Tragedia in Colombia: cade aereo con squadra di calcio brasiliana Chapecoense

 

di Paolino Canzoneri


MEDELLIN (Colombia) – Autorità aeroportuali della città di Medellin in Colombia hanno annunciato l'avvenuto schianto di un aereo immatricolato CP2933 durante le fasi di atterraggio ieri sera. A bordo 81 passeggeri fra i quali anche i componenti della squadra di calcio della serie A brasiliana Chapecoense. L'aereo trasportava 72 passeggeri e 9 membri d'equipaggio boliviano. Risultano al momento 13 persone sopravvissute e tra loro alcuni calciatori: Danilo, Jackson Follman e il terzino Alan Ruschel ricoverato all'ospedale municipale La Cejai in evidente stato di shock. La squadra avrebbe dovuto viaggiare su un Charter diretto a Medellin ma all'ultimo momento l'aviazione brasiliana non ne ha acconsentito l'autorizzazione. L'equipaggio quindi si era imbarcato con una delegazione di 42 persone tra giocatori, staff tecnico e dirigenziale a San Paolo con scalo previsto a Santa Cruz de la Sierra in Bolivia per salire infine nell'ultimo aereo insieme ad altri 30 passegggeri fra giornalisti, tifosi e membri dell'equipaggio. All'origine della tragedia un guasto importante all'impianto elettrico del veivolo British Aerospace 146  della compagnia Lamia segnalato dai piloti via radar durante le fasi dell'atterraggio poco prima dello schianto nelle vicinanze di una zona montagnosa nei pressi della città di Medellin. L'aereo è scomparso dai radar alle 21.30 locali (le 2.30 ora italiana). I soccorsi sono stati difficili a causa delle avverse condizioni meteorogliche, forti piogge e oscurità hanno consentito  il raggiungimento della zona del disastro solo via terra. La autorità aeronautica ha disposto un posto di comando unificato per gestire la situazione guidato dal direttore dell'aviazione civile Alfredo Bocanegra. La squadra Chapecoense avrebbe dovuto giocare un importante match previsto per mercoledi prossimo, la finale della Coppa Sudamericana. Gare sospese in Sudamerica e cordoglio unanime per una tragedia che a noi italiani non può che riportare alla memoria la tragedia del 4 maggio del 1949 dove in uno schianto a pochi passi dalla Basilica di Superga perse la vita l'intera squadra di calcio del Torino compresi dirigenti, tecnici e giornalisti. Una disgrazia e un dolore per sempre dentro i cuori dei tifosi d'ogni squadra d'Italia. Degli sfortunati giocatori della squadra brasiliana due atleti sono stati di nostra conoscenza perchè hanno giocato in Itlaia: Filipe Machado nel 2009 nella Salernitana ma senza presenze in campo e Claudio Winck nel Verona nel 2015/2016 che segnò una rete nella partita degli ottavi di finale di Coppa Italia contro il Pavia. 



Droga, alcol e sesso: Lapo Elkann simula un sequestro a New York


Redazione


USA – Lapo Elkann e' stato arrestato e poi rilasciato dalla polizia di New York per aver simulato un sequestro allo scopo di ottenere dalla famiglia 10mila dollari dopo aver speso tutto insieme a un escort con cui avrebbe fatto due giorni di bagordi a Manhattan consumando alcol e droga: lo scrivono tre testate Usa, citando fonti di polizia. L'accusa e' di falsa denuncia. Fonti vicine a Lapo interpellate dall'ANSA dichiarano "di non avere nulla da commentare o da aggiungere alla notizia circolata".

Stando a quanto riportato da New York Daily News, Daily Beast e Hollywwod reporter, il nipote di Gianni Agnelli e imprenditore di successo nel mondo della moda sarebbe sbarcato a New York giovedì per la festa del Thanksgiving, contattando un escort di 29 anni (una donna transgender, secondo il New York Daily News) e trascorrendo con lui due giorni di eccessi tra alcol e droga (marijuana e cocaina). Finiti i soldi, l'escort avrebbe pagato per altra droga ed Elkann avrebbe promesso di restituire i soldi. Poi, sempre secondo i media Usa che citano fonti della polizia, avrebbe escogitato il piano del falso sequestro, raccontando ai propri famigliari di essere trattenuto contro la sua volonta' da una donna che gli avrebbe fatto del male se non gli avessero fatto pervenire 10mila dollari. Secondo la ricostruzione dei giornali americani, un rappresentante della famiglia si sarebbe quindi rivolto alla polizia, che avrebbe organizzato la finta consegna del denaro bloccando la coppia. Gli investigatori avrebbero accertato che l'idea era stata di Lapo, chiudendo il caso per il suo accompagnatore ma non per il 39enne imprenditore, al quale e' stata consegnato una citazione davanti ad una corte. Non e' il primo scandalo del genere per Lapo Elkann: nel 2005 fu salvato in extremis da una overdose di droga in un appartamento di Torino dopo una notte brava in compagnia di un transessuale. 




Corsa all'Eliseo: Fillon sbaraglia Juppé. Tensioni a sinistra su Valls

 

di Paolino Canzoneri


PARIGI –  François Fillon sembra proprio essere il candidato di fiducia di tutta la destra nella corsa all'Eliseo. Nelle primarie è riuscito a battere con una valanga di voti nientedimeno che il presidente Nicolas Sarkozy e il suo collega agli esteri Alain Juppè e sicuramente il 7 maggio prossimo sarà la volta del ballottaggio con Marine Le pen da sempre favorita nei sondaggi e passata al primo turno del 23 aprile scorso. Colpa anche di una sinistra "pasticciona" che anche in Francia soffre di una scarsa coesione e una mancanza palese di organizzazione strategica nella corsa alla presidenza francese; di oggi la decisione in controtendenza che ha stupito tutti del primo ministro della Quinta Repubblica Manuel Valls che ha scelto di sfidare il suo attuale presidente François Hollande corso subito ai ripari con un rimpasto lampo che ha visto l'uscita di Valls dal governo e l'immediata sostituzione di Bernars Cazeneuve. Le percentuali di vittoria di Fillon su Juppè sono impressionanti, si parla di 67% contro il 33% e galvanizzato da cotanta supremazia nei consensi, Fillon, ha condotto un discorso schematico e rigoroso in tema di economia mantenendo una rigida posizione conservatrice sui temi sociali: "Ha vinto la Francia della verità e dell'azione" ha sentenziato con fermezza e stringendo la mano al suo rivale Juppè, ha rivolto un pensiero al presidente Sarkozy. Non è assolutamente esclusa una mano tesa proprio agli sconfitti in una ipotesi di collaborazione necessaria a stabilire da subito una forza di governo pronta e reattiva. I 4 milioni di presenze dei cittadini alle primarie hanno dimostrato quanto i francesi vogliano essere presenti ed attivi in questa campagna elettorale importante per gli equilibri europei e per la nazione costantemente minacciata e colpita dal terrorismo islamico che ha visto un picco di affluenza in costante aumento. Non è da sottovalutare comunque la sfida a sinistra del politico francese di origine spagnola Manuel Valls che in una intervista alla BBC ha detto: "Ho delle relazioni di rispetto, di amicizia, e di lealtà con il presidente Hollande ma la lealtà non esclude la franchezza. Bisogna convenire necessariamente che in queste ultime settimane il contesto è cambiato. Noi possiamo uscire polverizzati dal primo turno delle presidenziali e la sinistra può morire". Riguardo invece al terrorismo che angoscia la Francia e in particolar modo allo stato d'emergenza introdotto dopo gli attacchi del 13 novembre 2015, ulteriormente prorogato per sei mesi fino a fine luglio, il ministro francese ha aggiunto: "E' difficile oggi porre fine allo stato d'emergenza. Soprattutto perché ci impegneremo in una campagna presidenziale entro poche settimane, con meeting e incontri pubblici. Dunque serve proteggere la nostra democrazia. Questo dispositivo di emergenza ci permette di effettuare arresti e controlli amministrativi che sono efficaci. Quindi sì, vivremo di nuovo senza dubbio per alcuni mesi con questo stato di emergenza. Potremmo dover far fronte ad attacchi come quello vissuto a Nizza nel luglio del 2016 con 86 morti, compiuti da persone radicalizzate su internet, attraverso i social network, dallo Stato islamico senza dover passare attraverso la Siria o l'Iraq". La "gauche" prova a dare una propria chiave di lettura sulle immediate soluzioni per fronteggiare la costante minaccia del terrorismo e conseguentemente prova a compiere un passo deciso per frenare quella che sembra palesemente una stravittoria che consegnerà l'Eliseo ad un nuovo presidente di destra per i prossimi anni.



Cuba, morto il Leader Maximo Fidel Castro

 

di Silvio Rossi

 

Il Leader Maximo, l’eroe della rivoluzione cubana, Fidel Castro, è morto ieri all’età di 90 anni a L’Avana, capitale dell’isola caraibica.
Malato da tempo, tanto è vero che negli anni si erano ripetute voci riguardo una possibile scomparsa dell’ex presidente, Castro ha segnato indelebilmente la storia dello scorso secolo. La sua figura ha caratterizzato la politica internazionale non solo dello stato cubano, ma di tutto il mondo, per l’influenza che ha avuto nei rapporti USA-URSS negli anni della guerra fredda.
Fidel Castro, insieme al fratello Raoul, attuale presidente cubano, a Ernesto «Che» Guevara, e altri rivoluzionari, dopo alcuni tentativi falliti negli anni cinquanta, riuscirono a sovvertire il regime del dittatore Fulgencio Batista, instaurando dell’isola un regime monopartitico di stampo socialista, che ha mantenuto rapporti molto stretti con l’URSS, fino alla caduta del muro.
Controversa è l’opinione che gli analisti e gli storici internazionali hanno maturato nei confronti del Leader Maximo: per alcuni è stato il dittatore che ha negato i diritti civili a milioni di suoi concittadini, per altri è stato l’uomo che ha portato Cuba a livelli di istruzione e sanità paragonabili a quelli dei paesi occidentali.
Dal 1959 al 2006 Fidel Castro è stato il capo incontrastato dello stato cubano, quando al raggiungimento degli ottanta anni si è dimesso, per problemi di salute, da tutti gli incarichi, lasciando come suo successore il fratello Raoul.
Dopo i primi anni di regime autoritario, messo a dura prova dall’embargo statunitense, e dai ripetuti tentativi di destituirlo, il più famoso fu lo sbarco nella Baia dei Porci nel 1962, condotto da alcuni esuli cubani sostenuti dal governo statunitense, negli anni novanta si crearono alcune condizioni per una timida apertura, che è culminata con la visita di papa Giovanni Paolo II a L’Avana nel 1998.
L’annuncio della morte di Fidel è stato dato alla TV cubana dal fratello, il presidente Raoul, al grido “¡Hasta la victoria siempre!”. La salma sarà cremata oggi, a L’Avana.




Montpellier, uccide a coltellate la custode del monastero: È terrore tra i monaci


di Roberto Ragone


MONTPELLIER – Uccisa da un uomo con il volto coperto da passamontagna la guardiana del monastero e casa di riposo “Le Querce Verdi”, tenuto da 60 fra monaci e suore, nel piccolo paese di Montferrier-sur-Lez, tremila abitanti, nelle vicinanze di Montpellier.

Dopo avere aperto la porta al suo assassino, il quale ha fatto irruzione nell’edificio armato di coltello e fucile a canne mozze, la donna, comprese le sue intenzioni, era riuscita a dare l’allarme alla polizia; probabilmente questo il movente dell’assassinio, compiuto con diverse e ripetute coltellate, dopo che la custode era stata legata ad una sedia e imbavagliata. Immediato l’intervento delle forze speciali, quindici teste di cuoio PSIG-Sabre, di stanza nella regione, seguiti da gendarmi e uomini dal RAID di Lunel e Montpellier, secondo un efficiente meccanismo voluto dal ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve, messo in opera dopo gli attentati del 13 novembre, per il quale ogni luogo della Francia, anche il più sperduto, dev’essere raggiunto dalle forze antiterrorismo nel tempo massimo di 20 minuti.

Dopo aver messo in sicurezza i monaci, le suore e i cinque o sei impiegati laici presenti in quel momento, i tre piani dell’edificio sono stati ‘bonificati’ dalle forze speciali, ma dell’assalitore nessuna traccia. Setacciate anche le cantine, e gli edifici adiacenti. Non è chiaro a cosa si possa attribuire questa irruzione, evidentemente frustrata dall’intervento della custode, pagato con la vita. Le autorità per ora non scartano alcuna ipotesi, compresa quella del terrorismo e della tentata strage, tenendo conto delle armi in mano all’assalitore.

Dato l’obiettivo, una ipotesi plausibile potrebbe essere quella dell’assassinio compiuto da un solitario fanatico religioso, come purtroppo la recente storia c’insegna, specialmente in Francia. Infatti, da fonti della polizia,  in giornata erano trapelate notizie di possibili attentati che avrebbero dovuto essere compiuti da un gruppo di terroristi poi arrestati nella notte fra sabato e domenica, fra Strasburgo e Marsiglia: tutti programmati a Parigi e dintorni, dagli Champs Elisees con i mercatini di Natale, a Disneyland, da diverse chiese, alla sede della Prefettura di Polizia, da una fermata della metropolitana, ai bistrot del XX arrondissement. Così la Francia, appena dopo l’anniversario del 13 novembre, sembra debba ripiombare nell’atmosfera di terrore che incombe sulla nazione ormai da due anni.
 




Forte terremoto in Nicaragua: allarme tsunami

Redazione

Un terremoto di magnitudo 7.2 Richter si è verificato al largo del Nicaragua e del Salvador. Lo riferisce l'Istituto geofisico americano (Usgs). L'epicentro è stato localizzato al largo della costa di Usulutan, in El Salvador, ad una profondità di 33 km. Lo rende noto il ministero dell'ambiente e le risorse naturali del paese centroamericano. Le autorità hanno fatto scattare l'allarme tsunami. "Sulla base del nostro protocollo siamo obbligati a decretare l'allerta tsunami su tutta la costa del Pacifico", ha dichiarato Rosario Murillo, 'first lady' e portavoce del governo.




Giappone, terremoto di magnitudo 6,9 vicino a Fukushima: è allarme tsunami

 

Red. Esteri


Fukushima – Un terremoto di magnitudo 6.9 è stato registrato in Giappone, al largo della costa orientale della prefettura giapponese di Fukushima, dove nel 2011 le onde seguite a un forte sisma colpirono un impianto nucleare. E' stato diffuso un allarme tsunami per onde che potrebbero raggiungere i tre metri di altezza. Il terremoto è stato registrato attorno alle 6 del mattino locali, ad una profondità di 10 chilometri.

 

Ordine di evacuazione per residenti sulla costa – Stando a quanto riportato dai media locali, le autorità giapponesi hanno ordinato ai residenti della costa di Kamaishi di evacuare la zona, visto il pericolo di tsunami.

Nessuna anomalia a impianto nucleare di Fukushima – Al momento sembrerebbe che il terremoto non abbia provocato danni ai reattori dell'impianto nucleare di Fukushima Daiichi, ha reso noto l'Electric Power Company, specificando che non ci sono stati cambiamenti nei livelli di radiazioni e quindi non si segnalano anomalie.

Dopo il terremoto che ha colpito il Giappone si è registrato un incendio ad un impianto petrolchimico nel distretto di Nishikimachi. Lo hanno riferito le autorità, aggiungendo comunque che il fuoco è stato spento intorno alle 6.40 locali. La US Geological Survey ha corretto a 6,9 la magnitudo del sisma che ha colpito il nord-est del Giappone. La scossa, con epicentro in mare, è stata avvertita anche nella capitale Tokyo ma al momento non ci sono notizie di vittime o danni. Lo riferisce la Bbc.

E' stato diffuso anche un allarme tsunami. Il sisma si è verificato al largo della costa orientale della prefettura giapponese di Fukushima, dove nel 2011 uno tsunami colpì un impianto nucleare. E' stato diramato un allarme tsunami per onde fino a tre metri. L'agenzia meteorologica giapponese ha rilevato che il sisma si è verificato intorno alle 6 del mattino locali ad una profondità di 10 chilometri. Finora sono state segnalate onde di poco meno di un metro, 90 centimetri, in particolare al porto di Soma, in seguito al sisma che ha colpito il nord-est del Giappone. Lo riferisce l'emittente Nhk

Le autorità giapponesi hanno ordinato ai residenti della costa a Kamaishi di evacuare la zona, visto il pericolo di tsunami, con possibili onde fino a tre metri, in seguito al forte terremoto che ha colpito il nord-est della Paese, a largo della costa di Fukushima. Lo riportano i media locali

La tv nazionale NHK ha diffuso le immagini delle città costiere nella prefettura di Fukushima, subito dopo il forte sisma, con avvisi di evacuazione immediata per tutta la popolazione verso l'interno, ricordando loro il terribile terremoto del 2011, che provocò la morte di circa 18mila persone. Ed e' stato sospeso il traffico ferroviario dei decine di treni nell'est del Paese.

Non risultano anomalie nei reattori dell'impianto nucleare di Fukushima Daiichi, in seguito al forte terremoto che ha colpito la costa. Lo ha reso noto la Tokyo Electric Power Company, specificando che non ci sono stati cambiamenti nei livelli di radiazioni. Lo riferisce l'emittente giapponese Nhk.

Scosse di assestamento sono state registrate in seguito al sisma di magnitudo 6.9 nel nord-est del Giappone. Lo riferisce Usgs. La più forte, registrata nei pressi di Namie, ha una magnitudo preliminare di 5.3




Siria, bombardamenti su Aleppo: ospedali fuori uso

Redazione

SIRIA – Pesanti e ripetuti bombardamenti governativi siriani su Aleppo est hanno messo fuori uso tutti gli ospedali da campo e cliniche mobili della zona assediata dalle forze lealiste. Lo annuncia l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) citata dalla Bbc. Secondo Medici senza frontiera si tratta della "peggiore campagna di bombardamenti degli ultimi anni" su Aleppo.

Secondo la rappresentante dell'Oms in Siria, Elizabeth Hoff, le organizzazioni non governative che operano ad Aleppo dal confine turco "confermano oggi che tutti gli ospedali ad Aleppo est sono fuori servizio". Dal canto suo, Medici senza frontiere afferma in un comunicato che i danni agli ospedali colpiti nelle ultime 48 ore "sono enormi". Diverse strutture "hanno dovuto interrompere le attività. L'ospedale pediatrico è stato attaccato per la seconda volta, tre piani sono distrutti e ora non è più in funzione", si legge nel comunicato ricevuto dall'ANSA. L'organizzazione medica internazionale prosegue affermando che secondo alcuni dei medici che Msf sostiene nell'area "è la peggiore campagna di bombardamenti degli ultimi anni". Con pochi medici rimasti e le forniture che non possono entrare, il sistema sanitario è in ginocchio e non sappiamo quanto potrà reggere ancora, prosegue il comunicato.

Secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), nei raid odierni su Aleppo est sono morte almeno 27 civili e negli ultimi cinque giorni di bombardamenti governativi sono oltre 150 in tutto le persone uccise. L'agenzia siriana Sana, controllata dal governo, parla di 2 uccisi in tutto e di 11 feriti in bombardamenti di artiglieria degi insorti su Aleppo ovest (controllata dal governo) e a Damasco. La Sana e i media governativi non fanno menzione di raid aerei sui quartieri di Aleppo est controllati dagli insorti.

Intanto gli Stati Uniti mettono in guardia la Siria e la Russia contro le "azioni atroci" su Aleppo. In una nota della Casa Bianca, il consigliere per la sicurezza nazionale Susan Rice condanna i bombardamenti che hanno distrutto gli ospedali, aggiungendo che "il regime siriano e i suoi alleati, la Russia in particolare, sono responsabili delle conseguenza immediate e di lungo termine di tali azioni". Mosca deve "immediatamente" fermare le violenze e consentire l'arrivo aiuti umanitari.




Grecia: xenofobi di Alba Dorata attaccano campo rifugiati

 

di Paolino Canzoneri

 

CHIOS – Ignobile appuntamento con la becera bassezza dell'animo umano che non perde occasione di mostrare l'infame razzismo mostrato in un attacco violento e xenofobo nei confronti di un campo di rifugiati sull'isola Chios in Grecia. Un attacco violento con lancio di molotov, sassi e petardi contro 150 migranti rifugiati in quel campo e costretti a fuggire dalla guerra in Siria. Un inferno che non gli consente neanche un po di pace e serenità in terra ellenica. Nell'assalto un migrante è rimasto ferito alla testa per una sassata mentre tende e baracche sono state distrutte dalla furia animale di un gruppo di "gentaglia". Feriti anche due operatori umanitari impegnati nel sostegno e nella cura nel campo di Souda che ospita circa 4mila rifugiati. L'associazione Unchr con il suo operatore Roland Schoenbauer fa sapere di tendoni distrutti e denuncia che i gruppi assalitori patologicamente appartenenti alla destra xenofoba di Alba Dorata hanno lanciato contro un muro gli oggetti dei rifugiati. L'assalto sembra sia una rappresaglia per un episodio in cui sono stati coinvolti tre algerini e un iraniano che nella giornata di ieri avrebbero svaligiato un negozio di fuochi pirotecnici e lanciato petardi in giro per tutta l'isola. Il flusso enorme di fuggitivi dalla guerra in Siria (60% provenienti dalla Siria, 20% dall'Iraq, 10% dal Nord Africa e il resto 10% da altre località del mondo), ha trovato pronto sostegno dai volontari che in tempi stretti avevano eretto una tendopoli fuori da Souda e avevano anche richiesto alla Polizia locale sorveglianza ma non tutti i migranti avevano avuto un posto asciutto dove poter trascorrere la notte.




Allarme terrorismo, foreign fighter partito da Milano e latitante in Iraq

Redazione

Resta alta l'emergenza terrorismo. Un uomo, di origine marocchina, è stato individuato in Iraq dalla Procura di Milano e indagato per terrorismo internazionale per legami con l'Isis. Ora Ahmed Taskour – partito nel dicembre del 2014 per andare nel Paese mediorientale anche con la moglie marocchina e l'altra figlia di 15 anni – è latitante in Iraq e dovrà essere eseguita la misura cautelare a suo carico attraverso la procedura di estradizione. L'uomo è sospettato di essere un foreign fighter, un 'soldato' del sedicente Stato islamico, e risultava latitante per la giustizia italiana.

L'uomo è stato identificato a seguito delle indagini coordinate dal dipartimento antiterrorismo della Procura milanese (fino a poco settimane fa guidato da Maurizio Romanelli e ora da Alberto Nobili) e dal pm Enrico Pavone. A carico dell'uomo pendeva un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per terrorismo internazionale. Tutta la famiglia, prima di partire per l'Iraq, risiedeva a Bresso, nel Milanese.

In un video del novembre del 2015, dopo gli attentati di Parigi, si vede il figlio di 10 anni minacciare di morte l'Occidente assieme al padre. Il filmato sarebbe stato girato in Iraq e nel video anche il figlio "inneggia al jihad" e augura "la morte all'Occidente e agli occidentali". Nel filmato, con tanto di logo e bandiere del sedicente Stato islamico, l'uomo e il figlio, nato nel 2005 in Italia, usano una serie di espressioni, oramai sentite tante volte, per minacciare gli occidentali come "arriveremo fino alle vostre case"




Inghilterra choc, quattordicenne ibernata dopo la morte

Redazione

GRAN BRETAGNA – Lo ha chiesto e lo ha ottenuto, perché spera un giorno di vivere quella vita che gli è stata tolta in giovanissima età da un male letale temuto da tutti. Una ragzza di soli 14 anni, malata terminale di cancro. Prima di morire l'inglese, JS, ha chiesto e ottenuto quello che nessun aveva avuto prima in Gran Bretagna. I giudici hanno stabilito che il suo corpo fosse conservato e non sepolto. Il corpo della ragazza è stato ibernato, nella speranza di essere «risvegliata» al momento dell’arrivo di nuove cure. La decisione è di ottobre, ma è stata resa pubblica solo ora, secondo quanto riporta la BBC, dopo che il corpo è stato congelato con il processo della criogenesi negli Stati Uniti.

Dal punto di vista etico e legale quindi è possibile solo la crioconservazione di corpi morti, che cerca di sfruttare il lasso di tempo che passa dal blocco del battito cardiaco alla morte cerebrale, effettuando così il congelamento in modo da conservare intatte le strutture nervose. I sostenitori di questa tecnica credono che in futuro dovrebbe essere possibile sviluppare una tecnologia in grado di ripristinare completamente le funzioni vitali dei corpi ibernati. Il corpo, al momento del risveglio, tornerebbe come prima dell'ibernazione senza invecchiamento. Ma è una teoria che presenta molti limiti. Alla base c'è l'idea di 'prendere tempo' nella speranza quando si verrà scongelati esistano nuove tecnologie che permettano di rigenerare, sostituire e ristrutturare i tessuti vecchi e il corpo ormai sulla soglia della morte. Intanto l'ibernazione non è in grado di ringiovanire il corpo e quindi di allungarne la vita, ma ritarda solo l'invecchiamento non lo rallenta.