Grecia, politiche della Troika e responsabilità di governo: uno stato in bilico tra default e declino totale

“L’amara verità! Atene rischia di pagare un conto sempre più salato” scriveva Sergio Coggiola il 5 giugno 2015 su “ilsussidiario- Economia e Finanza”. Le previsioni di Coggiola, ahinoi, furono più che mai profetiche. Siamo a marzo 2018 e la situazione di Atene, a dire poco, è disastrosa.

E se oggi Atene piange, Roma certamente non ride

Due stati bagnati dallo stesso mare. Due paesi con un debito “strangolante” che li accomuna. Due paesi sovrastati da una immigrazione clandestina fuori controllo.
La Grecia al pari dell’Italia deve il suo dissesto economico/finanziario alla mala politica, agli sprechi, alla corruzione e all’evasione. A detta di molti, Atene oggi è sul punto di non ritorno e la causa del disastro sarebbero i cosiddetti “mercati” che hanno messo in ginocchio il paese imponendo un tasso di interesse sul debito pubblico (sui titoli di stato) che sarebbe insostenibile per qualsiasi nazione al mondo.

La morte lenta ed inesauribile di Atene non è stata casuale

Le politiche della Troika e il governo che le ha imposte sono i principali responsabili del presente “stato in bilico” tra il default e il declino totale, per la sua povertà supera di molto la disastrata Venezuela di Maduro. La Grecia ahinoi, è un paese in svendita. Il peggioramento progressivo seguito da Atene è esattamente quello che, in misura minore, ci auguriamo essere solo un fattore contingente, sta accadendo anche da noi.Prima di procedere oltre, sarebbe utile dare un’occhiata alla situazione ellenica attuale affinché il popolo italiano stia ben guardingo ad evitare di cadere nelle braccia della Troika. Cosa ben risaputa che già nel 2011 le politiche della Troika in Grecia avevano fatto chiudere un negozio su 4, oggi ne sono rimasti un decimo, rispetto al periodo pre-crisi.
A seguito dell’arrivo della Troika ad Atene, migliaia di statali sono stati licenziati. ridotti all’osso gli stipendi e le pensioni da 700 euro al mese, valori pre-crisi, oggi sono solo un ricordo. La Grecia ha dovuto mettere in vendita i suoi “gioielli” (la messa sul mercato di 110 bellissime spiagge, che diventeranno i “lidi privati” dei lobbisti, magari i responsabili della stessa situazione greca.)
Aumenta sempre più il numero dei senzatetto e dei genitori disperati, che non sapendo più come sfamare i propri bambini, li abbandonano per le strade. File dei disperati fuori i cancelli degli enti caritatevoli, mendicando un pezzo di pane, si allungano sempre di più. A questa sacca di povertà e degrado prospera la circolazione della droga dei poveri, lo spaccio di quella pesante ed una inevitabile crescita di furti e reati connessi. La malavita la fa da padrona e crescono le violenze. La giustizia lascia molto a desiderare e gli abusi di potere aumentano l’indigenza rendendo sempre più la vita invivibile. Il sistema sanitario è diventato un lusso solo per pochi e sempre più le case farmaceutiche interrompono le forniture a causa di insolvenza. Il lavoro è diventato più che mai un bene prezioso e chi vuole lavorare deve essere disposto ad accettare stipendi di poche centinaia di euro al mese, senza contratto, senza assicurazione e senza alcun diritto.

Così è se vi pare! In certe località è stato introdotto il sistema medioevale del baratto. Questa è la Troika della moderna Unione Europea.

Spesso e volentieri in Grecia, ai giorni nostri, ci si imbatte in casi quando in cambio alla tredicesima e quattordicesima si offrono coupon per cibo e benzina. Tutto quanto detto si verifica mentre in Italia si dibatte di rischio fascismo, alleanze e possibili governi ballerini, mentre Francia e Germania vogliono mettere in difficoltà la ditta Italia, riscrivendo le regole europee a livello finanziario, preparando il terreno per lo sbarco della Troika come scriveva Mauro Bottarelli il 13 febbraio 2018 su “il sussidiario”, un articolo intitolato: “Le manovre contro l’Italia ignorate dalla campagna elettorale”. Lo stesso dubbio lo ha esternato anche Alessandro Graziani sul Sole 24Ore con il suo commento nell’articolo “La Yalta del Sistema Finanziario”. Molti studi accademici, condotti da economisti e studiosi di fama, studi come: “Political connections and the informativeness of insider trades” confermano questa ipotesi. Già nel 2016 Alberto Rovis nel suo sito “altreinfo.org” scriveva : “La Troika sta distruggendo la Grecia. Poi tocca a noi….” Allora per gli ellenici si era avviata una spirale negativa, imposta dalla Troika che l’ha messa in ginocchio: elevata tassazione /conseguente riduzione di investimenti nell’attività produttiva/mancanza di lavoro/cittadini con sempre meno reddito/inabissamento del Pil/ fuga dei capitali all’estero/aumento delle tasse da parte dello Stato/ svendita del patrimonio per il pagamento degli interessi sul debito pubblico. Allora bastava qualche mese dei QE gestito da Draghi per salvare la Grecia, senonché i finanziamenti dei Q.E. vanno a salvare le banche e mai gli Stati in difficoltà. A questo punto urge fare una riflessione. Cosa accadrebbe all’Italia il giorno in cui si esaurisse l’Istituto del Q.E? Il debito schizzerebbe avanti, e dopo? Continuerebbero i nostri avventurieri politici a sprecare il tempo discutendo forme di governi impossibili che appena formati, se si riuscisse a formarli, si scioglierebbero come neve al sole?

Emanuel Galea




Il fascino dell’Italia e dell’Oriente in mostra ad Helsinki

HELSINKI – Ippolito Caffi (Belluno 1809-1866 Lissa) fu un rappresentante ed innovatore della tradizione pittorica vedutista. La sua ammirazione per Canaletto è evidente nella qualità luminosa e traslucida delle sue prime marine e dei soggetti architettonici. Caffi avrebbe continuato a mietere consensi per i suoi paesaggi avvolti dalla nebbia, eseguiti in uno stile intenso e romantico; nelle sue mani, un paesaggio urbano notturno poteva essere trasformato in un palcoscenico teatrale in cui il ruolo principale era giocato non dagli edifici ma da un bagliore di luce misterioso e onirico.

La mostra trasporta i visitatori in un viaggio attraverso Venezia, Roma, Napoli, Atene, Costantinopoli e altre città d’Oriente

Sempre determinato a non percorrere un sentiero già battuto, Ippolito Caffi era un avventuroso che preferiva destinazioni lontane, anche quando significava correre rischi. I suoi dipinti, acquerelli e disegni di Egitto, Siria e Gerusalemme ci portano in luoghi che non facevano parte del classico Grand Tour.Caffi era anche un fervente patriota italiano: partecipò ai moti del 1848-1849 e alla terza guerra d’indipendenza contro l’Austria, perdendo la vita nel 1866 durante la battaglia di Lissa quando la nave Re d’Italia affondò nel mare Adriatico.

Questa mostra ad Helsinki comprende 73 dipinti ed una selezione di 15 acquerelli e disegni della collezione della Fondazione Musei Civici di Venezia, dal primo febbraio al 27 maggio 2018 è aperta al pubblico al Sinebrychoff Art Museum di Helsinki (Finlandia) e porta per la prima volta in un museo scandinavo l’arte dell’Ottocento italiano, che viene così celebrata nella sua riscoperta e nel rinnovato successo che sta riscuotendo in Europa.

Gianfranco Nitti

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Info:
IPPOLITO CAFFI.The Lure of Italy and the Orient
Sinebrychoff Art Museum, Helsinki, Finlandia
1 febbraio – 27 maggio 2018

https://sinebrychoffintaidemuseo.fi/en/exhibitions-now/

 




Messico: scomparsi tre italiani. L’allarme dei familiari: “Nessuna notizia da 18 giorni”

MESSICO – Tre italiani sono scomparsi nel nulla in una cittadina di 16mila abitanti a settecento chilometri da Città del Messico, dove facevano i venditori ambulanti. La denuncia arriva da una famiglia napoletana che non ha più notizie dei familiari ormai da 18 giorni. Della vicenda è stata informata anche la Farnesina che sta seguendo il caso con l’ambasciata a Città del Messico in stretto raccordo con le autorità locali e in costante contatto con la famiglia. I tre scomparsi sarebbero il sessantenne Raffaele Russo, suo figlio Antonio e suo nipote Vincenzo Cimmino, rispettivamente di 25 e 29 anni.

“Ad oggi non è pervenuta nessuna richiesta di riscatto – dicono i familiari in un comunicato – chiediamo la massima diffusione della notizia e delle foto segnaletiche”. Russo si trovava in Messico da tempo: era a Tecaltitlan, città dello stato di Jalisco, dove vendeva in strada prodotti acquistati a Napoli da commercianti cinesi. Antonio e Vincenzo, invece, erano arrivati soltanto cinque giorni prima della sparizione, anche loro per lavorare. Secondo il racconto dei familiari, le tracce di Raffaele si persono il 31 gennaio scorso attorno alle 15. Il figlio e il nipote provano a chiamarlo ma il cellulare è muto. In Messico ci sono anche altri due figli di Russo, Francesco e Daniele. Ed è quest’ultimo, rientrato in Italia, a raccontare quel che accade dopo “Noi eravamo troppo lontani, così abbiamo chiamato Antonio e Vincenzo e gli abbiamo detto di andare a cercarlo”.

I due partono dal punto nel quale il gps dell’auto noleggiata dal sessantenne segnava la sua ultima posizione. “Quando sono arrivati, non hanno trovato né la macchina né mio padre. Hanno chiesto alla gente, ma nessuno aveva visto nulla”. I due ragazzi, sempre secondo il racconto dei familiari, a quel punto si sarebbero fermati a fare benzina in un distributore. E lì sarebbero stati avvicinati da diversi poliziotti a bordo di due moto e un auto, che hanno intimato loro di seguirli.

“Antonio è riuscito a mandarmi una serie di messaggi con Whatsapp – dice ancora Daniele – ma ad un certo punto anche i loro telefoni sono risultati spenti”. Daniele e il fratello sono tornati cosi in albergo, a Ciudad Guzman e hanno cominciato a contattare la polizia di Tecaltitlan. “In un primo momento – sostiene Daniele – ci hanno detto che Antonio e Vincenzo erano stati arrestati e stavano andando all’ufficio, mentre di Raffaele non sapevano nulla. Ma durante una seconda telefonata questa versione è stata negata dalle autorità messicane”. Da allora non c’è più traccia dei tre. Secondo i familiari, nessuno di loro ha avuto problemi in passato con la giustizia né hanno mai avuto rapporti con narcotrafficanti. “Loro sono solo lì per vendere giacche, non hanno nulla a che fare con la droga” dice Modesta, una cugina, sottolineando che anche ad altri loro conoscenti è capitata una storia simile in passato: “lì funziona così, ti rapiscono e poi chiedono il riscatto. Ma finora nessuno si è fatto sentire”. “E’ già capitato ad altre persone del nostro quartiere – conferma Daniele – speriamo che vogliano solo il riscatto e ci ridiano i nostri cari”.




Scandalo tedesco: cavie umane per i test di gas di scarico delle auto Diesel

GERMANIA – I gas di scarico delle auto diesel dei colossi tedeschi non sono stati provati solo su scimmie, ma anche su cavie umane. Lo scrivono Sueddeutsche Zeitung e Stuttgarter Zeitung, rivelando nuovi particolari sui test di cui sono coinvolte Vw, Daimler e Bmw. Daimler però prende le distanze da questo nuovo caso. Secondo i media, la Società di Ricerca europea per l’Ambiente e la Salute nei Trasporti, fondata dai 3 colossi dell’auto, ha promosso “un breve studio di inalazione con ossido d’azoto su persone sane”.

“Venticinque persone sono state sottoposte a dei controlli presso la clinica universitaria di Aquisgrana dopo che avevano respirato, per diverse ore, e in diverse concentrazioni, dell’ossido d’azoto”, scrive la Sz. Stando al rapporto della stessa società di ricerca (Eugt) che ha promosso gli esperimenti, e che viene citato dal giornale, non sarebbero stati rilevati effetti sui pazienti dall’emissione del gas. La stessa società, probabilmente anche alla luce del dieselgate, è stata poi sciolta nel 2017.

 

Merkel, i test su scimmie e persone sono ingiustificabili. Occorre limitare le emissioni non mostrarne l’innocuità

Angela Merkel condanna gli esperimenti dell’industria dell’auto sui gas di scarico: “Questi test sugli animali e perfino sulle persone non trovano alcuna giustificazione sul piano etico. L’indignazione di tante persone è assolutamente comprensibile”, ha affermato il portavoce Steffen Seibert, rispondendo a una domanda a riguardo oggi in conferenza stampa a Berlino.

La cancelliera tedesca Angela Merkel sollecita, inoltre, i gruppi dell’auto tedesca coinvolti nello scandalo sui test dei gas di scarico sulle scimmie e sulle cavie umane a fare chiarezza. I consigli di amministrazione e chi ha commissionato i test dovranno ora rispondere alle difficili domande su quale fosse lo scopo dei test, ha affermato il portavoce Steffen Seibert oggi in conferenza stampa. Le industrie dell’auto avrebbero dovuto limitare le emissioni e non dimostrarne la presunta innocuità, ha aggiunto.

Weil (Bassa Sassonia), da Vw subito chiarezza sui test Stephan

Weil, presidente della Bassa Sassonia, il Land che rappresenta uno dei grandi azionisti di Volkswagen, chiede al colosso tedesco di fare subito “piena chiarezza” sui test sui gas di scarico, che stando alla stampa sarebbero stati fatti su scimmie e addirittura su alcune cavie umane. Già sabato, a proposito degli esperimenti condotti sulle scimmie, Weil aveva affermato che si tratta di procedure “assurde e nauseanti”, e questo, ha spiegato oggi in uno statement, vale ovviamente a maggiore ragione se i test sono stati fatti su persone. Weil ha affermato che va chiarito anche lo scopo: se i test non fossero stati promossi per tutelare i lavoratori in fabbrica, ma a scopi di marketing e per le vendite, “non trovo nessuna giustificazione accettabile per procedure del genere”.




Helsinki, turismo: l’italia ben rappresentata a Matka 2018

HELSINKI – Si è chiusa la 32a edizione della Fiera Internazionale del Turismo Matka, svoltasi ad Helsinki, Finlandia, la principale della Scandinavia. il numero dei visitatori complessivo è ammontato a ca. 63.000 (14.000 dei quali professionali), un calo del 10% ca. sul 2017

Tra gli 83 paesi rappresentati, ha ben figurato quest’anno il padiglione Italia, molto vasto e visibile.

Allestito dall’Enit di Stoccolma con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia, riuniva Regione Lombardia, Lago di Como, Camera di Commercio Imperia, Mamberto, Drive, Dacia tra Cielo e Mare, Morandi Tours, Grand Hotel e Spa di Castrocaro terme e Bed&Bike. A fianco, anche Hurray Italia di Roma ed il Royal Hotel di Sanremo. Anche il lago Maggiore era presente con un suo stand.

Alla fiera Matka l’Umbria è stata premiata come “Dream Destination” dalla rivista Mondo.

L’ambasciatore d’Italia in Finlandia, Gabriele Altana, ha ritirato il premio insieme ad Anna Andersson dell’Enit. Da sottolineare l’impegno del Comune di Como nel promuovere il proprio territorio sul mercato scandinavo facendo leva sullo sport e sul Lago. Il 20 gennaio, all’interno dello spazio riservato alla Regione Lombardia, l’astro nascente del rally Emil Lindholm ha premiato la vincitrice di un quiz sul Rally di Como, che metteva in palio un soggiorno nella città lariana in occasione dell’evento. La sede ENIT di Stoccolma e il Comune hanno in programma, inoltre, un educational tour proprio in occasione del rally. Piacevole lo stand della compagnia aerea Finnair, ove troneggiava una lucida Vespa in ambiente mediterraneo, e sempre originali i temi lapponi nello stand di Inari e di Rovaniemi, la patria del vero Babbo Natale.

Questi i numeri finali di MATKA 2018:

Numero dei visitatori 63 600, inclusi 14000 visitatori professionali (visitatori 2017 71.000/ visitatori 2016: 68.000)
Numero degli espositori 915 da 83 paesi.
Giornata del Matka Workshop 2018:
Fornitori: 112 tavoli al Meet Finland, per 126 società; 69 tavoli al Global Workshop, per 80 società. Acquirenti: 300 acquirenti da 35 paesi e 7600 richieste di incontro.
La prossima edizione, la 33°, è già programmata dal 18 al 20 gennaio 2019.




Economia globale, crescita solida in tutto il nord Europa: l’analisi economica del gruppo Nordea

Secondo il capo economista del gruppo bancario nordico Nordea, Helge J. Pedersen, la ripresa sincrona dell’economia globale rimane forte all’inizio del 2018. Molti paesi stanno ora lottando con carenze di manodopera qualificata e stanno emergendo segnali di aumento delle pressioni salariali soprattutto nella zona centrale e orientale dei Paesi europei. Ciò potrebbe diffondersi in altri paesi europei in una fase più matura del ciclo economico, tra cui Danimarca, Norvegia e Svezia.

La forte crescita è finalmente iniziata in Finlandia nel 2017 dopo quasi dieci anni di debole sviluppo

Si prevede che una forte fiducia e un solido ambiente generale sosterranno l’economia nei prossimi anni. Si presume che il rafforzamento del mercato del lavoro faccia aumentare i consumi e condizioni finanziarie favorevoli dovrebbero sostenere la crescita degli investimenti. La competitività dei prezzi dei beni e servizi finlandesi è migliorata di recente e si prevede che il commercio netto contribuirà positivamente alla crescita.

Il PIL svedese è cresciuto al di sopra della crescita potenziale nel 2017

La domanda interna continuerà a crescere nei prossimi anni, sostenuta da una politica fiscale espansiva. Il rallentamento del mercato immobiliare sta avendo un impatto. Il contributo degli ultimi anni alla crescita da parte degli investimenti nel settore abitativo si trasformerà in un ostacolo, ma l’ambiente internazionale fornisce un aiuto attraverso l’aumento delle esportazioni. La domanda di lavoro rimane elevata, ma il grande flusso di lavoro farà calare la disoccupazione solo gradualmente. Un rialzo dei tassi pronti contro termine dall’attuale -0,50% è molto lontano dal momento che l’inflazione non è sufficientemente elevata per una tale evenienza.

La ripresa economica in Norvegia si sta consolidando, con una crescita su base sia produttiva che occupazionale

Persino le industrie petrolifere mostrano ora segni di crescita e i piani per l’aumento degli investimenti petroliferi in corso significano un avanzamento della crescita. Gli effetti della politica economica espansiva stanno svanendo, ma meccanismi autosufficienti prenderanno il sopravvento. I prezzi delle case, tuttavia, sembrano destinati a scendere ancora un po’, anche se non abbastanza da minacciare la ripresa. S’intravede il primo rialzo dei tassi verso la fine del 2018, ma l’inasprimento della politica monetaria sarà molto graduale.

L’economia danese sta godendo di una solida ripresa

Le imprese traggono vantaggio dalla crescente attività generalizzata, mentre il potere d’acquisto dei consumatori è aumentato spinto da un aumento dell’occupazione, da bassi tassi di interesse e da tendenze positive dei salari reali. Per la prima volta in dieci anni, l’economia funziona a pieno regime. Il bel tempo proseguirà probabilmente nei prossimi anni, anche se con l’intensificarsi della competizione per le risorse economiche, diventerà sempre più difficile mantenere i tassi di crescita a questo livello.

Gianfranco Nitti




Germania: incidente a uno scuolabus a Eberbach, 47 feriti

GERMANIA – In un incidente stradale che ha coinvolto un pullman scolastico sono rimaste ferite almeno 47 persone, fra cui anche bambini. Il fatto è accaduto a Eberbach, nel Baden-Wuerttenberg: secondo le prime ricostruzioni della dinamica, il bus è finito contro un edificio. Cinque feriti sono gravi e ritenuti in pericolo di vita




Immigrazione, gommone affonda a largo Libia: 50 morti

Ancora una strage di migranti al largo delle coste libiche dove un gommone è affondato ed almeno 50 persone – è quanto hanno raccontato i sopravvissuti – sono annegate. Per la Guardia Costiera di Tripoli però le vittime potrebbero essere anche il doppio. Lo riporta il sito della Reuters.

E’ stata proprio la Guardia costiera libica, questa mattina, a soccorrere tre gommoni in difficoltà riuscendo a portare in salvo 300 persone. Uno dei gommoni era però era quasi sott’acqua e solo 16 persone che erano a bordo si sono salvate.

 

Ecco cosa ha detto Monsignor Galantino in tema di immigrazione

“L’immigrazione rischia di essere ridotta, al massimo, a merce elettorale”. A lanciare il grido d’allarme è stato mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, durante la conferenza stampa per la presentazione delle iniziative promosse dalla Chiesa italiana in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2018, che si celebrerà domenica 14 gennaio. “Il clima non è dei migliori, purtroppo l’immigrazione rischia di essere declassata a merce elettorale”, ha esordito il vescovo: “Manca la possibilità di un confronto sereno, di un dialogo sulle ragioni di chi vuole o non vuole fare qualcosa”. “Il rispetto dell’autonomia della politica – ha proseguito Galantino – non può impedire alla Chiesa di annunciare il Vangelo, tutto il Vangelo, anche quello dove c’è scritto: ‘Ero forestiero e mi avete ospitato’. O stiamo su questa linea, o stiamo fuori”. “Sta a chi governa decidere le strategie e i livelli di intervento”, ha precisato il segretario generale della Cei tracciando una distinzione tra il ruolo della Chiesa e quello della politica: “Noi dobbiamo fare la nostra parte, e come ogni cittadino il credente è chiamato a vigilare su chi ci governa”. “La gente ha bisogno di sentire promesse, ma che siamo realizzabili”, ha aggiunto Galantino conversando con i giornalisti a margine della conferenza stampa nella Sala Marconi della Radio Vaticana: “La Chiesa è d’accordo con ciò che pensa la gente comune, che fatica oggi a guardare prospettive di futuro per la propria vita e i propri figli”. Famiglia e lavoro, le priorità indicate, e non da oggi, dalla Chiesa italiana: “Servono politiche familiari reali, credibili, vere, affinché la famiglia fondata su padre, madre e figli non smetta di esistere ma abbia la possibilità di svilupparsi”, ha proseguito Galantino, facendo notare che “la denatalità oggi sta diventando un dramma” e va contrastata attraverso “una politica economica e fiscale veramente seria”. Infine, la grande emergenza del lavoro: “Rischiamo di essere demagogici, se non troviamo gente che si impegni sul serio su questi temi, attraverso proposte realizzabili”.




Nord Corea, Kim: “Sulla mia scrivania c’è un pulsante nucleare”

Sulla mia scrivania c’è un “pulsante nucleare”. Così il leader nordcoreano Kim Jong-un torna ad avvertire gli Stati Uniti, affermando che la forza nucleare del suo Paese è ora una realtà e non solo una minaccia: è stata “completata”.
L’intera area degli Stati Uniti continentali è sotto il raggio d’azione nucleare”, è tornato a ripetere Kim. Nel suo consueto messaggi di inizio anno, ha quindi avvertito: “Che gli Usa non inizino mai una guerra contro di me o il mio Paese”.
Conciliante invece con Seul. “Le Olimpiadi invernali che si terranno presto nel Sud saranno una buona opportunità per mostrare lo stato della nazione coreana e desideriamo sinceramente che l’evento si svolga con risultati positivi”, ha affermato Kim.




Finlandia, industria alberghiera: Scandic completa l’acquisizione di Restel

Il 29 dicembre 2017 è stata completata dal gruppo Scandic l’acquisizione delle attività alberghiere di Restel in Finlandia. Il 21 giugno 2017, Scandic aveva annunciato l’acquisizione di tali attività. Il 5 dicembre scorso la transazione è stata approvata dall’Autorità finlandese per la concorrenza e il consumo, condizionata dalla cessione di un hotel a Lahti, uno a Pori e uno a Kuopio. Inoltre, Scandic si era impegnato a non partecipare a determinati progetti di hotel annunciati a Lappeenranta e Vantaa.

Su base pro forma, se l’acquisizione fosse stata effettuata il 1 ° gennaio 2016, le operazioni acquisite avrebbero contribuito ad un fatturato netto di EUR 203,4 milioni nel 2016 ed ad un EBITDA rettificato di EUR 13,7 milioni. Gli hotel che verranno ceduti hanno contribuito nel loro insieme per circa 8 milioni di euro alle vendite nette ed ad 1,7 milioni di euro all’EBITDA rettificato nel 2016. Come precedentemente annunciato, Scandic vede buone opportunità di crescita delle vendite e di miglioramento del margine nel portafoglio alberghiero acquisito nei prossimi anni. Vi è un potenziale per aumentare le entrate attraverso il rebranding degli hotel sotto il nome Scandic e l’espansione dell’offerta di Scandic sul mercato finlandese. Inoltre, i costi dovrebbero diminuire con l’amministrazione e l’approvvigionamento coordinati.

Complessivamente, Scandic stima che nel tempo, escludendo i tre hotel che saranno ceduti, le operazioni acquisite potrebbero generare un margine EBITDA rettificato superiore all’obiettivo finanziario a lungo termine dell’11% del Gruppo.
di Gianfranco Nitti




Mosca, bus si schianta su metro: morti e feriti

MOSCA – Un autobus è finito sulle scale di un sottopassaggio della metropolitana.

Sono morte almeno 5 persone e ci sono 15 feriti secondo un bilancio ancora provvisorio. L’autista è stato arrestato, anche se secondo i primi riscontri si ritiene che all’origine dell’incidente ci sia un problema tecnico al mezzo. L’agenzia Interfax scrive che al momento la polizia non segue la pista di un attentato.

La pista dell’incidente è quella privilegiata anche perché le strade della città, peraltro cosa normale a Mosca, sono coperte di neve. L’autista lavorava da 17 anni per la società dei traporti della capitale russa. Il sindaco Sergei Sobyanin ha, a titolo precauzionale, ordinato l’ispezione meccanica di tutta la flotta dei bus della città.