata creata una speciale landing page con tutti i dettagli per la candidatura, rivolta ai nipoti di tutta Italia: https://nonnastagista.it/.

Perchè una nonna? Perchè chi meglio di una nonna può portare la vera cucina italiana nel mondo? Chi, se non una nonna, può combattere le carbonare con la panna e il pesto ligure con avocado e anacardi?

Le nonne sono le paladine della cucina tradizionale italiana, un’enciclopedia del sapere culinario del nostro Bel Paese, delle vere e proprie “custodi” della nostra autenticità culinaria. Ancor più delle mamme, le nonne sono imbattibili su alcuni piatti della tradizione, quelli che richiedono lunghe preparazioni, ore e ore con il pentolone sul fornello e la fiammella al minimo.

Ed è proprio questa passione che Al.ta Cucina sta cercando per rendere il patrimonio culinario italiano accessibile a tutti, trasformando le ricette scritte a mano su pagine ingiallite in contenuti social e digital che renderanno eterno il sapere culinario della nonna: sarà una ricchezza per le future generazioni.

Gli step per candidarsi allo stage sono semplicissimi:

andare a trovare i propri nonni (con tampone, ovviamente)
girare un video della nonna (o del nonno) mentre spiega come realizzare il suo piatto migliore (o il preferito del nipote, così ci scappa anche un pranzo)
inviare il video via e-mail all’indirizzo nonnastagista@altacucina.co accompagnato da una breve introduzione della nonna (o del nonno) e del perché è perfetta/o per questa grande responsabilità.
Tra i benefit dell’impiego ci sarà la possibilità di diventare la nonna di oltre 5 milioni di nipoti, assicurandosi che tutti loro “mangino abbastanza”, entrando a far parte di una seconda famiglia, il team di Al.ta Cucina.

L’obiettivo della collaborazione infatti è lavorare in sinergia con tutto il team di Al.ta Cucina per trasformare le ricette di famiglia in contenuti per i diversi canali social e tramandare così il proprio sapere culinario, ma al tempo stesso diventare un guru dei social media e del content creation, insomma una star social. Come Lillo.

La nuova risorsa infatti parteciperà a tutti gli effetti alla vita giornaliera di Al.ta Cucina, acquisendo così competenze in quelli che sono i differenti settori della mediatech company, dalla strategia editoriale dei canali social alla produzione dei contenuti, dall’integrazione di nuove funzionalità nella piattaforma altacucina.co alla quotidiana gestione della community, facendo da “consulente” agli chef più o meno improvvisati del network.

L’impegno richiesto, vista l’attuale situazione, è la partecipazione ai meeting da remoto e, con l’aiuto di un nipote, scattare foto e girare video per condividere le ricette migliori con la community. Tutti i contenuti saranno poi post-prodotti dal team di Al.ta Cucina e trasformati in post con ricetta, IGTV, Stories, Reel o Tik Tok. Ci sarà inoltre spazio anche per le live che mostreranno la nonna (o il nonno) all’opera tra i fornelli e pronta a rispondere alle domande dei foodies.

A differenza dei classici annunci per stage, è necessario un solo prerequisito: una nonna (o un nonno) che abbia voglia di “sfamare” i nipoti di tutta Italia.

La durata prevista per lo stage è di 4 settimane con possibile rinnovo e prevede un rimborso spese a partire da 500 euro al mese da definire sulla base dell’esperienza della candidata.

Nipoti di tutta Italia, ora tocca a voi: andate a trovare i vostri nonni (fatelo sempre! A prescindere dai concorsi!), e candidateli seguendo le istruzioni che trovate qui https://nonnastagista.it/
“Il nostro sogno è rendere la cucina Italiana accessibile a tutti, e chi, se non una nonna, può aiutarci in questa impresa?” spiega Simone Mascagni, co-founder di Al.ta Cucina “Siamo una mediatech company che giornalmente crea e condivide contenuti relativi alla cucina italiana e, ora che abbiamo oltre 5 milioni di “nipoti da sfamare”, abbiamo davvero bisogno di una nonna che ci dia una mano. E dei nipoti di tutta Italia che ci aiutino a trovarla. Ah, e poi vogliamo la ricetta del suo ragù, quello lo diamo per scontato”.




Tutti pazzi per Rai Gulp con “Marta & Eva”

La serie ha ottenuto fin dal suo debutto risultati eccellenti su RaiPlay raggiungendo 212.756 ore di visione e 1 milioni e 300mila visualizzazioni in totale e ottimi ascolti su Rai Gulp dove ha conquistato un pubblico ampio e diversificato

La forza di una narrazione capace di affrontare tematiche importanti con un linguaggio coinvolgente per ragazzi e giovani adulti, una qualità produttiva di altissimo livello, la ricchezza di un cast di giovani e talentuosi attori emergenti, sono alcuni degli elementi dietro al grandissimo successo della serie “Marta & Eva”, una produzione originale 3Zero2 in collaborazione con Rai Ragazzi, che fin dal suo debutto ha mantenuto costantemente la prima posizione nella classifica dei TOP40 titoli kids più visti in Italia,tra tutti quelli trasmessi online sulle diverse piattaforme di streaming dei 5 principali editori (RAI, Mediaset, Sky, Discovery, La7).

Lanciata il 23 aprile su RaiPlay, la serie ha ottenuto finora 212.756 ore di visione totali pari a 1 milioni e 300mila visualizzazioni totali. Solo nei primi tre giorni ha raccolto 62.478 ore di visione entrando così al 13° posto nella TOP20 di tutti i titoli RAI più visti in modalità VOD nella settimana 19-25 aprile, comprensiva di tutti i generi e target. Nella settimana successiva, dal 26 aprile al 2 maggio, ha ottenuto 83.000 ore di visione, rimanendo nelle prime 4 settimane costantemente nella TOP40 dei titoli Rai più visti online.  

Ottimi risultati anche su RaiGulp dove il programma, andato in onda dal 26 aprile al 21 maggio, dal lunedì al venerdì alle ore 20.15, nell’affollata fascia oraria dell’access prime time, ha raggiunto picchi di quasi 100.000 spettatori, conquistando un target ampio e diversificato, con una forte presenza anche di adulti (con un 16,65% della platea appartenente alla fascia 35-44 anni) a dimostrazione della capacità della serie di interessare non solo i ragazzi e i giovani adulti ma anche i loro genitori.

Marta & Eva racconta le avventure di Marta (Giulia Fazzini), una pattinatrice sul ghiaccio titolata la cui vera passione è la musica, ed Eva (Audrey Mballa), una talentuosa cantante di origine africana figlia del custode del palazzetto, che sogna un futuro nel pattinaggio. La serie vede nel cast anche una delle più famose teen influencer italiane, Marta Losito, e, tra gli adulti, Giorgia Wurth, nel ruolo della mamma di Marta e sua allenatrice. Girata nella cornice di una Milano cosmopolita e contemporanea e al Palazzo del Ghiaccio di Sesto San Giovanni, la serie si avvale di un cast tecnico composto da eccellenze del cinema e della serialità italiana e di una colonna sonora di ben 5 canzoni originali.

Marta & Eva” è una produzione 3Zero2 in collaborazione con Rai Ragazzi, prodotta da Piero Crispino e diretta da Claudio Norza. Produttore esecutivo Nadia Grippiolo. Produttore Rai Annita Romanelli. Headwriter Mara Perbellini. Una serie in 20 episodi da 22 minuti ciascuno, in onda su Rai Gulp, dal lunedì al venerdì alle ore 14.35 e alle ore 20.15, e disponibile su RaiPlay.




Dove e quanto si gioca nel mondo: la classifica di Slotmania.it

Il mondo del gioco d’azzardo è ormai caratteristico di ogni contesto territoriale. Non è un passatempo, non è nemmeno uno svago. Ma una questione di identità, quasi di cultura. E poi certamente è fonte di svago abbastanza diffuso e apprezzato, seppur sia praticato in misura differente in ogni angolo del globo. Alcune nazioni sono diventate addirittura patrie del gambling: si pensi alla Gran Bretagna, a contesti come Las Vegas o Atlantic City, peraltro tra i paesi più colpiti dalla crisi sanitaria. Si gioca ovunque, anche tanto. Una patria del gioco non c’è, ma si può abbozzare una classifica su base statistica.

Ci ha pensato il team di slotmania.it nel 2021, basando la classificazione su diversi filtri: tipologia di gioco, spesa media pro capite e quant’altro. Ed è emerso un dato singolare: contro ogni pronostico è l’Australia il luogo del mondo in cui si spende di più, circa 1200 dollari pro capite all’anno. Qui peraltro c’è un vantaggio che in realtà funge più da incentivo: tutte le vincite non sono tassate. Al secondo posto segue Singapore, dove i dollari spesi sono 1100 all’anno. Al terzo posto in solitaria c’è l’Irlanda, con 600 dollari di spesa pro capite ed una passione per le corse dei cani. Subito dietro invece Canada e Finlandia, rispettivamente a 570 e 560 dollari.

L’Italia invece conduce in solitaria al sesto posto, aprendo l’altra metà della classifica. Si spendono, nel Belpaese, ben 517 dollari l’anno ripartiti tra poker, scommesse sportive, giochi istantanei e casinò online. Sono proprio le piattaforme di casinò online e le slot machine a fare da traino nel mercato italiano, divenute la tipologia di gioco preferita dagli utenti. Tornando alla classifica curioso come al settimo posto ci sia Hong Kong, dove il gioco è quasi del tutto vietato ed esiste una sola agenzia di gioco: basta, quest’ultima, a far spendere 500 dollari l’anno pro capite. In classifica anche la Norvegia, dove il governo applica una autentica morsa anti-gioco, con 448 dollari a persona. Spazio anche a Grecia (420 dollari) e Spagna (418), due mercati emergenti e che prediligono da un lato le lotterie nazionali, dall’altro le scommesse sportive.