Strage di Rouen, messaggi shock di uno degli attentatori: "Vai in chiesa e taglia le teste"

Redazione Esteri

FRANCIA – Messaggi audio shock inviati via Telegram da Adel Kermiche, uno dei due attentatori di Saint-Etienne-du-Rouvray, rivelati in esclusiva dal settimanale L'Express: "Prendi un coltello, vai in una chiesa e fai una carneficina. Tagli due o tre teste, poi è finita" Questo è uno dei tanti, spediti dal diciannovenne che come foto di profilo ha una foto del califfo dell'Isis Baghdadi invita i suoi contatti ad imitarlo.

E intanto emergono dettagli che alla luce della strage non possono essere ignorati: la Francia era stata avvertita, ma "troppo tardi", dalla Turchia della pericolosità di Abdel Malik Petitjean, il secondo attentatore formalmente identificato di Saint-Etienne-du Rouvray. Il ragazzo, autore del massacro di Rouen, venne segnalato agli 007 francesi dalle autorità turche. Secondo informazioni raccolte da France Info quella segnalazione è però arrivata "troppo tardi per permettere di fermarlo" in tempo. Individuato dagli 007 turchi il 10 giugno scorso, lo jihadista francese verrà segnalato 15 giorni dopo ai servizi di intelligence transalpini (Dgsi). Il ragazzo residente in Savoia viene schedato con la lettera ''S'' degli individui a rischio il 29 giugno. Una procedura che al suo rientro avrebbe dovuto permettere di far scattare immediatamente l'allarme e consentire, dunque, di fermarlo in tempo. La realtà, purtroppo, è un altra. Il futuro attentatore della chiesa di Saint-Etienne-du Rouvray è già rientrato tranquillamente in Francia dall'11 giugno, prima ancora, dunque, che venisse inserito nella black list della radicalizzazione. Gli 007 francesi pensavano che fosse ancora in Turchia o in Siria e invece era già rientrato pronto a colpire in chiesa insieme al complice di morte Adel Kermiche.

I due killer di padre Jacques Hamel in Francia compaiono in un video in cui promettono fedeltà all'Isis. Il video è stato realizzato dall'agenzia di stampa del 'Califfato', Amaq. Lo riferisce la Bbc. I due parlano in arabo riferendosi ad Abu Bakr al-Baghdadi, uno di loro tiene in mano un laptop che mostra la bandiera nera dell'Isis. Sarebbe un ventenne anch'esso schedato dalle autorità francesi con la lettera 'S' delle persone a rischio radicalizzazione il secondo uomo responsabile dell'attentato di ieri nella chiesa di Saint-Etienne-de-Rouvay, nei pressi di Rouen, in Normandia.




Elezioni USA 2016: Obama "Hillary Clinton può essere un grande presidente"

di Angelo Barraco

Washington – “La democrazia è il governo del popolo, dal popolo, per il popolo” disse Abraham Lincoln, 16° Presidente degli Stati Uniti d’America nonché appartenente del Partito Repubblicano. Un concetto che rappresenta pienamente quelli che sono i principi fondamentali di interazione, unione e lavoro comunitario atto a migliorare le sorti di un paese. Un concetto che l’attuale Presidente Degli Stati Uniti Barack Obama porta con orgoglio, dove il benessere comunitario viene messo in evidenza e i traguardi vengono raggiunti e raccontati. Obama ha chiaramente espresso il suo punto di vista in merito al futuro dell’America e degli americani: “Hillary Clinton è quella che può continuare e finire il lavoro che abbiamo iniziato. E' pronta per essere il prossimo presidente, la piu' qualificata di tutti noi” aggiungendo inoltre “Io sono profondamente ottimista sul futuro dell'America e convinto al 100% che Hillary Clinton puo' essere un grande presidente”. Ha evidenziato il suo ottimismo per il futuro dell’America, sottolineando che “abbiamo superato la peggiore recessione degli ultimi 80 anni, abbiamo fatto si' che la copertura sanitaria non sia un privilegio per pochi, ma un diritto di tutti, abbiamo riportato le truppe a casa”. Obama spiega a gran voce che l’America è “più forte. E’ vero possiamo fare meglio e abbiamo ancora del lavoro da fare ma 'l'America e' già grande. E' già forte. E vi assicuro che la nostra forza non dipende da Donald Trump”. Un attacco a Trump che viene dipinto come un soggetto che “Offre solo slogan, e offre solo paura. La nostra forza non arriva da qualcuno che si autodichiara 'il salvatore', uno che da solo può riportare ordine” puntualizza inoltre che “Quello che abbiamo sentito la scorsa settimana a Cleveland non era particolarmente repubblicano, e di sicuro non era conservatore. Quello che abbiamo sentito era una visione profondamente pessimistica del paese. Abbiamo sentito risentimento, rabbia e odio. Questa non e' l'America che io conosco“aggiunge poi “Vi chiedo di fare per Hillary quello che avete fatto per me otto anni fa, per dire no al cinismo e respingere la paura”. Anche il vicepresidente Joe Biden attacca Trump, dicendo che gli con lui “siamo meno sicuri”. 



Terrore in Francia, assalto in una chiesa vicino Rouen: prete sgozzato, gli assalitori gridavano "Isis"

A.B.
 
NORMANDIA – Sangue, sgomento e incredulità dinnanzi agli occhi dei francesi già affranti e colpiti nell’animo dai precedenti episodi di inaudita violenza che hanno portato una evidente destabilizzazione sociale. Ma la violenza non si ferma, in Normandia due uomini armati di coltelli hanno assalito una chiesa vicino Rouen e preso in ostaggio un sacerdote e diverse fedeli, tra le quali due suore. Al momento dell'irruzione nella chiesa i due assalitori hanno inneggiato all'Isis gridando "Daesh". Gli aggressori, definiti "squilibrati", sono stati uccisi dalla polizia francese. L'arcivescono di Rouen, monsignor Lebrun ha confermato che il parroco padre Jacques Hamel di 86 anni è stato "sgozzato". Il ministero dell'Interno fa sapere che il bilancio è di un morto e tre feriti. Di questi, uno lotta tra la vita e la morte. Il sequestro, cominciato intorno alle 10, è durato circa un'ora. Il quartiere della chiesa Saint Etienne du Rouvray, era stato circondato dalle forze dell'ordine e dalle "teste di cuoio" della polizia, il Bri. Uno dei due assalitori indossava la "chachia", il caratteristico copricapo di lana portato dai musulmani, e aveva la barba. La sezione anti terrorismo della Procura di Parigi ha aperto un'indagine per terrorismo

L'assalto Secondo le prime ricostruzioni dell'orribile attacco, i due, entrati da una porta posteriore della chiesa, hanno bloccato le porte, prendendo in ostaggio il sacerdote che stava celebrando la messa, due suore e due fedeli. Una terza suora è invece riuscita a fuggire lanciando l'allarme

 La chiesa nel mirino La chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray era già stata presa di mira da un fondamentalista islamico: uno studente algerino 24enne, Sid Ahmed Ghani, l'aveva inserita in una lista di alcuni luoghi di culto cattolici da colpire nella zona di Parigi. L'algerino è stato successivamente arrestato dopo aver ucciso una maestra di fitness, Aurelie Chatelain. Dopo gli attentati di chiara matrice islamica a Tolosa e Montauban del 2012, che portarono all'uccisione di tre militari e 4 civili di religione ebraica il governo decise di schierare agenti a protezione di 700 scuole ebraiche e sinagoghe e alle 1.000-2.500 moschee come parte delle operazioni Sentinel. Meno protette, visti i numeri – 45.000 chiese cattoliche, 4.400 protestanti, 2.600 evangeliche e 150 ortodosse – i luoghi di culto cristiani nelle loro diverse articolazioni




Attentato in Germania, Isis rivendica l'azione del rifugiato kamikaze: aveva giurato fedeltà

Redazione

ANSBACH – Settimana da incubo in Germania che deve fare i conti con il primo attentato-kamikaze con esplosivo nel Paese che ha causato 15 feriti di cui 4 gravi. Mohamed Delel, il rifugiato siriano che ieri sera è saltato in aria, all'esterno di un bar ad Ansbach, a circa 40 chilometri da Norimberga, aveva saputo che sarebbe stato espulso in Bulgaria. La polizia tedesca ha arrestato un presunto complice del kamikaze. Il siriano aveva prestato "giuramento di fedeltà " (bayah) a Isis. Lo ha rivelato il ministro bavarese dell'Interno Joachim Hermann sottolineando che il video di sottomissione al sedicente califfo Abu Bakr al Baghdadi è stato ritrovato sul suo telefonino, insieme all'annuncio "dell'atto di vendetta contro i tedeschi per la loro modo di considerare l'Islam". L'uomo, va ricordato, aveva avuto problemi con la giustizia (droga) ed era anche considerato instabile psicologicamente, tanto che aveva tentato due volte il suicidio ed era stato ricoverato in un centro psichiatrico.

Nel frattempo l'Isis ha rivendicato l'attentato. "Una fonte di sicurezza ci ha confermato che l'autore dell'operazione martirio nella città di Ansbach in Germania è uno dei soldati dello Stati Islamico", lo scrive l'agenzia dello Stato islamico Aamaq aggiungendo che "ha condotto l'operazione rispondendo agli appelli colpire e paesi della coalizione che combattono lo stato islamico".

Arrivato in Germania due anni fa, il 27enne siriano, identificato come Mohamed Delel, l'anno scorso si era visto vietare il diritto di asilo: noto alla polizia per possesso di droga, aveva tentato il suicidio, subendo un ricovero in un ospedale psichiatrico. L'uomo veniva da Aleppo e aveva ferite di guerra. Non poteva però essere riportato direttamente in Siria a causa della guerra civile. Il ministro degli Interni tedesco de Maiziere chiarisce meglio la questione: "il 2 dicembre del 2014 la domanda di asilo era stata respinta e ordinata la deportazione in Bulgaria e un tribunale di Ansbach aveva confermato questa decisione". Ma in seguito a quella sentenza, "erano stati presentati certificati medici che provavano che la persona in questione soffriva di instabilità psicologica e per questo la deportazione era stata sospesa". Infine,"il 13 luglio scorso era stato nuovamente avviato il processo di deportazione", ha concluso de Maiziere, secondo cui "l'attentatore aveva tentato il suicidio due volte, per questo era stato ricoverato in un ospedale psichiatrico".

L'uomo ha tentato di entrare in un festival musicale con 2.500 persone, con uno zaino imbottito di esplosivo e lamette metalliche. E quando si è visto negare l'ingresso perchè non aveva il biglietto, si è fatto saltare in aria di fronte a un locale vicino. Dodici le persone ferite, tre in gravi condizioni. Secondo il Tagesspiegel, non è chiaro se il siriano volesse farsi esplodere o innescare l'esplosivo con un dispositivo a distanza, probabilmente collegato a uno dei suoi due telefoni cellulari. Testimoni lo hanno visto camminare avanti e indietro in maniera nervosa. È possibile che stesse per abbandonare lo zaino in cui portava l'esplosivo, ma poco dopo c'è stata l'esplosione. È certo che con i due cellulari il 27enne ha fatto numerose telefonate prima dell'attacco.

È il terzo attentato in pochi giorni in Baviera, dopo la strage di Monaco e l'attacco a colpi di machete a una donna polacca a Reutlingen, la donna era incinta e in questo caso però si indaga sul movente passionale. Poco prima di dare il via al massacro, Ali Sonboly, l'autore della strage di Monaco, incontrò il 16enne afghano fermato domenica sera: il presunto complice sapeva che Sonboly aveva una pistola ed era a conoscenza delle simpatie del killer per Anders Behring Breivik, l'autore della strage di Oslo e Utoya di cinque anni fa. E adesso nel clima di terrore in Germania e in tutta Europa – dopo l'attacco di Nizza, il 14 luglio, e Bruxelles, il 22 marzo – è a rischio la politica di apertura ai rifugiati della cancelliera Angela Merkel. Il ministero dell'Interno ha fatto sapere che indaga su 60 rifugiati o richiedenti asilo per possibili inclinazioni jihadiste, ma nessuno degli autori degli ultimi attacchi era tra le persone sotto inchiesta.




Strage Monaco, 9 morti. Suicida il killer di 18 anni: era stato vittima di bullismo

 

Redazione

 

MONACO – Era stato vittima di bullismo Ali Sonboly il killer diciottenne della strage in un ristorante McDonald's e poi in un affollato centro commerciale della periferia nord di Monaco. Un pomeriggio di terrore il cui bilancio è di 10 morti (cinque giovani e 4 adulti), di cui uno è l'attentatore, e 27 feriti. A sparare, dunque, come annunciato in nottata dalla polizia, è stato un tedesco-iraniano di 18 anni. Il killer, con doppia cittadinanza tedesca e iraniana e da diversi anni residente a Monaco, ha iniziato a sparare con una pistola poco prima delle 18 davanti al fast food. E' stato inseguito da agenti in borghese e poi, come confermato dal capo della polizia di Monaco si è suicidato a circa un chilometro dal centro commerciale "Olympia" dove ha completato la strage. Aveva problemi psichici.

Sonboly viveva con i genitori nella periferia della città a Maxvorstadt, casa che è stata perquisita intorno alle due dalla Polizia. Aveva trascorso molto tempo davanti al pc utilizzando giochi di sparatorie ed ammirava l'autore della strage di Winnenden, nei pressi di Stoccarda, dove nel 2009 uno studente 17enne uccise 15 persone in una scuola, secondo quanto afferma la Dpa, citando fonti dei servizi tedeschi. Ha agito da solo e, prima di compiere carneficina e suicidarsi ha lanciato un'accusa in un botta e risposta con una persona che si trovava su un balcone di un palazzo adiacente al centro commerciale: "A causa tua sono stato vittima di bullismo per sette anni…". La conversazione, in dialetto bavarese, è stata ripresa in un video postato sul web. Nello scambio di battute la persona sul balcone insulta più volte l'attentatore. Di fronte a questi insulti, l'attentatore, dopo aver ammesso di essere stato vittima di bullismo da piccolo, afferma: "… e adesso devo comprare una pistola per spararti".




MONACO DI BAVIERA: NOVE MORTI E 16 FERITI, IL KILLER SI E' SUICIDATO

di Angelo Barraco

Monaco –  E' stato proclamato il lutto nazionale oggi a Monaco di Baviera per ricordare le vittime di questa terribile strage. Nove morti e 16 feriti, è questo il bilancio della terribile strage avvenuta ieri, 22 luglio, nelle ore pomeridiane a Monaco di Baviera, presso un fast food della catena McDonald’s e successivamente in un centro commerciale situato nella periferia nord della città. L’autore della strage è un 18enne tedesco-iraniano, che viveva con la famiglia nella periferia della città a Maxvorstadt. Il giovane ha sparato con una pistola intorno alle ore 18, gli agenti in borghese lo hanno inseguito ma il giovane si è suicidato a circa un chilometro da centro commerciale “Olympia”, non prima di aver completato il suo diabolico piano criminale. Non sono chiari i motivi della strage: terrorismo o caso isolato di ordinaria follia? Tutto da chiarire. E’ certo comunque che numerosi cittadini sono scappati dalla furia del killer, piangendo e cercando una via di fuga verso la salvezza. Nel momenti successivi alla strage gli inquirenti hanno chiuso la metropolitana e hanno evacuato la stazione ferroviaria, bloccato i treni in partenza, gli accessi alla città. 
 Le prime informazioni in merito alla strage riportavano che vi era un’autovettura con a bordo tre soggetti, ma gli inquirenti escludono che il giovane avesse complici. Si esclude inoltre la presenza di elementi oggettivi che collega la strage all’Isis poiché non vi sarebbero elementi oggettivi riconducibili alla jihad. Un testimone ha però riferito ai microfoni della CNN che il killer, prima di sparare ai bambini seduti a tavola, avrebbe urlato “Allah Akbar”. Le indagini accerteranno un possibile coinvolgimento del giovane con lo Stato Islamico. Questa immane tragedia è avvenuta a pochi giorni da un altro terribile episodio verificatori in Baviera, l’assalto di un giovane su un treno. 



Spari a Monaco di Baviera in un centro commerciale: è ancora terrore

di Angelo Barraco

Berlino – Terribile sparatoria nel centro commerciale Olympia Einkaufszentrum di Monaco di Baviera, sarebbero almeno 10 i feriti, imprecisato il numero dei morti. Il quotidiano  Sueddeutsche Zeitung riporta che “Diverse persone sono morte” e che “la polizia desume che si tratti di un autore isolato”. Allo stato attuale non è possibile stabilire il numero dei morti, i dati finora emersi sono contrastanti e non ufficiali. Il quotidiano Bild riporta che un uomo, poco prima delle 18, ha iniziato a sparare dinnanzi ad un fast food. Secondo il famoso quotidiano vi sarebbe la conferma del Ministero dell’Interno in merito alla morte di tre persone.  I testimoni avrebbero riferito che inoltre che avrebbero sparato più persone.
 
I cittadini di Monaco di Baviera sono stati inviati a non uscire di casa, a non andare in luoghi pubblici. Dalla tv bavarese BR che si trova sul luogo riferiscono che “La polizia è molto nervosa, gruppi di 10-12 poliziotti pattugliano la zona dove è avvenuta la sparatoria e si muovono armi alla mano in tutte le direzioni. L'intera zona attorno al centro commerciale Olympia è stata evacuata, l'azione della polizia è in corso”. Sarebbe avvenuta un’altra sparatoria nella metro di  Marienplatz, nel cuore di Monaco di Baviera, ma tale informazione non è stata ancora confermato la notizia, ha invece smentito la notizia relativa agli spari a Karlspatz. Gli inquirenti hanno aperto una caccia all’uomo e non è chiara la matrice di tale azione. 



Usa 2016, figuraccia di Melania Trump: copia il discorso di Michelle Obama

Redazione Esteri

Rischia di rivelarsi un boomerang per il Trump show il debutto sul palco della convention di Cleveland di Melania Trump. La bellissima ex modella slovena infatti avrebbe copiato stralci del suo discorso da quello che Michelle Obama pronunciò nel 2008 quando l'attuale first lady si trovava nella sua stessa posizione di moglie del candidato proiettato nella corsa per la Casa Bianca. L'accusa arriva dai giornalisti americani che, dopo l'intuizione di un cronista navigato che nel discorso di ieri sera hanno sentito l'eco di quello pronunciato otto anni fa di Michelle, hanno recuperato il testo del 2008 e hanno fatto i confronti.

 

«Io e Barack siamo cresciuti con così tanti valori in comune: devi lavorare sodo per quello che vuoi nella vita, che la tua parola è un vincolo e fai quello che dici che avresti fatto, che si devono trattare le persone con dignità e rispetto, anche se non li conosci anche se non sei d'accordo con loro». Impressionanti le assonanze, se non il plagio vero e proprio, nel discorso di Melania: «fin da quando ero bambina i miei genitori mi hanno insegnato che devi lavorare sodo per quello che vuoi nella vita – ha detto la signora Trump che è nata nel 1970 a Knavs, allora parte della Jugoslavia comunista di Tito – che la tua parola è un vincolo e fai quello che dici e mantieni le promesse, che tratti le persone con rispetto». A parte l'ultima frase, in cui il riferimento al rispetto di chi è diverso sarebbe suonato troppo tollerante ed aperto rispetto al messaggio al limite della xenofobia e del razzismo di Trump, vi sono frasi completamente copiate dal discorso di Michelle, nata e cresciuta nel South Side di Chicago.

 

 

Le similarità non si fermano qui. Otto anni fa Michelle, madre delle allora ancora bimbe Malia e Sasha, sottolineava come l'impegno suo e del marito Barack fosse di trasmettere questi valori «alla prossima generazione: perché vogliamo che i nostri bambini, e tutti i bambini del Paese, sappiano che l'unico limite per i nostri successi è la forza dei nostri sogni e la volontà di lavorare per realizzarli». Il messaggio, che acquistava un valore storico lanciato dalla futura prima first lady afroamericana nata negli anni sessanta quando in stati del Sud dell'America vigeva ancora il segregazionismo, è stato «attualizzato» nel discorso pronunciato dalla possibile prima first lady nata all'estero dal 1825 in un inglese che non ha perso l'accento slavo. Una first lady che, ironia della sorte, arriverebbe alla Casa Bianca al fianco di un presidente che promette di costruire muri per fermare i migranti dal Messico e vuole chiudere le frontiere ai migranti musulmani. «Noi vogliamo che i nostri bambini in questa nazione sappiamo che l'unico limite per i nostri successi è la forza dei nostri sogni e la volontà di lavorare per realizzarli», ha detto la madre di Baron, il quinto figlio di Trump. Il ragazzo di 10 anni sarà l'unico dei figli del magnate che non salirà sul palco di Cleveland, dove tra oggi e domani sfileranno Donald jr, Tiffany e Eric. Poi giovedì, la notte del gran finale del Trump show con il discorso dell'investitura, sarà la volta di Ivanka, la figlia prediletta che, secondo alcuni, Trump avrebbe voluto al suo fianco come 'running matè.




Turchia, fallito il colpo di stato: 6mila arresti. Erdogan: "Faremo pulizia nelle istituzioni"

Red. Esteri

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha arringato la folla a Istanbul promettendo di fare "pulizia" nelle istituzioni, dopo il tentato golpe di venerdì notte. Intervenuto davanti a una moschea per i funerali di alcune delle vittime del fallito colpo di Stato, Erdogan ha parlato di un "cancro" da estirpare, facendo riferimento più volte a Fetullah Gulen, il predicatore in esilio negli Stati Uniti da lui accusato del golpe. La folla ha interrotto più volte il presidente turco con grida di Allah Akbar e chiedendo a gran voce la pena di morte per i golpisti. Erdogan ha risposto che le domande del popolo non possono essere ignorate e che verrà aperto un dibattito sul ripristino della pena capitale.

Le persone arrestate dopo il fallito golpe in Turchia sono circa 6mila. Lo ha riferito il ministro della Giustizia Bekir Bozdag, citato dall'agenzia di Stato turca Anadolu . Finora gli arresti sono avvenuti nelle forze armate, tra cui 52 alti ufficiali, e il settore giudiziario. In manette 2.750 giudici, accusati di far parte del gruppo di Fetullah Gulen. Fra i militari arrestati, riferiscono fonti dell'agenzia, vi è il comandante della guarnigione di Denizli, generale Ozhan Ozbakir. Anche il generale Bekir Ercan Van, comandante della base aerea di Incirlik nel sud della Turchia, riferisce un funzionario governativo locale, è stato portato via in manette per il suo presunto ruolo nel tentativo di colpo di Stato.

Le autorità turche hanno emesso un mandato di cattura nei confronti del colonnello Ali Yazici, un collaboratore del presidente Recep Tayyip Erdogan. Lo riferisce l'emittente turca Haberturk. Secondo l'emittente Ntv è stato intanto arrestato Ismail Guneser, collaboratore dell'ex presidente Abdullah Gul.

190 civili e oltre 100 militari golpisti. Supera la quota 290 il bilancio dei morti nel fallito colpo di stato in Turchia. E' quanto comunica il ministero degli Esteri turco che attribuisce il tentato golpe "senza alcun dubbio" alla "organizzazione terroristica di Fethullah Gulen".

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan incontrerà il presidente russo Vladimir Putin la prima settimana di agosto. Lo riferiscono fonti della presidenza turca, citate dall'agenzia stampa Anadolu. L'incontro, riferiscono le fonti, è stato concordato durante una telefonata fatta oggi da Putin per esprimere appoggio a Erdogan, dopo il fallito golpe. Il leader del Cremlino ha offerto le sue condoglianze per le vittime ed espresso il suo appoggio al governo eletto della Turchia.




Usa, spari contro la polizia a Baton Rouge: uccisi agenti

Redazione

USA – Spari a Baton Rouge, in Louisiana, contro la polizia. Il bilancio della sparatoria è di tre agenti uccisi e tre feriti. Il bilancio della sparatoria è di tre agenti uccisi e tre feriti. Si è trattato di un'imboscata contro gli agenti, avvenuta non lontano dal quartier generale della polizia. Erano almeno tre gli sparatori: uno di loro è morto e due sono in fuga. A sparare, con un fucile d'assalto, sarebbe stato un uomo vestito di nero con il volto coperto. Baton Rouge è il luogo dove lo scorso 5 luglio è stato l'ucciso l'afroamericano Alton Sterling.

Si tratta dell'ennesimo episodio di violenza contro la polizia che fa seguito all'uccisioe, il 5 luglio scorso, di Alton Sterling, 37enne nero e padre di 4 figli, che stava vendendo cd di fronte a un piccolo alimentari quando è stato raggiunto da due poliziotti bianchi, arrivati sul posto dopo una telefonata anonima al 911 in cui si indicava la presenza di un uomo armato. A chiamarli era stato un senzatetto che poco prima aveva avuto una discussione con Sterling. Quest'ultimo, infatti, infastidito dall'insistenza dell'uomo nel chiedergli dei soldi, gli aveva mostrato la pistola, ordinandogli di andarsene. Un video circolato su internet mostrava i due agenti che sparavano a Sterling dopo averlo immobilizzato a terra. Secondo un testimone, gli agenti hanno provato a bloccarlo e lo hanno poi colpito diverse volte, sia prima che dopo averlo buttato a terra.

 





Nizza, l'attentatore fece un sopralluogo sul lungomare con il suo camion della morte

Redazione

NIZZA – Novità sulla strage s Nizza che ha sconvolto il mondo. Mohamed Lahouaiej-Bouhlel aveva effettuato un sopralluogo sulla Promenade des Anglais nei giorni che precedettero la strage, il 12 e 13 luglio: è quanto riferiscono fonti vicine all'inchiesta citate da Europe 1. L'autista killer è stato individuato grazie alle telecamere della videosorveglianza . "E' possibile vederlo al volante del camion mentre osserva i luoghi molto attentamente", dice la radio. Un uomo e una donna sono stati fermati dalla polizia francese nell'ambito delle indagini per la strage a Nizza. Lo riferisce Bfmtv. Ieri erano stati interrogati l'ex moglie dell'attentatore e altre quattro persone vicine a lui.

L'Isis ha rivendicato la sanguinaria strage di Nizza: "L'autore è un nostro soldato, è la risposta dello Stato islamico ai vostri raid". Cinque persone sono state fermate per possibili legami con l'attentato sulla Promenade des Anglais, dove un camion a 80 km all'ora ha falciato la folla: 84 morti, molti bambini e adolescenti. Sono sedici i corpi non ancora identificati tra le vittime.

E il bilancio potrebbe salire ulteriormente. Il procuratore, Francois Molins, ha riferito di 202 persone ferite, 52 in condizioni gravissime e 25 in rianimazione. Anche tra i feriti tanti bambini, diversi di loro lottano tra la vita e la morte. Due sono deceduti questa mattina dopo un intervento chirurgico. Molti italiani risultano ancora irrintracciabili, quindi ancora "dispersi". La Farnesina è al lavoro. Identificato l'attentatore, che è stato ucciso: Mohamed Lahouaiej Bouhlel, un franco-tunisino di 31 anni. Era depresso per il divorzio. Noto alla polizia per violenze e uso di armi, era stato in libertà vigilata. "E' un terrorista indubbiamente legato all'Islam radicale", ha detto il premier francese, Manuel Valls. Secondo fonti tunisine l'attentatore sarebbe un tunisino emigrato con il padre estremista islamico. Media francesi riferiscono che sarebbe stata fermata la moglie e che nella casa del killer non sono state trovate né armi né esplosivi. Sempre secondo i media francesi il killer avrebbe beffato i servizi di sicurezza della Promenade des Anglais fingendosi un fornitore di gelati. Tre giorni di lutto nazionale in Francia.

La rivendicazione dell'attentato è giunta attraverso Amaq, l'agenzia di stampa del Califfato: "L'autore dell'operazione di Nizza in Francia è uno dei soldati dello Stato islamico. Ha condotto questa operazione in risposta agli appelli a colpire la popolazione degli Stati della coalizione che combatte lo Stato islamico". Tuttavia, secondo fonti vicine alle indagini, citate dal quotidiano Le Figaro, gli inquirenti non hanno per ora trovato alcuna prova concreta che l'attentatore abbia dichiarato la sua adesione o giurato fedeltà all'Isis, come di solito fanno i terroristi prima di morire da martiri.