Canale Monterano, al teatro Fiorani va in scena “Titina De Filippo – Giunse nel nostro territorio … e si fermò tra noi”

Il 21 Settembre al Teatro di Canale Monterano torna lo spettacolo dedicato alla grandissima interprete del Novecento. Carrellata di artisti celebra il poliedrico personaggio per la regia di Adriana Rasi

CANALE MONTERANO (RM) – Tra le grandi attrici del Novecento Titina De Filippo torna sulle scene con uno spettacolo retrospettivo a lei dedicato che ne ritrae la poliedrica personalità di interprete teatrale, pittrice, sceneggiatrice, poetessa e tanto altro. Una figura che nei panni di Filumena Marturano ha fatto la storia del teatro italiano non celebrata a dovere. Una figura oscurata dalla fama dei fratelli, prima fra tutti Eduardo, e Peppino.

A grande richiesta sul palco del teatro Maurizio Fiorani di Canale Monterano sabato 21 settembre 2019 alle 21 viene riproposto lo spettacolo “Titina De Filippo – Giunse nel nostro territorio …e si fermò tra noi” andato in scena per la prima volta esattamente sei anni prima a Manziana. Fu un evento speciale in occasione del cinquantenario della morte con il quale Manziana tutta volle ricordare la sua concittadina illustre, le cui spoglie oggi riposano nel cimitero comunale. Fu tale il richiamo dello spettacolo del 2013 che il teatro Quantestorie non riuscì ad ospitare i tanti spettatori accorsi per l’evento, tanto che già allora si parlò di una replica imminente. Dopo sei anni finalmente lo spettacolo ritorna.

Si tratta di una serata-evento, per la regia di Adriana Rasi, che mette insieme musica, teatro, arte, poesia e memoria e che impegna moltissimi artisti in un crescendo di emozioni. Una carrellata in piena regola con la quale Il Cantiere dell’Arte torna a proporre al pubblico una Titina per molti versi poco conosciuta e introspettiva come nei versi “’O iurne e a notte” da lei scritti, o come nell’amorevole rapporto di Eduardo con la sorella che vede il grande drammaturgo napoletano – come si ricorda nel programma – fare da insolito padrone di casa alla mostra di “collage” – “cartuscelle colorate” come le chiamò lui – che Titina tenne nel 1950 alla galleria Barbaroux di Milano. Titina ebbe anche l’onore di essere ricevuta privatamente assieme alla compagnia nel 1947 da papa Pio XII. In quella occasione recitò dinanzi al pontefice “La preghiera alla Vergine” tratta da Filumena Marturano. L’incontro fu immortalato da una copertina de La Domenica del Corriere.

A fare da filo conduttore dello spettacolo, e non poteva essere altrimenti, Napoli dove Titina, figlia naturale del commediografo Eduardo Scarpetta e di Luisa De Filippo, debuttò sin da bambina.

Uno spettacolo che solo la sensibilità di chi ha conosciuto questi interpreti e quel mondo poteva mettere in scena elaborando una pièce davvero unica nel suo genere.

Tra gli artisti chiamati ci sono gli attori Laura De Simone e Carmine Ferrara della Compagnia Partenope, Rita Pensa, Fausto Cassi, il soprano Vania Pietrobattista, il pianista Alessandro Aloisi, la presentatrice Alessandra Bertoldi. C’è anche l’Ensemble Mandolinistico Romano. Ci sono soprattutto i St John’s Singers, diretti magistralmente dal maestro Alessandra Paffi, che dal repertorio spiritual gospel che interpretano ormai da decenni si cimentano in pagine celebri della tradizione canora napoletana.

Lo spettacolo è patrocinato dal Consiglio Regionale del Lazio, dal Comune di Napoli, dal Comune di Canale Monterano e dai Lions Clubs. Si ringraziano inoltre la Frimm Magnum Lago di Bracciano, la Pro Loco di Anguillara Sabazia e Manziana La Fiora Protezione Civile.




Settembre grottaferratese, boom di eventi nelle biblioteche

GROTTAFERRATA (RM) – Biblioteche sempre più protagoniste nella seconda settimana del Settembre Grottaferratese 2019. Musica, mostre, presentazioni di libri e un ciclo di convegni su conoscenza e benessere stanno animando da giorni la biblioteca Bruno Martellotta di viale Dusmet che scandisce eventi a ritmo pressoché quotidiano. Lunedì pomeriggio è stata protagonista l’insegnante di yoga e meditazione Francesca Simonetti in un incontro dal titolo “La via del perdono. Meditazione e musica del cuore”. Ieri, martedì 17 successo e acquolina per la presentazione del libro Cucinare con gli occhi di Marcello Spoletini. Stasera, mercoledì 18 alle ore 21, il prime time in biblioteca è musicale con la musica soul, R6B e pop di Anjelica e la sua band. Mentre domani, giovedì 19 settembre alle ore 17, l’inizio settimana intenso tra i libri di viale Dusmet si concluderà con la presentazione del volume Vietato calpestare le rovine di Andrea Appetito che dialogherà con lo scrittore Giulio Laurenti.  Tutti eventi a cura del Comune di Grottaferrata e della biblioteca comuale/Consorzio SBCR.

SABATO 21 E DOMENICA 22 SETTEMBRE GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO IN ABBAZIA

Per partecipare all’appuntamento che riunisce tutti i popoli europei nel segno della cultura condivisa, la Biblioteca Statale del Monumento Nazionale di Grottaferrata attuerà l’apertura straordinaria nei giorni di sabato 21 e domenica 22 settembre, con mostra di beni archivistici e librari ed un evento che si terrà nel pomeriggio di sabato 21 settembre, alle ore 17:00 presentazione del libro di A. Capano e P. F. Giuliani Mazzei  San Nilo e il suo viaggio dal Mercurion al cenobio di San Nazario lungo le antiche vie (940 d.C.). Agiografia e storia nell’analisi di un percorso, saggio che si propone di offrire un contributo di carattere storico-geografico, allo studio del monachesimo italo-greco nel Cilento. Il libro sarà presentato dal professor Giuseppe Aromando. La manifestazione s’inserisce tra gli eventi per i festeggiamenti in onore di s Nilo la cui ricorrenza cade il 26 settembre.  Nella mattinata di sabato, sempre nel complesso abbaziale, sarà inaugurata la prima edizione della mostra concorso artistico Cammini di fede Da Rossano Calabro al Tuscolo. Vedute del viaggio di San Nilo (21-29 settembre).




Trento, venerdì 20 settembre tornano i Giochi senza barriere

TRENTO – Promossi da Anffas Trentino onlus con l’Azienda speciale per la gestione degli impianti sportivi del Comune di Trento (Asis) e con il patrocinio del Comune e della Provincia autonoma di Trento, nonché l’attenzione ed il sostegno della Regione autonoma Trentino Alto Adige e del Commissariato del Governo di Trento, venerdì 20 settembre dalle 10 alle 16, presso il centro sportivo di Gardolo, sono in programma i tradizionali Giochi senza barriere.
Sono coinvolte strutture, con allievi ed educatori, di Anffas Trentino Onlus, della Cooperativa Laboratorio sociale, dell’ APSP Levico Curae e Cooperativa Grazie alla Vita e la partecipazione attiva di studenti dell’Istituto professionale De Carneri di Civezzano, del Liceo scienze sociali A. Rosmini Trento a cui si aggiungono familiari, volontari, sostenitori, collaboratori, istituzioni e testimonial.
Il programma ludico viene ulteriormente ampliato proponendo 6 ambiti di gioco che vanno dai calci di rigore, tiri a canestro alla pallavolo e al tennis, dal nordik wolking all’ attività con i cani.
Si rinnovano la presenza di Aquila Basket, Trentino Volley, ASD educazione cinofila trentina, Nikma a cui quest’anno si aggiungono il Comitato Autonomo Provinciale Lega nazionale Dilettanti FIGC, il Comitato Provinciale Arbitri Trento, l’Unione Sportiva Isera con il calcio femminile, il Gruppo Sportivo Marzola A.S.D e Nordik Wolking Trentino affiliato ad Associazione Nordik Wolking Italia.
Giochi senza barriere rimane un appuntamento per valorizzare il gioco come strumento di inclusione attraverso la partecipazione attiva delle persone, al di là delle abilità, lasciando libero spazio al piacere della competizione che ognuno vive a modo proprio.
Prezioso resta il contributo dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, della Protezione civile Ana Trento, della Protezione civile della Provincia, della Fanfara Ana di Trento, dell’Azienda Forestale di Trento e Sopramonte.
Altri servizi pubblici e privati, nonché utili collaborazioni contribuiscono poi alla riuscita della manifestazione con il Servizio minoranze linguistiche e relazioni esterne della Provincia, il Servizio pubbliche relazioni ed ufficio stampa del Comune di Trento, il Centro stampa della Regione, l’Istituto comprensivo Trento 7, il Progetto Per.La Base di Trento che, oltre ad aiutare nell’organizzazione, realizza direttamente il materiale delle premiazioni con il supporto tecnico della ditta Andreatta e Nicoletti – Idee per premiare.
Preziosi rimangono gli interventi dell’ing. Fabio Revolti, del conduttore Italo Leveghi, dell’Associazione Liberamente Insieme.di Prada Biscotti.
Non mancano i testimonial e amici di questa giornata con la sciatrice Melania Corradini, la tuffatrice Francesca Dallapè, il pilota Renato Travaglia, l’alpinista Sergio Martini, il ciclista Marino Basso, l’atleta di WindSurf – Speed Marco Aggravi e il cestista Tomas Ress.




Censura a Forza Nuova da parte di Facebook: parte la denuncia al colosso di Menlo Park

L’avvocato Taormina in difesa di FN: “Opporsi al politically correct, in pericolo la libertà di pensiero”

Forza Nuova ha presentato
martedì mattina le ragioni della denuncia a Facebook, convocando in una
conferenza stampa a Roma, accanto al leader Roberto Fiore, i due noti avvocati
Carlo Taormina e Maurizio Paniz.

Roberto Fiore ha
spiegato le ragioni della denuncia e ha teso una mano a tutti colori che si
sono sentiti “discriminati” dalla scelta del colosso social: “Con gli
avvocati Paniz e Taormina stiamo affrontando la più vasta operazione di
repressione del pensiero dei nostri tempi: un attacco epocale che vuole
modificare l’essenza della libertà celando una vera e propria tirannide dietro
allo spauracchio del fascismo. Anche il Garante della privacy dice che i  robot di Zuckerberg non possono sostituirsi
al giudice italiano. Offriamo quindi a tutti gli italiani colpiti, inclusa
CasaPound Italia, l’aiuto del nostro team di legali, agguerrito e disponibile a
contrastare in ogni modo l’arroganza censoria di Facebook”.

Dal canto suo gli
avvocati hanno motivato la loro discesa in campo. Maurizio Paniz, noto legale
del Veneto, ha sottolineato il tema della difesa giuridica delle libertà messe
in pericolo dall’azione di Zuckerberg mentre Carlo Taormina si è scagliato in
un’invettiva contro il pensiero unico del politically correct che arriva a
silenziare, censurare e imbavagliare le libertà di pensiero: “I social sono ad
ora l’unico strumento in cui poter esprimere pubblicamente e liberamente la
nostra opinione, sappiamo bene come i media siano in realtà tutti filtrati.
Quindi la vicenda diventa allarmante ed è evidentemente un atto ideologico:
questa iniziativa contro un movimento politico anche cattolico è contro la
libertà di manifestazione del nostro pensiero. Se non vi è reazione oggi a
questo tipo di atteggiamenti – ha chiuso nettamente l’avvocato – tutti coloro
che la penseranno in modo differente in futuro subiranno la stessa sorte. Per
questo darò la mia piena disponibilità: perché ognuno possa liberamente
esprimere il proprio pensiero”.




Bolzano, ritrovamento neonato morto: si indaga sulla madre per omicidio aggravato e occultamento di cadavere

BOLZANO – La Procura di Bolzano ha fermato nella serata di ieri una cittadina rumena, H.S.M., con ipotesi di omicidio aggravato nei confronti del proprio neonato e di occultamento di cadavere. Lo comunica una nota della Procura in riferimento al ritrovamento di un bebè morto in un cespuglio nel Meranese. Sono state sentite alcune persone informate sui fatti e sono stati sottoposti a sequestro alcuni oggetti ed indumenti nonché la stanza nella quale la donna soggiornava per motivi di lavoro. Ulteriori elementi sono attesi dall’autopsia.




Richieste d’asilo in Italia: diminuzione del 60 percento nel 2018

Il numero di persone che hanno depositato una richiesta d’asilo in Italia nel 2018 è calato del 57,8%, per stabilizzarsi a circa 53.400 persone. Lo afferma l’Ocse nella scheda italiana del Migration Outlook. La maggioranza viene da Pakistan, Nigeria e Bangladesh. Sono 6,1 milioni le persone nate all’estero e residenti in Italia, il 54% è di sesso femminile. Il dato rappresenta il 10% della popolazione italiana totale ed è aumentato del 4% rispetto al 2007
Sono invece 172mila gli italiani emigrati in Paesi Ocse nel 2018 (-0,2%): il 30% in Germania, il 16,7% in Spagna, l’11,1% nel Regno Unito.

Oggi si sono registrati nuovi arrivi di migranti sulle coste italiane: una ventina sono arrivati su un barchino a Lampedusa, mentre altri due sbarchi hanno interessato il sud della Sardegna, con 43 persone. In un tweet Alarm Phone lancia un allarme per una barca in legno che avrebbe a bordo 45 persone, ed è in difficoltà vicino Malta. E fa sapere di aver informato le autorità maltesi.




Segnali TV illegali diffusi via internet: mega operazione della Polizia postale pone fine alle trasmissioni

Si è conclusa nella mattinata odierna, all’esito di complesse investigazioni della Polizia di Stato, la più vasta operazione di polizia mai condotta nel settore del contrasto al fenomeno delle IPTV illegali.

L’Operazione coordinata a livello nazionale dalla Procura della Repubblica di Roma, e a livello internazionale dalle Agenzie europee Eurojust ed Europol ha puntato a disarticolare direttamente la complessa infrastruttura tecnologica operante a livello internazionale, responsabile della diffusione via Internet, attraverso numerosi siti, del segnale illegalmente captato di numerose emittenti televisive a pagamento. (Sky; DAZN; Mediaset; Netflix etc.)

Un’ indagine tecnico informatica estremamente accurata sulla diffusione dei segnali in streaming effettuato dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni ha consentito di individuare le sorgenti estere dalle quali parte il segnale “pirata”.

Potentissimi Server allocati all’estero che consentono la diffusione capillare in tutta Europa del segnale, al punto che le risultanze operative hanno coinvolto le Autorità giudiziarie e le Polizie di Francia; Paesi Bassi; Germania; Bulgaria e Grecia.

Significativi i numeri complessivi relativi sia alle persone coinvolte, circa 5.000.000 di utenti solo in Italia; sia alle Iptv bloccate 30, per un volume di affari stimato di oltre 2 milioni di euro al mese, che hanno portato all’individuazione di circa 200 tra conti PayPal, postepay, conti correnti bancari e wallet bit coin, tutt’ora oggetto di indagine. Inoltre sono stati sequestrati oltre 200 Server e 80 domini e sono state effettuate 20 perquisizioni in tutta Europa presso sedi di società e provider. Estremamente complessa l’infrastruttura criminale smantellata dalla Polizia di Stato, sia sotto il profilo organizzativo che tecnologico. Il sistema criminale per approntare, su scala internazionale, una architettura per la cattura e riproiezione così articolata, si basa su uno schema piramidale, e vede il sinergico operare di diversi soggetti i quali, non necessariamente residenti nel medesimo Paese, né personalmente noti gli uni agli altri, si legano stabilmente per costruire i vari tasselli della struttura illecita.

Così, i contenuti protetti da copyright, vengono dapprima acquistati lecitamente, come segnale satellitare, dai vertici dell’organizzazione (le c.d. “Sorgenti”). Successivamente, attraverso la predisposizione di una complessa infrastruttura tecnica ed organizzativa, vengono poi trasformati in dati informatici e convogliati in flussi audio/video, messi quindi a disposizione di una fitta intelaiatura criminale, di una rete capillare di rivenditori ed utenti finali, dotati semplicemente di connessione internet domestica ed apparecchiature idonee alla ricezione (come l’ormai noto “Pezzotto”).

Schematicamente, l’organizzazione criminale si articola sui seguenti 4 livelli:

• Ad un primo livello vi è la stipulazione di abbonamenti regolari per l’acquisizione dei contenuti protetti da copyright e predisposizione e gestione delle infrastrutture tecniche necessarie alla ricezione dei segnali legittimi ed alla trasformazione del segnale video in segnale-dati (c.d. “sorgenti”).

• Ad un secondo livello vi è la preposizione e gestione delle infrastrutture tecniche necessarie alla ritrasmissione e diffusione dei segnali video su larga scala, attraverso l’acquisto di spazi informatici presso provider attestati in vari Paesi esteri. Con questo accorgimento, l’organizzazione criminale mira ad ostacolare le indagini, facendo leva sulla criptazione delle informazioni, sul “rimbalzo” delle tracce informatiche in diversi Paesi, e sulla altissima difficoltà tecnica per le diverse forze di polizia, legata anche alla complessità dell’infrastruttura tecnologica ed alla diversità dei sistemi legali presenti nei diversi Paesi (Olanda, Francia, Germania).

• Ad un terzo livello – vera particolarità della presente indagine e punto più avanzato delle investigazioni in tema di IPTV illegale – è stata rivelata la

presenza di un soggetto “centrale” per il complessivo sistema criminoso, la società di diritto bulgaro Xtream Codes Ltd., gestita dai due cittadini greci. Il ruolo ricoperto da detta Società è essenzialmente quello di mettere a disposizione dell’infrastruttura criminale i cosiddetti “PANNELLI”. Il pannello è un software di amministrazione che offre la possibilità di creare da zero il proprio servizio IPTV illegale, utilizzando un’interfaccia sicura finalizzata alla gestione dei contenuti (live stream, VOD, EPG, ecc.). E’ quindi possibile, attraverso detta Società, acquistare i pannelli sia in una versione-base, sia in una versione professionale più evoluta, che consente di porre in essere una sistema di “multilevel marketing”: in questo modo, chi acquista il servizio è non solo in grado di rivendere direttamente il segnale abusivo, ma anche di approntare una rete di rivenditori sotto di sé, trattenendo una percentuale dei ricavi

• Ad un quarto livello, opera infine una fitta rete di soggetti, molti dei quali ancora in corso di identificazione, dediti all’acquisto di pacchetti di contenuti ed alla rivendita dei servizi di IPTV illegale (i c.d. reseller), i quali si fanno carico di distribuire il prodotto, sia al cliente finale che ad ulteriori reseller minori.

Quello dell’IPTV illegale è un mondo criminale complesso ed assai insidioso, gestito dalla criminalità organizzata nazionale ed estera, della cui dimensione e pericolosità non sempre chi le utilizza è avveduto e la cui dimensione criminale effettiva è dettata soprattutto dall’utilizzo dei proventi verso diversificate modalità criminali direttamente lesive degli interessi dei cittadini.

Nel sentire comune si ritiene che in fondo fruire di un sistema pirata non è un crimine, al massimo si sottraggono pochi soldi ad un colosso della comunicazione. Ma se si guarda il fenomeno nella sua complessità, e non solo nel singolo utilizzo, ci si rende conto che nella realtà un intero sistema produttivo può essere messo in crisi. Le più recenti stime parlano infatti di danni per più di 800 milioni di euro.

Non tutti considerano inoltre che l’inserimento di uno strumento quale il “Pezzotto” posizionato all’interno delle nostre abitazioni, on line nella Wifi domestica, rappresenta l’introduzione di un potenziale “cavallo di troia” all’interno di un sistema informatico. Non si può escludere, infatti, la possibilità che questo tipo di apparecchiatura possa effettuare un’intrusione nei sistemi informatici connessi o che possa spiare le nostre azioni. Amministrato da remoto dai malfattori potrebbe consentire di operare sui vari sistemi domestici di gestire il sistema di video sorveglianza, l’antifurto se non addirittura la complessa domotica di un’abitazione.




Cambiamenti climatici: piena soddisfazione dell’ANBI per l’incontro con Ministra alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali

Piena soddisfazione per l’ampia disponibilità al confronto è espressa dall’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) dopo il primo incontro, che il Presidente, Francesco Vincenzi ed il Direttore Generale, Massimo Gargano, hanno avuto con la Ministra alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Teresa Bellanova.

E’ stato un colloquio improntato alla massima concretezza nell’interesse dei territori, per i quali la gestione dell’acqua è fattore determinante sia per la sicurezza idrogeologica che per l’uso irriguo, da cui dipende l’85% del “made in Italy” agroalimentare.

“Ringraziamo la neo Ministra per la sollecitudine nell’incontrarci, da cui ricaviamo rinnovata consapevolezza del ruolo ricoperto e delle responsabilità affidateci – commenta il Presidente di ANBI – Attualmente i Consorzi di bonifica ed irrigazione sono impegnati nella realizzazione di 75 interventi per migliorare la rete idraulica, finanziati nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale Nazionale, Piano Nazionale Invasi, Fondo Sviluppo e Coesione. Al contempo, hanno pronti altri 4300 progetti, che garantirebbero circa 50.000 posti di lavoro. Contiamo sulla sensibilità del nuovo Governo per proseguire l’azione in favore della prima necessità infrastrutturale del Paese: aumentare la resilienza dei territori ai cambiamenti climatici, gestendo l’estremizzazione degli eventi atmosferici, dalla siccità alle alluvioni.”




Coppa Rally di zona per la Sicilia: si scaldano i motori per la gara in Valle del Sosio

PALERMO – Si chiuderanno Venerdì le iscrizioni alla dodicesima edizione del Rally Valle del Sosio, gara che chiuderà la Coppa Rally di Zona. La manifestazione è organizzata dal Comune di Chiusa Sclafani e si disputerà sulle strade delle province di Palermo e Agrigento il 28 e 29 settembre prossimi.

Quando mancano due giorni alla chiusura delle iscrizioni, cresce l’attesa per il dodicesimo Rally Valle del Sosio, gara che chiude la prima fase della Coppa Rally di Zona per la Sicilia, viatico per i nomi che avranno accesso alla finale che si disputerà ad ottobre a Como. La manifestazione, in programma il 28 e 29 settembre, è organizzata dal comune di Chiusa Sclafani che opera in rete con le amministrazioni di Bisacquino, Giuliana, Villafranca Sicula, Burgio e Caltabellotta. Il tracciato interessa le province di Palermo e Agrigento.

Riproposta
anche quest’anno la formula delle tre speciali da ripetere tre volte con il
percorso che si snoda lungo il territorio attraversato dal fiume Sosio. I
concorrenti dovranno affrontare tre giri su una sorta di anello descritto dalle
prove di Sant’Anna che misura 6,4 chilometri, Caltabellotta 9,9 e San Carlo
6,48. Complessivamente gli equipaggi affronteranno 68,34 chilometri di prove e
172,50 di trasferimenti. Riordini e parchi assistenza saranno ospitati presso la
zona industriale di Chiusa Sclafani.

Le
verifiche tecniche e sportive dei mezzi in gara si terranno a Burgio nella
mattinata di sabato 28 settembre fino alle 12:30. Il complesso storico
monumentale della Badia, a Chiusa Sclafani, ospiterà la direzione gara, la sala
stampa e la segreteria. La gara prenderà il via la domenica mattina da
Bisacquino alle 8:00 in punto. Il vincitore verrà invece incoronato, come di
consueto in piazza Santa Rosalia a Chiusa Sclafani, nel tardo pomeriggio della
stessa giornata. Gli equipaggi avranno modo di provare le vetture nello shake
down che verrà allestito lungo un tratto della speciale di Sant’Anna.

Ancora
da attribuire il titolo di zona, diversi gli equipaggi che proveranno a giocarsi
le ultime chance per cercare di scalzare dalla vetta Carmelo Galipò e Tino
Pintaudi. I due messinesi saranno presenti a Chiusa Sclafani con la loro Skoda
Fabia R5. Il leader della classifica non avrà vita facile perché dovrà vedersela
con almeno altre tre vetture della stessa categoria. A voler cingersi il capo
con la corona d’alloro ci saranno, infatti, il reuccio di casa, Totò Parisi,
vincitore della scorsa edizione, il giovane Alessio Profeta e il pugliese Mauro
Santantonio. Questi i primi nomi che trapelano da un elenco di partecipanti che
non è ancora quello definitivo.

In
coda prenderà il via la terza edizione del Rally Valle del Sosio Historic
valevole per il Trofeo Rally di Zona. Molto interessanti i nomi che proveranno a
sfidare Claudio e Ciccio La Franca, vincitori della manifestazione lo scorso
anno con una Porsche 911 del terzo raggruppamento. Sempre con vetture della Casa
di Stoccarda hanno già garantito la loro presenza “Gordon”, Di Lorenzo e
Spinnato. Con una Bmw M3 sarà invece della partita il toscano Guarducci.

La
gara, dotata di un cospicuo montepremi, che verrà suddiviso tra tutti i
vincitori di classe, verrà diretta da Michele Vecchio che coordinerà più di 150
ufficiali di gara.




Roma, scatta il blitz antidroga sui ballatoi di via Giolitti

ROMA – E’ di 6 pusher arrestati il bilancio di una mirata attività antidroga scattata in via Giovanni Giolitti e che ha visto impegnati i Carabinieri della Compagnia Roma Piazza Dante. Sequestrate anche diverse decine di dosi di hashish e marijuana e identificati numerosi acquirenti, tutti segnalati all’Ufficio Territoriale del Governo di Roma, quali assuntori.

Sorvegliati speciali gli ormai tristemente famosi “ballatoi” ma anche la fitta rete di strade che dalla laterale della stazione Termini si inoltra verso il cuore dell’Esquilino.

In manette sono finiti 6 cittadini africani – tre del Gambia, uno del Senegal e due della Tunisia – di età compresa tra i 19 e 32 anni, tutti senza fissa dimora e già noti alle forze dell’ordine, sorpresi a spacciare in strada, avvicinando giovani e passanti.

Gli arrestati sono stati portati nelle varie caserme e trattenuti nelle camere di sicurezza in attesa del rito direttissimo.

Sono tutti accusati di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti. Solo un 22enne del Gambia, inoltre, è stato accusato anche di violenza, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale perché dopo essere stato fermato per aver ceduto dosi di hashish ad un cittadino peruviano, ha aggredito i Carabinieri con calci e pugni, spintonandoli violentemente fino a che non è stato definitivamente bloccato. I militari aggrediti hanno riportato lievi lesioni, guaribili in pochi giorni.

I Carabinieri della Compagnia Roma Piazza Dante hanno sequestrato tutta la droga rinvenuta in possesso ai pusher, unitamente al denaro, ritenuto provento delle loro attività illecite.




Giochi Olimpici Milano -Cortina 2026, Tagliente su pianificazione e gestione sicurezza: “Necessaria sinergia tra tutti i rappresentanti delle Istituzioni governative e sportive italiane ed estere”

Mancano ancora sette anni, ma le istituzioni chiamate ad organizzare i Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026, già si interrogano su quelle che potrebbero essere le criticità di un evento di tale portata.
Questo lo spirito con il quale l’Associazione Consiglieri regionali lombardi, in collaborazione con l’Ufficio di Presidenza di Palazzo Pirelli e Aiccre, ha organizzato al Pirellone sede del Consiglio regionale della Lombardia, il forum “Criticità e punti di forza di un’Olimpiade invernale”, con il supporto e la collaborazione di Forum Security e Itstime
Gli interventi, moderati magistralmente da Maria Grazia Santini presidente del Forum Security sono stati preceduti dai saluti del Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Alessandro Fermi e del Alessandro Patelli, segretario generale dell’Associazione consiglieri.
Dopo la relazione introduttiva del Prefetto Francesco Tagliente, già direttore dell’Ufficio Ordine Pubblico del Ministero e Responsabile della sicurezza generale per le Olimpiadi invernali di Torino 2006, sono intervenuti Riccardo De Corato, Assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia; Anna Scavuzzo, Vicesindaco e Assessore alla Sicurezza del Comune di Milano; Luigi Alverà, Vicesindaco del Comune di Cortina d’Ampezzo; Marco Lombardi, Direttore del Dipartimento di Sociologia dell’Università Cattolica di Milano; Edoardo Cavalieri d’Oro dei Vigili del fuoco di Milano; Andrea Zaccone, Responsabile della Protezione Civile in Regione Lombardia e il Primo dirigente della Polizia di Stato Fabrizio Fucili, dell’Ufficio Ordine Pubblico.
Al grande evento di Milano-Cortina, ha osservato Alessandro Patelli, “mancano ancora molti anni, ma un tema complesso come quello della gestione del rischio va affrontato per tempo e soprattutto non in una situazione di emergenza”.

Un incontro, quello di oggi, che “segna l’inizio di un percorso”, ha sottolineato Alessandro Fermi, perché, “vogliamo cogliere la grande sfida rappresentata dalle Olimpiadi invernali del 2026, partendo dalle esperienze del recente passato: i giochi di Torino del 2006 e l’Expo di Milano del 2015”. Sotto il profilo della sicurezza, ha ricordato il numero uno del Pirellone, “partiamo da successi straordinari, cui siamo arrivati grazie a una forte collaborazione fra Enti pubblici e Forze dell’Ordine e grazie all’ottimo lavoro dell’intelligence italiana, che pure in anni difficili, soprattutto a
causa del pericolo terrorismo, ha dato prova di grande efficienza e capacità nel saper prevenire e intervenire per tempo nei confronti di tutti i pericoli del caso”.
Secondo Fermi, è particolarmente utile iniziare già oggi a porre certe questioni, perché Milano-Cortina, “ha una peculiarità rispetto sia a Torino 2006 che ad Expo 2015, come ad esempio il fatto di svolgersi in un territorio particolarmente ampio, che prevede città di diverse dimensioni, montagne, ecc. In Italia – ha osservato – le grandi sfide le abbiamo sempre vinte. E pure questa volta – ha affermato – sapremo farlo, anche mettendo a frutto un modello virtuoso in materia di sicurezza. La Regione Lombardia – ha concluso Fermi – sarà un partner affidabile e come in passato, farà la sua parte mettendo a disposizione di questo grande obiettivo tutte le sue capacità.
Tra i modelli ai quali bisognerà ispirarsi nell’organizzazione della sicurezza dei Giochi del 2026, ci sono le Olimpiadi Invernali di Torino e soprattutto l’Esposizione Universale di Milano del 2015. “Expo è sicuramente uno dei nostri benchmark di riferimento, ma non solo perché il mondo è cambiato e con esso anche tutte le strategie per la sicurezza integrata – ha spiegato il vice sindaco di Milano Anna Scavuzzo –L’esperienza di Expo però ci dice che eventi che coinvolgono un territorio
così vasto e hanno un tasso di attenzione molto alto, hanno bisogno di tavoli integrati e l’alleanza è lo strumento con il quale dobbiamo affrontare situazioni così complesse”.
Parte dall’esperienza di Expo per cercare di capire quali saranno le spese necessarie alla sicurezza, anche l’assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia Riccardo De Corato: “Ancora non abbiamo quantificato una spesa per la gestione, ma guardando i dati del passato e prendendo spunto da Expo 2015, la cifra non potrà essere inferiore ai 6-7 milioni di euro. Oltre a pensare alle risorse però, bisognerà lavorare al più presto nella valutazione dei rischi, studiare una strategia di pianificazione e
creare una struttura organizzativa”.

Per Marco Lombardi, direttore del dipartimento di Sociologia e del centro di ricerca Itstime, Italian Team for Security, Terroristic Issues & Managing Emergencies, dell’Università Cattolica di Milano, è giusto “muoversi sulla linea degli eventi pregressi, sapendo però che i pericoli e le criticità non saranno mai gli stessi” e con la consapevolezza che “appuntamenti di questo tipo attirano il crimine”.

All’interno della rete della sicurezza “serve una pluralità di competenze e di idee nuove. Ed è importante pianificare subito con chiarezza la rete di comando e controllo”. E anche i cittadini, ha aggiunto, “vanno coinvolti perché sono consapevoli della minaccia e vanno messi al centro della risposta”.
Maria Grazia Santini, presidente di Forum Security e coordinatrice del forum, ha sottolineato che “il dispositivo di sicurezza deve essere implementato, perché si tratta di un evento veramente importante” e deve trattarsi di un “dispositivo integrato a cui partecipino soggetti pubblici e privati. Richiediamo inoltre la migliore tecnologia possibile, perché nel crescendo di complessità questa è necessari”.
Il primo dirigente delle Polizia di Stato Fabrizio Fucili dell’Ufficio Ordine pubblico ha fatto un apprezzatissimo intervento sull’attuale sistema di sicurezza per la gestione degli eventi di particolare rilievo in Italia.
Il Prefetto Francesco Tagliente ha sottolineato che “Il successo di un evento, grande o piccolo che sia, è strettamente legato alla capacità dell’organizzatore di mettere in campo una accurata pianificazione. La “buona organizzazione” si fonda su un “metodo” ben strutturato. Va da se che il primo step della fase di pianificazione è l’analisi: conoscenza dei luoghi, valutazione del contesto ambientale, dettagli organizzativi, obiettivi dell’iniziativa, percezione della comunità dell’evento ecc.
Messa a punto la pianificazione – ovvero la fase del governo all’evento – si guarda alla gestione. Anche qui il “metodo” rappresenta la via maestra: certezza della catena di comando, flusso delle informazioni verso la struttura organizzativa e capacità di prendere decisioni immediate diventa determinante.
Il concetto però non è quello di “un uomo solo al comando”; all’interno del processo decisionale va inserito il momento di condivisione, di analisi congiunta. Questo può accadere all’interno del centro per gestione dell’evento dove siedono tutti i rappresentanti delle varie funzioni in campo”.
Per Tagliente “eventi del genere sono talmente complessi che bisogna partire per tempo. E’ importante per ridurre le criticità che comunque ci saranno nella fase della gestione dell’evento”.

A Torino i Giochi, ha ricordato, “si sono svolti su 37 siti olimpici dislocati in 7 comuni, 80 delegazioni protette provenienti da 90 Paesi, 10 milioni di presenze con 40.000 ospiti stranieri di cui 2.300 rappresentanti CIO, Comitati Olimpici Nazionali e Federazioni, 2.500 atleti e 2.500 tecnici ed accompagnatori, 9.400 giornalisti tra carta stampata e televisione. E ancora 127 dignitari esteri tra Capi di Stato, Sovrani, Primi Ministri, ministri ed Alti Dignitari.
Un evento che per la gestione delle misure organizzative e di sicurezza ha richiesto l’impegno di 18.000 volontari, 15.000 operatori di polizia e 1.740 unita del Comitato organizzatore Toroc.
Complessivamente circa 35 mila operatori, chiamati ad operare su una vasta estensione territoriale in condizioni climatiche critiche con la conseguente esigenza di un equipaggiamento speciale da montagna, mezzi di trasporto idonei ai percorsi alpini, selezione del personale e addestramento specifico. Un teatro vasto con collegamenti stradali di lunga percorrenza e comunicazioni difficoltose”.
“La gestione nel lungo periodo – ha proseguito – ha comportato anche l’esigenza di mantenere alto il livello di attenzione per i 17 giorni consecutivi di attività e la rimodulazione continua dei servizi di vigilanza per la sicurezza dei circa 3.000 obiettivi sensibili sulla base della valutazione della minaccia.
Ed ancora la gestione di circa 400 pubbliche manifestazioni di rilievo che si sono tenute dal 10 al 26 febbraio 2006 compresa la partita di calcio ad elevato rischio giocata a Torino in concomitanza con la cerimonia di chiusura dei Giochi”.
“Lo scenario critico che si presentava alla vigilia dell’evento- ha detto ancora
Tagliente con un patrimonio di conoscenze nella gestione di grandi eventi anche da Questore di Firenze e di Roma e Prefetto di Pisa – spaziava dalla iniziale incertezza sulla catena di comando in tema di gestione della sicurezza, alla costituzione di differenti tavoli tecnici per la pianificazione dei dispositivi di sicurezza; dalla proliferazione di offerte tecnologiche da parte di società presentate da altri Paesi, al rischio della presenza di un numero eccessivo di addetti alla sicurezza armati al seguito dei dignitari esteri compreso il pericolo di alimentare allarme terrorismo da
parte di soggetti non informati, desiderosi di apparire a tutti i costi.
Uno scenario che ha richiesto una pianificazione finalizzata anche a provare a trasformare le potenziali criticità in punti di forza, alimentando lo spirito di squadra, creando le migliori condizioni per la sinergia e l’armonia tra tutti i rappresentanti delle Istituzioni governative e sportive italiane ed estere a vario titolo interessate alla pianificazione e gestione della sicurezza dell’evento”.

Per ribadire il pericolo dell’incertezza della catena di comando e mettere l’accento sul valore della squadra Tagliente ha voluto sottolineare che “Proprio per alimentare il concetto di “analisi e condivisione delle decisioni” espresso in premessa, è stato istituito un organo collegiale, il Centro Nazionale di Informazione sulle Olimpiadi (CNIO) anche per la raccolta di tutte le informazioni sulla valutazione della minaccia
c.d. criminale non solo terroristica, in perfetta armonia con le strutture esistenti; prevedere un triplo filtro – Servizi di Intelligence, CASA (Comitato di analisi strategica antiterrorismo) e CNIO – per la verifica della attendibilità delle informazioni concernenti possibili minacce di attentati terroristici; esaltare il ruolo delle istituzioni governative italiane nella gestione della sicurezza con il concorso, informativo e non operativo, delle forze di polizia di altri Paesi; ed ancora rendere protagonisti i gruppi di operatori specializzati nella pianificazione di differenti settori di attività: coordinamento centrale, pianificazione territoriale, logistica, operatività,
ecc.
Al Centro Nazionale di Informazione sulle Olimpiadi invernali di Torino 2006, è stato tra l’altro affidato il compito di rafforzare la catena di comando attraverso il supporto informativo al Questore (anello tecnico deputato al coordinamento delle risorse) e a rendere chiara la suddivisione delle responsabilità del Comitato organizzatore (TOROC) e degli organismi centrali e periferici del Ministero dell’Interno, senza sovrapposizioni con gli apparati dipartimentali ed i Centri di responsabilità territoriali”.
Passando poi a parlare della gestione della minaccia terroristica sempre attuale sui grandi eventi il prefetto ha messo in evidenza l’importanza del CNIO. “Una struttura idonea, se non a eliminare, almeno a ridurre al minimo, possibili allarmi sull’evento, generati da informazioni inserite nel circuito da soggetti estranei.
Un obiettivo raggiunto – ha detto – non solo grazie al continuo interscambio
informativo con il C.A.S.A e i Servizi di Intelligence dei paesi partecipanti attraverso la trasmissione in tempo reale di notizie fornite dagli ufficiali di Collegamento circa possibili progettualità terroristiche. Al CNIO arrivavano tutte le notizie ritenute d’interesse da parte di tutti gli ufficiali di collegamento appositamente designati per ciascuna componente (Dignitari, famiglie olimpiche, media e sponsor. Questo flusso continuo di informazioni consentiva focus informativi nel corso dell’evento calibrati
alle criticità emergenti e l’immediata trasmissione delle informazioni al Questore, Autorità responsabile della gestione dei servizi di ordine e sicurezza pubblica; Uno scambio continuo di informazioni che alimentava la finestra di dialogo continuo tra le Autorità di sicurezza e il Comitato organizzatore al fine di rilevare e immediatamente e risolvere, anche le criticità di natura organizzativa”.

Per evidenziare l’importanza del CNIO nelle relazioni con gli altri Paesi Tagliente ha ricordato che “Per le relazioni internazionali, i punti di forza erano rappresentati dalla esaltazione della cooperazione internazionale di polizia allargata agli Ufficiali di collegamento di 25 Paesi (UE – G8 – Paesi a rischio); dalla completa apertura con i partner internazionali nello scambio di informazioni; della fermezza nella gestione delle offerte di tecnologie da parte di società presentate da altri Paesi e nel rigetto di ogni tentativo di interferenza da parte di potenziali candidati a sentirsi protagonisti; nel rigoroso divieto di portare armi sul territorio nazionale da parte di
operatori di polizia interessati alla cooperazione di polizia e nella limitazione a sole due persone armate da parte degli addetti alla sicurezza delle delegazioni istituzionali estere compresi Capi di Stato e di Governo.
“In conclusione – ha detto il prefetto Tagliente con una punta di orgoglio – il CNIO è risultato uno strumento importante anche per gli ufficiali di collegamento dei paesi partecipanti e per il Comitato organizzatore. Un grande punto di forza che ha
contribuito a consentire all’Italia di riscuotere il plauso dei vertici delle istituzioni governative e sportive italiani e internazionali.
Non posso dimenticare – ha aggiunto – le parole dette alle agenzie di stampa dall’allora Ministro dell’Interno Pisanu: “Il modello italiano di gestione dei grandi eventi è stato all’altezza, suscitando l’ammirazione del direttore dell’Interpol, dell’ex sindaco di New York Rudolph Giuliani e di altri osservatori internazionali.
Rudolph Giuliani infatti per esprimere il suo appezzamento per il lavoro compiuto affermò che: L’Italia e Torino hanno avuto un grande successo, per quel che riguarda la sicurezza olimpica che “è un esempio perfetto di quello che dobbiamo fare in altre occasioni in cui esistono minacce anche di tipo terroristico”.
Il Prefetto Tagliente ha concluso mettendo l’accento sul valore della “SQUADRA” vero motore della gestione di situazioni complesse: “Il mio riconoscimento convinto – ha detto – va al mio vice e soprattutto amico, ora Questore, Roberto Massucci; all’allora Questore di Torino Rodolfo Poli; all’allora Prefetto Goffredo Sottile e vicario Giuseppe Forlani; all’allora Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri Angelo Agovino; al Colonnello Giuseppe Della Gala a tanti dirigenti della Polizia di
Stato come Giuseppe Petronzi, Silvia Burdese, Salvatore Sanna, Massimo Passariello, Fabio Germani
e a tutti gli altri preziosi protagonisti della riuscita dell’evento come l’allora sottosegretario Mario Pescante e Giovanni Pulice del Comitato organizzatore TOROC.