Tapio Wirkkala e Toni Zuccheri, in mostre parallele a LE STANZE DEL VETRO a Venezia

Nel 2021, anno in cui la Venini celebra il suo centenario, LE STANZE DEL VETRO pro­pongono un progetto speciale a cura di Marino Barovier: Tapio Wirkkala alla Venini e Toni Zuccheri alla Venini. Due mostre a LE STANZE DEL VETRO, aperte al pubblico, sull’Isola di San Giorgio Maggiore, a Venezia, dal 21 novembre 2021 al 13 marzo 2022.

Si tratta di due esposizioni distinte e parallele nello stesso spazio che, attraverso 200 opere in vetro, raccontano le esperienze muranesi di due grandi artisti presenti in for­nace Venini, sia contemporaneamente che in tempi diversi, soprattutto nella seconda metà degli anni Sessanta: Tapio Wirkkala e Toni Zuccheri. Ognuno di loro, con la sua forte personalità, contribuì a caratterizzare la produzione della vetreria che, in quegli anni di grande trasformazione, non solo seppe proporre nuovi modelli senza rinunciare all’uso del colore, nonostante in quel momento a Murano l’uso del vetro cristallo fosse preponderante, ma riuscì anche a rispondere alle nuove esigenze di essenzialità provenienti dal mondo del design.

Tapio Wirkkala alla Venini

Il celebre designer finlandese Tapio Wirkkalaesordì alla Biennale di Venezia nel 1966 dove si poterono apprezzare gli eleganti esiti del suo lavoro. Forte di un’esperienza nel mondo del vetro nordico presso la manifattura Iittala, Wirkkala coniugò la sua cultura con le tipiche lavorazioni muranesi, dalle quali rimase affascinato, che gli offrirono nuove possibilità espressive: prese progressivamente confidenza con la tecnica della filigrana e con la “scoperta” del colore, ricorse spesso alla tecnica dell’incalmo per l’esecuzione di manufatti policromi in vetro trasparente affiancando cromie diverse, in prevalenza dai toni freddi, ma anche con note vivaci. Ne sono un esempio, tra l’altro, le Meduse realizzate in filigrana sommersa, i vasi Pianissimo, i Gondolieri, dalle forme essenziali come i Coreani e le famosissime Bolle, serie queste ultime destinate a un grande consenso. Caratteristico della sua ricerca è anche l’impiego di murrine di grandi dimensioni, che egli utilizzò in particolare per l’esecuzione di una serie di piatti. In un continuo lavorio, le serie successive nacquero da ulteriori sperimentazioni con l’impie­go di stampi, soprattutto nei nuovi piatti, e da variazioni sul tema della filigrana spesso accostata al vetro opaco.

Toni Zuccheri alla Venini

La sperimentazione sulla materia vitrea e sui processi di lavorazione sono invece le note distintive di Toni Zuccheri che, ancora studente di architettura, giunse alla Venini chiamato per dar forma a un bestiario in vetro, presentato alla Biennale del 1964. Sono anatre in vetro policromo insieme a inediti animali in vetro e bronzo (tacchino e faraona). Questo primo bestiario, viene affiancato da alcune serie di vasiche dimostrano l’indagine di Zuccheri sulle possibilità della trasparenza, seguite negli anni successivi (1967-68) da nuovi vetri opachidalle intense colorazioni e dalla linea organi­ca, ispirata al mondo vegetale (Tronchi, Ninfee, Scolpiti). Dalla fine degli anni settanta il bestiario in vetro si arricchisce di nuovi modelli, riconfermando l’interesse di Zuccheri per questo tema, declinato in maniera mai scontata. Di grande interesse è anche il lavoro che l’artista svolge nel corso degli anni sessanta sul vetro di grosso spessore per la realizzazione delle celebri vetrate grosse per e con l’architetto Gio Ponti.

Il progetto espositivo Tapio Wirkkala alla Venini e Toni Zuccheri alla Venini è accompa­gnato da due distinti cataloghi monografici editi da Skira – Tapio Wirkkala alla Venini e Toni Zuccheri alla Venini – entrambi a cura di Marino Barovier e Carla Sonego. Le duemonografieillustrano rispettivamente il lavoro di Wirkkala e Zuccheri alla Venini che è stato ricostruito attraverso un’accurata ricerca documentaria basata sia sul materiale d’archivio della vetreria che da quello messo a disposizione dagli eredi.

Nella sala video de LE STANZE DEL VETRO SONO proiettati per tutto il periodo di aper­tura delle mostre il film documentario su Toni Zuccheri Pezzi Sparsi di Marta Pasqualini prodotto da Pentagram Stiftung nel 2016, e il documentario su Tapio Wirkkala Tapio Wirkkala, The man who designed Finland.

Le iniziative digitali

A partire da dicembre 2021, è online anche il giro virtuale in 3D di entrambe le mostre, che permette al pubblico di visitarle gratuitamente anche da casa con approfondi­menti testuali, fotografici e video. Per tutti coloro che non raggiungono l’Isola di San Giorgio ci è inoltre la possibilità di prenotare visite guidate online gratuite per non perdere l’occasione di conoscere tutti i segreti di Tapio Wirkkala e Toni Zuccheri. Sono disponibili fino al 31 dicembre 2021 anche i percorsi virtuali delle passate mostre Venezia e lo Studio Glass Americano e L’Arca di vetro. La collezione di animali di Pierre Rosenberg, che hanno già raggiunto più di 10.000 visualizzazioni. È sempre inoltre attivo la libreria online sul sito www.lestanzedelvetro.org con un’ampia selezione di testi specialistici dedicati agli amanti del vetro, insieme a una selezione di dvd e cataloghi delle mostre già tenutesi a LE STANZE DEL VETRO.




Quando in caso di incidente la responsabilità può essere addebitata al ciclista?

Una interessante sentenza emessa dal Tribunale di Ascoli Piceno ritiene che il ciclista che non indica il cambio di direzione alzando il braccio, come precisato dall’articolo 154 del codice della strada, è da ritenere responsabile di un incidente causato da tale condotta omissiva.

Può sembrare una ovvietà, ma in realtà le aule giudiziarie tendono sempre a tutelare il ciclista in quanto ritenuto “parte debole” tra i mezzi in circolo sulle nostre strade. Eppure, con la sentenza n. 569 del 2021, il Tribunale ordinario di Ascoli ha voluto sottolineare che i ciclisti devono rispettare le regole poste dal Codice della Strada e anzi, chi utilizza la bicicletta su strada è tenuto ad adottare degli accorgimenti ulteriori in modo da risultare più visibili.

Dalla ricostruzione dei fatti che hanno causato il sinistro oggetto della decisione, è emerso che un signore anziano, alla guida della propria bicicletta, si portava al centro della carreggiata alzando la mano per indicare il cambio di direzione. Nel mentre proveniva da tergo un motociclista, che investiva l’anziano ciclista. Il conducente del motociclo ha invece accusato il signore in bici di avergli tagliato la strada, essendosi mosso “a scatti” e senza avere in realtà indicato con le braccia alcun cambio di direzione.

Il giudice, tra le motivazioni della pronuncia ha evidenziato che « Il ciclista, cioè, per avere riconosciuta la ragione intera e dunque il risarcimento pieno dei danni al 100%, dovrà dimostrare di aver rispettato le regole di circolazione che il Codice della strada pone a suo carico, oppure, più facilmente, potrà provare che è stato l’altro conducente a violare una precisa regola e che quindi è stato questo comportamento a provocare l’incidente».

Si ricorda che, per espressa previsione del primo comma dell’art. 154 del Codice della strada “I conducenti che intendono eseguire una manovra per immettersi nel flusso della circolazione, per cambiare direzione o corsia, per invertire il senso di marcia, per fare retromarcia, per voltare a destra o a sinistra, per impegnare un’altra strada, o per immettersi in un luogo non soggetto a pubblico passaggio, ovvero per fermarsi, devono:

a) assicurarsi di poter effettuare la manovra senza creare pericolo o intralcio agli altri utenti della strada, tenendo conto della posizione, distanza, direzione di essi;

b) segnalare con sufficiente anticipo la loro intenzione.”

Al netto di questa doverosa premessa, ciò che risulta di fondamentale importanza per dirimere la controversia in questi, è la prova fornita da colui che chiede il risarcimento del danno. Per quel che riguarda il caso della sentenza in commento la prova fornita dall’attore non è stata ritenuta sufficiente da parte del giudice, ritenendo di contro più probabile che il conducente del motociclo non sia riuscito ad evitare di tamponare la bicicletta a causa della «guida maldestra e distratta di chi era a bordo della bici». Il conducente del motociclo, infatti, ha tamponato la bicicletta «trovandosela inopinatamente davanti, mentre il ciclista non ha fornito la prova di avere indicato la manovra di girata e dunque l’immissione al centro della carreggiata, che invece potrebbe essere avvenuta di scatto tanto da essere non prevedibile né evitabile da chi percorreva da dietro».




Roma, la mostra ‘Napoleone ultimo atto: l’esilio, la morte, la memoria’ al Museo Napoleonico nel bicentenario della morte

ROMA – Il Museo Napoleonico di Roma dispone di un nucleo di materiali di importante valore storico, mai presentato nella sua interezza, legato alle vicende dell’esilio e della morte dell’Imperatore a Sant’Elena nonché a quelle riguardanti il trionfale ritorno delle sue spoglie a Parigi nel 1840. La mostra Napoleone ultimo atto. L’esilio, la morte, la memoria – ospitata al Museo Napoleonico dal 5 maggio, giorno in cui si celebrano i duecento anni dalla morte, al 9 gennaio 2022 – presenta i materiali delle collezioni del museo con l’intento di ricostruire i momenti estremi dell’epopea napoleonica a partire dall’arrivo dell’Imperatore sconfitto sull’isola di Sant’Elena, remoto dominio inglese nell’Atlantico meridionale.

La mostra illustra l’epilogo della parabola napoleonica attraverso un evocativo racconto visivo, costruito tramite un ricco corpus iconografico di stampe, dipinti ed effigi scultoree e numismatiche. Il percorso espositivo si articola in quattro sezioni: Sant’Elena, l’ultima isola / Reliquie dall’esilio / «Il n’est plus» / Il ritorno delle ceneri a Parigi nel 1840, e si compone di circa 85 pezzi. Il materiale selezionato proviene interamente dalle collezioni del Museo Napoleonico.

L’esposizione valorizza il rilevante nucleo di oggetti legato agli anni di Sant’Elena posseduto dal Museo Napoleonico. Spiccano l’iconica maschera funeraria dal calco del volto preso dal medico Antonmarchi subito dopo la morte di Napoleone e numerose “reliquie da contatto”. Si tratta di preziose tabacchiere, giochi di società, volumi provenienti dalla biblioteca, tessuti raffinati e capi di abbigliamento utilizzati quotidianamente da Napoleone durante il suo ultimo esilio: memorie, quindi, dotate di straordinario valore storico e simbolico. Lo stesso Napoleone ne era consapevole, tanto da esprimere nel proprio testamento – una copia del quale è presente in mostra – la volontà, poi disattesa, di destinare tali oggetti al figlio, a cui avrebbero trasmesso l’essenza del suo spirito.

Alla narrazione visiva si intreccia il tema della costruzione e trasmissione della memoria della propria storia da parte di Napoleone, evocato dalla presenza di documenti e volumi, come l’esemplare del Memoriale di Sant’Elena di Emmanuel de Las Cases posseduto dal figlio di Napoleone. Quello di Napoleone verso Sant’Elena e l’altro, a ritroso, delle sue ceneri verso Parigi, sono viaggi attraverso i due emisferi della terra, «dall’uno all’altro mar» si potrebbe dire prendendo in prestito e reinterpretando il verso manzoniano dell’ode Il Cinque Maggio. La mostra vuole seguire le rotte e illustrare gli esiti di questi viaggi, rievocandone le suggestioni.

L’esposizione è accompagnata da un ciclo di appuntamenti culturali.

A celebrazione della ricorrenza del 5 maggio, domenica 9 maggio alle ore 11:00 il museo pubblica online il video di un’intima matinée teatrale dal titolo In pochissime parole, questa è la mia storia. Napoleone ultimo atto, realizzata con la collaborazione della Delegazione Italia centrale-Roma del Souvenir Napoléonien e del Teatro di Roma. La pièce, tratta dal testo di Emanuela Pistilli e interpretata dall’attore Simone Francia, con accompagnamento musicale, dà vita alle parole di un intenso diario personale sugli ultimi giorni di Napoleone nello spazio senza tempo del museo.

L’esposizione, a cura di Elena Camilli Giammei, è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Organizzazione di Zètema Progetto Cultura.

In occasione dell’esposizione, l’Associazione Amici dei Musei di Roma ha generosamente finanziato l’intervento di manutenzione conservativa della prestigiosa serie di litografie raffiguranti il Ritorno delle Ceneri di Napoleone a Parigi nel 1840, fulcro della sezione conclusiva.

L’ingresso al Museo Napoleonico è gratuito, la prenotazione allo 060608 è obbligatoria sabato, domenica e festivi entro il giorno prima. Per gli altri giorni è fortemente consigliata.

Per informazioni www.museiincomuneroma.it.




Sicurezza online, Italia terza al mondo fra le nazioni più colpite dai cybercriminali

Il nostro Paese si conferma ancora tra le nazioni più colpite dai cybercriminali: a ottobre è terza al mondo per numero di ransomware e quarta per numero di malware. I ransomware mirati nel 2021 hanno colpito soprattutto il settore governativo e quello industriale, che insieme hanno rappresentato quasi il 50% dei casi rilevati dal servizio, altri bersagli preferenziali sono stati il settore IT e le istituzioni finanziarie. I dati sono raccolti nelle ricerche di due diverse società di sicurezza, Kaspersky e Trend Micro Research, e danno la fotografia del nostro Paese sempre più nel mirino della criminalità informatica. In generale, secondo Trend Micro Research, ad ottobre il numero totale di ransomware intercettati in tutto il mondo è stato di 1.297.400. Gli Stati Uniti sono il Paese maggiormente colpito, con il 23,4% di attacchi, a seguire Francia (7,5%), Italia (5%), Belgio (4,5%) e Brasile (3,8%). “Abbiamo iniziato a parlare dei cosiddetti Ransomware 2.0 nel 2020, e quello che abbiamo visto nel 2021 è stato lo sviluppo di una nuova era di questo tipo di malware – ha commentato Vladimir Kuskov, Head of Threat Exploration di Kaspersky – Gli operatori di ransomware non stanno solo crittografando i dati; li stanno anche rubando da obiettivi critici su larga scala e stanno minacciando di divulgare queste informazioni nel caso in cui le vittime si rifiutino di pagare. Questa tipologia di minaccia sarà molto popolare anche per il prossimo anno”. Sempre per quanto riguarda la sicurezza, arriva un’etichetta di qualità, europea, che attesta la sicurezza informatica delle imprese del settore delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict), che offrono servizi di cybersecurity. Tale certificazione viene erogata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) attraverso l’Istituto di informatica e telematica (Cnr-Iit) del Cnr di Pisa, insieme al Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica (Cini) e il Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni (Cnit). Il servizio, già attivo, si rivolge alle aziende che hanno la sede legale e il loro mercato principale sul territorio europeo e in Gran Bretagna. Il bollino di garanzia è un sostegno ai player europei del settore ma anche, osserva Paolo Prinetto, direttore del laboratorio nazionale di cybersecurity, “uno strumento perr rafforzare i confini cibernetici europei per offrire alle nostre aziende l’opportunità di riconoscersi, misurarsi e offrire i propri servizi sul mercato comunitario, superando una logica di barriere nazionali e lavorando in sinergia per costruire un ‘sistema Europa’ più robusto ed efficace.

F.P.L.




Fiano Romano, al Castello Ducale riflettori accesi su “Inferno di Dante”

Oggi 11 dicembre alle ore 17:00 con ingresso consentito solo tramite esibizione del green pass e del documento d’identità

FIANO ROMANO (RM) – Si terrà oggi 11 dicembre alle ore 17:00 “Inferno di Dante”, l’evento organizzato e promosso da “L’associazione culturale Città delle Idee” e patrocinato dall’amministrazione comunale. L’ingresso è consentito solo tramite esibizione del green pass e del documento d’identità.

Inferno di Dante è un racconto fotografico che intende coniugare all’allegorica rappresentazione dantesca la capacità evocativa delle immagini. Camminando all’interno delle sale del Castello, chi parteciperà avrà l’occasione di immergersi nel racconto dantesco attraverso le immagini ma soprattutto attraverso la lettura di alcuni canti affidata a due note attrici Giovanna Centamore e Dania Appolloni. Il contesto storico sarà illustrato da due autorevoli voci: la prof.ssa Maria Bravi e l’ing. Filippo Grammauta, rettore della Templar Academy. Il progetto fotografico è stato realizzato da Alessandro Quintiliani.




Covid, sono 6 milioni gli italiani non vaccinati

  Sono oltre 6 milioni gli italiani che non hanno alcuna copertura contro il Covid. E’ quanto emerge dal report del governo sui vaccini, aggiornato a questa mattina, in base al quale ad oggi ci sono 6.103.160 persone che non hanno fatto la prima dose.In termini assoluti, il numero più alto di non vaccinati è tra i 40-49 anni (1.289.003) e in quella 50-59 anni (1.097.620); in percentuale è invece tra i 12-19enni che c’è la fetta più ampia: il 20,90%, che corrisponde a 967.264 persone su una platea di 4.627.514. “Siamo ancora in una fase non facile, questa nuova ondata di Covid sta toccando molto significativamente l’Europa e anche in Italia c’è una oggettiva crescita dei nuovi contagi, anche se siamo ancora uno dei Paesi con un quadro epidemiologico migliore, e ciò grazie alla campagna di vaccinazione che è la leva primaria.Dobbiamo avere fiducia nella scienza”.

Lo ha detto il ministro della salute, Roberto Speranza, intervenendo all’Assemblea nazionale della Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa (Cna), ricordando che ieri è stata superata la soglia dei 100 milioni di dosi somministrate.”Stamani è stato superato l’88% di persone over 12 vaccinate con la prima dose e l’85% che ha completato il ciclo vaccinale, e crescono negli ultimi giorni le prime dosi: dobbiamo insistere convincendo anche gli incerti e chiamando le persone per le terze dosi, per le quali abbiamo superato i 10 milioni di richiami fatti”, ha aggiunto  Speranza, rilevando che  “è il primo punto su cui investire; poi c’è una seconda leva: le misure precauzionali e le mascherine. Se insistiamo su vaccini e comportamento possiamo provare a gestire questa ondata molto seria e consistente”.    




Covid, boom di gente in giro per il ponte dell’Immacolata

E ancora in tanti in giro senza mascherina, nonostante molti comuni ne abbiano imposto l’obbligo anche all’aperto.

Crescono così i sanzionati delle forze dell’ordine: ieri sono stati 3.541 contro i 2.077 del giorno precedente. In calo, invece, le multe per il ‘super green pass’: su 135.792 controllati ieri, soltanto in 619 sono stati trovati in posizione irregolare (lo 0,45%). Lunedì erano stati 937 (lo 0,78% del totale). In aumento, poi, anche i titolari di attività commerciali sanzionati: 264 su 15.823 esercizi sottoposti a verifica (lunedì erano stati 175).    Il piano di rafforzamento dei controlli messo in campo dalle prefetture, che ha fatto il suo esordio lunedì, quando è entrato in vigore il decreto legge che ha introdotto la certificazione verde rafforzata, è dunque entrato a pieno regime. I numeri delle persone fermate dagli agenti sono raddoppiati rispetto a quelli della settimana scorsa. L’obiettivo è mantenerli. Con il ponte appena passato c’è stato infatti un primo assaggio del clima festivo, con tanta gente per strada, nei negozi e nei locali che accompagnerà il Paese fino all’Epifania.L’intervento a campione delle forze di polizia nei luoghi della movida ed a maggior rischio di assembramento punta a dissuadere da comportamenti scorretti. E se sul fronte del green pass rafforzato gli italiani sembrano essersi messi in regola, anche per la poca voglia di pagare le sanzioni previste (da 400 fino a mille euro), la mascherina è ancora considerata un optional. In zona bianca non ci sarebbe l’obbligo di portarla all’aperto (che scatta invece con la zona gialla), ma molti sindaci ne hanno imposto l’uso con apposite ordinanze per prevenire il possibile aumento dei contagi. Lo ha fatto anche il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, su tutto il territorio regionale. E da oggi il dispositivo di protezione è obbligatorio pure nel centro storico di Trento. “L’andamento dei contagi ci induce ad adottare subito un provvedimento”, ha spiegato il sindaco Franco Ianeselli. Tra le novità del decreto c’è il pass potenziato sui mezzi di trasporto pubblico. Una misura non vista di buon occhio da diverse aziende municipalizzate per il timore di reazioni contro i controllori. E si registrano i primi casi. Ieri a Firenze un controllore di un bus Ataf è stato aggredito da un passeggero a cui aveva chiesto di esibire il green pass. L’uomo avrebbe schiaffeggiato il dipendente in divisa per poi allontanarsi. Sulla vicenda indaga la polizia che acquisirà le immagini delle videocamere di sorveglianza della zona per risalire all’autore. Duro il sindaco, Dario Nardella: “Per fortuna – scrive su twitter – a Firenze sono episodi rari, ma la gravità resta tutta. Condanniamo con fermezza. Mi auguro che la polizia trovi il responsabile”. Scena analoga a Messina. In questo caso la vittima è un bigliettaio aggredito da un autotrasportatore cui aveva chiesto di far vedere il certificato verde prima dell’imbarco nel porto di Tremestieri. Ad evitare il peggio è stata la guardia costiera, intervenuta anche un ambulanza per assistere l’impiegato in stato di choc.




Alfa Romeo e Arma dei Carabinieri: con la nuova Giulia si rinnova lo storico sodalizio

Prime assegnazioni della nuova Alfa Romeo Giulia alla Sezione Radiomobile Carabinieri del Comando Compagnia di Prato. Il veicolo, che fa parte di una flotta di circa 1770 esemplari, verrà progressivamente distribuito anche agli altri Nuclei e Sezioni Radiomobili di tutta Italia.

L’Alfa Giulia e l’ultima erede della primogenita Alfa Romeo 1900M assegnata ai Carabinieri nel 1951, e rafforza e rinnova il sodalizio storico tra l’Arma ed il marchio Alfa, da cui nel 1952 nasceva, proprio con la Alfa Romeo Giulietta, il nome “Gazzella”, nome che rappresentava scatto, agilità ed eleganza, sinonimo del Pronto Intervento compito primario dei Reparti Radiomobili Carabinieri. Il simbolo della Gazzella è poi rimasto stato nello stemma del Radiomobile.

Nel tempo sono transitate nei “ranghi” dell’Arma diverse icone della storica casa milanese come la Giulia Quadrifoglio, lʼAlfetta, l’Alfa Romeo 75, le Alfa 155 e 156 e le recenti 159 e Giulietta, tutt’ora in circuito.

La nuova autovettura, oltre a un invidiabile linea ed una motorizzazione possente, è dotata di un allestimento tecnologico all’avanguardia ulteriormente arricchito dalle specifiche dotazioni operative per il servizio istituzionale, sarà un ulteriore strumento di prevenzione per la città.




Roma, l’ospedale Israelitico premiato per l’attenzione alla salute delle donne

Il nosocomio ebraico ha ricevuto dalla Fondazione Onda – Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, 2 Bollini Rosa per la promozione della medicina di genere e gli innovativi servizi ospedalieri dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie femminili

ROMA – L’Ospedale Israelitico di Roma ha ricevuto oggi dalla Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, 2 Bollini Rosa sulla base di una scala da uno a tre, per il biennio 2022-2023. I Bollini Rosa sono il riconoscimento che Fondazione Onda, da tempo impegnata sul fronte della promozione della medicina di genere, attribuisce dal 2007 agli ospedali attenti alla salute femminile e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne.

L’Advisory Board, presieduto da Walter Ricciardi, Professore di Igiene e Sanità Pubblica, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali a seguito del calcolo del punteggio totale ottenuto nella candidatura, tenendo in considerazione anche gli elementi qualitativi di particolare rilevanza non valutati tramite il questionario.

Tre i criteri di valutazione tenuti in considerazione, la presenza di: specialità cliniche che trattano problematiche di salute tipicamente femminili e trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati, tipologia e appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e servizi clinico-assistenziali in ottica multidisciplinare gender-oriented, l’offerta di servizi relativi all’accoglienza delle utenti alla degenza della donna a supporto dei percorsi diagnostico-terapeutici (volontari, mediazione culturale e assistenza sociale) e infine il livello di preparazione dell’ospedale per la gestione di vittime di violenza fisica e verbale .

“Il conferimento per il biennio 2022-2023 dei Bollini Rosa all’Ospedale Israelitico di Roma, già premiato nel 2019, testimonia ancora una volta – ha dichiarato il Direttore Sanitario dell’Ospedale Israelitico, Dott.ssa Gabriella Ergasti – l’attenzione e la cura del nostro network ospedaliero per la promozione e la sensibilizzazione della salute della donna. E’ per noi oggi motivo di grande orgoglio confermarci un Ospedale al fianco delle donne e ricevere per il secondo biennio consecutivo un premio così prestigioso e rappresentativo. Un motivo in più per fornire risposte sempre più confacenti alle donne, dalla prevenzione, alla diagnosi fino alla terapia”.




Horror, giallo e thriller: ecco i vincitori del “Bloody Festival Roma 2021”

ROMA – Si è svolta la serata conclusiva di premiazione del “Bloody Festival Roma 2021”, presso la sede di L. Armonia in Via dei Banchi Vecchi 108. 

Testimonial di questa nuova edizione del festival il Maestro dell’italian thrilling, Dario Argento, con la madrina d’eccezione, Manuela Arcuri, e con il critico cinematografico Francesco Lomuscio, nel ruolo di presentatore.

Tra le pellicole in gara, sono stati assegnati i premi come Miglior giallo Yuria di Mattia Riccio. Miglior horror Italian horror stories di Daniele Malavolta, Andrea D’Emilio, Antonio Losito, Vincenzo Della Corte, Francesco Giorgi, Gianluca Bonucci, sotto la supervisione di Claudio Fragasso. Premi Roberto Pariante alla carriera a Claudio Fragasso e Angelo Iacono. Premio speciale a Doppia luce di Laszlo Barbo. Mentre il premio per il Miglior corto è stato assegnato a Massimiliano Reina.

Ad assegnare i premi la produttrice Carla Finelli, la financial manager e produttore esecutivo Sonia Giacometti, il regista e sceneggiatore Giovanni Galletta, il pittore Roberto Russo, la make-up artist Isabella Morelli, lo scenografo Arturo Andreoli e gli attori Eleonora Pariante, Giulio Neglia e Claudio Collevecchio.

Suddivisi in tre diverse sezioni che prevedono Horror, Giallo e Thriller, a concorrere erano i lungometraggi Clara di Francesco Longo, Nati morti di Alex Visani, L’uomo col cilindro di Stefano Simone, Yuria di Mattia Riccio e Italian horror stories, film a episodi diretto da Antonio Losito, Daniele Malavolta, Andrea D’Emilio, Vincenzo Della Corte Gianluca Bonucci e Francesco Giorgi sotto la supervisione di Claudio Fragasso, storica firma del cinema di genere italiano cui si devono, tra gli altri, Palermo  Milano solo andata e La casa 5. Molto spazio anche per i cortometraggi, che, come i film citati, sono stati premiati con appositi sampietrini da una giuria di qualità costituita da professionisti della Settima arte, con direttrice artistica l’organizzatrice esecutiva di ZTV Production Sabina Pariante e presidente il direttore della fotografia e sceneggiatore Mark Melville.




Dietrofront sulle quarantene a scuola: le regole con cambiano. Dad con 3 positivi

In meno di 24 ore la doppia giravolta sulle quarantene nelle scuole. Intanto oggi l’Aifa si riunisce sulle vaccinazioni per i bambini nell’età tra i 5 e gli 11 anni. “Solitamente – ha detto ieri il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco Giorgio Palù – noi abbiamo sempre approvato quello che approvava l’Ema anche a distanza di poche ore. Direi che l’urgenza stringente in questo caso non c’è, perchè devono arrivare le preparazioni vaccinaliIn tarda serata di lunedì la circolare congiunta Salute-Istruzione che, in ragione dell’aumento dei contagi e delle difficoltà nel tracciamento, sospendeva il programma di “sorveglianza con testing” in vigore da appena tre settimane. Poi nel pomeriggio lo stop, con l’intervento di palazzo Chigi che ha avocato a sé l’operazione dopo un approfondimento con il Cts e con il commissario all’emergenza Francesco Figliuolo, che ha garantito supporto per il tracciamento.Le regole restano quelle in vigore: tutta la classe andrà automaticamente in quarantena solo se ci sono tre positivi. “Non ci sarà alcun ritorno in Dad in caso di presenza di un solo alunno contagiato”, hanno precisato fonti di governo, e parallelamente la struttura del commissario straordinario Francesco Figliuolo “intensificherà le attività di testing nelle scuole, al fine di potenziare il tracciamento”, poiché “garantire la partecipazione in presenza e lo svolgimento delle lezioni a scuola in assoluta sicurezza è una priorità del Governo”.La circolare prendeva atto del peggioramento del quadro dell’epidemia, con “un aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2, anche in età scolare”, con una incidenza settimanale in crescita e pari a 125 per 100.000 abitanti, “valore ben lontano dal quello ottimale di 50 per 100.000, utile per un corretto tracciamento dei casi”.I due ministeri hanno quindi ritenuto “opportuno sospendere, provvisoriamente, il programma di ‘sorveglianza con testing’ e di considerare la quarantena per tutti i soggetti contatto stretto di una classe/gruppo dove si è verificato anche un singolo caso tra gli studenti e/o personale scolastico”. Un cambio di rotta totale, rispetto al protocollo approvato il 3 novembre, a lungo meditato fin dall’inizio dell’anno scolastico, quando la situazione era effettivamente più rassicurante. E infatti il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi in mattinata ha subito parlato di “una misura assolutamente prudenziale”, presa perché “vogliamo tenere in assoluta sicurezza la scuola”. Anche se la priorità del ministro “resta la didattica in presenza”.