Orrore a Messina, due ragazzi di 17 e 14 anni rapinano una 90enne e poi la violentano

Erano partiti per compiere una rapina e alla fine hanno anche abusato di una donna di 90 anni che aveva tentato di resistere all’aggressione di due minorenni. Ridotta in gravi condizioni, la donna è stata salvata dalla polizia avvertita dalla figlia e ora è in ospedale per ferite, escoriazioni e fratture multiple. I due ragazzi, uno di 17 anni e l’altro di 14, sono stati individuati e condotti in un centro di prima accoglienza presso il Tribunale per i minorenni di Messina.

È stato convalidato dal gip a Messina il fermo dei due giovani di 14 e 17 anni accusato di avere rapinato, picchiato e violentato una donna di 90 anni. I due sono stati prima individuati e condotti in un centro di prima accoglienza presso il Tribunale per i minorenni di Messina e ora si trovano in carcere con l’accusa di rapina aggravata, tentato omicidio e violenza sessuale possesso di oggetti “atti a offendere”. “Quello che abbiamo visto – spiega il capo della squadra Volanti di Messina, Giovanni Puglianisi – è stato sconvolgente la povera anziana era a terra dolorante e sotto shock, non riuscendo a muoversi. Aveva numerose contusioni e fratture ed è stata portata al Policlinico di Messina in gravi condizioni, ma non in pericolo di vita. I medici si sono riservati la prognosi”. “I due, come ci ha detto la vittima, erano due conoscenti e lei li ha fatti entrare in casa senza problemi anche perchè uno dei due è amico del nipote”. “Sono riusciti a rubare le chiavi dell’appartamento, che si trova in pieno centro a Messina, e sono tornati qualche ora dopo. – aggiunge Puglianisi – Un volta varcata la soglia, i due hanno cominciato a rovistare nei cassetti alla ricerca di denaro e di oggetti preziosi. Hanno picchiato e aggredito la donna perché non voleva rivelare loro dove era nascosto il denaro e i preziosi e, prima di fuggire con un bottino di un paio di occhiali e una bici, l’hanno violentata. Un gesto gratuito, inspiegabile e gravissimo. L’anziana è riuscita a rivelare il nome dei due aggressori e li abbiamo rintracciati sul viale principe Umberto mentre a Messina mentre camminavano tranquillamente”




La finlandese Konecranes acquisisce l’italiana Trevolution Service

La finlandese Konecranes ha acquisito l’italiana Trevolution Service SRL, una delle più grandi aziende indipendenti italiane di servizi di gru specializzata nella manutenzione delle gru, riparazioni, ammodernamenti, pezzi di ricambio, paranchi e componenti. I termini dell’accordo non sono stati resi noti.

L’acquisizione amplia le operazioni di assistenza sul campo di Konecranes in Italia e offre aun’eccellente opportunità di vendere attrezzature a nuovi clienti. Trevolution Service, situata vicino a Milano, a Barzago, ha migliaia di clienti in una varietà di settori industriali, che coprono principalmente le regioni settentrionali d’Italia. L’azienda ha 25 dipendenti.

“Trevolution si adatta perfettamente alla nostra attività di servizi, dandoci le dimensioni e la portata per affrontare progetti e accordi ancora più grandi in una delle maggiori economie d’Europa”, ha affermato Tomas Myntti, SVP Industrial Service, EMEA, Konecranes, aggiungendo che “L’acquisizione rafforza anche la nostra posizione di leadership nel fornire servizi OEM al nostro mercato di sollevamento principale”..

Konecranes è un gruppo leader mondiale di Lifting Businesses ™, al servizio di una vasta gamma di clienti, tra cui industrie manifatturiere e di processo, cantieri navali, porti e terminal. Fornisce soluzioni di sollevamento che migliorano la produttività e servizi per il sollevamento di attrezzature di tutte le marche. Nel 2018, le vendite del Gruppo sono state pari a 3,16 miliardi di euro. Il gruppo ha 16.100 dipendenti in 50 paesi. Le azioni di Konecranes sono quotate sul Nasdaq Helsinki (simbolo: KCR).




Torino, in manette 12 capi ultrà della Juventus. Le accuse: associazione a delinquere, estorsione aggravata, autoriciclaggio e violenza privata

TORINO – E’ in corso dalle prime ore della mattina, una vasta operazione della Polizia di Stato di Torino, coordinata dal Gruppo Criminalità Organizzata della locale Procura della Repubblica, nei confronti delle frange ultrà della Juventus.

Nella mattinata odierna, nell’ambito di un’articolata indagine della Polizia di Stato di Torino coordinata dal Gruppo Criminalità Organizzata della locale Procura della Repubblica, sono state eseguite n.12 misure cautelari (n.6 in carcere, n.4 arresti domiciliari e n.2 obblighi di dimora) nei riguardi dei principali leader dei gruppi ultrà juventini dei “Drughi” (MOCCIOLA Geraldo di anni 56, CAVA Salvatore di anni 51, SCARANO Domenico di anni 58, GENRE Sergio di anni 43, PAVARINO Luca di anni 51) di “Tradizione – Antichi Valori” (TOIA Umberto di anni 54, TOIA Massimo di anni 55, VITALE Corrado di anni 45) dei “Viking” (TRINCHERO Fabio di anni 48, DRAGO Roberto di anni 47), del Nucleo 1985” (FASOLI Christian di anni 42) e di “Quelli …. di via Filadelfia” (FRANZO Giuseppe di anni 55) indagati per associazione a delinquere, estorsione aggravata, autoriciclaggio e violenza privata.

Nell’ambito della medesima indagine sono stati altresì denunciati n. 25 ultrà della Juventus per violenza privata aggravata in concorso, di cui n. 17 dei “Drughi”, n.2 dei “NAB”, n.1 dei “Viking”, n.1 di “Tradizione” e n.4 dei “Drughi” (quest’ultimi anche per associazione a delinquere).

Nel corso dell’operazione “LAST BANNER”, coordinata dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, sono state eseguite, con la collaborazione delle Digos di Alessandria, Asti, Como, Savona, Milano, Genova, Pescara, La Spezia, L’Aquila, Firenze, Mantova, Monza, Bergamo e Biella, n.39 perquisizioni delegate dalla locale Autorità Giudiziaria, di cui n.24 a Torino e n.15 in altre città .

L’attività di indagine della DIGOS – svoltasi per oltre un anno – è scaturita da una denuncia sporta dalla Juventus ed ha consentito al Gruppo Criminalità Organizzata della Procura di Torino di acquisire incontrovertibili elementi probatori in merito ad una precisa strategia estorsiva posta in essere dai leader dei principali gruppi ultrà bianconeri (“Drughi”, “Tradizione”, “Viking”, e “Nucleo 1986”) nei confronti della citata società calcistica, nell’ambito della quale un ruolo predominante è stato ricoperto dai “Drughi”, non solo per il considerevole numero degli aderenti (circa 700) alla diverse “sezioni” sparse anche all’estero, ma anche per il carisma dello storico leader Geraldo MOCCIOLA (attualmente sottoposto a daspo ed alla sorveglianza speciale) derivante dai suoi numerosi trascorsi criminali e dalla sua contiguità con organizzazioni criminali calabresi (come emerso dalla nota indagine “Alto Piemonte”).

L’interruzione, alla fine del campionato 2017/18, di alcuni privilegi concessi ai gruppi ultrà ha infatti determinato, sin da subito, una “reazione” dei leader storici che, vistisi negare alcuni abbonamenti gratuiti per i cc.dd. striscionisti, hanno definito una capillare strategia criminale per “ripristinare” quei vantaggi soppressi ed affermare nuovamente la posizione “di forza” nei riguardi della Juventus.

A tal fine, i capi ultrà, nell’ambito di un accordo condiviso, dopo aver avanzato illecite richieste (biglietti gratuiti, materiale della Juventus, partecipazione ad eventi etc.), essendo consapevoli dei connessi risvolti penali, hanno convenuto, strategicamente, di celare la predetta finalità delittuosa con una campagna denigratoria e di contestazione verso la Juventus (che ha portato all’irrogazione da parte della giustizia sportiva di sanzioni pecuniarie e alla chiusura della curva sud per una gara di campionato) ricollegandola, pretestuosamente, all’aumento dei costi degli abbonamenti ed al rientro in squadra del calciatore BONUCCI.

In tale contesto, la società sportiva, al fine di evitare ripercussioni e danni di immagine, ha dovuto garantire circa 300 biglietti a pagamento per le gare in trasferta di campionato e di Champions League che sono stati poi in parte redistribuiti dai capi ultrà ricavando indebiti profitti (autoriciclaggio).

E’ stata inoltre accertata la capillare attività dei “Drughi” per recuperare (a prezzo di costo) centinaia di biglietti di accesso allo stadio per le partite casalinghe della Juventus, avvalendosi di biglietterie compiacenti sparse su tutto il territorio nazionale, in parte distribuendoli tra le varie sezioni dei “Drughi” (secondo le direttive di MOCCIOLA e con rincari rispetto al prezzo di mercato) ed in parte rivendendoli ad altri tifosi realizzando maggiori guadagni.

Non solo: i capi ultras dei “Drughi” e di “Tradizione” hanno utilizzato la propria forza intimidatrice anche per ottenere indebitamente dai gestori della società concessionaria del bar del settore ove sono allocati 25 consumazioni gratuite per ogni partita casalinga.

Le indagini hanno altresì evidenziato come la “strategia estorsiva” sia stata attuata anche esercitando “pressioni” sui frequentatori “normali” della curva che hanno “dovuto” attenersi ai divieti “imposti” dai capi ultrà di “non” intonare cori e slogan durante le partite al fine di far percepire (anche ai mass media) un “clima ostile” verso la società, evidenziando, nel contempo, anche la loro capacità di condizionare il “tifo” di tutta la curva sud dell’Allianz Stadium.

E’ stato inoltre acclarato come le predette condotte “intimidatorie” – poste in essere anche dai leader del gruppo dei “N.A.B” – ai danni degli altri frequentatori della curva (sulla base di un cliché comune anche ad altre tifoserie) siano state finalizzate ad imporre (avvalendosi della forza intimidatrice tipica delle organizzazioni criminali) tutte le strategie dei gruppi ultrà (quali “unici” detentori del tifo organizzato). A tal riguardo, è stato riscontrato come siano state di fatto interdette alcune parti della curva sud ai tifosi c.d. “normali” (alcuni dei quali sono stati assunti a sommarie informazioni, confermando i soprusi degli ultrà) anche mediante la delimitazione con nastri ed il materiale allontanamento di coloro che si avvicinavano (senza quindi tener conto della titolarità del posto indicato dal biglietto posseduto), riservandole invece ai soli aderenti ai gruppi ultrà.

Analoghe condotte prevaricatrici sono state poste in essere nei confronti di alcuni “Club Doc Juventus” ai quali, in talune occasioni, è stato imposto di rimuovere gli striscioni nonché nei riguardi del neo sodalizio ultras “True Boys”, mai accettato in curva.




Ferrovia Roma-Viterbo, associazione Trasportiamo: “Orario disattendente esigenze utenti. Tratta urbana ancora più lenta”

“Il nuovo orario generale feriale/festivo della ferrovia Roma-Viterbo, adottato da Atac SpA con D.O. 203 del 12/09/2019, è identico alla proposta fatta ai Sindaci del viterbese e dell’asse Flaminia, durante l’incontro del 4 settembre in Regione. Prendiamo atto che nessuna modifica è stata assimilata in fase di definizione, neanche quelle auspicate e suggerite, svariate volte, da TrasportiAmo in sinergia col Comitato Pendolari RomaNord nell’ottica di un ragionamento costruttivo, con l’obiettivo di superare le evidenti lacune e offrire all’utenza un servizio ferroviario autosufficiente e fluido”. Così in una nota dall’associazione Trasportiamo.

“L’atteggiamento ostativo tenuto dagli attori principali, Regione Lazio e Atac, – prosegue la nota – è stato tale da impedire alle nostre organizzazioni, come ai cittadini, di avere un qualsiasi confronto sereno e bilaterale. Ma di questo epilogo si assumeranno ogni responsabilità, politica e manageriale, sono settimane che si discute dell’inadeguatezza dell’orario, pensare di sfangarsela con le sole scuse è un’offesa all’intelligenza. Qualcuno dovrà rispondere delle proprie azioni, sia dei disagi provocati, specie agli studenti e pendolari della tratta Catalano-Viterbo, che non sarà neanche servita dai bus integrativi, sia alle interpretazioni date alle direttive ANSF.

Restano in piedi le perplessità sull’orario, ribadite con forza nella del 13 settembre della seduta della Commissione Speciale Studi del Comune di Sant’Oreste. Durante la quale, è emerso che le percorrenze impostate sono appaiono risicate, che le corse ferroviarie extraurbane sono inferiore rispetto all’orario in vigore fino al 30 giugno, e alla nostra proposta, e che il numero di autobus predisposti sono numericamente insufficiente per poter sostituire un treno. Il servizio integrativo inoltre, altra nota dolente, è concentrato nella sola tratta Montebello-Catalano e nella fascia oraria centrale di scarsa affluenza.

È stato altresì evidenziato, facendo proprie le osservazioni rese note dal Comitato stesso, come la ferrovia sia stata tramutata, fino a data da destinarsi, in una gommovia, sebbene con la nostra proposta, recepita dal Comune di Sant’Oreste, siamo riusciti a dimostrare la fattibilità di svolgere un esercizio esclusivamente ferroviario, in armonia con le direttive ANSF, ovvero senza ricorrere né al servizio integrativo né tantomeno agli incroci. I quali sono stati reintrodotti, 3 a Castelnuovo e 7 Vignanello, con la disposizione Atac 202 del 12 settembre, che integra e abroga la 146/19 di inizio luglio. La stessa, ancora, abbassa la velocità massima consentita nella tratta urbana che da 80 Km/h a 70 Km/h. Ciò, secondo il nostro punto di vista, stride ulteriormente coi tempi dati nell’orario.

Sulla reintroduzione degli incroci, tema squisitamente tecnico, la nostra associazione reputa necessario capire quali siano le motivazioni alle base di tale decisione, in quanto non ci risulta che, da luglio a oggi, la tratta extraurbana sia stata attrezzata con dispositivi idonei atti a controllare la marcia treno ed arrestarne la corsa, nei casi estremi, qualora entrasse indebitamente nella sezione di blocco e/o binari di stazione occupati da altro convoglio. Infatti, come possono essere mitigati i rischi di incrocio, se le procedure degli stessi avvengono pressappoco con le stesse modalità prima, solo che la chiave di comando si trova nella cassetta delle stazioni anziché nelle tasche dei capitreno, ai quali è stata comunque tolta. Dove sarebbero le novità? Quali sarebbero gli accorgimenti innovativi? Il problema non sarebbe, infatti, aver vietato lo spostamento degli incroci, ma come essi avvengono. Diverso discorso sarebbe stato se nelle stazioni di incrocio avessero previsto la presenza del capostazione, o meglio del Dirigente Locale (DL), come suggerito nelle premesse della proposta d’orario. Continua a destare perplessità l’incrocio nella sede di Montebello, in quanto avviene in una località di passaggio da doppio a singolo binario e viceversa. E che, nel 2014, è stata teatro di uno spiacevole episodio: un treno, proveniente da Flaminio, veniva autorizzato a ripartire da Montebello e a immettersi nella tratta extraurbana a singolo binario, quando da Sacrofano proveniva, in senso opposto, altro convoglio. È stato solo grazie alla tempestività del macchinista del primo treno che, rifiutandosi di eseguire l’ordine ricevuto, si evitò il peggio.

Infine, – conclude la nota dell’associazione Trasportiamo – a margine della Commissione, abbiamo posto l’attenzione sulle criticità ancora in essere nella stazione di Viterbo, in cui gli impianti di sicurezza sono tuttora fuori uso e i treni partono in condizioni precarie, e ciò nonostante un sopralluogo congiunto ATAC, Regione e USTIF nell’ottobre 2018 che stabiliva in 90 giorni il tempo per eseguire le necessarie riparazioni e gli adeguamenti strutturali. E domandato se il nuovo orario generale sia stato costruito in considerazione delle problematiche presenti nella tratta in galleria (Flaminio-Acqua Acetosa), per la quale sarebbe stata prevista la circolazione di un solo treno all’interno della galleria stessa, in modo da permettere, in caso di incidente o di evacuazione, ai viaggiatori di riversarsi, tramite le nicchie comunicanti, sul binario attiguo, senza correre il rischio di essere investiti dal treno proveniente dalla direzione opposta.”




Il “Capitano Ultimo” a Bracciano: l’abbraccio con il Sindaco Tondinelli e gli applausi delle associazioni. Le parole più significative: famiglia, mamma, fratellanza e uguaglianza

BRACCIANO (RM) – Emozioni, applausi e un’ Aula consiliare gremita di tanti rappresentanti delle associazioni del territorio per la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria di Bracciano al “Capitano Ultimo”, il Colonnello Sergio De Caprio che ha fatto della lotta alla mafia la sua ragione di vita. Presenti all’evento tutti gli amministratori di maggioranza.

Il Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli si è detto onorato di poter accogliere una persona profondamente umile, totalmente dedita a proteggere il prossimo, a garantire la sicurezza dei cittadini senza aspettarsi nulla in cambio: “Sono emozionato – ha detto il primo cittadino – ci sono pochi momenti nella vita in cui si è felici e questa sera sono veramente felice perché ho l’onore di avere qui a Bracciano una uomo che tutti ricordano per quello che ha fatto scardinando grossi cancri della società, un enorme sacrificio in quest’Italia dell’apparenza dove chi si vende meglio ha più vantaggi. E il Comandante non ha mai approfittato della sua notorietà se non per fare del bene agli altri. Ho voluto fortemente che le associazioni fossero presenti – ha proseguito il Sindaco Tondinelli – perché i volontari sono la vera linfa vitale del tessuto sociale. Le associazioni sono composte da persone che senza nulla chiedere aiutano i cittadini e qui a Bracciano posso dire che il volontariato è davvero molto presente, lavora silente e non si tira indietro soprattutto nei momenti più critici e di questo li voglio ringraziare con tutto il cuore a nome mio e dell’amministrazione tutta. Il Comandante De Caprio è quindi per noi un faro da seguire, grazie infinitamente perché Lei sta facendo molto con il suo esempio e la prego di continuare. Non posso non rivolgere un pensiero e un ringraziamento anche ai suoi uomini, gli uomini della scorta che 24 ore su 24 vegliano su di lei e dedicano anche loro il suo tempo per costruire una società migliore”.

Le parole del Colonnello Sergio De Caprio sono state apprezzatissime dai presenti. Il “Capitano Ultimo” si è presentato al pubblico nella sua più totale umiltà, ha speso tante parole importanti per la gente comune, per i carabinieri, per le “mamme” sottolineando l’importanza e il ruolo fondamentale che hanno le madri che amano i loro figli di un amore puro, senza guardare nulla, senza chiedere nulla in cambio.

De Caprio ha citato i carabinieri, uomini che servono la comunità, che con i loro gesti sono da esempio. E poi ha ripetuto più volte due parole: “Non ci allontaniamo mai – ha detto – dalle parole uguaglianza e fratellanza, lavoriamo per le persone più deboli e non dimentichiamoci dei valori. Le persone importanti sono i nostri nonni e dobbiamo stare attenti a come tramandiamo la radice della nostra famiglia, non dimentichiamoci della dolcezza, dell’importanza di discutere tutti insieme, di prestare soccorso senza secondi fini anche a chi è ingrato. In questo modo possiamo continuare le battaglie per la legalità ed è proprio quel tipo di coraggio che dobbiamo trasmettere ai ragazzi ricordandoci sempre che l’inizio di una battaglia e non la fine di una speranza”.

Infine il Sindaco di Bracciano Armando Tondinelli ha letto le motivazioni: Per aver dedicato – ha letto il primo cittadino – la sua intera esistenza agli altri, ai più fragili ed ai più deboli, senza mai aspettarsi nulla in cambio, svolgendo il proprio servizio con grande semplicità ed umiltà, combattendo contro l’ingiustizia e la criminalità, promulgando, attraverso il suo esempio e la sua condotta di vita, quei valori etici e morali che devono sempre guidare le scelte e le coscienze di tutti i popoli”. La cerimonia è terminata con un lungo applauso e con degli interventi di alcuni giornalisti che hanno posto dei quesiti al Comandante Ultimo.

In tanti hanno ringraziato il Sindaco Tondinelli e l’Amministrazione per aver portato un uomo di valore a Bracciano, in un momento in cui i valori devono tornare al centro per auspicare benessere e prosperità.




Anguillara, scuole: parte l’anno scolastico ma via Verdi ancora è in alto mare. C’è forse un problema con le altezze dei container?

Domani 16 settembre suonerà la campanella di inizio anno scolastico nelle scuole d’infanzia e primaria di Anguillara fatta eccezione per gli alunni dell’ex via Verdi che, potranno iniziare la scuola nei container soltanto lunedì 23 settembre. Così è scritto in una ordinanza sindacale. I moduli che accoglieranno gli studenti sono ancora in corso di realizzazione e, neanche a dirlo, in ritardo rispetto le iniziali rassicurazioni dell’amministrazione pseudo pentastellata di Sabrina Anselmo. Una scuola, quella in via Duca degli Abruzzi seppur provvisoria nuova di zecca e quindi conforme alle norme di legge.

Sembrerebbe che la Metalsystem srl (che ribadiamo sul proprio sito si dichiara produttrice solamente di cancelli e finestre) si appresti a chiedere ai tecnici del comune una deroga sulle altezze dei moduli scolastici per essere dichiarati agibili. Se tale richiesta fosse già agli atti dovrebbe essere rispedita al mittente e obbligare la società a conformarsi alla legge che prevede requisiti ben precisi e l’adozione solo in casi eccezionali previsti dal DM del 18 dicembre 1975. Sarebbe un paradosso per una scuola appena realizzata e soprattutto uno smacco per le attese e speranze delle insegnanti e studenti.

Il corpo docenti con gli alunni, i genitori e i nonni, si aspettano di frequentare e verificare con i loro stessi occhi, finalmente, una scuola all’ avanguardia, sopratutto dotata di tutte le certificazioni e dell’agibilita che nell’edilizia scolastica anguillarina è carente sul 100% dei plessi che ancora sono sotto esame degli esiti della vulnerabilità sismica affidata all’ingegnere Scopetti
Visto lo stato dei luoghi è naturale che sorgano seri dubbi sull’agibilità dell’area che probabilmente il 23 sarà ancora priva di tutte le opere di arredo e sistemazione esterna garantite dalla Società Metalsistem srl aggiudicataria dell appalto di fornitura e posa in opera. Plausibile è un ritardo di 7 giorni ma se questo riguarda tutta la fornitura e non se avviene una consegna parziale rispetto all’appalto e soprattutto in deroga sulle altezze dei container.

Al riguardo,abbiamo sentito al telefono il Presidente di AnguillaraSvolta Sergio Manciuria: “Mi sono ripromesso – dice Manciuria – di fare una disamina sulla scuola di Via Duca Degli Abruzzi solo il giorno dopo la consegna e l’apertura del plesso che verrà frequentato da mia figlia Lucrezia. La richiesta di deroga? Mi auguro che tale ipotesi sia la solita bufala del delegato alla Scuola per giustificare il ritardo e prendere tempo: per una nuova scuola, sia pure essa in container non è ammissibile. Sarebbe ferita mortale alle aspettative dei bambini e ai soldi dei contribuenti di Anguillara che si ritroverebbero nuovamente ostaggio di situazioni poco trasparenti e non giustificabili”.




Catania, abbandona residuato bellico sopra la colonnina dell’erogatore di benzina preannunciandone l’esplosione: arrestato

CATANIA – La scorsa notte l’uomo, un pregiudicato rumeno di anni 56, si è recato nel distributore di carburante della società “GIAP”, ubicato sulla S.S. 192 in località Sferro a Paterno (CT), dove, alla presenza del gestore e di alcuni avventori, ha posizionato sulla colonnina dell’erogatore di carburanti una bomba da mortaio di nazionalità inglese calibro 81 mm/3 pollici (presumibilmente residuato bellico), attiva e completa di spoletta, preannunciandone l’esplosione a breve.

Una delle persone presenti, tenendo sempre sotto controllo il soggetto all’interno dell’area, è comunque riuscita a dare tempestivamente l’allarme al 112 consentendo l’intervento pressoché immediato di diverse pattuglie della Compagnia Carabinieri di Paternò che sono riuscite a bloccarlo ed ammanettarlo.

Sul posto sono intervenuti anche gli Artificieri Antisabotaggio del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Catania i quali, dopo aver posto in sicurezza l’intera area, hanno neutralizzato e poi rimosso l’ordigno per il successivo brillamento in zona sicura. Sono tuttora in corso accertamenti tesi a verificare la personalità del soggetto e le motivazioni del gesto, allo stato comunque non riconducibili ad alcuna matrice terroristica o mafiosa, ma verosimilmente alla sua sfera privata. L’arrestato su disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato rinchiuso nel carcere di Catania Piazza Lanza.




Genzano, la panchina “triste” torna a seminare zizzania e polemiche

Da non credere quante ne ha passate questa panchina. E pensare che ancora desta polemiche. Partita dalla cima della via dell’Infiorata, indovinate dove ha trovato casa? Di fronte al ristorante I Mascelloni. Anche se non dovesse essere la stessa panchina… Magari è una parente, sorella o cugina.. È simile, della stessa fattura… E che c’azzecca? Perché è stata messa lì?

Ricordate la storia della panchina triste? Basta leggere questo post pubblicato su Facebook per ripassare il suo trascorso



In realtà qualcuno si è chiesto, ma di punto in bianco chiunque può arredare la città come vuole? Possibile? Sembra davvero incredibile ma è vero. E poi è approdata proprio nella trafficatissima via Sebastiano Silvestri. Peccato non ce ne siano altre di panchine come questa. Chi ha concesso l’autorizzazione per installarla? E’ stato deciso un cambio dell’arredo urbano? Oppure ci sono figli e figliastri. Anche altri negozianti vorrebbero una panchina di fronte lo loro attività ma invece niente, evidentemente non a tutti è concesso.

Ebbene succede che la polizia locale ha fatto dei controlli in quella strada e a quanto risulta avrebbe contestato la posizione di una panchina mobile in plastica messa fuori su suolo pubblico da un negozio durante il giorno ma non la celebre panchina saldamente installata sul marciapiedi di fronte l’osteria pizzeria I Mascelloni. Perché? I proprietari sono forse più belli. Ci sono forse cittadini di serie A e di serie B? Perché alcuni esercizi hanno la panchina proprio di fronte e altri no? Fatto sta che la panchina tanto contestata ha creato problemi anche dove si trova adesso.

Le opzioni sono due. La prima è che ognuno mette la panchina che vuole e nessuno dice nulla e la seconda è che le panchine “abusive” e non autorizzate vengano immediatamente rimosse! Insomma o tutti o nessuno. Se si è in democrazia. Altrimenti si potrebbe pensare che ci sia una sorta di discriminazione. E non è giusto!




Settembre grottaferratese, secondo weekend di eventi

I dantisti Aldo Onorati e Massimo Desideri ospiti alle 18 a Palazzo Grutter

Secondo week end al via per il Settembre Grottaferratese, nutrito cartellone di appuntamenti tra cultura, musica e spettacolo per tutti i gusti.

CE STEVA NA VOTA AL PARCO TRAIANO, CONVEGNI E MOSTRE IN BIBLIOTECA – Se al Parco Traiano saranno ancora tre giorni di rievocazione dell’antica fiera d’autunno grazie alla maestria, ai costumi e ai colori dell’associazione Ce steva na vota, (sabato 14 e domenica 15 settembre a partire dalle 10,00), saranno numerosi i momenti di interesse da vivere anche presso la biblioteca Bruno Martellotta che già dal mattino di domani (ore 10,30) sarà attiva con la presentazione del ciclo di seminari della stagione 2019-2020 su conoscenza a cura dell’associazione Cesvipe (Centro sviluppo integrato della persona). Tema del primo incontro sarà “Cinque passi verso il benessere: danza, amore, emozioni, omeopatia, identità”.

Nel pomeriggio, a partire dalle 17,00, sempre in biblioteca spazio alla mostra collettiva di arti visive: “Guardare oltre: itinerari di artiste”, mentre presso la sala conferenze della scuola media Zampieri, sempre alle 17,00, a cura del circolo culturale Il Domenichino, il dottor Roberto Eroli terrà la conferenza dal titolo “Frascati vittima di uno sporco affare”.

SERATA JAZZ IN PIAZZETTA CONTI – La serata del sabato si concluderà in piazzetta Eugenio Conti dove si esibirà l’Orchestra giovanile di jazz della Scuola Popolare di Musica di Testaccio.

DOMENICA TORNA #GROTTAFERRATAINCONTRA A PALAZZO GRUTTER– Secondo appuntamento con la nuova rassegna GrottaferrataIncontra a Palazzo Grutter. Protagonista della domenica pomeriggio, a partire dalle 18, sarà il Sommo Poeta con un incontro dal titolo Dante uomo moderno.

La virtù, il peccato, l’amore, la società, la politica. Dante Alighieri attraverso le sue opere ha tras messo un pensiero moderno con una visione sub specie aeternitatis. Ne discuteranno i dantisti Aldo Onorati, autore, tra gli altri volumi di Dante e gli omosessuali tra inferno e paradiso e il direttore della collana dantesca della Società Editrice Dante Alighieri, professor Massimo Desideri.

La cittadinanza è invitata a partecipare.

L’Ufficio Stampa




Macerata, direttore di supermercato sorpreso a rubare la merce

MACERATA – Denunciato per furto aggravato il direttore di un supermercato. Il fatto è successo lo scorso mercoledì quando i carabinieri, dopo essere stati informati dalla direzione aziendale hanno avviato l’attività di indagine sorprendendo il direttore del supermercato con le mani nel sacco. L’uomo è stato sorpreso dai militari dell’Arma mentre portava all’esterno del negozio vari generi alimentari prelevati dagli scaffali, utilizzando un passaggio interno collegato con la sua abitazione posta nelle immediate vicinanze.

I militari dovranno ora accertare se la condotta infedele sia stata ripetuta altre volte in passato in quanto l’azienda, durante le verifiche periodiche, ha riscontrato numerosi ammanchi di merce varia non altrimenti giustificabili. La refurtiva, del valore di circa 90 euro, è stata subita restituita al titolare dell’attività commerciale.




Tutti a scuola, regione che vai campanella che trovi…

Tanti gli studenti italiani alle prese con il ritorno sui banchi di scuola. E come sempre il calendario scolastico varia a seconda delle regioni.

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Lo scorso 5 settembre gli studenti dell’Alto Adige sono stati i primi a rientrare a scuola dopo le vacanze, aiutati si spera dal clima mite della loro regione. Ma non sono stati gli unici. A far compagnia agli studenti altoatesini nel dire addio a questa estate 2019 i piccoli alunni della scuola dell’infanzia in Lombardia.

In seconda posizione si è piazzato il Piemonte, i cui studenti sono rientrati nelle classi lo scorso 9 settembre mentre dopo due giorni è toccato alla Basilicata, Campania, Umbria e Veneto segnando la prima data nera per molti dei nostri giovani.

Il 12 settembre seppur più fortunati di molti dei loro compagni, anche gli studenti del Friuli Venezia Giulia, Lombardia (scuole secondarie di I e II grado), Sicilia, Trentino e Valle d’Aosta hanno la sfortuna di “perdere” l’ultimo posto in classifica, in questo caso il preferito degli studenti.
Ancora qualche giorno di vacanza invece per gli studenti di Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna e Toscana che faranno ritorno a scuola il prossimo lunedì 16 settembre, ma ancora più fortunati i ragazzi della Puglia che sentiranno suonare la campanella mercoledì 18 settembre.

Un anno scolastico, quello appena iniziato o che sta per iniziare che prevede dei ponti inaspettati, per la gioia di tutti gli studenti. Tutte le regioni, infatti, potranno allungare il fine settimana in occasione della festa di Tutti i Santi (1 novembre) che cade di venerdì. Così come la Festa dei lavoratori (1 maggio) che cade sempre di venerdì.