Corea del Sud, decade presidente Corte Costituzionale: sì a impeachment Park

 

COREA DEL SUD – La presidente Park Geun-hye, prima donna al vertice istituzionale più alto della Corea del Sud, è stata rimossa dalla Corte costituzionale che ha confermato all'unanimità (otto voti su otto) l'impeachment approvato il 9 dicembre dal parlamento, completando la prima procedura del genere nella giovane storia democratica del Paese.

"La speranza è che la sentenza chiuda le divisioni nazionali – ha introdotto leggendo il dispositivo di "condanna" in diretta tv, la presidente della Corte Lee Jung-mi, altra donna salita ai vertici in una nazione dalla solida tradizione maschilista e il cui mandato è in scadenza il 13 marzo -.Gli effetti negativi delle azioni presidenziali e le loro ripercussioni sono gravi, e i benefici della difesa della Costituzione con la sua rimozione dalla carica sono enormemente ampi".

Nonostante l'invito, nelle manifestazioni a Seul, dove la tensione è alta, si è registrata la morte di due sostenitori pro Park, ha riferito l'agenzia Yonhap. La Corte ha certificato il ruolo nefasto della 'sciamana' e confidente, Choi Soon-sil, che si è "immischiata in affari di Stato" per colpa di Park, responsabile della ripetuta e continua "fuga di molti documenti riservati". Non solo, ha riconosciuto anche il ruolo coordinato nel premere sulle imprese sudcoreane per l'erogazione di fondi a due dubbie fondazioni promosse da Choi che avrebbero incassato decine di milioni di dollari.

Nel suo giudizio di legittimità e di merito, la Corte ha ravveduto anche alla scrematura del corposo dossier parlamentare rigettando, ad esempio, le accuse di abuso di potere nella nomina di funzionari di governo e le pressioni sulla stampa (in entrambi i casi "per mancanza di prove") o la cosiddetta "fuga dalle responsabilità", come nella tragedia dell'affondamento di aprile 2014 del traghetto Seawol (costato la vita a oltre 300 persone, quasi tutti studenti di liceo), non di "competenza" della Corte. La parentesi di crisi istituzionale di 92 giorni in cui il premier Hwang Kyo-ahn e stato presidente reggente: secondo la costituzione, nuove elezioni si terranno entro 60 giorni, con ogni probabilità il 9 maggio. L'ex capo delle opposizioni Moon Jae-in, sconfitto da Park nel 2012, è dato da tutti i sondaggi come il favorito, con un gradimento ampiamente superiore al 30%




Orrore e crudeltà in Germania: 19enne uccide un bambino e pubblica il filmato su darknet

 

GERMANIA – È caccia aperta in Nordreno-Vestfalia a un 19enne, Marcel Hesse, che ha ucciso ieri sera un bambino di 9 anni, vicino di casa, e poi si è dato alla fuga. Prima e dopo l'omicidio, il giovane ha chattato sul darknet, la rete virtuale privata originariamente creata per proteggere privacy e dissidenti politici ma oggi sempre più utilizzata dal cybercrimine, pubblicando un filmato del delitto.

Sempre sul darknet, il 19enne aveva annunciato a un suo contatto l'intenzione di compiere un crimine. La polizia, che nella ricerca sta impiegando decine di agenti e cani poliziotto ed elicotteri, era stata allertata ieri sera da un utente di darknet che aveva visionato il video. Il corpo del piccolo di 9 anni è stato ritrovato nella cantina dell'abitazione. Secondo informazioni riportate dalla Dpa, Marcel Hesse viveva da solo in casa, aveva concluso gli studi superiori ed era disoccupato.




La Corte Ue si pronuncia: gli stati membri non sono obbligati ad accogliere i migranti". E l'Ungheria usa la mano forte

 

"Gli Stati membri non sono tenuti, in forza del diritto dell'Unione, a concedere un visto umanitario" ai profughi che "intendono recarsi nel loro territorio con l'intenzione di chiedere asilo, ma restano liberi di farlo sulla base del rispettivo diritto nazionale". Così una sentenza della Corte Ue, secondo cui "il diritto Ue stabilisce solo le procedure e i requisiti per il rilascio dei visti di transito o per soggiorni previsti sul territorio degli Stati membri della durata massima di 90 giorni".

Il parlamento ungherese ha approvato una legge che prevede la detenzione per tutti i richiedenti asilo entrati nel Paese fino alla decisione definitiva sulle loro domande d'asilo. Lo riferiscono i media internazionali. I migranti saranno rinchiusi in campi di confine con la Serbia e la Croazia. I migranti tengono l'Ungheria "sotto assedio" e l'attuale tregua dei flussi migratori è solo temporanea. Lo ha detto il premier ungherese Viktor Orban, parlando alla cerimonia di giuramento di un gruppo di guardia frontiere. Orban ha aggiunto che l'Ungheria può contare solo su se stessa per proteggersi.

Il parlamento ungherese ha approvato una legge che prevede la detenzione per tutti i richiedenti asilo entrati nel Paese fino alla decisione definitiva sulle loro domande d'asilo. Lo riferiscono i media internazionali. I migranti saranno rinchiusi in campi di confine con la Serbia e la Croazia. I migranti tengono l'Ungheria "sotto assedio" e l'attuale tregua dei flussi migratori è solo temporanea. Lo ha detto il premier ungherese Viktor Orban, parlando alla cerimonia di giuramento di un gruppo di guardia frontiere. Orban ha aggiunto che l'Ungheria può contare solo su se stessa per proteggersi.

Intanto Si aggrava e supera la soglia dei 500 il bilancio dei migranti morti nel Mediterraneo dall'inizio dell'anno mentre cercavano di giungere in Europa: gli ultimi dati resi noti dall'Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim) riferiscono di 19.384 migranti e rifugiati arrivati in Europa via mare da inizio anno al 5 marzo e di 521 decessi o dispersi, contro i 471 segnalati per lo stesso periodo del 2016. L'Oim precisa che oltre l'80% degli sbarchi è stato registrato in Italia (15.760) e il resto in Spagna (1.000) e Grecia (2.624).




Wikileaks shock: "La Cia spia attraverso telefoni e televisori"

 

Scoppia un nuovo caso di "Grande Fratello" negli Usa. Wikileaks ha diffuso migliaia di documenti riservati della Cia su un programma di hackeraggio, attraverso un 'arsenale' di malware e di cyber-armi. Con tali strumenti la Cia sarebbe in grado di controllare i telefoni di aziende americane ed europee, come l'iPhone della Apple, gli Android di Google e Microsoft, e persino i televisori Samsung, utilizzandoli come microfoni segreti.

Wikileaks ha anche annunciato su Twitter di aver pubblicato migliaia di documenti che – secondo l'organizzazione fondata da Juliane Assange – provengono dal Center for Cyber Intelligence della Cia. Di recente – spiega Wikileaks – la Cia ha perso il controllo di gran parte del suo cyber-arsenale, compresi malware e virus di ogni genere. "Questa straordinaria collezione – spiega l'organizzazione di Assange – che conta diverse centinaia di milioni di codici, consegna ai suoi possessori l'intera capacita' di hackeraggio della Cia". "L'archivio – si spiega ancora – e' circolato senza autorizzazione tra ex hacker e contractor del governo Usa, uno dei quali ha fornito a Wikileaks una parte di questa documentazione".

Dai documenti diffusi da Wikileaks emerge anche che il consolato americano a Francoforte è usato come base sotto copertura dagli hacker della Cia, che avrebbero coperto da Francoforte l'Europa, il Medio Oriente e l'Africa.
 




Trump, nuovo divieto su ingresso negli Usa dei paesi musulmani: Iraq escluso

 

USA – Il nuovo divieto sugli ingressi da negli Usa da alcuni Paesi a maggioranza musulmana entrerà in vigore il 16 marzo e, rispetto alla versione originaria, non riguarderà chi arriva dall'Iraq. Lo spiega Kellyyanne Conway, una delle più strette collaboratrici del presidente americano Donald Trump, aggiungendo che "i rifugiati siriani saranno trattati come tutti i rifugiati".

Conway ha spiegato come il nuovo bando avrà 'sei o sette punti di diferenza' col precedente divieto. Tra questi l'esclusione dai controlli di coloro che hanno già un visto e di coloro che sono residenti permanenti negli Stati Uniti. L'esclusione dell'Iraq – ha aggiunto – e' motivata dai controlli rafforzati che questo Paese ha messo in atto nelle ultime settimane". La lista dovrebbe invece ancora comprendere Siria, Libia, Iran, Somalia, Yemen e Sudan.

Attaccano i democratici: un decreto ''anti-americano'', commenta il leader dei democratici in Senato, Chuck Schumer. Il decreto entrera' in vigore il 16 marzo prossimo e non riguardera' l'Iraq, riducendo la lista dei paesi al bando a sei.

Duello Casa Bianca- Fbi – Resta alta la tensione dopo le accuse di Trump a Obama e la richiesta al Congresso di indagare su su possibili abusi di potere da parte dell'amministrazione Obama. "Ritengo che il presidente non accetti" quanto affermato dal direttore dell'Fbi, James Comey, che ha chiesto al Dipartimento di giustizia di respingere pubblicamente le affermazioni di Donald Trump secondo cui Barack Obama avrebbe ordinato di intercettarlo. Lo ha affermato una portavoce della Casa Bianca, Sarah Huckabee Sanders. "Tutto quello che chiediamo è che il Congresso faccia il proprio lavoro, che la commissione di Intelligence della Camera indaghi", ha aggiunto.




Trump shock: “Obama ‘malato’, intercettava i miei telefoni”

USA – “Ho appena scoperto che mise sotto intercettazione i telefoni della Trump Tower poco prima della vittoria. Nulla è stato trovato, questo è maccartismo”. Così Donald Trump su Twitter. “E’ legale per un presidente monitorare una elezione presidenziale?”, aggiunge Trump. “Un avvocato potrebbe fare una grande causa, visto che Obama intercettava i miei telefoni lo scorso ottobre”.

L’amministrazione Trump sta valutando una proposta che prevede di separare donne e bambini che insieme attraversano illegalmente il confine sud degli Usa. Il provvedimento e’ al vaglio del Dipartimento alla Sicurezza nazionale e ha come obiettivo quello di scoraggiare l’immigrazione irregolare e l’arrivo di madri con i propri figli. L’amministrazione Trump ha in programma l’assunzione di ulteriori 15 mila agenti per rafforzare la lotta all’immigrazione irregolare. La maggior parte dei terroristi nati all’estero che operano negli Stati Uniti si sono radicalizzati molti anni dopo il loro ingresso nel Paese, secondo un recente rapporto interno del dipartimento per la Sicurezza nazionale: il bando sull’ingresso da 7 paesi a maggioranza musulmana non metterebbe al riparo dai rischi.
Sergey Kislyak, l’ambasciatore russo negli Stati Uniti, al centro del Russiagate per i suoi incontri con Jeff Sessions ‘e’ stato alla Casa Bianca per 22 volte, 4 solo nell’ultimo anno’. Cosi’ il presidente Usa Donald Trump in un tweet. ‘Il primo incontro tra Sessions e l’ambasciatore e’ stato organizzato dall’amministrazione Obama nell’ambito di un programma di educazione per 100 diplomatici’.

L’amministrazione Trump starebbe per calare la scure dei tagli sulla National Oceanic and Atmospheric Administration (Nooa), la principale agenzia federale che si occupa di cambiamenti climatici. Secondo quanto riporta il Washington Post, il bilancio verrebbe decurtato del 17% delle risorse eliminando fondi per la ricerca e programmi satellitari. Ad essere colpiti anche programmi piu’ piccoli ma fondamentali per studiare e combattere gli effetti dei cambiamenti climatici, come quelli per il controllo delle coste, degli estuari dei fiumi e delle riserve costiere, aree sempre piu’ soggette a tempeste ed alluvioni legate all’innalzamento del livello dei mari.




Bufera sulle presidenziali in Francia: Fillon travolto dal Penelopegate. Ma lui non si arrende

 

FRANCIA – La campagna per le presidenziali francesi continua ad essere dominata dalla bufera politico-giudiziaria su François Fillon. 'Non mi arrendo e non mi ritiro'. Sul candidato della destra, travolto dal 'PenelopeGate' (l'inchiesta che riguarda gli impieghi fittizi di sua moglie Penelope e due dei suoi figli), che aveva annullato la visita programmata al salone dell'agricoltura di Parigi, erano circolate voci di un suo possibile ritiro. Fillon è stato convocato dai giudici il 15 marzo. Smentito il fermo della moglie.

"Non mi arrendo, non mi ritiro": lo ha detto Francois Fillon, aggiungendo che non i giudici ma "solo il suffragio universale" potrà decidere sul suo conto. "Sì, sono candidato alla presidenza della Repubblica".
Fillon ha confermato di aver ricevuto una convocazione dei giudici per il 15 marzo, due giorni prima del termine ultimo per le candidature presidenziali. Una decisione, per lui, "interamente calcolata" per "impedirmi di essere candidato". "Con questa scelta di calendario si assassina non solo me ma l'intera elezione presidenziale", "è un omicidio politico". Quanto alla convocazione, "ci andrò", ha concluso.

"Lo stato di diritto viene sistematicamente violato", la "presunzione di innocenza è completamente scomparsa", ha affermato il candidato della destra francese alle presidenziali, tornando ad attaccare i giudici e i media nell'ultima dichiarazione alla stampa dal suo quartier generale di Parigi.

"Mea culpa, un tweet troppo rapido basato sulla fiducia in un'informazione che mi era stata data da una fonte eccellente": lo scrive su Twitter Michel Délean, il giornalista di Mediapart che questa mattina aveva annunciato il fermo, ora seccamente smentito, di Penelope Fillon.

François e Penelope Fillon hanno entrambi ricevuto una convocazione dei giudici rispettivamente per il 15 e 18 marzo: è quanto scrive Le Figaro. Questa mattina, il candidato della Destra ha parlato con i big del suo partito, incluso Alain Juppé e Nicolas Sarkozy. "E' il grande ritorno del piano B", commenta un dirigente dei Républicains, citato dal Figaro.

Colloqui con Juppé e pesi massimi partito – Fillon ha parlato in queste ultime ore con i principali esponenti dei Républicains, tra cui Alain Juppé, il secondo classificato alle primarie della Destra di novembre, e Nicolas Sarkozy. Juppé, che molti indicavano come potenziale piano 'B' nel caso di un ritiro di Fillon dalla corsa all'Eliseo, ha confermato il colloquio, ma ha detto che "in questo momento della giornata" non intende esprimersi. Convocati questa mattina nel quartier generale di Fillon anche diversi esponenti del partito come Xavier Bertrand, Valérie Pécresse, Gérard Larcher. Secondo Nathalie Schuck, giornalista del Parisien, al centro delle discussioni c'è stata la domanda "che facciamo?". Ritiro o no?.

Patrick Stefanini, direttore della campagna di Fillon, avrebbe presentato le sue dimissioni al candidato. E' quanto riportato dal sito del Figaro che ha contattato due membri del partito. "Ma le dimissioni non sono state ancora accettate", hanno aggiunto.




Samsung, vicepresidente Lee incriminato per corruzione

 

Lee Jae-yong, vice presidente di Samsung Electronics ed erede della famiglia fondatrice, sarà incriminato per i reati di corruzione, frode e altre tipologie nell'ambito del complesso scandalo su corruzione e influenza politica che ha colpito la presidente della Repubblica Park Geun-hye (ora sotto procedura di impeachment) e la confidente Choi Soon-sil (in stato di arresto). Lo ha annunciato la procura speciale che indaga sul caso e che il 17 febbraio ha ottenuto al secondo tentativo l'arresto dello stesso Lee.

Il team speciale di procuratori sospetta che Lee, 48 anni e terza generazione della famiglia fondatrice, abbia versato o promesso di farlo a Choi circa 43 miliardi di won (pari a quasi 37 milioni di dollari) in cambio della protezione politica grazie all'influenza esercitata sulla presidente Park su un'operazione del 2015 di riassetto all' interno del gruppo Samsung che necessitava per la riuscita più agevole del voto favorevole dei fondi pensione pubblici. Una fusione poco industriale, ma strategica per assicurare il passaggio di una quota azionaria di peso di Samsung Electronics dal presidente e padre Lee Kun-hee al figlio Jae-yong. Il gruppo inquirente, guidato dal procuratore Park Young-soo, ha ottenuto a dicembre l'incarico dal parlamento per completare le indagini in 70 giorni con altri 20 dedicati alla preparazione della verifica degli addebiti mossi contro Park e Choi. Lee è stato il primo capo delle grandi conglomerate sudcoreane a controllo familiare ("chaebol") a essere arrestato. Il portavoce dell'Ufficio della procura, Lee Kyu Chul, ha spiegato che l'incriminazione ci sarà anche contro altre quattro persone, tra cui l'ex ministro della Cultura Cho Yoonsun e l'ex capo di Gabinetto di Park, Kim Ki-choon, per l'ostracismo verso migliaia di artisti colpevoli di essersi dichiarati lontani dalle posizioni presidenziali. Quanto a Park, la Corte costituzionale è alle battute finali della valutazione dei profili giuridici dell'impeachment e proprio ieri ha tenuto l'ultima audizione aperta alla quale la presidente non si è presentata. Secondo i media di Seul, il responso dovrebbe maturare entro il 13 marzo, ultimo giorno in carica del presidente della Corte Lee Jung-mi. Per la rimozione di Park saranno necessari 6 degli otto giudici del collegio




Usa, Trump investe ancora: altri 54 miliardi alla difesa

 

USA – La Casa Bianca punta ad aumentare le spese per la difesa di 54 miliardi di dollari attraverso un taglio corrispettivo sul fronte delle spese di altre agenzie e dipartimenti. Lo riporta la Casa Bianca nel corso di una conference call con i giornalisti. In particolare – si spiega – tagli consistenti sono previsti sul fronte degli aiuti all'estero. Il presidente Donald Trump inoltre ha fatto sapere che ha una soluzione "molto buona" per sostituire l'Obamacare, che ha "fallito, deve essere bocciato e sostituito". Il piano per il taglio delle tasse, ha aggiunto, non può procedere fino a quando non si conosceranno i costi per la riforma sanitaria.

'Rischio di caccia alle streghe in Russiagate' – Il presidente (repubblicano) della commissione intelligence della Camera Devin Nunes ha ammonito sul rischio di una "caccia alle streghe" nelle indagini sul Russiagate. "Non c'e' alcuna prova allo stato di contatti tra la campagna di Trump e dirigenti del governo russo": ha sostenuto in una conferenza stampa Nunes, uno dei parlamentari contattato dalla Casa Bianca per telefonare ad alcuni giornali e confutare l'articolo del Nyt sui "ripetuti contatti" tra l'entourage di Trump e l'intelligence russa.




Fabo è morto in Svizzera: "Ci sono arrivato con le mie forze e non con l'aiuto dello Stato"

 

SVIZZERA -'Dj Fabo e' morto alle 11,40, ha scelto di andarsene rispettando le regole, di un paese che non e' il suo''. A dare la notizia è Marco Cappato sul suo profilo Facebook. Nella struttura svizzera dove Fabiano è morto – la clinica Dignitas di Forck – ci sono la mamma, la fidanzata e alcuni amici.

 

Tutti messaggi per DJ Fabio, anche sul suo profilo social, di saluto, affetto, commozione, tristezza, "auguri di buon viaggio". Ma anche critiche allo "Stato sordo". A questi si sono aggiunti però anche gli appelli come quelli di Dj Aniceto, "per favore vivi", e di Matteo Nassigh, 19 anni, disabile gravissimo dalla nascita, pubblicato stamani sull'Avvenire: "non chiedere di morire, noi non possiamo correre ma siamo pensiero, e il pensiero migliora il mondo". 


Il dibattito sulle norme in materia di eutanasia è stato avviato in Parlamento per la prima volta nel marzo 2013 e attualmente vi sono sei proposte di legge (una di iniziativa popolare presentata proprio dalla Coscioni) che dovrebbero confluire in un unico testo di legge, ma è tutto fermo da un anno. Va invece un po' più spedito il ddl sul Biotestamento, ma è stato proprio il terzo rinvio all'approdo in Aula alla Camera a determinare l'appello di due giorni fa di DJ Fabo al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per "sbloccare lo Stato di impasse voluto dai parlamentari". Da parte del Quirinale, però, finora non sono arrivati commenti.

In un video-appello del mese scorso "Fabo per vivere #LiberiFinoAllaFine", Antoniani, che si era rivolto all'Associazione Luca Coscioni per arrivare "al cuore della politica", spiegava di "non essere depresso e di mantenere tutt'ora il senso dell'ironia", ma di sentirsi umiliato dalle proprie condizioni: "immobile e al buio, considera la propria condizione insopportabile, consapevole che potrebbe durare per decenni".

 

 

Non è noto in quale clinica svizzera si sia recato Dj Fabio, ma nella confederazione elvetica organizzazioni quali Exit et Dignitas forniscono un'assistenza al suicidio nel quadro previsto da un articolo del Codice penale in virtù del quale l'assistenza al suicidio non è punibile se non vi sono "motivi egoistici". Cappato in un video sul suo profilo Facebook ha spiegato questa sera di essere "in Svizzera con Fabiano Antoniani che oggi ha avuto la sua prima visita medica e domani mattina farà la seconda, per controllare le sue condizioni fisiche e anche per confermare eventualmente la sua volontà di ottenere l'assistenza medica alla morte volontaria". "Un tipo di aiuto e di assistenza – ha sottolineato – che dovrebbe essere riconosciuta a tutti i cittadini ovunque invece di condannare e costringere persone a questa sorta di esilio della morte che ritengo debba essere al più presto superato". Beppino Englaro, padre di Eluana e protagonista di una lunga battaglia per il diritto all'autodeterminazione anche per chi non è più in grado di esprimere la sua volontà, sostiene che "L'eutanasia è una questione che tutte le nazioni civili devono affrontare, con la quale prima o poi ogni paese deve fare i conti e anche il nostro Parlamento deve dare delle risposte". Alberto Gambino, giurista cattolico e presidente dell'associazione Scienza & Vita, vicina alla Cei, dal canto suo ha però invitato a distinguere tra la vicenda di DJ Fabo, "che merita pietà" e "lascia senza parole", e la proposta di legge sul biotestamento in discussione in Parlamento: "è strumentale fare come i Radicali, che legano le due cose per chiedere l'approvazione veloce della legge in Italia".

Fabiano Antoniano, questo il nome del 39enne tetraplegico e cieco dall'estate 2014 in seguito ad un grave incidente stradale, aveva chiesto al tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni di accompagnarlo in Svizzera, in una clinica specializzata.

"Fabo è libero – affermano Marco Cappato e Filomena Gallo della Associazione Luca Coscioni – e la politica ha perso. L'esilio della morte è una condanna incivile. Compito dello Stato è assistere i cittadini, non costringerli a rifugiarsi in soluzioni illegali per affrontare una disperazione data dall'impossibilità di decidere della propria vita morte. Chiediamo che il Parlamento affronti la questione del fine vita per ridurre le conseguenze devastanti che questo vuoto normativo ha sulla pelle della gente".
 

"Sono finalmente arrivato in Svizzera – aveva detto stamani Fabiano nel suo ultimo audio – e ci sono arrivato purtroppo con le mie forze e non con l'aiuto dello Stato. Grazie a Marco Cappato per avermi sollevato da un inferno fatto di dolore". Con Fabo c'è Marco Cappato, dell'associazione Luca Coscioni. 




Germania: auto contro la folla

 

GERMANIA – Tre persone sono rimaste ferite dopo che un uomo ha lanciato la sua auto contro un'area pedonale nella città tedesca di Heidelberg. Lo riferisce la Bbc online. L'uomo è stato ferito a colpi di pistola dalla polizia dopo aver tentato di fuggire. L'uomo che ha lanciato la sua auto contro alcune persone in una zona pedonale nella città di Heidelberg, in Germania, non sembra legato al terrorismo. E' quanto ha affermato un portavoce della polizia locale, Norbert Schaetzle, alla televisione N-tv. Lo stesso ha poi precisato che al momento non può confermare la notizia diffusa da alcuni media secondo cui l'assalitore sarebbe affetto da problemi mentali. Sembra che l'uomo, ferito a colpi di pistola dalla polizia e ricoverato in gravi condizioni, abbia agito da solo e che avesse anche un coltello. Uno dei tre feriti, ha riferito la portavoce della polizia Anne Bass, è ricoverato in gravi condizioni. Subito dopo il gesto folle, l'uomo è sceso dall'auto, presa a noleggio, brandendo un coltello e ha cercato di fuggire, ma è stato bloccato da una pattuglia della polizia che gli ha sparato. Ora è ricoverato in ospedale, ma le sue condizioni non sono note. Tuttora ignoto il movente. A dicembre scorso, 12 persone sono morte e altre 50 rimasero ferite dopo che un uomo ha lanciato la sua auto contro un mercatino di Natale a Berlino.