Vittoria, ferma una donna per chiedere aiuto, poi la violenta per ore

VITTORIA (RG) – Ferma un’auto di notte per strada chiedendo aiuto per la moglie, ma è una scusa per fermare una giovane donna e violentarla per ore. La polizia dopo 12 ore lo ha identificato e fermato. E’ la ricostruzione della brutale aggressione avvenuta la scorsa settimana nel Ragusano per cui è indagato un 26enne di Vittoria. Ad accusarlo la testimonianza della vittima che lo riconosce in foto e immagini di telecamere di videosorveglianza. L’uomo ha minacciato la donna di morte: “so tutto di te, se parli ammazzo te e la tua famiglia”.

Il 26enne nel 2018 era stato condannato per sequestro di persona, violenza sessuale aggravata e rapina. L’aggressione è avvenuta la notte del 2 settembre scorso. La vittima stava rientrando a casa quando per strada ha visto un uomo che chiedeva aiuto. Lui si è avvicinato e le ha detto che la moglie si era sentita male e che aveva bisogno di chiamare i soccorsi. In realtà l’uomo con la moglie, ricostruirà dopo la polizia, aveva litigato. E svela subito le sue intenzioni minacciando di uccidere la giovane donna con una grossa pietra. Lui si è messo alla guida dell’auto e ha portato la sua vittima vicino al cimitero di un paese del Ragusano dove le ha rubato la borsa e letto ad alta voce le generalità della donna, minacciando di morte lei e la sua famiglia. Subito dopo ha abusato di lei in auto. Poi l’ha portata su una spiaggia del Ragusano dove si è lamentato della moglie e le ha raccontato della lite che aveva avuto con lei poco prima. Dopo l’ha riportata nuovamente vicino al cimitero e ha abusato nuovamente di lei. Infine si è fatto lasciare vicino casa, ma prima di scendere dall’auto è tornato a minacciare la donna di morte.

La giovane donna ha cercato aiuto cercando i suoi amici, che avevano però i cellulari spenti. Come una sua cara amica alla quale manda un messaggio vocale ricostruendo le tre ore di violenza subìta. Infine si è recata in ospedale, dove i medici hanno chiamato la polizia che ha avviato le indagini, che hanno portato al fermo eseguito dalla squadra mobile. Il Gip di Ragusa ha convalidato il fermo per sequestro di persona, violenza sessuale aggravata e rapina ed emesso nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Durante l’interrogatorio di garanzia l’indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’uomo è stato individuato da personale della squadra mobile della Questura di Ragusa anche dalla visione di immagini di telecamere di sicurezza. Ad indicarlo la vittima tra le foto che le ha mostrato la polizia perché nel 2018 era stato condannato per sequestro di persona, violenza sessuale aggravata e rapina.




Che fiuto! Mugghy scopre sigarette di contrabbando

È stato il fiuto di Mugghy, cane dell’unità cinofila specializzata del comando provinciale di Napoli e in servizio all’aeroporto di Capodichino, ad individuare e scoprire un ingente numero di stecche di sigarette di contrabbando nascoste dietro la parete del bagno, celata a sua volta da un termosifone. Una volta scoperto il nascondiglio, i militari hanno recuperato ben 220 chili di tabacchi lavorati esteri. È accaduto a Boscotrecase (Napoli), dove è stato arrestato G.P. (queste le iniziali della persona che deteneva illegalmente le sigarette): l’uomo, 63 anni originario di Torre Annunziata, già gravato da precedenti specifici, deve rispondere di illecita detenzione di tabacchi destinati alla vendita.
    Le sigarette, tutte prive del contrassegno di Stato e recanti noti marchi (come Marlboro, Merit, Regina, Mayfair, Diana e Marble), secondo la Guardia di Finanza sarebbero state destinate al mercato clandestino di Torre Annunziata e del suo hinterland.




Roma, Eur: coppia di ladri al centro commerciale in viale dell’Oceano Pacifico

ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Eur hanno arrestato un 59enne romeno e un 44enne ucraino, entrambi senza fissa dimora e con precedenti, con l’accusa di furto aggravato in concorso.

Ieri pomeriggio, i complici sono entrati nel centro commerciale in viale dell’Oceano Pacifico e hanno puntato le cassette di sicurezza utilizzate dai clienti per la ricarica degli smartphone.

Poco dopo, hanno forzato una cassetta prelevando un telefono e si sono allontananti in direzione dell’uscita.

Intervenuti su segnalazione giunta al 112 da parte del personale addetto alla sicurezza che ha notato tutta la scena, i Carabinieri hanno bloccato i ladri ancora nel centro commerciale, recuperando la refurtiva, poi restituita alla proprietaria, una 33enne intenta a fare shopping.

Gli arrestati sono stati portati in caserma e dove trattenuti in attesa del rito direttissimo.




Premio Nicola Fasano: tutti i premiati nella tenuta di Al Bano Carrisi

Grande successo per l’edizione 2019 del “Premio Nicola Fasano” ideato dal ceramista Giuseppe Fasano e ospitata nella tenuta di Al Bano Carrisi.

Premiati tra gli altri AL Bano, Angelo Perrino, Francesco Schittulli, Michele e Salvatore Matarrese, Luca Montrone, Daniele Del Genio, l’Ammiraglio Donato Marzano e il prefetto Francesco Tagliente

Si è concluso con un grande successo l’edizione 2019 del “Premio Nicola Fasano” Grottaglie Città delle Ceramiche, organizzato nella tenuta di Al Bano dal vulcanico maestro ceramista grottagliese Giuseppe Fasano.

La serata, organizzata dalla giornalista Titti Battista e condotta magistralmente dalla giornalista Maria Liuzzi di TgNorba24, è iniziata con una “laudatio”, nel ricordo di Nicola Fasano e Carmelo Carrisi, da parte del prof Francesco Lenoci.

Si sono alternati in momenti di spettacolo la violinista Nancy Barnaba, l’applauditissimo duo Panama, i Terraròss, e Cinzia Tedesco.

La conduttrice Maria Luzzi e Giuseppe Fasano, tra un brano e l’altro, hanno consegnato il Premio al padrone di casa Al Bano Carrisi, all’Ammiraglio Donato Marzano, Comandante in Capo della Squadra Navale della Marina Militare; a Angelo Perrino, direttore affaritaliani.it; a Luca Montrone, presidente Gruppo Norba; all’oncologo Francesco Schittulli; a Sergio Fontana, presidente Confindustria Bari-Bat; agli imprenditori Michele e Salvatore Matarrese; a Francesco Cavallo, Presidente di Cantine San Marzano; all’avvocato martinese Angelo Lucarella; a Daniele Del Genio, presidente Cna Federmoda e patron Rossorame;. Ed ancora ai Terraross, alla Jazz vocalist Cinzia Tedesco; al duo della Band Panama; a Sabrina Cannas; a Eleonora Devitofrancesco; a Antonio Lobello, a Alberto Paglialunga; a Maria Wanda Valente e a Pino e Francesco Miola.

Il Premio al presidente Sergio Fontana, all’avvocato Angelo Lucarella e alla vocalist Cinzia Tedesco è stato consegnato dal prefetto Francesco Tagliente, già Questore di Roma

Il dinamico ideatore del Premio Giuseppe Fasano, si è confermato un autentico “vulcano” capace di mettere in evidenza le peculiarità di un’azione artistico-culturale iniziata dai suoi avi nel 1620 e tramandata da padre in figlio.

Chi ha conosciuto in vita il padre di Giuseppe Fasano, ne parla come di un artista vero, maestro su un duplice fronte: la trasmissione dell’arte ceramica ai figli e ad altri ceramisti e la capacità di dialogare con migliaia che chiedevano di visitare suo laboratorio, di conoscere dalla sua voce e di vedere plasmare con le sue mani l’amorfa argilla che, magicamente, acquistava forme e figure di grande fascino.

Tra gli invitati c’erano tantissime personalità, del mondo delle istituzioni, della cultura e dell’imprenditoria tra cui il Prefetto Francesco Tagliente con la moglie Maria Teresa Magrini Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana; Il comandante provinciale dei carabinieri di Brindisi, colonnello Giuseppe De Magistris; Il Sindaco di Cellino San Marco Salvatore De Luca, e tanti rappresentanti delle Forze armate e dell’imprenditoria come l’Imprenditore crispianese Nicola Colucci con la moglie Antonietta Greco.

E’ stata una serata anche benefica: parte del ricavato è stata devoluta all’associazione Simba, da anni impegnata nel reparto di Oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Ss. Annunziata di Taranto.




Post orribile del giornalista Sanfilippo contro Salvini: va sanzionato per rispetto della categoria

La verità è che si predica bene ma si razzola male e se si punta il dito su Salvini” accusato di predicare odio e di essere fascista, allora lo si dovrebbe puntare allo stesso modo su chi fomenta un altro tipo di sentimenti. Addirittura Sanfilippo ha invitato Salvini al suicidio. Un atto orrendo che va punito severamente. Il giornalista Rai ha tirato in ballo anche la figlia di Salvini e questo è deplorevole. Si è rivolto al leader del Carroccio chiamandolo “nemico mio” e aggiungendo: “Tempo sei mesi e ti spari”. Il post tira in ballo anche la figlia del leader leghista. “Avrà tempo per riprendersi, basta farla seguire da persone qualificate”.

Le parole scritte da Sanfilippo sono una vergogna per l’intera categoria di giornalisti.

La Rai sta valutando – a quanto si apprende – una sospensione cautelativa per Fabio Sanfilippo, il giornalista di Radio1 finito al centro delle polemiche e di un procedimento disciplinare da parte dell’azienda per un post Facebook contro Matteo Salvini. Un tema sul quale Sanfilippo è tornato oggi, suscitando irritazione nei vertici della tv pubblica. Annunciando l’avvio della procedura disciplinare, la Rai ha fatto sapere anche che emanerà la prossima settimana una disposizione sull’uso dei social da parte dei dipendenti.

“Su di dite, scrivete e insultate come volete, sono abituato, ma quando tiri in ballo i bimbi io mi inc… come una bestia e divento cattivo”: Matteo Salvini ha parlato così del post definito “orrendo” su Facebook del giornalista di Rai Radio1 Fabio Sanfilippo. “Sono felice di rispondere con il Vangelo: amate i vostri nemici e fate del bene a chi vi odia” ha detto intervenendo alla festa provinciale della Lega di Terni, a San Gemini.

La Rai “ha avviato un procedimento disciplinare urgente nei confronti di del giornalista di Rai Radio1 Fabio Sanfilippo. L’azienda – spiega una nota di Viale Mazzini – considera gravissime le affermazioni fatte dal giornalista sul proprio profilo facebook. All’inizio della settimana prossima la Rai emanerà una disposizione sull’uso dei social da parte dei propri dipendenti”. A sollevare il caso del post di Sanfilippo, con critiche a Salvini, era stata la Lega annunciando iniziative in commissione di Vigilanza.

“Le offese a Matteo Salvini pubblicate lo scorso 4 settembre dal caporedattore di Rai Radio1 Fabio Sanfilippo sul proprio profilo Facebook sono molto gravi. Abbiamo appena presentato un quesito in commissione parlamentare di Vigilanza Rai per la verifica dei contenuti di questo post”. Lo annuncia il deputato della Lega Massimiliano Capitanio, segretario della Vigilanza Rai. “E’ chiaro – continua Capitanio in una nota – che frasi del tipo ‘tempo sei mesi ti spari nemico mio’ vanno ben oltre la libertà di espressione e di critica. Se poi a scrivere certe nefandezze è un giornalista del servizio pubblico radio-televisivo nei confronti di un ministro e parlamentare della Repubblica e, cosa ancor più riprovevole, della sua famiglia, la questione assume contorni più inquietanti. Chiediamo dunque alla Rai quali provvedimenti intende assumere; se Sanfilippo fosse in servizio nel momento in cui ha pubblicato questo post a dir poco vergognoso e cosa intenda fare per regolare una volta per tutte l’uso dei social network da parte dei propri dipendenti”.




Incontro Presidente Parlamento Europeo con governo finlandese: temi cardine il clima ed i valori europei

Il neo presidente del Parlamento europeo, l’italiano David Sassoli, e i presidenti dei gruppi politici del Parlamento europeo hanno incontrato ad Helsinki il 6 settembre il primo ministro Antti Rinne e il governo finlandese. I temi principali dell’incontro sono stati la crescita sostenibile, il clima e il bilancio a lungo termine dell’UE. Oltre a trattare le priorità della presidenza finlandese del Consiglio dell’UE, la riunione ha discusso anche della cooperazione tra il Consiglio e il Parlamento europeo.
“La Finlandia vuole proseguire con una cooperazione costruttiva e stretta con il Parlamento europeo. Ho visitato il Parlamento europeo a luglio per presentare le priorità della presidenza finlandese del Consiglio e oggi abbiamo continuato la discussione. È stato un piacere vedere che condividiamo una visione comune su molte questioni chiave che sono importanti per il futuro dell’Europa ”, ha dichiarato il Primo Ministro Rinne.

Il clima e la crescita sostenibile sono tra le priorità della Finlandia
Il governo finlandese, il presidente del Parlamento europeo e i leader dei gruppi politici hanno discusso la questione della mitigazione dei cambiamenti climatici e della crescita sostenibile durante la sessione di lavoro. Obiettivo della Finlandia è quello di consentire la definizione degli elementi chiave della strategia climatica a lungo termine dell’UE in seno al Consiglio europeo entro la fine del 2019. Le discussioni sul clima si stanno svolgendo in varie configurazioni del Consiglio dell’UE e in occasione di riunioni informali dei ministri.

“La politica climatica dell’UE deve creare speranza e prospettive per il futuro dei cittadini europei. Vogliamo che l’UE sia un leader globale nell’azione per il clima e che indichi la strada. Ciò significa un impegno per raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050. È positivo constatare che anche il Parlamento europeo sostiene ampiamente i nostri obiettivi climatici “, ha aggiunto Rinne.

La politica climatica è ulteriormente sostenuta dalla strategia di crescita promossa dalla Presidenza finlandese, in quanto si concentra su un’Europa competitiva, socialmente inclusiva e neutrale dal punto di vista climatico. Sotto la guida della Finlandia, i principali messaggi del Consiglio su un pacchetto di crescita sostenibile saranno predisposti come base per il lavoro della nuova Commissione europea.

A sua volta, Sassoli ha osservato che “ci sono urgenze in quanto il grande pubblico chiede grandi cambiamenti quando si tratta di politica climatica. Faremo di più. E dovremo essere in grado di affrontare la sfida della minaccia che si pone .Il parlamento ha indicato una serie di obiettivi molto ambiziosi. Una riduzione del 55% delle emissioni di CO2 è ovviamente una grande sfida e quindi vorremmo vedere come la Commissione intende procedere con questo … noi abbiamo riposto la nostra fiducia in questi obiettivi e speriamo che vengano mantenuti “.

Discussione del bilancio a lungo termine dell’UE e dei valori comuni
La sessione di lavoro ha inoltre discusso di bilancio a lungo termine dell’UE e di quadro finanziario pluriennale (QFP). La presidenza finlandese intende far sì che i negoziati del Consiglio dell’UE sul QFP siano finalizzati all’esame del Consiglio europeo.

Ulteriore l’argomento della discussione sono stati i valori comuni dell’UE. L’Unione sta esaminando varie misure per rafforzare il rispetto dello stato di diritto e la Finlandia si è impegnata ad avanzare durante la sua presidenza.Per Rinne “Difendere i valori europei e lo stato di diritto significa semplicemente proteggere i cittadini e il loro benessere. Deve essere chiaro che nell’UE non vi è tolleranza zero per le violazioni della democrazia e dello stato di diritto. Ne abbiamo la responsabilità in quanto responsabili delle decisioni, ed è quanto ci si aspetta anche da noi “.
Sulla questione Brexit, Sassoli ha ribadito la nota posizione UE, ovvero che l’accordo raggiunto all’epoca dalla ex premier May sia il migliore possibile ma di essere disposti ad ascoltare nuove proposte. David sassoli ha anche incontrato un gruppo di giovani finlandesi ed ascoltato le loro opinioni ed aspirazioni sull’Europa.

La visita della Conferenza dei presidenti del Parlamento europeo è iniziata giovedì 5 settembre con un evento pubblico nella nuova biblioteca centrale di Helsinki, l’acclamata Oodi. Il programma prevedeva anche una visita al parlamento finlandese.

La Conferenza dei presidenti è composta dal Presidente del Parlamento europeo e dai presidenti dei gruppi politici. Decide in merito all’organizzazione del lavoro del Parlamento europeo e alle relazioni del Parlamento con altre istituzioni. La Conferenza dei presidenti visita tradizionalmente il paese che detiene la presidenza di turno del Consiglio, attualmente fino al 31 dicembre 2019.




Roma-Viterbo, reso noto il nuovo orario extraurbano: ancora molti gli interrogativi

Finalmente è stato reso noto l’orario extraurbano feriale e festivo della ferrovia Roma-Viterbo, anche se con qualche giorno di ritardo, stando alle indiscrezioni trapelate all’indomani della riunione di mercoledì scorso, tra l’assessore regionale ai trasporti Mauro Alessandri e i Comuni delle aree interessate, alla presenza di Atac SpA.

Orario che, salvo ripensamenti, entrerà in vigore il 16 settembre prossimo, e non prima, si badi bene, come invece proposto – a ragione – dal Comitato Pendolari “per abituare l’utenza e capire se necessita di modifiche”.

Nessuna novità rispetto alle anticipazioni de L’Osservatore d’Italia: piccola consolazione: confermati 6 treni Catalano-Flaminio (fascia mattina); 3 treni Montebello-Catalano e 3 Catalano-Montebello (fascia centrale); 1 treno Flaminio-S.Oreste e 1 S.Oreste-Flaminio (fascia pomeriggio); 6 treni Flaminio-Catalano (fascia serale); 1 treno Flaminio-S.Oreste e 1 S.Oreste-Flaminio (fascia serale). Nella tratta alta, Catalano-Viterbo, sono previsti 16 treni, distribuiti per l’intera giornale: 8 Catalano-Viterbo, con prima partenza alle ore 6:30 e la seconda alle 8:20, e altrettanti Viterbo-Catalano. Per un totale di 38 treni extraurbani giornalieri nei giorni feriali, 18 in meno dell’orario ferroviario valido fino al 30 giugno.

Le corse mancanti saranno effettuate con bus

7 Montebello-Catalano; 1 S.Oreste-Catalano; 2 Montebello-S.Oreste. Nella direzione opposta sono contemplati 7 Catalano-Montebello e 2 Sant’Oreste-Catalano. Per un totale di 19 bus sostitutivi, gestiti direttamente dalla Società Capitolina. E dove saranno reperite le vetture, data la conclamata penuria? Questo bisognerà chiederlo ai manager di via Prenestina.

Però qualcosa sembra non tornare

Nella tratta Catalano-Viterbo, quella più penalizzata, le corse mattutine, una alle ore 6:08 l’altra alle 7:40 – quest’ultima sostituita con bus -, sono cancellate e concentrate nell’unica corsa prevista, quella in programma alle ore 6.30. Sarà sufficiente per gli studenti e lavoratori? La domanda sorge spontanea: ma se nell’orario ridotto la corsa delle 7.40 era stata ritenuta una necessità, come mai in quello nuovo viene depennata? Delle due l’una, o hanno sbagliato prima, oppure c’è un errore di valutazione adesso. O no? Inoltre, spariscono le corse sostitutive bus. E come mai?

Gli altri interrogativi

C’è da capire per esempio, come sia stato possibile ripristinare gli incroci, perché sono stati ripristinati uno a Vignanello e l’altro a Castelnuovo e, come la Regione abbia potuto dare il benestare a un orario che includa “un ritardo massimo presunto di soli 10 minuti”, così come annunciato dai Sindaci nel comunicato congiunto. E cosa significa? Nella norma, i ritardi sono un’eccezione e non di certo una consuetudine.

Foto in copertina: Lorenzo Pallotta da Ferrovie.info




Cosenza, dà un calcio a un bambino immigrato che si era avvicinato a suo figlio

COSENZA – Incessante è stata l’attività di indagine svolta in questi giorni dal personale delle Volanti dell’ U.P.G.S.P. della Questura di Cosenza per identificare l’uomo che, nei giorni scorsi, a Cosenza aveva aggredito un bimbo di tre anni di nazionalità marocchina in via Macallè, traversa di C.so Mazzini.

Il bimbo si era avvicinato ad una neonata, trasportata in una carrozzina da una giovane coppia. Tale gesto aveva provocato la reazione della coppia, prima della donna poi dell’uomo, che avevano aggredito il bimbo, provocandogli delle lesioni giudicate guaribili  in gg.5.

Dalla visione dei
filmati delle numerose videocamere di sorveglianza si riusciva ad individuare 
le persone presenti all’accaduto  le cui testimonianze permettevano di
identificare  T.D. di anni 22 e  M.V. di anni 24 quali autori dell’aggressione
che, pertanto, venivano deferiti in stato di libertà alla locale A.G. per
lesioni personali aggravate.

Il fatto, ricostruito da una passante che ha assistito alla scena, è accaduto nel centro di Cosenza. Il bambino, di origini nordafricane, è stato immediatamente soccorso dai passanti che hanno chiamato il 118 e allertato la polizia. Il piccolo è stato portato nel pronto soccorso dell’ospedale cittadino per gli accertamenti, ma fortunatamente non ha riportato gravi danni.

Il fatto è accaduto in via Macallè, una traversa del centralissimo corso Mazzini, intorno alle 19 di martedì scorso, ma si è appreso solo oggi. Sul caso indagano gli agenti della Questura di Cosenza, che hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona allo scopo di ricostruire l’accaduto e identificare l’autore.

Secondo quanto si è appreso, il bambino immigrato era con i fratellini di 8 e 10 anni. I piccoli erano insieme alla madre in uno studio medico. La donna, vedendo che l’attesa della visita si prolungava, ha dato ai figli i soldi per comprare il gelato e li ha fatti uscire. Per strada, il bambino più piccolo si è avvicinato all’altro bambino, ma il padre, secondo quanto raccontato dalla testimone, lo ha colpito con un calcio all’addome.

“Leggo di un raccapricciante episodio di violenza accaduto nei giorni scorsi per strada a Cosenza a scapito di un bimbo di tre anni e la cosa non può che suscitarmi indignazione e sconcerto. Resto sconvolto per le modalità del fatto e perché la circostanza si sia verificata in una via del centro della nostra città”, afferma il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto.

“Qualsiasi sia il motivo, se di natura razzista o di cieca follia – aggiunge – certamente si tratta di un gesto gravissimo che non può trovare alcuna giustificazione, né deve passare sottaciuto. Non possiamo assolutamente tollerare l’odio inconsulto e cruento, specie quando la vittima è un bimbo piccolissimo e specie se tale violenza si verifica a Cosenza, storicamente città di inclusione e accoglienza. Fermo restando che le indagini stabiliranno le effettive responsabilità, esprimo alla famiglia della piccola vittima tutta la mia vicinanza e quella dell’Amministrazione comunale”.




Marsala, emergenza discariche abusive: il consigliere Gerardi interroga il sindaco

MARSALA (TP) – Emergenza discariche abusive sul territorio di Marsala dove il fenomeno dell’abbandono indiscriminato dei rifiuti ha ormai assunto dimensioni gigantesche soprattutto nelle contrade di Paolini, Baiata, Matarocco, Casazze, Rakalia, Fontanelle, Madonna Cava Bufalata, Torrelunga Puleo, Misilla Gurgo, Addolorata, Santi Filippo E Giacomo, Amabilina, Ventrischi, Strasatti, Birgi, Bosco, Ciavolo, Digerbato.

In questi quartieri si possono vedere cumoli di rifiuti abbandonati, come mobili, materiale plastico, pezzi di auto, frigoriferi, materassi, water, eternit e sfabbricidi, che rappresentano un forte elemento di degrado ed al tempo stesso una causa di inquinamento ambientale dell’aree. Fattore di secondo piano ma non di meno conto il fatto che queste discariche a cielo aperto non hanno alcun tipo di elemento separatore rispetto alla strada principale risultando accessibili a tutti e divenendo così anche fonte di pericolo per chiunque vi acceda, soprattutto bambini.

Il Consigliere Comunale Ivan Gerardi ha presentato una interrogazione urgente al primo cittadino di Marsala chiedendo quali provvedimenti intende adottare per prevenire il fenomeno dell’abbandono rifiuti specificando se è intenzione dell’amministrazione comunale far installare telecamere di videosorveglianza e in attesa azionare un controllo delle contrade attraverso l’ausilio della Polizia Municipale. Gerardi ha inoltre chiesto specifiche riguardo la bonifica e riqualificazione delle contrade ormai in evidente stato di degrado.




Roma-Viterbo, è scontro tra Regione e Comitato: A.a.a. cercasi nuovo orario

Sarebbe andato bene, così almeno
pare, il confronto con l’assessore regionale ai trasporti Mauro Alessandri del 4 settembre, “al fine di risolvere le
criticità createsi nel mese di luglio a seguito dell’applicazione delle nuove
normative ANSF entrate in vigore
anche sulla ferrovia Roma-Civita
Castellana-Viterbo
”. Recitava il comunicato congiunto dei sindaci dell’asse
Flaminia.

A presenziare, oltre all’assessore
e ai dirigenti regionali, lo stato maggiore di Atac SpA, con il Direttore delle ex-concesse Giovanni Battista Nicastro, e i rappresentati di ANAS. L’Azienda
Capitolina “ha presentato il nuovo piano ferroviario calibrato sui flussi reali
dei passeggeri, in linea con il piano dello scorso anno, da avviare dal 16
settembre, con la sola sostituzione di alcuni treni contro flusso con bus
gestiti direttamente da Atac. Rispetto alle ipotesi iniziali sono stati ridotti
i tempi di percorrenza dei treni, con un ritardo massimo presunto di soli 10
minuti da Montebello a Catalano. I sindaci hanno chiesto di anticipare
l’entrata in vigore almeno qualche giorno prima
”. Così come suggerito
dal Comitato Pendolari RomaNord, è
bene sottolinearlo.

“È stato inoltre presentato”,
continua il comunicato, “il cronoprogramma dei lavori di ammodernamento [altra
richiesta avanzata dal Comitato, ndr], dell’intera infrastruttura per un
importo lavori previsto di circa 400 milioni di euro in tre anni. I Sindaci si
sono riservati di valutare la proposta di orario, una volta ricevuta in forma
cartacea e più dettagliata, e di presentare a ATAC, nei prossimi giorni,
eventuali proposte di miglioria”.

Fissata per il 18 settembre la firma del protocollo
per la formazione dell’Osservatorio
sulla mobilità
e poi “nella stessa occasione, “sindaci e gestori saranno
ascoltati per verificare la possibilità di potenziare il Trasporto Pubblico
Locale su gomma in sinergia tra i Comuni, per garantire con maggiore facilità
il trasporto da e per le stazioni di Montebello e Monterotondo. I sindaci
inoltre si sono accordati affinché venga stabilito un calendario di incontri in
ciascun comune, con la partecipazione dell’assessore ai Lavori Pubblici e dei
dirigenti regionali, per illustrare la situazione ai cittadini”.

Da Viterbo è stata l’assessore Laura
Allegrini
a tirare le somme: “Alessandri ha assicurato che per l’anno
scolastico 2019/2020 saranno ripristinate le corse dello scorso anno. Saranno
quindi soppresse le corse sostitutive degli autobus. Sarà anche ripristinato lo
scambio a Vignanello. Ci saranno inoltre corse col sistema del cadenzato
mnemonico ogni due ore sull’ora pari al minuto 30 in partenza da Catalano, e al
minuto 21 in partenza da Viterbo. Entro due anni inizieranno i lavori per 105
milioni di euro, già disponibili per tutti i lavori tecnologici riguardanti
l’intera linea, il cui soggetto attuatore è RFI. Durante la riunione è stato
affrontato anche il problema dei passaggi a livello privati: due per il Comune
di Viterbo. La Regione chiederà al Comune di rendere pubbliche le strade
interessate in modo da poterli mettere in sicurezza. Con il consigliere Panunzi
abbiamo ribadito la necessità che la carrozza 59 ritorni a Viterbo, quale pezzo
di storia del nostro territorio”.

Insomma, tutto sarebbe andato nei
migliori dei modi. “Come Regione Lazio abbiamo inoltre illustrato il quadro
degli interventi già avviati, per un costo complessivo di circa 100 milioni di
€, che saranno realizzati da RFI SpA quale soggetto attuatore ai sensi
dell’art. 47 comma 1 del Decreto-Legge 24 aprile 2017, n. 50”. Ha dichiarato,
gongolando, Alessandri: “A tal fine è in corso di approvazione la convenzione
che regola i rapporti tra Regione Lazio ed RFI per la realizzazione dei
suddetti provvedimenti. Inoltre, per quanto concerne il parco rotabile, la gara
in atto prevede un vero e proprio rinnovo: 12 treni sulla tratta urbana; 6
sulla tratta extraurbana; manutenzione per 10 anni e materiale di scorta”.

“Per monitorare il corretto
funzionamento di questi provvedimenti”, ha poi concluso, “nonché per avanzare
segnalazioni o proposte atte a migliorare la qualità del servizio per i
cittadini, è prossima l’istituzione dell’Osservatorio di Vigilanza, organismo
di concertazione tra la Regione Lazio e i Comuni. Ringrazio i consiglieri
Minnucci e Panunzi per aver partecipato ai due incontri confermando nuovamente
la loro grande validità di interlocutori e rappresentanti dei territori”.

Ma del nuovo orario, quello
impacchettato da Atac, ancora nessuna traccia. Doveva essere consegnato ai
primi cittadini al massimo ieri, 5 settembre, invece la cosa sarebbe slittata all’inizio
della prossima settimana. Perché tanto mistero? C’è o non c’è? E quali sono i
timori? Quel poco che si conosce, frutto di indiscrezioni, è stato anticipato
in anteprima da l’Osservatorio
d’Italia
. Per il resto, buio pesto.

“Come un dejavu”, attacca Fabrizio Bonanni portavoce del Comitato Pendolari. “Esatto, tutte cose già sentite anni fa e che si ripropongono di solito o prima delle elezioni o quando si debbono scusare per i tanti errori che fanno continuamente, come fossero in stato confusionale. La sensazione è proprio questa: per cercare di calmare le acque che di solito i pendolari agitano a ragione, se ne escono in Regione e (sempre meno) in Atac con ‘faremo, investiremo, programmeremo, stiamo per…’, le solite litanie che sentiamo dal 2012”.

“Questo accade perché
fondamentalmente non conoscono la nostra ferrovia, non viaggiano con noi, non
soffrono con noi. Questo gli manca per capire bene come si sta dalle nostre
parti. Se da lunedi 16 il nuovo orario fatto vedere da ATAC (ma che nessuno,
nemmeno i sindaci riescono ancora ad averne copia) produrrà ancora più
disservizi (e stranamente i nuovi avvisi di ATAC sul nuovo orario iniziano a
essere pieni di scuse, perché forse già sanno che saranno dolori per noi utenti)
non basterà nemmeno il Comitato a calmare gli animi degli utenti ancora alle
prese con soppressioni, ritardi al posto dei ‘faremo, investiremo…’. Con le promesse non ci facciamo nulla e
restiamo sorpresi dalle posizioni di alcuni sindaci che invece di attaccare e
farsi sentire duramente verso chi non mantiene gli impegni, sembrano essersi
tranquillizzati con quelle 4 promesse buttate sul tavolo dall’assessore e da
Atac che è sempre più fuori dalla gestione della nostra ferrovia”.

“Purtroppo non abbiamo avuto la
possibilità di partecipare all’incontro del 4 settembre insieme ai Sindaci,
nonostante la preventiva richiesta, perché la Regione ha ritenuto opportuno
vedere solo i primi cittadini dei comuni interessati…quando chi sta sul pezzo e
ed è a fianco dei pendolari è solo questo Comitato. La cosa non ci ha sorpreso
più di tanto, ce l’aspettavamo. Come ci aspettavamo che la Regione per riparare
al torto ci convocasse lunedì 9, per
darci evidenza del nuovo orario e degli investimenti previsti, che ormai
conosciamo a memoria da anni. Non essendo abituati a perdere tempo nelle
fresche stanze degli enti pubblici ma a stare sul campo, in stazione e sui treni a fianco dei nostri amici
pendolari, abbiamo declinato l’invito certi che con il nuovo orario dal 16
settembre ci sarà da soffrire. Sicuramente l’incontro è solo rimandato a tempi
peggiori, di questo ne siamo purtroppo certi”.

“Avevamo chiesto di anticipare di
qualche giorno l’entrata in vigore del nuovo orario per permettere a tutti di
prendere confidenza con i nuovi treni e le nuove soppressioni che
immancabilmente ci saranno, e invece nemmeno quello: si comincia con il primo
giorno di scuola, quasi a ripetere lo stesso errore del 1 luglio scorso, ma si
sa che Regione Lazio e Atac ripetono facilmente gli stessi errori: abbiamo tanti
esempi lampanti a proposito. Insieme all’associazione TrasportiAmo era stata presentata ai Sindaci e ai cittadini di Sant’Oreste, Rignano e Sacrofano (gli
unici a fare incontri con i cittadini prima del 4 settembre, con Sindaco e
Giunta di Sant’Oreste ‘fastidiosi’ capofila coraggiosi!) sia lo stato del
servizio dal 1 luglio al 30 agosto che una proposta di orario nel rispetto del
regolamento ANSF vigente, e speravamo che questo nostro lavoro, insieme alla richiesta
di avere un dettagliato cronoprogramma dei lavori, fosse soddisfacente per dare
l’idea alla Regione e Atac che il servizio può essere migliorato. Invece, non
solo non
ci hanno invitato il 4, ma non hanno nemmeno preso in considerazione le nostre
proposte, veicolate dai sindaci presenti all’incontro
”.

“Adesso ci aspettiamo che ogni Comune
che non abbia ancora provveduto, convochi prima del 16 una assemblea pubblica
per informare i cittadini delle novità recepite in regione, che vanno oltre il
comunicato congiunto pubblicato recentemente. Il risultato migliore in questo
periodo è sicuramente aver ricompattato e avvicinato sindaci e comuni anche
nella prospettiva della costruzione di una rete di trasporto locale, anche per
sopperire temporaneamente (si spera) alle lacune del treno che collega questi
comuni”.

“Il Comitato Pendolari”, conclude
Bonanni, “sarà sempre al fianco degli utenti della romanord e rappresenterà la
voce e il baluardo di tanti cittadini che si sentono abbandonati dagli enti e
che pagano biglietti e abbonamenti per avere un atroce servizio pubblico che
dal 1 luglio al 30 agosto ha funzionato al 100% solo per 6 giorni su 60. Questo
è il vero dato che fa riflettere e che ci invoglia ad andare avanti anche con
la nostra petizione che vi invitiamo a firmare e a condividere”.

Per firmare la petizione:
https://www.change.org/p/regione-lazio-potenziare-la-ferrovia-roma-civita-castellana-viterbo




Civitavecchia, taglio alberi in via Montanucci alta: i Cinque stelle si ribellano

Purtroppo abbiamo dovuto constatare il taglio irreparabile di una serie di pini marittimi a via Montanucci alta, contrariamente a quanto previsto dall’Amministrazione 5 stelle con Delibera di Giunta.
Avevamo disposto alcuni lavori di sistemazione del manto stradale a causa delle radici degli alberi, ma mai e poi mai sono state previste simili deturpazioni del nostro patrimonio arboreo e purtroppo, quello che si taglia in un attimo, può essere rigenerato solamente dopo moltissimi anni. La strada aveva di sicuro necessità di interventi che si stavano attuando per migliorare la sicurezza stradale, ma le nostre indicazioni erano di rifare la strada proteggendo le radici e di non tagliare in nessun caso alberi. Pertanto le alternative al taglio di alberi di 60-70 anni d’età c’erano eccome, anche a fronte di relazioni di un agronomo, pagato dal comune, che per trasparenza D’Ottavio dovrebbe rendere pubbliche.
Essere definiti “falsi ambientalisti” dall’assessore “taglia alberi” D’Ottavio è per noi un onore e ci conferma l’urgente necessità di liberare Civitavecchia dall’amministrazione del “fare danni”, in primo luogo all’ambiente e ai beni comuni, come purtroppo abbiamo sperimentato quando hanno amministrato la città dal 2001 al 2005 e dal 2007 al 2012.
La nostra amministrazione, oltre ad avere approvato un Regolamento del Verde che definisce gli alberi di circonferenza del tronco superiore a cm 50 come “soggetti ambientali, paesaggistici e giuridici da tutelare”, si è fatta promotrice (per la prima volta nella nostra città) del censimento e della manutenzione degli oltre 3700 alberi della città e delle relative potature che riprenderanno nel prossimo inverno, opera imposta dal Ministero dell’Ambiente in ottemperanza alle prescrizioni VIA per l’esercizio della centrale a carbone. Tutto ciò e molto altro su segnalazione da parte dell’Amministrazione 5 stelle di opere mai realizzate né chieste dal 2003.
Ci auguriamo almeno che, a differenza di quanto dichiarato da D’Ottavio che vorrebbe piantare nuovi alberi “in zone più opportune”, i pini abbattuti saranno sostituiti come è buona norma con altrettante piante di specie dall’apparato radicale che si espande in profondità anziché in superficie, così da non privare Via Montanucci della preziosa presenza degli alberi, che come tutti sanno assorbono gli inquinanti e mitigano le calure estive.

Movimento Cinque Stelle