Tutti contro l’aggressione russa: ma è un’aggressione? O un’autodifesa?

E’ vero, in democrazia si può esprimere quello che si vuole, sulla propria pelle. Pur tuttavia è madornale che tutta l’Europa abbia la insolenza di scagliarsi e vilipendere la Russia, questo grande immenso paese, più europeo di non pochi altri paesi europei: un odio vero e proprio, una isteria generale che sta conseguendo situazioni da ricottari, grottesche: alcuni provvedimenti emessi addirittura ridicoli e offensivi, senza citare la Unione Europea, rappresentata da pettegole ancelle degli Stati Uniti, a grande onta della storia europea e, di più, dello spirito dei sacri Trattati di Roma germinati a Ventotene, dove si legge, art.3,comma 5: l’Europa contribuisce alla pace, alla sicurezza, allo sviluppo sostenibile della Terra, alla solidarietà e al rispetto reciproco tra i popoli, al commercio libero ed equo… in particolare al rispetto dei principi della carta delle Nazioni Unite.

Invece bombaroli e minacce e insulti, nessuno di questi postulati è rispettato. Armi e soldi sì, pace no, diplomazia no! E gli Stati Uniti stanno raggiungendo i loro obiettivi: indebolire la Russia l’eterna rivale e soggiogare l’Europa. La Germania, deve la sua riunificazione e la caduta del muro famoso solo ed esclusivamente alla ideologia e sentimenti democratici di Gorbaciov, altrimenti oggi sarebbe ancora divisa; la Francia, l’insegnamento di De Gaulle quando parlava della Europa delle patrie e proclamava che l’Europa comincia all’Atlantico e termina agli Urali, quindi Russia parte integrante dell’Europa, altro che Biden e Co.! “Questi sciagurati e pazzi” -impiego le parole addolorate di Papa Francesco- dimentichi e svergognati, la stanno allontanando dalla sua matrice originaria.

Tanto odio e, invece, tanta simpatia ed affetto quasi patologici, verso l’Ucraina, con grandi armamenti e grandi soldi, tolti ai cittadini: solo morti e distruzioni immense: loro si ammazzano e i fabbricanti di armi e produttori americani di petrolio e gas giubilano, mentre la gente in Europa soffre per gli aumenti e i governanti solo servi e sudditi. Si possa ancora pensare e addirittura sostenere le guerre, in Europa, oggi! Ai piedi di Biden e della NATO, ai piedi dei veri ed autentici predatori e distruttori della democrazia e della libertà nel pianeta: la lista dei soprusi e delle violenze degli USA è lunghissima ma si dimentica. E l’ONU che moltissimo potrebbe, vegeta! Gorbaciov, l’uomo politico più significativo della moderna Europa, parlava di una “casa comune dell’Europa lontana da alleanze militari”! Tutto cancellato, grazie a Biden & Co. e ai ‘salvatori’ europei.

Una libido di odio che rasenta la ilarità: le cosiddette sanzioni stanno al contrario appezzentendo le nazioni coinvolte e le imprese che hanno impiegato anni e investimenti in Russia. E perché? Per restare genuflessi ai piedi di Biden e favorire le mire nazionaliste di uno stato rappresentato da un personaggio che, incoraggiato anzi aizzato dal ‘civile e colto mondo occidentale’, sta in effetti distruggendo il proprio paese ma petulando soldi ed armamenti dovunque, non la pace o la tregua. Inoltre cosa mai ha rappresentato l’Ucraina nella storia dell’Europa? Nulla e niente, nota solo per pogroms e persecuzioni con la Polonia contro gli Ebrei.

‘Pazzi e sciagurati’ sono stati definiti a chiare lettere i bombaroli europei e prima di tutti americani: dal loro Papa! Inascoltato ma si ascolta e onora Zelenskij. E i pericoli di un cataclisma. Rasenta il folklore l’Europa che si pavoneggia avvolta nella bandiera ucraina, per piacere agli USA e alla NATO! E’ vero, si è tutti succubi della potenza militare micidiale americana: infatti in molti stati europei il potenziale militare americano si è imposto da sempre con proprie ‘basi di difesa (!?)’, in Italia, serva per antonomasia, circa cento e, in più, una ventina, si dice, sconosciute agli Italiani stessi! La Storia d’Europa fatta di sangue e dolore per la conquista della libertà e della indipendenza è stata cancellata, sostituita dal presente stato di servilismo e di massina violenza. In America, si dimentica facilmente, al primo posto nel mondo per gli armamenti mentre per il benessere pubblico, la sanità, la esistenza dei bimbi, l’assistenza, all’ultimo posto tra le venti maggiori potenze industriali, al ventesimo, probabilmente anche oltre, al terzo mondo! Questa è l’America, oggi, un incubo per il pianeta: miseria per molta popolazione, cuccagna per il capitale.

Tutti contro l’aggressione russa – ma è un’aggressione? o un’autodifesa?- tutti contro Putin, divenuto una sentina di vizi e perversioni: nessuno contro Biden, il leader di uno stato scientificamente imperialista: Vietnam, Corea, Cile, Timor Est, Iraq, Afghanistan, Bosnia, Panama, Honduras, Nicaragua, Guatemala, Haiti, Libia, Cambogia, Cuba ecc.ecc… distruzioni e massacri, tutto nel segno della ‘democrazia’, della ‘pace’, della ‘sicurezza’,‘contro la minaccia sovietica’ e tutto impunemente!!! Autentici genocidi, nella completa indifferenza e/o ignoranza dell’Europa e dell’ONU: ora invece tutti afflato lirico per l’Ucraina, perché così ordina Biden.

E’ stato osservato che se il Processo nazista di Norimberga fosse tenuto a mente, non pochi dei ‘salvatori’ europei, assieme a Biden e a Zelenskij, farebbero la fine dei gerarchi nazisti! Ingannato e provocato a seguito di palesi e notori torti politici e da ripetute manovre subdole, Putin, l’aggressore, non ha fatto altro che operare e intervenire per la propria incolumità avverso le minacce della NATO e degli USA ai propri confini e avverso un territorio che, armato e aizzato da ‘salvatori’ e ’fanatici’! si fa promotore di iniziative separatiste e nazionaliste, istigato e sobillato in patria da un novello falstaff, incurante dei morti e delle distruzioni provocate; si rammenti che la indipendenza ucraina è anche essa risultato del caso e della contingenza nonché della presenza palese di notevoli forze nazionaliste e integraliste e soprattutto della documentata provocazione e istigazione degli Stati Uniti, che da sempre opera per la disgregazione della Russia, il grande concorrente. E’ come se in Sicilia o in Sardegna o altrove si levasse una voce indipendentista: è normale che la madrepatria intervenga con tutti i mezzi, contro i seminatori di odio e di discordie. Si odia la Russia e si favorisce Zelenskij, così impone Biden. Già Bertrand Russell di fronte alla ‘imprevedibilità del comportamento umano’, ‘alla confusione dei fanatismi nel conflitto’, alle ‘fallacie nei ragionamenti… dei salvatori’ ha ricordato ‘il pericolo della distruzione della civiltà quale noi conosciamo’ continuando con armamenti e soldi: l’unica via è la ricerca della pace e dell’accordo e il bando delle armi, specie nucleari.

Odiare la Russia che al costo di milioni di morti e di immani distruzioni ha salvato anche l’Europa dalla veramente tale, aggressione hitleriana e un secolo prima da quella napoleonica. La Russia che ha dato una serie infinita di letterati, di compositori, di artisti, una quantità di donne eccezionali e straordinarie, uniche in Europa per cultura e spesso anche fascino, quali pittrici, ballerine, politiche, professioniste, poetesse, pianiste, attrici, sovrane; da dove l’ardire di ignorare e di vilipendere e da dove questo vero generalizzato ‘malato circuito mentale’ che ha condotto a tale gigantesca umiliazione? Non sarà forse paura della sua grandezza storica e politica? Quanti grandi artisti sono perfino sepolti in Francia, per non parlare di quelli a Berlino, a Monaco, a Colonia, tanto amate e ricercate e oggi, masochisticamente, ostili e oltraggiose! Quale enorme cecità! M.Chagall, V.Kandinskij, N.Goncharova, N.de Stael, L.Bakst, S.Poliakoff, V.Niinskij, C.Soutine, R. Nureviev e tanti tanti altri; lo stesso la insulsa Italia che avrebbe l’obbligo di starsene tranquilla e neutrale a salvaguardia delle proprie fragilissime ricchezze artistiche uniche nel mondo e invece si atteggia, piena di debiti e di buontemponi, a grande potenza, ai piedi di Biden, a favore di Zelenskij, ignorando tra l’altro i chiari dettati della Costituzione che bandiscono la guerra! Eppure gli americani hanno polverizzato Montecassino faro di civiltà; bombe su San Lorenzo a Roma a pochi passi da San Pietro, a Napoli su Santa Chiara, mille altre distruzioni irrecuperabili a Bologna, Firenze.., tutto dimenticato, grazie ai bombaroli nostrani, che mandano armi -comprate magari in America- e poi non hanno un soldo per le impellenze italiane…

Quanti russi e russe in Italia, ricordare i soli nomi induce più che a vergognarsi dell’attuale grottesca giravolta, a purificarsi a mezzo di un meritato harakiri! Due astri, cito a memoria, del Novecento sepolti l’uno affianco all’altro a Venezia, dove sono anche una grande quantità di altri russi innamorati della città, il grande Diaghilev e il grandissimo Stravinskij; Anna Kuliscioff dei socialisti italiani, i Demidoff di Firenze, i Borodine e la schiera russa di Merano, Villa Wolskonky, Villa Abamelek, Villa Kvitka, e poi Maria Roza Radziwill, Tatiana Pavlova, Jia Russkaia, Irene Galitzine, Olga Resnevic Signorelli, Nadine Helbig, Gr.Sciltian, Nadežda Volkonskaja Campanari e la incredibile nonna Zinaida Wolskonky, tutte fino alla morte a Roma e poi, assieme ad altra quantità di presenze inimmaginabili quali Basilio Lemmerman, S.Stroganoff, Massimo Gorki, Ileana Leonidoff che tutti, assieme a tanti altri che ho difficoltà a rammentare, per oltre un secolo hanno dato vita e fulgore nelle arti, nel teatro, nella musica, nella letteratura e, incredibile, nella filantropia e solidarietà, fatto letteralmente vivere in tutti i sensi Roma dalla fine del 1800 agli anni ‘70 del Novecento, e così in Versilia, in Liguria, a Capri… Ora invece altre scelte: è il momento delle, pur sempre benvenute, badanti ucraine in Italia!

In un prossimo intervento mi auguro di essere in grado di ricordare quanto da anni scrive e proclama Noam Chomsky a proposito delle violenze internazionali e di atre peculiarità, del suo Paese, gli USA.
Gli studenti europei, se non ancora indottrinati da tutti i ’salvatori’ europei, siano gli iniziatori di una raccolta di firme in Europa per imporre alla Unione Europea un immediato ritorno al rispetto dei Trattati di Roma! In dieci giorni raccoglierebbero il milione di firme necessarie, volendo. La guerra che si sviluppa e il conseguente incremento elevatissimo della temperatura ambientale e la smisurata e accresciuta da Biden produzione di combustibili fossili e di armamenti, ci stanno anche essi portando verso un punto incombente di non ritorno, di cui ancora non ci rendiamo conto!




Piotta in libreria con un diario generazionale sull’Hip-Hop italiano

Il primo re(p), alle origini del rap italico” è il titolo del nuovo libro firmato da TommasoPiottaZanello, da mercoledì 5 ottobre in libreria e negli store online pubblicato da Il Castello marchio Chinaski Edizioni. Dopo le precedenti esperienze editoriali con “Pioggia che cade, vita che scorre” del 2006 e “Troppo avanti: come sopravvivere al mondo dello spettacolo” del 2008, Piotta torna in libreria con un diario personale e generazionale, dove attraverso la sua storia umana e artistica, ripercorre la nascita della cultura Hip-Hop in Italia e della sua carriera.
Un volume ricco di aneddoti (“Penso ancora alla faccia di Albertino all’Hip Hop Village quando mi dovette presentare con i miei folli e giganteschi occhiali funk anni ‘70”) e racconti personali. Dal rapporto con i genitori e il fratello recentemente scomparso, all’amicizia con tanti artisti storici del rap capitolino come Colle der Fomento, Cor Veleno, Flaminio Maphia, Ice One e tanti altri. Dalla nascita di una hit come “Supercafone”, ecco che la sua vita cambia e arriva il successo di massa. Quel pezzo lo cantavano tutti, lo ballavano tutti e tutti ripetevano i celebri scambi di battute del videoclip tra lui e Valerio Mastandrea. In fondo però in pochi hanno capito che “Il nostro era un hip hop intellettuale declinato a greve, per fare colpo e arrivare alla pancia di tutto e tutti”. Un turbine di situazioni dove non sempre si trova a suo agio come il Festivalbar (“Una metafora degli anni Novanta, era tutto in playback, persino l’applauso del pubblico”), ma anche gli amici colleghi come J-Ax che gli disse “Hai spaccato, tu ne farai di strada!” oppure la gratitudine verso Jovanotti (“Se stavamo là a fare rap, lo dobbiamo anche un po’ tutti a Lorenzo”).
Una no fiction novel che rivendica la paternità di quel rap italiano, cantato in italiano, che “Per una famiglia media italiana il rap era solo un gioco. Noi ci siamo inventati questa professione in Italia, prima contro le famiglie, poi contro la miopia di molti addetti ai lavori”. Ma l’aneddoto più curioso avvenne a Latina, dove ci fu un battibecco con la sua crew e Neffa basato su motivi inconsistenti, alla presenza di un giovanissimo Tiziano Ferro.
Sullo sfondo lo show-biz con cui l’artista non avrà mai un bel rapporto, solo qualche “sveltina” come racconta nel libro. In particolare con la TV, “Su 100 proposte ricevute ne avrò declinate 90, dai talent ai reality, dalle ospitate alle fiction”. In questa storia c’è anche il cinema, Piotta ricorda infatti che per colpa di una casa discografica un suo brano non finì nella colonna sonora di un film di Matteo Garrone, preferendo un cinepanettone. Suo anche il primo film in assoluto legato all’Hip-Hop italiano, ovvero “Il Segreto del Giaguaro”. Un disastro al botteghino, ma oggi diventato un cult. E poi ancora con Suburra – La Serie. Non tutti sanno che la sigla della prima stagione, ovvero il fortunato brano “7 Vizi Capitale”, nasce per un film (mai uscito) che avrebbe dovuto sancire il ritorno di Tomas Milian sul grande schermo. E poi il teatro: Piotta ha condiviso il palco prima con l’ex giudice di Mani Pulite Gherardo Colombo in uno spettacolo sulla costituzione, poi con Andrea Camilleri in una rivisitazione del celebre romanzo “Pinocchio”.
La prefazione è affidata ai Manetti Bros., che proprio con Piotta hanno condiviso più di un set e la sincera passione per la musica rap.
L’uscita del libro sarà accompagnata poi da una serie di presentazioni in tutta Italia tra cui: 14/10 Palermo – I Candelai, 18/10 Milano – Feltrinelli Duomo, 19/10 Genova – Feltrinelli, 21/10 Roma – Feltrinelli Appia.
 




Cena vegan: il menù completo da preparare

La dieta vegana è un tipo di alimentazione che si sta diffondendo sempre di più e quindi potrebbe non essere insolito avere per cena degli ospiti che seguono questo regime alimentare. Il rischio, in questo caso, è di andare nel panico perché non si sa esattamente cosa cucinare.

In questo articolo verranno forniti consigli utili per deliziare i propri ospiti con ottime ricette vegane, semplici e pratiche, che permetteranno di capire che realizzarle non è poi così difficile.

Cosa mangiano i vegani

Prima di procedere con le ricette, è bene sapere quali sono le cose che un vengano può mangiare e quali invece non sono consone a questa scelta alimentare. Spesso, infatti, si fa confusione con i vegetariani che, nella loro dieta, mangiano anche alimenti di origine animale, mentre i vegani aboliscono anche tutti i loro derivati.

Quindi, in alternativa a carne, uova, latte e burro, i vegani propendono per tofu, soia, legumi, frutta secca e verdura fresca. In aiuto a chi si appresta a fare una spesa per accogliere a cena un ospite vegano, ci sono le confezioni degli alimenti che riportano fedelmente la lista degli ingredienti e anche il bollino “vegan ok”; in questo modo sarà molto più semplice selezionare i prodotti necessari e creare ricette adatte, evitando così di commettere qualche spiacevole gaffe.

Le ricette da provare

Prima di procedere a illustrare le ricette che è possibile fare, è molto importante reperire in anticipo tutto il necessario, a partire dalla verdura fresca di stagione, acquistabile nei supermercati fisici e online, che sarà la base di qualsiasi piatto si andrà a creare.

Per agevolare la scelta, si consiglia di stilare un menù da poter presentare alla cena con i propri ospiti. Ogni pasto che si rispetti ha inizio sempre con gli antipasti e un’ottima idea potrebbero essere gli spiedini di verdure, come quelli di melanzane e zucchine grigliati al momento e serviti caldi.

Per il primo, invece, si potrà optare per la pasta al forno con verdure e besciamella vegan, creata con verdure fresche, besciamella vegana e con un qualsiasi formato di pasta, ovviamente non all’uovo. Per unire gli ingredienti si consiglia di utilizzare il formaggio vegano o prodotti simili che siano a base di tofu o soia.

Quando tutti gli ingredienti saranno cotti, basterà unirli alla besciamella vegana, disporre il composto in un tegame da forno e cuocere per 20 minuti a 200° C.

Come secondo piatto si può optare per le sfiziose polpette vegane, realizzate frullando i ceci precotti, seitan e una melanzana già cotta precedentemente in forno. Con il composto che si andrà a creare, si formeranno le polpette che verranno poi impanate con pangrattato e cotte in forno per circa mezz’ora a 180° C.

Per chiudere in bellezza con il dolce, si potrà scegliere di realizzare il tiramisù vegano, a base di savoiardi vegan e crema di latte e panna vegetale che sicuramente non tradirà le aspettative rispetto alla sua versione più classica.




Samsung e Intel svelano un prototipo di portatile arrotolabile

Nel corso del lancio dei processori Intel Core di tredicesima generazione, anche noti come Raptor Lake, Samsung e Intel hanno svelato un portatile con display arrotolabile, capace di passare da 13 a 17 pollici. Secondo l’azienda coreana, si tratta di una dimostrazione di ciò che è possibile fare con la tecnologia di visualizzazione oled costruita su un substrato di plastica flessibile. Facendo scivolare il pannello dal bordo del prototipo, si passa dalle dimensioni di un tablet come l’iPad Pro ad un piccolo monitor. “Stiamo annunciando il primo display scorrevole da 17 pollici al mondo per pc”, ha detto JS Choi, l’amministratore delegato della divisione Samsung Display al pubblico della conferenza Intel Innovation 2022. “Questo dispositivo soddisferà diverse esigenze grazie alla sua portabilità”.

Nonostante si tratti di un prodotto non per la vendita, l’ad ha dunque parlato di bisogni reali degli utenti, lasciando intendere che presto il prototipo potrebbe diventare realtà. Samsung Display lavora da alcuni anni su schermi oled scorrevoli. L’azienda ha mostrato una versione di laboratorio l’anno scorso. Pat Gelsinger, il Ceo di Intel, ha definito il portatile uno “slidable pc” senza fornire però dettagli tecnici sulla dotazione di bordo. Il notebook, con tecnologia touch, non prevede la presenza di una tastiera, sebbene non sia escluso che possa includerne una a scomparsa nel dorso, qualora venga commercializzato. Di recente, Lenovo ha presentato il suo ThinkPad X1 Fold dotato di un pannello pieghevole mentre la taiwanese Asus, nel corso della fiera di tecnologia tedesca Ifa 2022, ha annunciato lo ZenBook 17 Fold Oled.

F.P.L.




Rai Yoyo, per la gioia dei più piccoli torna “L’Albero Azzurro”

Da lunedì 3 ottobre Rai Yoyo torna in una rinnovata edizione “L’Albero Azzurro”. La trasmissione andrà in onda dal lunedì al venerdì, alle ore 8.30, e in replica alle 15, con 20 puntate inedite in prima tv, arricchite di una nuova sigla e di nuove canzoni coreografate. Gli episodi saranno disponibili anche su RaiPlay. In oltre 30 anni, il programma ha saputo rinnovarsi nel segno di una evoluzione dei linguaggi e dell’estetica senza mai tradire la forza originale e il significato poetico di un “luogo speciale” per i più piccoli.
 
 
Nello spazio colorato dell’Albero Azzurro ritroviamo gli amici di sempre Dodò, il puppet amatissimo dai bimbi alle prese con nuovi apprendimenti che provengono dal confronto con il mondo, mentre al suo fianco ci saranno sempre Andrea Beltramo e Laura Carusino, i due conduttori che richiamando i rassicuranti ruoli di adulti di riferimento proteggono, sostengono, invitano all’autonomia, aiutano ad affrontare con gioia e leggerezza, ma anche con chiarezza e verità, le piccole e “grandi” conquiste di ogni giorno. Con Dodò due irresistibili cuccioli con cui giocare e vivere tante avventure: Zarina, la zanzarina saputella che con i suoi appuntiti interventi sfida Dodò a mettersi alla prova, e Ruggero, un leoncino che non ha ancora una criniera degna di questo nome ma già si sente uno spavaldo avventuriero.  Oggetti simbolici ricorrenti, ambientazioni, grafica e musiche armonizzano e legano tra loro i tanti elementi che insieme creano ogni giorno una nuova storia, semplice ed essenziale ma profonda e curata in ogni dettaglio. Ogni puntata propone un percorso pensato perché i più piccoli, seguendo il cammino di Dodò, possano entrare in contatto con la rappresentazione delle loro emozioni, elaborare competenze e conoscenze utili a superare le paure, apprezzare il valore della solidarietà e dell’amicizia, scoprire la ricchezza che risiede nella diversità e nell’accettazione. E dopo ogni avventura, si fa ritorno all’Albero, arricchiti di nuovi spunti per giocare e fare esperienza, ma anche di filastrocche e canzoni allegre da imparare e cantare insieme ad amici, insegnanti, genitori.  Lo sguardo è attento anche al mondo digital, dove si potranno trovare contenuti extra per una più forte interazione con il nostro pubblico dei più piccoli.
 




“Raid dell’Etna”, oltre 60 auto storiche fanno tappa a Marsala

Il vice sindaco Paolo Ruggieri ha portato il saluto dell’Amministrazione Grillo
 
MARSALA (TP) – Tappa a Marsala stamani del “Raid dell’Etna”, con una sessantina di auto storiche in bella mostra in Piazza Della Vittoria. Porsche, Ferrari, Bentley Pontiac, Jaguar… sono state ammirate da cittadini e appassionati del settore, incuriositi dagli stili automobilistici d’altri tempi. Il vice sindaco Paolo Ruggieri ha portato il saluto dell’Amministrazione Grillo, omaggiando il Gagliardetto della Città e una bottiglia di vino marsala agli organizzatori Giovanni Spina e Stefano Consoli che, a loro volta, hanno ricambiato con la Targa del Raid. Presente l’assessore al turismo Oreste Alagna, doni anche ad un equipaggio giapponese, in rappresentanza degli altri provenienti da Argentina, Colombia, Brasile, Germania, Norvegia, Austria, Svizzera, Inghilterra e Stati Uniti D’America. I partecipanti, da ieri in città, stamattina – prima di raggiungere Porta Nuova – avevano già percorso l’affascinante litorale dello Stagnone. Dopo una breve visita nel centro storico, gli equipaggi del “Raid dell’Etna” hanno proseguito per le altre tappe del tour della Sicilia che si concluderà il 1° Ottobre a Catania.
 
 
 
 
 
 




Roma, ex edicole e condomini diventano market con SLIPOP: il nuovo format di dispensa condivisa

Il primo punto Slipop sarà inaugurato a Monterotondo, in piazza Indipendenza 15, il prossimo 30 settembre 2022
 
 
ROMA – Nasce a Roma Slipop, un nuovo format di “dispensa condivisa” aperta h24, situata nei punti strategici della città e al cui interno si può trovare tutto ciò di cui si ha bisogno. Le strutture che ospiteranno Slipop sono ex edicole già presenti nei quartieri e riconvertite in questo format moderno, oppure potranno essere collocate all’interno di grandi condomini. Luoghi in cui la spesa acquista un nuovo significato di comodità: quando urge un prodotto dimenticato al supermercato, o quando l’ora è tarda, il tempo è poco e la distanza tanta. Esteticamente la “dispensa condivisa” si presenta dallo stile moderno e ben attrezzato, in coerenza con i principi portanti dei promotori dell’iniziativa: comodo, snello, sostenibile e antispreco.
 
“Un market di condominio – dichiarano i promotori –  che arriva da te, sottocasa, il cui obiettivo è offrire una scelta veloce, comoda e di alto livello.” Una concezione nuova di micro vicinato che cancella il problema tempo/distanza; nato per semplificare le esigenze della quotidianità  trasformandole in una esperienza. Slipop garantisce prodotti di altissima qualità: prodotti alimentari, piatti pronti, cibi freschi e a kmzero, articoli e detergenti per la casa e tanto altro, grazie alla dispensa sempre accuratamente rifornita. Un servizio volto a chiunque e che risponde a 360° a ogni tipo di esigenza: chi non ha il tempo di fare la spesa o ha solo finito il caffè, a chi desidera una pausa dal lavoro e vuole concedersi uno spuntino senza fare fila, alla mamma che di notte ha finito il latte per il bambino, agli anziani che non hanno possibilità di muoversi facilmente per la città e che con Slipop avranno finalmente la scelta di una spesa comoda.
 
Ma non finisce qui. Slipop è alla portata di tutti per la sua semplicità pur rimanendo una idea innovativa e tecnologica. Ogni punto Slipop è rifornito dei migliori e più apprezzati prodotti sul mercato e proposti a prezzi identici a quelli dei canali tradizionali! I punti Slipop sono aperti h24, 7 giorni su 7, senza cassa né cassieri, e si potranno trovare nei luoghi più strategici delle città: in prossimità di grandi condomini, palestre, piazzette dei centri urbani.




Pubblicità, app e bonus: il mobile gaming raggiunge quota 200 miliardi di euro

Per ascoltare la musica, per restare aggiornati, per trovare la strada più veloce, per andare a correre. Il nostro smartphone è ormai pieno di app di tutti i tipi, utili e utilissime in alcuni casi, scaricate per usarle solo una volta altre. Ma ormai tutte imprescindibili. 

Il mercato delle applicazioni è in costante espansione e ci si è fiondata sopra anche l’industria del gioco. Stando infatti ai numeri Data.ai, il mobile gaming è la tendenza del presente ma soprattutto del futuro, capace di raggiungere un giro d’affari complessivo di oltre 200 miliardi di euro nel corso di quest’anno. Un progresso che è reso possibile soprattutto grazie a nuove tecniche di marketing e di pubblicità. 

Non ultima quella che fa riferimento ai bonus senza deposito. Si tratta di una strategia basica e intuitiva quanto efficace e proficua, che rientra tra le forme più comuni di bonus benvenuto: i nuovi utenti, come spiega Gaming Report, vengono attirati sulla piattaforma di gioco grazie a delle agevolazioni, come giri gratis e fun bonus. Una volta sul sito, sarà la qualità del servizio offerto, il livello di giochi e titoli, a convincerle gli utenti a rimanere, fidelizzandoli. Una tecnica di marketing, questa, che è ha fatto crescere ancora di più un’industria, quella del gioco, già di per sé in grande espansione. E che deve la sua forza soprattutto alla diffusione di smartphone e tablet. 

Ma, le app in questione non sono solo lo strumento per giocare in qualsiasi momento e in qualsiasi contesto, sono anche dei canali di comunicazione di grande efficacia. La ricerca condotta da AdColony, infatti, mette in evidenza come i consumatori siano più propensi a effettuare acquisti di prodotti che hanno visto su Google, per il 34%, su Facebook, per il 30%, oppure sulle app di gaming, per il 29%. Merito anche delle app freemium, ovvero quelle applicazioni gratuite che mettono però al loro interno delle pubblicità. Il 94% degli utenti in Giappone, Regno Unito, Stati Uniti e Germania afferma infatti di preferire una app gratuita con pubblicità rispetto ad una senza pubblicità ma a pagamento. 

Meglio ovviamente se gli annunci sono poco invadenti o, addirittura, se offrono qualcosa in cambio: se guardi la pubblicità o clicchi sopra il link puoi accedere a premi, bonus o gadget. Si tratta dei rewarded video e dei playbale ads. Per una nuova frontiera della pubblicità, capace di sfruttare canali che non avremmo mai pensato.




Monza diventa “capitale europea della luce” grazie al Kernel Festival: le installazioni luminose e i videomapping di artisti internazionali illumineranno la città per 10 giorni

I migliori light artist italiani e internazionali sbarcano in Brianza dal 23 settembre al 2 ottobre in occasione del Kernel Festival per illuminare i tesori della città di Teodolinda: dai cortometraggi di audiovisual 3D mapping sulla Villa Reale al Sound Safari tra i Boschetti Reali, fino alle opere realizzate con gli studenti del territorio
 
 
Monza, per 10 giorni, diventa simbolicamente la “capitale europea della luce” grazie al Kernel Festival (kernelfestival.net), l’evento che prevede installazioni luminose e videomapping realizzati da rinomati light artist internazionali. Dal 23 settembre al 2 ottobre, scenografici concept di luce ed opere digitali immersive, gratuite e a cielo aperto, illumineranno i gioielli del capoluogo brianzolo in un suggestivo viaggio all’insegna dell’elemento luminoso: dall’audiovisual 3D mapping show della Reggia di Monza passando per le installazioni degli studenti del liceo artistico Nanni Valentini, per poi inoltrarsi nel suggestivo Bosco Magico tra i Boschetti Reali e continuare il percorso nel centro storico, guidati da Sound Safari, fino a raggiungere Kids Cube, l’installazione partecipata realizzata da più di mille bambini delle scuole materne e primarie di Monza e Seregno. Un itinerario all’insegna dell’arte e della cultura, coniugato dal potere emozionale della luce, in grado di valorizzare questi gioielli storico-artistici agli occhi della cittadinanza e delle decine di migliaia di turisti e curiosi che vi si avvicineranno. La kermesse, giunta alla sua 11° edizione, è promossa e organizzata da AreaOdeon, associazione culturale che dal 2005 promuove l’arte come veicolo di coinvolgimento e partecipazione del pubblico e di valorizzazione e riappropriazione del territorio, in un orizzonte di collaborazioni nazionali e internazionali, con il contributo del Comune di Monza e la collaborazione del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza. L’elevata qualità artistica del più importante new media light art festival italiano è garantita dalla presenza, nella cittadina brianzola, delle opere luminose realizzate da importanti artisti nazionali (Onda e Delumen) e internazionali (Onionlab e Maxin10sity), provenienti da Spagna e Ungheria.
 
“La luce è universale, fondamentale tanto per un bambino quanto per un anziano e ogni giorno determina lo stato d’animo di ciascuno di noi. Quando poi essa con la sua intensità, la sua cromia e la sua dinamica viene progettata per trasformare uno spazio o un momento, crea emozione e questo, in un modo o nell’altro, affascina e muove tutti – afferma Marcello Arosio, art director del Kernel Festival – Ne è prova il pubblico che visita ogni anno il Kernel Festival: ragazzi giovanissimi, persone anziane, coppie con bambini e famiglie intere. Tutti provano un’emozione e sviluppano un senso critico nell’ammirare quella che mi piace chiamare «architettura liquida», ossia un’interpretazione artistica degli edifici con opere di video mapping che attraverso le immagini proiettate su di essi ne trasformano la percezione fisica donandogli un senso diverso, coinvolgente e da condividere. Per questo negli interventi di AreaOdeon e Onda integriamo sempre anche il suono e il tempo, curando la sinestesia tra luce, ombra, buio e suono, giocando con le dinamiche di movimento e intensità degli elementi che mettiamo in gioco, a volte coinvolgendo le persone nel definirlo in maniera interattiva, muovendosi nello stesso spazio che accoglie l’opera”.
 
“Il Kernel Festival pone la città di Monza al centro di un progetto culturale innovativo, aperto a tutti. Attendiamo con piacere i tanti visitatori che vorranno farsi coinvolgere in questa suggestiva performance di luce, capace di valorizzare i tanti volti della nostra città” ha detto il Sindaco di Monza, Presidente del Consorzio Villa Reale e Parco.
 
“La Fondazione della Comunità di Monza e Brianza – dichiara il segretario generale Marta Petenzi – ha deciso di sostenere “Studenti in luce” perché la promozione della partecipazione attiva delle generazioni più giovani, la valorizzazione di beni storici e artistici del territorio e l’organizzazione di iniziative che possano favorire la diffusione della cultura all’interno della comunità rientrano tra le principali finalità che i bandi dedicati alle attività culturali intendono perseguire. E l’iniziativa promossa da AreaOdeon si muove proprio in queste direzioni: si è concentrata infatti sul coinvolgimento degli studenti del liceo artistico Nanni Valentini di Monza che, supportati da professionisti e docenti, hanno elaborato innovativi progetti multimediali da presentare al pubblico. Il tutto nell’ambito di un progetto di rilievo che punta a valorizzare beni storici della città”.
 
“Siamo felici di rinnovare il nostro impegno concreto a sostegno del Kernel Festival, dieci giorni che accenderanno i riflettori sui capolavori artistico culturali della città di Monza – dichiara Enrico Boerci, Presidente e AD di BrianzAcque. Come società pubblica del territorio, riteniamo importante supportare iniziative innovative e di qualità capaci di valorizzare e promuovere le bellezze locali creando momenti di crescita e di aggregazione, che vedono il coinvolgimento anche delle scuole e delle nuove generazioni”.
 
Ma qual è il percorso immersivo che vedrà protagonisti le decine di migliaia di cittadini, turisti e curiosi che invaderanno la città brianzola durante i 10 giorni della kermesse artistica? Il punto di partenza sarà la Reggia di Monza, la quale ospiterà ogni sera, a partire dalle 20.30 all’interno del suo Cortile d’Onore, una rassegna di 4 cortometraggi di audiovisual 3D mapping a 270°, trasmessi in replica 5 volte, realizzati dagli artisti internazionali Onionlab e Maxin10sity e dai professionisti nostrani di Onda in collaborazione con Delumen, che si svilupperà sulla parte centrale e le due facciate laterali dell’edificio per un totale di 5mila metri quadri di videoproiezioni che coinvolgeranno il pubblico in una dimensione completamente immersiva anche grazie a un impianto audio spazializzato ottofonico. Un evento di grande impatto visivo e sonoro che valorizza le bellezze architettoniche della Villa Reale e il suo valore storico e culturale, riconosciuto in Italia e nel Mondo. L’aspetto formativo sarà centrale nella seconda tappa di questo speciale tour luminoso, all’interno del cortile del liceo artistico Nanni Valentini, dove ogni sera, dalle 20 fino a mezzanotte, i protagonisti saranno gli stessi studenti, che presenteranno al pubblico i loro progetti d’illuminazione artistica, sviluppati sotto la supervisione dei docenti e di un tutor di AreaOdeon con il contributo della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza Onlus. Nel contesto verde dei Boschetti Reali, naturale collegamento tra la Reggia di Monza e il cuore della città, un’installazione di luce sincronizzata al soundscape, realizzata dagli artisti di AreaOdeon, trasformerà ogni sera, dalle 20 alle 24, i giardini in una scenografia suggestiva, dove il percorso creato da luci e colori, accompagnato dall’innovativa piattaforma sonora Sound Safari che permette l’ascolto di contenuti audio geolocalizzati e sincronizzati alle installazioni, affascinerà il pubblico. Il tour luminoso per le vie della città brianzola si concluderà poi in Piazza Roma, a due passi dall’Arengario, dove il protagonista sarà il Kids Cube, una grande “scatola magica” a LED (4x4x3 metri di altezza), appositamente programmata e visibile anche di giorno, che mostrerà gli autoritratti creati e colorati dai bambini delle scuole materne ed elementari del territorio. Un “girotondo” illustrato, anch’esso curato dai light artist di AreaOdeon, che parla di diversità e inclusione, dove i disegni realizzati dagli alunni si intrecciano, mischiano e scambiano creando sempre nuove combinazioni.
 




Come rispondere a una notifica di recupero crediti

Può accadere che un soggetto privato o un’azienda si trovi in una situazione di sovra-indebitamento e debba fare i conti con una società di recupero crediti delegata dal soggetto creditore. Cosa fare in questi casi?

Il recupero crediti è un’attività che può essere svolta dapprima in modalità stragiudiziale e successivamente attraverso azioni giudiziarie. In genere, quando un creditore non ottiene il suo credito alla scadenza prevista da contratto, dopo un primo sollecito si rivolge a una società specializzata in recupero crediti insoluti.

Le società di recupero del credito provvedono a effettuare un primo sollecito telefonico nei confronti del debitore, a cui segue la lettera di messa in mora se i solleciti effettuati in via preliminare non sono andati a buon fine. Arrivati a questo punto, come può un debitore rispondere alla notifica di recupero crediti? Puoi scoprirlo nei prossimi paragrafi.

Rispondere a una notifica di recupero crediti: come fare

Nel corso degli anni sono state fissate numerose regole che le società di recupero crediti devono rispettare per non ledere in alcun modo la dignità, la privacy del soggetto debitore in alcuna forma.

Ad esempio, le telefonate non possono essere registrate senza autorizzazione e il linguaggio utilizzato durante le chiamate non deve essere in alcun modo intimidatorio. Per proteggersi dalle pratiche illegali è possibile utilizzare numerosi strumenti legali, a partire dalla collaborazione con uno studio legale.

Ma come è possibile rispondere a una società di recupero crediti? Ci sono diversi metodi da poter utilizzare. Innanzitutto, il debitore è tenuto ad inviare quanto prima una raccomandata AR in cui comunica alla società di recupero crediti una propria risposta all’ingiunzione di pagamento.

Rispondere telefonicamente a uno specialista recupero crediti

In questo caso, il debitore si trova ad affrontare la prima fase di riscossione del credito e ha il diritto di:

  • Chiedere le generalità di chi sta chiamando;
  • Chiedere gli estremi delle fatture scadute e non saldate, comprensivi di importi;
  • Prendere tempo per valutare l’effettivo debito non saldato, sulla base dei pagamenti effettuati nel corso del tempo.

Per l’apertura di un dialogo sereno, è consigliato utilizzare un metodo di risposta accogliente, con frasi come: “Capisco la sua richiesta di pagamento” – “Verifico i dati che mi ha comunicato, può chiamare entro…”.

Lettera con raccomandata A/R

Quando il debitore ha verificato l’effettiva presenza di un debito, può inviare una lettera con raccomandata A/R, valida legalmente, in cui afferma la sua volontà di voler pagare il debito e in cui apre una possibile strada da percorrere che possa andare sia in suo favore, sia a favore del creditore.

All’interno della raccomandata è consigliato chiedere nuovamente i termini di pagamento e le modalità, eventualmente richiedendo se è possibile effettuare un pagamento rateale.

Se il debitore non possiede il denaro per saldare il credito insoluto, può effettuare una promessa scritta, allegando il primo pagamento effettuato in base alla disponibilità economica del momento.

Il consiglio degli esperti è di dialogare sempre con un soggetto intermediario, in presenza di un creditore non disposto al dialogo, utilizzando metodi di conversazione considerati atti legali e che possono essere utilizzati come “documentazione di prova” da presentare in un eventuale tribunale.

Ricordiamo, inoltre, che le società specializzate in recupero crediti con un carattere professionale si dimostrano sempre aperte al dialogo e con la volontà di tutelare il rapporto tra il creditore e il soggetto debitore.




6G, al via i test per entrare nella “tera” economy

Nonostante la connessione 5G non sia ancora diffusa su tutto il pianeta, sono già iniziati i test per il 6G, lo standard delle connessioni mobile del futuro. Il 6G promette di fornire velocità maggiore e di facilitare la continuità tra mondo fisico e digitale per lo svolgimento di molte nostre attività, anche nel metaverso. L’Intelligenza artificiale poi avrà un ruolo nella raccolta ed elaborazione dei dati. Oggi, il 5G può arrivare al massimo a 2 giga al secondo. Per la connessione di sesta generazione si parla di 1000 giga al secondo, 1 terabyte. Per questo, l’avvento del 6G è anche definito passaggio dalla “giga” alla “tera” economy. Le discussioni sulla standardizzazione della rete 6G dovrebbero iniziare intorno al 2025, la commercializzazione della tecnologia è prevista per il 2029. Rispetto alle reti 5G, il protocollo non fornirà solo velocità di trasferimento dati migliori ma anche una latenza inferiore e una maggiore affidabilità. I test sul 6G sono stati già avviati da diverse realtà. Nei giorni scorsi Lg in collaborazione con il Fraunhofer Heinrich Hertz Institute e il Fraunhofer Institute for Applied Solid State Physics ha raggiunto un traguardo: ha dimostrato la possibilità di trasmettere dati nella banda compresa tra i 155 e 175 GHz fino ad una distanza di 320 metri all’aperto, battendo il suo precedente record di 100 metri. Si tratta di un passo importante verso test del 6G in ambienti reali, visto che l’obiettivo dichiarato dello standard è poter sfruttare celle in grado di coprire, ognuna, un raggio di 250 metri per offrire velocità di connessione in teoria di 1000 giga al secondo, 1 terabyte. Concetti che permettono di pensare all’avvento di applicazioni e servizi per i quali i tempi di risposta saranno azzerati. Se oggi, quando ci si muove in ambienti di realtà virtuale vi è ancora un minimo intervallo tra l’invio di un comando e la risposta, con il 6G tutto promette di diventare più naturale, con una maggiore integrazione tra fisico e digitale. Durante la World 5G Convention che si è tenuta ad agosto ad Harbin, in Cina, Zhang Yongtao, vicedirettore generale dell’Ericsson China Technology Department ha parlato proprio di progetti a cui il 6G potrà dar seguito, come gli ologrammi. La comunicazione olografica, su cui Ericsson sta già lavorando, utilizza sensori LiDAR, come quelli degli iPhone di nuova generazione, per mappare le persone in 3D e proiettarle in ambienti virtuali a cui accedere con visori e occhialini. Un’idea che verrà presto concretizzata dal metaverso di Meta-Facebook ma che vedrà, per Yongtao, pieno sviluppo solo con la rete 6G, capace di avvicinare le due dimensioni. Inoltre secondo Matti Latva-aho, direttore del 6G Flagship dell’Università di Oulu, l’AI giocherà un ruolo fondamentale poichè dovrà evitare la congestione della rete smistando in modo efficiente l’enorme quantità di dati prevista tra 10 anni. Anche Nokia, con i suoi Bell Labs, ha più volte puntato l’interesse sulle applicazioni commerciali del 6G, in modo particolare per la salute e la medicina. L’ubiquitous computing, la presenza di dispositivi connessi perfettamente integrati con la quotidianità, darà all’uomo modo di recepire informazioni in qualsiasi istante, tramite interfacce digitali a cui sarà facile accedere. L’Italia non è estranea alle sperimentazioni sul 6G. Tim, il Politecnico di Torino, l’Università di Pisa e altri atenei stanno testando il nuovo standard, agganciandosi al programma europeo Hexa-X che fa parte di Horizon 2020. La tera economy è dietro l’angolo e prima che ce ne possiamo accorgere le nostre connessioni saranno ancora più veloci e prestanti.

F.P.L.