Frascati, terapia antitumorale biomodulatoria: a villa di Mondragone il 2 meeting internazionale

FRASCATI (RM) – Unirsi per comunicare le reciproche conoscenze al fine di contrastare le terribili patologie cancerose. E’ questo in sintesi lo scopo del secondo meeting internazionale che si terrà il 19 e 20 aprile nella prestigiosa Villa di Mondragone a Frascati, dove la clinica, la biologia molecolare, la farmacologia, la patologia e l’istologia s’incontreranno per spiegare e supportare il potenziale sviluppo della terapia antitumorale biomodulatoria.

Non è un caso che il termine dall’antico greco ”anakoinosis” significhi proprio comunicazione

Come spiega la professoressa Lina Ghibelli, ricercatrice del dipartimento di biologia dell’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, l’induzione di anakoinosi come terapia antitumorale mira proprio a interferire sugli aberranti meccanismi comunicativi che si stabiliscono tra i tessuti tumorali e l’organismo, per ristabilire la corretta comunicazione che porterà alla regressione del tumore attraverso modalità fisiologiche. Una metodologia che di fatto rivoluziona il paradigma delle classiche terapie farmacologiche che mirano all’uccisine delle cellule tumorali, terapie a cui tutt’oggi ci affidiamo e il cui effetto terapeutico spesso non è risolutivo.

“Solo ora – aggiunge Ghibelli – cominciamo a capire le complesse interazioni tra cellule che regolano il funzionamento dei nostri organi, mantenendone la struttura e il funzionamento e, cosa ancora più complessa, intervenendo per correggere i danni continuamente provocati dagli stress ambientali. E’ un’impresa difficile, perché il grado di complessità è elevatissimo”.

“Gli studi iniziali – conclude la ricercatrice – hanno permesso di mostrare che, a differenza di quanto si sospettava, nei tessuti tumorali non c’è anarchia, bensì regole aberranti ma precise, che evolvono causando la cosiddetta progressione tumorale, ossia l’aumento di malignità che porterà allo sviluppo di metastasi e alla morte del paziente. Starà a noi capire come intervenire a livello farmacologico per riportare l’equilibrio del tessuto normale in un tumore, accompagnando o meno i trattamenti tossici che sono la base delle correnti terapie anticancro”.




Perugia, Social Photo Fest: oltre 6 mila presenze per la quinta edizione della rassegna internazionale

PERUGIA – Con grandissimo successo e riconoscimenti da tutto il mondo si conclude la V edizione del Perugia Social Photo Fest, la prima rassegna internazionale di fotografia sociale e terapeutica che si tiene ogni due anni a Perugia e che è diventata ormai un saldo punto di riferimento, nazionale e internazionale, per quanti si occupano di fotografia sociale e di fotografia nelle relazioni di aiuto. Il Festival, che anche per il biennio 2017 / 2018 ha ottenuto il riconoscimento internazionale EFFE LABEL , è stato possibile anche grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia che ha sostenuto la manifestazione riconoscendone non solo il valore culturale e sociale ma anche innovativo e fondamentale per lo sviluppo del territorio.

Il tema di questa edizione, la pelle, ha indagato gli elementi di confine, materiali e simbolici, che separano il mondo esterno dal mondo interiore, e ha trovato un grandissimo apprezzamento da parte del pubblico e degli addetti ai lavori che, mai come quest’anno, hanno riempito il capoluogo umbro di una folla di appassionati visitatori.

Questa edizione ha fatto registrare la più alta affluenza di sempre

con oltre 6000 presenze da 26 Paesi di tutto il mondo, tra cui Canada, Polonia, Argentina, Francia, Spagna, Israele, Belgio, e quasi 4000 ingressi alle mostre, divise tra il Museo Civico di Palazzo della Penna e le Officine Fratti. Nel giro di pochi giorni i 9 workshop organizzati sono andati sold out, a dimostrazione del fatto che il Perugia Social Photo Fest non è solo un’esposizione fotografica ma un luogo dove potersi confrontare ed interventire, arricchendosi reciprocamente. Grandissimo anche il seguito da remoto con oltre 450.000 visualizzazioni tra social network e sito internet.

Tra i tantissime eventi collaterali, è stata annunciata in anteprima nazionale la rivista on line “NE.MO”  che, nel giro di sole tre settimane, è stata scaricata oltre 900 volte. In un’epoca in cui vi è un grande utilizzo dell’immagine fotografica, NE.MO vuole raccogliere e documentare diverse modalità di utilizzo della fotografia, oltre ad essere un promemoria, un contenitore, in cui differenti esperienze e progettualità possano confluire, incontrarsi ed intrecciarsi, come contributo concreto alla diffusione della cultura fotografica tra i professionisti della relazione di aiuto.

“Si chiude questa quinta straordinaria edizione del Perugia Social Photo Fest” – ha commentato Antonello Turchetti, Direttore Artistico della manifestazione – “Straordinaria non solo da un punto di vista numerico, abbiamo raddoppiato le presenze dell’edizione 2016, ma soprattutto da un punto di vista culturale e umano. Siamo una grande famiglia, in continua espansione, che ha individuato in Perugia e nel Festival il luogo perfetto per poter crescere, confrontarsi, apprendere, emozionarsi. Il PSPF si riconferma un festival necessario nel panorama italiano e internazionale. Un festival che ha un’idea precisa, una mission che porta avanti con estrema professionalità e in una logica di co-creazione con gli autori e con il pubblico. Un contenitore, che nonostante tentativi di imitazione, rimane unico nel suo genere. Il PSPF non è solo un festival di fotografia ma è soprattutto un luogo dove la cultura diventa il terreno per creare un rapporto profondo con la realtà umana, per comprenderla e accorciare quelle distanze imposte da una società che ci vuole sempre più distanti l’uno dall’altro.”




Genova, assegno divorzio: la Corte d’Appello ribalta la Cassazione. Decisivo il tenore di vita dei coniugi durante il matrimonio

La vicenda giudiziaria è la seguente: Luca Bettonte, numero uno di Erg, aveva fatto ricorso alla Corte d’Appello di Genova per ridurre l’assegno di mantenimento accordato alla ex moglie in sede di divorzio. Bettonte aveva anche chiesto la restituzione delle ingenti somme versate all’ex coniuge sul presupposto che il patrimonio mobiliare e immobiliare della stessa e il contributo versato per il mantenimento del figlio fossero sufficienti a far dichiarare la ex consorte economicamente autonoma. La ex moglie, Patrizia Barbato, si era difesa spiegando di aver sacrificato la propria carriera per far crescere professionalmente il marito. La Corte d’Appello di Genova, in palese contrasto con la sentenza della Corte di Cassazione del maggio scorso, ha deciso che l’assegno di divorzio dovrà rimanere proporzionato al tenore di vita avuto durante il matrimonio. A sostegno della decisione i giudici liguri pongono la difficoltà per la ex moglie di ricollocarsi nel mondo del lavoro e ciò a prescindere dalla sua autosufficienza economica. Il tenore di vita avuto durante il matrimonio torna quindi a essere criterio decisivo per il diritto all’assegno di mantenimento divorzile, nonostante i giudici di Cassazione, meno di un anno fa, lo avessero ritenuto non più applicabile. Un vero e proprio terremoto giurisprudenziale destinato a placarsi con la sentenza che verrà emessa sul punto nelle prossime settimane dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione

Susanna Donatella Campione




Bracciano, scuola media Giovanni Bosco: un esempio di come fare prevenzione sulla violenza di genere

BRACCIANO (RM) –Violenza di genere e stereotipi femminili. Questi gli argomenti trattati oggi dall’infermiera legale forense Cinzia Spaccatrosi e dall’avvocato Fabio D’Amato alla scuola media Giovanni Bosco di Bracciano. Un incontro voluto e organizzato insieme all’insegnante Lucia Minelli. Grande interesse e curiosità da parte degli studenti della scuola media che hanno posto numerose domande ai due relatori, anche in merito al come rapportarsi o ai pericoli dell’uscire la sera tardi.

“Il progetto è nato semplicemente parlando con una professoressa delle medie, – spiega Cinzia Spaccatrosi – la quale ha riferito tutto alla preside che si è interessata ed ha autorizzato una giornata sperimentale con una sola classe delle terze. Insieme all’avvocato D’Amato – prosegue l’infermiera legale forense – abbiamo fatto una lezione coinvolgente ed interattiva con i ragazzi che hanno posto parecchie domande sul tema delle violenze di genere. È stata un’ora abbondante priva di distrazioni e piena di attenzione sull’argomento… Per il prossimo anno scolastico mi hanno chiesto di fare un’altra lezione ma più in grande, in aula magna con tutte le classi e con supporti informatici per trasmettere video e slide”

Prosegue dunque l’importante opera di divulgare la politica della prevenzione riguardo la violenza di genere da parte di Cinzia Spaccatrosi e del legale Fabio D’Amato specializzato per la difesa delle vittime di violenza. Una tematica per la quale occorre non abbassare mai la guardia e che sicuramente affrontarla anche nelle scuole è un’ottima maniera di educare alla prevenzione.

L’infermiera legale forense Cinzia Spaccatrosi insieme all’avvocato Fabio D’Amato, ai maestri di judo Simona Piccioni (Ass. Arashi Judo), Riccardo Bernardini (III Dan Ass. Arashi Judo) e all’assistita Patricia Diaz (vittima di violenza di genere) hanno parlato di violenza di genere nel corso della puntata dello scorso 5 aprile di Officina Stampa.




Milano, arrestata la maestra violenta che maltrattava i bambini: ecco il video shock

MILANO – I Carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Monza, nei confronti di un’insegnante italiana, 45enne, ritenuta responsabile di maltrattamenti su minori.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Monza e condotta dai Carabinieri della Stazione di Varedo (MB), è partita da una denuncia presentata dal dirigente di un istituto scolastico locale, al quale erano pervenute delle segnalazioni da alcuni genitori di bambini dai 4 ai 6 anni d’età con cui si lamentavano di episodi di maltrattamenti ai danni dei minori.
L’investigazione, svolta anche con l’ausilio di attività tecniche, ha permesso di documentare la condotta, oltre che violenta, consistente in strattonamenti e schiaffi, anche verbalmente aggressiva, prevaricatrice e inducente una condizione di timore, di sottomissione e di continua costrizione, posta in essere dall’insegnante nei confronti dei bambini.

https://youtu.be/2yIjfXx62C4
Irene Tagliente




Nel futuro di Apple ci sono display curvi e comandi gestuali

Il futuro della telefonia mobile è sempre in continuo sviluppo, ma da Cupertino nei prossimi anni potrebbero arrivare novità sempre più golose per gli appassionati di tecnologia. Apple, infatti, starebbe lavorando su schermi curvi e su un sistema di controllo basato sui gesti delle dita, senza bisogno di toccare il display, per gli iPhone del futuro. Queste due caratteristiche, se venissero confermate, sarebbero volte a differenziare i prodotti del colosso statunitense nel mercato sovraffollato degli smartphone. A darne notizia è Bloomberg, che cita fonti a conoscenza dei fatti. Il controllo attraverso l’uso dei gesti consentirebbe ai futuri utenti dell’iPhone di impartire alcuni comandi muovendo le dita davanti allo schermo, ma senza toccarlo. La tecnologia alla base di questo tipo di interazione, tuttavia, è ancora in fase di ricerca e non arriverà nelle mani dei consumatori prima di un paio d’anni. Sempre in base alle indiscrezioni diffuse da Bloomberg, Apple sarebbe al lavoro anche sui display Oled curvi. A differenza degli schermi di Samsung, che si curvano ai bordi, quelli su cui lavora il colosso di Cupertino curverebbero gradualmente dall’alto al basso. Anche in questo caso la tecnologia è nelle prime fasi di ricerca e, seppure Apple decidesse di realizzarla, non entrerebbe in commercio prima di 2-3 anni. Guardando al futuro più vicino a noi, per il prossimo autunno, si attendono da Apple tre smartphone sulla falsa riga dell’iPhone X: uno da 5,8 pollici, un modello Plus da 6,5 pollici e uno da 6,1 con display Lcd e prezzo tagliato. Rimane da vedere se questo dispositivo possa essere l’erede dell’SE o un modello del tutto diverso. Troppo presto per tirare una traccia precisa fra indiscrezioni, anticipazioni e strategie di mercato della Mela. In ogni caso è sempre bello sapere che nei laboratori di sviluppo del colosso americano non stanno mai fermi e lavorano per presentare, nei prossimi anni, apparecchi innovativi con funzioni futuristiche che fino a qualche tempo fa potevano solo essere prodotti di fantasia.

 

F.P.L.




Palermo, narcotraffico e preziosi: ricostruiti gli interessi dell’uomo d’onore palermitano

PALERMO – Nella mattinata odierna, nell’ambito di un’operazione congiunta, i militari del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo e del Comando Compagnia Carabinieri di Bagheria hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica di Palermo – Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di 7 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, dei delitti di associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata ex art. 7 D.L. 152/91, convertito in L. 203/91, delitti contro la pubblica amministrazione e reiterate condotte di frode fiscale.

Il fulcro delle indagini è costituito dalle attività illecite riferibili a soggetto di elevato calibro criminale, già raggiunto da numerose sentenze di condanna irrevocabili, per le quali il predetto si trova tuttora detenuto. Per l’esecuzione dei provvedimenti sono stati impegnati circa 100 militari tra Carabinieri e Finanzieri dei Reparti sopra citati, con l’ausilio di unità cinofile per la ricerca di armi ed esplosivi.




Anguillara Sabazia, condoni edilizi: l’accordo “kamikaze” del sindaco e il rischio di dissesto finanziario

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Ti prorogo il contratto per 10 mesi, abbandono il procedimento pendente presso il Tribunale di Civitavecchia devolvendo la risoluzione di ogni controversia alla Camera Internazionale dell’Arbitrato, della Mediazione e della Conciliazione (AMC) e dulcis in fundo non predispongo un nuovo bando. Questo in estrema sintesi quanto avvenuto ad Anguillara Sabazia che ora rischia concretamente il dissesto finanziario qualora venisse accolta la richiesta di risarcimento danni pari a 2,5 milioni di euro presentata dalla Sogeea SpA al Comune.

Una vicenda che inizia nel 2014 con la stipula di un contratto tra la Sogeea SpA e il Comune di Anguillara per il servizio di istruzione delle pratiche di condono edilizio.

Contratto che in corso d’opera porta ad una controversia tra i due soggetti, pendente presso il Tribunale Civile di Civitavecchia, con richiesta di risarcimento per circa 400 mila euro a danno dell’Ente Pubblico. In questo frangente per la Sogeea SpA si avvicina la scadenza contrattuale e l’amministrazione guidata dalla sindaca Sabrina Anselmo decide quindi di prorogare il termine di 10 mesi portando la nuova scadenza al 29 marzo 2018. E la sindaca lo fa firmando un accordo, proposto dalla stessa Sogeea, che oltre a prorogare il termine di scadenza di ulteriori 10 mesi fa aderire il Comune di Anguillara alla procedura di mediazione abbandonando di fatto la controversia pendente presso il Tribunale di Civitavecchia. Il tutto senza istituire un nuovo bando e portando il Comune a restare col servizio sospeso dopo il 29 marzo 2018. Un servizio che dovrebbe riprendere in house a partire dal prossimo 20 aprile. Una scelta che viene motivata dal Comune di Anguillara Sabazia e dalla Sogeea S.p.a. di comune accordo in considerazione dei “tempi particolarmente lunghi della giustizia civile”. Così la risoluzione di ogni controversia relativa al contratto di appalto compresa quella di cui al giudizio in questione viene di fatto demandata alla Camera Internazionale dell’Arbitrato, della Mediazione e della Conciliazione (AMC).

Silvio Bianchini (Pd): “Una situazione drammatica”

“Non si capisce il motivo per il quale è stato firmato un accordo che ha prorogato la scadenza del contratto con la Sogeea di 10 mesi senza prevedere una transazione a chiusura del contenzioso e soprattutto senza istituire un nuovo bando”. Ha dichiarato il Consigliere di opposizione in quota Pd Silvio Bianchini che ha definito la situazione venutasi a creare quest’oggi ad Anguillara come drammatica. “Questo grazie all’incompetenza di un’amministrazione – ha proseguito Bianchini – che dove ha messo mani ha creato solo danni”. E in effetti la scelta di rinunciare al procedimento al Tribunale civile, dove l’amministrazione comunale avrebbe quantomeno guadagnato tempo – in media un procedimento dura anche 10 anni – in favore di una mediazione arbitrale che vede invece tempi ristretti e che potrebbe rivelarsi fatale per il Comune di Anguillara, non sembra proprio una scelta azzeccata. Il Consigliere Silvio Bianchini ora vuole vederci chiaro e farà un nuovo accesso agli atti per capire le motivazioni di questa nuova richiesta di risarcimento danni da parte della Sogeea SpA.

Un contenzioso che ora non è più di 400 mila euro bensì di 2 milioni e mezzo di euro che la Sogeea SpA ha notificato per Pec lo scorso 6 aprile all’Ente locale. E che a breve verrà discusso con la mediazione arbitrale grazie all’accordo “kamikaze”.




Il signore degli anelli: al via la serie televisiva

Nelle guerre dello streaming Amazon porta in tv a carissimo prezzo il “Signore degli Anelli”: la divisione televisiva del colosso dell’e-commerce ha strappato a Netflix, Hbo, Apple e Disney i diritti per trasferire la saga creata da E.R. Tolkien dal grande al piccolo schermo, con uno show da un miliardo di dollari di cui sono già in programma cinque stagioni.

La nuova serie potrebbe includere materiale inedito di Peter Jackson, il regista delle due trilogie cinematografiche ambientate nel Regno di Mezzo, “Signore degli Anelli” e “L’Hobbit”, scrive oggi l’Hollywood Reporter. Dietro se se’, l’iniziativa ha le tasche profonde della società fondata da Jeff Bezos: l’accordo con gli eredi Tolkien, la casa editrice HarperCollins e la New Line (di Warner Brothers) che ha distribuito i film e’ costato 250 milioni di dollari, a cui devono aggiungersi le spese per cast, set e effetti speciali, con prospettive di un cartellino del prezzo finale valutato che fa della serie, secondo l’Hollywood Reporter, “lo show televisivo più costoso della storia”.

Un termine di paragone da’ la misura dell’impegno di Amazon: la stagione piu’ cara di Game of Thrones, la numero sei, e’ costata cento milioni di dollari, una cifra gia’ da capogiro, ma sborsata da Hbo dopo che la serie di era dimostrata campione di audience, mentre Amazon si e’ impegnata a spendere dieci volte tanto ancor prima dell’inizio delle riprese. La produzione comincerà nell’arco del prossimo biennio, ha indicato la rivista specializzata nel mondo dell’entertainment. Nessuna indicazione e’ stata data finora sul cast.




Cyberterrorismo, operazione Ansar: smantellato il canale isis su Telegram “Khilafah News Italia”

Gli specialisti della Sezione per il contrasto al “Cyberterrorismo” del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e del Compartimento di Trieste, in stretto raccordo operativo con le Digos del capoluogo friulano e di Udine, hanno portato a conclusione una complessa attività tecnico-investigativa, avviata nel mese di dicembre 2016 e finalizzata all´identificazione dei membri del canale Telegram denominato “Khilafah News Italia”.

Il canale, frequentato da circa 200 utenti, consentiva unicamente al suo amministratore la pubblicazione di messaggi testuali, immagini, video e audio

All´interno del canale, risultato essere tra i principali veicoli della narrativa del Califfato, venivano pubblicati messaggi di propaganda dello Stato Islamico, originariamente prodotti in lingua araba dai diversi official media del Califfato e tradotti in lingua italiana, rivolti in particolare ai c.d. “lupi solitari” presenti sul territorio nazionale. Ad esempio, veniva pubblicata la traduzione in italiano del testo di rivendicazione dell´attentato terroristico occorso nella città tedesca di Berlino il 19 dicembre 2016. L´hashtag #califfatoIT, presente in tutti i contenuti pubblicati sul canale Telegram descritto, aveva una doppia funzione, quella di indirizzare i contenuti a tutti i sostenitori e simpatizzanti dello Stato Islamico presenti sul territorio nazionale, nonché di indicare a livello internazionale la presenza di una “sezione” italiana attiva. Inoltre, sullo stesso canale Telegram, venivano pubblicati i link di collegamento ad altre piattaforme per la condivisione di video, quali Youtube, Google Photos e Google Drive, dai quali era possibile visualizzare video in lingua araba, ai quali erano stati aggiunti sottotitoli in lingua italiana. La traduzione dei contenuti risultava particolarmente precisa ed accurata, con la perfetta corrispondenza tra i termini arabi e quelli italiani, evidenza questa che denotava eccellenti conoscenze linguistiche.

Considerata l´impossibilità di acquisire elementi investigativi utili all´identificazione dell´amministratore del “Khilafah News Italian” attraverso canali ufficiali diretti, in quanto risultava impossibile risalire attraverso strumenti ordinari agli effettivi utilizzatori della piattaforma Telegram, gli operatori della Specialità hanno attivato una mirata attività di raccolta informativa che ha permesso in primo luogo di orientare l´attività di individuazione dell´amministratore del canale. All´identificazione di questi, resa particolarmente difficile anche per l´utilizzo di tecniche di anonimizzazione evolute (connessioni attraverso servizi di VPN e nodi TOR), si è pervenuti soltanto a seguito di una complessa e articolata attività tecnica d´indagine svolta da personale del Servizio Polizia Postale anche attraverso l´utilizzo di software sviluppati ad hoc e rivelatisi di particolare efficacia.

Le successive attività d´indagine, dirette dal Procuratore Capo del Tribunale per i Minorenni di Trieste dr. Leonardo TAMBORINI e svolte attraverso l´attivazione di servizi di intercettazione delle comunicazioni telematiche, telefoniche ed ambientali, nonché riscontrate da servizi di diretta osservazione effettuati dalle Digos di Trieste ed Udine, hanno consentito di acquisire concreti elementi di prova a carico di un cittadino italiano minorenne di c.d. “seconda generazione”, nato in Italia da genitori di origine algerina, indagato per il reato di cui all´art. 414, ultimo comma, c.p., per aver compiuto attività di proselitismo a favore dell´ISIS mediante diffusione e traduzione di contenuti propagandistici sui predetti gruppi e canali Telegram, segnalando video, sino ad evidenziare le istruzioni contenute in alcuni videomessaggi per la costruzione di ordigni.

Nonostante la giovane età, il minore risultava in possesso di elevate capacità tecnico-informatiche padronanza linguistica non comune e approfondita conoscenza dei principali testi sacri dell´Islam.

Dimostrava inoltre una forte determinazione a svolgere un ruolo da leader e da punto di riferimento per tutti coloro che intendevano partecipare attivamente alla causa jihadista. A tal fine, aveva creato un canale dal titolo in arabo “Stato Islamico frontiera d’Europa” con circa 60 membri, affidando ai componenti del gruppo la traduzione in lingua spagnola, francese e italiana delle notizie da lui reperite, allo scopo di diffonderle nel modo più capillare possibile. La condotta è risultata aggravata in quanto commessa attraverso strumenti informatici e telematici. L’attività investigativa ha consentito di riscontrare e raccogliere elementi in ordine alla commissione, da parte dell’indagato, di una serie di delitti compiuti attraverso l’uso della rete Internet – attraverso la quale il minore creava canali e gruppi che gestiva personalmente, con il ruolo di amministratore, sulla piattaforma di messaggistica criptata Telegram, assegnando di volta in volta precisi compiti agli altri partecipanti. L´utilizzo della piattaforma di comunicazione permetteva quindi la più pervasiva diffusione della propaganda islamista ed un´efficace attività di indottrinamento, sino ad arrivare alla promozione di se stesso nel ruolo di effettivo facilitatore, ovvero come figura di raccordo con organizzazioni terroristiche internazionali, allo scopo di aiutare e assistere i combattenti che intendevano recarsi nei territori di guerra. Tale attività era resa possibile dai contatti verso l´estero intrattenuti autorevolmente dall´indagato. In una delle tante conversazioni, il minore si rendeva disponibile a fornire aiuto per raggiungere lo Stato Islamico e unirsi alle file dei combattenti del Califfato, scrivendo testualmente: “Ma volevo dire che ti posso aiutare nella tua impresa”: Akhi lo faccio perché è un piacere ed è un dovere. Non avrai solo indicazioni. Ci sono molti fratelli che sono in fila. Comunque tu non abbassare mai la guardia”.

Nel corso delle indagini si è inoltre rilevato che l´indagato era dedito anche a un´attività “formativa”, relativa alla progettazione e alla costruzione di ordigni artigianali, così come esplicitato in un video che pubblicizzava nel “suo” canale Telegram. L’utente infatti commentava il video con frasi tipo: “Semplice no” e aggiungeva “Il fratello ci ha messo 15 minuti per creare una “bomba”‘ e che “il materiale è roba semplice che compri al supermercato”. Altro episodio rilevante è risultato quello per cui, all´interno del medesimo canale Telegram, il minore poneva ai partecipanti il seguente quesito: “‘Salve, come faccio a far passare una cintura esplosiva attraverso le porte automatiche?”. In risposta riceveva il seguente messaggio, in lingua araba: “Il materiale utilizzato nella cintura deve essere il […] Si tratta di un materiale plastico inodore per cui è impossibile che venga scoperta sia dai cani addestrati che dagli apparati di controllo degli aeroporti. E´ possibile che superi i controlli dell´aeroporto con la stessa facilità con cui vengono superati da qualsiasi pezzo di plastica. Con la volontà di Allah ne parleremo dettagliatamente nei prossimi giorni dando indicazione su come fabbricarlo”.

Nel corso delle attività d´indagine, ed in particolare durante una chat, emergeva come l´indagato, nonostante la giovanissima età, risultasse fortemente radicalizzato al punto, da potersi ritenere che fosse pronto a realizzare un dispositivo rudimentale per compiere un´azione presso l´istituto scolastico da lui frequentato. Grazie ai servizi di pedinamento posti in essere in collaborazione con le Digos territoriali, si sono potuti attuare dispositivi che hanno consentito di agire tempestivamente, sottoponendo ad un controllo lo zaino del minore, al cui esito sono stati rinvenuti diversi documenti manoscritti in lingua araba ed una bandiera dell´ISIS realizzata manualmente dal ragazzo. Le successive perquisizioni domiciliari effettuate a suo carico, hanno consentito di sequestrare ingente materiale informatico, il quale, all´esito delle analisi forensi, ha confermato quanto ipotizzato e ricostruito dagli investigatori. Oltre ai risultati operativi conseguiti, “l´Operazione ANSAR” presenta ulteriori profili di rilevanza sia giudiziaria che sociale, in quanto viene riconosciuta la pericolosità reale delle iniziative adottate dell´indagato, le quali, lungi da esaurire i propri effetti nella “dimensione virtuale” della Rete, sono risultate concretamente rilevanti. Inoltre, il puntuale intervento della Procura dei minori e della Polizia di Stato ha consentito di superare la mera fase accertativa della responsabilità penale del minore e soprattutto, grazie agli strumenti messi a disposizione dall´ordinamento, l´avvio di un dedicato percorso di recupero e deradicalizzazione, reso possibile dallo “scollegamento” del giovane dalla rete del c.d. “cyber jihad”.

Irene Tagliente




Bridge, i ragazzi siciliani campioni d’Italia

La Sicilia trionfa ai Campionati italiani giovanili di Bridge conquistando cinque medaglie e con esse il titolo di regione più premiata. I portabandiera della trinacria allineano due ori, due argenti e un bronzo, imponendosi sul podio di Salsomaggiore Terme, sede di tutti i Campionati nazionali di quello conosciuto come lo sport della mente. Due le categorie di gioco previste per la tre giorni di gara: Esordienti ed Esperti. Due anche le discipline in programma: a squadre e a coppie.

Nella categoria degli Esordienti i ragazzi di Catania hanno letteralmente dominato

Sotto l’insegna dell’Associazione Sportiva Convivium, Emmanuele Beninati, Salvatore Di Carlo, Simone Rocco e Francesco Vecchio hanno conquistato l’oro a squadre. I quattro neo Campioni sono seguiti sul podio dai concittadini dell’Associazione Etna Bridge: Massimiliano Cardone, Emanuele Corsaro, Flavio Intravaia e Giorgio Pennisi. Di Carlo – Vecchio hanno centrato l’obiettivo più prestigioso anche nella gara a coppie, mentre Beninati – Rocco hanno vinto nella stessa competizione il bronzo. I quattro campioni frequentano l’istituto tecnico commerciale De Felice Giuffrida Olivetti e proprio qui hanno imparato questo sport della mente, attraverso il programma di insegnamento “Bridge a Scuola”.

Vecchio: “Quando ci hanno parlato di Bridge pensavo fosse solo un gioco di carte”

“Invece mi si è aperto un mondo!” Di Carlo conferma: “È incredibile come il Bridge ti apra la mente. Lo consiglio a tutti i miei coetanei. Improvvisamente, studiare diventa più facile perché il cervello è allenato.” Hobby o sport? Entrambi non hanno dubbi: “Vogliamo continuare con l’agonismo. Pratichiamo anche altri sport, ma il Bridge ci dà la possibilità di misurarci in qualcosa di esclusivamente mentale e la sensazione di vincere una sfida di intelligenza è eccezionale. Il sogno più grande sarebbe arrivare a rappresentare l’Italia in Nazionale, ma sappiamo che bisognerà impegnarsi molto per riuscirci.”