Anzio, minacce di morte, estorsione e usura: 6 arresti

Intorno alle 07:00 di questa mattina, sono iniziate le operazioni che hanno portato all’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Velletri, su richiesta della locale Procura nei confronti di sei soggetti italiani del luogo, per i reati di estorsione e usura in concorso.

L’operazione è la fase conclusiva dell’articolata attività investigativa condotta dai Carabinieri della Compagnia di Anzio e diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri, che ha portato a far scattare le manette per i soggetti che, tra il 2015 e il 2019, a seguito di piccoli prestiti richiedevano ai debitori interessi con tassi usurari.

Al prestito in contanti, talvolta richiesto per tentare di salvare l’attività commerciale di famiglia, seguivano nel tempo le richieste di restituzione che si trasformavano ben presto in minacce di ritorsione fisica o addirittura di morte.

Le minacce, rivolte sia alle vittime che ai loro familiari, venivano estese anche alle attività commerciali mettendo una tale pressione da indurre i debitori a cedere alle richieste estorsive o a contrarre ulteriori debiti per coprire i primi.

Dopo aver trovato il coraggio per denunciare quanto stava vivendo, una delle vittime si è recata in caserma e da lì sono scattate le indagini che hanno portato alla luce il modus operandi della banda.

Questa mattina all’alba quindi, i Carabinieri della Compagnia di Anzio hanno eseguito le ordinanze cautelari che hanno portato tre degli autori in carcere e tre agli arresti domiciliari.

Contemporaneamente, sempre su delega dell’A.G. veliterna, gli uomini della Guardia di Finanza della Compagnia di Pomezia hanno dapprima affiancato i militari dell’Arma nell’esecuzione di alcune perquisizioni domiciliari presso le abitazioni degli indagati e successivamente proceduto all’esecuzione di ulteriori 13 perquisizioni presso le residenze e le sedi delle società riconducibili ad alcuni dei soggetti destinatari delle misure cautelari, per acquisire elementi di prova relativi alle ipotesi di reato di autoriciclaggio, bancarotta fraudolenta, infedele ed omessa dichiarazione e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte




Roma, a villa Spalletti Trivelli l’ente del turismo austriaco presenta le proposte e novità per la ripartenza del settore

L’ente del turismo austriaco, con sede a Milano, ha organizzato il suo primo evento in presenza a Roma per informare stampa ed operatori turistici sulla ripartenza del settore, presentando un ventaglio di proposte e novità. “Questo pesante periodo di blocco e chiusure causato dalla pandemia ci ha tuttavia consentito di pianificare programmi e progetti più mirati con una particolare attenzione a originalità del prodotto offerto ed al valore della sostenibilità offerto. –ha dichiarato Caroline Mann, addetta al marketing di Austria Turismo– e con questo scopo abbiamo realizzato una nuova pubblicazione intitolata ’30 novità dall’Austria’ con variegate proposte che spaziano dalle città al benessere, passando per l’ecologia, le attività all’aria aperta, enogastronomia, trasporti, e soggiorni. Con un bacino riferibile principalmente a visitatori maturi e famiglie, non mancano tanti prodotti innovativi ideati appositamente per la i giovani. Abbiamo inteso proporre una nuova offerta turistica che consideri pienamente il pieno rispetto del territorio e dei suoi abitanti”.

Tante novità anche per quanto riguarda la parte internet e dei social, con un sito internet rinnovato, arricchito da nuove rubriche per stimolare i potenziali visitatori, con una area che racchiude una selezione dei maggiori operatori. specializzati per le vacanze in Austria: viaggi in bus, vacanze in bicicletta e tour escursionistici. È stato attivato un servizio di bollettino mensile e aperta la pagina Instagram nella quale si invitano gli interessati a citare. nei loro contenuti, ciò che più li colpisce per ricondividerli.

Da sin. Oskar Hinteregger, Brigitte Resch, , Paul Bernava e Caroline Mann, foto G. Nitti

I rappresentati di Austria Turismo, presenti a Roma nella suggestiva cornice della dimora storica della villa Spalletti Trivelli, hanno peraltro sottolineato come sempre e comunque l’elemento della  sicurezza sia in prima linea, con una sezione costantemente aggiornata sul sito e con tutti gli aggiornamenti sulle regole d’ingresso,  ora meno restrittive, valide per accedere al Paese: le persone dovranno essere vaccinate, o guarite dal Covid o presentare un test negativo, e quest’ultimo potrà essere fatto gratuitamente anche in Austria. “Questo primo evento fisico a Roma costituisce per noi un giorno di festa. – ha sottolineato Oskar Hinteregger, direttore dell’ente– Abbiamo lavorato tanto in questo periodo e il turismo è ripartito bene e in sicurezza;  per le persone che ci sceglieranno come meta per le proprie vacanze un altro importante traguardo è la possibilità di accogliere finalmente bus turistici con capienza al 100%”.

Da parte loro, Brigitte Resch, addetta stampa Italia, e Paul Bernava, servizi marketing & media, hanno dettagliato alcune delle novità illustrate: a Salisburgo, per il centenario del Festival, il Salzburg Museum dedica una mostra speciale dal titolo „Gran teatro mondiale – I 100 anni del Festival di Salisburgo“ fino al 31 ottobre 2021 alla storia e a oggetti originali delle scenografie degli ultimi 100 anni. Nella logistica, “una bolla di quiete e relax nel cuore di una città sempre più vibrante”: è così definito il nuovo Hotel The Wood di Vienna, inaugurato in primavera, nei pressi della stazione Westbahnhof, realizzato con rigorosi ed eleganti moduli in legno; oppure la veste rinnovata dell’Hotel ViennART, che quest’estate riapre con nuove ambientazioni e anche un nuovo nome: Gilbert. Indirizzo di riferimento nei pressi del Museumsquartier, che diventa  un’oasi verde in città. Andando in Carinzia, troviamo un unico marchio − Naturel Hotels und Resorts − e la stessa garanzia di una vacanza indimenticabile (sia per famiglie che per coppie) per due borghi-hotel “gemelli”, a un soffio l’uno dall’altro sulle sponde del Faaker See. Si tratta dello Seeleitn, proprio in riva al lago, e dello Schönleitn, più in quota, sulle pendici del monte. Ed ancora, in Tirolo, la Via dei Castelli, nuovo itinerario turistico che si snoda per oltre 50 chilometri attraverso regione, conducendo di rocca in fortezza, alla scoperta di monumenti perfettamente conservati − come i castelli di Landeck,

Biedenegg e Wiesberg − ma anche di affascinanti rovine, come nel caso di Schrofenstein e Kronburg. Sono le cinque perle fortificate della regione, arroccate in siti un tempo strategici e ora “semplicemente” panoramici. Nel comprensorio turistico della valle di Landeck, sotto le suole degli scarponcini si intrecciano non solo diversi itinerari, ma anche secoli di storia. Tornando in Carinzia, la Via Lattea è un progetto transfrontaliero. Il sentiero a lunga percorrenza, attualmente in fase di ampliamento, è pensato per collegare i caseifici d’alpeggio a cavallo tra Austria e Italia. Le malghe di ieri e di oggi dove si trasforma il latte punteggiano le Alpi come le stelle il cielo, ecco perché la scelta del nome del percorso − Via Lattea − è stata istintiva. L’estate scorsa è stato inaugurato il tratto che conduce a esplorare la prima costellazione. In virtù della forma singolare che si può osservare da una prospettiva aerea, il paesaggio da Hermagor, in Carinzia, a Tarvisio, in Friuli Venezia Giulia, è stato soprannominato “labbra d’Europa”.

Ma non mancano le novità anche nell’enogastronomia e nella cultura: si potrà pranzare o cenare nel giardino del palazzo di Schönbrunn merntre, come anticipa Brigitte Resch, il celebre Kunsthistorisches Museum festeggia il suo 130° anniversario con una mostra dedicata a Tiziano: dal prossimo 5 ottobre Le donne di Tiziano: Bellezza, Amore, Poesia riunirà ben 60 dipinti provenienti da grandi collezioni come quelle della National Gallery di Londra, del Metropolitan di New York, del Louvre di Parigi; inoltre i capolavori di Tiziano si sveleranno in contrappunto con i pittori che li ispirarono e ne furono ispirati, da Giorgione a Tintoretto e a Paolo Veronese.

Dunque, l’Austria è pronta e lo siamo anche noi….




Firenze, Pitti Uomo: esordio nell’alta moda per l’Esercito italiano

La produzione e la distribuzione di capi di abbigliamento e accessori, prodotti da Officina Italia s.r.l., su licenza esclusiva concessa da Difesa Servizi S.p.A., società in house del Ministero della Difesa

Il 30 giugno 2021 il brand “Esercito Sportswear” parteciperà per la prima volta all’evento Pitti Uomo con uno stand dedicato presso lo spazio espositivo della Fortezza da Basso di Firenze.

I paracadutisti del gruppo sportivo della Brigata “Folgore” effettueranno un aviolancio atterrando in piazza della Signoria, dando così ufficialmente il via all’evento, sulle note della fanfara dei Bersaglieri.

La collezione a marchio Esercito propone anche capi di abbigliamento realizzati con materiali ed equipaggiamenti impiegati nell’ambito delle missioni nazionali e internazionali, secondo una filosofia ecocompatibile, in linea con la recente svolta green di Forza Armata.

E’ cosi quindi che paracadute in materiale sintetico, diventano giacche performanti dall’elevata resistenza, mentre coperte, opportunamente trattate, e altri materiali destinati ad essere accantonati, si trasformano in cappotti, acquisendo un elevato valore rispetto all’originale. Materiali che altrimenti non avrebbero goduto di una seconda vita, ma che in questo caso creano un profondo legame fondato su valori e su ideali comuni, diffondendo un messaggio positivo per le nuove generazioni.

Il marchio “Esercito”, che identifica inequivocabilmente la Forza Armata, nella sua semplicità è stilisticamente coerente e d’impatto. Si compone infatti della stella a 5 punte che è volta a rappresentare i valori caratterizzanti dei soldati italiani quali leadership, coraggio, spirito di sacrificio e servizio incondizionato per la comunità nazionale e dalla scritta “Esercito”, un simbolo rassicurante soprattutto nell’attuale contesto, che rappresenta un’Istituzione sana e coesa, al servizio dei cittadini, sempre pronta ad intervenire in ogni tipo di scenario.

“Esercito Sportswear” è il marchio commerciale dell’Esercito Italiano per la produzione e la distribuzione di capi di abbigliamento e accessori, prodotti da Officina Italia s.r.l., su licenza esclusiva concessa da Difesa Servizi S.p.A., società in house del Ministero della Difesa.




Roma, il Giacomo Leopardi apre alla musica

Una realtà formativa presente da oltre quarant’anni nella Capitale

Liceo Musicale e Coreutico all’Istituto Giacomo Leopardi, una novità assoluta che si aggiunge all’Istituto Tecnico – Ragioneria e allo storico indirizzo Alberghiero.

Non solo studio e attività curriculari. Da sempre l’Istituto Leopardi attribuisce molta attenzione alla preparazione degli studenti per l’inserimento nel mondo lavorativo, sia durante il corso degli studi sia dopo il conseguimento del diploma. Sono previsti dall’offerta didattica e formativa corsi di potenziamento e di recupero, incontri con esperti esterni delle varie discipline e viaggi di istruzione, interscambio con altre scuole in Italia e all’estero.

Dodici aule, laboratori e cucina all’avanguardia, un’ampia palestra attrezzata: sono questi alcuni degli spazi pensati per gli studenti del Leopardi, realtà formativa presente da oltre quarant’anni nella Capitale.

Con la nuova struttura di via del Pettirosso 14, a due passi dalla stazione della Metro C di Torre Maura e con un ampio parcheggio in grado di ospitare fino a quattrocento automobili, la scuola paritaria decide di puntare sull’innovazione e sulla formazione sul campo.

Si chiude un anno difficile per tutta la scuola italiana e per i nostri studenti. La didattica a distanza, soprattutto per indirizzi di studio come l’Alberghiero, ha mostrato tutte le sue difficoltà nel trasmettere a pieno il ‘mestiere’, così come siamo abituati a fare all’Istituto Leopardi che si è caratterizzato come storico polo di riferimento in città che ha permesso a più di 20.000 studenti di fornirsi di un diploma riconosciuto a livello europeo”, le parole del Preside Giuseppe Calzone.

Gli studenti – conclude il Preside Calzone – hanno bisogno di spazi e di strumenti. Ed è proprio su questi che abbiamo puntato nella realizzazione del nuovo plesso scolastico. Imparare con docenti qualificati e con attrezzature di primo livello vuol dire arrivare pronti alla sfida della vita e del lavoro. Tutti i nostri sforzi e i nostri investimenti viaggiano in questa direzione: permettere ai ragazzi di vivere una importante esperienza all’insegna della più attiva partecipazione. Un percorso formativo incentrato sulla ‘cura personalis’ che rende lo studente protagonista del proprio iter formativo”.




Roma, “Spaccio Arte”: a San Basilio la Fanfara della Polizia di Stato per riaffermare la legalità

Una iniziativa promossa dalla giornalista Federica Angeli

Successo per l’esibizione della Fanfara della Polizia di Stato, diretta dal maestro Secondino De Palma, che si è tenuta ieri sera in piazza Bozzi nel quartiere capitolino di San Basilio.

L’evento fa parte del progetto “Spaccio Arte”, volto a contrastare la criminalità organizzata nelle piazze di spaccio più fiorenti della città. L’iniziativa, promossa dalla giornalista Federica Angeli,  mira a riaffermare la legalità, sottraendo spazi alla criminalità, attraverso la diffusione dell’arte e della cultura. Presente in piazza ad ascoltare le note della fanfara anche Don Coluccia.




Concorsopoli e i suoi derivati, Guidonia caput mundi: da Marino a Subiaco altri “assunti eccellenti”

In questi giorni continuano le segnalazioni di assunzioni quantomeno singolari ma corrette da un punto di vista formale. C’è sempre una città al centro di “assunzioni Vip”: Guidonia governata dal primo cittadino a cinque Stelle Michel Barbet. L’ultima riguarda un assessore di Marino, Andrea Trinca, assessore all’Urbanistica M5S del sindaco grillino Carlo Colizza, assunto al Comune di Guidonia come istruttore direttivo a tempo indeterminato. Il caso viene sollevato dall’opposizione marinese: “Questa storia – dice Gabriella De Felice, candidata sindaca di Marino 2030 – dei concorsi banditi da un Comune dalle cui graduatorie e dal cui elenco degli idonei possono attingere anche altri enti locali sta generando una commedia dell’assurdo: decine e decine di sindaci, assessori, consiglieri, dirigenti politici locali che si assumono tra loro. Un girone infernale. Alla faccia di migliaia di cittadini alle prese con Covid, crisi economica, chiusure, fine del blocco dei licenziamenti. La legge lo consente ma il buon senso imporrebbe a chi fa politica di tenere atteggiamenti più sobri, responsabili e opportuni”.

Ma non è tutto perché Guidonia ha “imbarcato” anche Francesco Pelliccia arrivato a fine doppio mandato vincitore di uno dei tre concorsi banditi dal Comune di Guidonia Montecelio per l’assunzione di otto nuovi dipendenti. Il sindaco di Subiaco è primo nella graduatoria pubblicata venerdì 25 giugno, e relativa ai 4 posti a tempo pieno ed indeterminato da Istruttore Direttivo Amministrativo di categoria C. Seconda è Chiara Benedetti, assunta a Guidonia a dicembre scorso attraverso la graduatoria di Allumiere e poi inserita al settore Personale, terzo Luca Parenti e quarto Simone Bulgarelli.

Ma torniamo a Marino, De Felice, candidata sindaca di Marino 2030 interviene sugli sviluppi politici della cosiddetta Concorsopoli venuta alla luce in ambito regionale_ “Il M5S è nato come anticasta -prosegue – e ha finito per diventare casta, prendendo tutto il peggio della peggior politica. Il sindaco Colizza non ha nulla da dire sul proprio assessore assunto da suo collega e compagno di partito a Guidonia?” si chiede De Felice.

“All’assessore Trinca invece consigliamo prudenza e un maggiore senso dell’opportunità in relazione alle scelte che si trova a compiere e alle azioni conseguenti. C’è da star certi, infatti, che con un M5S all’opposizione, a parti invertite, la platea grillina, di fronte a una fattispecie simile, si sarebbe stracciata tutte le vesti possibili, invitando con modi e termini più o meno urbani, l’assessore o il consigliere coinvolto ad andare a casa. Noi, a pochi mesi dalle elezioni amministrative, auspichiamo e speriamo con un legittimo ottimismo della volontà, che a provvedere in tal senso per l’assessore Trinca e per tutta la giunta del sindaco Colizza saranno direttamente i cittadini di Marino che con il potente diritto di voto potranno liberare la città da questo M5S manettaro, populista e demagogico a correnti alternate che predica bene solo quando non può razzolare male”.

“Una volta che la città sarà stata liberata – conclude De Felice – a chi succederà loro a Palazzo Colonna, auspicabilmente a chi pensa davvero a Marino 2030 con coraggio, passione e competenza, toccherà il compito di sistemare i disastri combinati da Colizza e dalla sua giunta. Certo consola che almeno l’assessore Trinca non avrà il pensiero di diversi riciclare in qualche modo perché avrà di che vivere grazie al suo bell’impiego a Guidonia per il quale gli auguriamo sentitamente buon lavoro”.




Echeoni festeggia con una mostra “Una vita a colori e… musica” e la presentazione del libro “Mio padre, Little Tony”

Il libro confessione di Cristiana Ciacci e Teresa Giulietti sarà presentato in occasione dell’inaugurazione della mostra di Elvino Echeoni

Pittore, scultore, incisore, restauratore, scenografo ma anche designer, musicista, compositore e autore di testi, Elvino Echeoni torna a stupire il suo pubblico con una mostra dal titolo “Una vita a colori e … musica”, in programma dal 1 al 10 luglio (tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00) a via Margutta 55 presso lo spazio Margutta Home.

Romano, classe 1950, questo artista, istrionico e completo, può  essere definito un abile trasformista che, a proposito di sé stesso, dice “faccio cose diverse e apparentemente non collegate, anche se, a ben vedere, c’è un sottile fil rouge che unisce tutto: canzoni, pittura, tele astratte e ancora quadri di tramonti, notturni, composizioni floreali o volti e corpi femminili”. Dotato al tempo stesso di una spiccata perizia tecnica e di un’instancabile vena creativa, Echeoni ci racconta – attraverso alcune tra le opere più significative del suo percorso artistico – momenti differenti della sua storia personale e della sua produzione, regalando allo spettatore la summa di mezzo secolo di appassionato lavoro e fruttuose riflessioni sull’arte.

Estremamente interessante la struttura del percorso espositivo, che punta al pieno coinvolgimento del pubblico. Ogni tela, sebbene caratterizzata da stili e tecniche pittoriche diversi tra loro, infatti, dialoga sempre con chi ha davanti, riconoscendogli la possibilità di interagire.  Avvicinandosi al dipinto, del resto, lo spettatore, grazie alle cuffie auricolari consegnategli all’ingresso, può ascoltare uno o più brani cantati dal Maestro stesso, cover che hanno ispirato l’opera in mostra o brani inediti scritti da quest’artista, considerato tra i più rappresentativi pittori italiani in campo internazionale.

Lungo e variegato l’elenco delle meraviglie in mostra a cominciare dal dipinto dal significativo titolo “Cuore matto”, ispirato dalla famosa canzone e interpretato come in origine dal grande

Little Tony. E poi ancora tele che raccontano le “segrete analogie” tra Freud e Pirandello piuttosto che tra Fellini e Chaplin, quadri che, attraverso le vibrazioni e l’armonia del colore, proiettano chi li osserva verso la sintesi pittorica declamata dall’ “Energia vitale”. E poi ancora le  maschere, le  composizioni floreali e  le  figure femminili, la  serie di  astratti ispirati ai “Momenti musicali” e quelli intitolati alla “Realtà virtuale”.

In  occasione  dell’inaugurazione  alle  ore  18.00  di  giovedì 1 luglio, si terrà la prima presentazione ufficiale del libro “MIO PADRE, LITTLE TONY” di Cristiana Ciacci e Teresa Giulietti, edito da Bertoni editore con la prefazione di Mara Venier. Accanto  alle  due  autrici,  per  la  presentazione  del  libro,  saranno  presenti  pure  Angelo Petruccetti della Little Tony Family e l’editore Jean Luc Bertoni

Un libro confessione della figlia dell’Elvis italiano, che avvalendosi della collaborazione di Teresa Giulietti, scrittrice e ghostwriter parmigiana, ripercorre emotivamente la sua vita e il rapporto complesso tra una figlia affamata di amore e un padre troppo spesso distratto e assente che l’avrebbe voluta più simile a lui “meno complessa, più leggera, una cittadina del mondo”.

Cristiana, senza veli e con la sincerità che la contraddistingue, racconta in questo libro i sogni infranti di una bambina desiderosa di affetto, anni di speranze troppe volte tradite da un padre vanesio,  innamorato  della  musica  e  del  suo  pubblico,  e  da  una  madre  emancipata e intraprendente che non si vuole far schiacciare dalla figura del marito famoso e che attraversa il mondo infilata nella sua divisa di hostess. Due genitori insoliti, assorbiti dalla propria carriera e  da una spasmodica rincorsa all’appagamento personale. Due vite parallele che solo ogni tanto s’incontrano. Cristiana, attraverso aneddoti molto privati, rivela un padre del tutto impreparato a quel ruolo, un uomo bellissimo, tenace, sognatore, sempre in partenza; a ogni ritorno, la valigia piena di regali per la sua Cris. Alla ricerca di continue attestazioni da parte delle donne e con una visione della vita in totale contrasto con i reali bisogni di Cristiana bambina, Cristiana adolescente e poi Cristiana giovane donna, che avrebbe desiderato soltanto una famiglia da abitare, radici solide per non volare via, lei che “bulimica d’amore” cade vittima dell’anoressia. Per anni Cristiana vive come un pacco postale, dopo il primo vagito viene affidata a una tata, la prima di una lunga serie, in una staffetta di cento mani (cinquanta tate) che si succedono di anno in anno, talvolta di mese in mese. Fortuna che c’è la nonna paterna, il suo angelo custode, che le trasmette calore e solidità. La bimba sognante si trasforma in una ragazzina ribelle quanto fragile che si addormenta nel retropalco durante i concerti di papà e distribuisce ai fan le sue fotografie autografate. Pur di stargli accanto, si innamora della musica e  della danza. Aspira ad un suo sguardo compiaciuto, alla sua approvazione. Non sempre arrivano e così il padre tanto amato finisce col diventare un nemico da osteggiare, una delle ragioni dei suoi malesseri.

Il libro è arricchito dal  DVD “Una vita a tempo di Rock”, con cui musicologo Dario Salvatori ci accompagna in un viaggio musicale che vede Tony protagonista di uno dei più suggestivi concerti americani, omaggiato dai tanti artisti-amici che gli hanno voluto bene: Albano, Orietta Berti, Bobby Solo, Massimo Boldi, Lorella Cuccarini, Fiorello, Carlo Conti e molti altri, con la regia di Stefano Cesaroni.




Oplofobia: una legge per chi odia le armi?

L’intervista a Giulio Magnani, presidente della UNARMI

Esiste, in Italia, una corrente di pensiero che ‘odia’ le armi. La potremmo definire ‘oplofobia’, parafrasando la legge Zan che punisce l’omofobia. Purtroppo nel nostro caso l’oplofobia non è punita, ma incoraggiata e incentivata da chi sui giornali si lascia andare ad apprezzamenti e commenti sui fatti di cronaca che vedono sempre colpevolizzati coloro che, in alcuni casi, si difendono da rapinatori e simili, fuori e dentro casa. E come sempre accade nel nostro bel Paese, a certe prese di posizione fa da sponda una certa sinistra, come dimostra il commento di Enrico Letta a proposito del poliziotto che ha sparato ad un clandestino armato a Termini. Sulle armi, sul loro possesso e circolazione ed uso si sono dette e si scrivono ancora un sacco di corbellerie.

 Abbiamo sempre detto che il pericolo non sono le armi da fuoco, ma chi le maneggia: prova ne sia il fatto che con l’assimilazione di cittadini provenienti da nazioni in cui le armi bianche sono una tradizione, anche da noi s’è intensificato l’uso del coltello. Ora, che sia un coltello da cucina, reperibile senza problemi in un qualsiasi supermercato, o un’arma da fuoco, parliamo sempre di oggetti inerti, che non sparano da soli, né da soli si sognano di librarsi per l’aria, andando a tagliare la gola ai passanti.

Insomma, non appena da noi accade un fatto di sangue, si scatena la caccia alle streghe: la quale caccia non colpisce coloro che comunque illegittimamente si servono delle armi per delinquere, e non hanno bisogno di permessi e tasse da pagare. Il bersaglio sono sempre legittimi fruitori e utenti, persone al di fuori del circuito oscuro, coloro che le armi maneggiano per professione, per necessità, o per pura passione collezionistica; oltre che per tutta una popolazione di agonisti, che di solito, in occasione di gare internazionali, portano all’Italia numerose medaglie. Una per tutti: Jessica Rossi, medaglia d’oro per il tiro a volo ai Giochi Olimpici 2012 e detentrice del record mondiale con 99 piattelli su 100, prossima portabandiera per l’Italia ai Giochi Olimpici di Tokio.

Abbiamo intervistato Giulio Magnani, presidente della UNARMI, associazione indipendente che intende tutelare gli interessi di legittimi detentori e produttori di armi, che ha pubblicato su FACEBOOK un post in cui intende fare chiarezza su alcune notizie false o inventate che demagogicamente influenzano il giudizio del pubblico, e che qui riportiamo integralmente:

Dopo la strage di Ardea centinaia di articoli e servizi giornalistici hanno contribuito a diffondere informazioni del tutto fuorvianti quando non addirittura false o inventate di sana pianta dai soliti professionisti del disarmismo, riproposte e diffuse acriticamente e senza alcuna verifica da giornalisti di terz’ordine e strumentalizzate da politici che si propongono come legislatori su materie che, evidentemente, ignorano totalmente. Facciamo sinteticamente chiarezza sulle più ripetute:

 – “non si conosce il numero di armi detenute legalmente in Italia”. FALSO, ogni questura conosce esattamente il numero di armi, munizioni ed esplodenti detenuti legalmente nel proprio territorio di competenza, sapendo dettagliatamente di ogni singolo pezzo chi e dove lo detiene;

– “il porto d’armi sportivo viene richiesto per aggirare le norme sulla difesa personale”. FALSO, il porto di fucile per tiro a volo (c.d. “sportivo”) non consente assolutamente di girare armati ed è assolutamente equivalente, ai fini dell’acquisto di armi anche per la difesa abitativa, al nulla osta all’acquisto di armi ed a tutte le altre licenze di porto d’armi;

– “l’Italia è il secondo paese al mondo per omicidi con armi legali”. FALSO, è un dato senza riscontro, completamente inventato;

– “nei paesi dove ci sono più armi legali ci sono più omicidi e meno sicurezza”. FALSO, le statistiche europee mostrano chiaramente come i paesi con maggior diffusione di armi detenute legalmente e/o con normative più permissive siano estremamente sicuri e abbiano tassi bassissimi di omicidi o abusi con armi legali (ad es. Svizzera, Rep. Ceca, Finlandia…). Perfino il dato italiano degli ultimi anni ha visto un aumento delle licenze ed una diminuzione di omicidi ed episodi criminali… saranno per caso correlati? Una ricerca dell’Università La Sapienza di Roma ha inoltre evidenziato come nel decennio 2007-2017 gli omicidi commessi da detentori legali di armi fossero sostanzialmente marginali sul complesso;

– “le visite mediche per il rilascio del porto d’armi sono solo delle formalità”. FALSO, il primo rilascio di una licenza di porto d’armi prevede tre distinte certificazioni mediche, che diventano due ad ogni rinnovo. Il medico che rilascia la certificazione di idoneità ha facoltà di richiedere tutti gli ulteriori approfondimenti che ritenga necessari;

– “non si sa quante licenze per armi ci siano in Italia”. FALSO, periodicamente il Ministero dell’Interno pubblica i dati relativi alle varie licenze di porto d’armi in corso di validità ed è proprio in base a questi dati che vengono lanciati i soliti ingiustificati allarmi sull’aumento della diffusione delle armi in Italia;

– “dopo il rilascio della licenza non ci sono controlli per cinque anni”. FALSO, le licenze di porto per difesa personali prevedono la revisione annuale dei requisiti, per tutte le altre licenze e per i meri detentori l’Autorità di PS ha facoltà di richiedere in qualsiasi momento l’accertamento della permanenza dei requisiti psicofisici. Allo stesso modo anche segnalazioni non correlate alla detenzione delle armi (ad esempio relative alla guida o per segnalazioni o vicende giudiziarie) possono comportare la sospensione o la revoca delle licenze.

 Presidente Magnani, su Il Tempo del 23 giugno leggiamo che il poliziotto che ha sparato in una gamba contro il ghanese a Termini è indagato per ‘eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi’, e che dovrà pagarsi l’avvocato, diversamente dal clandestino, che avrà il gratuito patrocinio. Questo è qualcosa altrove non sarebbe mai successo. Lei che ne dice?

Ritengo che alla fine sia necessario per non ingenerare equivoci, dato che spesso si parla delle forze dell’ordine in termini poco lusinghieri, trattandoli da persone violente. In un caso come questo, non attivare alcun tipo di procedimento potrebbe anche, in seguito, confermare questa posizione, che io non condivido. L’organo preposto ad approfondire tutto questo è la Magistratura, a cui è demandato l’onere delle indagini, poi è ovvio che tutti ci aspettiamo che l’indagine porti ad una archiviazione, e alla conclusione che l’eccesso non c’è stato. E comunque è dichiarato l’uso legittimo.

Se posso aggiungere qualcosa, dopo l’archiviazione nessuno potrà chiedere i danni all’agente. L’Italia è uno strano paese, in cui rapinatori e aggressori chiedono – e ottengono – il risarcimento di danni nei confronti di chi si è soltanto difeso dalle loro aggressioni. Andando avanti, nel suo post su Facebook lei dichiara che ‘Dopo la strage di Ardea centinaia di articoli e servizi giornalistici hanno contribuito a diffondere informazioni del tutto fuorvianti, quando non addirittura false o inventate di sana pianta dai soliti professionisti del disarmismo, riproposte e diffuse acriticamente e senza alcuna verifica da giornalisti di terz’ordine, e strumentalizzate da politici che si propongono come legislatori su materie che, evidentemente, ignorano totalmente.’ Tutto questo è frutto di un fatto ideologico di una certa sinistra che tanti anni fa voleva addirittura disarmare la Polizia. Lei che ne dice?

Quello che lei dice salta fuori anche oggi, quando si nega alle forze di Polizia di ottenere strumenti più adatti alla loro attività, come il taser. E’ vero che esiste una base ideologica, che spesso porta i giornalisti a dover riadattare i fatti che raccontano a quella che è la versione che devono imporre ai loro lettori. Il tutto aiutato dalla completa ignoranza della materia trattata, se non addirittura rivolgersi a personaggi che vengono ritenuti esperti, ma che poi esperti non sono, quando non addirittura mettere la firma sotto articoli scritti da questi presunti esperti, Devo dire che il giornalismo italiano non sta messo molto bene in questo periodo. Ad esempio durante il periodo di riferimento della direttiva 853 del 2017 che sostituiva la 277, e che regolava il trasferimento delle armi nei paesi membri dell’UE, tutto ciò per colpire il terrorismo, mentre invece s’è andati a colpire soltanto il possesso legale delle armi e non tutto il traffico illegale, che non è stato minimamente scalfito, se non in maniera superficiale, con affermazioni del tipo di quella descritta in un documento dell’UE, in cui si dichiarava che una fonte di approvvigionamento dei terroristi erano i collezionisti, cosa che non risulta neanche da eventi di cronaca, ed è molto grave che addirittura l’UE abbia voluto formalizzare questa affermazione in un documento, per motivare e dare supporto alle restrizioni che sarebbero state molto più pesanti se non ci fosse stata la parte associativa a mettere un freno, con risultati del tutto apprezzabili. In quel periodo siamo stati bersagliati dalla stampa italiana. Però siamo stati anche contattati da giornali esteri come El Mundo, o il New York Times, che hanno pubblicato articoli interessanti, anche in televisione. Il loro approccio era totalmente differente, e spesso ci contattavano per chiedere conferma di alcune cose, pubblicavano i nostri chiarimenti e lasciavano spazio al confronto. La stampa italiana non fa niente di tutto questo, arriva la sinistra antiarmi di turno, prende e pubblica tutto, non c’è verifica, approfondimento, non c’è nulla. È successo molto raramente che qualcuno ci sia venuto a chiedere la nostra versione dei fatti, tanto che per alcune affermazioni più gravi abbiamo fatto ricorso all’Ordine dei Giornalisti.

A questo punto dobbiamo dire ai nostri lettori cos’è la UNARMI, o, per meglio dire chi è la UNARMI.

La UNARMI è la principale associazione italiana di appassionati di armi nel senso più ampio, non solo cacciatori, non solo tiratori, ma anche guardie giurate e collezionisti, e tutela a 360 gradi il possesso e l’utilizzo delle armi. Collabora con tutti gli altri soggetti che hanno un ambito specifico, e ha come scopo quello di portare un punto di vista unitario volto a superare tutte le differenze che ci sono fra le varie categorie. Il nostro settore è debole perché molto frammentato. Quando si parla di caccia, non ha interesse ad intervenire chi non è interessato alla caccia, così chi non è interessato al tiro, e così via. Nel 2016 abbiamo riscontrato che non c’era un soggetto giuridico interessato alle varie categorie, e così ci siamo costituiti.

Le faccio una domanda cattiva: siete appoggiati politicamente, o ricevete sovvenzioni?

No, assolutamente. Questo è stato scritto o sottinteso in molti articoli di giornale, non siamo associati politicamente non abbiamo sovvenzioni, poi eventualmente le varie parti politiche rispondono diversamente. Ci sono quelli che ci danno più ascolto, e quelli che invece rifiutano ogni contatto con noi. È evidente che questo si ripercuote sulle valutazioni che diamo ai vari appuntamenti elettorali.

Questo non significa che siamo collegati ad un partito. Ce ne sono alcuni con cui abbiamo un maggior dialogo. Abbiamo contattato tutte le forze politiche, e abbiamo riscontrato quali sono quelli con cui possiamo dialogare e gli altri. Per ciò che riguarda le sovvenzioni, siamo finanziati esclusivamente con le quote associative. Tranne quelle che abbiamo ricevuto, circa 3/4000 euro in 5 anni, dalla FIREARMS UNITED, che a loro volta provenivano da raccolte in tutta Europa. Siamo a Roma, ma stiamo aprendo altre sedi in tutta Italia. Siamo un’associazione in cui viene fatto tutto su base volontaria.

Ringraziamo il presidente Giulio Magnani per la sua disponibilità. Gli auguriamo buon lavoro, specie in una nazione in cui bisogna nuotare per lo più controcorrente, e certamente lo avremo ancora sulle nostre pagine in appresso, per dar voce ad una associazione che rappresenta un gran numero di appassionati, sportivi e operatori.




Anguillara Sabazia, le Ferrari sfilano a piazza del Molo

L’appuntamento con le rosse di Maranello è fissato per Sabato dalle 10.30 alle 11.30 per una sinfonia di motori

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Un sabato all’insegna del Cavallino Rampante ad Anguillara Sabazia dove alle 10.30, in piazza del Molo, l’appuntamento è con le mitiche Ferrari che resteranno in esposizione per circa un’ora per poi ripartire alla volta del museo dell’aeronautica di Vigna di Valle per una visita guidata.

A organizzare l’evento il gruppo WhatsApp degli amici Ferraristi creato da pochi mesi da Maria Sfregola, proprietaria insieme a suo marito Gino Mancini di una stupenda 348 del 1991.

“E’ il secondo evento che organizziamo – dice Ettore Sodo proprietario di una F355 del 1994 – 15 giorni fa eravamo a Castel Sant’Elia”.

Una 60ina di amici Ferraristi, al di fuori dai vari club ufficiali, legati dalla comune passione da condividere sulla App di messaggistica più famosa al mondo e attraverso uscite come quella di sabato prossimo ad Anguillara Sabazia.

Le rosse di Maranello si sono date appuntamento per le 10 di fronte il centro Enea della Casaccia, sulla via Anguillarese, dove partiranno tutte insieme, in una sinfonia di motori alla volta di piazza del Molo.     




Abolito il carcere ai giornalisti per diffamazione. Una vittoria della categoria

Stampa Romana chiede che ora riparta il percorso che protegga i cronisti dalle liti temerarie in sede civile in Parlamento e sia finalmente rispettoso del diritto di informare

La Corte costituzionale da seguito alla decisione dello scorso anno, sospesa in attesa di interventi legislativi che non sono avvenuti, e fa decadere il reato di diffamazione legato all’articolo 13 della legge sulla stampa del 1948 considerando quella norma incostituzionale e non compatibile con le norme europee.

Salva invece il terzo comma dell’articolo 595 del codice penale dove la pena detentiva è mantenuta in alternativa alla multa, riservando tuttavia il carcere alle situazioni di eccezionale gravità.

La Corte costituzionale rinvia al legislatore il bilanciamento tra libertà di manifestazione del pensiero e tutela della reputazione individuale.

Stampa Romana ringrazia l’Ordine Nazionale dei Giornalisti anche questa mattina in udienza come amicus curiae e chiede che il percorso che protegga i cronisti dalle liti temerarie in sede civile riparta in Parlamento e sia finalmente rispettoso del diritto di informare.




Lago di Vico, il ministro Patuanelli pronto a organizzare un tavolo con tutti gli attori per salvare l’area

Tra i problemi dell’area la mancata bonifica di un ex stabilimento militare che aveva sede sulle sponde del lago

Il Ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli ha dato la sua piena disponibilità ad organizzare un tavolo di lavoro, nel più breve tempo possibile, sull’inquinamento del lago di Vico in provincia di Viterbo. A farlo sapere è la senatrice del M5s Vilma Moronese che lo scorso mese di maggio ha presentato una interrogazione al senato e che ieri ha incontrato Patuanelli al Ministero dell’Agricoltura con il quale ha discusso di tutte le problematiche legate al bacino lacustre prospettando anche possibili soluzioni che necessitano del coinvolgimento di tutte le parti in causa.

L’area è divenuta riserva naturale regionale, SIC (sito di interesse comunitario) e ZPS (zona a protezione speciale) e quindi non sono a rischio solo la tutela ambientale e la salute dei cittadini, ma anche l’attività economica legata al lago di Vico essendo una meta turistica molto apprezzata e dove viene prodotta la Nocciola Romana DOP che rappresenta un’eccellenza agroalimentare della produzione italiana.

Il lago presenta 3 gravi problematiche:

  1. Problema della presenza di Arsenico oltre i limiti consentiti per legge nelle acque dei comuni di Viterbo e pertanto anche i problemi relativi alla gestione del servizio idrico in capo alla Talete s.p.a.;
  2. L’inquinamento del Lago di Vico dovuto soprattutto alla presenza di un batterio che danneggia le acque e di conseguenza tutto l’ecosistema legato al lago;
  3. La mancata bonifica bellica e ambientale della Chemical City, un ex Stabilimento Militare dei Materiali di Difesa N.B.C. (Nucleare, Biologica e Chimica) che aveva sede proprio lì sulle sponde del lago.

Per quanto riguarda la bonifica della Chemical City, la senatrice ha fatto sapere che sta “seguendo un altro percorso in quanto attiene alle autorità Militari” e che a breve potrà dare aggiornamenti in merito.

La riserva naturale del lago di Vico attende dunque il tavolo di confronto che sarà coordinato dal Ministero dove si incontreranno tutti gli attori essenziali, dunque la Regione Lazio, i Comuni, gli enti, le associazioni e i cittadini, gli agricoltori, ed anche l’Università che ha condotto degli studi, per poter iniziare a trovare soluzioni comuni per tutelare la salute, l’economia locale, l’ambiente e tutto l’ecosistema.