Associazione Nazionale Città dell’Infiorata: confermata la presidenza a Genzano di Roma

GENZANO DI ROMA (RM) – Rinnovate le cariche direttive dell’Associazione Nazionale ‘Città dell’Infiorata’, con la conferma della presidenza a Genzano di Roma, della vice presidenza a Spello e della segreteria a Gerano. Lo ha deciso l’Assemblea dei soci durante la riunione svoltasi questa mattina presso il Palazzo comunale di Bolsena, sede legale dell’Ente.

 

Nominato il consiglio direttivo

In un’ottica di continuità, è stato nominato il Consiglio direttivo, che sarà formato da: Alatri, Bolsena, Cannara, Castel Raimondo, Fucecchio, Genazzano, Genzano di Roma, Gerano, Pietra Ligure, Poggio Moiano, Spello.

 

Lorenzon soddisfatto

Soddisfazione espressa dal sindaco di Genzano di Roma, Daniele Lorenzon, che si è detto “onorato di questa riconferma, segno che quanto stiamo facendo per l’associazione sta dando i suoi frutti. La nostra intenzione è valorizzare il patrimonio delle nostre infiorate partendo da un progetto condiviso, proprio come abbiamo fatto in modo sinergico e condiviso ad Assisi lo scorso ottobre: nessuno è migliore dell’altro ma può solo arricchirsi in uno spirito di condivisione e interscambio”.

 

I conti

Durante la riunione è stata presentata la rendicontazione economico-finanziaria dell’evento ‘Le celebrazioni di San Francesco’, progetto che ha visto la realizzazione di un quadro infiorato ad Assisi durante i festeggiamenti del Santo Patrono, il 3 e il 4 ottobre scorso.
L’Assemblea dei soci ha poi proceduto ad un’attenta e puntuale verifica dello stato di pagamento delle quote di partecipazione dei Comuni aderenti relativamente all’anno 2018 e precedenti; tale disamina ha portato – come previsto dallo Statuto – all’esclusione di tre Comuni che dal momento della loro iscrizione non si sono mai messi in regola con i pagamenti.




Roma, “Excellence – Food Innovation”: “Venolea” conquista la piazza capitolina e prepara altri eventi per promuovere il territorio

Confermate tutte le attese e grande soddisfazione tra le aziende olearie che hanno preso parte alla VI edizione di “Excellence – Food Innovation”, nello spazio istituzionale riservato all’Ente Regionale Parco dell’olivo di Venafro, per promuovere “Venolea”, evento dedicato all’olio di oliva e ai sapori del territorio, al parco tematico sull’olivo del Mediterraneo, con incontri e dibattiti per diffondere la cultura olearia, che si terrà il 29 e 30 dicembre nella “Palazzina Liberty” a Venafro. Un risultato raggiunto grazie all’ospitalità riservata dall’organizzazione di “Excellence – Food Innovation”, nella figura del dott. Pietro Ciccotti, agli sponsor istituzionali, Regione Lazio, Arsial (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio) e all’Università di Roma TRE.

Pietro Ciccotti: “Venafro una delle Città dell’Olio”

“La soddisfazione per iniziative meritorie come questa dell’Ente Parco Regionale dell’Olivo di Venafro all’interno di una manifestazione che ospita oltre 100 chef, inclusi tanti stellati, 1000 allievi delle scuole di accoglienza e cucina, altrettanti operatori di settore, cooking show e degustazioni enogastronomiche, è tangibile e vi auguro di avere un ottimo successo per ‘Venolea’ che state organizzando a Venafro – ha detto il dott. Pietro Ciccotti – perché conferma le enormi potenzialità, una delle Città dell’Olio, che rappresenta a pieno titolo il Made in Italy nel settore dell’olio d’oliva, apprezzato in tutto il mondo.”.

Emilio Pesino: “Promuoveremo ‘Venolea’ in altre iniziative romane di alto profilo istituzionale e organizzativo”

Il presidente dell’Ente Regionale Parco dell’olivo di Venafro, dott. Emilio Pesino, ha così commentato l’iniziativa: “La presenza dell’amministrazione del Comune di Venafro, dei produttori, delle associazioni che supportano ‘Venolea’, del pubblico presente è un segnale sicuramente positivo. Stiamo cercando di far apprezzare il territorio del Parco con una veste comunicativa più ampia e moderna, anche con una narrazione che arrivi direttamente al pubblico, per dimostrare che abbiamo un patrimonio di altissimo valore sia in ambito storico che paesaggistico, dove le tradizioni, la cultura e l’enogastronomia, possono essere fondamentali per l’economia dell’intero territorio. Infatti – ha concluso Pesino – promuoveremo ‘Venolea’ in altre iniziative romane di alto profilo istituzionale e organizzativo.

Terra Tricolore e i prossimi incontri nella Capitale per promuovere il territorio venafrano

L’associazione ‘Terra Tricolore’, impegnata nel programma della manifestazione, ha pianificato altri incontri nella Capitale, per dare impulso alla conoscenza del territorio venafrano e all’evento. Ricordiamo la presenza dell’Ente il 18 novembre ad ‘Officine del Sapore’, al Palazzo dei Congressi, con lo chef Fabio Campoli, lunedì 19 a ‘Simposio – Trionfo Del Gusto’, organizzato dall’imprenditore, Daniele De Ventura e domenica 25 Novembre all’interno della Fiera di Roma, a ‘Mercato Mediterraneo’, nel nuovo spazio all’interno ‘Generazione Olio’ per parlare della cultura dell’extravergine”.

Le ricchezze del territorio venafrano illustrate ad Excellence

Tante le domande da parte del pubblico presente ad ‘Excellence’, che ha seguito con molta attenzione la spiegazione riservata al prezioso prodotto della terra, offerta dall’agronomo e analista sensoriale, dott. Marco Greggio, collaboratore di ‘Gambero Rosso’ (casa editrice italiana specializzata in enogastronomia attraverso la pubblicazione di guide, trasmissioni televisive, formazione) , che ha illustrato ai presenti i principi fondamentali per la valutazione della qualità di un olio di oliva. L’incontro, coordinato dalla giornalista Simonetta D’Onofrio, è iniziato con l’intervento del presidente dell’Ente Parco Regionale Dell’olivo Di Venafro, dott. Emilio Pesino e dell’assessore alla cultura del Comune di Venafro, Dario Ottaviano, che hanno mostrato, avvalendosi di alcuni video, le molteplici ricchezze del territorio. Il momento clou è stata la lezione a cura del dott. Greggio, seguita con interesse da parte dei presenti, apprezzando i consigli e le tecniche per comprendere la qualità dell’olio che quotidianamente viene utilizzato in cucina.

Presenti all’iniziativa romana alcuni produttori: Daniele Giallonardi, con l’etichetta “Luca Del Prete” di Venafro prodotto con la cultivar “Aurina”, olio “Carcillo” di Pozzilli (comune rientrante nel territorio dell’Ente Regionale Parco dell’Olivo di Venafro), Francesco Mastrangelo dell’oleificio “Trespaldum” di Mafalda, in provincia di Campobasso, che ha presentato un olio ottenuto dall’oliva Gentile di Mafalda e alcune realtà produttive limitrofe alla regione Molise, come il Frantoio “Olearius” di Cupello (CH), rappresentato dalla signora Adriana D’Ercole, con un olio realizzato con un blend tra Gentile di Chieti e Peranzana e l’azienda agricola “Emarant”, da Torremaggiore in provincia di Foggia, con l’imprenditore Antonio Tartaglia, il quale ha portato un olio monocultivar Peranzana.

 

 




Caso scomparsa Davide Cervia, il ministro Trenta rinuncia all’appello. Riconosciuto de facto il rapimento

Il 12 settembre del 1990 scompare a Velletri l’ex sergente della Marina Davide Cervia, a pochi minuti di strada dalla sua abitazione. A quello che è stato definitivamente riconosciuto come rapimento, assistono due inconsapevoli testimoni: un anziano vicino di casa, che prende i gesti di Cervia come un segno di saluto, a cui risponde – mentre tre persone lo caricano su di un’auto verde, che si allontana a tutta velocità – e l’autista di un pullman di linea, a cui l’auto verde taglia la strada ad un incrocio, seguita dalla Golf bianca di Cervia, guidata da uno dei rapitori.

Nonostante i testimoni, la scomparsa viene subito rubricata come allontanamento volontario. Un anno dopo viene ritrovata l’auto di Davide Cervia, con all’interno ancora il mazzo di fiori che aveva comprato per la moglie. L’unica ipotesi valida per il rapimento – quella che poi si rivelerà reale – è che Davide Cervia sia stato rapito per la sua competenza specifica nel campo della Guerra Elettronica e ‘venduto’ ad una potenza straniera acquirente del sistema d’arma segretissimo OTOMAT prodotto in Italia, che soltanto il Cervia e pochi altri suoi colleghi di corso sarebbero stati in grado di assemblare correttamente. Nonostante depistaggi, minacce ed intimidazioni anche gravi, la famiglia, ed in particolare la moglie, Marisa Gentile, non si rassegna al silenzio, rifiutando perfino l’offerta di un miliardo di lire per tacere e lasciar perdere.

MARISA GENTILE MOGLIE DI DAVIDE CERVIA OSPITE A OFFICINA STAMPA DEL 16/11/2017 PER PARLARE DEL CASO CHE HA RIGUARDATO IL MARITO

Nel 2012 la famiglia Cervia fa causa al Ministero della Difesa in sede civile

La causa si conclude nel gennaio del 2018 con la condanna del Ministero al risarcimento simbolico di un euro. Nelle motivazioni della sentenza viene citata la “violazione al diritto alla verità” subita dalla famiglia, cioè il diritto a “chiedere e ad ottenere, dai soggetti che le detenevano, ogni notizia ed ogni informazione relativa al proprio congiunto, al fine della individuazione delle ragioni della scomparsa”. Secondo il tribunale, il Ministero avrebbe omesso di fornire informazioni complete ed esatte sul rapimento, impedendo, secondo l’avvocato della famiglia, ove rese note, di giungere al ritrovamento del congiunto. Contro la sentenza il governo precedente aveva interposto appello. La notizia di oggi ci dice che il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha deciso di desistere e rinunziare all’ennesima udienza in merito, riconoscendo, de facto, il rapimento.

Abbiamo raggiunto al telefono la signora Marisa Gentile, moglie di Davide Cervia

Signora Marisa, certamente questa notizia premia l’impegno suo e dei suoi figli nella ricerca della verità. Se lo aspettava, oppure le è giunta inattesa?
Bè, per l’impegno che alcuni parlamentari avevano messo in questa faccenda, anche prima di essere al governo, mi aspettavo un aiuto concreto. Non mi aspettavo però questa grande umanità da parte del ministro, perché il ministro Trenta mi ha telefonato personalmente, e questo non accade così di frequente. Mi ha chiamata al telefono e mi ha detto della sua decisione, dopodiché ci siamo incontrati durante un evento assolutamente informale, una cena ai Castelli, durante la quale il ministro ha spiegato a me e ai miei figli i motivi per cui aveva deciso di rinunciare all’appello. Oggi poi è apparso sulla stampa questo comunicato, che ci rende molto felici, soprattutto per una cosa: noi siamo sempre stati bistrattati, snobbati, umiliati, minacciati, intimiditi, per ventotto anni. Oggi le scuse del ministro hanno per noi un significato veramente importante. Questo momento è per noi molto particolare, soprattutto, lo ripeto, per l’umanità dimostrata da un membro del governo, cosa che di sicuro non è così frequente. Ho chiesto che l’impegno del governo non si fermi qui; riceviamo le scuse dello Stato, va benissimo, ma l’impegno politico deve continuare, perché a questo punto, come nel caso di Stefano Cucchi, bisogna arrivare in fondo e fare chiarezza.

C’è una promessa formale da parte del ministro di continuare, se mai le avessero effettivamente iniziate, le indagini sulla sparizione di suo marito?
Nessuna promessa ufficiale. C’è stata però, e l’ho letto anche sul suo post ufficiale – e l’ho letto anche sul post del sottosegretario Angelo Tofalo – la notizia della volontà di andare avanti. Ora vedremo in quale modo. Oggi parlavo con un giornalista che mi consigliava di fare un appello alla magistratura. Io l’appello alla magistratura non ho intenzione di farlo, lo faccio invece alla politica. È inutile fare appello alla magistratura, perchè quando la magistratura va a chiedere atti e documenti ufficiali, se non c’è la collaborazione delle istituzioni, la cosa non va avanti, come è successo per Davide. Quindi ci vuole volontà politica di risolvere e di fare chiarezza. Non so se si potrà risolvere, ma fare chiarezza sicuramente. A questo punto è la politica, e quindi il governo, che ci deve dare una mano.

Allora questo avvenimento e questa notizia rilanciano tutta la questione del rapimento, che sembrava ormai messa da parte.
Sì, perché bisogna considerare che il 19 dicembre avremmo avuto l’udienza di appello. Quindi, dato che l’appello è stato proposto dal governo precedente, quando si sono resi conto che ci saremmo presentati in giudizio contro chi ci aveva aiutato già in precedenza, per loro è stato imbarazzante. Hanno poi letto le carte e sui sono resi conto che quello che noi chiedevamo era legittimo.

Comunque, imbarazzanti, nel prosieguo, saranno forse anche alcune ipotesi che sia voi che altri avevate considerato, nel merito del sequestro. Ora, senza entrare nei particolari, come lei pensa che potrebbe evolversi la cosa?
Non lo so, onestamente non lo so. Mi viene in mente forse magari la costituzione di una commissione parlamentare? Non lo so. Spero solo che loro in qualche maniera abbiano interesse e soprattutto intenzione di fare chiarezza.

Roberto Ragone




Legge di Bilancio, l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma chiede l’abolizione integrale dell’articolo 17: Silvestroni (FDI) presenta emendamento

L’articolo 17 della legge di Bilancio 2019 prevede, a partire dal 1° gennaio 2019, l’istituzione della “Centrale per la progettazione delle opere pubbliche”, che godrà di autonomia amministrativa, organizzativa e funzionale per la progettazione di opere pubbliche.

Disporranno di questa struttura le amministrazioni centrali e gli enti territoriali

La Centrale avrà un “budget annuo” di 100 milioni di euro. Saranno assunti, per lo svolgimento dei compiti affidati a questo organismo, un massimo di 300 unità di personale di cui il 70% di profilo tecnico. L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma chiede l’abolizione integrale di questo articolo, la cui emanazione oltre ad essere un pericolo per tutte le professioni tecniche determinerebbe la paralisi nel settore di realizzazione delle opere pubbliche.

Ing. Carla Cappiello (Presidente del Consiglio dell’ordine degli Ingegneri di Roma):

“L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma chiede l’abolizione integrale di questo articolo, la cui emanazione oltre ad essere un pericolo per tutte le professioni tecniche e determinerebbe la paralisi nel settore di realizzazione delle opere pubbliche. Auspicheremmo piuttosto la creazione di un Fondo di Rotazione per la Progettazione da rendere disponibile a tutti gli enti locali, per consentirgli di accedere ai finanziamenti europei, anche tramite organismi già esistenti, con particolare attenzione alla salvaguardia del territorio, soprattutto per le costose opere di difesa del suolo, come nel settore idrogeologico. Bisognerebbe rilanciare le stazioni appaltanti qualificate e regolamentare gli appalti integrati, non abolendo le gare per continuare, così, a dare ossigeno per i professionisti tecnici”.

Ing. Roberto Cuccioletta (membro Assemblea Nazionale FdI):

“Non posso che esprimere la mia soddisfazione nel leggere le parole del mio presidente del consiglio dell’ordine degli ingegneri di Roma. Questo governo continua ad essere una delusione per quanto riguarda le iniziative volte a dare sostegno ai milioni di liberi professionisti in Italia che rappresentano una fetta importante del prodotto interno lordo. La proposta di quest’articolo di legge è una conferma che più che sostenere i primi revisionisti si tende a mortificarli”.

On. Marco Silvestroni (deputato FdI):

“Ho presentato un emendamento alla manovra finanziaria che chiede la soppressione integrale dell’art. 17. Condivido le forti preoccupazioni dell’ordine degli ingegneri. C’è un Italia da salvare creando opportunità, occupazione e garanzie di competenze e controlli adeguati. Non c’è bisogno che gli ingegneri consegnino le chiavi dello studio al Governo gialloverde. I 100 milioni previsti per la Centrale serviranno solo a far perdere qualità e professionalità. Ne chiediamo lo stralcio totale dalla legge di bilancio di previsione dello Stato”.

Nota dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma

“I professionisti tecnici che si occupano di progettazione di opere pubbliche, potrebbero vedersi provati del loro lavoro, se si dovesse confermare l’articolo 17 della prossima legge di Bilancio. Secondo il testo attualmente in circolazione a partire dal 1° gennaio 2019 sarà istituita la “Centrale per la progettazione delle opere pubbliche”, che godrà di autonomia amministrativa, organizzativa e funzionale per la progettazione di opere pubbliche. Disporranno di questa struttura le amministrazioni centrali e gli enti territoriali. La Centrale avrà un “budget annuo” di 100 milioni di euro. Saranno assunti, per lo svolgimento dei compiti affidati a questo organismo, un massimo di 300 unità di personale di cui il 70% di profilo tecnico (210 unità).
Da una lettura approfondita dell’articolo, l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, rileva forti perplessità e preoccupazioni per il futuro delle professioni tecniche in Italia. Si evidenziano numerose criticità, che la nascita di questa Centrale creerebbe. Tra queste:

– Le numerose specializzazioni che la progettazione ingegneristica al giorno d’oggi richiede, non possono essere racchiuse in soli 210 “dipendenti”, la cui mole di lavoro sarebbe immensa: la progettazione di tutte le opere pubbliche del Paese. Si sottolinea a tal proposito che le più
grandi società di ingegneria italiane, per coprire il vasto ventaglio di competenze, arrivano a contare anche 5000 dipendenti distribuiti nelle sedi centrali e nelle sedi distaccate territoriali
– Abolizione della concorrenza richiesta dal mercato e dal principio di proporzionalità comunitario. Si creerebbe un unico soggetto monopolista e dominante
– Violazione dell’articolo 77 del Codice dei Contratti Pubblici, poiché la Centrale, gestirebbe non solo la fase progettuale, ma anche le procedure di gara, venendo meno, quindi i criteri oggettivi per la scelta dell’appaltatore
– Uguaglianza tra controllante e controllato. Il Codice degli Appalti prevede che i progetti per le Opere Pubbliche siano giudicati ai fini dell’affidamento dell’opera da una commissione i cui membri sono estratti da un Albo Speciale istituito presso ANAC. In questo caso non ci sarebbe nessun vaglio e valutazione del progetto, se non di chi lo ha pensato
– Violazione dell’articolo 77 del Codice dei Contratti, che stabilisce che le progettazioni devono essere eseguite esclusivamente da chi ha le adeguate competenze
– Mancanza di opportunità lavorative per i giovani progettisti, che non avrebbero più nessuna occasione e possibilità di fare esperienza progettuale per mancanza di lavoro
– Chiusura degli studi di progettazione, di qualsiasi dimensione, privati del loro mercato e delle loro competenze
– Assenza di concorsi pubblici per l’assunzione di personale (art. 5 – assunzione prime 50 unità) in deroga ai principi di trasparenza ed imparzialità
– Richiamo alla stipula di protocolli con PPAA che al momento non esistono neanche in schema
– Costi immensi per le attività della Centrale, per lo svolgimento di tutte le attività tecniche preliminari alla progettazione nonché alle trasferta dei tecnici, che da Roma si dovrebbero muovere su tutto il territorio nazionale per analizzare ogni sito che necessita di un’opera pubblica
L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma chiede l’abolizione integrale di questo articolo, la cui emanazione oltre ad essere un pericolo per tutte le professioni tecniche e determinerebbe la paralisi nel settore di realizzazione delle opere pubbliche.
Secondo la Presidente Carla Cappiello si sovrebbe auspicare alla creazione di un Fondo di Rotazione per la Progettazione, da rendere disponibile a tutti gli enti locali, per consentirgli di accedere ai finanziamenti europei, anche tramite organismi già esistenti (eg. Cassa Deposito e Prestiti), con particolare attenzione alla salvaguardia del territorio, soprattutto per le costose opere di difesa del suolo, come nel settore idrogeologico. Bisognerebbe rilanciare le stazioni appaltanti qualificate, non abolire le gare per continuare, così, a dare ossigeno ai professionisti tecnici.”

 




Attacco alla libertà di stampa, giornalisti buoni e giornalisti cattivi? L’intervista al presidente dell’Ordine Carlo Verna

Giornalisti in piazza in tutta Italia in difesa della libertà di stampa. La Federazione Nazionale della Stampa ha organizzato flash mob nei capoluoghi di regione, ricevendo anche adesioni dai colleghi di Bruxelles e Londra, con lo slogan “Giù le mani dall’informazione”. Dalle piazze è partito un coro unanime dopo le dichiarazioni di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista contro i giornalisti seguite alla sentenza di assoluzione per Virginia Raggi.

L’intervista di Chiara Rai al Presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti Carlo Verna




Riccardo Bernardini, l’arbitro picchiato a sangue. La mamma: “…a difendere mio figlio, non c’era nessuno”

ROMA – Una tragedia sfiorata quella di lunedì 12 novembre 2018. Non è la prima volta, purtroppo. Speriamo (ma allo stesso tempo temiamo non sia così) l’ultima. Un ragazzo di 24 anni, Riccardo Bernardini, è stato aggredito ieri alla fine della partita fra la Virtus Olympia e l’Atletico Torrenova, valevole per il campionato di Promozione. Uno schiaffo, il secondo, la caduta, la testa che sbatte sul cemento, una pozza di sangue. Solo la prontezza del preparatore atletico del Torrenova, Yuri Alviti, ex capo degli Irriducibili, e successivamente della fidanzata di Riccardo (infermiera) hanno evitato il peggio. Aveva perso i sensi, rischiava di morire, è stato rianimato. La sua colpa? Essere un arbitro.

INCUBO – Tutto è avvenuto in pochi minuti. Subito dopo il fischio finale di una partita che s’era accesa proprio nel finale. Due espulsi fra i padroni casa, poi quel gol nel recupero. E’ scattato il raid. I Carabinieri, accorsi subito insieme all’ambulanza, avrebbero un quadro già chiaro della dinamica, secondo le testimonianze raccolte. Ad entrare nel recinto che separa gli spogliatoi dal resto della struttura (il Francesca Gianni, quartiere San Basilio) sicuramente due uomini fra i 25 e i 35 anni. Hanno scavalcato (uno o tutti e due) il recinto ed aperto la porticina. Alla fine, secondo alcuni testimoni, erano in quattro. E’ volato uno schiaffo, poi il secondo, micidiale. Bernardini è caduto all’indietro ha battuto la nuca ed ha perso conoscenza. Il preparatore del Torrenova, Yuri Alviti (ironia della sorte: era stato allontanato dalla panchina proprio dall’arbitro) è intervenuto per rianimarlo (la lingua dell’arbitro rischiava di soffocarlo), poi è intervenuta anche la fidanzata di Riccardo. E’ arrivata l’autoambulanza, che lo ha trasportato all’Umberto Primo. Bernardini è stato sottoposto ad una prima TAC, che ha fortunatamente dato esito negativo, poi a una seconda. Tre punti di sutura. Ha passato la notte in osservazione.

Escalation di aggressioni

Il Lazio è una delle regioni che ha la percentuale più alta di aggressione ai direttori di gara. Prima, Campania, Sicilia e Calabria. Una vera e propria piaga. Che trova sempre corpo nella voce di chi fa comizi invece di pensare ad altro, ma che poi, all’atto pratico, nonostante sanzioni studiate ad hoc che poi vengono disattese o aggirate, non ha risolto nulla. Ed è inutile vestire gli arbitri della serie A con le magliette che inneggiano ai corsi arbitrali nelle sezioni per il reclutamento (in alcune regioni si fa fatica a coprire tutti i campionati, segno di una disaffezione o di un calo di vocazioni) se poi questi sono i risultati. In serata, la Virtus Olympia s’è dichiarata «estranea ai fatti accaduti», s’è detta «profondamente rammaricata per l’aggressione perpetrata ai danni del direttore di gara», precisando che gli individui erano «totalmente estranei al club». Ha poi rivolto, a nome del presidente Giovannoni, «i migliori auguri di rapida guarigione al signor Bernardini di Ciampino». Vorremmo non parlarne più…

 

L’appello della mamma

«Pronto? Sono la mamma di…». Comincia così la dolcissima telefonata con la mamma di Riccardo Bernardini. Appena uscita dell’ospedale, dove ha lasciato il figlio. Adrenalina e preoccupazione. Uno sfogo, dopo una giornata di tensione. Mai sopra le righe, sempre entro quei limiti di quella civiltà che invece è mancata ieri pomeriggio al Francesca Gianni. «Hanno tirato sassi, sono entrati, erano più di due, forse quattro. Ma lì, a difendere mio figlio, non c’era nessuno….». Non lancia accuse, ma non capisce perché si debba finire in ospedale per una passione. All’ospedale, con lei, il presidente della sezione di Ciampino, Samà, il presidente del Cra del Lazio, l’ex arbitro di A Palanca, e il suo vice, l’ex assistente di Serie A, Dobosz: «Persone splendide. Ma il problema va risolto, per sempre. Mi appello al presidente della Federcalcio, Gravina, e soprattutto a quello dell’AIA, Nicchi: gli arbitri devono, ripeto devono essere tutelati. E se non lo fa lui, costituirò un’associazione di tutte le mamme degli arbitri. Così è una vergogna». Solo il cuore di una mamma sa essere così forte.

Testo pubblicato sulla bacheca Facebook ufficiale del Latina Calcio 1932 Settore Giovanile e Scolastico




Carmignano, lei lo lascia e lui le fa vivere un incubo tra botte e minacce

CARMIGNANO – Perseguitava la ex convivente, denunciato 35enne. Un 35 enne è stato denunciato dai Carabinieri della Stazione di Carmignano alla Procura della Repubblica di Prato per il reato di atti persecutori.

Lei lo lascia

Il giovane, dopo una relazione di convivenza con una 34enne del paese, era stato lasciato perché lei lo riteneva possessivo e talvolta violento. Lui però, invece di farsene una ragione, ha iniziato a minacciarla ed in alcune circostanze l’ha picchiata.

Il coraggio di denunciare

La vittima, non più convivente con il ragazzo, ha trovato il coraggio di denunciare i fatti al Comandante della Stazione di Carmignano che professionalmente ha seguito la vicenda. Dopo aver raccolto tutti gli elementi utili alle indagini, per il convivente è scattata la denuncia a piede libero per il reato di stalking.

La perdita di autostima

Nelle storie raccontate dalle vittime di violenza domestica, si apprende che la vittima nel tempo impara a “sopportare” eventi orribili, iniziando così a soffrire di problemi psichici che la spingono alla chiusura e ad una riduzione drastica della sua personale autostima ossia ad avere un atteggiamento eccessivamente critico verso se stessa e a sentirsi costantemente insoddisfatta delle proprie qualità.

I consigli

Sul sito dei Carabinieri, nell’area internet “il cittadino”, sezione “consigli tematici” sono raccolti alcuni suggerimenti per aiutare i cittadini a conoscere meglio i propri diritti e prevenire le situazioni di violenza.




Marino, Bibliopop Santa Maria delle mole: Roberto Di Sante presenta “Corri-Dall’inferno a Central Park”

Sabato 17 novembre, alle ore 17.00, per la prima volta a S. Maria delle Mole nel Comune di Marino verrà allestita una mostra filatelica – dal titolo: francobolli testimoni della nostra storia – . BiblioPop la ospiterà per una settimana.

Sempre sabato, dopo l’inaugurazione della mostra, ossia alle 17.30 sarà presentato il libro “Corri-Dall’inferno a Central Park” del giornalista Roberto Di Sante, Giornalista al “Messaggero”, scrittore teatrale e appassionato di musica e cinema.

L’autore racconta la storia di un riscatto dalla depressione grazie alla corsa. L’antefatto è presto detto: un uomo precipita dal quarto piano, vuole smettere di soffrire, ma il suo corpo – novello Jeeg Robot, anche la foto di copertina di Martino Pietropoli ricorda il personaggio cinematografico interpretato da Claudio Santamaria – si ferma a pochi centimetri da terra bloccato da un sogno: correre la maratona di New York. E aggrappato a questo sogno scaccia gli incubi, cade e si rialza, diventa un altro tra risate, sorprese e nuove emozioni.

A presentarlo un ospite d’eccezione, Andrea Garibaldi, fino a poco tempo fa giornalista di punta del Corriere della Sera. Vi aspettiamo col solito calore e la qualità di cui siamo capaci nelle nostre attività.




Congo, epidemia di ebola: la peggiore dal 1976

L’ultima epidemia del virus di ebola nella Repubblica democratica del Congo è la peggiore nella storia del Paese. E’ quanto afferma il ministero della Sanità del Paese, riferisce la Bbc online.
Almeno 200 persone sono morte da agosto ad oggi, secondo le autorità, con oltre 300 ulteriori casi di infezione confermati.

Il programma di vaccinazione ha finora inoculato 25mila persone

Da anni, gli sforzi per alleviare la malattia nel Paese sono stati ostacolati dagli attacchi agli operatori sanitari. “Ad oggi, sono stati registrati 319 casi e 198 decessi”, ha detto il ministro della Sanità, Oly Ilunga. Metà delle vittime sono di Beni, una città di 800mila abitanti nella regione di Kivu, afferma l’autorità sanitaria. L’attuale epidemia è la decima divampata nel Paese ed è la peggiore dal 1976, quando venne segnalato il primo focolaio.




Rimini, Ecomondo 2018: Svezia, Norvegia, Finlandia e Danimarca per la prima volta insieme

RIMINI – Nella 22° edizione 2018 di Ecomondo, svoltasi dal 6 al 9 novembre a Rimini, la più grande fiera del Mediterraneo riguardante le tecnologie ambientali, era presente il primo stand collettivo Nordico organizzato da Business Sweden e Innovation Norway, in collaborazione con Nordic Innovation (Il Consiglio dei Ministri Nordici), le Ambasciate dei paesi Nordici, Business Finland e Norwegian Seafood Council. Lo stand collettivo ospitava aziende e istituzioni di Svezia, Norvegia, Finlandia e Danimarca, con il supporto della Camera di Commercio Italo-Svedese Assosvezia.

Le aziende presenti nel padiglione hanno promosso i loro prodotti e servizi nei settori della gestione e riciclaggio dei rifiuti, della depurazione di acqua e aria, delle bio-industrie e delle tecnologie per le smart city. Ecomondo si è confermato l’appuntamento principale del settore, offrendo ottime opportunità per stabilire contatti commerciali con aziende e partner pubblici e privati, nazionali ed internazionali.

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“Dopo aver partecipato a diverse edizioni della fiera, Ecomondo si é confermata un´ottima opportunità per dare la giusta visibilità alle aziende svedesi. La fiera infatti promuove valori quali la sostenibilità, l´innovazione e la qualità: gli stessi valori per cui le aziende scandinave si contraddistinguono. Siamo convinti che questa iniziativa porterà ad ulteriori sinergie e visibilità per tutte aziende scandinave che hanno partecipato ad Ecomondo 2018” afferma Martin Skoogh, Consigliere d´Affari Svedese e Direttore di Business Sweden Italia.

“Ecomondo rappresenta indubbiamente la più importante vetrina in Italia e nel bacino Mediterraneo per il settore della circular economy e delle tecnologie sostenibili in genere. Dopo l’esperienza estremamente positiva dell’anno scorso in cui abbiamo collaborato al progetto con Business Sweden, abbiamo voluto estendere il progetto ad altri paesi nordici ed abbiamo anche ottenuto il supporto di Nordic Innovation, il Consiglio dei Ministri Nordici, che crede fortemente nella collaborazione tra paesi Nordici per veicolare al meglio il know-how scandinavo verso i mercati mediterranei.” aggiunge Rolf Sørland Direttore di Innovation Norway Italia.

Business Sweden e Innovation Norway hanno collaborato attivamente per attirare acquirenti internazionali al padiglione Nordico tramite un sistema di matchmaking in cui era possibile prenotare appuntamenti privati B2B. Il giorno dell’inaugurazione erano presenti l’Ambasciatore di Svezia in Italia Robert Rydberg, l’Ambasciatore di Norvegia in Italia Margit. F. Tveiten, l’Ambasciatore di Finlandia Janne Taalas, e una rappresentanza del Consiglio dei Ministri Nordici, che hanno dato il benvenuto alle aziende e a tutti gli ospiti. Inoltre, ogni pomeriggio è stato organizzato un “aperitivo Nordico” a cui erano invitati i manager delle aziende presenti alla fiera.

L’anno scorso hanno partecipato a Ecomondo più di 110.000 persone e 1200 aziende provenienti da tutto il mondo.

Gianfranco Nitti




Meteo, si alzano le temperature ma ci sarà qualche residuo di maltempo

Ecco che la pressione comincia addirittura ad aumentare sull’area mediterranea. Tutto ciò non farà altro che proiettarci verso l’ennesimo periodo caratterizzato da un clima davvero poco consono al calendario con un’atmosfera che si tornerà ad addormentare.

Tuttavia, prima che avvenga questo nuovo evento, continueremo a rimanere sotto l‘afflusso di correnti umide ed instabili che porteranno  una residua fase di maltempo essenzialmente al nord ovest dove il tempo non trascorrerà certo tranquillo.

Sotto stretta osservazione, saranno ancora una volta le Regioni del nord ovest. Nel corso della giornata infatti, sono previste piogge e qualche rovescio sull’ormai martoriata Liguria dove da giorni e giorni si alternano brevissime parentesi di tempo asciutto a forti scrosci di pioggia. Occhi puntati in particolare sul Levante ligure. Ma nubi dense e piogge sparse bagneranno anche il Piemonte specie la parte più orientale. Brutto tempo anche in valle d’Aosta e Lombardia. Ma non sarà certo una bella giornata di sole nemmeno sul resto del nord dove qualche debole pioggia potrà arrivare a toccare il Trentino, il Veneto fino al Friuli. Ovviamente sui settori alpini cadrà ancora la neve ma sempre a quote molto elevate per il periodo.

Se ci spostiamo verso il centro sud, troveremo un elevato rischio di pioggia solo sulle coste della Toscana in particolare sui settori nord. Poche nubi e tanto sole altrove a parte le estreme zone orientali della Sicilia e la Calabria ionica, le quali dovranno fare i conti con qualche residuo rovescio e alcuni temporali, eredità di una depressione in viaggio verso le coste settentrionali della Libia.

Anche se ormai superfluo, dobbiamo comunque dare uno sguardo anche al clima che vedrà una situazione estremamente mite al centro sud e più fresca ed umida al nord.