Bombe a New York, arrestato l'afghano ricercato dall'FBI

Redazione

NEW YORK – Il sospetto per le bombe di New York, Ahamad Khan Rahami, sarebbe stato arrestato: lo riferiscono fonti investigative alla Cnn. L'arresto di Ahmad Khan Rahami sarebbe avvenuto dopo una sparatoria con la polizia. Lo riporta la Nbc. Stando alle prime informazioni fornite dalle forze dell'ordine, Rahami è stato catturato a Linden, in New Jersey. La polizia aveva diffuso l'identikit dell' uomo di 28 anni, collegato all'esplosione di Chelsea, a Manhattan, afghano naturalizzato americano, di Elizabeth, in New Jersey. Il sospetto "e' armato e pericoloso", aveva detto il sindaco di New York, Bill de Blasio. Le bombe di New York potrebbero essere un atto di terrorismo con legami internazionali, dichiara il governatore di New York Andrew Cuomo.

La nazionalità di Rahami sembra accreditare sempre di più la matrice islamica dell'attentato. Secondo fonti investigative citate dalla stampa locale potrebbe trattarsi di una vera e propria cellula terroristica con molteplici componenti attiva nell'area di New York/ New Jersey. Anche il sindaco di New York, Bill de Blasio, dopo aver parlato di "movente e autori sconosciuti", ha abbandonato i toni vaghi per pronunciare apertamente la parola "terrorismo": "L'indagine sta procedendo decisamente nella direzione del terrorismo. Rahami, è armato è pericoloso. Chiunque abbia visto questa persona o abbia informazioni su di lui deve chiamare immediatamente". 

E' di nuovo allarme per il ritrovamento di diversi ordigni alla stazione ferroviaria di Elizabeth. Una delle bombe, trovata dentro uno zaino insieme ad altri quattro ordigni, è esplosa poco dopo le 0:30 (le 6:30 in Italia) mentre un robot di una squadra di artificieri dell'Fbi cercava di disinnescarla, ha detto il sindaco di Elizabeth, Christian Bollwage. Nessuno è rimasto ferito. Gli inquirenti hanno poi trovato altre tre bombe collegate tra loro con dei fili: lo riporta la Cnn spiegando che si tratta di ordigni tipo 'pipe-bomb' (tubo bomba). Gli uomini dell'Fbi e agenti pesantemente armati stanno conducendo un'operazione presso un indirizzo a Elizabeth. Non è chiaro ancora se l'intervento è legato alle indagini sugli ordigni esplosivi trovati vicino alla stazione. Lo scrive un giornalista della NBC News in un tweet citando fonti di polizia. Diversi funzionari di polizia temono che una cellula terroristica attiva composta da molteplici attori possa essere al lavoro nell'area di New York e New Jersey.

Intanto cinque persone sarebbero state arrestate nel corso delle indagini sull'esplosione dell'ordigno che a New York ha causato il ferimento di 29 persone. I fermi sono stati effettuati dall'Fbi ad un posto di blocco nei pressi del ponte di Verrazano che unisce Brooklyn a Staten Island. I cinque, che stavano facendo rientro dal New Jersey verso l'aeroporto Jfk di New York, avevano armi in auto.




Usa: trovati ordigni in New Jersey, fermate cinque persone dall'FBI

di Angelo Barraco
 
New York – E’ Allarme bomba in New Jersey a seguito del rinvenimento di un pacco sospetto nei pressi della stazione ferroviaria di Elizabeth. Il pacco, rivelatosi poi uno zaino, conteneva cinque ordigni ed era abbandonato in un cestino dei rifiuti nei pressi dei binari del treno. A trovare lo zaino sono stati due uomini che avevano visto fuoriuscire dei fili e un tubo, erano le 21.30 (ora locale), e hanno chiamato immediatamente le forze la polizia. Non sono stati rinvenuti telefoni cellulari ne tantomeno dispositivi utili per il cronometraggio. Sul posto sono giunti gli agenti di Polizia e l’FBI che hanno provveduto nell’esaminare l’ordigno e successivamente lo hanno fatto esplodere. E’ stato compiuto un attento controllo nei cestini dei rifiuti della zona, per verificare l’eventuale presenza di ulteriori ordigni ma non è stato rinvenuto nulla. Il Sindaco Chris Bollwage ha dichiarato “Chiunque lo abbia lasciato nel cestino stava probabilmente cercando di disfarsene. Non e' un'area troppo congesta. A giudicare dalla potenza dell'esplosione, penso che la gente sarebbe stata gravemente colpita o ferita se fosse stata nelle vicinanze” ha aggiunto inoltre “. Si apprende inoltre che gli inquirenti hanno rinvenuto altre tre bombe collegate con dei fili. La notizia è stata riportata dalla Cnn che ha spiegato inoltre che tale ordigno è di tipo “pipe-bomb” ovvero tubo bomba. 
 
Ieri, 18 settembre, i ritmi frenetici e dinamici di New York sono stati interrotti da una forte esplosione verificatasi alle 20.30, ora locale, che ha colpito il quartiere Chelsea a Manhattan, davanti al civico 131 West, tra la 23ma strada e la 7ma avenue. Una bomba è esplosa all’interno di un cassonetto, cagionando il ferimento di 29 persone, di cui uno grave. Testimoni raccontano che l’esplosione è stata talmente forte che è stata sentita anche dall’altra sponda del fiume Hudson, ad Hoboken. Secondo quanto riporta Ny Times,si trattava di un ordigno costituito da una pentola a pressione contenente schegge metalliche, fatta appositamente per uccidere. Qualche isolato più avanti, tra la sesta e la settima avenue, è stato rinvenuto un ordigno inesploso simile al primo, con dei fili collegati ad un cellulare. Gli inquirenti hanno rinvenuto anche un terzo pacco sospetto ma successivamente si è rivelato un falso allarme. Indagano gli inquirenti sulla matrice degli attentati e non si esclude al momento nessuna pista. Il Sindaco di New York ha fatto sapere che “non vi sono prove di una connessione terroristica” precisando però che si è trattato comunque di “un atto intenzionale”. Emerge inoltre che l’ordigno inesploso è uguale a quello utilizzato nel 2013 per l’attentato alla maratona di Boston, sarebbero stati inoltre ritrovai due fogli di carta di cui uno bianco e l’altro con delle scritte. Andrew Cuomo, governatore di New York, ha dichiarato che “Le indagini sono ancora ad una prima fase, ma non c'e' alcuna prova al momento che ci sia una connessione con il terrorismo internazionale” aggiungendo inoltre che “come precauzione saranno schierati un migliaio di uomini della polizia e della Guardia Nazionale”. Il Presidente della Casa Bianca Barack Obama e i candidati Donald Trump e Hillary Clinton sono stati informati in merito a quanto accaduto. Trump ha usato modi rudi prettamente da campagna elettorale, sottolineando a gran voce e con il ciuffo al vento “Ora servono le maniere forti”. Hillary invece  si è rivelata più composta in merito alla situazione e vuole aspettare ulteriori novità e informazioni. Sono state arrestate cinque persone a seguito di serrate indagini in merito all’esplosione dell’ordigno. E’ stata l’FBI ad effettuare i fermi presso un posto di blosso nel ponte di Verrazano che unisce Brooklyn e Staten Island. I soggetti stavano rientrando dal New Jersey verso l’aeroporto Jfk e si apprende inoltre che nella loro auto vi erano anche delle armi. 



New York, esplode bomba a Manhattan. Trovato un biglietto scritto vicino al secondo ordigno – VIDEO

Redazione

MANHATTAN – Ancora il terrore protagonista. Questa volta negli Usa dove un ordigno nascosto in un cassonetto è esploso a Manhattan, tra la 23ma strada e la 7ma avenue nel quartiere di Chelsea, causando 29 feriti tutti dimessi dall'ospedale. L'esplosione che ha scosso il quartiere di Chelsea, nel cuore di Manhattan, è stata fortissima: i social media, immediatamente inondati di commenti e notizie, raccontano che il rumore è stato sentito anche sull'altra sponda del fiume Hudson, ad Hoboken. A qualche isolato di distanza dal luogo dell'esplosione sulla 23ma strada (tra la sesta e la settima Avenue), infatti, é stato trovato un secondo ordigno realizzato artigianalmente con una pentola a pressione da cui uscivano dei fili collegati a un telefono cellulare: l'ordigno é stato rimosso mentre un terzo 'pacco sospetto', sempre nella zona, si é rivelato un falso allarme. 

Un pezzo di carta con qualcosa scritto sopra è stato trovato sulla 27/ma strada a New York vicino al secondo possibile ordigno, la pentola a pressione simile a quella usata per l'attentato alla maratona di Boston. Lo riferisce la Cnn. Intanto, la polizia di New York ha rivolto un appello ai cittadini: "Chiunque abbia informazioni sull'esplosione di Chelsea è invitato a condividerle con gli investigatori", si legge su Twitter. A circa dodici ore dall'ordigno che ha seminato il terrore e Manhattan ferendo 29 persone, gli investigatori stanno ancora cercando di capire chi possano essere stati gli autori e si sia trattato di un atto di terrorismo.Sulla matrice dell'attentato, intanto, continua l'incertezza. Al momento nessuna pista è esclusa, le indagini proseguono, ma le autorità sono caute nel parlare di terrorismo internazionale. La Farnesina, intanto, ha reso noto che al momento nessun italiano risulta coinvolto nell'esplosione. 

 




Belgio, primo caso di eutanasia su un bambino

Redazione

BELGIO – Primo caso di eutanasia su un bambino in Belgio, e quindi nel mondo perché il Paese è l'unico al mondo ad aver approvato nel 2014 una legge che lo consente. Lo riporta il quotidiano fiammingo Het Nieuwsblad. "In silenzio e nella discrezione più assoluta – sottolinea il giornale – per la prima volta nel nostro Paese un minorenne è morto per eutanasia".
Non vengono riportati dettagli né sull'età né sulla malattia del minore, ma solo che è avvenuta nelle Fiandre. E' la prima volta che si chiede l'applicazione della legge del 2014, che consente ai genitori di scegliere la 'dolce morte' per i propri figli, malati terminali, dopo averne fatto richiesta al medico curante, il quale deve sottoporre il caso e ricevere l'autorizzazione del 'Dipartimento di controllo federale e valutazione dell'eutanasia'. La legge specifica che anche il minore deve esprimere una forma di consenso.




Renzi, Hollande, Merkel: c'è accordo su agenda. Stabilità più importante delle regole

Redazione

"L'Europa è davanti alla prova della Brexit e a una sfida, quella di vivere a 27. La posta in gioco è quella di fare l'agenda di Bratislava. Con la Cancelliera Merkel, con Matteo Renzi e molti altri leader siamo d'accordo. Vogliamo avere un' agenda con tre temi semplici che permettano di avere fiducia nel progetto europeo: sicurezza, preparazione dell'avvenire ovvero essere una grande potenza economica sul piano globale, che significa poter dare lavoro; dare speranza per il futuro. Ecco la roadmap". Così Hollande a Bratislava. "Non si tratta ora di aspettarsi semplicemente da un vertice la soluzione dei problemi dell'Europa. Siamo in una situazione critica – ha detto Angela Merkel -. Ma si tratta di dimostrare coi fatti che possiamo diventare migliori nel campo della sicurezza, interna e esterna, nella collaborazione nella lotta al terrorismo, nel campo della difesa", in quello della "crescita e posti di lavoro".

"La stabilità più importante è quella dei nostri figli prima ancora delle regole", ha aggiunto Renzi. "La difesa europea è la sfida per l'Europa" che "deve essere capace di proteggersi da sola", perché "non c'è continente, non c'è unione se non può difendersi da sola", ha detto il presidente francese Francois Hollande. In questo quadro "la Francia può essere la prima, ma non vuole essere sola", aggiunge Hollande, che sottolinea il ruolo della Nato ma parlando con i giornalisti osserva: "Se gli Usa facessero la scelta di allontanarsi, l'Europa deve essere capace di difendersi da sola".

L'Ue cerca una diagnosi per il futuro, ma 27 divisi a Bratislava (Paola Tamborlini e Marco Galdi) – Divisi sulla Brexit, sulla flessibilità, sull'immigrazione. Divisi anche sull'accordo Ttip di libero scambio con gli Usa. Con i paesi del gruppo Visegrad che annunciano di puntare alla revisione dei Trattati. Oggi a Bratislava, nel primo vertice europeo senza un inquilino di Downing Street, i 27 sono praticamente obbligati a trovare un punto di incontro. O almeno arrivare ad una "diagnosi realistica" e soprattutto condivisa perché, come osserva Donald Tusk alla vigilia, "l'unica cosa sensata è fare una valutazione sobria e brutalmente onesta della situazione". E se da una parte c'è un Jean Claude Juncker che confessa di sognare gli Stati Uniti d'Europa, dall'altra c'è un Tusk che pragmaticamente avverte: non si può partire dalla "beata convinzione" che vada tutto bene. Per evitare che la Ue si sgretoli, insomma, bisogna "assicurare i cittadini che abbiamo imparato la lezione della Brexit".

Non a caso tutti parlano di un vertice, quello di Bratislava, "cruciale" che deve segnare "un punto di svolta" per il futuro dell'Europa. Lo fa la stessa presidenza Slovacca che indica come obiettivo del summit quello di dare un "chiaro segnale" del fatto che l'Europa è forte, unita e in grado di dare risposte ai cittadini. Lo fa Angela Merkel sottolineando che "l'Europa è a un momento chiave della sua esistenza" ed è "importante decidere insieme su diverse cose". E le fa eco il presidente tedesco Joachim Gauck: a Bratislava si farà "un punto decisivo" sul futuro dell'integrazione europea. Fin qui le parole. Ma la realtà è che gli stati arrivano al vertice con molte recriminazioni da fare. Dopo le polemiche con i paesi Euro-med, la cui riunione ad Atene ha fatto infuriare i falchi di Germania, resta aperto il tema della flessibilità e delle regole. Sul quale è tornato il premier Matteo Renzi.

"Sulle regole europee intendiamoci: l'Italia le sta rispettando – ha detto – altri paesi no" perché "c'è la regola del deficit ma anche la regola del surplus primario che la Germania non rispetta. Se le regole valgono devono valere per tutti". Il premier però precisa anche che l'obiettivo del summit è "dare un futuro all'Europa" che però, precisa Renzi che prima del vertice vedrà Juncker e Schulz, "non può essere fatto solo di regole". Poi l'immigrazione, altro dossier che ha diviso i 27, bacchettati ieri da Juncker nel discorso sull'Unione. L'Italia tornerà a chiedere, anzi "pretendere", come ha detto il ministro degli esteri Paolo Gentiloni, maggiore collaborazione da Bruxelles. Ma l'osso più duro sono i paesi dell'Est Europa, da sempre contrari alle quote. Da loro, o meglio dal gruppo Videgrad (Ungheria, Polonia, Repubblica ceca e Slovacchia) arriva l'ostacolo più duro per il vertice di oggi: sotto la guida del premier ungherese Viktor Orban, intendono mettere sul tavolo la revisione dei Trattati Ue per dare agli stati membri più potere diminuendo il ruolo della Commissione. Un estremo tentativo di mediazione, per evitare l'ennesima frattura della quale l'Europa proprio non ha bisogno in questo momento, lo faranno Tusk, Juncker, Schulz e il premier slovacco Fico che ha la presidenza Ue di turno, durante una cena pre-vertice.

Anche sull'accordo di libero scambio Ttip le divisioni non mancano: 11 stati – compresa l'Italia ma non Francia e Germania – hanno firmato una lettera per chiedere alla commissione di continuare i negoziati. Di certo i leader dovranno trovare un punto di incontro, per dare un segnale che l'Europa è in grado di superare quella "crisi esistenziale" di cui ha parlato Juncker e frenare l'ascesa dei populisti nelle principali capitali europee. Uno è quello della sicurezza e della difesa. Federica Mogherini alla vigilia ha inviato una lettera a Tusk, Juncker ed i 27 per aggiornare sul piano della difesa comune. I lavori sono già cominciati. Da Bratislava si punta quindi a far uscire almeno una linea che indichi alcuni punti prioritari, dall'immigrazione alla sicurezza interna e delle frontiere esterne, fino alla crescita e all'occupazione, su cui lavorare per arrivare al vertice di marzo di Roma con nuove proposte o decisioni. 




Usa: chiesti 14miliardi di dollari a Deutsche Bank, ma la banca tedesca non intende assecondare la richiesta

di Angelo Barraco

Washington – Gli Stati Uniti hanno chiesto alla banca tedesca Deutsche Bank un risarcimento di 14 miliardi di dollari per regolare una risputa legale che è stato l’elemento scatenante della crisi economica del 2008. Secondo alcune fonti che conoscono il dossier, si apprende che la banca tedesca non intende assecondare la richiesta e si prospetta quindi l’avvio di una negoziazione tra le autorità americane e la Deutsche Bank. Ad inviare la richiesta è stato il dipartimento di Giustizia di Washington, con l’intento di risolvere l’indagine in merito ai titoli derivati. Emerge che le azioni della banca quotate a Wall Street hanno raggiunto l’8%, Deutsche Bank ha spiegato in una nota che “non ha alcuna intenzione di risolvere queste potenziali cause su cifre vicine a quelle citate. La banca si aspetta che si arrivi a un esito simile a quello di altre banche, che si sono risolte a valori sostanzialmente più bassi”, dagli Usa invece non è sopraggiunto nessun commento ulteriore. Ma dopo che è emersa la notizia riguardante la proposta da parte del Dipartimento di Giustizia americano di voler chiudere un’indagine relativa ai mutui subprime, Deutsche Bank ha subito un pesante calo alla Borsa di Francoforte con le contrattazioni in ribasso del 7,2%, malgrado la borsa abbia dichiarato che non intende chiudere il contenzioso pagando la cifra richiesta. La richiesta che gli Stati Uniti hanno fatto alla banca con a capo  John Cryan è senza ombra di dubbio impegnativa e abnorme ma le voci che si rincorrono in merito alla sanzione richiesta è che tale cifra sia in realtà una reazione del Dipartimento USA per la richiesta della UE alla Apple di pagare le tasse all’Irlanda. La cifra indicata da Bruxelles corrisponde esattamente a 14.5 miliardi di dollari. Coincidenze? Ma la causa legale che coinvolgeva la più importante banca tedesca era ben nota poiché era accusata di aver venduto scorrettamente titoli che avevano mutui come collaterale. Ma la Deutsche Bank non si aspettava di certo una multa con cifre così alte e poco tempo fa ha fatto sapere di aspettarsi una cifra che si aggirava attorno ai 2,4 miliardi di dollari. Nel 2013 la banca tedesca aveva pagato 1,9 miliardi di dollari per liquidare le posizioni su Fannie Mae e Freddie Mac. Una banca che si è trovata con le spalle al muro e con una vacillante stabilità poiché sono state tante le cause intentate in merito alla vendita dei mutui subprime, ovvero i finanziamenti erogati da diverse banche in larga misura a clienti ad alto rischio. Tali prestiti scatenarono la crisi del 2008 che coinvolse l’occidente. Vi sono state anche delle cause intentate per la manipolazione dei tassi di cambio o delle quotazioni di oro e argento, o la manipolazione dei tassi Libor ed Euribor. Oggi la borsa Deutsche Bank è crollata, con un titolo che ha aperto all’8% a Francoforte per poi attestarsi a -6%.Banca Mps -4%, Ubi Banca -2,5%, Bper -2.1%, Cede l’1,9% Mediobanca, Unicredit precipita all’1,7%, Bpm 1,45%, Banco Popolare 1,2%, Intesa Sanpaolo 0,87%. 



Ohio, polizia uccide ragazzino di 13 anni con una pistola giocattolo

Redazione

OHIO – Un ragazzino è stato ucciso la notte scorsa dalla polizia di Columbus, dopo che il 13enne ha estratto quella che poi è risultata essere una pistola giocattolo. Il ragazzo, identificato come Tyree King, è stato colpito più volte da un agente che, insieme a dei colleghi erano stati chiamati nella zona, nel centro della città, per una rapina a mano armata. Gli agenti si erano poi avvicinati ad un gruppo di tre persone che corrispondevano alla descrizione dei sospetti, due dei quali hanno cercato di fuggire. Raggiunto dagli agenti, il ragazzino avrebbe estratto, secondo la ricostruzione fornita dalla polizia, l'arma giocattolo, quella che in America viene chiamata Bb gun. L'agente così ha sparato e colpito in modo letale il 13enne. Un testimone ha raccontato ai media locali di aver visto gli agenti che inseguivano due ragazzi e poi di aver sentito tre, forse anche cinque, spari. L'altro ragazzo è stato fermato e poi rilasciato dalla polizia. Secondo una radio locale, l'agente che ha sparato è da nove anni in servizio. L'incidente è avvenuto a due anni dalla morte, sempre in Ohio, di Tamir Rice, il 12enne afroamericano ucciso da un agente che l'aveva visto con una pistola giocattolo in mano. L'uccisione provocò una serie di proteste nell'ambito del movimento Black Lives Matter. Lo scorso dicembre un grand jury ha deciso di non incriminare i due agenti coinvolti nella sparatoria, mentre ad aprile la città di Cleveland ha accettato di pagare 6 milioni di dollari alla famiglia Rice per chiudere il processo per violazione dei diritti civili




Juncker vuole ridisegnare l'Europa: Patto di stabilità Ue non diventi di flessibilità

Redazione

STRASBURGO – "Un anno fa – ha detto Jean Claude Juncker alla plenaria di Strasburgo in apertura nel discorso sullo stato dell'Unione – avevo detto che la situazione nell'Unione europea lasciava a desiderare, non c'era abbastanza Europa e non c'era abbastanza unione nella Ue. A un anno di distanza questa constatazione in Europa resta. La Ue non è un gran forma. Sono cambiate tante cose. Possiamo parlare di crisi esistenziale".
Mogherini abbia posto a tavolo negoziato Siria. “Federica Mogherini, la nostra vicepresidente ed alto rappresentante per la politica estera, sta facendo un lavoro straordinario" e può diventare "la vera ministra degli esteri dell'Unione europea", per questo "le chiedo di sviluppare una strategia europea per la Siria e deve avere un posto al tavolo sull'avvenire della Siria".
Wifi gratis in tutti centri urbani entro 2020. Entro il 2020 non solo tutte le grandi città ma anche i centri abitati di minori dimensioni nonché le principali strutture pubbliche dovranno essere dotati di accesso gratis alla rete wifi. Questa la proposta lanciata oggi dal presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker. Inoltre, il presidente dell'esecutivo europeo ha invitato a procedere alla piena applicazione della tecnologia 5G in Europa entro il 2025, uno sviluppo che potrebbe portare alla creazione di ulteriori due milioni di posti di lavoro.
44 mld per investimenti in Africa e partner Est. Un piano "ambizioso" di investimenti per l'Africa e i partner dell'Est che potrà mobilizzare 44 miliardi di euro, e può arrivare a 88 miliardi se gli Stati membri parteciperanno. "La logica è la stessa del piano di investimenti interno: useremo fondi pubblici come garanzia per attrarre investimenti pubblici e privati allo scopo di creare occupazione", ha detto Juncker. Il nuovo piano, ha aggiunto, offrirà opportunità a coloro che altrimenti sarebbero spinti via in cerca di una vita migliore.
Raddoppio piano investimenti,500 mld fino 2020. Il piano di investimenti ha generato 150 miliardi nello scorso anno, ma "dobbiamo fare di più" e quindi "propongo di raddoppiare la durata e la capacità finanziaria" dell'Efsi affinché "fornisca almeno 500 miliardi di euro entro il 2020 e 532 miliardi fino al 2022".
Patto stabilità con flessibilità intelligente. La disoccupazione "è ancora troppo alta", "l'Europa non è abbastanza sociale, questo lo dobbiamo cambiare" quindi "lavoreremo al pilastro dei diritti sociali". E se anche la situazione dei debiti resta alta, essi si sono ridotti e questo "dimostra che il Patto di stabilità ha suo effetto, ma non deve diventare patto di flessibilità: deve diventare un patto applicato con flessibilità intelligente".
"Entro novembre – ha detto poi Juncker – la Commissione proporrà un sistema europeo di informazione sui viaggi: ogni volta che uno entra in Ue sarà registrato, luogo, data e motivo dello spostamento, in modo che questo nuovo sistema automatico ci dirà chi è autorizzato a viaggiare in Ue, prima che arrivi in Ue. La difesa attuale costa fra 20 e 100 miliardi l'anno in Europa. Dovremmo garantire la solidità della difesa europea. Abbiamo un'industria europea della difesa che deve dare prova di innovazione. Proporremo entro l'anno un fondo europeo per la ricerca e l'innovazione" nell'industria della difesa".
E venerdì i 27 capi di stato e di governo si riuniranno a Bratislava, riunione dal sapore più simbolico che pratico. La Brexit, che doveva essere al centro della riunione, in assenza di decisioni da parte del governo di Londra che non invocherà l'art.50 prima del prossimo anno non sarà argomento delle conclusioni. "Il tema sarà quello di riprendere il controllo politico del futuro comune" ha detto il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk. Uno dei punti fermi del rilancio dell'Europa senza la Gran Bretagna sarà la difesa comune. L'alto rappresentante, Federica Mogherini, presenterà "entro la fine dell'anno" un piano ambizioso, che permetta un maggiore coordinamento e lo sviluppo dell'industria europea della difesa.che ha chiesto la Brexit, l'Unione europea – alle prese con la crisi dei migranti ed una ripresa economica stagnante – apre il cantiere sul suo futuro. "L'Europa dei 28 è l'oggi, quella a 27, è l'avvenire, quella a 19 dell'Eurozona, è il cuore pulsante della Ue" dice il Commissario per gli affari economici, Pierre Moscovici, riferendo ieri al Parlamento europeo sulla riunione del G20, alla vigilia dell'annuale Discorso sullo Stato dell'Unione che oggi Jean-Claude Juncker presenterà a Strasburgo.




USA 2016, Hillary Clinton: crescono timori complottistici

 

di Paolino Canzoneri

 

New York – Ieri domenica 11 Settembre durante la commemorazione annuale a Ground Zero per le vittime della strage delle due torri gemelle del 2001, la candidata democratica alle prossime elezioni presidenziali Hillary Clinton è stata improvvisamente sorretta dagli uomini del Secret Service a causa di un lieve malore e successivamente introdotta in una automobile e accompagnata fino all'appartamento della figlia a Chelsea in città dove fortunatamente si è ripresa e lasciando l'abitazione ha salutato i suoi sostenitori ed ha raggiunto serenamente e con le sue gambe la sua casa a Chappaqua nella contea di Westchester. Un lieve mancamento dovuto all'aria umida e ai 28° circa di temperatura che hanno accentuato i disturbi allergici e tosse protratta per oltre 4 minuti interminabili, segni evidenti di un lieve attacco di polmonite diagnosticatale dal suo medico nelle successive ore. Una infiammazione agli alveoli polmonari che non consentono la normale respirazione curabile con antibiotici e riposo proprio nelle fasi conclusive della campagna elettorale dove invece serve proprio uno sforzo finale, una energia supplementare che i candidati devono tirare fuori per convincere elettori titubanti di alcuni stati  a votare o cambiare preferenza.


Se la ride sotto i baffi o meglio sotto il ciuffo dell'ipotetico parrucchino il candidato repubblicano Donald J. Trump presente alla commemorazione a pochi passi dalla contendente alla corsa per la Casa Bianca durante la lunga e angosciante lettura di ogni singolo nome e cognome delle vittime della tragedia, che vede la sua popolarità e il suo consenso in leggera rimonta in vista del primo vero confronto televisivo previsto per il prossimo 26 Settembre. La Clinton al momento ha annullato i prossimi comizi previsti per i prossimi giorni e questo imprevisto fomenta ancora di più teorie complottistiche da parte anche del sindaco repubblicano Rudolph Giuliani relative ad una ipotetica inadeguatezza alla carica di Presidente degli Stati Uniti a causa di una malattia non specificata e nascosta già evidenziata  durante un recente comizio della Clinton per il Labor Day dove fastidiosi colpi di tosse hanno disturbato e interrotto piu volte il suo comizio. La pronta frase spiritosa per giustificare questa tosse è stata "Sono allergica a Trump.." e la conseguente risata dei presenti può aver sviato la cosa ma il mancamento di ieri, seppur di lieve portata, pone interrogativi seri che dovranno al più presto essere chiariti perchè ma se si paventa un complotto lo si deve ipotizzare sia nel caso che la Clinton nasconda una sua patologia grave e sia nel caso che Trump possa aver progettato di "agevolare" la patologia della sua contendente ma tutto questa sembrerebbe una trama di un film Hollywoodiano..magari non troppo.




Corea del Nord, nuovo test nucleare: lʼOnu valuta inasprimento misure

 

di Paolino Canzoneri

 

PECHINO – A pochi giorni dall'ennesimo test atomico, il quinto per l'esattezza, eseguito dalla Corea del Nord guidata e governata dall'impertinente Kim Jong-un, le risposte del mondo non si sono fatte attendere. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha ulteriormente inasprito le sanzioni in modo durissimo con il preciso scopo di scoraggiare e rendere oggettivamente impossibile al regime di Pyongyang di ottenere risultati oltremodo ancora più pericolosi nella folle corsa coreana nel programma nucleare. Continuando cosi il panciuto coreano, malato di protagonismo e con la faccia da schiaffi, potrebbe essere in grado entro pochi anni di realizzare testate nucleari in grado di raggiungere parti del mondo disparate e rappresentare ancora di più un serio pericolo per l'umanità. Esperti militari convengono preoccupati sui progressi rapidi che test sempre più sfacciati e di enorme potenza possono arrecare all'ambiente. Basti pensare che la potenza sprigionata dalla detonazione sotterranea al sito di Punggye-ri è stata di poco inferiore a quella della prima bomba del secondo conflitto mondiale, siamo a circa 10 kilotoni rispetto ai 15 di Hiroshima e ha causato un terremoto di magnitudo 5 e come se non bastasse questo, il regime di Pyongyang, dopo la bomba all'idrogeno del Gennaio scorso, ha rivelato gli enormi progressi nella miniaturizzazione degli ordigni tali da poter essere introdotti in missili a medio e lungo raggio cosi da essere in grado di raggiungere zone del globo molto distanti. L'emittente di Stato KCVT con il volto sereno ma sempre più pallido della conduttrice Ri Chun-hee in pompa magna e con un falso sorriso fisso come una paresi ha dato notizia del grande evento come un grande successo ottenuto nel sessantottesimo anniversario della fondazione dello Stato.

 

Una follia che il mondo non si può permettere. Il presidente Barack Obama ha convocato d'urgenza, dietro esplicita richiesta degli alleati Giappone e Corea del Sud, una riunione del Consiglio di sicurezza dell'ONU. Fra le misure di inasprimento delle sanzioni si prevedono ispezioni obbligatorie ai cargo in entrata e in uscita, bando assoluto delle armi, blocco degli alimenti e medicinali destinati all'esercito del Nord e stop all'addestramento di polizia offerti da Pyongyang. Altri dirigenti del regime, banche e aziende sono stati inseriti in una lista nera lista che congela conti correnti e risorse finanziarie e molto altro. La Russia conviene sul fatto che le sanzioni sembrino non essere efficaci o prese sul serio, erano in effetti già state annunciate ma il dittatore coreano dal parrucchiere inesperto aveva perseverato mostrando un disinteresse assoluto per gli accorati appelli da tutto il mondo e ancor più dalle minacce di serie sanzioni poste dall'ONU anche se la Russia stessa, dietro le quinte, da sempre ha sostenuto il regime coreano anti-USA e Pechino teme che i giochetti pericolosi del bulimico dittatore coreano possano portare ad una unificazione delle due Coree, divise dal lontano 1953, sotto una unica conduzione di Seul alleata degli USA. Indignazione e preoccupazione emerge anche dai nostri eponenti politici e di governo, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in un breve comunicato sui social ha commentato: "una provocazione inquetante", mentre l'Alto rappresentate dell'Unione Europea Federica Mogherini ha chiesto l'abbandono di armi e programmi nucleari in modo completo, assoluto, irreversbile e verficabile. Bisogna fermare ancora una volta l'ennesimo dittatore pericoloso di turno. 




Siria, dopo il gelo arriva l'intesa Usa – Russia per la tregua

di Paolino Canzoneri

GINEVRA – Venerdi scorso il ministro degli Esteri americano John Kerry e quello russo Sergey Lavrov a seguito di lunghe trattative durante una intera giornata hanno annunciato che Stati Uniti e Russia hanno raggiunto un importante accordo per una tregua di sette giorni in Siria. La stipula dell'accordo, che se applicato partirà da lunedi prossimo primo giorno della festa islamica Eid al-Asha, prevede una interruzione dei combattimenti in tutto il paese tale da apparire al ministro americano Kerry un vero e proprio punto di svolta per l'intero conflitto e una concreta soluzione politica alla guerra civile in corso anche con una collaborazione militare sul posto. Una transizione politica per il paese troppo martoriato dal conflitto con l'obiettivo di creare condizioni ideali per riprendere concreti negoziati di pace. La tregua se rispettata consentirà il ritiro delle truppe siriane nella città di Aleppo per consentire l'entrata di aiuti umanitari. Aleppo è la città che ha pagato un conto altissimo per questo conflitto con oltre 700 civili uccisi dai bombardamenti tra cui 160 bambini. Mosca invece dovrà garantire che Assad rispetti la tregua mentre gli USA dovranno estirpare le forze dei ribelli laici e moderati da gruppi come Al Nusra e Isis cosi da poter poi continuare l'offensiva con azioni mirate a sconfiggere i terroristi dalla Siria creando l'opportunità per una mediazione diplomatica gestita dall'ONU e riportare la pace in quelle terre. Il regime di Assad controlla Homs, Latakia e Damasco città prevalentemente posizionate ad occidente e nella fascia costiera meridionale ed è sostenuto da Russia, Cina e dagli sciiti libanesi Hezbollah mentre risulta ancora poco chiara la posizione della Turchia che nonostante sia un paese della Nato ha aperto un dialogo con Putin e Assad ma riconosce nei curdi indipendentisti a nord della Turchia i veri nemici assoluti da combattere. Nessuno sembra appoggiare il regime di Abu Bakr al Baghdadi primo califfo e creatore dell'Isis ma ultimamente interessi economici legati alla vendita del greggio sembra abbia rafforzato la sua posizione e nonostante le Chiese cristiane in Giordania avessero chiesto pubblicamente di cessare ogni commercio di armi con i terroristi, la sconfitta del califfato appare lontano e pieno di insidie. Tenere unita la Siria in una sorta di federazione che lasci il controllo dei territori alle diverse etnie e religioni con la precisa volontà di eslcudere i terroristi sembra forse la strada da intraprendere ma al momento non trova l'accordo nè da parte di Assad che vuole mantenere il suo dominio e nè da parte della Russia di Putin. Simpatico il siparietto conclusivo della serata dei ministri USA e Russia in attesa del via definitivo all'annuncio di intesa dove Lavrov ha gentilmente offerto pizza e vodka ai giornalisti asserendo che la prima era stata offerta dalla delegazione degli Stati Uniti mentre la seconda dalla delegazione russa.