ANBI, all’indomani del del decreto “Aiuti bis” prosegue il paradosso di non permettere lo scambio elettrico sul posto

Vincenzi: “Far pagare, a prezzi di mercato, l’energia necessaria alla gestione idraulica per la salvaguardia dalle alluvioni e la distribuzione irrigua per produrre cibo, è come far pagare l’acqua ai vigili del fuoco per spegnere gli incendi.”

La bolletta dell’energia elettrica, a carico dei Consorzi di bonifica (e quindi dei cittadini) sta assumendo dimensioni insostenibili: in media, il sistema consuma annualmente 600.000 MegaWattora, ognuno dei quali sul mercato libero, nel 2021, costava € 125,46, oggi invece è salito a € 441,65!

A ciò si aggiunge un incremento del 30% nei costi e nei consumi per il 2022, dovuto alla necessità di contrastare siccità ed alte temperature nelle campagne; il che significa una previsione di spesa complessiva pari a € 344.487.000, cioè circa 269.211.000 euro in più rispetto all’anno scorso!

Così, all’indomani del decreto “Aiuti bis”, ANBI torna a proporre la paradossale vicenda del cosiddetto “scambio elettrico sul posto”.

“L’esempio che segue è quanto mai esemplificativo, – precisa Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) –considerato l’interesse pubblico di entrambe le attività: far pagare, a prezzi di mercato, l’energia necessaria alla gestione idraulica per la salvaguardia dalle alluvioni e la distribuzione irrigua per produrre cibo, è come far pagare l’acqua ai vigili del fuoco per spegnere gli incendi.”

“Non solo – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – I Consorzi di bonifica ed irrigazione sono produttori di energia rinnovabile, idroelettrica e fotovoltaica, ma ne possono utilizzare solo la minima parte necessaria all’esercizio dell’impianto in loco; il resto della produzione la devono cedere ad un ente gestore per poi riacquistarla ad un prezzo maggiorato. La nostra richiesta, già prevista in un emendamento al precedente Decreto Aiuti ma mai arrivato in Aula, è di poter utilizzare l’energia autoprodotta per la gestione di tutti gli impianti dell’ente consortile.”

La vicenda ha assunto contorni di straordinaria importanza di fronte ad una bolletta quadruplicata nel giro di un anno.

“A questo punto – aggiunge il Presidente di ANBI – è bene ricordare che i costi della gestione ordinaria dei Consorzi di bonifica sono suddivisi fra i consorziati, che sono proprietari di immobili e, nel caso dell’irrigazione, aziende agricole. E’ evidente che le amministrazioni consortili, che non hanno scopo di lucro e non possono chiudere i bilanci in rosso, riverseranno i maggiori oneri sull’ammontare dei contributi consortili con scontate conseguenze sui bilanci familiari e sul costo dei prodotti agricoli. Questo, nonostante ci sia la palese possibilità di abbassare sensibilmente i costi energetici!”

“Quello elettrico è un onere (a carico della comunità anche attraverso un inevitabile aumento dei costi dei prodotti alimentari), che potrebbe essere in larga parte abbattuto permettendo, ai Consorzi di bonifica ed irrigazione, l’utilizzo dell’energia autoprodotta per tutti i compiti d’istituto e non solo a servizio dell’impianto di produzione. La soluzione – conclude il DG di ANBI – è talmente lapalissiana e nell’interesse collettivo che la domanda sorge spontanea e la risposta è pressoché scontata: a chi giova non permetterlo?”




Huawei Mate Xs 2, lo smartphone pieghevole arriva in Italia

Huawei ha svelato l’arrivo in Italia del Mate Xs 2 il nuovo smartphone pieghevole, risultato dei recenti studi della compagnia nello sviluppo dei foldable. La cerniera a doppia rotazione Falcon Wing con piega piatta rende il Mate Xs 2 sia resistente che compatto. Il display pieghevole True-Chroma è da 7,8 pollici mentre il sistema di fotocamere True-Chroma poggia su un sensore da 50 megapixel, con fotocamera ultra-angolare da 13 megapixel e teleobiettivo da 8 megapixel. Particolarità del telefono è il cosiddetto Composite Screen, che ha un design simile a quello dei sistemi anti-collisione delle auto, per ammortizzare meglio gli urti. Da aperto, il display ha una risoluzione di 2480 x 2200 pixel, con frequenza di aggiornamento fino a 120 Hz. Da chiuso, il pannello da 6,5 pollici è ancora utile per usare tutte le app che si vuole, in modalità smartphone classico. A differenza della concorrenza, il Mate Xs 2 conserva la sua peculiare apertura verso l’esterno, piuttosto che a mo’ di libro come il Galaxy Z Fold 3. Mate Xs 2 è dotato di una batteria da 4600 mAh e supporta il SuperCharge 66 W che, secondo l’azienda, migliora la durata della batteria in standby. Il telefono supporta solo la rete 4G e il sistema operativo è Emui 12, basato su Android ma senza le app di Google e il Play Store, per il noto ban da parte del governo degli Stati Uniti sugli affari intrattenuti da Huawei con produttori di hardware e servizi americani. C’è però tutto l’ecosistema che negli ultimi anni il colosso cinese ha realizzato intorno ai suoi dispositivi, compresa AppGallery che oramai supporta quasi tutti i principali software utilizzati dagli utenti. Fino al 31 agosto, Huawei Mate Xs 2 sarà in pre-ordine solo su Huawei Store al prezzo di 1.999,90 euro e, con il deposito di 10 euro, si otterrà uno sconto di 100 euro e in omaggio le nuove FreeBuds Pro 2. Il telefonino pieghevole di ultimissima generazione sarà in vendita dal 1 settembre, con le FreeBuds Pro 2 in omaggio solo fino al 30 settembre.

F.P.L.




Calcio a 5: il movimento italiano continua a crescere

Continua costante la crescita del calcio a 5 in Italia, uno sport sempre più diffuso sul territorio nazionale e apprezzato da fasce ormai ampie di appassionati. Con oltre 3 milioni e mezzo di praticanti e più di 105mila tesserati ai vari Comitati regionali, il futsal si attesta come una delle realtà sportive dalle maggiori prospettive: ecco cosa sta accadendo da nord a sud.

Futsal: oltre 3 milioni i praticanti in Italia

Nel Paese in cui il calcio più che uno sport è quasi una religione, non poteva non trovare terreno fertile il calcio a 5, una versione ideata in Uruguay nel 1930 giocabile più facilmente su campi di dimensioni più piccole rispetto a quelli del calcio a 11. Diffusosi in Italia a partire dagli anni ’50, il futsal inizia a essere “regolamentato” sul finire degli anni ’70, con la nascita della Federcalcetto, successivamente scissa in Federazione Italiana Calcetto e Lega Italiana Calcetto (oggi del futsal se ne occupa la Divisione Calcio a 5 della FIGC).

In una quarantina d’anni, enormi passi avanti sono stati fatti dal movimento “calcettistico” italiano, sia da un punto di vista organizzativo che tecnico, come dimostrano le vittorie dei campionati europei del 2003 e 2014 e il secondo posto ai mondiali 2004 di Taiwan, dove l’Italia è stata sconfitta in finale dalla Spagna, una crescita certificata anche dai numeri relativi ad appassionati e tesserati.

Secondo le statistiche, si stima che i praticanti di calcio a 5 in Italia siano infatti oltre 3 milioni e mezzo, con più di 105mila tesserati nei vari Comitati Regionali nel 2016 (+73% rispetto a quanto registrato nel 2008). Tutto ciò si traduce in campionati più competitivi e in un maggiore giro d’affari complessivo generato dal mondo del futsal.

TV, web e giornali: l’attenzione dei media per il calcio a 5

Il calcio a 5 è sempre più visibile anche a livello mediatico, il che sta favorendo una maggiore conoscenza di questo mondo da parte dei curiosi e, di conseguenza, un più ampio seguito di pubblico su tutto il territorio nazionale. Le stesse TV, per esempio, oggi investono cifre interessanti per acquisire i diritti di trasmissione del campionato, come dimostra per esempio la trasmissione della finale scudetto tra Feldi Eboli e Olimpus Roma su Sky Sport Calcio, ma non mancano portali di streaming come FutsalTV interamente dedicati a live, video e news sulle varie competizioni maschili e femminili.

La crescente attenzione al futsal è dimostrata anche dalla presenza ormai fissa di articoli sulle maggiori testate sportive e di quote con statistiche aggiornate sui siti di scommesse come Betway, che seguono quotidianamente le vicende delle squadre di calcio a 5 partecipanti ai campionati, altra novità molto interessante se si considera l’aumento del numero di persone che oltre a puntare sulla serie A e B del “tradizionale” calcio a 11 si dedicano a pronosticare i risultati di campionati e coppe di calcetto.

La copertura da parte dei media, peraltro, risulta in costante aumento anche negli altri Paesi europei, a dimostrazione delle potenzialità di questo gioco e dell’interesse che lo stesso sta suscitando nell’intera popolazione sportiva, un elemento da non trascurare a livello istituzionale per pianificare azioni di supporto economico e strutturale.




Lifestyle, da bevanda imperiale a trend dell’estate: la grattachecca si evolve e conquista l’Italia con un cocktail che si gusta al cucchiaio

Oltre al più popolare nome con cui è famosa nella Capitale, viene denominata “ghiacciata” dalla Treccani, “rattata” o “cazzimbocchio” a Napoli, “grattatella” a Palermo, “grattamarianna” a Bari e “scirubetta” in Calabria: nata sui monti laziali in epoca romana, la storica bevanda impazza nei chioschi di tutto lo Stivale

Gratta, gratta Checca”: con queste parole un marito dell’antica Roma chiedeva alla propria moglie di grattare la checca”, ovvero il blocco di ghiaccio recuperato sui monti e conservato sotto terra, per preparare la famosa “grattachecca”. Una bevanda tradizionale talmente rinfrescante e gustosa che, a distanza di secoli, persino Caterina de’ Medici fece richiesta di uno specialista da portare con sé alla corte del Re di Francia per avere la propria razione quotidiana di “ghiaccio zuccherato e profumato”. Dal Rinascimento si passa alla storia contemporanea: la gustosa miscela di origine romana conquista i cuori e i palati di tutta Italia a tal punto da essere chiamata in diversi modi a seconda della provincia di riferimento. Come riportato da Treccani il nome corretto in italiano è “ghiacciata”, anche se a volte viene denominata “granatina”, a Napoli la chiamano “rattata” o “cazzimbocchio”, a Palermograttatella”, a Barigrattamarianna” e in Calabriascirubetta”. A prescindere dal nome e dal dialetto, resta costante la ricetta classica che prevede l’utilizzo, appunto, di ghiaccio tritato con l’aggiunta di vari tipi di sciroppo, tra cui menta, orzata, limone, latte di mandorla oppure tamarindo, amarena e limone. Il tutto talvolta viene arricchito da pezzi di frutta tropicale come cocco e cedro. A livello di preparazione, inoltre, è importante mettere in risalto il fatto che il ghiaccio va tritato grossolanamente e lasciato riposare per un breve lasso di tempo. Altro punto da ricordare: la grattachecca va consumata in fretta perché, se si scioglie, perde tutta la sua unicità.

Questo suo tratto distintivo ha consentito alla nota miscela d’impazzare ancora oggi nei chioschi di tutto il territorio nazionale, entrando persino nelle grazie di numerosi vip. E non è finita qui, la grattachecca ha assunto infatti una rilevanza tale per essere scelta anche come protagonista di“Unusually Refreshing Summer Tour” organizzato da Hendrick’s Gin, brand internazionale specializzato nella realizzazione del noto distillato, in programma dal 22 luglio al 18 settembre. “Porteremo in Italia la freschezza necessaria per combattere il caldo estivo – afferma Solomiya, Brand Ambassador Italia di Hendrick’s Gin – La tradizionalità della grattachecca, bevanda storica e soprattutto made in Italy, si sposa alla perfezione con il nostro gin. Realizzeremo tante ricette gustose e dissetanti per soddisfare i cuori e i palati degli appassionati dell’intero territorio nazionale durante un tour della durata di circa otto settimane. La ricetta della nostra personalissima grattachecca, come da tradizione, prevede l’utilizzo di ghiaccio tritato arricchito da circa 3 ml di Hendrick’s gin e 6 ml di sciroppo a disposizione in tre varianti, ovvero limone, cetriolo e rosa. In questo modo, le persone potranno evadere momentaneamente dalle città più calde per vivere la freschezza della Scozia, Paese di origine del nostro gin. In aggiunta al tour, abbiamo approfittato del periodo estivo anche per lanciare un nuovo cocktail: si tratta di «Hendrick’s & T», frutto dell’incontro tra il gin scozzese e il thè freddo che vengono miscelati con una foglia di menta e un pizzico di succo di lime, donando freschezza ed energia”.

La storia della grattachecca, come già accennato, parte da lontano: nell’epoca dell’antica Roma, infatti, lo scrittore Plinio il Vecchio all’interno dell’opera “Naturalis Historia” la descrive come un’antenata del sorbetto, definendola come “una bevanda composta da ghiaccio finemente tritato e miele con un’altra porzione di ghiaccio e succo di frutta”. Un’altra curiosità interessante riguarda la neve necessaria per ottenere il ghiaccio utile a realizzare la bevanda che veniva raccolta dai cosiddetti “nevaroli”: in seguito la neve stessa veniva imballata nella paglia e trasportata sui carri, una volta giunta a destinazione veniva pressata e conservata nelle apposite neviere”, ovvero ambienti freschi e spesso interrati. Il percorso alla scoperta della storica granita prosegue con gli“acquafrescai vesuviani”:questi trasportavano il ghiaccio attraverso appositi carretti e lo consegnavano ai chioschi proprio per realizzare la bevanda. Negli anni ‘50, in assenza di bicchieri monouso, l’ambulante di turno grattava il ghiaccio e depositava il tutto nel palmo delle mani dei bambini, versando infine lo sciroppo al gusto desiderato. Passando all’attualità, oggi la grattachecca viene rigorosamente preparata a mano nei chioschetti storici dei Rioni Trastevere, Testaccio e Prati, situati nella zona di Ponte Milvio e nei quartieri Trieste e Trionfale. E non è finita qui: a testimonianza della sua notorietà su scala nazionale, la grattachecca è apparsa addirittura in una domanda di logica dei test d’ammissione per le professioni sanitarie all’Università La Sapienza.

Entrando più nello specifico delle celebrazioni nazionali della grattachecca, lo “Unusually Refreshing Summer Tour” si suddivide in due fasi. In primo luogo, è stato organizzato un tour diurno con tanto di “Hendrick’s Cargo Bike” nelle principali città italiane che offrirà gratuitamente ai consumatori il cocktail al cucchiaio. In secondo luogo, inoltre, si svolgerà anche un tour serale con dueHendrick’s Cargo Bikesposizionate all’interno di ben 90 locali selezionati in tutta Italia. Per l’occasione saranno organizzate due serate al giorno nella stessa città all’interno di due locali differenti, ovvero i due più influenti della zona. A completamento del tour ecco anche un contest a cui i concorrenti potranno partecipare, scattando una foto che rappresenti l’estate e la freschezza da caricare su una landing page apposita e sui propri canali social con l’#hendricksrefreshingsummer. Per il vincitore della challenge fotografica ci sarà una fornitura omaggio di 24 bottiglie di Hendrick’s Original e due di Hendrick’s Neptunia. Per concludere, ecco infine le città che saranno coinvolte nel tour con le relative date: Palermo (dal 22 al 26 luglio), Catania (dal 27 al 31 luglio), buona parte della Calabria tra cui Reggio Calabria (dal 3 al 7 agosto) e Crotone (dal 9 al 12 agosto), Lecce (dal 13 al 17 agosto), Bari (dal 18 al 21 agosto), Salerno insieme alla Costiera Amalfitana (dal 24 al 28 agosto), la Versilia (dal 31 agosto al 3 settembre), Roma (dall’8 all’11 settembre) e Milano (dal 14 al 17 settembre).




Viterbo, al teatro romano di Ferento si celebra il mito di Lucio Battisti

Giovedì 28 luglio alle 21.15 due ore di concerto con i Battisti Legend e special guest Nicky Nicolai

VITERBO – Torna la grande musica al teatro romano di Ferento. Giovedì 28 luglio alle 21.15, il concerto “Battisti Legend”, affidato a una straordinaria band composta da Roberto Pambianchi (voce), Andrea Minissale (pianoforte), Davide Papaleo (chitarra), Alberto Biasin (basso), Gabriele Morcavallo (batteria) special guest Nicky Nicolai – canta Mina.

Sarà un concerto di due ore, durante il quale verranno riproposti alcuni dei più grandi successi di una “Leggenda” della storia della musica pop-rock: Lucio Battisti.

Una Leggenda, senza confini. David Bowie, uno che di pop-rock se ne intendeva, espresse più volte la sua stima e la sua ammirazione incondizionata nei confronti di Lucio Battisti: «della musica pop italiana, mi piace tutto quello che ha fatto Lucio Battisti» e ancora: «Lou Reed e Lucio Battisti sono gli interpreti che preferisco». Ancora: nel 1974, Mick Ronson, chitarrista di David Bowie, incise un 45 giri con “Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi”, dal titolo Music is Lethal e firmato Battisti-Bowie: musica di Lucio Battisti e testo di David Bowie. Alla domanda di un giornalista inglese: «Lei pone la coppia Mogol-Battisti sullo stesso piano artistico di Lennon-McCartney?» Bowie rispose: «Sì, Mogol-Battisti sono sullo stesso livello».

Luciano Pavarotti affermò: «Nella sua musica c’è qualcosa che ricorda Puccini». Mogol rivelò: «Forse a qualcuno sfugge il fatto che Sir Paul McCartney abbia quasi tutti i dischi di Lucio Battisti». Lucio Battisti, un mito.

Roberto Pambianchi, Davide Papaleo, Alberto Biasin, Andrea Minissale e Gabriele Morcavallo (batteria), dal lontano 2002 insieme per vivere il vastissimo repertorio del cantautore reatino, con più di 300 concerti, su tutto il territorio nazionale, registrando spesso, il tutto-esaurito. E in effetti, è il gruppo più titolato, fra tutte le cover band, ad affrontare il mondo di Lucio Battisti.

Vanta infatti, partecipazioni a numerose trasmissioni televisive e radiofoniche dedicate a Battisti, tra le quali ricordiamo “Dossier”, storico settimanale di approfondimento della testata Tg2, RAI International, SAT 2000, e un servizio, con intervista, nel 2006, che il TG2 dedicò proprio a Roberto Pambianchi.

Da non dimenticare, la stima e le parole lusinghiere del giornalista Edmondo Berselli e di Mogol, le collaborazioni con Alberto Radius, e Detto Mariano.
E un premio, il Premio Emozioni (per la voce), ottenuto nel 2013, e consegnato anche a Mogol, Alberto Radius ed Enrico Ruggeri. Una serata straordinaria con un concerto da seguire fino in fondo.

La stagione teatrale di Ferento è organizzata dal Consorzio Teatro Tuscia, con la direzione artistica di Patrizia Natale, con il supporto del Comune di Viterbo, della Fondazione Carivit e dell’ Ance Viterbo




Meteo, le correnti atlantiche indeboliscono l’anticiclone africano: in arrivo rovesci e temporali

Tra giovedì 28 e venerdì 29 luglio è atteso il passaggio di un’altra perturbazione al Nord con interessamento anche marginale del Centro

E dopo settimane roventi arrivano rovesci e temporali sul Nord Italia. C’è da dire che le precipitazioni in arrivo porteranno un po’ di sollievo ma non avranno effetti significativi sulla forte siccità che attanaglia la Penisola.

Il primo passaggio è previsto tra stasera e domani. Si tratta di fenomeni irregolari che, a causa degli intensi contrasti termici, potranno risultare di forte intensità anche con grandine e colpi di vento; i fenomeni saranno più probabili su Alpi, Prealpi, alte pianure e Nord Est. Qualche rovescio non escluso anche sul nord Appennino. Le temperature subiranno una diminuzione ma saranno ancora superiori alle medie tipiche del periodo. Saranno poche le variazioni degne di nota altrove.

Nel corso della settimana le perturbazioni dovrebbero toccare anche l’Appennino centro meridionale, specie nel pomeriggio. Tra giovedì 28 e venerdì 29 luglio è atteso il passaggio di un’altra perturbazione al Nord con interessamento anche marginale del Centro che sarà più interessato nella giornata di sabato 30 luglio. Temperature in nuova diminuzione.

La buona notizia è che finalmente l’anticiclone africano, che sta caratterizzando questa stagione estiva, mostra indebolirsi per via delle correnti atlantiche che si abbassano di latitudine. Questo comporterà un aumento della instabilità su parte d’Italia ed uno smorzamento del gran caldo africano.




Siccità, ANBI: “In pericolo la più grande riserva idrica della Toscana”

Vincenzi: “Auspichiamo che la crisi politica non fermi gli iter procedurali in atto ad ogni livello nel Paese, perché i territori non se lo possono permettere”

La siccità sta pregiudicando la più grande riserva idrica della Toscana: un giacimento di oltre 700 milioni di metri cubi d’acqua, che si trova sotto la Piana di Lucca e rifornisce gli acquedotti di ben 4 delle 10 province della regione (Lucca, Pisa, Livorno e la Valdinievole, nel pistoiese), dissetando oltre 1 milione di abitanti.

A lanciare l’allarme è l’ANBI attraverso il locale Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord, il cui Presidente, Ismaele Ridolfi, ha diffuso una lettera aperta per mettere a disposizione delle amministrazioni e della collettività tutti i progetti predisposti dall’ente di bonifica per realizzare interventi straordinari sul sistema delle canalette nella pianura lucchese.

“La drastica riduzione delle portate del fiume Serchio e la mancanza di piogge significative stanno intaccando anche le nostre riserve sotterranee d’acqua – afferma Ridolfi – Il rischio di gravi conseguenze sulla tenuta della falda, con consistenti fenomeni di subsidenza e la necessità di razionamenti per i vari usi, è reale e preoccupante.”

“I cambiamenti climatici in corso, con periodi di siccità sempre più lunghi, impongono ormai di monitorare costantemente anche la quantità e la qualità delle riserve idriche sotterranee per proteggerle e programmarne l’uso – evidenzia Massimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – Nella Piana di Lucca, come nel resto d’Italia, sono necessari piani d’investimento per l’infrastrutturazione idraulica del territorio, perché è grazie ad essa che può essere ricaricata, per infiltrazione, una parte importante della falda.”

“I Consorzi di bonifica ed irrigazione – conclude Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI – hanno un portafoglio di centinaia di progetti, che mettono a servizio del Paese. Il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord ne ha predisposti per oltre 7 milioni di euro finalizzati ad effettuare interventi straordinari sul locale sistema delle canalette, fondamentale non solo per l’agricoltura, ma anche per il settore cartario, uno dei distretti industriali più importanti d’Italia: si tratta di piani, presentati su tutte le linee di finanziamento possibili, messi a disposizione della collettività e che l’ente consortile è pronto a realizzare rapidamente, una volta reperite le risorse. Auspichiamo che la crisi politica non fermi gli iter procedurali in atto ad ogni livello nel Paese, perché i territori non se lo possono permettere. Come sempre, il primo intervento deve essere tutelare e possibilmente incrementare il patrimonio disponibile. Il futuro delle risorse idriche in Italia non può certo essere legato alla desalinizzazione delle acque marine!”




Come ridurre il consumo del tabacco: alcuni consigli utili

Il problema del tabagismo è piuttosto serio in Italia, al punto che il numero dei fumatori è in costante aumento nella Penisola. Fra le maggiori cause spicca senza dubbio la pandemia, che ha causato un incremento di nuovi fumatori pari a 1,2 milioni, per via dello stress legato al lockdown. 

In questo articolo verranno forniti alcuni consigli utili su come ridurre il consumo di tabacco. Vediamoli nel dettaglio.

1. Gli alimenti possono dare una mano: Innanzitutto, è possibile ridurre il consumo di tabacco integrando nella dieta alcuni alimenti specifici, come ad esempio lo zenzero, la curcuma e l’aglio, che hanno un effetto benefico sull’apparato respiratorio e aiutano a depurare i polmoni. 

Anche frutta e la verdura fresca sono eccellenti, per via della ricca quantità di vitamine, minerali e antiossidanti. Le verdure, in particolare, sono in grado di integrare addirittura una piccola quantità di nicotina, che può aiutare a contenere il desiderio di accendersi una sigaretta. Si fa ad esempio riferimento ai peperoni e ai pomodori, insieme alle patate, ai peperoncini e alle melanzane. A livello depurativo ci sono cibi come l’uva e i broccoli che spiccano su tutti gli altri, e lo stesso vale per il coriandolo, i carciofi e le mele.

Naturalmente la lista di alimenti utili per il benessere generale dell’organismo è molto ampia, e include anche gli spinaci, i ravanelli, le carote, le rape, le mandorle, i fichi, le barbabietole e il pesce, come il salmone, che può essere cucinato in diversi modi gustosi per non annoiare mai il palato. Infine, menzione speciale per il succo di limone, alcalinizzante, ricco di vitamina C e depurativo.

2. Ridurre il consumo gradualmente: in molti casi è importante interrompere gradualmente questo genere di abitudine, per evitare di avere ricadute rapide e frequenti, che possono demoralizzare chi vuole porre fine a questa abitudine. Un consiglio in questo senso, rivolto specialmente ai fumatori più incalliti, è quello di abbandonare il vizio del fumo in modo graduale e definitivo, piuttosto che affrontare dei tour de force di astinenza molto spesso vani. 

A tal fine, si potrebbe pensare di sopperire alla mancanza iniziale della sigaretta ricorrendo alle e-cig, dei piccoli device che possono alleggerire di molto l’apporto di tabacco e delle altre sostanze nocive associate alla sigaretta che vengono assunte quotidianamente, specialmente considerato che esistono diversi modelli di sigarette elettroniche senza nicotina, un’alternativa valida e potenzialmente meno dannosa rispetto alle normali sigarette, di cui è comunque bene non abusare. 

Anche la lettura può aiutare; esistono infatti molti libri ed audiolibri dedicati al tema dell’abbandono al fumo, un’ottima fonte di ispirazione e motivazione per chi cerca da tempo di eliminare dalla propria routine quotidiana questa abitudine poco salutare. 

3. I fiori di Bach e l’agopuntura: Altri rimedi efficaci per ridurre il consumo di tabacco e arrivare a smettere di fumare possono essere i fiori di Bach e l’agopuntura.

Nel primo caso, si tratta di un metodo naturale conosciuto come floriterapia, assolutamente non aggressivo, privo di effetti collaterali e capace di riportare in equilibrio il corpo e la mente.

Si basa su una serie di prodotti a base di fiori che, se assunti, sono in grado di intervenire sui diversi stati d’animo che il fumatore potrebbe provare nel momento in cui affronta il suo percorso di riduzione del consumo del tabacco (es. ansia, insonnia, sbalzi di umore, perdita di controllo, tristezza, rabbia, paura, ecc.).

Nel secondo caso, si fa riferimento a un trattamento naturale in grado di intervenire sul “craving” e sugli altri sintomi che vengono normalmente accusati quando si riduce o si sospende il consumo di tabacco, come l’irritabilità, l’ansia, i tremori e la scarsa capacità di concentrazione.

Grazie a questo metodo, infatti, molti attivi fumatori sono riusciti a trasformarsi definitivamente in non-fumatori. Gli effetti positivi di questo sistema sono dimostrati anche dall’Università di Oslo, i cui studi hanno evidenziato come l’agopuntura riesca a ridurre il desiderio di fumare sino a 5 anni di distanza dal trattamento iniziale.




Nemi, inchiesta de L’Osservatore d’Italia sui fondi europei: il Tribunale di Velletri “assolve” Chiara Rai

Il Gip ha quindi messo la parola fine a un procedimento che Chiara Rai non ha esitato a definire “intimidatorio e temerario”

Con sentenza N.1497/22 del 6 luglio 2022 il Gip del Tribunale ordinario di Velletri Dottoressa Natalia Catena ha rigettato l’opposizione e disposto l’archiviazione del procedimento penale nei confronti di Maria Chiara Shanti Rai, (firma giornalistica Chiara Rai) giornalista professionista e direttore del quotidiano d’inchiesta L’Osservatore D’Italia querelata dalla Signora Katja Bierau il 12 gennaio 2022.

In ordine si tratta della terza querela intentata dalla signora Bierau sempre per articoli che riguardano il progetto Charmed a Nemi finanziato con fondi Europei che vede coinvolta anche la signora Bierau.

Sul procedimento già pendeva una richiesta di archiviazione del PM Dottor Ambrogio Cassiani

Il Gip ha scritto che l’opposizione di Bierau “non può trovare accoglimento in quanto le argomentazioni contenute nella richiesta di archiviazione sono perfettamente condivisibili. Più precisamente l’articolo pubblicato sull’Osservatore d’Italia il 5 gennaio 2022 così come gli altri articoli richiamati nella querela che – a detta della persona offesa avrebbero un contenuto diffamatorio – rientrano nell’ambito di una inchiesta giornalistica condotta dall’Osservatore d’Italia sul cosiddetto progetto Charmed di promozione del territorio del Comune di Nemi; inchiesta volta tra l’altro a ricostruire i fondi stanziati dalla comunità europea a sostegno di tale iniziativa. È dunque, sotto tale prospettiva che dev’essere valutata l’asserita portata diffamatoria degli stessi [……]. Ebbene dalla lettura dei predetti articoli emerge che l’inchiesta condotta da Chiara Rai sul sito L’Osservatore D’Italia concerne un ambito di sicuro interesse sociale – seppur eventualmente limitato a una collettività locale – essendo ravvisabile un chiaro interesse di tale collettività alla conoscenza ed alla divulgazione di vicende legate al territorio del Comune di Nemi, stante l’attualità dei fatti riportati, gli ingenti fondi Europei stanziati, e la notorietà di molti dei soggetti coinvolti all’interno della Comunità di riferimento. 

[……]. In particolare, negli articoli in parola non si ravvisa un superamento del limite della continenza in quanto le espressioni che coinvolgono la persona offesa non trascendono in attacchi personali diretti a colpire, su di un piano individuale, la figura morale della stessa, ma sono manifestazione di un dissenso ragionato della giornalista strumentale alla divulgazione di una notizia, dotata di utilità sociale”.

È con queste parole che il Gip ha quindi messo la parola fine a un procedimento che Chiara Rai non ha esitato a definire “intimidatorio e temerario”: “Oggi è una giornata ‘felice’ – dice Chiara Rai – perché la sentenza del Gip del Tribunale di Velletri restituisce giustizia e la giusta importanza alla professione del giornalista d’inchiesta che nello scrivere  persegue l’interesse collettivo e la verità sostanziale dei fatti. È una vittoria che noi de L’Osservatore D’Italia vogliamo condividere con i colleghi tutti che ci sono stati vicini: il presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio Guido D’Ubaldo, l’associazione Stampa Romana, la Federazione Italiana della Stampa, Marino Bisso tra i fondatori di No Bavaglio gli amici e colleghi Carlo Picozza, Morena Mancinelli e tutti coloro che ci sono stati vicini difendendo così il diritto di cronaca e di critica e soprattutto d’informazione.  Affronteremo gli altri attacchi giudiziari intentati sempre dalla stessa signora con l’auspicio che si concludano tutti definitivamente sulla scia di questa importante sentenza. Adesso è arrivato davvero il momento che venga approvata la legge contro le querele temerarie. A rimetterci non è soltanto il professionista ma anche la famiglia che si trova costretta a subire le conseguenze di beceri attacchi personali e giudiziari. Ma oggi si pensa soltanto a festeggiare! Grazie di cuore a tutti!”.




Turismo, tornano gli australiani: solo a giugno 17mila prenotazioni

Le grandi città d’arte, le Cinque Terre, i laghi della fascia pre-alpina, la Costiera Amalfitana restano le maggiori destinazioni di interesse

Un accordo Enit – Qantas fa ripartire il turismo australiano in Italia. Inaugurato il primo volo diretto da Roma a Perth grazie alla collaborazione tra Qantas e Aeroporti di Roma e la sinergia con Enit per gli eventi di promozione e rilancio correlati. Si punta a moltiplicare le presenze dei viaggiatori australiani che solo nel mese di giugno hanno programmato oltre 16.862 prenotazioni aeree con una netta ripresa rispetto alle 200 dello stesso mese dell’anno precedente.

L’Agenzia Nazionale del Turismo ha promosso in Australia 4 eventi della nuova rotta tra cui: la presentazione del volo ai principali media australiani a Sydney con un pranzo italiano per i 25 media invitati. Un evento dedicato nella città di Perth in presenza di circa 200 invitati media e opinion leader, con la partecipazione del CEO Qantas Alan Joyce, il Premiere del Western Australia, Mark McGowan, il Chairman Qantas Richard Goyder, CEO Tourism Australia Pip Harrison ed il responsabile della sede ENIT Australia Emanuele Attanasio.

Il volo è stato presentato ad un pubblico più esteso durante le celebrazioni della Festa della Repubblica organizzata dal Consolato Generale d’Italia a Sydney, in collaborazione con ENIT e il Sistema Italia, nella cornice del Museum of Contemporary Art, davanti all’iconica Opera House.

Continua anche la promozione della destinazione Italia oltreoceano, attraverso campagne out of home di co-marketing nelle principali arterie urbane di Sydney e Perth. “Il volo segna una ripresa sostanziale e una boccata d’ossigeno per il settore.

Le grandi città d’arte, le Cinque Terre, I laghi della fascia pre-alpina, la Costiera Amalfitana restano le maggiori destinazioni di interesse per i turisti australiani. Si rileva una spiccata sensibilità per le mete di maggiore connotazione regionale, che si distinguono per la tipicità enogastronomica e dello stile di vita, come l’area lombardo-veneta, i borghi della Toscana e le isole. L’interesse per l’Italia del Sud è in continuo aumento, specie per la Puglia, Sicilia e Campania. Inoltre grazie alla fiera del golf prevista in Australia ad ottobre si punta a implementare un turismo legato ai big spender long haul” dichiara l’amministratore delegato Enit Roberta Garibaldi.




Cybersecurity, le minacce informatiche via mail aumentano del 101%

Le minacce informatiche veicolate attraverso le e-mail nel corso del 2021 sono state 33,6 milioni, con una percentuale di aumento del 101% rispetto all’anno precedente. Il dato emerge da “Cloud App Security Threat Report 2021”, l’ultimo studio Trend Micro, azienda di cybersecurity, che dimostra come la posta elettronica rimanga uno dei punti di accesso principali per gli attacchi informatici. “Ogni anno assistiamo a mutazioni nel panorama delle minacce cyber e a una estensione della superficie di attacco aziendale, ma la posta elettronica rimane sempre uno dei principali target di attacco” ha fatto sapere Alessandro Fontana, Head of Sales di Trend Micro Italia.”La migliore difesa è adottare un approccio basato su piattaforma, per affrontare le minacce attraverso sistemi di prevenzione, rilevamento e risposta semplificati e nativamente connessi tra loro, che possano automatizzare la correlazione del dato garantendo visibilità e controllo della propria infrastruttura”. I dati Trend Micro sono stati raccolti nel corso del 2021 attraverso prodotti che integrano la protezione automatizzata nelle piattaforme di collaborazione come Microsoft 365 e Google Workspace. Nel 2021 sono stati 16,5 milioni gli attacchi di phishing rilevati e bloccati, per un aumento del 138%, in gran parte legato alle modalità di lavoro ibride che continuano a essere un punto debole per la sicurezza. 6,3 milioni gli attacchi di phishing a nomi utente e password, per un aumento del 15%. Inoltre, 3,3 milioni i file dannosi rilevati, numero che corrisponde ad un aumento del 134% delle minacce note e del 221% del malware sconosciuto.

F.P.L.