Corea del Nord lancia missile che sorvola il Giappone. E in risposta Seul sgancia 8 bombe

 

Redazione

 

COREA DEL NORD – Non si fa attendere la risposta di Seul dopo la nuova provocazione di Kim. Le Forze armate della Corea del Sud – secondo quanto riporta il quotidiano britannico Independent – hanno sganciato otto bombe vicino al confine con la Corea del Nord in una dimostrazione di "forza travolgente" – come l'hanno definita i media locali – in risposta al test missilistico compito da Pyongyang.Nella notte – infatti – un missile balistico a medio raggio è stato lanciato dalla Corea del Nord: si tratta del primo disegnato per trasportare una testata nucleare secondo quanto riportano i media sudcoreani. 

"Azioni che minacciano e destabilizzano aumentano solo l'isolamento del regime nord coreano. Tutte le opzioni sono sul tavolo", afferma il presidente americano Donald Trump, commentando il nuovo lancio da parte di Pyongyang. "Il mondo – sottolinea il leader Usa – ha ricevuto l'ennesimo messaggio della Corea del Nord forte e chiaro: questo regime ha segnalato il suo disprezzo per i paesi vicini, per tutti i membri delle Nazioni Unite e per gli standard minimi di comportamento accettabile a livello internazionale".

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il primo ministro giapponese Shinzo Abe si sono detti d'accordo sul fatto che la Corea del Nord "pone una grave e crescente minaccia diretta agli Stati Uniti, alla Corea del Sud e al Giappone, ma anche agli altri paesi del mondo". Lo afferma la Casa Bianca riferendo del colloquio telefonico fra i due leader. Trump e Abe si sono impegnati "a mantenere alta la pressione sulla Corea del Nord e a fare il possibile per convincere il resto della comunità internazionale a fare lo stesso".

Milioni di giapponesi sono stati svegliati questa mattina da un messaggio di testo arrivato sui loro telefoni cellulari che li esortava a mettersi al riparo, mentre il missile balistico nordcoreano sorvolava il Paese. Lo riporta il quotidiano britannico Independent. Allo stesso tempo, le emittenti radio e televisive hanno interrotto i programmi per avvisare i cittadini attraverso il sistema di allerta satellitare 'J-Alert', mentre i treni ad alta velocità sono stati sospesi temporaneamente. Il messaggio di testo, spiega il giornale, recitava: "Un missile e' stato lanciato dalla Corea del Nord. Per cortesia ritiratevi in un edificio solido o un seminterrato". Pochi minuti dopo e' arrivato un secondo messaggio: "Un missile nordcoreano ha sorvolato questa zona. Se trovate oggetti sospetti per cortesia non li toccate mai".




Texas, si scatena l'uragano Harvey: le piogge potrebbero raggiungere i 127 cm


Redazione


TEXAS – Sono almeno cinque finora le vittime dell'uragano Harvey che si è abbattuto sul Texas. I soccorsi sono in piena attività negli Usa mentre l'uragano Harvey, ormai declassato a tempesta tropicale, continua a scaricare nell'entroterra texano piogge torrenziali che hanno causato forti allagamenti. Un bilancio che, secondo le autorità locali, potrebbe peggiorare. "Un evento senza precedenti", afferma in un tweet il servizio meteo federale americano, secondo cui le piogge potrebbero raggiungere i 127 cm in alcuni luoghi, il livello più alto mai registrato in Texas.

In un suo tweet Donald Trump ha scritto che ora gli esperti stanno definendo Harvey una "alluvione che capita ogni 500 anni". Ci sono migliaia di soccorritori che con gommoni e mezzi speciali stanno setacciando città e villaggi, da Houston a Corpus Christi, alla ricerca di persone in difficoltà, rimaste intrappolate dalle inondazioni. Molte zone devastate sono inaccessibili e le piogge proseguiranno per alcuni giorni, facendo arrivare il livello dell'acqua ad oltre un metro in alcune località

Su Twitter, si moltiplicano gli appelli alle autorità e ai soccorritori delle persone rimaste intrappolate dagli allagamenti. Gli autori dei post, spesso rimasti senza elettricità, lasciano indirizzo e numero di telefono, a volte postando anche foto dei loro bambini.

Le autorita' hanno invitato le persone intrappolate dagli allagamenti causati dall'uragano Harvey ad andare sui tetti delle loro case e ad agitare lenzuola o asciugamani in modo da farsi vedere dagli elicotteri dei soccorritori.




Usa, uragano Harvey: almeno 5 le vittime. Le piogge potrebbero raggiungere i 127 cm

HOUSTON – Sono almeno cinque finora le vittime dell’uragano Harvey che si è abbattuto sul Texas. I soccorsi sono in piena attività negli Usa mentre l’uragano Harvey, ormai declassato a tempesta tropicale, continua a scaricare nell’entroterra texano piogge torrenziali che hanno causato forti allagamenti. Un bilancio che, secondo le autorità locali, potrebbe peggiorare. “Un evento senza precedenti”, afferma in un tweet il servizio meteo federale americano, secondo cui le piogge potrebbero raggiungere i 127 cm in alcuni luoghi, il livello più alto mai registrato in Texas.

In un suo tweet Donald Trump ha scritto che ora gli esperti stanno definendo Harvey una “alluvione che capita ogni 500 anni”.

In campo, o meglio in acqua, ci sono migliaia di soccorritori che con gommoni e mezzi speciali stanno setacciando città e villaggi, da Houston a Corpus Christi, alla ricerca di persone in difficoltà, rimaste intrappolate dalle inondazioni. Molte zone devastate sono inaccessibili e le piogge proseguiranno per alcuni giorni, facendo arrivare il livello dell’acqua ad oltre un metro in alcune località.

Su Twitter, si moltiplicano gli appelli alle autorità e ai soccorritori delle persone rimaste intrappolate dagli allagamenti. Gli autori dei post, spesso rimasti senza elettricità, lasciano indirizzo e numero di telefono, a volte postando anche foto dei loro bambini.

Le autorita’ hanno invitato le persone intrappolate dagli allagamenti causati dall’uragano Harvey ad andare sui tetti delle loro case e ad agitare lenzuola o asciugamani in modo da farsi vedere dagli elicotteri dei soccorritori.

 




Isis incita lupi solitari ad attaccare in Italia

 

Redazione

 

Dopo gli attentati di Barcellona, ancora minacce all'Italia. L'Isis, attraverso un canale Telegram vicino allo Stato islamico, sta incitando i 'lupi solitari' della jihad ad attaccare in Italia, usando come arma anche i veicoli. Lo riferisce il Site, il sito Usa di monitoraggio dell'estremismo islamico sul web diretto da Rita Katz. 'Devi combatterli (O Muwahhid)', è la scritta in italiano in un'immagine nella quale è ritratto un uomo che nasconde un coltello dietro la schiena sullo sfondo di una città

 

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19/08/2017 Paura per minaccia Isis: "L'Italia è il prossimo obiettivo"




Usa, scontro tra nave da guerra della Marina e nave cisterna: 10 i dispersi


Ma. Ga. 


USA – Sono 10 i marinai dispersi e 5 i feriti nell'incidente di una nave antimissile della Marina americana che si è scontrata con una nave cisterna tra le acque di Singapore e lo Stretto di Malacca avvenuto alle 5:24 (ora locale) che equivalgono alle 23:24 in Italia.
La nave americana John S. McCain ha subito gravi danni allo scafo.La nave cisterna, Alnic MC, trasportava prodotti petrolchimici.
E' la seconda collisione in cui è coinvolta una nave della Marina Usa nel Pacifico negli ultimi due mesi. Nel giugno scorso sette marinai sono morti nello scontro tra la USS Fitzgerald e una portacontainer al largo del Giappone. Il capitano della Fitzgerald era stato poi rimosso dall' incarico dopo che la Marina Usa aveva accertato una serie di negligenze che avevano contribuito a provocare l'incidente. L' indagine è ancora in corso. La McCain, di base a Yokosuka, in Giappone, era diretta a Singapore per uno scalo di routine.




Barcellona, strage sulla Rambla: il killer che ha guidato il furgone è stato ucciso

BARCELLONA – Il killer di Barcellona Younes Abouyaaqoub è stato abbattuto dalla polizia catalana a Subirats: dopo le indiscrezioni della tv pubblica Rtve, la conferma arriva dall’agenzia spagnola Efe che cita fonti dell’antiterrorismo. Younes Abouyaaqoub indossava una finta cintura esplosiva. Lo riferisce la Efe che cita fonti della polizia catalana.

Il ministero degli Interni catalano ha confermato che l’uomo abbattuto a Subirats è il ricercato Younes Abouyaaqoub, il killer che ha guidato il furgone della morte sulla Rambla, riferisce El Periodico online.

Il bilancio ufficiale delle vittime degli attentati jihadisti di Barcellona e Cambrils la settimana scorsa è di 15 morti. Lo ha detto il ministro degli Interni catalano, Joaquim Font. La polizia ha infatti stabilito che Pau Perez, il giovane trovato morto all’interno di un’auto che aveva forzato un posto di blocco sulla Meridiana poco dopo la strage della Rambla, è stato ucciso dal terrorista Younes Abouyaaqoub, in fuga dopo l’attentato. Tutte le 15 vittime degli attentati di Barcellona e Cambrils sono state identificate ufficialmente. Sono sette donne e otto uomini. Sei morti sono cittadini spagnoli, tre italiani, due portoghesi, uno belga, uno statunitense, uno canadese e uno con doppia nazionalità australiana e britannica, il piccolo Julian Cadman.

Sono state pubblicate stamane dai media spagnoli le prime immagini del terrorista marocchino Younes Abouyaaqoub in fuga dopo la strage sulla Rambla. El Pais online (LEGGI L’ARTICOLO) pubblica tre foto del jihadista mentre si allontana dal luogo dell’attentato a piedi, con indosso gli occhiali da sole, attraverso il mercato de La Boqueria, vicino al punto dove il furgone della strage si è schiantato contro un’edicola dopo avere travolto la folla.

L’Audi A3 utilizzata per l’attacco terroristico a Cambrils era stata fotografata da un autovelox, nella regione parigina dell’Ile-de-France, circa una settimana prima degli attentati. Lo rende noto Le Parisien, sottolineando che “secondo fonti concordanti, al momento le indagini non hanno stabilito nessun legame operativo con la Francia”. “Potrebbe trattarsi di un semplice transito su un tragitto più lungo” scrive il quotidiano. L’informazione proviene dalla cooperazione tra forze dell’ordine organizzata “a livello europeo per identificare eventuali complici” afferma il giornale parigino. Bfmtv ha affermato che la macchina è immatricolata in Spagna e non risulta essere stata affittata o rubata.




Addio Jerry Lewis, morto il re della risata

 

Redazione

 

E' morto l'attore americano Jerry Lewis, aveva 91 anni. Il Picchiatello diceva che ''bisogna essere matti per fare il comico'', e lui aveva iniziato a 5 anni quando si era accorto che la gente rideva alle sue battute. Ma Jerry Lewis, uno dei comici più rivoluzionari del dopoguerra, era nonostante tutto diventato un monumento e i suoi 90 anni, giusto il 16 marzo del 2016, erano stati celebrati con una retrospettiva al MoMa di New York e una reunion con Martin Scorsese al Museum the Moving Image. Ora, dopo una morte varie volte annunciata come una fake news, Hollywood Reporter e Variety annunciano che Jerry Lewis, con all'attivo una quarantina di film come attore, una decina da regista, tanta tv, è scomparso davvero a Las Vegas a 91 anni per cause naturali. Lewis nacque il 16 marzo del 1926 a Newark, periferia delle Grande Mela da genitori attori di vaudeville, russi di origine ebraica, radici che gli fecero abbandonare presto la scuola, quando fu espulso dal collegio dove era iscritto per aver picchiato un insegnante che parlava male degli ebrei. Erano gli anni che precedevano la Seconda Guerra Mondiale, che evito' grazie ad un'otite che gli aveva perforato il timpano.

Il Picchiatello diceva che ''bisogna essere matti per fare il comico'', e lui aveva iniziato a 5 anni quando si era accorto che la gente rideva alle sue battute. Ma Jerry Lewis, uno dei comici più rivoluzionari del dopoguerra, era nonostante tutto diventato un monumento e i suoi 90 anni, giusto il 16 marzo del 2016, erano stati celebrati con una retrospettiva al MoMa di New York e una reunion con Martin Scorsese al Museum the Moving Image. Ora, dopo una morte varie volte annunciata come una fake news, Hollywood Reporter e Variety annunciano che Jerry Lewis, con all'attivo una quarantina di film come attore, una decina da regista, tanta tv, è scomparso davvero a Las Vegas a 91 anni per cause naturali. Lewis nacque il 16 marzo del 1926 a Newark, periferia delle Grande Mela da genitori attori di vaudeville, russi di origine ebraica, radici che gli fecero abbandonare presto la scuola, quando fu espulso dal collegio dove era iscritto per aver picchiato un insegnante che parlava male degli ebrei. Erano gli anni che precedevano la Seconda Guerra Mondiale, che evito' grazie ad un'otite che gli aveva perforato il timpano.

Fu uno dei tanti lavoretti occasionali di quegli anni a lanciarlo nel mondo dello spettacolo. Inizio' come maschera in un cinema-teatro di Brooklyn e i suoi brevi sketch fra il primo e secondo tempo furono subito notati. La sua prima tourne'e risale al 1944 e due anni dopo nasce il sodalizio con Dino Crocetti, italo-americano che prendera' il nome artistico di Dean Martin. Il successo del duo fu immediato, da una parte il fascino di Martin, dall'altra la comicita' sgraziata di Lewis. Insieme girarono 16 film fra i quali Attente ai marinai! (1952), Morti di paura (1953), Il nipote picchiatello (1955), Artisti e modelle (1955) e Hollywood o morte! (1956). Fu proprio nel 1956 che il sodalizio si ruppe e dopo un periodo meno brillante, per Lewis inizio' la carriera di 'total-filmaker': risale al 1960 il suo primo film da attore e regista, Un ragazzo tutto fare. Poi vennero L'idolo delle donne e Il mattatore di Hollywood(entrambi del 1961), Jerry 8 (1964) e il suo acclamato capolavoro, Le folli notti del dottor Jerryll (1963).

Invento' anche una tecnica di lavoro sul set. Dal momento che quasi tutti i suoi sketch erano improvvisati, Lewis-regista aveva bisogno di controllare immediatamente il lavoro fatto. Fu lui dunque a portare sul set la tecnica del video assist, che utilizzava monitor per vedere il girato in tempo reale. La tecnica e' ancora oggi abitualmente usata sul set. Osannato nei Cahiers du Cine'ma dalla critica francese, Lewis nel 1970 diresse Scusi, dov'e' il fronte?, che ottenne un clamoroso successo in Francia, ma che venne snobbato in patria, determinandone la parabola discendente.

Jerry Lewis, nonostante i guai fisici, ha vissuto gli ultimi anni da arzillo vecchietto. Aveva subito l'impianto di quattro bypass coronarici ed era stato operato di cancro alla prostata. Soffriva anche di diabete e fibrosi polmonare ma a Las Vegas, dove viveva con la seconda moglie, ha tenuto fino all'ultimo spettacoli dal vivo e seminari sul buonumore. Vincitore di Golden Globe, Bafta e del Leone d'oro alla carriera a Venezia, nel 1999, Lewis nel 2009 ha ottenuto dall'Academy il Jean Hersholt Humanitarian Award ma mai nessun Oscar per i suoi film. Numerose sono state anche le polemiche che lo hanno riguardato. Criticato dalle associazioni dei disabili per le sue parodie nei confronti degli affetti da distrofia muscolare, fece anche scalpore in televisione per i suoi epiteti contro i gay. Una volta si scaglio' anche contro le donne comiche che – disse – lui vedeva solo come "macchine sforna bambini". Subi' anche una denuncia per porto abusivo d'armi, nel 2008 all'aeroporto di Las Vegas. Aveva con se' una pistola che sostenne essere un regalo di un fan. Non tutti ridono alle battute di Lewis, ma la migliore recensione del lavoro del comico newyorkese e' stata scritta dal collega Dice Clay: "Non e' il ridere il punto. Il punto e' la commedia". Per apprezzare Jerry Lewis occorre prenderne il bello e il brutto e apprezzarne il brutto – le battute al limite dell'offensivo e i suoi modi sgraziati e qualche volta irritanti – esattamente come la piu' sincera delle risate che ci ha regalato.
 




Barcellona, attentato: morto bimbo di 7 anni. Caccia al terrorista

BARCELLONA – Julian Cadman, il bimbo di 7 anni disperso dopo l’attentato sulle Rambla, è rimasto ucciso nell’attacco. Lo conferma l’ufficio spagnolo per le persone scomparse, come riferisce tra gli altri SkyNews. Ieri, i media spagnoli avevano invece riferito che il bambino, madre filippina e padre australiano, era stato ritrovato in un ospedale.

 

Intanto continua la caccia al killer tra Spagna e Francia. La polizia catalana stringe il cerchio sul super ricercato per il duplice attentato sulla Rambla e Cabrils dove 14 persone sono state uccise. “Siamo vicini ad una persona collegata all’attentato”, ha detto il Mossos de Esquadra, la polizia catalana, aggiungendo che le forze di Sicurezza sono state dispiegate nella provincia di Girona dove si trova Ripoll ed in particolare lungo il confine francese. Gli inquirenti non hanno confermato il livello del coinvolgimento del sospettato, ma in base ad alcune indiscrezioni il cerchio si starebbe stringendo su Younes Ayoubaaqoub, l’ultimo dei terroristi, sfuggito dopo gli attentati e sospettato di essere stato alla guida del furgone che ha falciato i turisti sulle Rambla.

Nella casa di Alcanar, saltata per aria mercoledì alla vigilia dell’attentato alla Rambla, sono state trovate 120 bombole di gas.

 

Mossos de Squadra, la polizia catalana, hanno identificato i resti di due persone nella casa di Alcana. Una persona ferita e’ stata arrestata. I terroristi islamici di Ripoll volevano realizzare una nuova strage sul Lungomare di Cambrils ma il loro piano è in parte fallito perchè sono stati intercettati da un posto di blocco, che hanno forzato. I cinque membri del commando, poi abbattuto dalla polizia, volevano uccidere a pugnalate percorrendo tutto il Lungomare il maggior numero di turisti a passeggio sul Lungomare. Ma si sono imbattuti in un posto di blocco che non avevano previsto. Sono riusciti a raggiungere il lungomare, dove lì’auto si è capovolta, inseguiti dalla polizia. Hanno potuto ferire a coltellate sei persone – una donna poi è morta in ospedale – ma sono stati quasi subito abbattuti dagli agenti, prima di poter compiere il massacro che avevano in progetto. Otto ore prima un furgone guidato da un altro jihadista si era lanciato sulla folla sulla Rambla di Barcellona uccidendo 13 persone e facendo più di 100 feriti. Secondo indiscrezioni degli inquirenti, il ‘piano A’ dei terroristi islamici era “far saltare in aria” la Sagrada Familia, simbolo di Barcellona, con “enormi quantità di esplosivo” Tatp, quello con cui l’Isis ha firmato le sue stragi in Europa. Si è conclusa a Barcellona la ‘messa della pace’ celebrata davanti a migliaia di persone nella Sagrada Familia alla memoria delle vittime degli attentati. Re Felipe VI e la regina Letizia sono usciti dalla basilica, che secondo la stampa spagnola era il primo obiettivo dei terroristi. Alla cerimonia religiosa hanno partecipato fra gli altri il premier spagnolo Mariano Rajoy, il presidente catalano Carles Puigdemont e il presidente e il premier del Portogallo Marcelo Rebelo de Sousa e Antonio Costa.




Barcellona, attentato: morto bimbo di 7 anni. Caccia al terrorista

 

Redazione

 

BARCELLONA – Julian Cadman, il bimbo di 7 anni disperso dopo l'attentato sulle Rambla, è rimasto ucciso nell'attacco. Lo conferma l'ufficio spagnolo per le persone scomparse, come riferisce tra gli altri SkyNews. Ieri, i media spagnoli avevano invece riferito che il bambino, madre filippina e padre australiano, era stato ritrovato in un ospedale.

Intanto continua la caccia al killer tra Spagna e Francia. La polizia catalana stringe il cerchio sul super ricercato per il duplice attentato sulla Rambla e Cabrils dove 14 persone sono state uccise. "Siamo vicini ad una persona collegata all'attentato", ha detto il Mossos de Esquadra, la polizia catalana, aggiungendo che le forze di Sicurezza sono state dispiegate nella provincia di Girona dove si trova Ripoll ed in particolare lungo il confine francese. Gli inquirenti non hanno confermato il livello del coinvolgimento del sospettato, ma in base ad alcune indiscrezioni il cerchio si starebbe stringendo su Younes Ayoubaaqoub, l'ultimo dei terroristi, sfuggito dopo gli attentati e sospettato di essere stato alla guida del furgone che ha falciato i turisti sulle Rambla.

Nella casa di Alcanar, saltata per aria mercoledì alla vigilia dell'attentato alla Rambla, sono state trovate 120 bombole di gas.

Mossos de Squadra, la polizia catalana, hanno identificato i resti di due persone nella casa di Alcana. Una persona ferita e' stata arrestata.

I terroristi islamici di Ripoll volevano realizzare una nuova strage sul Lungomare di Cambrils ma il loro piano è in parte fallito perchè sono stati intercettati da un posto di blocco, che hanno forzato,

I cinque membri del commando, poi abbattuto dalla polizia, volevano uccidere a pugnalate percorrendo tutto il Lungomare il maggior numero di turisti a passeggio sul Lungomare. Ma si sono imbattuti in un posto di blocco che non avevano previsto. Sono riusciti a raggiungere il lungomare, dove lì'auto si è capovolta, inseguiti dalla polizia. Hanno potuto ferire a coltellate sei persone – una donna poi è morta in ospedale – ma sono stati quasi subito abbattuti dagli agenti, prima di poter compiere il massacro che avevano in progetto. Otto ore prima un furgone guidato da un altro jihadista si era lanciato sulla folla sulla Rambla di Barcellona uccidendo 13 persone e facendo più di 100 feriti

Secondo indiscrezioni degli inquirenti, il 'piano A' dei terroristi islamici era "far saltare in aria" la Sagrada Familia, simbolo di Barcellona, con "enormi quantità di esplosivo" Tatp, quello con cui l'Isis ha firmato le sue stragi in Europa

Si è conclusa a Barcellona la 'messa della pace' celebrata davanti a migliaia di persone nella Sagrada Familia alla memoria delle vittime degli attentati. Re Felipe VI e la regina Letizia sono usciti dalla basilica, che secondo la stampa spagnola era il primo obiettivo dei terroristi. Alla cerimonia religiosa hanno partecipato fra gli altri il premier spagnolo Mariano Rajoy, il presidente catalano Carles Puigdemont e il presidente e il premier del Portogallo Marcelo Rebelo de Sousa e Antonio Costa.




Paura per minaccia Isis: “L’Italia è il prossimo obiettivo”

Un canale della piattaforma Telegram legato all’Isis indica l’Italia come prossimo obiettivo. Lo riferisce il Site, il sito Usa diretto da Rita Katz di monitoraggio dell’estremismo islamico sul web. Dopo l’attacco terroristico che ha colpito le ramblas di Barcellona a Milano è stata ulteriormente aumentata l’attenzione per la sicurezza in particolare nelle zone più affollate. Durante la seduta del comitato per l’ordine e la sicurezza “è stata ulteriormente richiamata la massima attenzione di tutti gli operatori sul campo e, in particolare – spiega un comunicato della Prefettura -, delle unità antiterrorismo della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri”. Attenzione particolare sarà riservata ai mercati rionali e agli eventi in cui è prevista più affluenza (a partire dalle partite in programma a San Siro). Barriere antisfondamento sono già state messe in Galleria Vittorio Emanuele e nelle vie limitrofe a piazza Duomo (incluso il lato Cordusio via Mercanti) con la previsione di “ulteriori barriere di difesa passiva” nella zona della Darsena. La localizzazione sarà decisa da un tavolo tecnico ad hoc con tutte le forze dell’ordine, vigili del fuoco inclusi e saranno fatti dei sopralluoghi congiunti nelle zone della movida e dove c’è maggior passaggio.

A Roma potrebbero essere presto installate nuove barriere in punti sensibili della città, ovvero luoghi particolarmente affollati o zone pedonali. E quanto sarebbe emerso nella riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza. Tra le ipotesi in campo che verranno valutate in una tavolo ad hoc tra Campidoglio e prefettura di Roma c’è la possibilità di mettere barriere, come new jersey o fioriere, in via del Corso e in via dei Fori Imperiali. Rafforzare le misure di sicurezza anche in piazza del Campidoglio, per esempio ipotizzando di interdire l’accesso alla piazza alle auto a noleggio, in molte occasioni dei van con vetri oscurati. L’idea sarebbe quella di vietare l’accesso dalla strada che sale da via della Consolazione. Si derogherebbe solo al trasporto dei disabili. La conferma del piano sicurezza tutt’ora vigente a Roma con il rafforzamento del presidi nei luoghi considerati più sensibili. Inoltre una ‘stretta’ con controlli maggiori su veicoli come camion e ncc. Questa, a quanto si apprende, una delle decisioni che sarebbe emersa oggi dal comitato per l’ordine e la sicurezza riunitosi in Prefettura dopo l’attentato di Barcellona.

Punto della situazione e valutazione delle eventuali misure aggiuntive sulla base delle indicazioni del Viminale e delle forze dell’ordine per garantire più sicurezza a Firenze. E’ l’attività svolta oggi dal Comitato provinciale per la sicurezza a Firenze dopo l’attentato a Barcellona. Già nei prossimi, ha spiegato al termine il sindaco Dario Nardella, il Comune fornirà “la mappatura esatta di tutte le delimitazioni delle aree sia nel centro che fuori, come dissuasori mobili e catene, per valutare se sono sufficienti o se devono essere migliorate o rafforzate”. Il Comitato ha anche valutato il rafforzamento dei militari nei luoghi sensibili (progetto Strade sicure), ipotesi di cui il sindaco si è detto “molto soddisfatto”. “Io ho avuto dal prefetto, dalle forze dell’ordine la rassicurazione che Firenze ha un livello di protezione 2 – ha detto il sindaco – pari a tutte le altre città italiane. In più è bene ricordare che la presenza in questa città, come in poche altre, di squadre speciali antiterrorismo è un elemento importante per il pronto intervento”. Il sindaco ha sottolineato però che “le barriere esistenti non sono state progettate e installate con finalità antiterrorismo. Esistono per motivi di mobilità e viabilità. Una catena a presidio di un’area pedonale per non far parcheggiare non è pensata per bloccare un Tir a 80 all’ora. Però possono avere una funzione di deterrenza, quindi il monitoraggio è utile e saranno le forze dell’ordine a dirci dove dobbiamo intervenire per rafforzare”. “Il comitato si è occupato del monitoraggio della situazione attuale della città – ha spiegato il viceprefetto vicario Tiziana Tombesi – e sono state ulteriormente messe a punto delle politiche di sicurezza con contatti che interverranno tra l’amministrazione comunale e le forze dell’ordine”. I presidi ai luoghi d’arte, ha sottolineato il viceprefetto, sono già in atto e verranno migliorate alcune misure già adottate. “Vanno studiate – ha aggiunto – delle regole di funzionamento delle barriere che sono già a tutela di alcune aree della città in modo da verificare se è necessario adottare piccoli accorgimenti e vanno incrementati dove sarà possibile i presidi dei militari”.




Barcellona, strage sulla Rambla: almeno 13 morti. Sventato altro attentato VIDEO ALL'INTERNO


Redazione

 

BARCELLONA – 'All'ambasciata italiana in Spagna risulta finora che tre connazionali sono rimasti feriti nell'attentato a Barcellona'. Lo ha detto a '6 su Radio 1' l'ambasciatore a Madrid Stefano Sannino.


Si teme per la vita di un italiano dopo l'attentato che ha colpito Barcellona: si tratta di Bruno Gulotta, residente a Legnano, in Lombardia, che era in vacanza nella città catalana con la moglie e i figli. Gulotta, 35 anni, al momento dell'attacco si trovava sulla Rambla e sarebbe rimasto ucciso dal furgone killer che è piombato sulla folla provocando almeno 13 morti. Al momento tuttavia non ci sono conferme ufficiali della notizia.

La Rambla di Barcellona, colpita a morte da un attentato terroristico ieri, e' stata riaperta al pubblico dopo essere stata completamente ripulita durante la notte. Lo ha constatato un giornalista dell'ANSA. La passeggiata che dal centro conduce al porto della città' rimane pero' chiusa al traffico delle auto. Centinaia di turisti stanno lasciando gli alberghi o gli appartamenti affittati nel centro della citta'.

Colpisce il silenzio. Un silenzio che la Rambla di Barcellona non ha probabilmente mai conosciuto. Un silenzio, nel cuore della notte, interrotto soltanto dai motori dei furgoni blindati dei Mossos d'Esquadra, la polizia catalana che ha isolato quasi totalmente un'area che da Gran Via passando per calle Pelayo raggiunge Plaza de Catalunya e quindi la Rambla colpita a morte, che scende verso il porto della citta'. Lontano si sentono gli spazzini che lavorano nella grande piazza centrale della metropoli catalana. Poco prima delle due di notte, l'inviato dell'ANSA e' stato uno dei primi giornalisti ad entrare nella 'zona cero', accessibile da poco soltanto a chi ha prenotato una stanza d'albergo sulla Rambla, ma off limits per telecamere e cronisti. Il tempo si e' come fermato, dopo l'attacco terroristico rivendicato dall'Isis che ha fatto almeno 13 morti e decine di feriti. Il grande marciapiede centrale che porta alla statua di Cristoforo Colombo non e' fruibile, bloccato dai nastri isolanti della polizia. Percorrendo i primi duecento metri della Rambla, presidiata da decine di poliziotti, spesso cortesi ma piuttosto nervosi, si vedono poche tracce del furgone che a zig zag sull'ampio marciapiede ha seminato morte e terrore. Ad un certo punto ci sono due edicole di cartoline rovesciate, in mezzo a vetri frantumati, ma la giovane poliziotta che ci scorta fino all'albergo ci impedisce di fotografarle. "Non siamo a teatro", dice seccamente.

Nella notte blitz polizia a Cambrils, uccisi cinque terroristi. Per governo Catalogna attacco collegato a quello della Rambla

L'attacco della scorsa notte nella localita' turistica di Cambrils e' legato a quello di ieri pomeriggio sulla Rambla a Barcellona. Lo ha detto il ministro regionale degli Interni della Catalogna Joaquim Forn alla radio RA C1 nelle prime ore del mattino precisando che l'attacco ''segue la stessa traccia. C'e' un collegamento''. La polizia non ha dato dettagli dell'attacco a Cambrils ma i media locali affermano che un'automobile ha investito un mezzo della polizia e la gente che si trovava nelle vicinanze.

Otto ore dopo l'attentato di Barcellona, con il suo carico tragico di 13 morti e un centinaio di feriti stimati, lo scenario stava per ripetersi nella notte a Cambrils, localita' turistica della costa a sud-ovest della capitale catalana. Ne e' convinta la polizia locale, che in un blitz ha ucciso cinque sospetti terroristi, confermando in un secondo momento che il gruppo aveva investito alcune persone con un'automobile. Sei i civili investiti che sono rimasti feriti. Nelle prime ore del mattino la polizia aveva riferito che quattro sospetti terroristi erano stati uccisi nella cittadina a sud di Barcellona in un'operazione dei polizia per ''rispondere ad un attacco terroristico''. La polizia regionale della Catalogna aveva detto inizialmente di non poter dire come le sei persone fossero rimaste ferite, e aveva postato sui social network la notizia di un'indagine in corso per accertare se i sospetti attentatori indossassero cinture esplosive da kamikaze, supposizione che si e' poi rivelata fondata.

Sono due le persone arrestate perché ritenute coinvolte nell'attentato di Barcellona, dove un furgone ha investito i pedoni sulla Rambla: 13 le persone uccise e diverse decine i feriti. Altre due sarebbero in fuga. Posti di blocco sono stati allestiti alle principali uscite dalla capitale catalana. Un secondo furgone bianco collegato all'attacco a Barcellona è stato trovato nel villaggio di Vic, nei pressi della città: si ipotizza che il mezzo sia stato usato per la fuga.

"Uno degli autori dell'attacco di oggi è stato ucciso in una sparatoria con la polizia a Sant Just Desvern", una decina di chilometri a ovest di Barcellona. Lo scrive La Vanguardia. L'ucciso avrebbe tentato di forzare un posto di blocco.

Due persone armate sono trincerate in un ristorante turco del mercato della Boqueria, sulla Rambla, riferisce la tv pubblica Rtve. Non è chiaro al momento secondo l'emittente se abbiano preso degli ostaggi.
 

 

 

Il governo catalano ha ordinato la chiusura della stazioni di metro della Plaza Catalunya. La polizia ha invitato i negozianti a chiudere i loro locali quale misura di precauzione. Sono circa 600 le persone bloccate in alcuni ristoranti nella zona di Barcellona. Lo riferisce il Guardian citando la portavoce di una catena di dieci locali nella zona.