Bullismo, a 9 anni presa a calci in pancia e in mezzo alle gambe. La madre aveva segnalato il problema agli insegnanti

Una bimba di 9 anni delle elementari è finita al pronto soccorso per 18 ore dopo essere stata presa a calci al basso ventre da un compagno di classe che l’avrebbe presa di mira da tre anni. L’episodio, riportato dall’Arena, è avvenuto nel veronese. I referti del pronto soccorso di Villafranca sono stati trasmessi alla Procura e la dirigente scolastica dell’istituto ha avviato accertamenti.

Le vessazioni del ragazzino, racconta la madre della vittima, “sono un problema per il quale avevo chiesto più volte alle insegnanti di intervenire, senza però ottenere nulla”. Secondo le parole della piccola, mentre si stava lavando le mani in bagno il compagno l’ha prima spinta violentemente da dietro, facendole sbattere la pancia contro il lavandino, poi l’avrebbe picchiata al corpo e alla testa e infine le avrebbe dato un calcio in mezzo alle gambe.




Una persona scompare e non sai darti una motivazione: tutto questo si chiama “Ghosting”

Non è colpa di chi lo subisce ma
questa strana tendenza a scomparire senza lasciare notizie si ritrova frequentemente in famiglia e tra amici

Purtroppo le persone che spariscono senza una motivazione e improvvisamente dalla vita degli altri sono sempre di più e lasciano nelle persone che “abbandonano” una sofferenza e interrogativi molto grandi. Spesso inizia a lavorare dentro le “migliori vittime” di chi fa “Ghosting” (insomma di chi scompare) anche il senso di colpa e ci si inizia a chiedere: avrò fatto qualcosa? Cosa ho sbagliato?

Fino ad arrivare poi a chiedere scusa di qualcosa che non si è fatto pur di avere di nuovo un dialogo e un riavvicinamento con chi è sparito ed ha fatto una vera e propria operazione di abuso emotivo.
Non è raro infatti riconoscere alcune caratteristiche costanti negli abbonati al ghosting: tendenza al narcisismo, scarsa empatia e poca voglia di impegnarsi a lungo.

Il Ghosting – dall’inglese ghost, “fantasma” – è un fenomeno di dissolvenza nelle relazioni in cui un membro scompare, a volte gradualmente ma più spesso da un giorno all’altro, senza dare spiegazioni. Non è una vera chiusura, è un distacco che lascia spesso l’altro fluttuare in un limbo di punti interrogativi, a volte anche per moltissimi anni. Non chiude di proposito, lascia canali che permettono alla vittima di “spiare” e assistere passivamente agli accadimenti della vita di colui o colei che fa ghosting. Chi abbandona improvvisamente e senza motivo, prova il gusto di farsi desiderare, pensare, essere cercato e non va letto in psicologia come una “fame di affetto” ma come una chiara e netta volontà di primeggiare, essere superiore e rendere le vittime al di sotto, sempre nella condizione di “eterni colpevoli” che influenzeranno anche le vite di chi hanno intorno.

E se il fantasma ritorna? Ritorna il circolo vizioso vino a quando colui che è scomparso in passato non lo rifà di nuovo perché non ha assolutamente voglia ne desiderio di attaccarsi sentimentalmente a nessuno. il motivo? E’ troppo preso da se stesso. Spieghiamoci meglio se la relazione (che può essere uomo donna, genitore figlio, amico o amica ) frutta dei benefici soprattutto materiali per lo “scomparso ritornato” allora il rapporto di convivenza durerà di più ma se colui che scompare e poi ritorna non ha troppe convenienze sparisce di nuovo. Questo è un fenomeno molto chiaro e molto diffuso che però provoca reazioni emotive traumatiche in chi lo subisce.

Questa strana tendenza a scomparire senza lasciare notizie – e spesso senza avvisaglie – non è una prerogativa delle relazioni di coppia e si ritrova anche frequentemente in famiglia e tra amici; potrebbe essere assimilato ad una delle tecniche passive-aggressive più usate, come il trattamento del silenzio, vero e proprio abuso emotivo sotto mentite spoglie.Stare o non stare con un fantasma

Il ghosting è incentivato dalle chat e dai social network, dove la comunicazione è ormai diventato un mordi e fuggi senza un reale impegno nei confronti dell’altro. C’è una soluzione? Chi fa Ghosting si sceglie accuratamente le sue “vittime” e le manipola in qualsiasi momento. Per rompere questo circolo vizioso bisogna far capire a colui che fa ghosting che non può più manipolare la sua vittima. Spesso un taglio netto piuttosto che una “sospensione” è la migliore soluzione.




Belpaese, non ci resta che piangere…

Il profeta Geremia, attivo nel Regno di Giuda tra il 626-586 a.C. circa, al 31:15 del suo Libro scrisse: “Geova ha detto questo: ‘In Rama si ode una voce, lamento e amaro pianto; Rachele piange i suoi figli. Ha rifiutato d’essere confortata per i suoi figli, perché non sono più”.

La Rachele nazionale rifiuta d’essere confortata e lamenta piangendo sul calo di tanti valori che sta subendo la società italiana,

Quello di Geremia non è altro che il ritratto profetico dei giorni nostri.

Cala la demografia, cala la produzione, calano i consumi, cala il benessere, si riduce la sicurezza, si restringe l’assistenza sanitaria, si degrada la qualità di vita, si svaluta la sacralità della fede, scarseggia la frequenza dei fedeli ai riti sacri domenicali, mentre si alza lo spread, si impenna il costo della vita, cresce il degrado, si dilaga il materiale trash negli intrattenimenti televisivi e si allunga la lista di parroci che annacquano il Vangelo, incuranti dei lamenti dei fedeli.

Europa, la prossima primavera si voterà per un guscio vuoto

Le urne si apriranno in tutti i paesi appartenenti all’UE tra il 23 e il 26 Maggio 2019 e lo scrutinio si aprirà per tutti a partire dalle ore 23:00 del 26 Maggio 2019. Sarà la nona volta che i cittadini della Comunità europea verranno chiamati ad eleggere i loro rappresentanti al Parlamento Europeo e sarà anche la nona volta, ahinoi, che si chiameranno 400 milioni di
cittadini dei paesi europei a votare per un guscio vuoto. Nei 4 paesi della Ue, Lussemburgo, Cipro, Grecia e Belgio il voto è obbligatorio, nei restanti paesi, per fortuna, il voto è libero. E’ una occasione ghiotta e non è sfuggita ai faccendieri della politica , i soliti che vegetano tra partiti e affaristi. I contrassegni per la partecipazione a questa kermesse si contano intorno a numero 47. Ci sono dei più strani come il Partito Pirata, il Movimento dei Poeti d’Azione, il Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi, la Liga Veneta Repubblica, La Catena, Democrazia Cristiana, l’Altra Italia e poi il Sacro Romano Impero Cattolico, il Partito Internettiano e “Fuori dalla Ue per diventare il Giappone d’Europa”.

Poi, naturalmente ci sono da aggiungere i big della “politica” come il M5S, la Lega dei popoli di Salvini, Più Europa, Zingaretti con il simbolo “Ora Unità” per il PD, Forza Italia e di tutto e di più. Si sa quanti sono, come e da chi si faranno rappresentare ma non è dato sapere cosa vogliono andare a fare al parlamento europeo, quale programma hanno in mente, cosa ci si potrà attendere dalla loro presenza , eventuale, a Bruxelles.

Con candore risponde Mirella Cece, presidente del Sacro Romano Impero Cattolico : “.. il mio programma è ambizioso ma non lo voglio anticipare perché troppo articolato”. Sarebbe troppo per il comprendonio dei cittadini capire l’articolato di Mirella Cece, bisogna votare a scatola chiusa, prendere o lasciare. Si tralascia la novità di Zingaretti, “Ora Unità” e quando mai! Viene da rispondere: domani Bella Ciao.

Con queste prospettive come fa la Rachele nazionale a non lamentarsi e
ben si capisce perché rifiuta d’essere confortata.

L’Europa non è il paese del pater familae e tanto meno una buona mamma

Tra le liste iscritte per la presentazione alle prossime europee c’è chi più di altri vende retorica dicendo: “Fuori dalla Ue per diventare il Giappone d’Europa” senza spiegare cosa affascinerebbe a questo gruppo del sistema giapponese. Poi c’è chi, con convinzione, ma non convince, insiste su “Più Europa”. Quale,domanda il cittadino, perché quella che c’è basta e avanza.
L’altro sabato, 6 aprile , nel corso della seconda giornata della Dottrina Sociale della Chiesa, evento promosso dall’Osservatorio Van Thuan e svolto nel teatro Rosetum di Milano, l’Arcivescovo di Trieste monsignor Giampaolo Crepaldi, nella sua lectio magistralis “Europa, processo di unificazione europea”, citava delle opinioni di illustri personaggi riguardo all’Europa che si riproduce qui di seguito: Remi Brague, professore emerito di Filosofia medievale e araba presso l’Università Paris, ha affermato che l’Europa non crede più in nulla; Gianni Baget-Bozzo aveva detto che l’Europa si considera una colpa ed è stretta tra nichilismo e islam;

Walter Laqueur, storico e commentatore politico, sostiene che l’Europa stia vivendo i suoi ultimi giorni; Giulio Meotti dice che l’Europa si suicida ed è alla fine; Jürgen Habermas dice che è in crisi e Benedetto XVI ha detto che l’Europa odia se stessa.

Piange Rachele meditando al crepuscolo, seduta su una polveriera con in mano la miccia a lenta combustione

Anche l’Italia, come Achille sarebbe stata immersa dai suoi costituenti in acque sicure, anche lei sarebbe stata posta su basi solide per affrontare qualsiasi emergenza e non per niente da sempre aveva conquistato l’appellativo di Belpaese. Madre natura non le aveva fatto mancare niente. Nei suoi annali vantando uomini illustri ha conosciuto momenti di gloria. Poi arrivarono i personaggi dai quali Platone avvertiva di stare lontani perché pretendevano di dare ed insegnare agli altri ciò che non possedevano e non conoscevano.

Pretendevano di amministrare il Paese creando debiti piacendo di piacere, pareggiando favori e raccomandazioni e sempre con il sorriso stampato salutavano chiunque : “ciao caro”. Grazie a loro oggi l’Italia è sommersa sotto un debito pubblico mastodontico che ostacola ogni e qualsiasi manovra. Un buon e vero amministratore, prima di gridare “più Europa” farebbe bene a convincersi per un “più Italia” ed il primo passo andrebbe fatto verso la rimozione di questo macigno.

Non più i pastori che guidano il gregge ma quest’ultimo che pasce i pastori

Per fortuna di noi credenti ancora ci sono tanti sacerdoti che dedicano la loro vita al bene degli altri. Lavorano in silenzio, affrontano pericoli e insulti e talvolta anche minacce di morte. Non indietreggiano e spesso se ne vanno senza onori come hanno sempre vissuto. Ahinoi non tutti sono cosi. Tanti altri stanno sposando il vento che tira. Sono i cosiddetti preti di frontiera, quelli d’assalto che trascinati dal gregge seguono il politically correct, accantonano il Vangelo nel cassetto ed elevano i gommoni degli immigranti agli onori dell’altare.
I profughi sostituiscono i pastorelli nei presepi, le stazioni della via crucis , l’omelia domenicale e il Sinodo dei giovani. Questi pastori guidati dal gregge predicano la carità verso il prossimo e va benissimo perché è un precetto evangelico però dimenticano di predicare che non si può amare il fratello che sta in Zambia o in Burkina Faso e fregarsene del fratello nella periferia della propria città. Questi stessi stanno facendo della Santa Messa uno show domenicale con canti e balli, chitarre e tamburi, tanti ye ye e tanti clap clap.

Scrisse Geremia : ‘In Rama si ode una voce, lamento e amaro pianto”.
Da oltre Tevere non si odono voci, nessuno lamento, l’amaro pianto
proviene dalle tante Racheli fedeli che sono costrette a subire questo
decadimento.

Primo pomeriggio ora delle trasmissioni trash e cascame a go go

L’abbiamo letto, sempre su questo giornale, in una edizione precedente, che la televisione non copre più quel ruolo di una volta, e cioè ruolo educativo. Lontani sono i tempi delle trasmissioni di Alberto Manzi “Non è mai troppo tardi”. Le conduttrici di oggi pescano le loro storie dalle periferie profonde e presentano storie di pochi, tristI storie di matrimoni falliti, figli abbandonati e altre storie di decadenza, degrado e declino.

Ha più di una ragione Rachele a piangere i suoi figli e rifiuta d’esser confortata, perché non è questa l’Italia che a lei piace vedere promossa. Non vede nulla di educativo e ciò che si trasmette non rappresenta la società italiana. C’è una parte maggioritaria del paese sana, che ride, che ama e rifiuta di essere coinvolta in questa cloaca magna di tanto trash e cascame del primo pomeriggio in TV




Napoli, tutti pazzi per il Caravaggio: la mostra espositiva fino al 14 luglio

‘Caravaggio Napoli’ al Museo e Real Bosco di Capodimonte e il Pio Monte della Misericordia nel capoluogo partenopeo fino al 14 luglio 2019, curata da Maria Cristina Terzigni e Sylvain Bellenger.

L’esposizione-mostra offre ai “viaggiatori” la possibilità di fruire alla Real Reggia ben 6 opere accertate di Michelangelo Merisi detto Caravaggio, e 22 opere di artisti “Caravaggisti”, tutte le opere del maestro lombardo insieme agli artisti sono in esposizione nella Reggia di Capodimonte nella Sala Causa e sono provenienti da istituzioni italiane ed internazionali.

L’installazione
di ‘Caravaggio Napoli’ è un’opera nelle opere, ed è un viaggio immersivo nei
dipinti seicenteschi, è un’estensione del linguaggio artistico del “maestro della
misericordia umana” che tanto lo ha caratterizzato, un’esposizione che offre ai
visitatori la possibilità di dialogare con l’artista e di accrescere la propria
conoscenza e di collocare ancor di più il Museo di Capodimonte e Pio Monte
della Misericordia tra i custodi dei tesori del Bel Paese ancor di più a livello
internazionale.

 “L’artista della luce”, così definito grazie ai
suoi chiaroscuri decisi è considerato grazie alla sua tecnica precursore del
cinema e della fotografia, il suo sogno di libertà la si vive appieno con la
sua drammaticità della produzione artistica napoletana breve, ma intensa, con
la sua particolare tensione morale a distanza di secoli dalla sua morte ancora
emozionano.

Le opere del
maestro della luce in esposizione a ‘Caravaggio Napoli’ vennero realizzate
complessivamente nel suo soggiorno nella città di Parthènope tra il 1606 e
giugno 1607, successivamente, nell’autunno del 1609 per circa un anno fino alla
morte avvenuta a Porto Ercole nel suo viaggio di ritorno verso Roma, nel luglio
del 1610. Michelangelo Merisi arrivò a Napoli quando era in fuga da Roma, dove
era stato coinvolto nell’omicidio di Ranuccio Tommassoni, ricercato e
condannato dalla giustizia romana.

 Il suo tormento interiore e i suoi sensi di
colpa lo si “legge” nelle sue opere ricche di drammaticità e di contrasti forti,
dai colori intensi capaci di catturare l’attenzione del fruitore in maniera
totalitaria. Il legame di Caravaggio con il territorio ebbe un impatto incisivo
sulla scuola napoletana e nella costituzione della poetica del naturalismo
partenopeo, un’innovazione che non colpì solo gli artisti suoi contemporanei,
come il giovane artista Battistiello Caracciolo, ma anche gli artisti della
successiva generazione, quali Jusepe de Ribera e Massimo Stanzione. Il percorso
espositivo ‘Caravaggio Napoli’ incomincia con il primo, e potente dialogo con ‘La
Flagellazione’ conservata a Capodimonte e l’eccezionale prestito della ‘Flagellazione’
del Musée des Beaux di Rouen che mancava da Napoli da ben 35 anni ed è in
arrivo dopo un restauro. l’exibhition non è solo rivolta al grande patrimonio
artistico del nostro passato e su come Caravaggio influì  sull’arte europea, il percorso offre ai
viaggiatori un viaggio tra tradizione ed innovazione, pittura figurativa e
tecnologia insieme, infatti all’interno vi è allestito un luogo deputato
multimediale.

Il progetto ‘Caravaggio
Napoli’ comprende la ricostruzione di un percorso documentato, attraverso la
città partenopea, dei luoghi che il grande maestro visse. Tra questi luoghi il
Pio Monte della Misericordia in pieno centro storico dove si trova la
straordinaria opera ‘Sette opere di Misericordia’ realizzata dal Merisi per la
cappella del complesso religioso nel 1607 e fa parte delle tre opere permanenti
di Caravaggio a Napoli.  

‘Sette opere
della Misericordia’  è riconosciuta
tutt’oggi come una delle più significative rappresentazioni dei vicoli e dei
suoi abitanti, e manifesta la potente e quasi antropologica connessione tra i
dipinti di Caravaggio e l’indole napoletana, dove la si può raggiungere con una
navetta messa a disposizione dal Comune di Napoli in occasione della mostra.

Tra le opere
di Caravaggio al Museo di Capodimonte sono in esposizione: Flagellazione,
Napoli Museo e Real Bosco di Capodimonte; Flagellazione, Rouen, Musée des Beaux-Arts;
Salomè, Londra, National Gallery; Salomè con la testa di Battista; Martirio di
sant’Orsola, Napoli, Gallerie d’Italia Palazzo Zevallos Stigliano; San Giovanni
Battista, Roma, Galleria Borghese.

 Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo
De Luca ha dichiarato: “Iniziative di respiro internazionale, valorizzazione
dei luoghi storici, investimenti di risorse intellettuali sono i cardini del
progetto politica culturale della Regione Campania, che ha l’ambizione di
assicurare al territorio quel primato internazionale, assegnatogli fin dagli
anni del Gran Tour, che oggi nuovamente merita al rinnovato rispetto e al
ritrovato orgoglio per la tradizione, per il suo patrimonio artistico e infine
per la sua capacità.” – prosegue De Luca- “ con la mostra Caravaggio Napoli,
così inutilmente discussa e strumentalmente utilizzata, il Museo e il Real
Bosco di Capodimonte, insieme al Pio Monte della Misericordia, rendono omaggio
non solo a Caravaggio e a un’intera generazione di artisti, ma anche e
soprattutto alla dirompente forza generatrice di cultura della nostra regione,
in grado di travalicare i confini territoriali per diventare modello per la
cultura figurativa occidentale.” –Prosegue sempre De luca – “Siamo convinti che
sia questa la strada giusta per confermare e vivificare lo spessore del nostro
territorio patrimonio identitario, rinnovando quella storia che ci renderà
nuovamente unici all’estero, fuori dai luoghi comuni del passato, ma vivi di
uno slancio e di un’energia che stimolino l’ingegno e la visione delle nuove
generazioni, che sono poi l’utenza più prestigiosa a cui la Regione possa
ambire. Una mostra internazionale, come quella su Caravaggio, non solo rafforza
la levatura qualitativa della proposta culturale della Regione Campania, ma
testimonia come il nostro territorio sia in grado di produrre iniziative che,
per complessità e tenacia nella realizzazione, sono di carattere mondiale.”

Alla
conferenza stampa del l’11 aprile hanno partecipato il Direttore del Real Bosco
e Museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger, il Presidente della Regione
Campania, Vincenzo De Luca, l’Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di
Napoli, Nino Daniele, il Soprintendente del Pio Monte della Misericordia, Alessandro
Pasca di Migliano, la curatrice della mostra, Maria Cristina Terzagni.




Milano, agguato in via Cadore: pregiudicato colpito alla testa da colpi d’arma da fuoco

MILANO – Choc in strada a Milano, dove un uomo di 46 anni, con diversi precedenti per droga, è stato ferito in un agguato con colpi di arma da fuoco alla testa esplosi questa mattina alle 8 da due persone a bordo di uno scooter in via Cadore 48. Al momento l’uomo è in gravi condizioni in ospedale. Il ferito, che non aveva con sé i documenti, era a bordo della propria vettura quando è stato affiancato. Trasportato d’urgenza al Policlinico di Milano è in pericolo di vita.  

Sul posto è stata inviata la Squadra mobile, la dinamica sembra quella di un agguato ben studiato: secondo la ricostruzione due uomini si sono affiancati alla sua vettura in sella a uno scooter e hanno fatto fuoco mentre l’auto procedeva lungo una strada stretta in cui non c’è spazio per il passaggio di un’altra vettura.

Gli investigatori si stanno concentrando sulla vita del 46enne per capire quali possano essere i motivi dell’aggressione, ma la pista privilegiata è quella del regolamento di conti nel mondo dello spaccio.




Velletri, la Festa delle Camelie spegne 25 candeline alla presenza del ministro della Difesa

VELLETRI (RM) – La festa delle Camelie di Velletri ha spento 25 candeline lo scorso fine settimana dove si è registrata una grande partecipazione da parte della cittadinanza, oltre che di turisti e visitatori accorsi per l’occasione e a cui ha preso parte anche il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, nativa del posto.

Il video servizio della 25 ima edizione della Festa delle Camelie di Velletri

Le Camelie di Velletri, che grazie al terreno particolarmente acido
e ad un microclima ideale, trovano in questo territorio il loro habitat
naturale tanto che rappresentano una produzione d’eccellenza.

E per questa 25ima edizione i produttori di acidofile hanno
allestito una ricca mostra mercato con l’accompagnamento di melodie
tradizionali, ed i giardini privati più belli di Velletri sono stati aperti al
pubblico per una visita guidata.

Presenti i tanti gruppi folcloristici che rappresentano la
tradizione e cultura popolare veliterna, oltre ad una rappresentanza, delle
tipiche fragolare, arrivata appositamente dalla vicina cittadina di Nemi. Come
non sono mancate espressioni folcloristiche internazionali da parte dei
numerosi residenti stranieri che hanno scelto di vivere a Velletri.

A dare il via a questa 25ima edizione, con il tipico taglio del
nastro, il primo cittadino Orlando Pocci insieme al ministro della difesa
Elisabetta Trenta.

A contraddistinguere in particolar modo il clima di festa che si è
respirato durante questa bellissima festa i tanti bambini delle scuole del
territorio per i quali sono stati organizzati tanti spettacoli, danze e giochi.

Non sono mancati poi gli stand enogastronomici con i prodotti
tipici di Velletri, offerti dai gestori delle attività del posto. E per
l’occasione il ministro della difesa si è resa testimonial delle tante uova di
Pasqua “made in Velletri” e di tanti altri prodotti enogastronomici tipici del
territorio locale.

Eccellente anche il dispositivo di sicurezza da parte di Polizia,
Carabinieri, polizia locale e Protezione Civile, Croce Rossa, guardie zoofile e
volontari a garantire le migliaia di presenti. Intensificati i controlli in
strada, con decine di poliziotti, carabinieri, agenti della polizia locale,
supportati dalla protezione civile, croce rossa , guardie zoofile e altri
volontari per gli eventuali soccorsi.




Vinitaly, Gotto d’Oro: la linea “Vinea Domini” protagonista assoluta. Zingaretti: “Una bella tradizione che si rinnova”

Grande
affluenza ed entusiasmo allo stand F6 del padiglione otto della prestigiosa
kermesse internazionale del vino, dove Vinea Domini è stata protagonista
insieme allo Chef Stellato Ciro Scamardella del Ristorante Pipero, di una merenda all’insegna del gusto, della qualità e dell’eccellenza.

La sfida di
Gotto d’oro su Vinea Domini, linea composta da sei monovitigni, (Chardonnay,
Sauvignon, Viognier, Cabernet Sauvignon, Syrah e Petit Verdot), e da tre
autoctoni, Frascati Superiore docg, Roma doc Bianco e Roma doc Rosso, è quella
di dare all’ hinterland Romano la giusta importanza e il giusto valore
esaltando un’ area geografica che per territorio, cultura vitivinicola,
sapienza e tradizione, offre al mercato Italiano e internazionale dei prodotti
unici di alta qualità che si sposano alla perfezione con i piatti gourmet dei
grandi chef stellati.

Una sfida tutt’altro
che semplice, ma il grande successo e l’entusiasmo di ieri rappresentano una
tappa importante per il percorso verso un obiettivo sempre più raggiungibile
per Vinea Domini, che grazie ai i suoi 1200 ettari di terreno, la produzione di
7.000.000 di bottiglie l’ anno, una distribuzione capillare e mirata e un
fatturato in costante aumento, vede crescere il suo prestigio in maniera
esponenziale.

Nicola Zingaretti: “Una bella tradizione che si rinnova”

“Con la
presentazione della nuova linea Vinea Domini, Gotto d’oro rappresenta una bella
tradizione che si rinnova. Attraverso la promozione di questa nuova etichetta,
si comunica un grandissimo senso di eleganza e qualità. E’ vero che
oggi fare scelte d’innovazione è una sfida difficile. Però è anche vero che, se
le porti fino in fondo, queste sfide le vinci. E secondo me, voi vincerete
un’altra volta.”

Luigi Caporicci: “Una grande cantina ricca di eccellenze”

“La nostra
ambizione è quella di essere profeti in patria, lo siamo stati in Italia, nel
mondo e oggi vogliamo esserlo nella nostra città e far capire
alla ristorazione Romana che Gotto d’oro è una grande cantina ricca di
eccellenze. E quale miglior modo per farlo se non coinvolgendo personalità come quelle
di  Alessandro Pipero e Marco Reitano?”

Alessandro
Pipero
, originario di Albano Laziale e grande
estimatore di Vinea Domini, e lo chef Ciro Scamardella, hanno sposato il
progetto, deliziato gli ospiti ed esaltato i vini offrendo a tutti i presenti
una merenda gourmet a base di prodotti tipici della tradizione Romana
rivisitati secondo l’estro e la logica culinaria di Pipero.

Grande
sorpresa ed entusiasmo anche per gli altri ospiti intervenuti di cui riportiamo
le dichiarazioni:

Marco Reitano Sommelier La Pergola e Presidente di Noi di Sala

“Bellissima
novità per il nostro panorama vitivinicolo che finalmente vediamo
sfruttato a modo. Faccio i complimenti a Vinea Domini per la tecnica, la natura
e la piacevolezza che sono tipiche del territorio.”

Matteo Zappile Restaurant Manager e Sommelier del Ristorante Pagliaccio sul
Doc Roma Bianco

“Finalmente un vino che valorizza il territorio e qualcosa da raccontare sulla nostra bella capitale d’ Italia.”




Tar Veneto, ok a sale slot vicino a bancomat

I bancomat non figurano tra i luoghi sensibili inseriti nella legge regionale del Veneto, non rientrano quindi nel distanziometro e non si possono vietare le aperture di sale slot nelle loro vicinanze.

E’ quanto ha motivato il Tar Veneto in una sentenza di fine dicembre scorso, consentendo l’apertura di una sala slot a Belluno, città dove il regolamento comunale aveva invece inserito tra i luoghi sensibili anche i bancomat. “Secondo questa sentenza, il Comune non può allargare il bacino dei luoghi sensibili – ha dichiarato Jacopo Massaro, sindaco di Belluno -, chiediamo quindi che la Regione Veneto porti al più presto in Consiglio Regionale una modifica alla legge, introducendo anche queste strutture tra i luoghi sensibili, insieme alle scuole, chiese, strutture sanitarie e altri luoghi di aggregazione”. Il primo cittadino ha anche sottolineato di stare valutando se presentare ricorso al Consiglio di Stato.




Ostia, banda di “vampiri del gasolio”: rubavano carburante dagli oleodotti. In manette 17 persone

OSTIA (RM) – Dall’alba di questa mattina, al termine di un’accurata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, diretto dal Procuratore Aggiunto Dott.ssa Lucia Lotti, i Carabinieri della Compagnia di Ostia stanno eseguendo l’arresto di 17 persone, destinatarie di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere – emessa dal GIP presso il locale Tribunale perché ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti pluriaggravati di carburante in danno di oleodotti che forniscono l’aeroporto di Roma Fiumicino, nonché di incendio aggravato su materie combustibili, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi e trasporto di persone prive di titolo di soggiorno al fine di procurarne l’ingresso illegale nel territorio dello Stato.

La vasta operazione, che vede impiegati più di 150 Carabinieri, è iniziata questa mattina all’alba e interessa le città di Roma e Provincia, Napoli, Trieste e Cagliari, dove si stanno rintracciando tutti gli appartenenti al sodalizio criminale.




Dal videogioco alla realtà, milionario organizza vera Battle Royale: in palio 100mila sterline per chi vince

Milionario cerca 100 persone per una Battle Royale dal vivo. In palio 100mila sterline per chi vince. Nelle ultime ore il web sta letteralmente impazzendo per questa notizia. Ma cos’è una Battle Royale? Questo fenomeno nasce da un libro di Koshun Takami che ha spopolato in Giappone.

In pratica un certo numero di persone su di un’isola devono uccidersi a vicenda e resistere il più possibile

Chi sopravvive al massacro vince. A quest’idea si sono ispirate diverse pellicole cinematografiche, e sono stati sviluppati diversi videogames sia per console che per smartphone, i cui più famosi sono Pubg e Fortnite. Ovviamente quest’ultima forma di media ha fatto si che il fenomeno si espandesse a macchia d’olio e diventasse uno dei generi più apprezzati e giocati dagli appassionati di gaming. Evidentemente influenzato da questa passione, il milionario anonimo ha pubblicato un annuncio sul sito di e-commerce di lusso HushHush, per trovare chi è interessato ad andare sulla sua isola privata e giocare dal vivo alla Battle Royale, che in genere è online.

Ovviamente non ci saranno armi vere, ma armamenti e protezioni da softair, però il risultato potrebbe essere un vero e proprio successo nel campo dei giochi di ruolo dal vivo.

Nello specifico, l’uomo sta cercando un Game Maker in grado di un’arena adatta a 100 persone. È disposto a pagarlo 45.000 sterline per sei settimane di lavoro, ovvero una cifra che si aggira intorno alle 1.500 sterline al giorno. Che tradotto in euro fa più di 1.700. Questa persona deve essere in grado di creare grandi eventi e campi da gioco.

L’obiettivo è rendere questa Battle Royale la più realistica possibile

La competizione durerà 3 giorni, per 12 ore al giorno, e i partecipanti avranno in dotazione tutto il necessario per divertirsi. Il primo classificato si aggiudicherà un premio di 100.000 sterline. Se l’esperimento dovesse andare a buon fine il milionario è intenzionato anche a ripeterlo. Laddove ci fossero interessati, online è possibile trovare il link per iscriversi alla competizione.

F. P. L.




Catania, muore il cane liberato dai carabinieri

CATANIA – E’ morto il cucciolo di “Bull Terrier Inglese” che lo scorso 5 aprile era stato liberato dai Carabinieri durante il blitz eseguito nel quartiere Librino.

Il cagnolino, di appena 1 anno, era stato abbandonato senza cibo ed acqua  dal proprietario all’interno di un box artigianale fatiscente. Affidato dai militari alle cure di un veterinario di un’associazione di volontari il “Rifugio di Concetta”, il cagnolino, così come certificato dal medico era affetto da: “stato cachettico, non deambulante, permanendo in stato di decubito laterale, presenta ottundimento del sensorio con emissione di feci emorragiche che imbrattano la regione perianale; le mucose apparenti si presentano estremamente pallide con anemia conclamata e grave stato di disidratazione; sul mantello dell’animale si riscontrano numerose pulci”.

Disinfestato dalle pulci e sottoposto a
fluido terapia endovena, in quanto non riusciva ad alimentarsi autonomamente,
nonostante le cure il cucciolo è morto nella serata del 6 aprile a causa del
grave stato di anemia e disidratazione, riconducibile ad una mancata
alimentazione ascrivibile ad almeno 10 giorni antecedenti il decesso e ad non
aver ingerito acqua per almeno 3 giorni.

I  militari, che già avevano provveduto a denunciare il proprietario, un pregiudicato catanese di 25 anni, hanno redatto a suo carico una nuova informativa dove si evidenziano le evidenti omissioni nella cura del cane che di fatto ne hanno causato la morte.