Caltagirone, turisti olandesi si perdono in montagna: salvi grazie ai carabinieri

CALTAGIRONE (CT) – I due fidanzati, lui di 31 anni e lei di 30, provenienti dalla cittadina di Tilburg in Olanda, in vacanza nel calatino, erano partiti ieri pomeriggio per una escursione a piedi sul Monte Ganzaria. Poco prima del tramonto gli escursionisti, perdendo l’orientamento tra la fitta vegetazione, non sono più riusciti a tornare indietro. Chiedendo aiuto al 112, sono stati messi in contatto con l’addetto alla centrale operativa della Compagnia Carabinieri di Caltagirone che, parlando con loro in inglese, è riuscito a comprendere la posizione dei dispersi, anche grazie alle indicazioni che i due gli inviavano tramite WhatsApp.
L’operatore, rassicurati i turisti, rimasti comunque sempre in contatto telefonico, ha dato l’allarme coordinando l’intervento in zona delle pattuglie dell’Arma, dei Vigili del Fuoco – Squadre di Caltagirone e Lentini (SR) – nonché di personale del Corpo Forestale della Regione Sicilia, riuscendo nel giro di qualche ora a far ritrovare sani e salvi i due fidanzati.

Oggi pomeriggio i due turisti olandesi si sono recati al Comando Compagnia Carabinieri di Caltagirone dove hanno incontrato e ringraziato il carabiniere che li ha salvati.




Emergenza rifiuti Cassia bis, Cangemi: “Concordato piano di interventi con Anas, Municipio XV e Comune Formello”

“Stop ai cumuli di rifiuti lungo la Cassia Bis, sistemi di videosorveglianza con telecamere trappola, manutenzione del manto stradale: sono i punti cardine del piano di interventi al centro di un incontro, che ho promosso nei giorni scorsi in Consiglio regionale, insieme al responsabile Anas-Area compartimentale Lazio, il presidente del Municipio XV e il sindaco del Comune di Formello”. Lo annuncia vice presidente del Consiglio regionale del Lazio, Giuseppe Cangemi sottolineando come “si tratta di un provvedimento importante frutto di una sinergia che permetterà di dare risposte celeri e concrete.

“Abbiamo concordato tempi e modalità – aggiunge – che saranno formalizzati in un protocollo d’intesa per avviare quanto prima gli interventi sulla Cassia e la Cassia Bis. Un’azione coordinata, che coinvolge anche il Parco di Veio, volta a contrastare e prevenire l’abbandono dei rifiuti lungo il ciglio della strada e garantire una adeguata manutenzione a tutela delle migliaia di pendolari che ogni giorno percorrono la Cassia bis da e verso Roma”.

Cangemi ha ricordato come “in passato, quando la Cassia bis era ancora di competenza della Regione Lazio, più volte ho denunciato il degrado chiedendo all’amministrazione ed Astral di porre rimedio. Dopo il passaggio dell’arteria alle competenze di Anas, solo quale mese fa, ho immediatamente sollecitato i vertici dell’azienda affinché affrontassero il problema cronico delle discariche a cielo aperto; Anas ha immediatamente recepito le nostre istanze e dopo diversi incontri siamo giunti alla definizione di una base operativa concreta. Ora – conclude Cangemi – lavoriamo per realizzare rapidamente tutti gli interventi”.




Cremona, arrestato altro componente della gang “cremona dissing” ed identificati altri 4 del branco

CREMONA – A conclusione dell’attività che tra il mese di giungo e i primi di luglio, ha consentito di arrestare 7 ragazzi destinatari di misure cautelari  (4 in carcere e tre ai domiciliari), nonché ulteriori 18 denunce in stato di libertà per altri reati in concorso di atti persecutori, spaccio di sostanze stupefacenti, danneggiamento e risse.

I Carabinieri della Compagnia di Cremona, hanno arrestato, in ottemperanza di una nuova  ordinanza di esecuzione della misura cautelare della permanenza domiciliare, emessa in data 15.07.2019 dal GIP della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Brescia, in relazione ai reati di cui agli art. 110 e 628 comma 1 (rapina in concorso) – art. 110, 582 e 585 (lesioni aggravate in concorso); – art. 610 (violenza privata), uno studente 15enne, nato a Cremona e ivi residente,poiché l’A.G. ha condiviso pienamente gli elementi d’indagine raccolti a suo carico, quale autore in concorso di altri 4 soggetti già tratti in arresto, della rapina avvenuta in data 19.04.2019 all’interno del locale denominato “Centrale del latte” di questo centro nei confronti di uno studente 18enne. Contestualmente, nel proseguo degli accertamenti scaturiti nell’ambito della operazione convenzionalmente denominata “Cremona Dissing”, venivano deferite in stato di libertà per i reati di cui agli artt. 110, 582 e 585 (lesioni aggravate in concorso) e  art. 610 (violenza privata), gli ulteriori minori:

  • uno
    studente
    16enne, nato a Cremona, ivi residente;
  • uno
    studente 16enne
    ,
    nato a Cremona, domiciliato a Castelvetro Piacentino;
  • uno
    studente 16enne
    ,
    nato a Milano, residente a Cremona;
  • uno
    studente 15enne
    ,
    nato a Cremona, ivi residente;

poiché, individuati quali responsabili
di ulteriori e ripetute aggressioni nei confronti di studenti minori avvenute
in questo centro dal mese di gennaio 2019 a luglio corrente.

Le indagini e soprattutto la chiamata
in correità
di uno degli studenti, già arrestati in precedenza, ha permesso
di individuare il 15enne in argomento come ulteriore componente del branco
autore dell’aggressione
ai fini di rapina di un cellulare e capi di abbigliamento avvenuta il
19.04.2019, all’interno del locale denominato “Centrale del latte” di questo
centro, nei confronti di uno studente 18. Chiamata in correità che ha trovato decisivo riscontro nella
disponibilità dello stesso, del telefono oggetto della rapina a seguito
perquisizione domiciliare.

In merito alle esigenze cautelari il GIP ha sottolineato la particolare gravità del reato commesso

Quest’ultima è stata caratterizzata dall’aggressione violenta e gratuita del gruppo, che con un’azione coordinata e avvalendosi della particolare capacità intimidatoria del numero delle persone, che consentiva di impossessarsi dei beni. Gravi sono state anche le lesioni cagionate alla vittima, alla quale è stata causata la frattura delle ossa nasali e una successiva insufficienza renale. 

Nel
dettaglio il GIP per quanto concerne l’episodio della rapina del 19 aprile
scorso, aveva già sottolineato come i cinque indagati in concorso tra di loro e
con altri soggetti al momento non identificati, minacciavano la vittima
accerchiandola, facendosi forza del fatto di essere in numero superiore
rispetto a quello della sua comitiva, quindi ponevano in essere una serie di
gesti provocatori (come salire a bordo del pick-up, aprire le portiere e il
bagagliaio del mezzo) e conseguentemente, a fronte delle rimostranze del gruppo
della vittima, aggredivano quest’ultima, spintonandola e colpendola con un
violento pugno al volto, così riuscendo ad impossessarsi del cellulare del
querelante e di un maglione di proprietà di un altro ragazzo. Tale reato è
aggravato per essere stato commesso il fatto da più persone riunite nonché per
aver commesso il fatto insieme ad un soggetto minorenne, trattandosi di delitto
per cui è previsto l’arresto in flagranza. Sussiste altresì l’aggravante di
aver agito per futili motivi, aggravante che secondo la giurisprudenza, si
ravvisa anche nel caso delle bande giovanili: secondo Cassazione Pen., Sez. 1,
n.25535 del 10.04.2018 (dep. 06.06.2018) Rv.273289 – 01, “In tema di
riconoscimento dell’aggravante prevista dall’art.61, n.1, cod. pen., la futilità
del motivo non è esclusa dall’appartenenza o dalla vicinanza dell’autore del
reato a gruppi o comunità, quali le bande giovanili sudamericane, che
riconoscono come valori positivi la violenza e l’uso della forza quale forma di
affermazione della personalità individuale e di manifestazione
dell’appartenenza al gruppo da esercitare per il solo fatto che la vittima sia
o appaia militare in formazione contrapposta, dal momento che tali concezioni e
modelli comportamentali offrono occasione per dare libero coro ad impulsi
brutali e prevaricatori e si pongono in contrasto con i valori fondamentali
riconosciuto dall’ordinamento giuridico, che tutela in primo luogo la vita, la
sicurezza e la libertà personale”.

L’articolata
dinamica dell’azione del gruppo di aggressori fa ritenere come la sottrazione
dei beni (cellulare e giubbotto) non sia stata determinata da una “occasione”,
ma fosse ben prevista sin dall’inizio, e “voluta” dall’insieme degli
aggressori. Il “branco” accerchia la vettura dei ragazzi,  inizia una serie di provocazioni, impedisce
loro di allontanarsi, apre il baule, le portiere cercando di fatto la “merce”
da sottrarre. E quando uno dei ragazzi scende dal veicolo, per allontanare chi
impediva più da vicino una manovra in sicurezza del mezzo, lo aggrediscono in
gruppo violentemente, e operano la predazione del bene a loro più “prezioso”,
il cellulare di ultima generazione, oltre che mettere a segno la rituale “jumpata”. Non vi sono soluzione di
continuità nel disegno criminoso dei giovani predatori: Il branco agisce in
gruppo (i “soci”) e le sopraffazioni, le violenze, le – anche gravi – lesioni
personali sono tutt’uno con i voluti – accettati sin dall’inizio – gli atti
predatori.     




Lombardia, risaie. L’ANBI lancia l’allarme: fiumi pieni e riso senza acqua

In Lombardia, nell’eccellenza risicola della Lomellina, si sta vivendo un incredibile paradosso: pur in presenza di una notevole quantità d’acqua nei fiumi, si riscontra una grande criticità idrica fino ai primi, concreti rischi di perdite del raccolto di riso nella porzione terminale del comprensorio a Sud di Mortara.

Il delicato sistema irriguo locale, infatti, è caratterizzato da un equilibrio precario, dove un minimo errore di programmazione può comprometterne l’efficienza

I fattori, che hanno contribuito all’attuale situazione d’emergenza, sono essenzialmente due: un inverno particolarmente siccitoso e la crescente diffusione della coltivazione del riso “in asciutta”, che utilizza l’acqua solo dall’inizio di Giugno, sovrapponendosi così alle prime irrigazioni del mais.
L’equilibrio del sistema irriguo lomellino, cui si deve aggiungere quello della pianura novarese in una logica di unità territoriale, viene raggiunto, quando la sommersione delle risaie inizia a metà Aprile, grazie alle derivazioni dai grandi fiumi (Ticino, Po, Dora Baltea e Sesia), raggiungendo il massimo della portata irrigua nel mese di Giugno e consentendo il ricarico della falda per l’infiltrazione d’acqua, che dà luogo, a valle, al tipico fenomeno dei fontanili, che ha reso celebre questo territorio, candidato a patrimonio mondiale dell’umanità.

Quest’anno, la diffusione del riso seminato “in asciutta” su quasi l’80% del comprensorio, disattendendo le indicazioni dell’Associazione Irrigazione Est Sesia, ha fortemente ridotto la ricarica della falda, comportando l’attuale, insufficiente apporto idrico da fonti “interne” (risorgive, ma anche torrenti come Agogna, Terdoppio, Erbogna), che rappresentano oltre il 30% del potenziale irriguo comprensoriale.

Solo l’eccezionale disponibilità idrica, presente nei principali fiumi, sta consentendo di integrare le risorse di una rete irrigua che altresì , in questo periodo, non ha mai necessitato di aiuto.

Si ritiene che applicare scelte colturali, atte a favorire l’equilibrio irriguo del territorio risicolo ( ad esempio: sollecitare entro fine Aprile, con idonee misure nel Piano di Sviluppo Rurale, la tradizionale semina “in acqua” su almeno il 50% della superficie), porterebbe ad accumulare in falda circa 300 milioni di metri cubi d’acqua, cioè l’equivalente di oltre m.1,20 di livello del lago Maggiore.

Tale disponibilità idrica in falda garantirebbe una maggior portata diffusa di quasi 80.000 litri al secondo, risolutiva dell’attuale situazione di criticità.
“La paradossale situazione, che si sta registrando in Lomellina, conferma la fondamentale funzione ambientale della sommersione delle risaie, che danno vita al tradizionale paesaggio del cosiddetto mare a quadretti. Mai come in questo caso la risoluzione del problema è nelle nostre mani” commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) “L’acqua, quando c’è, va utilizzata anche per vivificare il territorio – conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – E’ questa la battaglia culturale che, attraverso Irrigants d’Europe, stiamo sostenendo in ambito comunitario per affermare la determinante importanza dell’irrigazione per l’agricoltura e l’ambiente mediterranei.”




Velletri, presentato il romanzo “Quattro piccole ostriche” di Andrea Purgatori: l’ipnosi, i servizi segreti e la storia

VELLETRI (RM) – Una serata molto intensa quella di mercoledì 17 luglio alla Casa delle Culture e della Musica. La rassegna letteraria “Velletri Libris”, ideata e realizzata dalla Mondadori Bookstore Velletri, ha ospitato Andrea Purgatori, noto volto televisivo, sceneggiatore, giornalista e scrittore, per presentare il suo primo romanzo “Quattro piccole ostriche” (edito da HarperCollins).

Andrea Purgatori

La scomparsa di Andrea Camilleri, tuttavia, ha consegnato una diversa solennità all’iniziativa, preceduta come sempre dallo spazio premio che ha visto salire sul palco, ironia della sorte, un’autrice siciliana (Teresa Madonia, con il suo racconto “Cosa abbiamo in mente?”). Fra l’anteprima e la presentazione, Guido Ciarla e Aurora De Marzi hanno preso la parola per omaggiare il Maestro e papà di Montalbano: insieme ad Andrea Purgatori, Emanuele Cammaroto, Teresa Madonia e Rocco Della Corte sono stati letti sul palco due piccoli brani di Camilleri e un lungo applauso ha suggellato un momento fortemente toccante dal punto di vista emotivo, con tutta l’organizzazione che ha voluto ricordare così uno dei padri della letteratura italiana del Novecento.

Anche Andrea Purgatori, prima di parlare del suo romanzo, ha portato il suo personale ricordo del Maestro: “Fumava ininterrottamente, quasi non finiva la sigaretta che già ne accendeva un’altra. Era lucido e aveva sempre molto da dire”. Sollecitato dalle domande del moderatore, Purgatori ha cominciato dunque a parlare del suo libro: “Il personaggio principale frequenta l’Accademia di Polizia in Germania. Come accade spesso, lì assumono una quota di immigrati ma gli italiani erano spesso ai margini. L’indagine si svolge a cavallo fra l’ipnosi e il giallo”. Purgatori ha infatti analizzato il problema dell’ipnosi, necessario per spiegare sia il titolo che la storia: “Per capire cosa accadesse in caso di ipnosi, ho chiesto aiuto ad uno psichiatra. Mi rendevo conto che stavo spiegando male il concetto, allora il medico mi ha proposto di farmi ipnotizzare. Sembrava che io fossi vigile e cosciente, in realtà ero caduto in trance e la mia coscienza ha lasciato il posto all’inconscio. Il terapeuta ha dunque dialogato con il mio inconscio e ho capito, vivendola in prima persona, la potenza dello strumento”. Il titolo del romanzo allude al fatto che, al centro del giallo, vi sono quattro bambini che secondo un progetto folle della Germania su commissione del KGB sarebbero dovuti essere allevati sin da piccoli, proprio per mezzo dell’ipnosi, ed educati come killer perfetti. Tale piano prevedeva meno rischi e maggiore controllo su queste ‘pedine’. Il crollo del Muro di Berlino, però, ha fatto saltare gli intenti e questi bambini sono rimasti silenti per trenta anni prima di essere riattivati nel 2019. Una spy story che non esclude i servizi segreti: “L’ossessione di controllare tutto con la tecnologia” – ha detto Purgatori – “è tipica dei servizi segreti. Gli americani, ad esempio, nonostante le esperienze tremende fino alle Torri Gemelle si sono sentiti invincibili. Noi, in Italia, abbiamo un buon sistema. Ci sono state stragi politiche, ma oggi abbiamo servizi segreti che funzionano”. In “Quattro piccole ostriche” i servizi sono fondamentali per il ritrovamento dei quattro killer designati. L’indagine, però, al di là del pathos dovuto alle vicende, offre anche una splendida panoramica su Berlino: “Conosco benissimo i luoghi che ho descritto” – ha confermato l’autore – “e se a qualcuno non piace la storia, può usare il libro come guida della città”, ha aggiunto ironicamente.

“Lo spirito” – ha proseguito – “è stato quello di rubare il mestiere ai grandi scrittori che prendevano per mano chi legge attraversando insieme a loro la storia nei luoghi in cui accade”. Il linguaggio utilizzato è invece di tipo giornalistico, cinematografico e romanesco, con l’unico obiettivo di entrare nella testa dei personaggi. In chiusura Andrea Purgatori ha risposto ad alcune domande del pubblico spaziando da un caso all’altro dell’attualità. Uno dei passaggi più forti è stato quello relativo all’interpretazione della storia: “Ho intervistato il pm Di Matteo, è stato utile per capire l’inutilità delle commemorazioni delle stragi. Non ci occupiamo della felpa di Salvini se poi non sappiamo fare i conti col passato: non voglio sapere come è morto Falcone, voglio sapere chi è dietro il suo omicidio. Non si può progettare un futuro con questi vuoti”. Sempre in tema di mafia, lo scrittore ha aggiunto: “Ascoltando le parole di Borsellino, quando diceva che in tribunale c’era un solo computer e la scorta era solo per la mattina, dobbiamo intuire cosa sia lo Stato. Io non voglio ricordare, mi preoccupo di non costruire future generazioni con buchi culturali o peggio indifferenti: nascerebbero solo altri danni”. Tanti applausi e un lungo firma-copie hanno chiuso la serata di “Velletri Libris”: uno splendido incontro con un personaggio di grande spessore, in attesa della rappresentazione teatrale di Simonetta Agnello Hornby e Filomena Campus in programma sabato 20 alle ore 21 alla Casa delle Culture. Seguirà la presentazione del romanzo “La mennulara”, sempre ad ingresso gratuito. L’appuntamento è al Chiostro.




Morto lo scrittore e regista napoletano Luciano De Crescenzo

E’ morto ieri a Roma, all’età di 90 anni, Luciano De
Crescenzo. Lo scrittore, regista, attore e conduttore televisivo era nato a
Napoli il 18 agosto 1928. Da alcuni giorni era ricoverato in ospedale.

“Lo scrittore e regista Luciano De Crescenzo è morto
oggi, giovedì 18 luglio, – ieri Ndr. – intorno alle ore 16, presso il
Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS per le conseguenze di una grave
malattia”. Lo comunica lo stesso ospedale romano in una nota. “De
Crescenzo, nato a Santa Lucia (Napoli) il 20 agosto 1928, era ricoverato da
circa due settimane presso l’UOC di Pneumologia del Gemelli, diretta dal
professor Luca Richeldi. Accanto a lui i familiari e gli amici più cari che lo
hanno accompagnato anche nell’ultima fase della sua malattia”.

“Esprimo il cordoglio profondo mio personale e della città di Napoli per la fine terrena del grande Luciano De Crescenzo, uomo di immensa cultura che ha saputo interpretare al meglio l’anima del popolo napoletano. Persona di estrema intelligenza, enorme cultura e di una naturale simpatia tutta partenopea. Luciano mancherà molto a Napoli e alla sua gente, lo ricorderemo tutti con immenso affetto e gratitudine”. E’ il messaggio del sindaco di Napoli Luigi de Magistris.




Bracciano, uno spettacolo da non perdere: Gianfranco Butinar “il figlio d’arte” di Franco Califano

BRACCIANO (RM) – Grande attesa per l’imperdibile appuntamento con “80 Nostalgia di Califano” che si terrà venerdì 19 luglio alle ore 21 in piazza IV Novembre a Bracciano. Due ore abbondanti di spettacolo tra pietre miliari della canzone, chicche sconosciute ai più, monologhi deliranti e commoventi allo stesso tempo, imperdibili aneddoti, ed inediti che sono rimasti nel cassetto di Gianfranco Butinar dopo la scomparsa del Maestro.

Lo spettacolo che rientra nel calendario degli eventi organizzati e promossi dal Comune di Bracciano, è ideato e interpretato dal brillante attore, comico e imitatore Gianfranco Butinar, figlioccio del Poeta maledetto con cui ha vissuto 22 anni tra palco ed intima amicizia. 

Il Sindaco Armando Tondinelli è sicuro che ci sarà da divertirsi: “Le canzoni del Califfo e le sue intramontabili battute – ha detto il primo cittadino –  continuano da generazioni ad affascinare e coinvolgere tutti, anche i più giovani che non l’hanno direttamente “vissuto”. Invito i cittadini a partecipare al concerto ad ingresso gratuito per trascorrere una serata  allegra e coinvolgente. Vi aspetto numerosi e invito anche chi non è di Bracciano a venire a godere delle nostre bellezze e della nostra accoglienza”.  

La mission di Butinar è far conoscere i lati più nascosti del grande Califano anche proponendo testi meno conosciuti oltre, ovviamente quelli più celebri che ricordano tutti. Insomma Butinar continua con successo a portare lo Show dedicato a Califano in giro per l’Italia, con l’ambizione di dare seguito a un progetto e far conoscere e apprezzare le molteplici sfaccettature del Califfo, uno dei più intriganti cantautori della storia della musica leggera italiana. 

Lo spettacolo si avvale di una straordinaria orchestra di sette elementi, tre dei quali sono tra i musicisti più apprezzati proprio dal Maestro, con cui hanno suonato dal 1980 al 2000.




Torino, colpo alla mafia nigeriana: 14 fermi

Dalle prime ore dell’alba è in corso una vasta operazione della Procura della Repubblica di Torino che ha coordinato le indagini eseguite dalla Polizia di Stato di Torino, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e con la Polizia Locale di Torino, sono stati eseguiti sino ad ora 14 fermi ed un altro è in corso di esecuzione.

Tale operazione vede il coinvolgimento di decine di appartenenti al cult MAPHITE sinora rimasto in una posizione più silente rispetto agli altri già emersi alle cronache ma non meno pericoloso, diffuso e potente degli altri.

I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dalla Procura di Torino in coordinamento con i provvedimenti restrittivi emessi dalla Procura di Bologna, al fine di colpire l’intera associazione mafiosa dei MAPHITE operante nel centro- nord Italia.

Tra i destinatari dei fermi coloro che ricoprivano un ruolo apicale all’interno dell’organizzazione criminale; coloro che decidevano le nuove iniziazioni, che gestivano la prostituzione, che mantenevano i rapporti di forza con le altre organizzazioni criminali, che gestivano lo spaccio di droga nelle piazze cittadine.

Per eseguire i provvedimenti restrittivi e le numerose perquisizioni sono stati impegnati complessivamente più di trecento uomini e donne della Polizia di Stato e della Polizia Locale.

I dettagli dell’operazione saranno resi noti in una conferenza stampa in programma alle 10.30 presso la Procura di Torino.




Huawei lancia in Italia il primo smartphone 5G

Huawei non sembra affatto intimorita dalle controversie con gli Stati Uniti e punta ancora al top della tecnologia con i suoi prodotti. Vi diciamo questo in quanto arriva in Italia il primo smartphone compatibile con le nuove reti cellulari di quinta generazione. Si tratta del Mate 20 X 5G, ed è stato presentato recentemente in un evento a Milano in cui il colosso cinese ha offerto rassicurazioni sulla piena funzionalità – presente e futura – dei suoi dispositivi. Rassicurazioni che arrivano dopo i timori suscitati in questi mesi dalla guerra commerciale tra Usa e Cina che aveva fatto finire Huawei nel mirino di Washington. Lo smartphone è una versione 5G del Mate 20 X, un dispositivo top di gamma con schermo Oled molto grande (7,2 pollici) e ad alta definizione. La differenza sta nella batteria, che si fa un po’ più piccola – da 5.000 a 4.200 mAh, ma promette di durare tutta la giornata – per far posto alle antenne grazie a cui funziona il nuovo chip 5G Balong 5000, sviluppato “in casa” da Huawei così come il processore Kirin 980, con cui lavora in tandem. Il comparto fotografico è composto da una tripla fotocamera posteriore sviluppata con la tedesca Leica (un sensore principale da 40 megapixel cui si aggiungono un grandangolare da 20 megapixel e un teleobiettivo da 8 megapixel). La fotocamera frontale è da 24 megapixel. Il telefono integra 8 GB di Ram e 256 GB di memoria interna, espandibile. Lo smartphone, nella finitura verde smeraldo, è già disponibile in preordine, e arriverà nei negozi degli operatori di telefonia mobile nelle prossime settimane. Il prezzo è elevato: sfiora i 1.100 euro. Proprio per l’imminente lancio in Italia, il produttore ha subito rilasciato il primo aggiornamento dedicato ai modelli commercializzati nel nostro Paese. La principale novità riguarda il miglioramento di uno dei tratti distintivi del terminale, ovvero la connettività 5G. Le nuove infrastrutture di rete muovono solo ora i primi passi nel nostro Paese con le offerte commerciali di TIM e Vodafone e non sorprende che uno dei primi smartphone 5G distribuiti in Italia abbia necessità di qualche affinamento software per sfruttarle al meglio. Per il resto, l’aggiornamento fa riferimento a due novità secondarie: la possibilità di rimuovere l’assistente vocale HiVoice, sostituendolo con Google Assistant, e la rimozione dell’app preinstallata Traduttore di Microsoft. Non manca una generica conferma sul miglioramento della stabilità e delle prestazioni del sistema del dispositivo Huawei. L’aggiornamento è attualmente in distribuzione in Italia, ha un peso di 689MB e può essere scaricato tramite la notifica OTA.

F.P.L.




Ferrovie ex-concesse, la Regione ci ripensa: fuori Atac, dentro Cotral

A quasi vent’anni dallo
spacchettamento di veltroniana memoria, le ex-concesse tornano appannaggio di Cotral SpA, l’alveo naturale, si
potrebbe dire. Così è stato deciso martedì mattina, 16 luglio, dalla Giunta della Regione
del Lazio
. “Adozione dei nuovi indirizzi in merito all’affidamento – recita
l’Ordine del Giorno – dell’esercizio dei servizi di trasporto pubblico
ferroviario di interesse regionale e locale sulle ferrovie Regionali Roma-Lido di Ostia e Roma-Viterbo”. Esclusa nel passaggio la
Termini-Centocelle, rispetto alla
quale è in corso di espletamento il trasferimento della proprietà a Roma Capitale, e la conseguente
classificazione in metropolitana leggera o tranvia rapida.

Il provvedimento, atteso da tempo,
arriva a pochi giorni dalla deliberazione 449
del 9 luglio scorso, ugualmente
importante. Con la quale la Regione “valuta non fattibile, la proposta
presentata dalla costituenda associazione temporanea di imprese fra Ansaldo STS SpA, Hitachi Rail Italy SpA, RATP
DEV Italia Srl
, SALCEF SpA, CILIA Italia srl e Architecna Engeneering srl, relativamente all’affidamento in
concessione della progettazione, costruzione e gestione dell’infrastruttura di
trasporto ferroviario Roma-Lido di Ostia”. Specialmente “a fronte delle
preminenti ragioni di pubblico interesse – si legge nelle premesse – tese a non
pregiudicare, a danno della cittadinanza, la necessaria continuità nell’erogazione
del servizio di TPL, l’Amministrazione ritiene l’ulteriore procrastinamento ad libitum del termine di conclusione
del procedimento de quo incompatibile
con il perseguimento dell’interesse pubblico”.

Antefatto utile per chiudere un capitolo
e aprirne un altro, magari definitivo, principalmente per porre fine all’assurda
mattanza ferroviaria, che ancora non ha un nome e un cognome. O meglio ce li ha,
e più di uno, ma la politica preferisce nascondere la testa sotto la sabbia e a
rilanciare al banco all’infinito, nel vano tentativo di riparare ai propri
errori. Oggettivi e eclatanti.

E in questo gioco, schizofrenico,
prima, con la delibera 225 del5 giugno 2018,si prevedeva l’affidamento dei servizi
ferroviari mediante una “procedura ad
evidenza pubblica”, oggi, questa stessa Amministrazione Regionale, ammette di
aver preso un abbaglio e che quei servizi saranno, invece, affidati in house a Cotral, interamente
controllata dalla Pisana, forte di un bilancio risanato e con alle spalle una
storia di rispetto. Niente di meglio, a patto che, come detto, questa sia la
scelta definitiva e non un altro escamotage per prendere tempo. Comunque, salvo
altre delibere di merito, il passaggio di consegne avverrà il 1 gennaio 2021,
e sarà Atac a gestire la fase transitoria, dando continuità agli esercizi. Un
tempo indispensabile, soprattutto, i trasferimenti del personale e delle
strutture.

E sia, ma c’è da fidarsi di questa plateale conversione a “U”, azzeccata
ma ritardataria? Certo, “è una decisione che riempie di soddisfazione – si è
affrettato a dichiarare il consigliere regionale Enrico Panunzi – Atac è
una società con evidenti criticità gestionali che le impediscono di garantire
un piano di rilancio e sviluppo della tratta ferroviaria. Ben diversa si
prospetta invece la qualità del trasporto in mano a Cotral, una società
risanata e che ha ampiamente dimostrato la sua solidità in termini economici,
gestionali e di prestazioni. I 370.000.000 di euro stanziati dalla Regione
Lazio per le opere infrastrutturali sulla linea ferroviaria Viterbo-Civita
Castellana-Roma combinati con l’affidamento della gestione a Cotral, ci rendono
molto ottimisti per il futuro, consentendoci di immaginare un sistema di
trasporti più innovativo e corrispondente ai bisogni dei cittadini”.

Per il Sindaco di Castelnuovo di Porto Riccardo Travaglini è “una
buona notizia, che, però, arriva troppo in ritardo. In tale contesto sono
decisivi i lavori di raddoppio e di ammodernamento della linea, importanti per
elevare la qualità del servizio offerto alla nostra cittadinanza. Sono
indispensabili. Verificheremo l’andamento delle opere e del passaggio a Cotral
presso l’osservatorio dei trasporti istituito dalla Regione”.

Ancora più cauto il Comitato Pendolari RomaNord. E, sinceramente,
non gli si può dare torto. “Speriamo che stavolta la Regione mantenga le
promesse – attacca il portavoce Fabrizio Bonanni – il 2021 è ancora
lontano, e può accadere di tutto. Noi non ci fidiamo, siamo malfidati per tutto
quello che abbiamo passato in questi sette anni di Comitato. Se arriva Cotral, o
un altro nuovo gestore, che si faccia carico della nostra linea, siamo contenti.
Siamo favorevoli a un cambio, che finalmente possa dare idea di un servizio
degno di una Capitale europea, ma allo stesso tempo, torno a dire che non ci fidiamo;
non ci possiamo fidare né di Atac, né del Comune di Roma né della Regione
Lazio, perché ogni volta si sono dimostrati completamente inaffidabili. E
questo lo mettiamo in conto. Sempre”. “Come Comitato auspichiamo inoltre –
conclude – che Cotral non si farà carico della classe dirigenziale di Atac,
mediocre e inaffidabile, artefice di tale disservizio”.

E sì, tirate le somme, non sarà
facile per Cotral prendere in mano la pesante eredità di Atac. Infatti, anche
se forte degli investimenti messi in campo dalla Regione (grande nodo al fazzoletto),
la Compagnia ha perso la grande esperienza maturata nel settore ferroviario,
pur essendo la diretta discendente dell’Acotral e della Stefer.




60 anni della serie C, Francesco Tagliente: “Rimpatriata fiorentina”

Il prefetto Tagliente fa la cronaca di una piacevole rimpatriata fiorentina in occasione delle celebrazioni dei 60 anni della Serie C. Accordo con la Coldiretti, Museo nella sede della Lega Pro dedicato ad Artemio Franchi e convegno su “60 anni di C: identità, storia, innovazione e coraggio Una giornata straordinaria ricca di grandi emozioni iniziata alla sede della Lega Pro, dove oltre al presidente Francesco Ghirelli, nella veste di padrone di casa, sono intervenuti i vertici del mondo del calcio: il presidente della FIFA Gianni Infantino, della FIGC Gabriele Gravina e della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia, nonché Giancarlo Abete, Arrigo Sacchi, Damiano Tommasi ed altri. Le celebrazioni sono entrate nel vivo con la presentazione alla stampa dell’accordo “Campagna Amica” tra Lega Pro e Coldiretti: un accordo condiviso tra Francesco Ghirelli e il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, per valorizzare le eccellenze dell’Italia, i prodotti dell’agricoltura, la legalità, l’educazione allo sport e all’alimentazione, con iniziative che riguarderanno le eccellenze italiane negli stadi della C. In occasione di ogni partita le squadre e i loro tifosi delle varie regioni d’Italia avranno l’opportunità di conoscere e provare il patrimonio agroalimentare del territorio.

A seguire nella stessa sede della Lega Pro si è tenuto un workshop sul calcio dei giovani e la loro valorizzazione: punti di forza e tutele con Gianni Infantino, Gabriele Gravina, Francesco Ghirelli, Arrigo Sacchi, Daniele Arrigoni, Roberto Samaden e Jacopo Tognon. All’interno della sede della Lega pro è stato poi inaugurato uno spazio museo dedicato ad Artemio Franchi che il 13 luglio 1959 firmò l’atto di nascita della C con i suoi club e gli oltre 8 milioni di tifosi.

Lo spazio contiene maglie, divise, fotografie, cimeli inediti appartenuti a Franchi. Alla raccolta del materiale hanno collaborato la famiglia Franchi, Maurizio Francini del Centro tecnico di Coverciano, Fino Fini per il Museo del calcio tutti presenti alla Cerimonia. All’interno della stessa sede è stata inoltre inaugurata la Limonaia, uno spazio intitolato alla prima calciatrice della storia del pallone, Nettie Honeyball.

La Giornata si è conclusa nel Salone dei 500, al Palazzo Vecchio con un convegno dal titolo “ 60 anni di C: identità, storia, innovazione e coraggio. Molto suggestive le ricostruzioni storiche presentate dal giornalista Matteo Marani Ci sono state anche le premiazioni e gli interventi toccanti degli ex presidenti della Lega Serie C: Giancarlo Abete, Mario Macalli e Gabriele Gravina Premiati pure Milena Bertolini ct della nazionale femminile e Gianluca Arrigoni ct della nazionale Universitaria e rappresentative Lega Pro Premiati da Gianni Infantino anche i presidenti della FIGC Antonio Matarrese, Giancarlo Abete, Carlo Tavecchio e Gabriele Gravina. Menzionato per il premio anche Franco Carraro, assente per altri concomitanti impegni. Presenti tanti altri amici del mondo dello sport come Marco Brunelli, Benedetta Geronzi Renzo Ulivieri, Vito Tisci, William Punghellini.