La “mamma di Pontida” nel mirino degli haters. Sara De Ceglia: “Resto la mamma di Greta e la gogna mediatica non mi ferma”

Abbiamo intervistato Sara de Ceglia, presidente dell’associazione #bambinistrappati, ora bersagliata sui vari social da molte persone spesso facenti parte di altre associazioni , bersagliata in maniera pesante tanto di poter arrivare a dire che è vittima di cyberbullismo.
Prima di iniziare l’intervista, la signora De Ceglia ci tiene a chiedere pubblicamente scusa al Sig. Feniello, padre del ragazzo morto nella tragedia di Rigopiano, in merito alla raccolta fondi dal lei avviata e poi interrotta, per aiutare, a sua insaputa e contro il suo volere, una raccolta fondi per aiutarlo a pagare una multa assolutamente ingiusta che gli fu notificata quando depositò dei fiori sul luogo della tragedia varcando i limiti prestabiliti dalle forze dell’ordine.

Sara de Ceglia ci dice: “Anzitutto chiedo scusa al signor Feniello, il mio è stato uno scivolone, un errore umano fatto in assoluta buona fede. Non era mia intenzione in alcun modo offenderlo tanto meno offendere la memoria del figlio.”

Ma passiamo a ciò che da un lungo periodo a questa parte ha messo la signora De Ceglia nel mirino degli haters che non si sono risparmiati la qualunque, arrivando ad apostrofarla con appellativi tipo “il mostro di Lomazzo”, “ la merda di Lomazzo” , “la ruba bambini etc” e le chiediamo come ci si senta ad essere bersagliata in questo modo e se , tutto questo odio pubblico abbia influito sulla sua vita anche quotidiana. Ci risponde: “Questa guerra mediatica mi annichilisce, ogni tanto scivolo e tiro fuori la mia rabbia perché sto subendo un’ingiustizia plateale. Il web è in mano a tutti e tutti dicono la qualunque poi, mi chiedo , come mai per fb insultare pesantemente qualcuno non sia una violazione degli standard, violazione che, a volte, vale per cose ben meno gravi”. E continua “ Queste persone, forti della loro verità si arrogano il diritto di ferire profondamente e pubblicamente e io dico loro che non si può combattere un reato con un altro reato. E’ una campagna diffamatoria indegna, con incitazione all’odio! E ricordo loro che i processi si svolgono nelle aule di un tribunale e non sui social.”
Ma quanto tutto ciò ha cambiato la sua vita? “ Ho paura ma non mi faccio intimidire ne vincere dalla paura stessa, certamente tutta questa situazione mi sta portando a cambiare casa e presto andrò via da Lomazzo. Anche perché è incitazione all’odio”.

Prosegue sottolineando che il palco di Pontida le ha portato una notorietà improvvisa che ha scatenato l’accanimento di alcune persone buttandola nella gogna mediatica.
Signora de Ceglia si dice che lei chieda 20 euro alle persone che vogliono farsi intervistare dalla sua Associazione, è vero? “Ribadisco che nessuna delle persone da me intervistate in merito alle loro vicende mi ha mai pagato nulla! Io chiedo solo 20 euro di quota associativa e, tra l’altro, finora ho raccolto poco. Con questi 20 euro offro delle valutazioni legali, badi bene mi specifica, i legali che suggerisco non sono interni all’associazione in quanto i casi che aiutiamo sono sparsi in tutta Italia e quindi cerco sempre di trovarli nelle zone limitrofe di chi ha bisogno. Aggiungo, inoltre, che spesso sono le persone stesse a chiedermi visibilità mediatica”.

Signora Sara un’ultima domanda, come mai il papà di Greta sembra essere sparito nel nulla e non ha mai lasciato nessuna dichiarazione? “Lei non può capire quello che ho subito a causa sua, voleva addirittura farmi fare ex art 330 e levarmi la patria potestà, in realtà solo per dimostrare a qualcuno che avrebbe cancellato con un colpo di spugna il suo passato. Il 16 marzo ci sarà un incontro di Greta con i servizi sociali per approfondire la questione col padre ed iniziare incontri protetti solo ed esclusivamente fra Greta e il papà. A Natale ho portato Greta in visita dalla famiglia paterna (con la quale sia io che la bambina abbiamo buoni rapporti) proprio in modo che potessero incontrarsi ma, il padre, sembrerebbe che non si sia trattenuto molto tempo con la bambina. Sono, però, contenta che Greta coltivi il bel rapporto con gli zii e i cugini”.
Conclude dicendo: “Ci tengo a ribadire che non sono un esponente politico ne un esponente della Chiesa, sono un essere umano. Non me la prendo con i deboli e questa diffamazione a mezzo social fa male sia perché non comprovata ma solo insinuata, ma anche per le bassezze di cui si è dimostrata capace la gente che sta muovendo tutto questo tirando le fila di schiere di haters. Dico loro che, mentre loro sprecano tempo ad odiarmi, io proseguo con forza a combattere una dura battaglia”. Cristiana Zarneri




Lazio, crescono i contagi Coronavirus: Pomezia, Fiumicino, Spinaceto, Capannelle

Nel Lazio la situazione dei contagi non è buona, Ci sono nuovi casi ogni giorni. Oggi si è saputo del padre dello studente a Pomezia, mentre il caso del poliziotto del commissariato di Spinaceto non è connesso alla famiglia di Isola Sacra, nel Comune di Fiumicino, ricoverata da venerdì allo Spallanzani, dopo che la donna aveva viaggiato ad Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo.
Il poliziotto che ha rapporti quotidiani con i cittadini e dunque potrebbe avere incontrato molte persone.

Nella struttura della polizia a Spinaceto gravitano una settantina di agenti e funzionari. La Questura di Roma ha attivato una serie di verifiche, mentre quasi certamente sarà svolta una bonifica degli ambienti a Spinaceto. Ora si tratterà di capire se il commissariato di Spinaceto dovrà essere chiuso.

Ieri i medici che fanno parte della task force della Regione sono stati in via dei Caduti nella guerra di Liberazione, nella palazzina dove c’è la sede del commissariato per cominciare le verifiche e le indagini sui contatti dell’uomo. Al Policlinico Gemelli, dove il 50enne è stato ricoverato con una polmonite, le precauzioni previste in queste casi dovrebbero avere contrastato la diffusione del virus, ma comunque il passaggio in un ospedale di un caso non conclamato di Covid-19 rappresenta sempre una incognita. Le sue condizioni al momento non destano preoccupazioni mentre i medici hanno avviato i controlli anche sui familiari dell’agente.
Con quest’ultimo caso, se anche l’ultimo test dovesse confermare la positività al Covid19, diventeranno quattro i pazienti ricoverati allo Spallanzani con questo tipo di patologia.

Per la famiglia di Fiumicino (moglie, marito e figlia di 10 anni) il bollettino dell’Istituto nazionale malattie infettive di ieri mattina ha confermato che le condizioni di salute sono buone.

A Roma si sta affrontando un altro caso delicato, quello delle Scuole Centrali Antincendi di Capannelle, dove un allievo di 25 anni, al suo ritorno in Umbria, è risultato positivo al virus.

Nella struttura si è svolto un sopralluogo dei medici dello Spallanzani, dopo la segnalazione del servizio sanitario della Regione Umbria secondo il protocollo stabilito dal ministero della Salute. L’allievo era risultato positivo al primo tampone venerdì scorso e aveva lasciato le Scuole una settimana prima, con i sintomi emersi successivamente. Quattro altri allievi, che avevano viaggiato con il ragazzo, sono in isolamento nella caserma, mentre è stato eseguito a un tampone a uno degli altri 152 per il quale si attende l’esito. Bisogna capire se il giovane ternano è stato contagiato in Umbria o se tutto è cominciato in caserma.




Ai Castelli Romani arriva “Come Back Home”: la nuova App per la sicurezza dei ragazzi

ALBANO LAZIALE (RM) – “Come Back Home” è il nome della nuova app ideata per i ragazzi che vivono nella periferia di Roma e ai Castelli Romani di prenotare nel weekend un Autobus con servizio di sicurezza incluso che li accompagnerà da un luogo di ritrovo ad una discoteca interna al perimetro di Roma.

A idearla Matteo Quattrocchi un giovane ventunenne di Albano Laziale che ha deciso di diventare imprenditore proprio nel suo territorio attraverso questa app.

Sull’app i giovani da 16 anni in su potranno scegliere a
quale serata partecipare e sempre tramite l’applicazione, i genitori potranno
pagare il servizio di trasporto in una somma che rientra nei 10 euro.

Lo scopo dell’app è anche quello di permettere ai ragazzi,
minorenni e non, di muoversi in estrema sicurezza evitando così drammatici
incidenti autostradali che le cronache quotidianamente ci riportano.

Matteo per dar vita a questa idea, maturata 5 anni fa con degli amici, ha deciso di rivolgersi ad un giovane dell’Università di Bologna della facoltà di ingegneria informatica, Angelo Affatati, il quale a creato l’app con un team di colleghi.




Roma, al teatro “Tirso de Molina” arriva lo spettacolo “Nozze di Coccio”

ROMA – Come festeggiare 25 anni di carriera insieme? Pablo e Pedro, la coppia storica della comicità italiana che abbiamo imparato a conoscere a Zelig, lo faranno tramite un divertente spettacolo teatrale, dal 4 marzo al 5 aprile al teatro “Tirso de Molina” di Roma insieme a Francesca Nunzi e Carlotta Rondana. Ma non saranno soli, sul palco anche Enrico Ottaviano e Marco Todisco.

Lo spettacolo intitolato “Nozze di Coccio” vede l’amicizia storica dei protagonisti Fabrizio Nardi e Nico Di Renzo forse incrinarsi sotto le mille inaspettate conseguenze di un annuncio di matrimonio.

Lo spettacolo, ricco di colpi di scena, di pure ironia e buonumore ma anche di comprovate tecniche teatrali, svelerà il finale: la rottura dell’amicizia o un lieto fine?




“Ci vediamo a via Veneto” il prefetto Francesco Tagliente e il suo ruolo nell’associazione Nazionale Insigniti al Merito della Repubblica (ANCRI)

Il Prefetto Francesco Tagliente, già Questore di Roma e Firenze ospite a “Ci vediamo a via Veneto” la trasmissione del sabato pomeriggio condotta dalla giornalista Chiara Rai in diretta dall’Harry’s Bar di via Veneto.

Tema dell’intervista il ruolo del Prefetto all’interno dell’Associazione Nazionale Insigniti al Merito della Repubblica (ANCRI).

L’appuntamento è fissato per sabato ore 18 dal locale più rappresentativo ed esclusivo della via della “Dolce Vita”.




Silvia Silvestri, l’intervista esclusiva all’ex presidente del Consiglio comunale di Anguillara Sabazia che ha contribuito alla fine dell’era M5s

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Silvia Silvestri ex presidente del Consiglio comunale di Anguillara Sabazia intervistata da Chiara Rai nel corso della puntata di Officina Stampa trasmessa giovedì scorso.

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Roma-Giardinetti, Coordinamento Roma Giardinetti: “Ecco come si cancellano 10 milioni di euro (e non solo)”. Si valuta esposto alla Corte dei Conti

ROMA – “Riaprire subito la tratta Centocelle-Giardinetti”. Dal palco del Comitato di Quartiere di Torre Maura arriva, perentorio, l’appello del Coordinamento Roma Giardinetti, condiviso con il comitato stesso, i comitati di Centocelle e Tor Pignattara nonché il Cesmot. “È possibile farlo in dieci giorni ci hanno garantito, seppure in via informale”, dichiarano, “è questione di volontà”.

Lunedì sera il punto con i cittadini del quartiere simbolo, che paga, sotto il profilo economico e sociale, la sospensione dell’esercizio avvenuta nell’agosto 2015. “Il disagio è enorme, lo sentiamo fin dall’inizio”, esordisce Alessandra Vasselli, “per i mancati collegamenti con la metro C e metro A. Quello di Torre Maura è un isolamento forzato, come per altri quartieri. Abbiamo partecipato ad incontri al Municipio VI che oltre le slide, per gli addetti ai lavori, non si capiva nulla. E attendiamo risposte da anni sul ripristino o meno”. “Rispetto a questo tema delicato”, rincara Alfredo Trebbi, presidente del comitato, “abbiamo sentito soltanto la voce della consigliera capitolina Svetlana Celli e quello delle associazioni. L’incontro è nato per questo”.

Sulla riapertura il Coordinamento –
composto dall’Osservatorio Regionale sui
Trasporti
, Legambiente Lazio, Circolo Legambiente ‘Si può Fare’, UTP-Assoutenti e TrasportiAmo – evidenzia che “la tratta Centocelle-Giardinetti non
rappresenta una sovrapposizione della Metro C per la sua capillarità, così come
emerso durante la commissione trasporti del 27 gennaio scorso”. E aggiunge: “prima
della chiusura quella tratta è stata oggetto di importanti lavori. Soldi
pubblici. Bisogna cambiare paradigma di visione per la Roma-Giardinetti, il
ritorno a Giardinetti, subito, senza se e senza ma, deve essere visto con un
importante tassello per combattere i cambiamenti climatici, l’inquinamento, il
traffico e l’intasamento nonché la gravità degli incidenti stradali, capace di
superare l’attuale servizio integrativo bus (Linea 105 e 106). Solo così si va
verso le richieste delle migliaia di persone che hanno animato e animano
tutt’ora i ‘friday for future’ di
Greta Thunberg”. “Troppi anni sono
stati persi”, spiega Omar Cugini,
presidente del Cesmot, “non possiamo perdere questo treno, tanto più in
un’epoca in cui l’inquinamento atmosferico, causato in primis dal traffico
gommato, è diventato un problema grave da non sottovalutare”.

Sul tavolo la mozione promossa dalla
Celli stessa, che riprende i punti salienti del Coordinamento. Oltre alla
riattivazione del servizio da Centocelle a Giardinetti – “e nell’attesa prolungare
l’esercizio fino al Parco di Centocelle in modo da creare un efficiente nodo di
scambio” -, il provvedimento, infatti, impegna l’Amministrazione di farsi
carico della linea, perfezionando il passaggio con la Regione Lazio, e di avviare la revisione generale di 5 elettrotreni
serie Et81, il cui bando di gara (1milione e 400mila euro) è stato assegnato da
Atac nel 2015. “Chiediamo inoltre –
spiega la consigliera – di istituire un Osservatorio per monitorare
l’avanzamento dei lavori, che coinvolga Municipi, comitati, associazioni e
sindacati, simile a quello avviato dalla Regione per la Roma-Viterbo, di interloquire col MIT per il mantenimento dello
scartamento ridotto e di tutelare il personale attualmente in forza alla
Giardinetti, in quanto la tramvia non prevede figure professionali quali
macchinisti, capistazione, manovratori e agenti di stazione. La mozione
rafforza – aggiunge – le battaglie delle associazioni e comitati”.

La conversione dello scartamento della
linea, da ridotto (950mm) a ordinario o tramviario (1445mm), è l’argomento, in
assoluto, a tenere banco. Enrico Stefàno,
presidente della commissione capitolina alla mobilità, ribadisce, in un lungo
video su facebook, pubblicato in risposta all’incontro a Torre Maura, ribadisce
che il cambiamento della larghezza dei binari è una scelta improcrastinabile. “Il
Ministero ci dice”, dichiara, “che è disposto a finanziare il progetto, però
non vogliano più lo scartamento ridotto. E per questo sono disposti a dare più
fondi. È il Ministero che decide. Piuttosto di fare un dibattito infinito, che
avrebbe potuto portare alla chiusura definitiva di questa linea, abbiamo
lavorato da subito per andare incontro alle esigenze del MIT. Sto vedendo,
spiace dirlo, un interesse meramente elettorale di ributtare in ‘caciara’ su
questo argomento”. E apriti cielo.

“La Regione ha fatto la sua scelta”,
taglia corto il consigliere regionale Gianluca
Quadrana
, “investendo e reinvestendo sulla Roma-Lido e sulla Roma-Viterbo:
il Comune e la sua maggioranza facciano lo stesso sulla Roma-Giardinetti”. “Non
amiamo buttare le cose in caciara”, è la replica piccata del Comitato di
Quartiere di Tor Pignattara, che comunque apprezza la disponibilità dell’esponente
cinquestelle. “Noi facciamo originare il problema dalle prescrizioni del MIT. Ci
saremmo aspettati una difesa più ‘feroce’, anche perché, ci permettiamo di
contestare su questo punto Stefàno, se è vero che avremmo perso tempo ‘in
entrata’ a convincere il MIT, è altrettanto vero che i cittadini (che sono
l’unica cosa che conta per noi) ne perderanno molto ma molto di più in uscita
ora, per via delle modifiche che impatteranno in modo severo sul cronoprogramma
dei lavori. Se si fosse scelta la strada della discussione, siamo sicuri che
decine di comitati, associazioni, cittadini ed esperti avremmo sostenuto anche ‘fisicamente’
questo progetto. Per questo siamo convinti che la strada maestra sia farci
sentire direttamente con il MIT”.

“Assistiamo ad un incomprensibile
dilatazione della firma di acquisizione della linea da parte del Comune”,
riprende il Coordinamento Roma-Giardinetti. “Chiediamo alla Regione
(proprietaria della linea) l’immediata convocazione del Comune per la firma di
questo fondamentale passaggio che deve vedere subito dopo il riposizionamento
del capolinea a Giardinetti. Dopo di questo si apra con Associazioni e le
persone un confronto sul futuro della linea”. 

“Ribadiamo l’importanza di non perdere
un importante collegamento su ferro, strategico per la mobilità del quadrante
Casilino”, rincarca il Cesmot, “concordiamo in pieno con i colleghi delle
associazioni, TrasportiAmo, Osservatorio Regionale Trasporti, Legambiente ed
UTP, sulla necessità di intervenire con progetti mirati e di facile
realizzazione, accantonando futuristiche trasformazioni a scartamento
ordinario, che rischierebbero solo di causare una chiusura a tempo
indeterminato con conseguenti  disagi e
spreco di risorse. Come purtroppo sta accadendo in Lombardia con la linea Milano – Desio”.

“Convertire lo scartamento non ha
senso”, sottolinea Massimo Montebello,
ingegnere trasportistico di lungo corso. “Esiste un concetto noto agli ingegneri,
il cosiddetto ‘valore di semina’. In funzione di questo, per evitare
giustamente sprechi di carattere economico e ambientale, è meglio aggiornare
l’esistente, nel caso lo scartamento ridotto. In Italia e all’estero è stato
già fatto. Attivarsi subito per arrivare a Termini, entro sei mesi sarebbe
possibile”. Il materiale rotabile? “Non rappresenta un problema: per il futuro si
possono acquistare rotabili tramviari con un’unica commessa, prevendo per parte
di essi carrelli a scartamento ridotto”. “Sono i viaggiatori che si muovono, che
necessitano del nodo di interscambio modale”, conclude, “nel caso di specie, la
massima integrazione, con i sistemi di trasporto esistenti, si realizza portando
il capolinea a Termini, dove gli utenti del TPL si integrano con la metro A, B,
le altre tramvie, bus, treni, aerei ecc”.

Il Segretario SLM Fast-Confsal Lazio,
Renzo Coppini
, tiene a evidenziare che “rispetto alla Giardinetti, e alle
altre criticità derivate da una gestione opinabile, quali per esempio sicurezza
e orario di lavoro, manutenzioni eccetera, stiamo portando avanti una dura
vertenza con Atac SpA. Migliorare il servizio è doveroso, ma nel rispetto del
personale e dell’utenza, con la quale è fondamentale creare un rapporto
granitico per affrontare e risolvere insieme queste problematiche”.

A conti fatti, sono circa 10milioni di euro le risorse che sono
state impegnate finora sulla Giardinetti. E a rendicontarlo è proprio il
Coordinamento: “circa 3milioni di euro
in tre anni per tratta attualmente sospesa, destinanti al rifacimento degli
attraversamenti stradali, via del Grano, Obi ex-Siropa e via Pietro Belon, e
per il rinnovo dei binari. In più ci sono circa 4 milioni di euro circa serviti per la costruzione della stazione
Giardinetti. Sulla ferrotramviaria attiva, invece, sono stati spesi circa 3milioni di euro per il completo
rifacimento del piazzale di Centocelle,
binari e deviatoi compresi, e circa 1
milione di euro
per il rifacimento dei binari tra Centocelle e Laziali. È
stato messo in preventivo la riqualificazione dell’intersezione di Largo
Alessi, altri 100mila euro. Questo è
quello che siamo riusciti a sapere, intendiamoci. E ora, vogliono smantellare
tutto. Pura follia. Noi diciamo di dare continuità al preesistente,
fattibilissimo, come la logica vorrebbe”.  

Da qui l’idea di presentare un esposto dalla Corte dei Conti e di istituire una “commissione interna di esperti di Tecnica-Economia ed Esercizio dei Trasporti con valore legale”, capace di “predisporre una relazione, con le controdeduzioni al piano paventato dall’Amministrazione di Roma Capitale (smantellamento e adozione scartamento ordinario), da trasmettere e discutere con la Regione Lazio e il MIT. È altrettanto importante”, conclude il Coordinamento, “promuove incontri e manifestazioni per sensibilizzare la cittadinanza su questo tema”.  

Foto copertina: Giorgio Stagni




Compartecipazione spese sanitarie malati psichiatrici: Il CdS dice no. Simeone (FI) presenta ordine del giorno in Consiglio Regionale

Ai malati psichiatrici non può essere chiesta nessuna compartecipazione alle spese. Si è espresso così il Consiglio di Stato con la sentenza n.8608/2019.

“Sono molto soddisfatto – ha detto l’On. Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare – per l’approvazione all’unanimità dell’ordine del giorno che ho presentato questa mattina in aula. Ordine del giorno – ha proseguito Simeone – che ha visto il parere favorevole dell’assessore al Bilancio Alessandra Sartore. La stessa ha annunciato l’intenzione della giunta di eseguire la sentenza, portando a conoscenza con una informativa i soggetti interessati, le associazioni, i Comuni e le Asl, oltre al conseguente impiego di risorse finanziarie”.




Comprare un’auto usata? Cosa controllare tra garanzie e documenti e quali modelli scegliere

Oggi tanti italiani optano per le auto usate, per una
ragione ben precisa: è una scelta che dà la possibilità di risparmiare senza però
rinunciare alla qualità, visto che è possibile reperire ottimi modelli ad un
prezzo più che conveniente.

Però bisogna comunque fare attenzione, per evitare di
incorrere in qualche auto che potrebbe sembrare un affare, ma che in realtà ha
dei problemi nascosti. Ecco perché oggi scopriremo insieme a cosa bisogna
pensare, tra documenti e condizioni generali, e quali modelli prendere in
considerazione.

A cosa fare attenzione a livello burocratico e
generale

La prima regola è fare sempre attenzione alle
condizioni generali della vettura. Qui si consiglia di valutarle in prima
persona, e di non limitarsi alle fotografie reperite sul web. Innanzitutto bisogna
controllare l’eventuale presenza di ruggine nelle zone non a vista, come il
pianale o le portiere. In secondo luogo, c’è la necessità di far valutare da un
bravo meccanico il contachilometri e magari controllare le ricevute dei
tagliandi, per evitare truffe legate ad una sua manomissione.

Per quanto concerne la ricerca del modello migliore
per le nostre esigenze, oggi non bisogna più girare tra i vari concessionari
sperando di trovare proprio quel modello che si sta cercando. Grazie al web è
infatti possibile utilizzare dei portali specializzati, come ad esempio automobile.it, che permette di
cercare tra le migliori auto in vendita a Roma e nelle altre città italiane,
sia tra i concessionari che dai privati

Proseguendo con i consigli utili per fare un buon
affare, è sempre meglio testare il veicolo con un giro di prova e anche in questo
caso sarebbe meglio farsi accompagnare da un meccanico esperto, che saprà
valutare il veicolo su strada. Passando al tema relativo alla burocrazia,
invece, bisogna informarsi sul nuovo documento relativo ai passaggi di
proprietà, dato che da gennaio il certificato di proprietà e la carta di
circolazione verranno sostituite dal documento
unico di circolazione
(DUC).

Quali sono i modelli più interessanti per il 2020?

Ci sono diversi modelli interessanti, che possiamo
reperire nel mercato delle auto usate, e uno dei migliori è senza ombra di
dubbio la Panda TwinAir Turbo Natural. Si tratta di una city car che spicca per
la sua dotazione tecnologica, in linea con i tempi, e per la sua versatilità.
Ci si trova infatti di fronte ad una vettura perfetta per spostarsi nel
traffico cittadino, senza per questo sacrificare lo spazio dell’abitacolo.

Un secondo modello fra i più consigliati è la Smart
Fortwo, fra l’altro anche una delle più vendute, nonché la migliore nella
nicchia delle due posti compatte da città. Questo veicolo merita soprattutto
per le sue tecnologie all’avanguardia e per la compattezza, ideale per il
contesto urbano.

Infine, è giusto citare anche un modello SUV, e in
questo caso la corona va all’Alfa Romeo Stelvio, per la potenza e il suo design
unico.




Coronavirus e gite scolastiche annullate. Associazione Codici: “Obbligo di restituzione integrale di quanto pagato dalle famiglie”

Non c’è bisogno di un ulteriore intervento da parte del Governo, basta il Codice del Turismo, che sulla questione è chiaro e netto. È quanto sottolineato dall’associazione Codici in merito ai rimborsi sulle gite scolastiche cancellate a causa dell’emergenza Coronavirus.

“In questo clima di forte preoccupazione – dichiara l’avvocato Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – è bene fare chiarezza, anche per evitare confusione. Dopo l’intervento sui viaggi, questa volta vogliamo puntare l’attenzione sulle gite scolastiche. Abbiamo chiesto ai tour operator di evitare le penali per chi annulla una partenza per l’emergenza Coronavirus, ora li invitiamo ad attenersi al Codice del Turismo rimborsando le famiglie che hanno pagato le quote per mandare i figli in gita”.

“L’articolo 41 del Codice del Turismo – afferma l’avvocato Stefano Gallotta, Responsabile del Settore Trasporti e Turismo di Codici – parla chiaro: il contratto di viaggio deve ritenersi risolto per impossibilità sopravvenuta, con obbligo di restituzione integrale di quanto pagato dalle famiglie.

I tour operator, quindi, devono rimborsare tutto alle scuole, che a loro volta devono riconsegnare ai genitori le somme pagate. È importante ribadirlo, perché non vorremmo che in questo clima di grande caos dovuto all’emergenza Coronavirus ci si dimentichi dei diritti dei consumatori, adottando decisioni scorrette ed ingiuste”.

Il Codici è pronto a prestare assistenza alle famiglie che hanno problemi con il rimborso sulle gite scolastiche. Per informazioni e chiarimenti è possibile contattare l’associazione scrivendo un messaggio al numero WhatsApp 338.48.04.415, telefonando al numero 06.55.71.996 oppure scrivendo un’email all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.




24 febbraio 1990, moriva Sandro Pertini. Mattarella: “Patrimonio comune a cui attingere per affrontare i tempi nuovi”

Il 24 febbraio di 30 anni fa, moriva a Roma, all’età di novantatré anni Sandro Pertini. Il presidente della Repubblica più amato dagli italiani, grande protagonista della vita politica.

Iscritto al Partito socialista unitario dal 1924, venne incarcerato e confinato durante il fascismo.

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Da Officina Stampa del 20/02/2020

Partecipò alla Resistenza tra i massimi dirigenti del Comitato di liberazione nazionale Alta Italia. Eletto l’8 luglio 1978 presidente della Repubblica con una maggioranza larghissima e senza precedenti (832 voti su 995), improntò la sua azione a un notevole dinamismo, dando un’interpretazione più attiva della carica e delle funzioni di presidente della Repubblica. Dotato di grande comunicativa e di un linguaggio semplice ed efficace, riscosse in anni difficili e in circostanze spesso drammatiche il larghissimo consenso di chi vedeva in lui il rappresentante di un’Italia diversa, non toccata dagli scandali.

“A trent’anni dalla morte, la testimonianza e la passione civile del Presidente Sandro Pertini sono radicate nel cuore degli italiani e costituiscono per la Repubblica motivo di forte gratitudine, per il suo esempio di dedizione alle istituzioni, generosità e coraggio, sin dalla sua militanza giovanile coerentemente antifascista. Pertini, attraversata da protagonista la storia del ‘900, fu costruttore della democrazia italiana”.

“La militanza politica – scrive il Capo dello Stato – si accompagnò sempre, in lui, alla capacità di riconoscere il bene comune e i percorsi di unità nel perseguirlo. Intransigente difensore dei diritti universali e dei caratteri propri alla Costituzione, fu fermo argine a sostegno dei principi di libertà nella stagione più drammatica e sanguinosa del terrorismo. Credeva nella democrazia come traguardo di umanità, interpretando a fondo i sentimenti dei cittadini. Guardava ai giovani come continuatori dei valori di pace, giustizia e coesione sociale, democrazia e libertà, su cui è basata la Repubblica Italiana. L’esempio del Presidente Pertini è parte di quel patrimonio comune a cui attingere per affrontare i tempi nuovi”.