Bracciano, servizi sociali associati. Tondinelli al Sindaco di Anguillara: “Non è diffondendo falsità che si ottiene il consenso della cittadinanza”

BRACCIANO (RM) – Il sindaco di Bracciano interviene con una nota dopo il comunicato diramato sul social Fb dalla prima cittadina di Anguillara Sabazia dove, tra l’altro, viene asserito che: “Grazie alla presa di posizione dell’amministrazione sabatina, nonostante l’assessorato sia stato sottoposto a gogna mediatica, ha continuato nel suo fermo per dare input e fare si che si modificasse la convenzione del Distretto 4.3 e questo ha SCONGIURATO la perdita del 40% dei fondi che la regione ha previsto per il 2019.”

Tondinelli: “Anselmo è arrivata al punto di prendersi i meriti del lavoro portato avanti dai dirigenti della Regione”

“Farsi falsa propaganda ai danni del Distretto sanitario e dei cittadini di Anguillara, Bracciano, Canale Monterano, Manziana e Trevignano – dichiara il primo cittadino di Bracciano – è davvero una caduta di stile da parte del Sindaco – di Anguillara Sabazia Ndr. – Sabrina Anselmo che è arrivata al punto di prendersi i meriti del lavoro portato avanti dai dirigenti della Regione che per oltre sei mesi hanno messo a punto il nuovo schema di convenzione appena approvato per la gestione associata dei servizi sociali nei distretti socio-sanitari.”

Tondinelli: “Una palese falsità”

“Purtroppo – prosegue Tondinelli – devo registrare che anche nel ruolo di rappresentanti di Anguillara all’interno del Distretto sociosanitario hanno dimostrato incoerenza e poca sensibilità per il comparto sociale dell’intera area. Anselmo ha avuto il coraggio di comunicare alla cittadinanza una palese falsità e cioè che grazie alla presa di posizione della sua amministrazione e dell’assessore alle Politiche Sociali Sara Galea ha ottenuto una modifica alla convenzione del Distretto 4.3 e quindi scongiurato la perdita del 40% dei fondi che la Regione ha previsto per il 2019. Non è vero nulla!”

Tra pochi giorni la riunione del comitato istituzionale

“Tutti i rappresentanti dei Comuni del nostro Distretto – ha detto il sindaco di Bracciano – sapevano che la Regione stava lavorando a un nuovo schema di convenzione. Anche un mese fa, presenti in Regione tutti i rappresentanti delle amministrazioni ci è stato detto che lo schema era in procinto di essere approvato.
Sorprende dunque questa comunicazione priva di fondamento da parte del Sindaco Sabrina Anselmo che tra l’altro arriva a pochi giorni dalla riunione del comitato istituzionale fissata per l’8 gennaio alla presenza di tutti i rappresentanti dei Comuni del nostro Distretto pronti a firmare la nuova convenzione”.

Tondinelli: “L’amministrazione di Bracciano prende le distanze da simili dinamiche”

“Decisamente le parole di Anselmo mirano a creare un clima di conflittualità tra amministratori a discapito dei cittadini del Distretto.
Finora la titubanza e le contraddizioni dell’amministrazione Anselmo hanno soltanto creato disagi per gli utenti che necessitano di assistenza Sociale e per i quali l’amministrazione Tondinelli in testa si è sempre impegnata in prima linea per implementare i servizi per tutti i Comuni, Anguillara compresa. L’amministrazione di Bracciano tutta, prende, dunque, le distanze da simili dinamiche che mostrano soltanto scarsa sensibilità e volontà di collaborazione tra amministrazioni.
Non è diffondendo falsità che si ottiene il consenso della cittadinanza”. Così ha concluso il Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli.




Distretti socio-sanitari, gestione associata dei servizi sociali: la Regione Lazio approva la nuova convenzione

La Regione Lazio ha approvato il nuovo schema tipo di convenzione per la gestione associata dei servizi sociali nei distretti socio-sanitari.

Viene stabilito quindi che i Comuni compresi nei distretti socio-sanitari già individuati dalla deliberazione della Giunta regionale del 17 ottobre 2017, n. 660, prevedano nelle convenzioni che adotteranno sulla base del nuovo schema, tempistiche attuative volte ad addivenire all’associazione integrale dell’esercizio delle funzioni amministrative comunali in materia sociale entro un periodo non superiore a cinque anni dalla loro entrata in vigore;

Il termine del 1 Luglio 2019

E’ stato poi definito come termine per l’entrata in vigore delle convenzioni per la gestione associata dei servizi sociali nei distretti socio-sanitari, redatte in coerenza con il nuovo schema, il 1 luglio 2019.
La delibera regionale ha inoltre stabilito che in via transitoria restano valide ed efficaci, fino a tale data, le convenzioni già oggetto di rinnovo anteriormente al 31 dicembre 2018, sulla base del previgente schema approvato dalla deliberazione della Giunta regionale del 24 giugno 2014, n. 395.
La delibera specifica poi che il termine del 1 luglio 2019 non si applica nei casi in cui entro la medesima data i Comuni compresi nei distretti socio-sanitari abbiano già provveduto alla costituzione di un consorzio ai sensi dell’art. 31 del Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, nonché a Roma Capitale e al distretto monocomunale di Fiumicino. La Regione ha anche stabilito che a decorrere dal 1 luglio 2019 i distretti che non si saranno dotati quanto meno della forma associativa di una convenzione adottata secondo il nuovo schema saranno tenuti a garantire i servizi socio-sanitari essenziali attraverso l’impiego di risorse proprie, mentre non saranno destinatari di quelle regionali, se non in misura limitata all’eventuale intervento per le finalità sussidiarie e perequative previste dall’art. 64 della legge regionale 10 agosto 2016, n. 11;
Prorogato, infine, al 30 settembre 2020 il termine previsto dalla deliberazione della Giunta regionale del 2 marzo 2018, n. 149, per la stipula della convenzione tra distretti socio-sanitari e Aziende Sanitarie Locali per l’organizzazione e la gestione delle attività di integrazione sociosanitaria.




Campodimele, il rifugio Faggeto torna ad essere il punto di riferimento per gli escursionisti

CAMPODIMELE (LT) – Il rifugio Faggeto a 1136 metri a Campodimele, nel cuore del Parco dei Monti Aurunci, è tornato a vivere.
Il rifugio ha riaperto le porte negli ultimi giorni del 2018 con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per tutti gli escursionisti.
Il primo gruppo di escursionisti “Svalvolati in the wild” di Terracina lo ha raggiunto partendo da Pico e lasciandolo scendendo verso Itri, tracciando un primo segmento del progetto “alta via degli Aurunci”, un collegamento tra sentieri e rifugi, che l’Ente Parco ha intenzione di realizzare nel 2019.

“Il 29 dicembre abbiamo dato corso come Asd Svalvolati into the Wild Terracina al progetto di percorrere una via di cresta e pernottare in uno rifugio del Parco Regionale dei Monti Aurunci” hanno raccontato gli escursionisti. Alla due giorni nel Faggeto ha preso parte: Ivano Giuliani, Giulio Colandrea, Pino Coratti, Angelo Di Girolamo, Daniele Cervelloni, Sara Simoneschi e Andrea Tomeucci.
“Siamo partiti da Pico dal Rifugio Ranucci lungo il sentiero 906 e dopo un primo tratto di sottobosco corredato dalla caratteristica di sentiero letterario con segnavia e bacheche che riportano frasi del romanzo La Pietra Lunare di Tommaso Landolfi, scrittore di Pico, abbiamo percorso tutta la Serra Pontecorvo, costellata di Karren e formazioni carsiche affioranti. Bellissimo l’affaccio sulla innevata catene delle Mainarde, sul monte Meta e sul monte Marsicano, nel Parco Nazionale del Lazio, Abruzzo e Molise. Dopo quattro ore di cammino siamo finalmente arrivati al rifugio Faggeto non prima di esserci imbattuti in un barbagianni che ha spiccato il volo da un pozzo carsico delimitato da staccionata ed irritato dal nostro passaggio”. Il gruppo ha pernottato nel Rifugio Faggeto.
“Attrezzata la cucina, il camino ed il termocamino per rendere caldo e più accogliente il nostro riparo, – hanno aggiunto – abbiamo cenato cucinando una bella amatriciana e carni alla brace. Emozionante il cielo stellato e la policromia dell’alba. Il 30 dicembre sveglia alla 7 del mattino e partenza dal rifugio Faggeto per il monte omonimo e da qui discesa verso il monte Fragoloso e lo stupendo bosco e cuspidi del monte Revole dal quale poi nel tardo pomeriggio abbiamo fatto ritorno al rifugio di Tozze e ad Itri con sosta per una birra di commiato presso il bar di località Taverna. Grandi emozioni e luoghi di una bellezza antica ed incontaminata”.

“Il Rifugio Faggeto è il cuore pulsante di tutti i sentieri, è raggiungibile da diversi punti dell’area Parco: da Itri, da Esperia, da Pontecorvo, da Pico e Campodimele. Un tracciato per escursionisti e appassionati di montagna che vogliono immergersi nella natura in un luogo incantevole, tra colori ed emozioni uniche”, ha affermato il direttore del Parco dei Monti Aurunci Giorgio De Marchis.

“Ridare piena fruibilità alle strutture immerse nella splendida area del Parco è l’obiettivo che ciò siamo posti, con la riapertura del Rifugio Faggeto – ha aggiunto il presidente del Parco Marco Delle Cese -, un primo grande obiettivo è stato raggiunto a pieno. Ora lavoriamo per la realizzazione all’Alta via degli Aurunci. Ringrazio quanti si sono adoperati per la riapertura del Rifugio, in primis il direttore dell’Ente Parco Giorgio De Marchis”.




Roghi tossici e flambus. Rachele Mussolini (lista civica “Con Giorgia”): “A Roma la musica non cambia”

ROMA – “Nonostante il nuovo anno la musica non cambia e non cambierà almeno fino a quando la Sindaca e la sua Giunta resteranno a governare la nostra città. A darne ulteriore conferma due episodi di questa mattina: il rogo doloso di cumuli di rifiuti, avvenuto nei pressi del campo nomadi di via Candoni, e l’ennesimo autobus andato a fuoco in città, il primo del nuovo anno. Per fortuna grazie alla prontezza del conducente, che si è accorto del fumo, ha fatto scendere i presenti e dato l’allarme, nessuno è rimasto ferito o intossicato, ma chissà cosa sarebbe potuto accadere altrimenti.

I disagi e le emergenze che i romani continuano a vivere anche in questi primi giorni del 2019 sono, insomma, gli stessi del 2018. E la lista è decisamente lunga: il trasporto pubblico che funziona a singhiozzo; le buche che, divenute vere e proprie voragini, fanno ormai parte del paesaggio cittadino; i roghi tossici, che continuano ad alzarsi dai campi rom e stanno trasformando la nostra città in una nuova terra dei fuochi; l’immondizia che, disseminata ovunque, sta portando la città verso un’emergenza sanitaria impressionante; il degrado più totale presente, dal centro alla periferia, in ogni angolo di Roma.
E non mi venissero a dire che è colpa del Natale se i marciapiedi sono letteralmente sommersi da cumuli di spazzatura di ogni genere. L’emergenza rifiuti, infatti, è presente in città ormai da diverse settimane anche se in questi ultimi giorni è divenuta più evidente. Cosa dire, poi, del flop rappresentato dalla raccolta differenziata che, non solo non decolla, ma crolla paurosamente? Pessimo anche il fronte sicurezza: scippi e borseggi sono all’ordine del giorno e proiettano un’immagine pessima della Capitale anche all’estero. I soli responsabili di questo disastro sono la Sindaca e i suoi fedelissimi, che con la gestione fallimentare hanno ridotto Roma a una discarica a cielo aperto”.

Così Rachele Mussolini, consigliere comunale della lista civica Con Giorgia e Vice Presidente della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza di Roma Capitale.




Latina, Caritas: una cena d’eccezione per i poveri della mensa cittadina

LATINA – Semplicemente una serata all’insegna della serenità, in questo periodo di feste. Così ieri sera i poveri che abitualmente usufruiscono della mensa cittadina della Caritas di Latina hanno cenato al ristorante, con dei camerieri d’eccezione: gli stessi preti della città.

L’evento è stato reso possibile grazie ad Antonio e Cristina Polzella, titolari dell’azienda agrituristica “Bacco e Circe” del Capoluogo, i quali hanno inteso offrire alla chiesa di Latina, per il periodo natalizio, un momento conviviale di festa dedicato ai poveri e alle persone in difficoltà. Con il coordinamento del vicario foraneo di Latina, don Gianni Toni, e il contributo della Caritas diocesana è stato organizzato questo evento che ha visto coinvolti i circa cento speciali ospiti. Gli stessi preti della città hanno condiviso l’iniziativa tanto da mettersi a disposizione come camerieri, un segno del senso del servizio e dell’attenzione ai più poveri e ai deboli che deve continuare ad animare le comunità parrocchiali della diocesi.

Quello della mensa Caritas di Latina è solo uno degli esempi in tal senso. Infatti, il servizio è assicurato tutti i giorni dell’anno, festivi compresi, con una turnazione giornaliera delle parrocchie cittadine che mettono a disposizione i volontari e le stesse derrate alimentari per coprire oltre cento pasti al giorno a favore di persone straniere ma anche di molti italiani. Uno sforzo enorme che si unisce a quello compiuto dalle singole Caritas parrocchiali o comunque in altri modi dalla Parrocchia stessa nell’assicurare vicinanza materiale e spirituale ai bisognosi, fornendo loro cibo o anche un momento per parlare dei propri problemi. Per i casi più complessi è attivo il Centro di Ascolto della Caritas, con sede in piazza San Marco, accanto alla chiesa di San Marco.




Latina, ‘ndrangheta: confiscati i beni al boss Carmelo Giovanni Tripodo

LATINA – Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma stanno eseguendo un

Decreto di confisca emesso dal Tribunale di Latina e eseguito dagli uomini della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma, di immobili, autoveicoli e quote societarie, per un valore complessivo di circa 2,8 milioni di euro nei confronti di Carmelo Giovanni Tripodo (classe 1958), di origini calabresi ma da tempo dimorante nel basso Lazio, ove si è posto a capo di un agguerrito sodalizio criminale di stampo mafioso che, come accertato all’esito di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia capitolina, ha gestito e controllato illecitamente attività economiche e commerciali, condizionando il rilascio di concessioni, autorizzazioni, appalti e servizi pubblici.

Per tali fatti, nel giugno 2013 la Corte di Appello di Roma ha confermato la condanna del boss in relazione al delitto associativo di cui all’art. 416-bis c.p., a reati in materia di stupefacenti, nonché ad alcuni fatti di abuso d’ufficio in concorso con un amministratore pubblico e di intestazione fittizia di beni.

I successivi approfondimenti patrimoniali svolti dai Finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria hanno consentito di documentare la palese sperequazione tra gli esigui redditi dichiarati da TRIPODO e dai membri del suo nucleo familiare e il patrimonio, costituito da società e immobili – in parte intestati a compiacenti “prestanome” – accumulato nel tempo grazie al reimpiego dei profitti derivanti dalle attività illecite.

Nello specifico, il provvedimento di confisca oggi in corso di esecuzione – che fa seguito al sequestro operato nel mese di marzo 2017 – ha ad oggetto:

  • il patrimonio aziendale e i beni di 3 società, operanti nei settori delle pulizie e del trasporto merci per conto terzi;
  • 15 immobili residenziali e commerciali nonché 9 terreni siti a Fondi (LT);
  • 13 automezzi.



Mezzojuso, vicenda sorelle Napoli: carabinieri sulle tracce dell’autore dell’incendio alla Renault Koleos di Salvatore Battaglia

MEZZOJUSO (PA) – Le indagini dei Carabinieri di Misilmeri sull’incendio dell’autovettura Renault Koleos, perpetrato a Mezzojuso nella notte del 30 dicembre scorso, proseguono a pieno ritmo; appurata con certezza la natura dolosa dell’atto sono al vaglio degli investigatori dell’Arma vari elementi, tra cui le immagini estrapolate dai sistemi di sorveglianza esistenti in zona, alla ricerca di elementi utili all’individuazione dell’autore del gesto.

Il proprietario della vettura, Battaglia Salvatore, nell’ultimo periodo si era esposto anche a livello mediatico nella complessa questione che vede protagoniste le sorelle Napoli, sfociata nello scorso mese di dicembre negli arresti di 3 soggetti della zona – eseguiti dai Carabinieri su ordinanza di custodia cautelare emessa dall’Autorità Giudiziaria di Termini Imerese a conclusione delle indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica – responsabili di tentata estorsione nei confronti delle tre sorelle.




Viterbo, arrestati due fratelli calabresi: trasportavano oltre un chilo di cocaina da immettere sulla piazza

VITERBO – Arrestati due fratelli, uno di 66 e altro di 54 anni, originari della Calabria, ma residenti da tempo a Roma.

I due
trasportavano oltre un chilo di cocaina purissima destinata al mercato
viterbese

Lo scorso 30 dicembre i due fratelli chiedevano informazioni su come raggiungere la località Ferento di Viterbo ad una pattuglia dei carabinieri della Compagnia di Viterbo, impegnata nell’attività di controllo del territorio. I militari, particolarmente esperti, hanno subodorato che quella richiesta d’informazioni presentava delle anomalie: i due fratelli, infatti, chiedevano come raggiungere un fantomatico centro commerciale presente in quella zona (notoriamente rurale) ed uno dei due, in maniera inspiegabile, tremava. Quindi i militari, prima di fornire le informazioni richieste, decidevano di effettuare un controllo e nel bagagliaio dell’utilitaria sulla quale viaggiavano i due, rinvenivano un involucro contenente cocaina per un peso di oltre un chilogrammo.

I due
uomini venivano quindi immediatamente arrestati e portati in carcere dove il
G.I.P. del Tribunale di Viterbo, su richiesta della Procura della Repubblica,
convalidava l’arresto applicando contestualmente la misura cautelare della
custodia in carcere.

Lo
stupefacente sequestrato, che si presentava con un elevato grado di purezza,
sarebbe stato sufficiente a realizzare circa 5.000 dosi da immettere sul
mercato viterbese in occasione dei festeggiamenti di fine anno, consentendo
introiti illegali per diverse decine di miglia di euro.

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Sicilia Outlet Village: migliaia di visitatori per il primo giorno di apertura

Al via i saldi invernali al Sicilia Outlet Village negli oltre 140 negozi dei marchi più prestigiosi che propongono ulteriori sconti sui prezzi outlet delle collezioni Autunno/Inverno.

Una realtà unica in Sicilia

“Sicilia Outlet Village è una realtà unica in Sicilia, anche grazie alla presenza delle più prestigiose firme italiane e internazionali a prezzi outlet e all’ambiente elegante, ai molteplici servizi dedicati alle famiglie e a quelli più esclusivi pensati per i clienti più esigenti – dichiara Victor Busser Casas General Manager di Arcus Real Estate.
I risultati di questo primo giorno di saldi e l’affluenza crescente dei clienti confermano il trend positivo di Sicilia Outlet Village, punto di riferimento per lo shopping di lusso da oltre 8 anni.”

Migliaia di visitatori al Village

L’affluenza durante il primo giorno di saldi è stata ottima, migliaia i visitatori che hanno approfittato dei prezzi ulteriormente ribassati: i grandi marchi del panorama fashion presenti all’interno del Village propongono infatti saldi fino al 70% sui prezzi outlet, già scontati tutto l’anno. Fare shopping diventa così un’occasione irresistibile e l’Outlet Village ancora più vicino grazie agli speciali collegamenti con navette dedicate in partenza da Palermo e Messina. Inoltre, per il primo weekend dei Saldi, a disposizione dei suoi clienti ci sarà un servizio gratuito di Hands Free Shopping, grazie al quale sarà possibile lasciare temporaneamente gli acquisti in un’area dedicata e continuare lo shopping in tutta libertà.

La storia del Sicilia Outlet Village

Il Sicilia Outlet Village, fondato nel 2010 da Arcus Real Estate, è il primo e unico Outlet Village del lusso dell’isola siciliana. Situato in provincia di Enna, nel cuore della regione, lungo l’autostrada A19 che unisce le città di Catania e Palermo, il Village ospita le boutique dei marchi più esclusivi in un contesto di impareggiabile bellezza naturale, storica e culturale che solo il territorio siciliano può offrire.
Lo sviluppo del Sicilia Outlet Village, che copre una superficie di 30 mila metri quadrati, è avvenuto in due fasi: nel 2010 sono state inaugurate 120 boutique monomarca dedicate a moda (abbigliamento e accessori), design (complementi per la casa) e lifestyle (sport, beauty). Successivamente, nel 2014, sono state aggiunte 20 boutique, portando a 140 il numero complessivo dei marchi presenti.

Grazie a questa offerta così ricca e variegata, il Sicilia Outlet Village è divenuto una destinazione turistica capace di attrarre e soddisfare una ampia clientela locale ed internazionale, richiamata anche dai vicini parchi naturali e siti archeologici come il Monte Etna o la valle dei Templi di Agrigento.

Proprio per facilitare lo shopping agli ospiti stranieri o di passaggio, ma anche per fornire un’esperienza esclusiva alla clientela locale, sono stati previsti molti servizi volti a rendere più piacevole la visita e la permanenza nel Village: dallo shopping “hands free” alla spedizione worldwide degli acquisti, dai consigli di una personal shopper ai bus navetta da e per le principali città dell’isola. Un calendario stagionale di eventi, concerti e appuntamenti gastronomici contribuiscono a rendere il tempo speso nell’Outlet Village una tappa fondamentale del proprio personale itinerario alla scoperta della Sicilia, sia da parte degli stranieri sia degli isolani.

Arcus Real Estate

Arcus Real Estate è una società italiana della “galassia” Percassi fondata nel 2006 e specializzata nella commercializzazione e nella gestione di progetti immobiliari per il retail di lusso, outlet e full price. Oltre alla commercializzazione di Orio Center che ha portato la presenza di marchi premium per la prima volta in un centro commerciale, tra i progetti di successo della società vi sono Sicilia Outlet Village (2010) che conta oggi oltre 140 boutique dei marchi più prestigiosi, Torino Outlet Village (2017) che nel primo anno di attività ha confermato ogni attesa di successo e Roma Outlet Village entrato recentemente nel portafoglio dei progetti dell’azienda ed attualmente oggetto di un restyling completo. Lo sviluppo di San Pellegrino Outlet Village e la commercializzazione di Westfield Milano, l’attesissimo shopping center alle porte di Milano, sono le prossime sfide che Arcus Real Estate affronterà. Tutti i progetti di Arcus Real Estate sono concepiti per essere vere e proprie “destinazioni turistiche per lo shopping” che aggiungono valore al territorio che li ospita essendo un polo di attrazione turistica ed un’occasione di crescita economica locale.




Periferie Palermo, ancora cumuli rifiuti

Ancora cataste di rifiuti nelle periferie a Palermo e anche la scorsa notte i vigili del fuoco sono stati impegnati spegnere diversi roghi appiccati alle discariche nei pressi dei cassonetti stracolmi ormai non svuotati da settimane. Le squadre di pompieri del comando provinciale sono intervenute nella zona dei cantieri navali di Palermo.



A Capodanno erano stati spenti incendi in via Tricomi a due passi dall’ospedale Civico, in via Lascaris, in piazza Armerina e in via Alia. Ieri sera e nella notte roghi in via dell’Arsenale e via Simone Gulì. Poi ancora nei pressi dell’ospedale Policlinico e in via Maurizio Ascoli. Un altro incendio nei pressi di via Oreto, in via Antonio Callea. In via Paruta, nella zona di Corso Calatafimi, vi sono grandi cumuli di spazzatura.

Al Villaggio Santa Rosalia ci sono diverse discariche dove la spazzatura non viene raccolta da prima di Natale.




La tessera del giornalista a Giovanni Battiloro e Antonio Megalizzi: i simboli di due grandi tragedie che hanno scosso il 2018

“In quello che intanto si chiama Ordine dei Giornalisti abbiamo voluto accogliere alla memoria due giovani entrambi ventinovenni, portatori di sogni e di passioni, sul punto di essere iscritti, ma scomparsi prima. L’uno per l’incuria e l’avidità, l’altro per l’odio che alcuni uomini purtroppo portano con sé. Fa piacere a chi le parla e a tutti coloro che hanno voluto quest’iniziativa, prima di consegnarli alle famiglie, mostrarle i tesserini speciali di Giovanni Battiloro, scomparso nel crollo del Ponte Morandi, e Antonio Megalizzi, assassinato a Strasburgo nei giorni scorsi.

Battiloro, di Torre del Greco (a sud di Napoli, è scomparso nel crollo del Ponte Morandi di Genova, il 14 agosto scorso, mentre insieme ad alcuni suoi amici (Matteo Bertonati, Gerardo Esposito e Antonio Stanzione) stava attraversando il ponte per raggiungere la Francia, meta delle loro vacanze. Antonio Megalizzi, 28 anni di Trento, scomparso il 14 dicembre scorso, è stato colpito mortalmente durante l’attentato ai mercatini di Natale a Strasburgo avvenuto, pochi giorni prima, l’11 dicembre.

E’ un modo per celebrare la loro memoria e portare avanti i loro sogni, ma anche per concludere con una sguardo al futuro e augurale nei suoi confronti, senza dimenticare che il 2018 è stato caratterizzato da una tragedia senza precedenti per la quale in tanti ancora soffrono a Genova. Oltre che a Catania per gli accadimenti delle ultime ore, è alla città della Lanterna, e l’illuminare ci è caro, che i giornalisti italiani vogliono dedicare la loro particolare vicinanza, confidando che si farà di tutto affinché senza che sia possibile cancellare il dolore, la normalità torni al più presto”.

Questa la parte finale del discorso del presidente dell’Ordine dei giornalisti Carlo Verna rivolto al presidente del Consiglio Conte. Verna ha parlato del’importanza di garantire la pluralità dell’informazione e a tal proposito ha chiesto che non vengano tagliati i fondi all’editoria perché ci sono molti organi di stampa e giornali storici che si sostentano grazie ai controbuti statali

La tragedia di Genova

14 agosto: crolla il Ponte Morandi. Sono le 11.36 quando un tratto del viadotto del Polcevera di Genova sull’A10 cede, piombando sulla ferrovia sottostante e su due capannoni industriali. Sono oltre 30 le auto coinvolte nella tragedia e alcuni mezzi pesanti che fanno un volo di 45 metri. Il bilancio delle vittime è pesantissimo: 43 morti e 14 feriti

La strage al mercatino di Natale di Strasburgo

Inaspettato e terrificante l’attacco al mercatino di Natale più antico e popolare di Francia, indicato da tempo dai servizi transalpini come obiettivo privilegiato dell’Isis. Nel capoluogo alsaziano simbolo della riconciliazione franco-tedesca e della pace in Europa – è qui la sede storica dell’Europarlamento riunito in plenaria proprio dalla sera dell’attentato – l’inferno ha bussato alla porta alle ore 20, quando un uomo – con un’arma automatica e un coltello – ha aperto il fuoco in rue des Orfèvres, nel centro storico della città pieno di bar e ristoranti gremiti all’ora di cena. Il killer di Strasburgo è stato identificato con il nome completo di Cherif Chekatt, 29 anni. Fra i feriti c’è anche un giovane giornalista italiano, un cronista radiofonico di Europhonica. A riferirlo l’eurodeputato Brando Benifei. Secondo il sito locale «Nouvelles d’Alsace», il killer che in tarda serata era barricato in un locale di Neudorf, era già stato identificato come elemento «radicalizzato» e noto alla polizia. Infatti, frequentava i circoli salafiti di Strasburgo. Il suo dossier era segnato con la «S» che indica, appunto, i fondamentalisti islamici a rischio di passare all’azione. Notizia confermata dal ministro dell’Interno, Christophe Castaner, giunto sul posto da Parigi. Il «Nouvelles d’Alsace» riferisce che l’uomo era rimasto ferito in passato nel corso di un conflitto a fuoco con i militari dell’operazione antiterrorismo Sentinelle.