Manutenzione fiumi in ambito urbano, sindaci di Firenze e Pisa sostengono la proposta di Anbi: affidare la manutenzione a Consorzi di Bonifica
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Produzioni cinematografiche, dal 35millimetri all’8k: nuove frontiere creative per esperienze visive sempre più coinvolgenti agli spettatori
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L’evoluzione delle produzioni cinematografiche dalle pellicole 35 millimetri all’era digitale con risoluzioni fino all’8K ha segnato una trasformazione significativa nell’industria cinematografica. Ecco una panoramica di questa evoluzione:
- Pellicola 35mm: Per gran parte della storia del cinema, le pellicole 35mm sono state il mezzo principale per registrare e proiettare film. Questa tecnologia ha prodotto immagini di alta qualità e ha dominato l’industria cinematografica per decenni. Le pellicole 35mm offrivano una risoluzione adeguata per il grande schermo e sono state utilizzate per molti dei classici del cinema.
- Pellicola IMAX e 70mm: In aggiunta al formato 35mm, sono stati sviluppati formati speciali come IMAX e 70mm per fornire immagini di alta qualità su schermi ancora più grandi. Questi formati sono diventati popolari per i film ad alta definizione e per le esperienze cinematografiche immersive.
- Passaggio al digitale: Negli ultimi decenni, c’è stato un passaggio significativo dalle pellicole analogiche al digitale. Le telecamere digitali hanno iniziato a sostituire le cineprese tradizionali, offrendo una maggiore flessibilità e un costo di produzione inferiore. Questo cambiamento ha reso più accessibile la produzione cinematografica e ha aperto nuove possibilità creative.
- Risoluzione digitale: Con l’avvento delle telecamere digitali ad alta definizione (HD), è stata introdotta una maggiore risoluzione nelle produzioni cinematografiche. Il passaggio all’HD ha migliorato la qualità dell’immagine e ha consentito ai filmmaker di catturare dettagli più fini sullo schermo.
- 4K e 8K: Negli ultimi anni, le telecamere digitali hanno continuato a evolversi, offrendo risoluzioni sempre più elevate. Il 4K (circa 4000 pixel di larghezza) e l’8K (circa 8000 pixel di larghezza) rappresentano gli standard più recenti in termini di risoluzione digitale. Queste risoluzioni offrono un dettaglio incredibile e una qualità dell’immagine senza precedenti, consentendo agli spettatori di immergersi completamente nell’esperienza cinematografica.
- Post-produzione digitale: Oltre alla registrazione digitale, la post-produzione digitale ha trasformato il modo in cui vengono modificate e ottimizzate le immagini cinematografiche. Gli effetti visivi, la correzione del colore e altre tecniche di post-produzione sono diventate parte integrante della produzione cinematografica moderna, consentendo ai filmmaker di realizzare visioni creative sempre più complesse.
In sintesi, l’evoluzione delle produzioni cinematografiche dalla pellicola 35mm all’8K riflette l’incessante progresso tecnologico nell’industria del cinema, consentendo ai filmmaker di esplorare nuove frontiere creative e offrire esperienze visive sempre più coinvolgenti agli spettatori.
Clima, ANBI: “Dalla Sicilia al Piemonte incombe il filo rosso della siccità”
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Le società di collecting, cosa sono e cosa fanno: in Italia SIAE e SoundReef
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Le società di raccolta (o “collecting societies” in inglese) sono organizzazioni che operano nel settore della gestione dei diritti d’autore e dei diritti connessi. Queste società sono incaricate di rappresentare e tutelare gli interessi dei titolari dei diritti d’autore e dei diritti connessi, come autori, compositori, editori musicali, interpreti e produttori fonografici. Le loro principali attività includono:
Riscossione dei Diritti
Le società di raccolta hanno il compito di raccogliere i compensi dovuti per l’utilizzo delle opere protette da diritto d’autore o dai diritti connessi. Questo può includere compensi per la riproduzione, la pubblica esecuzione, la trasmissione via radio, TV o Internet, e altre forme di utilizzo delle opere protette.
Distribuzione dei Proventi
Dopo aver raccolto i compensi, le società di raccolta distribuiscono i proventi agli aventi diritto in base agli accordi contrattuali e alle disposizioni legali. Questo processo di distribuzione avviene solitamente in base all’uso effettivo delle opere, con una quota proporzionale assegnata a ciascun avente diritto in base alla frequenza e all’importanza dell’utilizzo delle proprie opere.
Monitoraggio dell’Utilizzo delle Opere
Le società di raccolta monitorano attivamente l’utilizzo delle opere protette, ad esempio tramite rapporti forniti da emittenti radiofoniche, televisive, piattaforme streaming, sale cinematografiche, locali pubblici e altri utilizzatori di opere protette. Questo monitoraggio aiuta a garantire che tutti i soggetti che utilizzano le opere protette paghino i compensi dovuti.
Rappresentanza Legale
Le società di raccolta fungono da rappresentanti legali degli aventi diritto in materia di gestione dei diritti d’autore e dei diritti connessi. Possono adire azioni legali contro coloro che utilizzano le opere protette senza autorizzazione o senza pagare i compensi dovuti, difendendo così gli interessi dei titolari dei diritti.
Negoziazione di Accordi di Licenza
Le società di raccolta negoziano accordi di licenza con gli utenti di opere protette, stabilendo i termini e le condizioni per l’utilizzo legale di queste opere. Questi accordi possono riguardare l’uso in radio, televisione, cinema, concerti, streaming online, e altre piattaforme e modalità di distribuzione e utilizzo.
In sostanza, le società di raccolta svolgono un ruolo essenziale nel garantire che gli autori e gli altri titolari dei diritti d’autore e dei diritti connessi ricevano una giusta remunerazione per l’utilizzo delle loro opere, consentendo loro di continuare a creare e diffondere la cultura e l’arte.
In Italia, due delle principali società di raccolta dei diritti d’autore e dei diritti connessi sono la SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) e la Soundreef. Ecco una panoramica di entrambe:
SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori)
La SIAE è un’organizzazione non a scopo di lucro che rappresenta gli autori, gli editori musicali e altri titolari di diritti d’autore in Italia. Fondata nel 1882, la SIAE svolge un ruolo fondamentale nella gestione e nella protezione dei diritti d’autore in diversi settori, tra cui la musica, il teatro, il cinema, la televisione, la letteratura e le arti visive. Le sue principali attività includono la riscossione dei compensi per l’utilizzo delle opere protette, la distribuzione dei proventi agli aventi diritto, la concessione di licenze per l’utilizzo delle opere e la rappresentanza legale dei titolari dei diritti d’autore.
Soundreef
Soundreef è una società di gestione dei diritti musicali fondata nel 2011. Si distingue dalla SIAE in quanto si concentra esclusivamente sulla gestione dei diritti musicali, fornendo un servizio più specifico e focalizzato per gli autori, i compositori e gli editori musicali. Soundreef utilizza tecnologie avanzate per monitorare l’utilizzo delle opere musicali e riscuotere i compensi dagli utilizzatori, garantendo una distribuzione più efficiente e trasparente dei proventi agli aventi diritto. La società si è guadagnata una reputazione per la sua trasparenza, la sua flessibilità e la sua facilità d’uso, diventando una scelta popolare tra gli artisti indipendenti e le etichette musicali.
Entrambe le società, la SIAE e la Soundreef, svolgono un ruolo essenziale nel garantire che gli autori e gli altri titolari di diritti d’autore siano remunerati in modo equo per l’utilizzo delle loro opere, contribuendo così a sostenere l’industria creativa e culturale in Italia.
L’importanza della musica nella produzione di un film
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La composizione musicale in un film è un elemento cruciale che contribuisce in modo significativo alla creazione di atmosfera, emozione e narrazione. La musica può enfatizzare le emozioni dei personaggi, sottolineare l’azione, creare suspense o fornire un collegamento emotivo con lo spettatore. Ecco alcuni punti chiave da considerare nella produzione di una colonna sonora per un film:
Collaborazione con il regista e il team creativo
La composizione musicale deve essere in sintonia con la visione del regista e con lo stile del film. È essenziale collaborare strettamente con il regista e il team creativo per comprendere il tono, lo stile e le emozioni desiderate per il film.
Studio del copione e dei personaggi
Comprendere la trama del film, i temi principali e lo sviluppo dei personaggi è fondamentale per creare una colonna sonora che si integri organicamente con la storia. La musica deve riflettere il contesto emotivo e narrativo di ciascuna scena.
Creazione di temi musicali
Spesso vengono creati temi musicali distintivi per i personaggi principali o per situazioni specifiche del film. Questi temi possono essere ripresi e modificati per adattarsi alle varie scene, fornendo una coerenza emotiva e narrativa all’intero film.
Timing e sincronizzazione
La musica deve essere sincronizzata con le azioni, i dialoghi e le sequenze del film. Il compositore deve tenere conto del timing delle scene e dei cambiamenti di ritmo per garantire che la musica si integri perfettamente con l’azione sullo schermo.
Variazione di stili musicali
A seconda del genere e dello stile del film, la musica può variare notevolmente, passando da orchestrazioni sinfoniche a brani pop, elettronici o jazz. La variazione degli stili musicali può contribuire a creare diverse atmosfere e ad adattarsi alle esigenze narrative del film.
Registrazione e produzione
Una volta completata la composizione, la musica viene registrata con musicisti e orchestre professionisti o prodotta utilizzando strumenti digitali e tecnologie di registrazione. È importante che la qualità del suono sia all’altezza delle aspettative e che la musica sia mixata e masterizzata in modo appropriato per l’esperienza cinematografica.
Test e rifiniture
Dopo la registrazione, è comune effettuare test della colonna sonora con il film per valutare come la musica si integra con le immagini e le emozioni. Sulla base di feedback e revisioni, il compositore apporta eventuali modifiche e rifiniture per perfezionare la colonna sonora finale.
In definitiva, la composizione musicale in un film richiede una profonda comprensione della narrazione visiva e una collaborazione stretta con il regista e il team creativo per creare una colonna sonora coinvolgente e memorabile che arricchisca l’esperienza cinematografica complessiva.
Grandi compositori e colonne sonore indimenticabili
Ci sono molti compositori che hanno creato colonne sonore iconiche e indimenticabili per il cinema. Ecco alcuni dei più grandi compositori e alcune delle loro colonne sonore più celebri:
Ennio Morricone
- “C’era una volta il West” – Questa colonna sonora epica e melodica è diventata un classico del cinema western.
- “Il Buono, il Brutto, il Cattivo” – Morricone ha creato una delle più iconiche colonne sonore del cinema con questo film di Sergio Leone.
- “Nuovo Cinema Paradiso” – Una colonna sonora commovente che cattura perfettamente lo spirito del film di Giuseppe Tornatore.
John Williams
- “Star Wars” – Le colonne sonore di Williams per la saga di Star Wars sono diventate parte integrante dell’identità della serie.
- “Tiburòn” (Jaws) – La sinistra e minacciosa colonna sonora di questo film di Steven Spielberg ha contribuito a creare tensione e suspense.
- “Schindler’s List” – Una colonna sonora commovente e toccante che ha vinto l’Oscar per la Miglior Colonna Sonora Originale nel 1994.
Hans Zimmer
- “Il Re Leone” – La colonna sonora di Zimmer per questo classico Disney ha catturato perfettamente l’atmosfera dell’Africa.
- “Inception” – La colonna sonora di questo film di Christopher Nolan è diventata famosa per il brano “Time”, che è diventato un inno per molti fan del cinema.
- “Interstellar” – Un’altra collaborazione con Nolan, la colonna sonora di “Interstellar” cattura l’epicità e l’esplorazione dello spazio.
Howard Shore
- “Il Signore degli Anelli” – Shore ha creato una delle più grandi colonne sonore della storia del cinema con la sua epica musica per la trilogia di Peter Jackson.
- “Il Silenzio degli Innocenti” – La colonna sonora di Shore per questo thriller psicologico è diventata un classico del genere.
- “Il Gattopardo” – La colonna sonora di Shore per questo film di Luchino Visconti è stata acclamata dalla critica e ha vinto un premio Oscar.
Alexandre Desplat
- “La Forma dell’Acqua” – Desplat ha vinto l’Oscar per la Miglior Colonna Sonora Originale per questa fiaba romantica di Guillermo del Toro.
- “The Grand Budapest Hotel” – Desplat ha vinto un altro Oscar per la sua vivace e eccentrica colonna sonora per questo film di Wes Anderson.
- “The Imitation Game” – La colonna sonora di Desplat per questo biografico drammatico è stata lodata per la sua sensibilità e la sua capacità di catturare l’atmosfera del periodo.
Questi sono solo alcuni esempi di grandi compositori e delle loro magnifiche colonne sonore, ma ci sono molti altri talentuosi musicisti che hanno contribuito in modo significativo alla musica cinematografica.
Da Giorgio Almirante a Giorgia Meloni: 80 anni di percorso tra continuità e cambiamenti della destra italiana
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La politica italiana ha sempre ospitato una serie di correnti e movimenti, con la destra che ha attraversato varie fasi e trasformazioni nel corso del tempo. Da Giorgio Almirante, fondatore del Movimento Sociale Italiano (MSI), a Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia (FdI), la destra italiana ha attraversato un percorso complesso, caratterizzato da cambiamenti ideologici, sociali e politici.
L’eredità di Giorgio Almirante e il Movimento Sociale Italiano (MSI)
Giorgio Almirante è stato una figura di spicco della destra italiana nel secondo dopoguerra. Come fondatore e leader del MSI, Almirante incarnava un nazionalismo conservatore e anti-comunista. Il MSI, nato nel 1946, era erede del Partito Fascista di Benito Mussolini e rappresentava un’ala estrema della politica italiana. Tuttavia, negli anni ’70 e ’80, sotto la guida di Almirante, il MSI cercò di rinnovare la sua immagine, cercando di allontanarsi dall’etichetta di “fascista” e di inserirsi nel panorama politico mainstream.
Il passaggio dall’MSI a Alleanza Nazionale
Negli anni ’90, con la fine della guerra fredda e il crollo del comunismo, la destra italiana subì un cambiamento significativo. Nel 1995, il MSI si trasformò in Alleanza Nazionale (AN), sotto la leadership di Gianfranco Fini. Fini cercò di allontanare il partito dagli elementi più estremisti e fascisti, adottando una retorica più moderata e democratica. AN divenne parte integrante del sistema politico italiano, entrando a far parte di coalizioni di governo e accettando i principi della democrazia pluralista.
La rinascita della destra con Fratelli d’Italia
Tuttavia, il vento della destra italiana ha continuato a soffiare, e nel 2012 è stato fondato Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale (Fdl-AN), guidato da Giorgia Meloni, Gianni Alemanno e Ignazio La Russa. Il partito si è posizionato come l’erede ideologico dell’AN e ha abbracciato un nazionalismo conservatore e identitario. Meloni, in particolare, ha portato una ventata di freschezza alla destra italiana, attrattiva soprattutto per i giovani e per coloro che si sentono trascurati dalle élite politiche tradizionali.
L’ascesa di Giorgia Meloni e la nuova destra italiana
Giorgia Meloni, nata nel 1977, rappresenta una nuova generazione di leader della destra italiana. Con una retorica forte e decisa, Meloni ha saputo capitalizzare sul malcontento verso l’establishment politico e sulle preoccupazioni riguardanti l’immigrazione, la sicurezza e l’identità nazionale. Fratelli d’Italia ha ottenuto risultati significativi nelle elezioni politiche, consolidando la sua posizione come uno dei principali partiti di destra in Italia.
La destra italiana nel contesto europeo
Il percorso della destra italiana, da Almirante a Meloni, riflette anche le tendenze più ampie all’interno della destra europea. La crescente preoccupazione per l’immigrazione, l’identità nazionale e la sovranità statale ha alimentato la salita di partiti di destra in molti paesi europei. Tuttavia, ciascun paese ha le sue specificità e la sua storia politica unica, che influenzano il modo in cui la destra si presenta e agisce.
La Frammentazione della Destra Italiana: Un’Analisi Politica
La politica italiana è stata da sempre caratterizzata da una molteplicità di partiti e movimenti, ognuno con la propria ideologia e visione politica. Tra questi, la destra italiana non è stata immune dalla frammentazione, che ha avuto un impatto significativo sul paesaggio politico del Paese.
Origini della Frammentazione
Per comprendere appieno la frammentazione della destra italiana, è necessario analizzare le sue origini. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’Italia ha visto la nascita di una serie di partiti politici di destra, che spaziavano dall’estrema destra nazionalista a movimenti conservatori più moderati.
Tuttavia, nel corso degli anni, la destra italiana ha subito numerose scissioni e divisioni interne, spesso dovute a conflitti personali, divergenze ideologiche e lotte di potere. Questi fattori hanno contribuito alla creazione di una serie di partiti e movimenti di destra, ognuno con il proprio leader carismatico e seguaci devoti.
Le Principali Fazioni
La frammentazione della destra italiana ha portato alla creazione di diverse fazioni e gruppi politici, ciascuno con le proprie caratteristiche e obiettivi. Tra i principali vi sono:
- Forza Italia: Fondato da Silvio Berlusconi nel 1994, Forza Italia è stato uno dei principali partiti di centro-destra in Italia per diversi decenni. Tuttavia, nel corso degli anni, il partito ha subito diverse scissioni e ha visto la nascita di nuove formazioni politiche.
- Lega Nord: Originariamente un movimento separatista del Nord Italia, la Lega Nord si è trasformata in un partito nazionale di destra sotto la leadership di Matteo Salvini. La Lega Nord è nota per le sue posizioni anti-immigrazione e euroscettiche.
- Fratelli d’Italia: Un partito di destra nazionalista fondato da Giorgia Meloni nel 2012, Fratelli d’Italia è diventato uno dei principali attori della destra italiana. Il partito si basa su un nazionalismo conservatore.
- Movimento Sociale Italiano (MSI): Originariamente un partito neofascista fondato nel dopoguerra, il MSI è stato successivamente trasformato in Alleanza Nazionale e infine assorbito da Forza Italia. Tuttavia, una parte dei suoi ex membri ha continuato a operare all’interno di movimenti di estrema destra.
Impatto sulla Politica Italiana
La frammentazione della destra italiana ha avuto un impatto significativo sulla politica del Paese. Innanzitutto, ha reso difficile per la destra italiana presentare un fronte unito e coeso, spesso conducendo a coalizioni fragili e instabili.
Inoltre, la frammentazione ha alimentato la polarizzazione politica in Italia, con i vari partiti di destra che competono per attirare l’elettorato con discorsi populisti e promesse di cambiamento. Questo ha contribuito a una maggiore instabilità politica e ha reso difficile per il Paese affrontare le sfide economiche, sociali e ambientali.
Prospettive Future
Il futuro della destra italiana rimane incerto, con molte domande sulla sua capacità di unirsi e presentare un fronte coeso. Tuttavia, con l’aumento del nazionalismo e del populismo in Europa, è probabile che la destra italiana continui a giocare un ruolo significativo nella politica del Paese. In conclusione, la frammentazione della destra italiana è stata una caratteristica persistente della politica italiana, con profonde implicazioni per il Paese nel suo complesso. Mentre la politica italiana continua a evolversi, sarà interessante osservare come la destra italiana si adatterà e influenzerà il futuro del Paese.
Conclusioni
Il percorso della destra italiana da Giorgio Almirante a Giorgia Meloni è stato caratterizzato da continuità e cambiamento. Mentre alcuni principi fondamentali, come il nazionalismo e il conservatorismo, sono rimasti costanti, il modo in cui questi principi sono stati interpretati e presentati è cambiato nel corso degli anni. Con Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, la destra italiana si trova oggi in una fase di rinnovato vigore e ambizione, giocando un ruolo sempre più centrale nel panorama politico nazionale.
San Valentino: una celebrazione d’amore in Italia e nel mondo
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Ogni 14 febbraio, il mondo si tinge di rosso e rosa in onore di San Valentino, il santo patrono degli innamorati. Questa ricorrenza, celebrata in molte parti del mondo, ha radici antiche e una vasta gamma di tradizioni che variano da cultura a cultura. In Italia, la festa di San Valentino è particolarmente sentita, con una combinazione di tradizioni religiose e romantiche che rendono questa giornata un’occasione speciale per esprimere amore e affetto.
Origini e Storia
Le origini della festa di San Valentino risalgono all’antica Roma, dove si celebravano le feste di Lupercalia a metà febbraio in onore di Lupercus, il dio della fertilità. Tuttavia, la celebrazione moderna di San Valentino ha radici cristiane e deriva dalla storia di San Valentino, un sacerdote romano che visse nel III secolo d.C. Si dice che San Valentino abbia sfidato l’imperatore Claudio II, che aveva vietato i matrimoni per i giovani soldati, e abbia continuato a celebrare matrimoni segreti. Per questo motivo, è diventato il patrono degli innamorati e dei fidanzati.
Tradizioni Italiane
In Italia, San Valentino è celebrato con una combinazione di tradizioni religiose e romantiche. Le città italiane si adornano di decorazioni a tema romantico, mentre i negozi vendono fiori, cioccolatini e regali per gli innamorati. Molte coppie scelgono questo giorno per scambiarsi regali e dichiarazioni d’amore, mentre alcuni decidono di fidanzarsi o addirittura sposarsi il 14 febbraio.
Celebrazioni nel Mondo
La festa di San Valentino è ampiamente celebrata anche al di fuori dell’Italia, con tradizioni e rituali che variano da paese a paese. Negli Stati Uniti, ad esempio, San Valentino è un’occasione per scambiarsi biglietti d’auguri, cioccolatini e fiori. In Giappone, la festa è osservata in modo leggermente diverso: le donne regalano cioccolatini agli uomini il 14 febbraio, mentre gli uomini ricambiano il gesto un mese dopo, il 14 marzo, durante la festa chiamata “White Day”.
Critiche e Controversie
Nonostante la popolarità della festa di San Valentino, ci sono anche critiche e controversie associate alla commercializzazione e alla pressione sociale che essa può esercitare sulle persone single o meno romantiche. Alcuni ritengono che la festa sia diventata troppo commerciale e che la vera essenza dell’amore non possa essere misurata in regali costosi o gesti romantici.
Conclusioni
In definitiva, la festa di San Valentino continua a essere una celebrazione dell’amore e dell’affetto in molte parti del mondo, compresa l’Italia. Indipendentemente dalle opinioni sulla sua commercializzazione o sul suo significato, San Valentino offre un’opportunità per esprimere e celebrare l’amore in tutte le sue forme, che sia romantico, amicale o familiare.
Asl Roma 6, riflettori accesi sull’Ospedale dei Castelli protagonista mondiale assoluto nella chirurgia oculistica
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All’evento di presentazione di questa tecnica di chirurgia oculistica tutta “Made in Italy” presenti i vertici regionali e governativi
Protagonista la signora Anna Maria De Luca, 66 anni, residente ad Ariccia, la quale ha riacquistato la vista dopo circa 5 anni di buio totale da un occhio che era completamente cieco da 21 anni. Si tratta di un intervento effettuato con una tecnica tutta italiana denominata Cheratoprotesi, ovvero l’installazione di una protesi artificiale biologica a lungo termine bio integrabile capace di risolvere i casi complicati non risolvibili con il trapianto di cornea.
E’ stata ripristinata la vista per mezzo di una cornea artificiale costituita da un lenticolo ottico ancorato ad un supporto osseo ricoperto dalla mucosa buccale del paziente per garantirne la chiusura a sigillo e permettere così il passaggio della luce attraverso la cornea danneggiata da un leucoma vascolarizzato in conseguenza di danni fisici chimici o da malattie autoimmuni.
Il dottor Franco Arrigoni, Dirigente Responsabile della Uos di chirurgia vitreo retinica dell’ospedale dei Castelli, insieme all’equipe multidisciplinare, ha assunto l’impegno di continuare a tramandare questa tecnica iniziata con il Prof. Strampelli nel 1963 e continuata dal prof. Falcinelli.
Grande successo di partecipazione e gradimento ha registrato l’evento che si è tenuto presso Ospedale dei Castelli e che vede protagonista il Lazio come eccellenza rispetto ad altri Paesi nel mondo grazie a una particolare tecnica di chirurgia oculistica “Made in Italy”, nata e perfezionata da luminari italiani.
L’evento moderato dal giornalista Fulvio Benelli, ha visto la partecipazione straordinaria di ospiti d’eccezione a partire dal Capo di Gabinetto del Ministero della Salute dottor Marco Mattei il quale ha portato i saluti del Ministro Orazio Schillaci e si è congratulato per il percorso intrapreso dalla direzione strategica teso a valorizzare le eccellenze e implementare i servizi sul territorio, il Presidente del Consiglio regionale del Lazio Antonello Aurigemma, l’Assessore regionale al Bilancio e all’Agricoltura Giancarlo Righini, il Senatore della Repubblica Marco Silvestroni e il Deputato della Repubblica Andrea Volpi. Presenti il Commissario Straordinario della Asl Roma 6 Francesco Marchitelli e il Direttore Sanitario Asl Roma 6 Vincenzo Carlo La Regina. Tra gli interventi il dottor Franco Arrigoni Dirigente Responsabile Uos chirurgia vitreo retinica ospedale dei Castelli e il dottor Augusto Pocobelli, Primario Oculista Azienda San Giovanni Addolorata e Responsabile della Banca degli occhi.
L’Ospedale dei Castelli, grazie alla sensibilità del Commissario Straordinario Marchitelli e del Direttore Sanitario la Regina che puntano sull’umanizzazione delle cure, intende dunque combattere la cecità corneale grazie alla Cheratoprotesi, ereditata dai grandi maestri dell’oftalmologia italiana. Arrigoni ha conosciuto personalmente il prof. Strampelli e il prof. Falcinelli 31 anni fa ed è stato diretto allievo di Falcinelli. Il prof. Petitti, presidente della fondazione Falcinelli ha sempre riconosciuto in Arrigoni “l’erede” del luminare Falcinelli e l’auspicio e intenzione futura è tramandare questo sapere anche a nuovi chirurghi oculisti.
Finora i centri specializzati che portano avanti l’osteocheratoprotesi si trovano in India, Germania, Inghilterra, Colombia e Usa. Oggi il Lazio torna protagonista tra le eccellenze mondiali grazie all’impegno assunto dalla Asl Roma 6 che pone l’ospedale dei Castelli come punto di riferimento per questo speciale intervento chirurgico.
Molto apprezzato un saluto con videomessaggio del Console Onorario d’Italia a Busan (Repubblica di Corea) Prof Vincenzo Campitelli che si è congratulato per il grande risultato portato a segno dall’equipe italiana e ha aperto a una futura collaborazione tra medici coreani e italiani per trasferire la tecnica anche in Corea del Sud.
Il Commissario Straordinario della Asl Roma 6 Dottor Francesco Marchitelli si è detto entusiasta e grato: “Abbiamo un grande tesoro che intendiamo difendere e tramandare: questa tecnica tutta “made in Italy” che grazie a questo straordinario intervento chirurgico sarà praticata proprio qui all’Ospedale dei Castelli. L’importanza di puntare sulle tecniche chirurgiche e mediche italiane per farne delle eccellenze risiede nella creazione di un sistema sanitario robusto e affidabile, in grado di offrire risposte certe alle persone che hanno bisogno non solo di fidarsi ma di affidarsi. Questo nuovo capitolo per la chirurgia oculistica avviato all’Ospedale dei Castelli consentirà di migliorare la qualità di vita delle persone che per noi è la missione principale che detta tutte le azioni che questa Asl sta mettendo in campo per dare delle risposte concrete. Inoltre, l’evento di oggi può dare un buon contributo a consolidare la reputazione internazionale del nostro sistema sanitario italiano e del Lazio in particolare modo che continua a raggiungere importanti risultati. Le nostre eccellenze mediche e chirurgiche non solo possono garantire trattamenti di alta qualità per i pazienti del Lazio, ma possono anche attirare l’interesse di altri Paesi del mondo proprio come successo con questa tecnica che nel corso degli ultimi 30 anni è stata adottata all’estero con grande attenzione. Ringrazio tutte le istituzioni e autorità civili e religiose presenti, il Presidente della Regione Francesco Rocca che è sempre attento e presente sul territorio. Concludo col dire che questa grande Comunità della Asl Roma 6 è carica di entusiasmo e desiderio di essere sempre più vicina alle persone che per noi sono i massimi destinatari delle nostre attenzioni. Insieme riusciamo a raggiungere grandi risultati e lo facciamo giorno dopo giorno”.
Il Direttore Sanitario della Asl Roma 6 Dottor Vincenzo Carlo La Regina ha aggiunto: “Vedere il sorriso della signora Anna Maria è forse l’immagine più bella che questo importante evento ci potesse regalare. Questo è un segnale forte, è un grande cambiamento di prospettiva che pone l’attenzione non solo sul trattamento dei sintomi fisici, ma anche sul benessere della persona, prendendo in considerazione aspetti emotivi, mentali e sociali.
Riportare l’attenzione dei pazienti al centro significa anche coinvolgerli attivamente nel processo decisionale riguardo alle proprie cure e Anna Maria lo ha partecipato attivamente e ci ha rallegrato e motivato. E la cosa straordinaria che è successa è proprio questa: si è pensato a favorire un rapporto terapeutico basato sulla fiducia reciproca e sulla collaborazione e questo ha permesso di migliorare sensibilmente anche i risultati clinici. Con queste poche parole sentite e che caratterizzano un particolare percorso che sto condividendo questa meravigliosa comunità Asl Roma 6 ringrazio davvero tutti di cuore per essere qui a festeggiare insieme a noi questi sensazionali risultati”.
Clima, firmato accordo tra Valmet e Saipem per sviluppare soluzioni integrate a sostegno della decarbonizzazione delle industrie
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Clima pazzo, raccolti in crisi: ecco cosa succede
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L’inverno bollente manda la natura in tilt, in un inverno che ha fatto segnare fino ad ora una temperatura superiore di 1,7 gradi la media storica dei mesi del periodo 1991-2020 accompagnata da una preoccupante siccità. E’ quanto afferma la Coldiretti, nel commentare i dati Copernicus sulla base delle elaborazioni su dati nazionali Isac Cnr nei mesi di dicembre, gennaio. Il caldo fuori stagione, sottolinea la Coldiretti, favorisce in tutte le piante il risveglio anticipato, con fioriture come per le mimose in anticipo di oltre un mese rispetto alll’8 marzo; il pericolo è esporre le coltivazioni ad un prevedibile, successivo, forte abbassamento delle temperature, con la conseguente perdita dei raccolti. A preoccupare è anche la siccità che mette a rischio le semine di cereali, legumi, ortaggi ma anche il foraggio nei pascoli che risulta in netto calo. La mancanza di acqua provoca ripercussioni anche sui costi per le imprese aumentati anche per il rialzo delle quotazioni del foraggio. Il bollettino è pesante: in Puglia siccità e venti di scirocco con alti tassi di umidità hanno tagliato del 60% la produzione di carciofi, in Sicilia e Sardegna è in difficoltà lo sviluppo di frutta e ortaggi. Negli invasi della regione Sardegna a gennaio c’era il 21% di acqua in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre in quelli della Sicilia il deficit è del 13%. Preoccupa anche la situazione dei bacini della Puglia con oltre 119 milioni di metri cubi in meno, mentre in Abruzzo non c’è neve e nel Lazio i laghi rimangono in condizioni; stessa cosa in Umbria con il lago Trasimeno resta 18 centimetri più basso rispetto al minimo livello “vitale” e alle Marche dove scendono i livelli dei fiumi Potenza, Esino, Sentino, Tronto e Nera e sui monti non c’è neve.
L’Ospedale dei Castelli tra le eccellenze mondiali nella chirurgia oculistica: un particolare intervento restituisce la vista ai non vedenti
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Finora i centri specializzati che portano avanti questa tecnica “Made in Italy” denominata osteocheratoprotesi si trovano in India, Germania, Inghilterra, Colombia e Usa
La presentazione lunedì 12 febbraio all’Ospedale dei Castelli alla presenza del Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca
Lunedì 12 febbraio alle 15 presso Ospedale dei Castelli si terrà un evento di particolare interesse che pone la Regione Lazio come eccellenza rispetto ad altri Paesi nel mondo grazie a una particolare tecnica di chirurgia oculistica “Made in Italy”, nata e perfezionata da luminari italiani.
Il titolo è “Asl Roma 6, chirurgia oculistica: il Lazio tra le eccellenze mondiali” e vedrà la partecipazione straordinaria del Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, il Presidente del Consiglio regionale del Lazio Antonello Aurigemma, l’Assessore regionale al Bilancio e all’Agricoltura Giancarlo Righini, il Capo di Gabinetto del Ministero della Salute e già Direttore del Dipartimento del Territorio della Asl Roma 6 Marco Mattei, il Senatore della Repubblica Marco Silvestroni. Presenti il Commissario Straordinario della Asl Roma 6 Francesco Marchitelli, il Direttore Sanitario Asl Roma 6 Vincenzo Carlo La Regina. Tra gli interventi il dottor Franco Arrigoni Dirigente Responsabile Uos chirurgia vitreo retinica ospedale dei Castelli e il dottor Augusto Pocobelli, Primario Oculista Azienda San Giovanni Addolorata e Responsabile della Banca degli occhi.
Questo particolare intervento di sostituzione della cornea denominato osteocheratoprotesi è stato effettuato all’Ospedale dei Castelli che ha così raccolto un testimone importantissimo: una donna anziana divenuta non vedente da circa cinque anni ha riacquistato la vista. Un evento straordinario che le ha permesso di tornare alla normalità dopo anni di buio.
La Asl Roma 6 grazie all’equipe multidisciplinare coordinata dal Dottor Franco Arrigoni, ha ereditato questa tecnica di chirurgia oculistica che altrimenti avrebbe rischiato l’estinzione in Italia. Finora i centri specializzati che portano avanti l’osteocheratoprotesi si trovano in India, Germania, Inghilterra, Colombia e Usa. Oggi il Lazio torna protagonista tra le eccellenze mondiali grazie all’impegno assunto dalla Asl Roma 6 che pone l’ospedale dei Castelli come punto di riferimento per questo speciale intervento chirurgico. Modera l’evento il giornalista Fulvio Benelli.