Cambiamenti climatici, in Calabria è emergenza siccità: interviene l’ANBI

È quello della diga di Farneto del Principe, nel comune calabrese di Roggiano Gravina, il primo bacino italiano, per il quale si denuncia lo stato di ingente siccità: lo fa il Consorzio di bonifica dei Bacini Settentrionale del Cosentino, che chiede, ai Ministeri competenti, l’immediata istituzione di un tavolo di crisi per la parte settentrionale e jonica della Calabria, nonché ogni utile provvedimento inerente una rimodulazione del Deflusso Minimo Vitale sul fiume Esaro, al fine di evitare pesanti ripercussioni sulle attività agricole, già bisognose di irrigazione per un’anomala siccità invernale.

La situazione d’emergenza è dovuta a precipitazioni piovose inferiori alle medie stagionali con conseguenti minori apporti fluviali, combinati a temperature invernali, insolitamente elevate nella Valle dell’Esaro.

È la stessa, anomala situazione, che si continua a registrare in Puglia (le riserve idriche sono praticamente dimezzate rispetto ad un anno fa: oggi 141,57 milioni di metri cubi; l’anno scorso, 280,01), Basilicata (riserve idriche diminuite del 30% circa: oggi 260,09 milioni di metri cubi, un anno fa 415,13), Sicilia (oggi 539,99 milioni di metri cubi, nel Febbraio 2019 erano 612,78).

Per quanto riguarda il Nord, l’Osservatorio ANBI sullo Stato delle Risorse Idriche segnala che il livello del lago di Como è sceso sotto lo zero idrometrico, rimanendo abbondantemente sotto le medie stagionali come il lago d’Iseo; situazione diametralmente opposta per i laghi Maggiore e di Garda.

Si conferma una situazione idrica “a macchia di leopardo” in Emilia-Romagna, dove alla carenza idrica dei fiumi Secchia e Savio fanno da contraltare le abbondanti portate del fiume Panaro e l’acqua trattenuta nei bacini piacentini del Molato e del Tidone.

Le portate del fiume Po restano sotto la media storica, ma superiori a quelle del Febbraio 2019; tale situazione è analoga a quella registrata per i principali fiumi piemontesi (Dora Baltea, Stura di Lanzo, Tanaro).

“L’evoluzione meteo delle prossime settimane sarà determinante – commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e della Acque Irrigue (ANBI) – ma è evidente che aumentano le preoccupazioni per la prossima stagione irrigua, stante anche l’attuale insufficienza di invasi a servizio delle necessità idriche delle campagne.”

“Ci attiveremo – conclude il Direttore Generale di ANBI, Massimo Gargano – per dare risposta alle legittime preoccupazioni degli agricoltori calabresi, così come, senza inutili allarmismi, continuiamo a monitorare lo stato delle risorse idriche del Paese, chiedendo alle Autorità di Bacino Distrettuale di avviare le necessarie concertazioni per programmare la gestione di possibili situazioni di crisi idrica.”




Bologna, giochi erotici sul web: operaio vittima di minacce ed estorsioni

BOLOGNA – Minacce ed estorsione in danno di un cittadino nel bolognese da parte di tre soggetti di origine milanese, due uomini e una donna. Carcere per un uomo e una donna (peraltro già detenuti) mentre, per il terzo soggetto, obbligo di presentazione giornaliera alla Polizia Giudiziaria. I provvedimenti sono stati emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, Dott. Alberto Gamberini, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, Procuratore della Repubblica, Dott. Giuseppe Amato e Sostituto Procuratore, Dott. Domenico Ambrosino.

Un operaio del bolognese, durante un gioco erotico con una donna contattata su un noto sito web di incontri, è rimasto vittima di intimidazioni ed estorsioni nel momento in cui ha deciso di non voler più continuare la “trattativa” che avrebbe dovuto, poi, concludersi con un incontro personale.

Al rifiuto dell’uomo, la donna, che in precedenza aveva ottenuto il suo numero di cellulare, lo ha contattato intimandogli di versare, su una carta “Postepay”, la somma di 150 euro, sotto minaccia di divulgare pubblicamente la cosa, qualora non avesse ottemperato.

L’uomo, intimidito, ha soddisfatto la richiesta della donna e ha, subito dopo, bloccato la sua utenza. Ma la cosa non è servita a molto. Dopo poco, sull’utenza cellulare della vittima, sono cominciati ad arrivare una serie di messaggi vocali “Whatsapp” che gli intimavano una serie di pagamenti da eseguire con le stesse modalità, queste volte, però, da un numero sconosciuto e da una voce maschile che gli prospettava del male fisico qualora non avesse soddisfatto le richieste. Uno, due, tre, quattro, cinque pagamenti; fino alla somma totale di 1.050 euro. Il pomeriggio del giorno successivo, l’uomo, esausto e spaventato, ha deciso di raccontare tutto ai Carabinieri e affidarsi allo Stato per mettere la parola fine ad ore di prostrazione psicologica e angoscia.

Sono stati i Carabinieri della Stazione di Budrio (BO) a raccogliere la denuncia della vittima. Con l’ausilio dei militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Molinella (BO), sotto la guida e la direzione della Procura della Repubblica di Bologna, hanno espletato le attività investigative, sviluppando i dati relativi alle anagrafiche delle utenze e delle intestazioni utilizzate nell’azione criminosa. Ciò ha consentito di ricostruire il modus operandi dei malfattori e di disvelarne le identità, nonché di scoprire che gli stessi si erano già resi autori di un altro crimine analogo, a danno – addirittura! – di un disabile.

Il fulcro delle attività criminose era costituito dalla donna B. G., cl. ‘89, nullafacente, pregiudicata e attualmente detenuta presso il carcere di Bollate (MI): era lei che adescava le vittime. Dal ricatto con minaccia di divulgazione – temine tecnico “Sextorsion”, da cui prende il nome l’indagine – si passava poi alle maniere forti, con la minaccia di male fisico; di questo se ne occupava V. S., cl. ’88, anche lui nullafacente, pluripregiudicato e attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Busto Arsizio (VA) per reati estorsivi. Di incassare il denaro, invece, si preoccupava P. J. J., cl. ’97, nullafacente, con precedenti di polizia. Tutti italiani. Un’azione da professionisti, insomma. Ma i primi due hanno dovuto fare i conti con le due misure di custodia cautelare in carcere; il terzo con quella di obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria; oltre al processo che li aspetta.




Reggio Calabria, maxi operazione della Polizia di Stato: arrestati 65 capi storici della ‘ndrangheta

REGGIO CALABRIA – Vasta operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, finalizzata all’esecuzione di 65 ordinanze di custodia cautelare, di cui 53 in carcere e 12 agli arresti domiciliari, emesse nei confronti dei capi storici, elementi di vertice e affiliati di una pericolosa locale di ‘ndrangheta operante a Sant’Eufemia d’Aspromonte [RC] – funzionalmente dipendente dalla potente cosca ALVARO imperante a Sinopoli [RC] San Procopio [RC], Cosoleto [RC], Delianuova [RC] e zone limitrofe – ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, diversi reati in materia di armi e di sostanze stupefacenti, estorsioni, favoreggiamento reale, violenza privata, violazioni in materia elettorale, aggravati dal ricorso al metodo mafioso e dalla finalità di aver agevolato la ‘ndrangheta, nonché di scambio elettorale politico mafioso.

Gli investigatori della Squadra Mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di P.S. di Palmi [RC], con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, coadiuvati dagli operatori dei Reparti Prevenzione Crimine e di diverse Squadre Mobili del Centro e Nord Italia, stanno eseguendo anche numerose perquisizioni. Impiegati circa 600 agenti della Polizia di Stato.




Anguillara Sabazia, Stronati: “La città necessita di un cambiamento. Questo non avviene da solo, tanto meno sui social network”

di Enrico Stronati

A luglio dello scorso anno ho deciso di allontanarmi dai social network, stanco di leggere (troppe) inutili polemiche, annoiato dalle bufale, dai qualunquismi e dai post sciocchi scritti ad arte per mietere i like delle menti scialbe.

Ma é indubbio che essi siano strumenti potenti e diffusi, tant’è che ormai a loro é affidato il compito di disseminare informazioni, allarmi, sondaggi.

Obtorto collo, quindi, con essi ci si deve confrontare se si vuole diffondere la propria idea, la propria azienda, le proprie opinioni.

Vengono sovente chiamati “piazze virtuali” (Facebook in particolare).

E proprio nelle piazze, quelle fatte di mattoni, qualche anno fa, era possibile osservare gruppi di persone che confabulavano in vista delle elezioni.

Anche in quelle “virtuali” si assiste a discussioni, proposte, suggerimenti in vista delle prossime (imminenti?) elezioni.

Ma su queste piazze, poi, si raggiunge un accordo?

Si concretizzano le parole?

Si arriva a un compromesso?

Sfogliando le pagine dove si parla di Anguillara é un susseguirsi di proclami, di proposte, di consigli, di strategie. Esiste un vero e proprio “mondo parallelo” con precisi ruoli, cariche, disposizioni, condanne.

Ma c’è speranza che tutto il fervore e la passione con cui vengono discussi i temi caldi del paese, possano convergere in una proposta concreta?

C’è la possibilità di trasformare quel senso di attaccamento al paese “puro e vergine” in una offerta elettorale che possa chiudere con gli schemi stantii del passato che stanno affiorando giorno per giorno?

C’è qualcuno che voglia proporsi per dare un senso alla nostra piazza virtuale?

Perché sedersi davanti ad un monitor e una tastiera per comporre una formula verbale appassionata con cui dire la cosa giusta, é molto bello e macina “Mi piace” a raffica.

Ma a nulla serve. Anzi!

Se nessuno si assume la responsabilità di portare il buono della piazza virtuale nel mondo reale per amministrare applicando quanto professato e applaudito, direi che é persino deleterio. Perché instilla il dubbio che tutto il resto sia sbagliato (la pratica è meno affascinante della teoria perché non ha come alleato la fantasia).

Dunque, chi va oltre i “like”?

Chi va oltre il “sarebbe bello”?

Chi dimostra di non fare semplicemente teoria?

Chi esce dal digitale e si sporca le mani nel mondo reale?

Anguillara necessita di un cambiamento, questo non avviene da solo, tanto meno sui social network.




Prevenzione Coronavirus, il Sindaco di Bologna Virginio Merola istituisce un gruppo di lavoro con assessori e tecnici

BOLOGNA – Il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha deciso di istituire un gruppo di lavoro per monitorare la situazione legata alla diffusione del coronavirus e seguirne l’evoluzione, dopo i casi accertati in Lombardia e Veneto, pur in assenza di contagi nel territorio del Comune di Bologna e in generale in Emilia-Romagna.

Il gruppo di lavoro sarà in seno alla Direzione Generale del Comune e sarà composto da assessori e tecnici. Lavorerà a stretto contatto con le altre istituzioni del territorio, a cominciare dalla Regione Emilia-Romagna e dall’Azienda Usl di Bologna che ha recepito l’ordinanza del Ministero della Salute, emanata ieri, venerdì 21 febbraio, con le misure preventive per contrastare l’epidemia di Covid-19.

L’ordinanza è rivolta a tutte le persone che negli ultimi 14 giorni hanno fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall’epidemia, come identificate dall’Oms: per queste persone l’autorità sanitaria territorialmente competente provvede all’adozione della misura della permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva, oppure di misure alternative ugualmente efficaci. Chi è rientrato dalle aree della Cina interessate dall’epidemia deve comunicarlo al Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda Usl di Bologna. Nell’ordinanza si ribadisce inoltre che i soggetti che presentano sintomi collegabili al coronavirus non si devono rivolgere spontaneamente a strutture sanitarie, per evitare possibili contagi, ma contattare il proprio medico di medicina generale o, in caso di emergenza, il numero 118.

L’Istituto Superiore di Sanità e ministero della Salute in collaborazione con le Regioni, gli ordini professionali e le società scientifiche hanno definito un decalogo comportamentale (in allegato) per affrontare il rischio di contagio da coronavirus. Si tratta di semplici misure che ogni cittadino è tenuto a rispettare per contribuire a salvaguardare la propria incolumità e quella degli altri cittadini.

Oltre ad indicare i principali sintomi della malattia (da non confondersi con una banale influenza) nel decalogo si va dalle raccomandazioni basilari di igiene come lavarsi spesso le mani, non toccarsi occhi e mani, evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute, coprirsi bocca e naso in caso di starnuti e colpi di tosse, fino alla pulizia delle superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol.

Altre indicazioni di tipo sanitario riguardano la raccomandazione a non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico. E ancora: utilizzo della mascherina solo se si è sospetti di essere malati o si assistono persone malate. Infine, il decalogo ricorda che i prodotti made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi e gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus.




Sciacca, bimbo cade dal carro allegorico e muore

SCIACCA (AG) – Un bambino di 4 anni è morto ieri sera cadendo da uno dei carri allegorici che sfilavano per le vie di Sciacca (Ag) uno dei comuni siciliani dove questa ricorrenza è più sentita.

La manifestazione è stata annullata

Secondo una prima ricostruzione il bimbo è stato messo sul carro che era fermo ma appena il trattorista si è messo in movimento il bambino è caduto per terra sbattendo la testa. E’ stato subito portato in ospedale ma non c’è stato nulla da fare.




A “Ci vediamo a via Veneto” Virginia Scialò. Da Roma a Milano “effetti speciali” per realizzare il sogno di diventare truccatrice per il cinema

Virginia Scialò, una ragazza di 20 anni con la passione per gli effetti speciali nel cinema. E stando alle immagini postate su Facebook e Instagram, relative i suoi lavori di “make up” ha sicuramente tanto talento da vendere.

Virginia sarà ospite del format “Ci vediamo a via Veneto” condotto da Chiara Rai sabato 22 febbraio dove dall’esclusiva location dell’Harry’s Bar di via Veneto racconterà quello che è stato il suo percorso didattico e professionale fino ad oggi e il perché della scelta di fare la pendolare settimanalmente tra Roma e Milano.

Dopo aver frequentato l’Istituto Cine Tv Roberto Rossellini di Roma, un’eccellenza italiana per quanto riguarda l’audiovisivo, dove ha poi conseguito la maturità, oggi fa la spola settimanalmente tra la Capitale e Milano dove frequenta la prestigiosa Mba Making Beauty Academy, scuola di trucco del Fashion e dello Spettacolo. Il suo sogno? Diventare truccatrice per il cinema nel settore degli effetti speciali.




Equiparare i medici ai pubblici ufficiali: la proposta di Fratelli d’Italia contro il fenomeno delle aggressioni agli operatori del settore sanitario

“Difendiamo chi difende la nostra salute”. – “Contrasto alla violenza sui camici bianchi – Misure a supporto, dal Parlamento alle Regioni” questo il titolo della conferenza stampa di mercoledì scorso presso la Sala “Caduti di Nassirya” al Senato organizzata dal Dipartimento Professioni di FDI, grazie all’instancabile lavoro della Responsabile Nazionale del Dipartimento la Dott.ssa Marta Schifone. Sono intervenuti il Dott. Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCEO), il Dott. Silvestro Scotti, Segretario Generale Nazionale della Federazione italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG), il Dott. Tonino Aceti, portavoce Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI). A portare i saluti ed il sostegno del partito l’On. Francesco Lollobrigida, Presidente dei Deputati di Fratelli d’Italia, e la Sen. Isabella Rauti, Vice Presidente dei Senatori di Fratelli d’Italia.

Giorgia Meloni: “Equiparare i medici ai pubblici ufficiali”

“La nostra non è una iniziativa estemporanea ma è il frutto di un lungo lavoro. – Ha detto la leader di FdI – Sono oltre 3mila l’anno – ha proseguito – i casi stimati di aggressioni a danno dei medici e degli operatori del nostro sistema sanitario ed è un dilagare di fatti di violenza che incide pesantemente sulla qualità del nostro servizio sanitario. Per questo Fratelli d’Italia lavora da tempo sia a livello nazionale per equiparare i medici ai pubblici ufficiali, sia a livello regionale per iniziative come le telecamere che possano mettere in sicurezza i medici per migliorare le condizioni del nostro servizio sanitario e per rendere più facile la vita a chi dedica la propria esistenza a salvare quella degli altri. Il nostro vuole essere il tentativo di disegnare una società nella quale vi sia rispetto per chi si sacrifica e per chi lavora, nella quale ci sia una educazione culturale a comprendere le tante occasioni in cui in Italia si pensa di alzare la voce e si finisce con farsi male, tutti. Quindi cerchiamo di migliorare le condizioni del nostro sistema sanitario che, è sì considerato uno dei migliori del mondo, ma secondo me può parecchio migliorare”.

Francesco Lollobrigida: “Medici e infermieri spesso subiscono aggressioni, sempre più violente”

“Oggi con Giorgia Meloni e numerosi esponenti di associazioni di categoria abbiamo presentato le iniziative di FdI a tutela dei camici bianchi: medici e infermieri che troppo spesso subiscono aggressioni, sempre più violente, durante l’esercizio del loro lavoro. – Ha dichiarato Francesco Lollobrigida, Presidente dei Deputati di Fratelli d’Italia – Abbiamo presentato in Parlamento – ha proseguito Lollobrigida – e nei consigli regionali una mozione per conferire loro lo status di pubblico ufficiale affinché possano essere maggiormente tutelati. Un grazie a tutte le associazioni di medici ed operatori sanitari che ci hanno fornito gli elementi necessari alla stesura di questo atto, e un grazie al Dipartimento Professioni di FdI che ha consentito di tradurre in azioni concrete le loro istanze.”

Marta Schifone: “Un tema di sicurezza che abbiamo portato avanti in tutte le Regioni”

“Non si possono lasciare in prima fila da soli gli operatori e i professionisti della sanità – ha detto Marta Schifone Responsabile Nazionale del Dipartimento Professioni di FdI – è un tema di sicurezza – ha proseguito Schifone – che abbiamo portato avanti in tutte le Regioni con i nostri consiglieri in un gioco di squadra molto efficace. L’impegno parlamentare di riconoscimento dello status di pubblico ufficiale per il personale sanitario non si sarebbe potuto tradurre in una azione efficace senza la adesioni dei nostri gruppi consiliari regionali e le presentazioni delle nostre mozioni. Le Regioni ci sono e siamo in grado di coinvolgere tutta la classe dirigente sui temi su cui il nostro partito detta la linea”.

Roberto Cuccioletta: “Fratelli d’Italia si schiera da sempre a fianco dei professionisti”

“Non posso non complimentarmi con la nostra responsabile nazionale Marta Schifone per la riuscitissima ed importantissima iniziativa. – Ha dichiarato Roberto Cuccioletta Coordinatore Regionale del Dipartimento Professioni di FdI – Le professioni mediche – ha proseguito Cuccioletta – rappresentano uno dei settori più importanti e delicati del mondo professionale e merita tutta la nostra attenzione. Mentre il governo di sinistra ragiona su come vessare ancora di più chi lavora e chi produce, Fratelli d’Italia si schiera da sempre a fianco dei professionisti e la conferenza stampa di oggi ne è la conferma. Il mondo delle professioni è una realtà fondamentale per l’economia italiana, oggi in grande sofferenza, che invece FdI vuole difendere. Crediamo che uno stato giusto si debba occupare di chi ha studiato e lavora piuttosto che di dare la paghetta a chi sta a casa senza fare niente. Nei prossimi giorni altre importanti iniziative che coinvolgono il mondo professionale saranno avviate su tutto il territorio regionale. Grazie quindi al nostro Dipartimento, ai nostri Deputati, ai nostri Senatori e consiglieri regionali così attenti a darci il loro costante supporto.”




Noodles, il nuovo video del Colle der Fomento backstory del film “La Partita”

Online da venerdì 21 febbraio il video di Noodles, il terzo estratto dall’ultimo album del Colle der Fomento Adversus che è stato scelto come prequel del nuovo film La Partita di Francesco Carnesecchi con Francesco Pannofino, dal 27 febbraio al cinema grazie a Zenit Distribution.

Il videoclip nasce come una backstory dell’opera prima di Carnesecchi, che ancora prima della proiezione nelle sale vuole raccontare gli antefatti alla base della sceneggiatura del lungometraggio.

https://youtu.be/PxMfWEj1Kkk%MCEPASTEBIN%

Nel video realizzato dallo stesso Carnesecchi assieme a Daniele Guardia, compare gran parte del cast del film, dove gli attori protagonisti Alberto Di Stasio (Italo) e Alberto Mariani (il figlio Leo) si trovano al centro di un tragico evento che attraverserà tutta la narrazione de La Partita.

Il playback di Masito e Danno s’inserisce nelle immagini che richiamano l’atmosfera drammatica del film, con un cameo di DJ Baro e DJ Craim. Le rime e i beat si mescolano con le scene drammatiche che rivelano l’antefatto che ha dato inizio alla storia, dove tutti personaggi sono legati da un filo che unisce il calcio, storie di vita e criminalità. Il brano è poi legato al mondo cinematografico anche per il titolo Noodles, dedicato proprio al personaggio interpretato da Robert De Niro nel cult movie “C’era una volta in America”, e non solo. Nelle immagini del videoclip è presente anche una chicca per i cinefili: la fedele riproduzione dell’epitaffio presente nel film recante la frase “Erected to their everlasting memory by their friend and brother David Aaronson ‘Noodles’ 1967”.

Il brano Noodles è inoltre presente nella colonna sonora de La Partita, durante i titoli di coda.




Napoli, scandalo all’Accademia di Belle Arti: si indaga per presunta violenza sessuale

NAPOLI – “Mandami la tua foto nuda, altrimenti ti boccio all’esame”. Scandalo all’Accademia di Belle Arti di Napoli per le accuse di alcune studentesse ad un noto professore e regista cinematografico partenopeo. Il noto regista – molto conosciuto a Napoli – si è poi dimesso per la gogna mediatica degli ultimi giorni, dopo che una delle vittime ha reso noto di essere stata molestata dal docente.

E ieri sono scattati i primi interrogatori alla Procura di Napoli sulla presunta violenza sessuale denunciata dalla studentessa di 20 anni dell’Accademia delle Belle Arti ai carabinieri con la conseguente apertura di un fascicolo da parte della magistratura partenopea che ha iscritto nel registro degli indagati il professore per il quale si ipotizza il reato di violenza sessuale.

Sempre ieri mattina il sostituto procuratore Cristina Curatoli ha ascoltato tre giovani studentesse come persone informate dei fatti. Previste per il prossimo 6 marzo, poi, le acquisizioni di tutti i dati sensibili come foto, video, conversazioni, anche via chat e social degli smartphone di tutte le parti in causa. Ascoltati, sempre ieri, i legali del professore indagato, gli avvocati Maurizio Sica e Lucilla Longone.

Il docente indagato, al fine di dimostrare la propria estraneità ai fatti che gli vengono contestati, ha consegnato spontaneamente, attraverso i suoi legali, i tabulati delle conversazioni intercorse con la studentessa.

La prestigiosa Accademia di belle arti di Napoli è uno dei simboli del capoluogo campano ubicata a Via Santa Maria di Costantinopoli, storica strada costruita nel XVI secolo ed era un luogo ricco di storia e di magia e conservava ancora un’aura fino a poco tempo fa. E qualora i fatti contestati al professore dovessero trovare delle conferme da parte degli inquirenti sorgerebbe spontanea la domanda: ma i professori non dovrebbero essere docenti-maestri di vita e non viceversa?

L’Accademia istituita nel 1752 da Carlo III di Borbone, vanta una lunga tradizione, per anni ha dato le basi a professionisti della creazione adesso ha i riflettori puntati dalla Procura di Napoli per molestie, ricatti e proteste contro le violenze.

E sempre qualora i fatti venissero confermati risulterebbero quantomeno fuori luogo alcune dichiarazioni fatte a testate giornalistiche da parte di personaggi all’interno dell’Istituto che hanno affermato: ”L’Accademia di Belle arti di Napoli ha perso un ottimo elemento”. E questi stessi personaggi, qualora le accuse trovassero conferma, sono pronti a dichiarare il contrario?

La prestigiosa Accademia di belle arti di Napoli è uno dei simboli del capoluogo campano ubicata in via Santa Maria di Costantinopoli, storica strada costruita nel XVI secolo, un luogo ricco di storia e di magia che conservava ancora un’aura fino a poco tempo fa. La storica strada insieme all’Accademia è una delle tappe da visitare più belle per artisti e amanti dell’arte.




Associazioni matrioska, come fermarle e come stanarle – 1° video puntata

di Cristiana Zarneri

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