Mourinho, secondo atto: cosa manca alla Roma dello Special One?

Il primo atto di José Mourinho alla Roma è terminato come meglio, molto probabilmente, non avrebbe potuto. La vittoria della Conference League ha regalato ai giallorossi il primo trofeo europeo della loro storia e la gioia di alzare al cielo una coppa che mancava da 14 anni. Il cammino in campionato è stato altalenante, ma con la vittoria maturata all’ultima giornata contro il Torino i capitolini sono riusciti a piazzarsi al sesto posto e ad ottenere, ancor prima della finalissima contro il Feyenoord, la qualificazione alla prossima Europa League. Nonostante il finale di stagione bello ed intenso, però, lo Special One e i Friedkin sanno che non è tutto oro ciò che luccica. Come già detto in precedenza, la stagione disputata dalla Roma è stata piuttosto altalenante, ha vissuto dei momenti di picco e altri di buio più assoluto. Tra i risultati negativi, caratterizzati da veri e propri black-out che nel finale di stagione non si sono più verificati, rientrano soprattutto la sconfitta per 6-1 contro il Bodø/Glimt, arrivata nella fase a gironi della Conference League, e la clamorosa rimonta subìta in campionato contro la Juventus da 3-1 a 3-4 nel giro di soli 7 minuti.

José Mourinho, attraverso il lavoro e il tempo, fattore che il tecnico portoghese ha richiesto fin da subito, è riuscito a trasmettere una mentalità diversa alla squadra, che, seppur con qualche passo falso, si è unita, compattata e ha disputato un degno finale di stagione. Non è un caso che Rui Patricio, insieme ad Handanovic, sia stato l’estremo difensore con il maggior numero di reti inviolate in Serie A. Terminata la stagione, per la Roma è arrivato il momento di intervenire sul mercato e di effettuare tutti quegli accorgimenti necessari per migliorare la squadra e per renderla più competitiva. Mentre in difesa l’apporto di Smalling è risultato determinante, Mancini e Ibañez non hanno pienamente convinto i tifosi giallorossi.

La società, molto probabilmente, interverrà per acquistare un nuovo giocatore in quel reparto, anche se la vera e propria rivoluzione è prevista a centrocampo. Partito Mkhitaryan, i prossimi sulla lista di Tiago Pinto sono Jordan Veretout ed Amadou Diawara. Sergio Oliveira, momentaneamente, non è ancora stato riscattato, visto che la Roma ha richiesto uno sconto che il Porto non vuole concedere. Con Bryan Cristante ad un passo dal rinnovo e con Lorenzo Pellegrini inserito nel breve elenco degli intoccabili, Nemanja Matic, centrocampista ex Manchester United, ha firmato il suo nuovo contratto con la Roma ed è approdato alla corte di José Mourinho, che lo ha già allenato ai tempi dei Red Devils.

Il calciatore serbo darà quella fisicità, quell’esperienza e quell’equilibrio che ai giallorossi quest’anno sono mancati spesso. Tuttavia, le operazioni da fare saranno tante. I tifosi, i media e i migliori siti di scommesse disponibili si aspettano un colpo grosso dalla trequarti in su, anche considerando la possibile partenza di Nicolò Zaniolo. Tuttavia, i tasselli mancanti sono in particolar modo, oltre a quelli già citati, un regista e un terzino destro in grado di far rifiatare Karsdorp, che nella stagione appena trascorsa non ha quasi mai avuto modo di sedersi in panchina e di riposare. In questo senso, sembrerebbe essere sempre più vicino Mehmet Celik, terzino destro attualmente in forza al Lille. Nel frattempo, la società giallorossa sta lavorando anche al ritorno di Davide Frattesi, centrocampista del Sassuolo cresciuto a Trigoria.




Bigenitorialità, quando i minori sono in mezzo alla crisi familiare

Milano – A poco meno di un anno dalla sua costituzione, il 3 luglio 2021, AletheiAssociati, Professioni per la Bigenitorialità, presenta la sua prima sezione territoriale il 22 giugno a Roma.

AletheiAssociati è una giovane realtà associativa nazionale che accoglie e permette l’interazione delle diverse competenze professionali che operano per la tutela e il supporto dei soggetti minorenni coinvolti nelle crisi familiari e nei relativi procedimenti giudiziari. Il suo scopo primario è quello di favorire la interdisciplinarietà tra i diversi ambiti professionali e contribuire alla strutturazione di buone prassi operative, nel rispetto del diritto del bambino a preservare rapporti continuativi con entrambi i genitori dopo la separazione, in tutti quei casi, ovviamente, in cui ciò non costituisca pregiudizio per i figli.

Tale diritto, inteso nella più corretta applicazione che favorisca la effettiva partecipazione di entrambi i genitori alla quotidianità del figlio, viene ancora oggi molto spesso sacrificato dai provvedimenti giudiziari – provvisori o definitivi che siano – in favore di una regolamentazione di affido che, pur sancendone il regime condiviso, appare più orientato a favorire la continuità con la madre.

La presentazione della prima sezione territoriale di AletheiAssociati sarà l’occasione per un confronto costruttivo fra tecnici e magistrati sul tema “Tutela del diritto del minore alla bigenitorialità alla luce della legge 206/2021”, che prevede, fra l’altro, l’introduzione di significative novità, non solo nella considerazione del soggetto minorenne quale parte del processo, ma anche nell’ambito degli strumenti alternativi di risoluzione delle controversie, come la previsione di accedere al percorso di mediazione familiare come risorsa per la gestione della conflittualità tra genitori in fase di separazione e divorzio.L’evento, in corso di accreditamento dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, prevede il saluto degli Avvocati Sonia Ranieri e Daniela Folliero, rispettivamente Presidente e Vice Presidente della Sezione territoriale di Roma, nonché dell’Avv. Claudio Iovane, Presidente Nazionale di AletheiAssociati.Interverranno, inoltre, la Dott.ssa Marta Ienzi, Presidente della prima sezione civile – sezione Famiglia del Tribunale Ordinario di Roma; la Dott.ssa Francesca Salucci, Giudice onorario della prima sezione- sezione Famiglia del Tribunale ordinario di Velletri; l’Avv. Massimo Cesali, Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma e presidente onorario di Movimento Forense; il Prof. Marino Maglietta, Ideatore e promotore della Legge n.54/2006, e le Dott.sse Rosj Guido e Annalisa De Luca, Psicologhe – Psicoterapeute e CTU del Tribunale di Velletri.“Aletheia” – afferma l’Avv. Claudio Iovane – “è un termine che deriva dal greco antico e che letteralmente significa “dischiudimento”, “rivelazione” di un concetto. E il concetto, per noi di Aletheia, è il diritto assoluto del minore alla bigenitorialità. Diritto che deve essere garantito fatte salve le debite eccezioni, che la legge pure prevede come rimedio residuale ed eccezionale. Riteniamo fondamentale che ciascun operatore, pur appartenendo a diverse competenze professionali, sempre centrate sulla tutela e supporto del minore, interagisca in maniera coordinata per una finalità comune: il concreto benessere psicofisico del soggetto minorenne nel riconoscimento del proprio diritto”.Il secondo Convegno Nazionale di AletheiAssociati si terrà a Brescia il prossimo 30 settembre 2022. Seguirà descrizione del programma e dettagliata comunicazione a riguardo.




TikTok investe nella realtà virtuale e sfida Facebook

ByteDance, la società proprietaria di TikTok, sta investendo nella realtà virtuale. Secondo un rapporto del sito Protocol, l’azienda vorrebbe dedicare somme importanti allo sviluppo di contenuti VR, anche in vista del lancio del metaverso da parte di Meta-Facebook. Gran parte dell’investimento di ByteDance è destinato alle assunzioni di specialisti software, per la creazione di una piattaforma che sia accessibile anche dai mondi 3D. Come evidenziato da Protocol, online sono apparse oltre 40 offerte di lavoro per Pico, il produttore cinese di visori di realtà virtuale che ByteDance ha acquisito l’anno scorso. La maggior parte riguarda le filiali della costa occidentale dei Pico Studios in California e Washington. Si va dalla ricerca di un manager per la strategia di giochi VR a responsabili delle operazioni. Altre posizioni aperte suggeriscono un’attenzione all’hardware VR di Pico, inclusi un ingegnere ottico e un ingegnere elettrico di progettazione di sistemi. Il boom di richieste professionali indicherebbe anche che Pico sta cercando di consolidarsi negli Stati Uniti. Alcune posizioni mirano infatti a “responsabili marketing che guideranno i prodotti di Pico nel mercato consumer statunitense”. Ad oggi infatti il marchio è conosciuto soprattutto in Cina anche se con il lancio di Pico Neo 3 Link, un visore che non necessita di un computer esterno per funzionare alla stregua dell’Oculus Quest 2, l’azienda ha accesso l’interesse del pubblico anche in Europa, dove il prezzo di vendita è inferiore ai 450 euro. Stando ai dati degli analisti di Idc, Il mercato globale dei visori per realtà aumentata e realtà virtuale (AR/VR) è cresciuto del 92,1% anno su anno nel 2021, con stime del +46,9% per la fine del 2022. Nei prossimi quattro anni, Idc prevede 50 milioni di visori spediti, grazie soprattutto alle attività di Meta e all’ingresso nel settore di nuove aziende, tra cui Apple.

F.P.L.




Su Amazon le scarpe si “provano” con la realtà aumentata

Amazon ha lanciato per gli utenti statunitensi, possessori di un iPhone, una nuova funzione nella sua app di e-commerce che se funzionerà come promette, potrebbe rivoluzionare il mercato dell’acquisto di scarpe online. Tramite il menu “Virtual Try-On”, le persone possono infatti “provare” le scarpe di vari marchi in realtà aumentata, riprendendo i loro piedi con la fotocamera del telefono. New Balance, Adidas e Reebok sono alcuni partner dell’iniziativa. Sebbene attualmente la funzionalità sia disponibile solo per gli smartphone Apple, Amazon ha confermato il prossimo arrivo anche su Android. Nel 2017, il gigante del commercio online aveva lanciato qualcosa di simile, con la possibilità di sfruttare la realtà aumentata per visualizzare in anteprima l’aspetto di un mobile nell’ambiente circostante, un’opzione introdotta anche da altre aziende via app, come Ikea. Dopo aver selezionato una scarpa, i clienti possono toccare il pulsante di prova sotto l’immagine del prodotto e puntare la fotocamera del proprio dispositivo mobile in basso, per vedere il modello indossato. All’interno dell’esperienza, è possibile scegliere tra vari colori delle calzature ma non le taglie: ossia la funzionalità non aiuta a decidere la misura migliore da acquistare, visto che è il modello 3D che si adatta al piede e non viceversa. “L’obiettivo di Amazon Fashion è creare esperienze innovative che rendano lo shopping di moda online più facile e piacevole per i clienti” ha affermato Muge Erdirik Dogan, presidente di Amazon Fashion. “Siamo entusiasti di presentare Virtual Try-On for Shoes, che consentirà alle persone di provare migliaia di modelli di scarpe, ovunque si trovino. Non vediamo l’ora di migliorare il servizio, ricevendo il feedback dei clienti”. Un altro passo in avanti per lo sviluppo del commercio su internet che aiuterà i più indecisi su quale scarpa preferire e quindi a scegliere per per il meglio.

F.P.L.




Il turismo in Germania riparte dalla cultura e dall’ambiente

Presentate a Roma tre campagne dedicate allo straordinario patrimonio naturalistico tedesco

Dopo la forzata sosta imposta dalla pandemia, la voglia di viaggiare e di godere itinerari ricchi di sostenibilità e natura è abbondante, e la sospensione o riduzione delle misure che sono state dettate dall’emergenza stimola di più a muoversi, specie in Europa, e quindi, anche per questo la Germania ha deciso di presentare a Roma i suoi programmi per incentivare e sostenere la ripresa del turismo verso  le sue destinazioni classiche o meno note.

Talune iniziative speciali recentemente introdotte allo scopo hanno proprio questo obiettivo . In questo contesto l’Ente Nazionale Germanico per il Turismo (Deutsche Zentrale für Tourismus, DZT) ha presentato a Roma tre campagne dedicate allo straordinario patrimonio naturalistico della Germania e ai suoi “paesaggi naturali nazionali”, al fascino di città e regioni con i loro aspetti più originali e meno noti fra tradizioni artigianali e sapori autentici  e alle vacanze “a impatto zero” con idee di viaggio selezionate e certificate dalla DZT e dagli enti preposti. Le tre campagne, ha spiegato Agata Marchetti, direttrice ad interim e responsabile ufficio stampa e comunicazione dell’Ente nazionale germanico per il Turismo, a margine di un evento per la stampa a Roma, si articolano in varie categorie per meglio illustrare le moltissime possibilità per chi sceglie un tipo di vacanza sostenibile, sia in città che nelle regioni rurali. Ciascuna campagna è illustrata in un apposito minisito con idee concrete di viaggio che invitano a immergersi nell’atmosfera del viaggio ancor prima di partire grazie a video e immagini suggestive, e anche alla “voce” di persone che vivono questa straordinarietà nella vita di tutti i giorni: guardiani dei parchi, guide turistiche di luoghi unici e speciali, artisti e imprenditori che valorizzano l’aspetto più ‘verde’ della loro attività…

‘Embrace German Nature’ ossia abbraccia la natura tedesca. conduce alla scoperta dei paesaggi naturali nazionali e delle regioni finora meno note del paese proponendo esperienze autentiche e individuali sia con filmati, sia con approfondimenti tematici che forniscono informazioni utili e idee concrete suddivise in quattro sezioni: paesaggi naturali (Natural Landscapes), sentieri escursionistici (Hiking Trails), piste ciclabili su lunga distanza (Cycle Trails) e centri termali di salute e benessere (Spas). ‘German Local  Culture’ – la cultura locale tedesca – presenta città e regioni fuori dai tracciati più noti con la loro grande varietà di paesaggi, ambienti e località, e con il loro patrimonio di usanze e tradizioni, artigianato artistico e storiche manifatture, cucina locale e regionale tradizionale o rivisitata in chiave moderna, cultura,  architettura e natura sia dentro che fuori i centri urbani. Le idee-vacanza sono suddivise in quattro sezioni: Taste (gusto) è dedicata ai sapori più autentici e genuini dei territori, Green (Verde) si concentra sulla diversità naturalistica, Craft  (artigianato) valorizza le maestrie artigianali raccontandone il presente, il passato e le prospettive di sviluppo future, mentre Flair  (estro) accompagna alla scoperta di luoghi suggestivi

Feel Good (star bene) promuove le vacanze ecologiche in tutte le loro declinazioni: paesaggi naturali ancora intatti, le meraviglie del verde urbano, mezzi di trasporto alternativi e strutture ricettive dalla spiccata consapevolezza ambientale. Le proposte di viaggio all’insegna della sostenibilità sono suddivise in cinque categorie: Cities (città) suggerisce città “verdi” grandi e piccole da visitare con originali soluzioni di mobilità innovativa, Regions (regioni)  descrive regioni attive nella promozione di iniziative a impatto zero o certificate come “destinazione sostenibile”, On the Move (in movimento) si concentra sulla mobilità a bassa emissione di CO2, anche in combinazione con i vantaggi di carte per ospiti e pacchetti vacanza a tariffa tutto ocmpreso, Travel Adventures (avventure di viaggio) propone idee concrete per vacanze attive a stretto contatto con la natura e insolite eco-esperienze, mentre Accommodation  (alloggio) offre un’ampia scelta di strutture ricettive a certificazione verde.

“La Germania ha un patrimonio naturalistico immenso e straordinario, e una profonda vocazione verde anche a livello turistico – ha aggiunto Marchetti – in quest’ottica si colloca anche la recente iniziativa che coinvolge tutti i mezzi del trasporto pubblico locale e regionale, a cui dal 1° giugno al 31 agosto sarà possibile accedere con uno speciale abbonamento mensile del costo di soli 9 euro, per viaggiare su tutta la rete nazionale dei mezzi pubblici e su tutti i treni regionali . Studiato sia per ridurre i costi per pendolari e viaggiatori frequenti, sia per attirare un maggior numero di persone verso un tipo di trasporto pubblico più sostenibile rispetto a quello delle auto private.” I “9-Euro-Ticket” possono essere acquistati nelle stazioni ferroviarie, in tutte le biglietterie self-service e nei canali di vendita online della Deutsche Bahn e dei suoi partner regionali, hanno un mese di validità e sono disponibili anche in formato digitale. Inoltre, a decorrere dall’1 giugno e fino al 31 agosto viene sospeso il requisito del green pass base (“Regola delle 3G”: possesso del documento di vaccinazione, guarigione o esito negativo del tampone molecolare) per chi entra nel Paese. Al momento per i viaggiatori permane soltanto l’obbligo di indossare la mascherina su tutti i mezzi di trasporto pubblico, indipendentemente dalla loro percorrenza. Quanto al flusso di turisti italiani, ha aggiunto Marchetti, “siamo fiduciosi che ci vorrà ancora del tempo per raggiungere i livelli pre-pandemici. Le previsioni più ottimistiche parlano del 2023, quelle più pessimistiche parlano del 2024. In ogni caso abbiamo i dati fino a marzo 2022 che ci mostrano un +4% su base annua, ma abbiamo sbirciato anche in quelle di maggio e abbiamo visto che ci sono degli ottimi segnali di ripresa, la propensione al viaggio degli italiani è molto alta e la Germania è la terza scelta quando si parla di destinazione all’estero”.

Nel corso della presentazione romana, un discorso a parte è stato riservato alla capitale, Berlino,  già pronta per ripartire all’insegna di numerosi spunti di viaggio per i prossimi mesi e moltissimi programmi ed eventi culturali. e ne ha parlato Carlo Carbone, market e media relations manager di Visit Berlin che ha evidenziato come sia soprattutto il centro culturale della città che si trova a vivere un cambiamento dinamico. Tra gli sviluppi più spettacolari c’è l’Humboldt Forum, inaugurato di recente nel cuore di Berlino:  circa 30.000 metri quadrati di spazio, distribuiti su cinque piani, ove si svolgono mostre di alto profilo. Tra i punti di forza dell’Humboldt Forum da citare le collezioni del Museo Etnologico e del Museo d’Arte Asiatica, famose in tutto il mondo, con i loro oggetti d’arte e manufatti provenienti da Africa, Asia, Oceania e dalle Americhe. Nei prossimi mesi, inoltre, alcuni nuovi musei verranno inaugurati nell’area intorno all’Humboldt Forum. Burkhard Kieker, CEO di Visit Berlin, ribadisce che Berlino, tra le città tedesche più visitate dai turisti italiani, attende con ansia i prossimi visitatori, e quest’anno ha predisposto gli ospiti numerose attrazioni nel campo dell’arte, della cultura e dell’intrattenimento.




Referendum, Lucarella: “La Giustizia pilastro della democrazia. Si intervenga sulle storture”

Nel mezzo c’è la riforma del Ministro Cartabia che, dopo il primo passaggio alla Camera dei Deputati, è incardinata al Senato della Repubblica.

Questo il commento a caldo di Angelo Lucarella, vice coordinatore della commissione giustizia del Ministero dello sviluppo economico, che L’Osservatore d’Italia ha raccolto per i lettori.

“Il referendum è un istituto costituzionalmente sacro del nostro Paese. Non si tratta di essere pro o contro la magistratura o sostenere una iniziativa di colore politico. Si tratta di riconoscere che esiste un problema e di non sottovalutare che la democrazia si deve esprimere, soprattutto, con la chiamata del popolo al voto. 

Illustri giuristi come Nordio, Cassese, ecc. hanno sposato la questione perché siamo ad un punto cruciale della vita del sistema giudiziario. 

Ecco, sebbene il referendum non risolva tutti i problemi di certo ne evidenzia quelli indifferibili da trattare. Porte girevoli in primis. Anzi, poiché c’è un limite oggettivo di natura costituzionale si dovrebbe anche intervenire con una revisione puntuale che includa un nuovo assetto del giusto processo e che fissi una volta per tutte la separazione delle carriere (che ad onor del vero, se passasse oggi il referendum, porrebbe un problema di politica giudiziaria ulteriore ovvero come pensare i percorsi sin dalle Università).

In sostanza siamo tutti per una magistratura sana, perché ci sono tanti giudici seri, coraggiosi, garantisti. È anche per loro, oltreché alle circa 30 mila persone colpite da ingiuste carcerazioni dagli anni 90 in poi (dati pubblicati dall’Osservatorio ErroriGiudiriari in collaborazione con l’Unione Camere Penali d’Italia) che occorre rispettare il voto referendario.

In ultimo è da tener conto che il Ministero della Giustizia ha riportato che nel 2021 ci sono stati circa 24 milioni di euro di risarcimenti per ingiusta carcerazione preventiva (nel 2020 il totale fu 37 milioni) e che 43 mila euro, invece, è la media-importo per caso.

Ad ogni modo l’importante è andare a votare (a prescindere dall’orientamento per il Si o per il No) perché più forte è la voce dei cittadini, migliore più essere il dialogo tra i poteri dello Stato”.




Quattro nuovi piloti di elicottero per l’Esercito italiano

Il 72° Stormo è l’unica scuola nel settore dell’ala rotante in Italia

Si è conclusa oggi a Frosinone, presso il 72° Stormo dell’Aeronautica Militare, la fase istruzionale per quattro piloti di elicottero dell’Esercito Italiano, con il conseguimento del Brevetto Militare di Pilota di Elicottero. Il prestigioso distintivo quadripala è stato apposto sulle loro divise dagli istruttori piloti della Scuola di Volo, nel corso di una suggestiva cerimonia alla presenza del Comandante dello Stormo, colonnello pilota  Marco Boveri e di una rappresentanza del Comando Aves di Viterbo.

L’importante evento odierno sugella la sinergia nelle attività addestrative standardizzate per il conseguimento del Brevetto di Pilota di Elicottero a favore dei frequentatori dell’Esercito che nell’anno 2022 ha previsto l’invio di sei frequentatori ai quali si sono aggiunti due istruttori piloti di specialità, attualmente presenti presso la Scuola.  L’attività addestrativa si inserisce nell’ambito delle linee programmatiche della Difesa volte al miglioramento continuo nel campo della formazione e alla contestuale ottimizzazione delle risorse.

Per addestrare i piloti dell’Esercito, gli istruttori del 72° Stormo dell’Aeronautica Militare, unico Ente in Italia responsabile del rilascio del Brevetto Militare di Pilota di Elicottero, hanno operato, in un’ottica di costante cooperazione tra le due Forze Armate.

Il 72° Stormo, unica scuola nel settore dell’ala rotante in Italia, è il Reparto dipendente dal Comando Scuole Aeronautica Militare/3^ Regione Aerea di Bari che forma i piloti di elicottero dell’Arma Azzurra, delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato, nonché frequentatori stranieri. La sinergia interforze ed interagenzia, sviluppata nel campo dell’addestramento presso la Scuola Elicotteri di Frosinone, si inserisce nell’ottica di continuo miglioramento della formazione e contestuale ottimizzazione delle risorse.




Banca Popolare del Lazio, il verbale di Banca d’Italia e i suoi correlati – [Prima parte]

Molto forti le dichiarazioni all’interno del verbale nella voce “considerazioni”

Dal 15 maggio al 26 luglio del 2018 si è tenuta una ispezione di Banca d’Italia nella direzione generale di Banca Popolare del Lazio a Velletri.

Sembrerebbe che la Vigilanza abbia fatto tesoro del famoso contenuto della lettera dei soci coraggiosi, lettera da cui è partita la nostra inchiesta giornalistica, dimostrandone la affidabilità delle affermazioni contenute.

È poco rassicurante e davvero singolare il fatto che Banca d’Italia si sia mossa soltanto dopo che un gruppo di soci autodefinitisi coraggiosi abbia stilato una serie di episodi in Bpl di conflitti d’interesse.

Come possibile che in tanti anni di controlli, Banca d’Italia non si sia mai accorta che nessuno mai all’interno di Banca Popolare del Lazio abbia denunciato un solo conflitto d’interesse in una banca del territorio amministrata da professionisti del territorio. O meglio qualcuno li ha denunciati ma è stato messo alla porta.

Il gruppo ispettivo era formato da Stefano Pagliuca, Giuseppe Bufano, Christian Ricciuti, Ginette Eramo, Giuseppe Quero, Antonio De Rubeis.

Gli accertamenti hanno fatto emergere risultanze “parzialmente sfavorevoli da ascrivere ad un sistema di governo inciso da conflittualità interne che, oltre a ledere l’immagine della Banca, hanno compromesso l’efficacia dell’azione di indirizzo gestionale, con negativi riflessi sul presidio dei rischi creditizi e operativi nonché sulla redditività aziendale”.

Molto forti le dichiarazioni all’interno del verbale nella voce “considerazioni”, una tra tante: “Gli organi aziendali (ndr. I vertici della Banca Popolare del Lazio) non hanno assicurato piena trasparenza informativa su potenziali conflitti d’interessi”.

Poi un’ammissione, oltre a dire che ci si è trovati di fronte a una debole pianificazione strategica, nel verbale si legge chiaramente qualcosa per cui anche L’Osservatore d’Italia ha cercato sempre di capire, sollevando interrogativi. Ebbene gli ispettori di Banca d’Italia non parlano con i condizionali ma dicono che l’attività creditizia ha seguito logiche puramente commerciali che hanno comportato l’assunzione di elevati rischi, anche per l’erogazione di finanziamenti al settore agricolo promossa, senza un attento vaglio, con l’intervento di una società di mediazione creditizia (Coopcredit).

La Coopcredit di cui abbiamo sempre parlato. La Coopcredit che tra i fornitori ha anche Ampla, società di proprietà della sig.ra Angela Ghirga moglie del sig. Roberto Lucidi, fratello del Ragioniere Massimo Lucidi, (amministratore delegato della Banca Popolare del Lazio ai tempi dei fatti narrati), società che si prestava ad emettere fatture di consulenza alla Coopcredit per ottenere il pagamento di una somma che sembrerebbe aver costituito parte delle somme che la Popolare del Lazio riconosceva a quest’ultima società (Coopcredit) per il lavoro definito dalla Coopcredit di intermediazione tra il cliente agricoltore e la banca.

Massimo Lucidi, pochi giorni dopo aver annunciato le dimissioni dalla Banca Popolare del Lazio, è stato nominato amministratore delegato della controllata Blu Banca da gennaio 2021. Il Consiglio di amministrazione di Blu Banca ha eletto presidente Cesare Mirabelli, vice presidente vicario Carlo Palliccia, vice presidente Edmondo Maria Capecelatro (che è anche presidente della controllante), amministratore delegato Massimo Lucidi, segretario Claudio Iovieno. Una gestione che appare sempre portata avanti dagli stessi soggetti che come asserito dal verbale di Banca d’Italia hanno portato avanti una gestione poco trasparente e non solo, perché il viaggio nel verbale di Banca d’’Italia è appena iniziato.

I vertici della Banca Popolare del Lazio come hanno gestito i soldi? Basti pensare che sono aumentati tutti i costi operativi come si legge nel verbale. Ovvero “maggiori spese del personale dovute a riconoscimenti economici ai tre componenti dell’esecutivo (quasi il 25%) mediante interventi strutturali sulla retribuzione (trasformazione di quote variabili in assegni ad personam per euro 224mila, deliberati il 22/12/2016 con il voto contrario dei consiglieri Guidaldi e Bruschini e con le riserve espresse dal presidente del collegio sindacale.

Quello che fa paura è la diminuzione drastica dei soci della Bpl, la banca del territorio. Insomma la drastica perdita di fiducia. Basti pensare che nel verbale viene scritto: “Il capitale sociale è pari a 22,1 milioni e fa capo a 5.646 partecipanti, numero che si è ridotto quasi di mille unità dal 2013.




Che rapporto c’è tra criptovalute e il settore del gaming?

Con lo sviluppo tecnologico le cose sono radicalmente cambiate e continuano a farlo. Mentre alcuni settori si dirigono verso la via del tramonto o del rinnovamento, nel frattempo ne nascono di nuovi. Quello delle criptovalute, in questo senso, è un esempio perfetto, che con i Bitcoin, nati ufficialmente nel 2009, ha cominciato a fare veramente breccia nella mente delle persone non più tardi di 5 anni fa. Con l’arrivo sul mercato degli NFT, ovvero i gettoni digitali, le monete virtuali hanno riscosso un grande successo in particolar modo tra i collezionisti e gli appassionati di sport. Cosa c’entra lo sport? Semplice, l’industria dell’intrattenimento è stata tra le prime ad aver puntato sulle criptovalute, partendo dal settore della musica fino ad arrivare a quello dello sport appunto. Questo concetto si ricollega alla nascita degli eSports, che hanno reso i videogiochi sportivi una vera e propria disciplina.

Si è discusso parecchio riguardo la possibilità di inserire gli eSports nelle ultime Olimpiadi disputate a Tokyo, ma, nonostante abbiano iniziato nuovamente a parlarne per le prossime in programma a Parigi, alla fine non se n’è fatto più nulla. Il settore degli eSports, così come quello delle criptovalute, è un mondo totalmente nuovo, tutto da scoprire e da esplorare. Quando queste due dimensioni si incontrano, è naturale e scontato pensare che in programma ci sia qualcosa di innovativo che bolle in pentola. Approfondendo il discorso sul mondo degli eSports, è doveroso sottolineare che quest’ultimo include tutti i tipi di videogiochi, da quelli sportivi a quelli che hanno a che vedere con la caccia agli zombie. Con la nascita di quest’universo, la competizione tra gamers è diventata di carattere professionale, tanto che sono diverse le manifestazioni che sono state organizzate negli ultimi anni.

Criptovalute e sport elettronici: una particolare binomio

Il primo torneo, in questo senso, risale al 1972, l’anno che ha segnato l’inizio di una nuova era. Tutto questo ha cambiato in maniera piuttosto netta ed evidente il pensiero che circola intorno ai videogames, attualmente considerati uno strumento di sfogo e, soprattutto, di socializzazione. Con l’avvento dell’online e della modalità multiplayer, infatti, le persone sono in grado di conoscerne altre provenienti da ogni parte del mondo. Sviluppatosi inizialmente in particolar modo in altri Stati, gli eSports si sono diffusi anche nel nostro paese. Nel 2015, a tal proposito, è stato aperto il primo bar italiano a Torino per giocare agli eSports. Tornando allo sviluppo del mondo degli eSports, questi ultimi nel 2021 hanno visto un incremento del 15% di fan, di cui alcuni passano più di 4 ore alla settimana seguendo i vari eventi che vengono organizzati. Il 58% di loro gioca dallo smartphone, che garantisce una accessibilità maggiore rispetto a tutti gli altri dispositivi adibiti al gaming. Le criptovalute, come abbiamo anticipato, sono già entrate nella dimensione degli eSports, tanto che alcuni videogiochi permettono di collezionare NFT e di creare vite virtuali. Tra i gamers professionali che hanno tratto maggior beneficio da questo avvicinamento rientra sicuramente Susie Kim, che nel 2020 ha lanciato la sua nuova moneta digitale, dal nome “SUSIE”. Anche a livello amatoriale i giocatori adottano le criptovalute, convertendo sempre di più in monete digitali. Un elemento essenziale che favorisce di gran lunga lo sviluppo di questo nuovo tipo di tecnologia è la blockchain, ovvero un sistema sicuro, affidabile e trasparente che registra tutte le transazioni verificate. Con la creazione del metaverso, all’interno del quale è stato trasmesso l’ultimo match tra Juventus ed Inter, anche gli NFT si sono ufficialmente insediati nel mondo del gaming. Giochi come Fortnite danno l’opportunità di giocare attraverso la blockchain e con l’utilizzo di questi gettoni virtuali.

Criptovalute e online gaming

Ma il mondo dell’intrattenimento non è solo eSports. Esiste tutto un mondo di videogiochi ai quali si potrá presto giocare, o giá é possibile, tramite criptovalute, sempre basandosi sul sistema della blockchain, che rende i pagamenti affidabili, sicuri e immediati. Ecco, quindi, che anche il comparto del gaming digitale si sta sempre piú unendo al variegato mondo delle crypto e non é impensabile immaginare di poter presto provare gratis slots machine nuovissime puntando in criptovalute, come si evince da portali online che mettono a disposizione degli utenti una tabella di giochi nuovi giá testabili o in arrivo nelle prossime mensilitá, oltre che tutte le informazioni relative al loro uso e ai diversi metodi di pagamento disponibili. Insomma, in generale Crypto e gaming continueranno la propria ascesa e andranno a svilupparsi sempre piú di pari passo.




Crispiano, Forum Ambiente e Emergenza Energetica e Alimentare. ANCRI: “Serve approccio pragmatico e meno burocratico”

La sopravvenuta crisi energetica e alimentare, causata dai drammatici scenari di guerra in corso ai confini dell’Europa e l’esigenza di un approccio pragmatico e meno burocratico dell’ambiente. Sono questi i temi affrontati nel corso del Forum organizzato dalla Presidenza dell’ANCRI e dal Comune di Crispiano (TA) per celebrare la “Giornata Mondiale dell’Ambiente”.

I lavori sono stati aperti con l’Inno di Mameli. Per il prefetto Tagliente, moderatore dei lavori, è stata l’occasione per ricordare che l’inno nazionale non è una canzonetta e va intonato nella versione originale, possente e dinamica di canto di popolo e che durante l’esecuzione si assume la posizione eretta con le braccia distese lungo i fianchi.

A seguire, per confrontarsi e approfondire la tematica della emergenza energetica e alimentare sono intervenuti rappresentanti delle istituzioni italiane ed europee, del mondo dell’economia, della cultura e delle scienze comportamentali.

Paolo Ghezzi, delegato ANCRI alla protezione civile e all’Ambiente

L’ing Paolo Ghezzi, delegato ANCRI alla protezione civile e all’Ambiente, nella sua relazione introduttiva ha chiarito che “La sensazione di fragilità che caratterizza questi ultimi mesi, sembra aver velocemente modificato le priorità e le strategie europee, ed italiane, sul tema energetico ed alimentare nonché i rapporti che ne caratterizzano lo sviluppo con la tutela ambientale. Diventano prioritari, obiettivi che, almeno negli intenti, erano già al centro del dibattito politico mondiale e degli obiettivi dell’agenda di sostenibilità 2030. Ad imprimere un vero cambio di passo sono stati i primi mesi di conflitto tra Russia e Ucraina. Non sono bastati gli oltre 50 milioni di persone che sul pianeta si sono mossi nel 2021 per emergenze climatiche o conflitti; non sono stati sufficienti i 155 milioni di persone che nel 2020 hanno vissuto in stato di insicurezza alimentare acuta; non sono stati sufficienti i 2.2 miliardi di persone che non hanno accesso all’acqua. Diventa così impellente rispettare le strategie di produzione di energia primaria da Fonti rinnovabili semplificando le procedure burocratiche che costituiscono un ostacolo allo sviluppo del nostro paese rendendolo poco attrattivo agli investimenti esteri. Diventa attuale il dibattito tra equilibrio di salvaguardia ambientale e di lotta al cambiamento climatico con la necessità di maggiore autosufficienza alimentare e riduzione della dipendenza da mercati esteri e da un sistema globale. Appare ineludibile un impegno finanziario europeo per garantire una rapida riduzione della dipendenza da mercati esteri e da un sistema globale. Aver promosso questo momento di confronto è senz’altro un merito importante di ANCRI che continua nella sua opera di divulgazione e sensibilizzazione per un approccio obiettivo a tematiche che tanto influiscono sulla qualità della vita delle persone.

 Il responsabile e portavoce del parlamento europeo in Italia, Carlo Corazza

Il responsabile e portavoce del parlamento europeo in Italia, Carlo Corazza ha detto che “L’Unione Europea, come ha chiesto il Parlamento Europeo, deve puntare attraverso la Strategia Repower con più fondi, con almeno 250 miliardi di euro, su più rinnovabili eliminando ostacoli burocratici, più risparmio energetico e più infrastrutture che ci consentano di diversificare il gas. Il Parlamento Europeo continuerà a spingere in questa direzione ma è evidente che dobbiamo adattare il Greenville alla nuova situazione e alla nostra sicurezza energetica. Sulla sicurezza alimentare vediamo le conseguenze del blocco navale russo, e anche qui dobbiamo adattare le nostre politiche di investimenti, la strategia dal produttore al consumatore, al nuovo scenario. Bisogna utilizzare il più possibile il suolo europeo, non limitare la produzione e alcuni obiettivi ambientali vanno adattati alla luce della crisi alimentare che non è una crisi alimentare europea ma una crisi alimentare mondiale che rischia di provocare nei paesi più fragili, penso all’Africa, anche dei flussi migratori incontrollati Quindi in sintesi più investimenti sia sull’sull’energia che sull’agricoltura e riadattare i fondi NextGenerationEU, i fondi del bilancio europeo, molto pragmatismo avendo in primo piano queste nuove priorità”

Il Presidente dell’Ispra e del Snpa, Prefetto Stefano Laporta

“La nuova attenzione alla sicurezza energetica, soprattutto nell’Unione Europea” – ha dichiarato il Presidente dell’Ispra e del Snpa, Prefetto Stefano Laporta – “sta innescando uno slancio politico senza precedenti verso l’accelerazione dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili. La crescita delle rinnovabili anche oltre il 2023 dipenderà dall’introduzione e dall’attuazione di nuove e più incisive politiche a livello europeo nei prossimi sei mesi. L’altra grande sfida che attende noi e l’intero Pianeta è quella della sicurezza alimentare; una prima strategia per incrementarla è dare priorità alla produzione di alimenti invece che ad altro tipo di produzioni, una seconda è quella di minimizzare o ridurre il consumo di suolo, risorsa fondamentale per le sue funzioni e i relativi servizi ecosistemici che offre, tra cui quello della fornitura di alimenti”

 Il Generale del disciolto Corpo forestale dello Stato (r) Giacomo Saragosa

Il Generale del disciolto Corpo forestale dello Stato (r) Giacomo Saragosa ha parlato delle molteplici funzioni dei boschi che oltre ad essere un serbatoio di accumulo di anidride carbonica, sono uno strumento per rallentare l’aumento della concentrazione di CO2 in atmosfera e si configurano come strumenti di mitigazione delle emissioni e un modificatore di clima locale. “I boschi -ha sintetizzato il generale Saragosa “vanno gestiti con un’ottica molto attenta che non può essere la cristallizzazione delle situazioni, ma una integrazione continua e variabile con le nostre esigenze”

Il Generale dei Carabinieri Forestali Giuseppe Vadalà

Il Generale dei Carabinieri Forestali Giuseppe Vadalà, Commissario Unico per la bonifica delle discariche abusive affrontando i temi legati alla tutela dell’ambiente e del territorio ha detto che “Nel febbraio del 2022 è stata completata l’architettura di tutela dell’ambiente del nostro Paese con l’introduzione dei principi e dei valori nella Costituzione italiana. Nel dettato Costituzionale erano presenti ad oggi i principi dell’art. 9 e 32 e 41 e 44, nel 2001 era stato introdotto un principio di parziale e indiretta tutela, che sino ad oggi hanno consentito al nostro Paese di attuare grazie anche alla UE politiche ambientali virtuose e ambiziose. Da oggi con i valori introdotti in modo diretto a tutela delle generazioni future, il nostro Paese si pone all’avanguardia in Europa e nel mondo per la realizzazione di valori, opere e principi sostenibili non solo da punto di vista ambientale ma anche economico e sociale”.

Il prof Guido Melis storico dell’Amministrazione

“La protezione dell’ambiente – ha detto il prof Guido Melis storico dell’Amministrazione- affonda le sue radici nella intuizione dell’età giolittiana con leggi scritte con chiarezza, da un legislatore consapevole, che hanno retto nel tempo e hanno poi prodotto sviluppi apprezzabili sino ad anni relativamente recenti. Queste norme virtuose si sono poi completate con una dettagliata normazione minore che mira essenzialmente a proteggere l’amministrazione dal rischio dell’esercizio della sua specifica responsabilità. La cattiva normazione ha una deresponsabilizzazione degli attori amministrativi. Di qui il ginepraio che incombe sui cittadini. Devi abbattere un albero in zona panoramica protetta perché parte di un parco naturale? Dovrai impostare tre distinte e complesse pratiche, per esempio presso la competente soprintendenza ambientale, l’Ente parco, il Comune. Ti misurerai con il labirinto della modulistica, che ti impone, contra legem, di ripetere dati e informazioni già noti alla amministrazione. Infine avrai a che fare con tre legislazioni di settore e con tempistiche diverse e con spese, valutabili in tempo e denaro, non indifferenti. Che fare? Formare funzionari non meri applicatori di norme ma capaci di rapportare la norma al caso. Dotati di fantasia e capacità di innovazione a contatto umano con gli utenti. E tutelarli dall’immancabile ricorso che segue oggi qualunque loro decisione. E retribuirli secondo meriti e risultati. Farne degli esseri pensanti, raziocinanti, consapevoli e responsabili. Ecco, per dirla in una battuta: costruire una burocrazia della responsabilità”

 Il presidente nazionale dell’ANCRI Tommaso Bove

Il presidente nazionale dell’ANCRI Tommaso Bove, dopo ave evidenziato il particolare attenzione dell’ANCRI a promuovere un dibattito sui temi dell’ambiente – inserito peraltro tra le finalità statutarie dell’Associazione – ha ricordato la Giornata Mondiale dell’Ambiente 2019 celebrata al Dipartimento della Protezione Civile, quella del 2020 sul tema dei cambiamenti climatici, e quella del 2021 sul ruolo strategico che assumono il verde pubblico e quello privato nelle strategie europee contro il cambiamento climatico. Tutti temi strategici e da pianificare per ottenere un risultato a medio termine.

Il coordinatore del comitato scientifico della “Rete dei Comuni Sostenibili Marco Filippeschi

Il coordinatore del comitato scientifico della “Rete dei Comuni Sostenibili Marco Filippeschi parlando dell’impegno per la creazione di Comunità̀ Energetiche Rinnovabili per autoconsumo collettivo ha detto che “si deve e si può fare un vero salto di qualità impegnando i consumatori d’energia enti pubblici locali, aziende, attività commerciali o cittadini privati, ad associarsi e a scegliere di dotarsi di infrastrutture per la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’autoconsumo attraverso un modello basato sulla condivisione. Così si promuove lo sviluppo sostenibile e si può ridurre la dipendenza energetica dal sistema elettrico nazionale. Le comunità energetiche vanno oltre la soddisfazione del fabbisogno energetico. Incentivano la nascita di nuovi modelli socioeconomici caratterizzati dalla circolarità. Ciò secondo i principi di responsabilità ambientale, sociale ed economica e con la partecipazione attiva in tutti i processi energetici. È anche un cambio di cultura collettiva che siamo impegnati a stimolare e a sostenere con esempi concreti”

 Il consigliere delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia

Il consigliere delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia, affrontando il tema della emergenza alimentare e dell’allarmante aumento della disuguaglianza alimentare che sta scaturendo dalla guerra in Ucraina ha detto che “il settore agro-alimentare è un settore la cui valenza geopolitica viene riaffermata soprattutto durante le situazioni di crisi. La guerra e le conseguenti tensioni sul mercato globale soprattutto dei cereali hanno accentuato una situazione già difficile in cui la sicurezza alimentare globale era messa in forse da un calo produttivo legato a crisi climatiche e dal blocco della logistica globale legata al covid’. I principali blocchi geografici mondiali hanno compreso da tempo la valenza politica del controllo del cibo. Primo tra tutti l’esempio cinese avendo questo paese stoccato ancor prima dello scoppio del conflitto il 60% della produzione globale di cereali ed investito 7 miliardi di dollari in Algeria per la produzione di 5 milioni di tonnellate all’anno di fertilizzanti con cui controllare il futuro dell’alimentazione in Africa. All’opposto l’Europa è stata poco lungimirante pensando di poter smantellare la propria produzione agroalimentare così come quella energetica e diventando dipendente di elementi strategici come energia e cibo da paesi molto lontani e che stanno prontamente utilizzando tali strumenti come armi di condizionamento. La sovranità alimentare torna centrale non come nostalgia autarchica ma come risposta ad una crisi della globalizzazione che certamente riprenderà come modello di sviluppo ma con regole nuove ed in cui un livello minimo di autoapprovvigionamento per beni essenziali come energia e cibo dovrà essere garantito. Tutto ciò è particolarmente vero per un Paese come l’Italia la cui valenza dell’agro alimentare è centrale e strategica come dimostrano i 575 miliardi generati dal settore inteso integralmente dalla produzione agricola alla ristorazione.

 Lo Psichiatra neuroscienziato Pietro Pietrini

Lo Psichiatra neuroscienziato Pietro Pietrini affrontando il tema delle sofferenze derivanti da un eccesso di burocrazia e del ruolo dell’ambiente per il benessere psico-fisico dell’individuo ha ribadito come biologia e ambiente siano due aspetti inscindibili, in intima interconnessione tra di loro. Per lungo tempo la storia della scienza ha visto contrapporsi, con alterna fortuna, il ruolo della biologia – fino all’estremizzazione del determinismo più radicale – a quello dell’ambiente, con l’attribuzione dell’intera responsabilità alla società. Le conoscenze apportate dagli studi delle neuroscienze cognitive e della genetica comportamentale negli ultimi venti anni dimostrano come fattori biologici ed aspetti ambientali siano in cosante rapporto, in un dialogo bidirezionale dove gli uni influenzano gli altri. Questo ci obbliga a considerare le grandi questioni in modo unitario e complesso.”

 Il Prefetto Francesco Tagliente

Il Prefetto Francesco Tagliente ha chiuso i lavori dicendo “ che La guerra in Ucraina e le conseguenti tensioni sul mercato globale soprattutto dell’energia e dei cereali ha fatto saltare tutte le previsioni e gli equilibri internazionali, modificando velocemente scenari consolidati. La sopravvenuta crisi energetica e alimentare, richiede più investimenti con un approccio pragmatico e meno burocratico sull’ambiente, tenendo presente che va garantito, con ogni mezzo, un livello minimo di autoapprovvigionamento per beni essenziali come energia e cibo. Di fronte alle necessità di autosufficienza per bisogni primari e alimentari, sono auspicabili quindi una rivisitazione dei vincoli paesaggistici e ambientali e allentamenti dei vincoli alla coltivazione di cereali che, anzi, dovrebbe essere incentivata. Diventa perciò una possibilità concreta il rinvio dei progetti di trasformazione in aree boschive improduttive di alcuni terreni oggi vocati alla produzione agricola. Vanno ripensati i vincoli per lo sviluppo del fotovoltaico e delle fonti rinnovabili e si rimette al centro dell’azione politica la necessità di favorire la ricerca di gas naturale e altre fonti energetiche.”

Il Sindaco di Crispiano Luca  Lopomo

Il Sindaco di Crispiano Luca Lopomo ha detto che “Il protagonismo dei Comuni in questa fase storica è essenziale per la trasformazione del paese e per affrontare le gravi crisi che stiamo vivendo. Ma per non fallire questo appuntamento con la storia serve un approccio sistemico e pragmatico. È fondamentale una precisa pianificazione che parta dall’analisi del proprio territorio sulla base di parametri oggettivi e numerici. Per questa ragione Crispiano è stato il primo comune ad aderire in Puglia alla Rete dei Comuni Sostenibili, un’organizzazione che nasce per dare ai comuni il supporto necessario per rendersi misurabili rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda 2030 e del BES. Abbiamo compreso durante la pandemia quanto il lavoro di squadra e di rete sia indispensabile per superare i momenti di crisi, ed è con questo approccio che insieme alle associazioni le imprese le parrocchie i cittadini tutti dobbiamo affrontare il futuro che abbiamo davanti. Comunità energetiche, reddito energetico, riciclo delle materie efficientamento degli edifici pubblici e privati, mobilità sostenibile, sono le sfide che abbiamo già iniziato ad affrontare. Il PNNR è una grande opportunità ma da sola non basta, seve un cambio di marcia soprattutto riguardo a semplificazioni e monitoraggio degli investimenti. Non posso non rammaricarmi per lo stallo in cui versano tante richieste di investimenti in agrovoltaico sul nostro territorio ad opera della sovrintendenza o della grande opportunità che rappresenta la riqualificazione energetica della cava Amastuola 132 ettari che possono essere destinati alla produzione di energia rinnovabile con fotovoltaico e idrogeno verde, rinnovo pertanto ai commissari di Ilva in amministrazione straordinaria l’appello affinché si dia seguito allanalisi dei progetti per rendere quella cava un polo di produzione di energia rinnovabile, se non ora quando!!”




Professione infermiere, primo rapporto sulle violenze: 125mila casi sommersi in un anno

Il 32,3% degli infermieri, pari a circa 130mila professionisti, nell’ultimo anno, ha subito violenza durante i turni di lavoro. Ma 125mila casi sono casi sommersi. Nel 75% le vittime sono state donne. E’ quanto emerge dalla ricerca CEASE-it (Violence against nurses in the work place), conclusa ad aprile 2021 e svolta da otto università italiane, (capofila l’Università di Genova) su iniziativa della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi).

Numeri che, in molti casi, non sono intercettati e registrati in quanto le aggressioni non vengono neppure denunciate perché ormai sono percepite e  considerate, dagli stessi infermieri, come dinamiche connaturate alla professione. Si configura così, con proporzioni vastissime, il fenomeno del ‘sommerso’. Ogni anno l’Inail registra 11mila casi di violenza denunciati come infortuni sul lavoro: 5mila sono infermieri. Un dato che rende gli infermieri la categoria più soggetta a questo fenomeno, ma ai numeri ufficiali bisogna anche aggiungere il sommerso di 125mila vittime che non hanno denunciato.

Su queste dinamiche pesa la carenza di infermieri negli organici: un’assistenza efficiente si ha con un rapporto infermiere paziente 1 a 6 ma, allo stato attuale, il rapporto è 1 a 12. Secondo la Fnopi, in base agli standard previsti del cosiddetto ‘DM 71’ (la delibera del 21 aprile 2022 del Consiglio dei ministri), occorre aumentare l’attuale organico con 70mila infermieri aggiuntivi. Con l’attuale carenza si restringe pericolosamente il tempo di cura oppure si aumenta la possibilità che l’infermiere precipiti in una condizione di “burnout” (33%). A ciò bisogna aggiungere che il 10,8% di chi ha subito violenza, presenta danni permanenti a livello fisico oppure psicologico. Per comprendere le drammatiche proporzioni del problema, è utile un raffronto: il 46% degli infermieri ha subito violenze durante l’esercizio della professione, i medici si attestano al 6%.

“Per restituire dignità all’attività professionale e per garantire la sicurezza degli infermieri durante l’orario lavorativo, spiega Barbara Mangiacavalli,  presidente della Federazione nazionale degli ordini degli infermieri – è quanto mai urgente inserire questa professione tra le categorie usuranti, mentre ora è riconosciuta soltanto la classificazione tra i “lavori gravosi. Lo studio – aggiunge Mangiacavalli, – descrive le caratteristiche degli episodi di violenza e individua i fattori predittivi e le cause. I correttivi di cui c’è bisogno derivano da qui. E su queste basi sarà sicuramente più immediato il lavoro dell’Osservatorio di tutte le professioni che il ministero della Salute coordina, anche per organizzare la formazione”.

“Lo studio ha dimostrato che gli infermieri conoscono i tratti e le caratteristiche di un potenziale comportamento di aggressione fisica o verbale; tuttavia per varie ragioni non riescono a intercettare e prevenire questi episodi”, spiega la professoressa Annamaria Bagnasco, dell’Università di Genova, coordinatrice della ricerca. “Una delle concause dimostrate dallo studio – spiega – è la comunicazione inadeguata che avviene tra il personale e l’assistito e/o l’accompagnatore; tuttavia, i processi comunicativi sono ampiamente influenzati dall’ambiente di lavoro, dallo staffing e dal benessere dei professionisti. In questo momento lo studio sta fornendo ulteriori dati, su cui stiamo lavorando, per mettere in correlazione lo staffing, il benessere degli operatori e il benessere dei professionisti con gli episodi di aggressione, al fine di poter ipotizzare i fattori predittivi di questi eventi”, conclude Bagnasco.