Usa 2016, tuona Obama: "In ballo c'è la democrazia"

Redazione

USA – Alle elezioni per la presidenza americana di novembre "in ballo c'è la democrazia". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama in un intervento elettorale in Ohio dove è tornato ad attaccare la candidatura di Donald Trump.

In un appassionato appello a Cleveland, in Ohio Stato cruciale nella corsa per la Casa Bianca, Obama ha lanciato con forza il suo monito circa i rischi che Donald Trump pone per il sistema democratico americano. Ha affermato che una eventuale elezione del tycoon cancellerebbe i progressi degli ultimi otto anni. Il presidente Usa ha quindi sottolineato che in democrazia un politico non può bandire i giornalisti "che non gli piacciono" citando il primo emendamento della Costituzione americana che garantisce la libertà della stampa.

Il presidente degli Stati Uniti sottolinea l'efficacia e la forza del discorso pronunciato ieri dalla first lady di cui, dice, "non potrei essere più orgoglioso". Parlando a favore della candidata democratica Hillary Clinton ad un evento elettorale nello Stato cruciale dell'Ohio, Obama ha sottolineato come, nel suo intervento ieri, Michelle "ha parlato si' per le donne, ma anche per gli uomini, che sono migliori di cosi'. Che non vogliono insegnare ai propri figli cio' che vedono in tv". Quindi e' tornato a puntare il dito contro il candidato repubblicano, affermando che il suo comportamento e' "inaccettabile" e che non e' all'altezza di fare il presidente. "Se credete che siamo migliori di cosi – ha detto quindi lanciando il suo appello al voto – la buona notizia e' che possiamo fare qualcosa a riguardo, e proprio qui in Ohio".




Aeroporto di San Pietroburgo evacuato per allarme bomba

Redazione

RUSSIA – L'aeroporto internazionale di San Pietroburgo è stato evacuato oggi pomeriggio per un allarme bomba durato diversi minuti: a riferirlo è Russia Today. Dopo l'allarme è stato necessario l'intervento degli artificieri che si sono assicurati che non ci fosse nessun ordigno nello scalo.

"Alle 16.30 la situazione è tornata nella normalità", ha riferito l'ufficio stampa dell'aeroporto Pulkovo a RT.




Trump accusato di molestie sessuali, Hillary "Non sono solo parole"

di Angelo Barraco

Washington – La corsa alla Casa Bianca procede con un ritmo inarrestabile e da un lato abbiamo il magnate dell’imprenditoria americana Donald Trump, che sfoggia con orgoglio sui palchi di tutti gli Stati americani un’imbarazzante tintura ai capelli ad opera del peggiore parrucchiere di Caracas e un trucco in viso che sembra spalmato e intonacato come la vernice fresca che si trova all’interno dei barattoli che i lattonieri usano per ritingere le autovetture distrutte dagli incidenti; dall’altro lato invece abbiamo Hillary Clinton, l’ex first lady oggi in prima linea per l’ambita poltrona che per anni ha comodamente ospitato il fondo schiena del marito Bill e della sua amante e che oggi potrebbe diventare un ottimo riscatto per la bella biondina che sfoggia un sorriso quasi da paresi, contornato da una pettinatura che riporta alla mente le vele della Nina, della Pinta e della Santa Maria. “Da quanto ho imparato a camminare mi piace correre” disse Nietzsche e il parruccato Trump ha preso alla lettera questa frase ma la sua corsa alla Casa Bianca potrebbe arrestarsi improvvisamente poiché sono insorti dei problemi che rischiano di compromettere definitivamente la sua tanto irruenta quanto discussa corsa alla poltrona d’America. Tre donne, due delle quali intervistate dal New York Times, lo accusano di molestie. Trump, dal canto suo, nega la sopracitata circostanza minacciando azioni legali.
 
Ma chi sono queste donne? La prima si chiama Jessica Leed, 74enne di New York che ha raccontato un episodio risalente a circa 30 anni fa. La donna si trovava a bordo di un aereo in prima classe per un viaggio d’affari e si trovò accanto a lei Donald Trump che, secondo quanto asserisce la donna, dopo 45 minuti avrebbe alzato il bracciolo per toccarle il seno: “'Era come un polipo, le sue mani erano dappertutto” aggiungendo inoltre di essersi spostata in coda all’aereo per evitare un’aggressione. Rachel Crooks, aveva 22 anni quando lavorava alla receptionist di una società del tycoon nella Trump Tower a Manhattan nel 2005, la donna ha raccontato di aver salutato Trump stringendogli la mano ma lui non la lasciò andare e cominciò a baciarla prima sulle guancie e poi “direttamente sulla bocca”. La donna ha raccontato che per lei tutto ciò: “Fu cosi' inappropriato, ero così sconvolta che ha pensato che ero così insignificante da poterlo fare” . Intanto Jason Miller, dirigente della compagnia di Trump ha rilasciato la seguente nota: “Questo articolo è interamente falso, e il fatto che il New York Times lanci queste accuse completamente false…a proposito della personalità di Trump su una materia del genere è pericoloso”. La terza donna invece si chiama Mindy McGillivray e ha dichiarato di essere stata toccata nel resort di Trump a Palm Beach. Un’ondata di polemica così vasta può soltanto giovare alla brillanti nata Hillary che dal podio che trasuda purezza grida a gran voce: “Non sono solo parole” e noi aggiungiamo: e che poteva dire? La campagna elettorale è spietata e battere cassa per i voti fa comodo ma Trump controbatte “solo chiacchiere da spogliatoio” e punta il dito sull’ex Presidente Bill Clinton: “Quest'uomo non dovrà mai diventare presidente”. Ma l’ondata Trump ha smosso gli ormoni e il sangue della gelida Russia e il Ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha commentato così: “Non è la mia lingua madre e non so se suonerà decente ma ci sono così tante fighe nella vostra campagna elettorale, da entrambe la parti, che preferisco non commentare”. Ma la bella Hillary sa bene cosa significa ricevere accuse di molestie poiché ha vissuto questo dramma indirettamente quando il marito Bill era Presidente degli Stati Uniti. Come dimenticare le accuse mosse da Paula Jones nel 1994 per molestie sessuali, che sosteneva di aver ricevuto delle avance da Bill Clinton nel 91 ma egli negò. Paula fece ricorso, Clinton inoltre negò persino di aver avuto rapporti sessuali con Monica Lewinsky. Successivamente le parti trovarono un accordo e Clinton dovette sborsare 850.000 dollari alla donna. Wathleen Willey invece accusò Clinton di averla violentata nel 1993, Poi vi fu il caso di Juanita Broaddrick nel 1999 che dichiarò di essere stata stuprata nel 1978 ma non ricordava con esattezza le circostanze e quanto dichiarato dalla donna risultò contraddittorio tanto da portare all’archiviazione del caso. Infine il caso di Gennifer Flowers nel 1992, che affermo di avere una relazione con l’ex presidente della Casa Bianca. All’inizio la donna negò ma successivamente cambiò versione, Clinton stesso ammise incontri sessuali con la donna, anche Elizabeth Gracen ha ritrattato una sua testimonianza in merito ad una sua “scappatella” con Bill, scusandosi successivamente con Hillary. 



Sventato attentato in Germania, il siriano si è suicidato in cella

Redazione

LIPSIA – La sua detenzione è durata poco: Jaber Albakr, il sospetto terrorista siriano arrestato lunedì scorso in Germania, è stato trovato morto impiccato nella sua cella nel carcere di Lipsia.  L'informazione della morte di Albakr è stata confermata dal ministero della Giustizia tedesco e riportata anche dal sito del settimanale Der Spiegel, precisando che il siriano era entrato in sciopero della fame. Il giovane si sarebbe ucciso "strangolandosi con la sua t-shirt", come riferisce la Tv pubblica regionale Mdr citando "testimoni oculari".

Era considerato "ad acuto rischio di suicidio" ma, come spiega la Bild senza però citare fonti, "non era sotto continua sorveglianza" da parte dei funzionari del carcere di Lipsia, ma "veniva controllato a intervalli di meno di un'ora". In diverse interviste l'avvocato d'ufficio di Albakr, Alexander Huebner, aveva detto che, ancora nella mattinata di ieri, mercoledì, il vicedirettore del carcere gli aveva assicurato per telefono che il giovane, tenuto in isolamento, era "costantemente osservato".

Negli interrogatori Jaber Albakr aveva accusato di "connivenza" alcuni siriani che lo avevano immobilizzato e consegnato alla polizia, scrive la Dpa citando proprie fonti. L'agenzia aggiunge che "resta per il momento non chiaro in che misura tali affermazioni siano state valutate come attendibili" oppure scartate come un tentativo di "autodifesa". La Procura federale non le ha volute confermare, né è nota la posizione degli altri, ossia se siano solo testimoni o sospettati. Il ministro dell'Interno tedesco De Maizière intanto ha chiesto "un rapido e completo chiarimento da parte delle autorità della Sassonia" e si dice certo "che sarà fatto con grande serietà". La vicenda "rende più difficili le indagini sui mandanti e complici", ha aggiunto. Il ministro ha poi evitato "speculazioni" su responsabilità e fallimento delle autorità di sicurezza sassoni. "Si è speculato per tutta la notte – ha detto de Maizière – credo che la procura generale debba indagare, lasciando da parte speculazioni e senza inseguire singole notizie che escono ogni mezz'ora".




Gran Bretagna, "Napoletani? Siciliani? O altro?": arrivano le scuse sui moduli scolastici discriminatori

di Paolino Canzoneri
 
U.K. – La nostra rappresentanza diplomatica e nello specifico l'ambasciatore Pasquale Terracciano ha inviato una nota al Foreign Office in cui solleva perplessità evidenti circa la discutibile nota scritta nei moduli d'iscrizione online approvati dal Dipartimento dell'educazione del governo del Galles e di Bradford inviata ad un certo numero di scuole scozzesi dove risulta espressamente richiesto ai genitori di evidenziare etnia e prima lingua del figlio. Una sorta di marcatura, una clamorosa precisazione che mette in evidenza quanto certe scelte apparentemente burocatiche covino al suo interno precisi punti di vista razzisti. Informazioni richieste per cosa? Magari per creare una precisa selezione a cui riservare un trattamento differrente rispetto gli autoctoni del luogo? Le sigle adottate sono quattro: ITA cioè italiano; ITAA "Italian any other" cioè il resto degli italiani, per arrivare poi a ITAN "Italian Napoletan" italiano di origine napoletana e per concludere ITAS "Italian Sicilian" cioè italiano di origini siciliane. "Pensavo fosse uno scherzo  di quelle bufale che si trovano su Internet, ma poi per capire meglio ho chiamato la persona, una mia cara amica, e lei mi ha confermato tutto. La signora mi ha detto che doveva iscrivere la sua bambina al primo anno di quella che in Italia è la prima media. Qui ormai si fa tutto online. Al momento di descrivere la nazionalità, sul modulo ha però trovato alcune opzioni che fino a poco tempo fa non c’erano” dice Michele La Motta, un ragazzo venticinquenne italiano residente a Cambridge. Che gli inglesi fautori di questa iniziativa avessero dato ulteriore prova di "sana e robusta imbecillità" sembra palese ma quanto accaduto dovrebbe fare riflettere su come sia evidente oggi una certa ignoranza e mancanza di cultura e come sia facile commettere strafalcioni simili nonostante sia risaputo di quanto gli italiani nel Regno Unito siano da sempre trattati bene. Si dovrebbe suggerire nelle orecchie di chi ha coniato questa "genialata" che l'Italia è un paese unito dal 17 marzo 1861 e che certi intenti sembrino proprio fuori contesto storico e fermi all'ottocento. Ovviamente l'indignazione dei nostri connazionali del distretto ha preteso la rimozione immediata di questo "marchio" anche se l'ambasciatore Terraciano escludendo che si tratti di esclusione dolosa e precisa, ritiene comunque che alla luce delle recenti scelte sembri più saggio evitare di introdurre una distinzione sociale che non andrebbe che ad aggravare certe uscite già poco felici del Regno Unito. Da Londra pronte le scuse ufficiali e questo incidente dipomatico sembra volgere al termine in fretta con la cancellazione dai moduli della marcatura specifica legata alle etnie e che apparentemente non intendevano passare per discriminatorie ma quale elemento ulteriore di accertamento di qualche ulteriore difficoltà linguistica per i bambini da inserire nel sistema inglese e gallese ma resta il fatto che messa cosi è una discriminazione offensiva per i meridionali. 



Il clamoroso annuncio di Obama: "Nel 2030 l'uomo su Marte"

Redazione

USA – L'annuncio è davvero clamoroso. Gli Stati Uniti invieranno i primi uomini su Marte entro il 2030, e in questa direzione la Nasa sta lavorando insieme con aziende private. Lo ha annunciato il presidente americano, Barack Obama, in un articolo riportato dal sito della Cnn. "Abbiamo fissato con chiarezza – scrive il presidente americano – un obiettivo vitale per la storia dell'America nello spazio: inviare esseri umani entro il 2030 e farli ritornare sani e salvi, con l'ambizione definitiva di fare in modo, un giorno, che possano restare lì per un tempo prolungato". "Ottenere questo risultato richiederà la cooperazione tra il governo e il settore privato più innovativo, e già siamo ben messi su quella strada", ha aggiunto Obama. "Entro due anni compagnie private invieranno per la prima volta astronauti verso la stazione spaziale internazionale". "Il prossimo passo -aggiunge Obama- è andare oltre i confini dell'orbita della Terra. Stiamo lavorando insieme con partner privati per la realizzazione di nuove strutture che siano in grado di trasportare astronauti per lunghe missioni nello spazio profondo. Questo genere di missioni ci insegnerà in che modo gli esseri umani riescono a vivere lontano dalla Terra, ovvero ciò che abbiamo bisogno di sapere in merito a lunghi viaggi verso Marte".

L'inizio dell'intervento di Obama su Cnn, che lo ha pubblicato in esclusiva, è lirico, perfettamente dentro l'arte della retorica con cui il presidente americano conquisto' il suo mandato nel 2008 e ha proceduto nel corso di questi ultimi otto anni tirandone fuori i discorsi più brillanti: "Uno dei primi miei ricordi -scrive- risale a quando sedevo sulle spalle di mio nonno, sventolando una bandiera al rientro dei nostri astronauti alle Hawaii. Ciò accadeva un anno prima che mettessimo piede sulla luna. Decenni dopo abbiamo inviato rover (robot che girano in lungo e in largo il Pianeta Rosso, ndr) su Marte…Oggi provo lo stesso sentimento di stupore di quando ero bambino verso il nostro programma spaziale". Al termine dell'articolo Obama torna su quel ricordo: "Un giorno, spero di avere sulle mie spalle i miei nipoti. Guarderemo ancora le stelle con stupore, ma invece di desiderare il ritorno dei nostri intrepidi esploratori, sapremo che grazie alle scelte che facciamo oggi essi sono li' non solo per una missione, ma per restarvi. E questo renderà migliori anche le nostre vite qui sulla Terra". Colonizzare il pianeta rosso prima della Nasa. E' l'obiettivo del miliardario Elon Musk, fondatore di PayPal e Tesla, che il 28 settembre scorso è entrato nel dettaglio del suo controverso piano per arrivare su Marte entro il 2024, attraverso SpaceX, la società fondata nel 2002.  Durante una conferenza in Messico, Musk, nonostante il recente fallimento di un test a Cape Canaveral che ha mandato in fumo il suo razzo Falcon9, ha tirato fuori il video che mostra come intende procedere nella sua impresa spaziale, trasmettendo le immagini in tutto il mondo attraverso i social media. Il video si apre con l'avvertimento che i primi viaggi saranno molto pericolosi e che solo chi non ha paura di morire potrà intraprenderli e si conclude con le immagini di Marte che si trasforma in un pianeta ospitale, con acqua, piante e un'atmosfera. 




Trump e l'alleato di ferro Wikileaks: all'attacco di Hillary con nuove mail imbarazzanti

Redazione

"Io amo Wikileaks". Di fronte ai tanti che continuano a voltargli le spalle, Donald Trump vede invece in Julian Assange un inaspettato alleato di ferro dopo che il suo sito ieri è tornato all'attacco di Hillary Clinton con un nuovo gruppo di email imbarazzanti. "E' straordinario come niente sia segreto oggi quando parli su Internet", ha detto il repubblicano in un comizio in Pennsylvania mentre i suoi fan scandivano lo slogan "lock her up" ('mettetela in prigione'), come del resto lo stesso candidato ha promesso che farà se eletto presidente. "In un discorso a porte chiuse 'Hillary l'imbrogliona' ha detto che 'il terrorismo non è una grande minaccia per la nostra nazione'", ha sottolineato il repubblicano, leggendo brani dei documenti pubblicati da Wikileaks venerdì scorso, proprio mentre imperversava la bufera provocata dalla pubblicazione del video con le frasi sessiste di Trump. Una concomitanza che ha praticamente annullato un eventuale effetto dei documenti di Wikileaks, che sarebbero le mail che Clinton ha distrutto, sulla campagna della democratica. Questo non ha impedito a Trump – che gli ultimi sondaggi danno indietro di 11 punti rispetto a Clinton – di insistere sulla vicenda delle mail al dibattito e nei comizi successivi, affermando che l'ex segretario di Stato "dovrebbe essere in prigione" per la loro distruzione.




Sospese le vendite del Samsung Galaxy Note 7: il dispositivo prende fuoco

Redazione

HI -TECH Flop per il Galaxy Note7 a tal punto che Samsung è stato costretto a sospenderne la vendita. E subito i titoli del colosso sudcoreano arrivano a perdere fino al 5%. Samsung chiede ai partner, dalle compagnie telefoniche ai rivenditori, di non vendere lo smartphone mentre vanno avanti le indagini sui recenti incidenti. Il Note7 è stato richiamato nelle ultime settimane negli Usa dopo denunce sul fatto che il dispositivo va a fuoco. "Restiamo impegnati a lavorare diligentemente con le autorità per assumere tutte le misure necessarie a risolvere la situazione", afferma Samsung. Le autorità americane plaudono alla scelta di Samsung di sospendere le vendite e le sostituzioni del Galaxy Note7. ''E' la giusta mossa'' afferma Elliot Kaye, il presidente della Commissione per la sicurezza dei prodotti. Le indagini proseguono e nel frattempo i proprietari del Note7 dovrebbero spegnerlo e non usarlo. Aviazione Usa, tenere Note7 spenti e non in stiva – L'Amministrazione dell'aviazione federale (Faa) americana mette in guardia i passeggeri su uso e trasporto del Galaxy Note7, che la Samsung a ritirato dalle vendite dopo gli ultimi incidenti di combustione. "Alla luce dei recenti avvenimenti e delle preoccupazioni sollevate da Samsung sui suoi Note7, la Faa consiglia vivamente ai passeggeri di non attivare o ricaricare questi dispositivi a bordo di aerei e non stivarli in alcun bagaglio", si legge in un comunicato pubblicato dall'aviazione Usa sul suo sito web. Le restrizioni, specifica la Faa, valgono anche per i dispositivi richiamati e ripristinati.




Germania, sventato attentato terroristico: arrestato il siriano ricercato

Redazione

GERMANIA – La caccia si è conclusa con l'arresto. Sarebbe infatti stato catturato Jaber Albakr, siriano di 22 anni sospettato di voler compiere un attentato terroristico in Germania. Lo rende noto la polizia tedesca, citata dalla Bbc. Secondo quanto riferisce lo Spiegel online, il 22enne siriano Jaber Albakr, accusato di preparare un attentato è stato arrestato alle 0.42 nell'appartamento di un suo connazionale nel quartiere Paunsdorf di Lipsia. Nella sua fuga attraverso la Germania, aveva raggiunto la stazione centrale di Lipsia, dove aveva chiesto ospitalità a un suo connazionale. Quest'ultimo lo avrebbe accompagnato a casa e, sempre secondo Spiegel online, riconosciuto. Avrebbe quindi avvertito la polizia, che ha trovato Jaber Albakr già legato quando ha fatto irruzione nell'appartamento.

Durante un blitz delle teste di cuoio a Chemnitz, in Sassonia, era stato rinvenuto nel suo appartamento un potente esplosivo. Da quel momento è cominciata la caccia all'uomo. Secondo ambienti della sicurezza il caso ha un "nesso" con l'Isis. L'intervento degli uomini delle unità speciali "Sek" ha reso necessaria l'evacuazione dapprima di circa 80 persone e poi di altri sei appartamenti.

Secondo quanto riferisce lo Spiegel online Jaber Albakr è stato arrestato alle 0.42 nell'appartamento di un suo connazionale nel quartiere Paunsdorf di Lipsia. Nella sua fuga attraverso la Germania, aveva raggiunto la stazione centrale di Lipsia, dove aveva chiesto ospitalità a un suo connazionale. Quest'ultimo lo avrebbe accompagnato a casa e, sempre secondo Spiegel online, riconosciuto. Avrebbe quindi avvertito la polizia, che ha trovato Jaber Albakr già legato quando ha fatto irruzione nell'appartamento.

Secondo informazioni non confermate del settimanale "Focus", il siriano stava progettando un attentato contro un non meglio precisato "aeroporto tedesco". Il blitz, iniziato nella notte e culminato verso le 13 con l'irruzione nell'appartamento accompagnata dal boato evidentemente di una bomba assordante, è partito da una soffiata dei servizi segreti interni. Nella caccia al siriano, "pericoloso" quanto può esserlo chi prepara una bomba, a Chemnitz sono state fermate tre persone, ritenute essere suoi "contatti o almeno conoscenti". Secondo un sito sono anch'essi siriani.

Per esaminare un innocuo bagaglio alla stazione centrale, dove sono stati compiuti due dei fermi, è stato utilizzato un robot anti-bomba. La foto segnaletica del siriano in fuga lo ritrae con indosso una felpa verde-scura su cui è impresso un vistoso disegno astratto con la scritta Project. La polizia è mobilitata in forze anche a Berlino, soprattutto nei due aeroporti della capitale, quelli di Tegel e di Schoenefeld, per evitare che il ricercato possa fuggire all'estero.

Dal 2007 sono almeno sei gli attentati dinamitardi islamici sventati in Germania, da ultimo quello che il mese scorso si è scoperto aveva intenzione di preparare un profugo siriano di 16 anni a Colonia, mentre nel giugno scorso erano stati arrestati diversi siriani intenzioni a colpire a Duesseldorf. E anche il kamikaze di 27 anni che a luglio aveva ferito 15 persone ad Ansbach, in Baviera, era un profugo siriano. Anche se in serata non era ancora chiaro se sia entrato in Germania come profugo, la nazionalità del terrorista in fuga fornisce argomenti ai politici, soprattutto di destra, che vedono un legame fra afflusso di migranti e terrorismo: nel complesso tre dei quattro attentatori entrati in azione in Germania a luglio erano profughi, e in due casi simpatizzanti dell'Isis.




L'Inghilterra fa retromarcia: non si chiederà alle aziende di indicare i numeri dei lavoratori stranieri

Redazione

INGHILTERRA – Il governo britannico ha abbandonato formalmente l'idea suggerita al congresso Tory dalla ministra dell'Interno Amber Rudd di chiedere alle aziende di rendere pubblici i numeri dei lavoratori stranieri. Lo ha detto oggi la sua collega dell'Istruzione, Justine Greening, precisando che la proposta sarà sostituita da una richiesta di informazioni riservate da parte del governo sui vuoti occupazionali. L'obiettivo, ha precisato, resta quello di assicurarsi che la manodopera straniera non sia sfruttata a danno di potenziali candidati britannici.

Ma ha assicurato che – al contrario di quanto prospettato dalla Rudd nei giorni scorsi – le imprese non saranno messe di fronte alla scelta se rendere note le quote dei lavoratori esteri rispetto ai 'locali' o essere "svergognate" dinanzi all'opinione pubblica. Craig Oliver, gia' braccio destro per la comunicazione di David Cameron, ha definito l'annuncio di Greening "una ritirata controllata" da parte del governo di Theresa May. Le parole di Amber Rudd avevano suscitato reazioni di sdegno e preoccupazione a livello politico in Gran Bretagna, da parte del mondo del business e di attivisti dei diritti umani, ma anche fra esponenti politici e commentatori stranieri, italiani inclusi, e nella comunita' degli stranieri residenti nel regno. Non solo: nello stesso governo, stando al Sunday Telegraph, erano emersi segnali di divisione sull'approccio alla Brexit fra i vari ministri, mentre nel campo dei 'brexiter' non erano mancate prese di distanza. Proprio oggi il Sunday Telegraph cita la reazione di Steve Hilton, ex braccio destro di Cameron, ma sostenitore convinto del divorzio dall'Ue al referendum di giugno, che ha definito "ripugnante" l'idea di pretendere che le aziende mettano in piazza i dati sulla percentuale di dipendenti stranieri che impiegano. Mentre persino un deputato dell'Ukip (destra radicale euroscettica) ha denunciato come inaccettabili le idee della Rudd: "Se le avessimo suggerite noi ci avrebbero bollati come fascisti", e' sbottato.




Trump e le frasi volgari sulle donne. Si sfoga anche Robert De Niro

Red. Esteri

USA – La natura umana di quest'uomo che giudica le donne soltanto in base al loro fondoschiena è venuta fuori nel periodo meno indicato. Proprio così Donald Trump, a un mese dal voto, scivola sulle donne, con frasi volgari e offensive colte da un microfono acceso a sua insaputa. L'audio 'rubato' è contenuto in un video ottenuto dal Washington Post e risale al 2005. Talmente forti le parole e le espressioni usate dal candidato alla Casa Bianca che lo costringono nel giro di pochissimo tempo dalla diffusione delle immagini a chiedere pubblicamente scusa. Anche se a modo suo: "Erano chiacchere da spogliatoio. Bill Clinton mi ha detto cose molto peggiori giocando a golf. Comunque mi scuso se qualcuno si e' offeso", afferma il tycoon sull'account Twitter della sua campagna. Ma oramai la frittata e' fatta. Hillary Clinton parla di "una cosa orribile", il candidato democratico alla vicepresidenza Tim Kaine di frasi "da voltastomaco". Non possiamo permettere a quest'uomo di deventare presidente degli Stati Uniti", attacca la ex first lady "Quando sei una star le donne te lo lasciano fare", dice Trump nelle immagini risalenti al 2005 parlando di baci, palpeggiamenti e rapporti sessuali. Galeotto il microfono acceso di un conduttore televisivo, Billy Bush, mentre insieme al tycoon stava, a bordo di un bus, raggiungendo il set di 'Day of Our Lives', una soap opera in cui Trump fece un breve cameo. Nell'audio contenuto nel video pubblicato da Wp, Trump parla tra le altre cose del fallito tentativo di sedurre una donna, di cui il nome e' stato silenziato nel video. "Ci ho provato ma senza successo", ammette il tycoon. Il Post sottolinea come la registrazione risale a parecchi mesi dopo il matrimonio con Melania Trump. "Ho tentato di scoparla – prosegue l'audio – era sposata. E mi sono avvicinato a lei pesantemente. L'ho fatta uscire da un negozio di mobili e le ho detto: 'ti faccio vedere io dove vendono bei mobili'. Ci ho provato come si fa con una prostituta, ma non ce l'ho fatta". Giunti sul set, Trump fa anche un commento sul'attrice Arianne Zucker: "La tua donna – dice riferendosi a Billy Bush – ha un bel culo. Prendo delle mentine nel caso dovessi baciarla in scena".

 

 

E' sempre più caos nelle fila dei repubblicani Usa. Mike Pence infatti ha deciso che non partecipera' al posto di Trump all'evento elettorale in Wisconsin, in cui il tycoon avrebbe dovuto apparire sul palco insieme allo speaker della Camera Paul Ryan. Quest'ultimo ieri aveva dato forfait dopo il video scandalo di Trump, che a sua volta aveva poi fatto sapere che al suo posto sarebbe intervenuto Pence.

"Le donne hanno il potere di fermare Donald Trump": così Hillary Clinton su Twitter, dove pubblica alcuni stralci del video-scandalo in cui il candidato repubblicano usa espressioni offensive nei confronti delle donne.