Martina Franca, solidarietà in campo al palaWojtyla

MARTINA FRANCA – Giovedì 13 settembre si gioca l’amichevole internazionale di beneficenza Happy Casa Brindisi-Sakarya. Tutti gli introiti dall’incasso della gara saranno devoluti a sostegno dell’Associazione Italiana Diversamente Abili.

L’iniziativa è della Happy Casa Brindisi che all’insegna dello sport, del divertimento ma al tempo stesso, un’unione di generosità, altruismo e della beneficenza per una onlus dimostra con un grande esempio la forza e il valore dello sport

La squadra biancoazzurra allenata da coach Frank Vitucci, che esordirà nel campionato di serie A di basket maschile a Milano affrontando i campioni d’Italia, dopo la vittoria in amichevole a Bari con i campioni montenegrini, sarà impegnata in altra amichevole internazionale

Entra così nel clou il calendario delle amichevoli. Dopo il bagno di folla a Bari con la vittoria contro i campioni in carica del Montenegro e il primo torneo a Parma in programma nel prossimo weekend, la Happy Casa Brindisi sarà di scena in casa del proprio title sponsor Happy Casa Store.

Una sfida internazionale con la squadra turca che parteciperà alla prossima edizione di EuroCup, inserita nello stesso girone della compagine italiana della Fiat Torino.

L’ingresso per assistere al match avrà il costo di €5,00. L’incasso sarà interamente devoluto in beneficenza all’associazione A.I.D.A, onlus che nasce nel 2005 dall’idea di alcuni giovani di promuovere campagne di sensibilizzazione e solidarietà a favore di tutte le persone diversamente abili, affinché queste non vivano, come accade, nell’indifferenza e ai margini della società.

L’associazione, non ha scopo di lucro, punta con l’impegno volontario dei propri soci e sostenitori a promuovere la tutela e l’assistenza ai diversamente abili attraverso una corretta informazione, la richiesta alle Autorità competenti degli interventi necessari a garantire i loro diritti e l’organizzazione di manifestazioni sociali, culturali e sportive.

L’intento è quello di far esprimere i loro pensieri, poiché seppur impossibilitate fisicamente, possono spesso certamente dare utili insegnamenti di vita.

I biglietti potranno essere acquistati a partire da oggi al New Basket Store di Corso Garibaldi e presso i punti vendita Happy Casa Store di Brindisi (Centro Commerciale Brinpark) e Martina Franca (viale della Resistenza). I restanti ticket saranno messi in vendita il giorno stesso della partita al botteghino dei Palasport.

Ci sono Aziende che continuano a promuovere ed investire nel sociale come la Happy Casa, operante nella grande distribuzione commerciale e presente in 12 regioni con 67 punti vendita da nord a sud: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia e Veneto

Enrico Pellegrini




Lanuvio, autunno ricco: oltre alla festa dell’Uva arriva quella della Maza

LANUVIO (RM) – L’Amministrazione comunale di Lanuvio annuncia un autunno ricco e denso di eventi. “Lanuvium Urbs Imperatorum”, progetto culturale coniato dall’Amministrazione Galieti, prende corpo anche negli eventi con l’obiettivo di promuovere il territorio, riscoprire le tradizioni, conoscere la storia. Il 19 e 22 settembre saranno indetti i festeggiamenti per il genetliaco di Antonino Pio. Il 23 settembre avrà luogo l’evento sportivo “6h degli Imperatori” promosso e organizzato dall’Asd Civita Bike Lanuvio. Nell’ultimo week-end di Settembre (sabato 29, domenica 30) si terrà la 36°edizione della Festa dell’Uva, del Vino e dell’Agricoltura sociale. Il 6 e 7 di ottobre si terrà il I Festival della Maza, la focaccia dal sapore antico che veniva offerta al serpente della dea Giunone Sospita dalle fanciulle vergini.




Venezia, 33a Settimana Internazionale della critica: esordio alla regia per la cantante finlandese Anna Eriksso

L’ultimo film in concorso della 33a Settimana Internazionale della Critica di Venezia è M, esordio alla regia dell’artista e cantante finlandese Anna Eriksson, 41, che vanta quasi mezzo milione di dischi venduti. Il lungometraggio, in programma il 6 settembre,esplora il rapporto tra sessualità e morte, concetti che sono solo all’apparenza due poli opposti, ma che in realtà si fondono in ognuno di noi mascherando la paura della morte o il suo desiderio. “Il film più radicale di tutta la selezione – ha raccontato il delegato generale Giona A. Nazzaro -. Un vortice sensoriale strutturato come una sinfonia industriale. L’iconografia femminile distrutta e ripensata dall’esordio cinematografico di Anna Eriksson. Puro gotico losangelino, visionario body-horror performativo alle soglie fra la vita e la morte, fra Jean Rollin e David Cronenberg”. La regista, che è anche protagonista, sceneggiatrice, montatrice del film, ha successivamente incontrato il pubblico al termine della visione della sua opera.

Scoprire nuovi talenti, individuare le tendenze emergenti nel vasto panorama del cinema internazionale, promuovere la diffusione dei film di qualità. In estrema sintesi sono queste le finalità e gli obiettivi che, fin dalla nascita, hanno caratterizzato l’attività della Settimana Internazionale della Critica di Venezia.
Per questo motivo la sezione, organizzata autonomamente dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia, propone da diversi anni soltanto opere prime, ovvero film di autori ancora sconosciuti, che vengono proposti all’attenzione di cinefili, di addetti ai lavori e, si spera, di un pubblico sempre più ampio.

CAST CREDITS

M (Finlandia, 2018. Col., 90’)
Regia, Sceneggiatura, Montaggio, Musiche, Suono, Scenografia, Costumi: Anna Eriksson.Fotografia: Matti Pyykkö.Graphic Design: Pietari Kaakkomäki.Interpreti: Anna Eriksson, Petri Salo, Gail Ferguson, Axel Sutinen, Ari Vieno, José Paiva Wolff, Quim-Ze Grilo, Gloria Bleezard-Levister, Alonso Levister, Susana Gonçalo, Steve Remigio Delgado, Issey O’Brien, Veera Siivonen, Joni Segerroos. Produzione:Anna Eriksson- Ihode Management Ltd; Cursum Perficio. Supporto produttivo: The Arts Promotion Centre Finland (Taike).

Gianfranco Nitti




Premio Castel Gandolfo 2018 al King of Paparazzi” Rino Barillari, premia Pietro Lepore proprietario dello storico Harry’s Bar di via Veneto

CASTEL GANDOLFO (RM) – Tra i premiati, alla presenza del Ministro della difesa Elisabetta Trenta, il “prefetto di ferro dal cuore d’oro” Francesco Tagliente e la criminologa più amata della tv, Roberta Bruzzone.

Conduttrice e presentatrice della kermesse sarà la giornalista Chiara Rai direttore del quotidiano d’inchiesta L’Osservatore d’Italia e collaboratore del quotidiano Il Messaggero che, per la circostanza, sarà affiancata da Katia Domanico e Remo Bianchi.

https://youtu.be/kI05lvY7jVA

La giuria del Premio quest’anno ha ritenuto di assegnare il riconoscimento personalità di grande rilievo come il famoso e versatile fotografo della “Dolce Vita” Rino Barillari, incoronato solennemente nel 1988 “King of Paparazzi, con tanto di cerimonia ufficiale.

Con i suoi inconfondibili scatti, in circa 60 anni di carriera Rino Barillari ha immortalato Papi, Altezze reali, Capi di Stato, divi e divine. È autore di tanti di quegli scoop che è impossibile contarli.

Ha fotografato tutti da Richard Burton a Liz Taylor, da Frank Sinatra a Brigitte Bardot con Gunther Sachs; da Audrey Hepburn e Mel Ferrer a Peter O’Toole ubriaco.

Fanno parte del repertorio, l’acqua ghiacciata lanciata sulla sua testa dal parrucchiere di Claudia Schiffer e uno lo schiaffo ricevuto dall’astronauta Buzz Aldrin. Ha fatto a botte con Marlon Brando e karate con Aznavour.

Ha puntato l’obiettivo su Alberto Sordi, sui Beatles, Barbra Streisand, Al Pacino, Sylvester Stallone, Sofia Loren, Robert De Niro e tutte le star italiane. Ha immortalato tantissimi vertici istituzionali tra cui i Presidenti Peron e Obama.

Il King come reporter di Cronaca nera è anche testimone degli di Anni di piombo,

Rino Barillari ha nel suo carnet premi a non finire, mostre in tutto il mondo, libri, riconoscimenti alla carriera e una Laurea honoris causa in fotografia alla università di Xi’an, in Cina.

È anche Commendatore al Merito della Repubblica italiana e socio onorario dell’ANCRI, l’Associazione Nazionale degli insigniti al Merito della Repubblica

Il suo spirito è così combattivo, il suo amore per la professione è così forte, che ogni giorno il King continua ad andare a caccia di esclusive per Il Messaggero. E ogni giorno, o quasi, lo scoop arriva.

Il suo ironico grido di battaglia è’ La guerra è guerra, ma è un paparazzo con un cuore grande così. Lo riconoscono perfino le sue vittime. Simpatia e umanità, sesto senso per la notizia, ubiquità, abilità, lo rendono un acuto osservatore della realtà.

A consegnare il premio a Rino Barillari è stato chiamato Pietro Lepore titolare dell’Harry’s Bar di Via Veneto roccaforte della Dolce Vita.

E attesa anche la presenza del tenore Francesco Grollo

La giuria del Premio ha ritenuto di assegnare il “Premio Castel Gandolfo 2018” anche a Francesco Tagliente definito il “Questore e Prefetto di ferro dal cuore d’oro”, “Prefetto facilitatore” e “Sarto istituzionale”. Una vita dedicata al Servizio dei cittadini tenendo come filo conduttore i valori fondanti della Repubblica, il decoro e il contenimento dei costi di gestione. Antesignano della spending review nella pubblica amministrazione. Il suo approccio alla gestione della sicurezza e dei grandi eventi è stato ripreso anche dalla stampa estera. Ha messo al primo posto il servizio ai cittadini tenendo in cima alla scala dei valori la persona umana, rivolgendo una costante attenzione alle fragilità.




Messina, destinazione festival di Sanremo: 28 voci provenienti da Sicilia e Calabria in corsa per conquistare l’Ariston

MESSINA – Nella piazza dello storico Duomo di Messina, martedì scorso, si è svolto l’evento canoro promosso da Art Music Festival. I 28 partecipanti provenienti da tutta la Sicilia (qualcuno dalla Calabria) si sono esibiti per concorrere alle selezioni per Sanremo. Le esibizioni canore di questi giovani cantanti sono state di ottimo livello, confermando che la Sicilia è una terra fertile di talenti.

Milano, Roma e Piacenza, sono le altre città interessate a questo evento, il quale potrebbe offrire ai partecipanti che saranno scelti, l’opportunità di esibirsi sul grande palco dell’Ariston e non solo. Nel corso delle varie esibizioni, questi giovani artisti avranno la possibilità di incontrare produttori artistici, professionisti della musica ed altri addetti ai lavori, con i quali potranno confrontarsi esibendo le proprie capacità.

La giuria è composta da nomi d’eccellenza

nel campo dell’industria musicale, capitanata dal Maestro Dariana Koumanova (direttrice d’orchestra Festival di Sanremo 2018, cantante, violinista, compositrice e vocal coach), a Messina, la giuria era composta dai Maestri Fabio Lazzara (vocal coach teatri nazionali e Sanremo 2018, musicista, vocologo artistico), Ivan Lazzara (vocal coach Sanremo 2018, vocal trainer, esperto sull’equilibrio instabile del metodo “Proel” di Alfonso Borragan, compositore e arrangiatore), Giuseppe Faranda (music producer, sound engineer, docente, polistrumentista, compositore e arrangiatore),il giornalista Vincenzo Giardino (Osservatore Italia e addetto stampa nazionale FIPASS).

Non potendo essere presente fisicamente, il Maestro Koumanova ha assistito all’ evento via skype, prestando molta attenzione a tutti i partecipanti, a fine serata si è congratulata, assieme agli altri componenti della giuria, per l’ottimo livello artistico delle esibizioni. La responsabile dell’organizzazione, Mariarosa Chiarella, ha curato i dettagli dell’evento, consentendo il perfetto svolgimento della manifestazione, ottenendo anche la disponibilità dell’Amministrazione Comunale di Messina.

Ad accompagnare al microfono i ventotto candidati, è stata Manuela Varrica, che con professionalità ed eleganza ha vivacizzato la presentazione di ogni singolo artista.

L’auspicio è che anche quest’anno Sanremo possa offrire visibilità a qualcuno dei nuovi talenti siciliani e calabresi, terre che hanno sempre lasciato delle pietre miliari nella storia della musica italiana.

Vincenzo Giardino

 

 

 

 




Palermo, lesioni e violenza privata aggravati dall’odio etnico e razziale: arrestate 7 persone

PARTINICO (PA) – I Carabinieri della Compagnia di Partinico hanno dato esecuzione all’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo, sottoponendo 4 persone alla custodia cautelare in carcere e 3 agli arresti domiciliari, a conclusione di un’attività d’indagine diretta dal Procuratore Aggiunto Dottoressa Marzia Sabella, unitamente ai Sostituti Procuratori Dottoressa Giorgia Spiri e al Dottor Andrea Fusco della Procura della Repubblica di Palermo.

I 7 indagati (tra i quali due donne) sono ritenuti responsabili – a vario titolo – dei reati di lesioni e violenza privata, aggravati dalla finalità dell’odio etnico e razziale, commessi in danno di sei giovani extracomunitari.

Il provvedimento cautelare scaturisce dall’attività di indagine condotta successivamente alla denuncia presentata il 16 agosto 2018 dalle persone offese (sei giovani extracomunitari di origine gambiana ospiti della comunità/alloggio “Mediterraneo” di Partinico e un’educatrice del medesimo centro) le quali rappresentavano di essere state assalite, con futili pretesti e senza alcun valido motivo, da un gruppo di cittadini italiani la sera del 15 agosto, mentre si trovavano in località “Ciammarita” di Trappeto per i festeggiamenti del Ferragosto.

In particolare, secondo quanto ricostruito, i giovani extracomunitari venivano avvicinati da alcuni degli odierni arrestati in prossimità della spiaggia di Trappeto e subito insultati e aggrediti con violenza, nonché apostrofati con frasi a sfondo razziale. Anche dopo essere riusciti a salire sull’automezzo della loro Comunità – che li attendeva nei pressi del luogo dell’aggressione per riportarli nella struttura – erano stati inseguiti in auto dai loro aggressori, assieme ai loro familiari, sino al centro abitato di Partinico, dove erano stati raggiunti, bloccati e costretti a scendere dal veicolo, per poi essere nuovamente aggrediti violentemente con calci, pugni, bastoni e pietre.

A seguito dell’accaduto, i giovani extracomunitari (cinque dei quali minorenni) e l’educatrice della comunità avevano tutti riportato lesioni e contusioni con prognosi tra i quattro e i venti giorni.




Dal Regno Unito la psicoterapeuta Mandy Saligari lancia l’allarme: “Dare ai vostri figli uno smartphone è come dar loro della cocaina”

Rimane difficile per i più piccoli dar vita ad un gioco con i propri coetanei. L’utilizzo continuo della tecnologia moderna ha rubato anche a loro la possibilità di sognare per un divertimento sano insieme agli altri amichetti. Vedere una bambina di 7 anni sopra all’altalena e stare con lo sguardo fisso e spento su un telefonino, lasciandola fuori dalla realtà, deve far riflettere.

Del resto non è difficile vedere in giro, all’interno di locali pubblici e non, bambini di tutte le età che giocano con smartphone e tablet dove scaricano applicazioni di vario tipo degli consentono di intrattenersi. L’uso prolungato dispositivi elettronici come questi, però, è considerato nocivo non soltanto da specialisti medici del settore ma anche da molti educatori, che non ritengono questo il modo più appropriato per intrattenere i propri figli.

Smartphone come cocaina? La teoria della psicoterapeuta Mandy Saligari

In particolare Mandy Saligari, una psicoterapeuta del Regno Unito esperta di dipendenze e relazioni familiari, ha recentemente spiegato al The Indipendent quanto dare ai nostri figli uno smartphone equivalga a dar loro “1 g di cocaina”. La dottoressa Saligari si trova a capo della clinica di riabilitazione Harley Street Charter di cui fanno parte ragazzi tra i 16 ed i 20 anni ma alcuni sono anche più giovani. In particolare secondo questa esperta, il rischio di creare dipendenza dando i nostri figli uno smartphone in età molto giovane è davvero altissimo. Il problema è talmente importante, infatti, che pare che vicino Seattle sia stato aperto una struttura che offre assistenza proprio ai giovani che hanno sviluppato nel tempo una delle proprie dipendenza da Internet e videogame.

Onde elettromagnetiche della telefonia mobile e del Wi-Fi

C’è un altro aspetto probabilmente ancora più pericoloso: le onde elettromagnetiche della telefonia mobile e del Wi-Fi sono una struttura composta da microonde e da radiofrequenze. Sono stati misurati livelli allarmanti di radiazioni nelle vicinanze di router Wi-Fi, dei punti di accesso Wi-Fi e di computer portatili connessi al Wi-Fi: ad esempio a 2 metri di distanza sono stati riportati livelli fino a 3.000 μW/m², a 0,2 metri di distanza da un router Wi-Fi invece 8,8 V/m = 205,000 μW/m², mentre da un punto di accesso Wi-Fi sono stati misurati 7,5 V/m = 149,000 μW / m².

Un accreditato studio internazionale ha poi misurato 27,000 μW/m² a 0,5 metri di distanza da un computer portatile. Secondo ‘Le Linee Guida della Building Biology Evaluation’, questi livelli (oltre 1.000 μW/m²) sono classificati come una “estrema preoccupazione. Perché? Ciascuna di queste frequenze comporta una tossicità perché stimola la produzione di radicali liberi, interferisce con i geni responsabili della vitalità cellulare e interferisce con il corretto funzionamento di diversi organi, come il sistema nervoso centrale e quello riproduttivo. L’interazione di queste frequenze con i sistemi viventi è grave quando avviene a basse dosi a causa della loro pulsazione, causa di un costante cambiamento di potenziale elettrico a livello cellulare. Sulla presenza ubiquitaria del segnale Wi-Fi va chiarito che, anche se non lo si utilizza, essendo un segnale sempre attivo, continua ad irradiare continuamente coloro che i quali, ignari o meno, si trovano sul suo raggio d’azione, indipendentemente da una connessione in Internet o di una trasmissioni dati attraverso telefonini cellulari, smartphone, computer collegati senza fili o tablet. Ecco perché siamo tutti soggetti a rischio!

Marco Staffiero




Trento, al via “Delicata natura”: la mostra sugli effetti del cambiamento climatico in alta quota

TRENTO – “Delicata natura” è il titolo della mostra che dal 5 al 28 settembre verrà allestita alla casa della SAT, sugli effetti del cambiamento climatico in alta quota nelle ricerche del Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino. La variabilità climatica è sempre esistita sulla terra: lo studio del paleoclima, infatti, attesta la presenza di fasi calde, dette optimum postglaciali, che si sono alternate a fasi fredde, caratterizzate per contro da cali termici e dalla avanzata dei ghiacci.

Tuttavia, secondo la teoria del Global warming, esplicitata anche nei contenuti dei rapporti di valutazione del IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), nella fase attuale di riscaldamento “L’influenza umana sul sistema climatico è chiara. Ciò è evidente dalle concentrazioni crescenti di gas serra in atmosfera, dal forzante radiativo positivo, dal riscaldamento osservato, e dalla comprensione del sistema climatico”.

Tali considerazioni sono condivise dalla maggioranza degli scienziati che lavorano sul clima; non mancano tuttavia, teorie dissonanti che ritengono essere sovrastimato l’impatto dell’uomo, nella attuale fase di riscaldamento, se rapportato alla cause naturali.

Certo è che la comprensione dei meccanismi che regolano il clima sulla terra e gli effetti che il riscaldamento può provocare sono ancora poco conosciuti.

La mostra sviluppa il tema dei cambiamenti climatici partendo dai dati di una serie di monitoraggi e di ricerche sull’Altopiano delle Pale di San Martino svolte dal Parco in collaborazione con vari soggetti.

L’obiettivo di questa attività scientifica del Parco è quello di creare serie storiche di dati che possano essere comparate tra di loro al fine di comprendere l’effettivo impatto di tali cambiamenti sugli ambienti e sulle specie d’alta quota e per promuovere, eventualmente e dove possibile, azioni di adattamento.

La scelta del Massiccio delle Pale di San Martino deriva dal fatto che in tale ambito sono presenti le quote più elevate del Parco, caratterizzate dalla presenza di ghiacciai e nevi perenni e di un significativo ambiente alpino, condizione che garantisce la presenza di specie animali e vegetali tipiche, con distribuzione geografica spesso limitata.

Tra gli aspetti indagati risultano i ghiacciai e i nevai, sentinelle importanti per l’accertamento dei cambiamenti climatici.

Allo stesso tempo sono state approfondite le conoscenze sulle doline, fondamentali per la comprensione dei meccanismi di formazione delle basse temperature, e quelle sulla idrogeologia, volte a valutare anche gli effetti della riduzione dei ghiacciai e dei nevai sulle risorse idriche.

Allo stesso tempo per la componente vegetazionale si stanno registrando sistematicamente i periodi di fioritura e le quantità di polline prodotte da varie specie floristiche, al fine di evidenziare eventuali relazioni con l’aumento delle temperature. Relativamente agli aspetti faunistici, invece, l’attenzione è stata focalizzata in particolare sullo studio di alcune specie che vivono in ambienti di estensione limitata.

Si tratta di specie che hanno una nicchia ecologica ristretta o un limitato areale di distribuzione e quindi teoricamente maggiormente vulnerabili a modificazioni ambientali.

In questa prospettiva, il contesto naturale delle Pale di San Martino, costituisce un interessante “laboratorio all’aperto” per approfondire gli aspetti del cambiamento climatici.

La mostra si rivolge sia a famiglie con bambini sia ad appassionati o conoscitori dell’argomento.

Particolare attenzione è rivolta ai ragazzi, infatti all’interno della mostra è stato collocato un percorso che li coinvolge direttamente attraverso modalità interattive.

La mostra è realizzata nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020.




Sassari, funerale fascista per il docente Todini: polemiche per saluto saluto romano durante la cerimonia

SASSARI – Il saluto romano al funerale di Gianpiero Todini, docente di Diritto Italiano all’Università di Sassari, sta suscitando polemiche su Facebook. Nel video si vedono e si sentono i “camerati” schierati dare l’ultimo saluto al professore, alzando il braccio destro e rispondendo con il grido “Presente” al richiamo “Camerata Giampiero Todini”.

La scena si ripete per tre volte davanti al feretro sul sagrato della Chiesa di San Giuseppe a Sassari dove sono state celebrate le esequie sabato 1 settembre.
Il video, diventato virale sul social network con quasi 23mila visualizzazioni, è stato postato da una consigliera comunale del centrosinistra di Sassari, Lella Careddu, che ha aggiunto un suo commento: “Nella nostra città, sul sagrato di una chiesa, senza vergogna. Fascisti sdoganati. Poi dite che son fissata”.
Todini era stato insignito dall’allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica ed era anche diventato Commendatore




Oriago, sacerdote: tassa per le spose scollate. Più si è svestite e più si paga!

VENEZIA – Matrimoni sempre più social e spose in abiti sempre più succinti: a Oriago, alle porte di Mestre, don Cristiano Bobbo lancia una provocazione, quella di una “tassa sulla sposa”. Nel notiziario ‘La Voce della Riviera’ delle comunità parrocchiali di Oriago e Ca’ Sabbioni, il sacerdote scrive: “Potremmo istituire una sorta di offerta da riscuotere in proporzione alla decenza dell’abito della sposa che molto spesso si presenta sguaiato e volgare, inadatto alla circostanza.

Così chi più si presenta svestita più paga”. Per il sacerdote “sarebbe importante che le spose facessero comprendere anche attraverso la semplicità e il buongusto del loro vestito la delicatezza, la poesia e la freschezza del momento che stanno vivendo”.




Albano Laziale, Centro Psicologia Castelli Romani: latte e latticini servono per osteoporosi e menopausa?

Dott.ssa Elisa De Filippi Biologa Nutrizionista

Osteoporosi e menopausa: latticini sì o no?

PARTIAMO INNANZITUTTO DALLA DEFINIZIONE DI OSTEOPOROSI!

L’osteoporosi è una malattia caratterizzata da una riduzione della massa ossea e da un deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo, che induce un’aumentata fragilità ossea, con un conseguente aumento del rischio di frattura.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 1994, ha definito i seguenti criteri diagnostici:
• Normalità: Densità minerale ossea (BMD) entro 1 DS (Deviazione Standard) al di sotto del valore medio di picco di massa ossea nel giovane adulto.
• Osteopenia: BMD compreso tra – 1 e – 2.5 DS
• Osteoporosi: valore di BMD al di sotto di 2.5 deviazioni standard (DS)
• Osteoporosi severa: BMD al di sotto di 2.5 DS in presenza di una o più fratture da fragilità.
Questi criteri si applicano alle donne in menopausa e sono stati definiti utilizzando i dati provenienti dalle misurazioni della densità ossea effettuate con la tecnica DXA (dual X-ray absorptiometry).

PENSIAMO ERRONEAMENTE CHE IL NOSTRO TESSUTO OSSEO SIA QUALCOSA DI STABILE, IMMOBILE, FERMO: niente di più sbagliato!

Il tessuto osseo può essere definito come un organo a tutti gli effetti, sottoposto a continui cambiamenti. Quest’ultimi avvengono grazie a due tipi di cellule: gli osteoblasti, cellule deputate a formare nuovo osso, e gli osteoclasti, cellule deputate a riassorbire quello esistente. Facendo sembrare le cose semplici, la comparsa dell’osteoporosi è legata a uno squilibrio di questo processo, con prevalenza dei fenomeni di riassorbimento osseo (lavorano di più gli osteoclasti) rispetto alla formazione di nuovo osso (lavorano di meno gli osteoblasti).

ALTRO ERRORE CHE SPESSO COMMETTIAMO: PENSARE CHE IL NOSTRO TESSUTO OSSEO QUANTITATIVAMENTE SIA LO STESSO DURANTE TUTTA LA VITA: FALSO!

La massa ossea aumenta rapidamente durante l’infanzia e l’adolescenza, con un picco massimo intorno ai 30 anni! E dopo? Dopo bisognerà mantenerla questo “picco” di massa ossea raggiunto… sempre se lo si è raggiunto! Sapete perché? Perché uno dei modi migliori per avere una buona massa ossea è quello di praticare attività fisica in modo constante durante tutta l’infanzia e l’adolescenza (quindi non basta ingurgitare tonnellate di latticini, ma su questo ci torneremo tra poco).

La fisiologica ed inevitabile riduzione della massa ossea dovuta all’avanzamento dell’età viene definita osteopenia; quando il processo di demineralizzazione diviene particolarmente intenso e prolungato, si parla di osteoporosi. La perdita d’osso legata all’invecchiamento (osteoporosi primaria senile), che si svolge in un arco di tempo di circa 40 anni, è quindi sufficiente a portare una quota di uomini e di donne di tutti i gruppi etnici in una situazione di particolare fragilità ossea che li predispone a fratture anche per eventi traumatici minimi. Le più comuni conseguenze cliniche dell’osteoporosi sono fratture all’anca, alla colonna e ai polsi.

A COSA E’ DOVUTA L’OSTEOPOROSI IN MENOPAUSA?

Il problema risiede nel calo della produzione degli estrogeni. I recettori degli estrogeni sono presenti sia sugli osteoblasti che sugli osteoclasti e, nel periodo fertile della vita della donna, sono in grado di modulare l’attività di entrambe, aumentando in poche parole l’attività di “costruzione” dell’osso (quindi degli osteoblasti) e diminuendo l’attività di “distruzione” dell’osso (quindi degli osteoclasti). In menopausa, in poche parole, viene a mancare l’effetto protettivo degli estrogeni sul tessuto osseo: aumenta l’attività di “distruzione dell’osso”, quindi degli osteoclasti rispetto agli osteoblasti.

Dopo queste brevissime e doverose spiegazioni, torniamo all’argomento di questo articolo. Latte e latticini in menopausa: come, quali e quanti? Ma soprattutto servono?

Molti studi dicono di no, ovvero: mangiare latticini e latte in menopausa sembrerebbe NON aiutare a prevenire l’osteoporosi!
Partiamo da uno studio di qualche anno fa che ha particolarmente colpito la mia attenzione! In questo lavoro sono state coinvolte 105 monache buddiste Mahayana e 105 donne onnivore (età media = 62 anni). Per regola religiosa, le monache sono vegane. A queste donne sono state prese dell misure come: la densità minerale ossea (BMD) a livello della colonna lombare (LS), del collo del femore (FN) e dell’intero corpo (WB), misurata mediante DXA, mentre le assunzioni dietetiche di calcio e proteine sono state stimate da un questionario di frequenza alimentare convalidato.

Per farla breve, la prevalenza di osteoporosi a livello del collo del femore era del 17% tra le monache, e del 14,3% nel gruppo di controllo, dunque la differenza non era molto significativa.

E’ invece interessante notare il divario esistente tra i due gruppi circa il consumo quotidiano di calcio: una media di 375 mg tra le monache, quasi la metà rispetto al gruppo di controllo (683 mg).

Lo studio conclude dicendo che, sebbene i vegani abbiano un apporto molto più basso di calcio e proteine nella dieta rispetto agli onnivori, il veganismo non ha effetti negativi sulla densità minerale ossea e non altera la composizione corporea. Analizzando la dieta e i valori ottenuti con l’esame DXA i ricercatori hanno notato infatti che nel gruppo di controllo, la massa minerale ossea era più bassa tra le donne che consumavano un quantitativo maggiore di proteine animali (quindi le donne onnivore), rispetto a un basso introito di proteine vegetali.
Questo studio non è rimasto isolato ovviamente! Ad esempi altri lavori ci dicono che non ha portato grandi benefici l’integrazione di calcio e vitamina D nella prevenzione delle fratture ossee!

Gli autori concludono dicendo che aumentare l’apporto di calcio sia attraverso la dieta che attraverso l’integrazione, non ha portato grandi risultati e molto spesso si sono verificati problemi gastrointestinali (seppur lievi) nelle donne coinvolte negli studi esaminati. Attenzione, con questo non vi sto dicendo che il latte ed i latticini in generali siano del tutto inutili, tuttavia volevo rassicurarvi sul fatto che se vi “sforzate” di bere o mangiare latte/latticini al fine di prevenire fratture ed osteoporosi, forse dovete ripensare a tutta la questione e cercare fonti alternative di calcio!
La conclusione della maggior parte degli studi che ho consultato, è che non è stata trovata alcuna correlazione tra assunzione di latte e fratture ossee!

QUALI POSSONO ESSERE QUINDI LE FONDI ALTERNATIVE DI CALCIO per una persona che NON può assumere latticini (perché vegana o per ragioni legate all’intolleranza al lattosio oppure altre patologie)?

Ad esempio, gli spinaci sono molto ricchi di calcio, tuttavia il loro alto contenuto di ossalato riduce l’assorbimento di calcio solo al 5,1%! Invece i broccoli sono ricchi di calcio e poveri di ossalato. Questo spiega l’alto tasso di assorbimento del calcio (siamo al 40,9%), che è ancora più alto rispetto al latte (32,1%). Ricordate, care donne, di includere nella vostra dieta una porzione giornaliera di CRUCIFERE, quindi cavoli, broccoli, crescione, rucola, rape, ravanelli, fonti preziosissime di calcio!
Cosa fondamentale da NON DIMENTICARE è il movimento: l’attività fisica svolta durante la prima infanzia e per tutta l’adolescenza contribuisce ad aumentare il picco di massa ossea che poi verrà mantenuto durante tutta la vita! Continuare poi ad avere uno stile di vita attivo (in particolare attività contro-resistenza come sala pesi o interval-training) anche durante la menopausa aiuta a rallentare la perdita della massa ossea!

Bibliografia
• Burckhardt P – Calcium revisited, part III: effect of dietary calcium on BMD and fracture risk – Bonekey Rep. 2015 Aug 5;4:708;
• Iacopo Chiodini1 & Mark J. Bolland2 – Calcium supplementation in osteoporosis: useful or harmful? – Eur J Endocrinol. 2018 Apr;178(4):D13-D25;
• L.T.Ho-Pham, P.L.T.Nguyen, T.T.T.Le, T.A.T.Doan, N.T.Tran, T.A.Le, T.V.Nguyen – Veganism, bone mineral density, and body composition: a study in Buddhist nuns – Osteoporos Int 2009, 20:2087-2093;
• WHO, Assessment of fracture risk and its application to screening for post-menopausal osteoporosis:
report of a World Health Organisation Study Group. Geneva: World Health Organisation, 1994 WHO
Technical Report Series, n. 843;
• Raisz LG. Pathogenesis of osteoporosis: concepts, conflicts, and prospects. J Clin Invest 115: 3318-3325, 2005;
• Rizzoli R, Ferrari HB, Hughes BD, Weaver C. Nutrition and bone health in women after the menopause. Womens Health 10(6): 599-608, 2014.

Dott.ssa Elisa De Filippi Biologa Nutrizionista
Centro Psicologia Castelli Romani, Piazza Pia 21, 00041 Albano Laziale
Tel. 3204604812 – email: defilippielisa@gmail.com