Terremoto in Grecia, avvertito anche in tutto il sud Italia

Una potente scossa di terremoto, di magnitudo 6.8, ha colpito la notte scorsa poco prima delle due del mattino (l’una in Italia) la costa occidentale del Peloponneso, in Grecia, causando una grande paura ma fortunatamente nessuna vittima, e solo danni limitati. L’epicentro, è stato localizzato nel mar Ionio, a 38 chilometri dall’isola di Zante (o Zacinto), ad una profondità di 14 chilometri.

La scossa è stata avvertita distintamente fino ad Atene, a circa 300 chilometri di distanza, oltre che in tutto il sud Italia, in Albania e a Malta. I maggiori danni sono stati registrati a Zante, in particolare nel maggior porto dell’isola, che comunque resta in funzione. Per diverse ore la fornitura di energia elettrica è stata interrotta.

“Stiamo controllando tutti i villaggi dell’isola, dove ci sono numerosi vecchi edifici”, ha detto all’Ap il portavoce della protezione civile Spyros Georgiou, aggiungendo che la mancanza di elettricità rende le cose più difficili, ma i tecnici sono al lavoro e si spera che presto verrà ripristinata. In una delle vicine isole Strofadi sono stati segnalati pesanti danni all’antico monastero, di cui è crollata gran parte della torre. Parte di una chiesa è crollata anche nella città di Pyrgos, sulla costa.

Dopo la scossa, è stata diffusa un’allerta tsunami, ma a quanto risulta non si è poi verificata alcuna onda anomala. Frattanto sono state invece registrate diverse scosse minori, di assestamento.

In tutto il sud Italia, ci sono state numerose segnalazioni di cittadini che hanno avvertito il sisma, dalla Sicilia alla Basilicata, dalla Calabria alla Puglia, fino alla Campania.

Intanto in Italia è cessata l’allerta tsunami. Alla Protezione civile regionale della Calabria, l’avviso è giunto alle 6.34 da Roma. Lo ha detto all’Ansa il capo della Protezione civile calabrese Carlo Tansi. “Per tutta la notte – ha detto Tansi – abbiamo seguito l’evoluzione della situazione attivando le procedure previste. Dai modelli di riferimento abbiamo visto che i valori di un eventuale tsunami avrebbero potuto raggiungere il metro. Giusto pochi giorni fa avevamo fatto un’esercitazione proprio per questo”.

Dopo il terremoto infatti l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia aveva consigliato di “stare lontani da coste e spiagge“. In seguito, l’Istituto ha fatto sapere che “un’anomalia di circa 10 centimetri si è osservata al mareografo di Le Castella, in provincia di Crotone, che conferma l’allerta tsunami arancio per le coste ioniche italiane”.




Chongqing, ferisce 14 bambini a coltellate

Usa al voto per rinnovare il congresso: l’economia americana vola. Si punta su Trump?

L’America dell’era Trump va al voto per rinnovare il Congresso e per decidere se la strada del tycoon verso le presidenziali del 2020 sarà in discesa verso la rielezione, oppure irta di ostacoli come solo un biennio da ‘anatra zoppa’ può esserlo per un presidente americano. Ma proprio per il loro impatto sull’agenda della Casa Bianca, le elezioni di metà mandato di martedì 6 novembre sono attese con grande interesse ovunque nel mondo, per capire se la dottrina dell’America First troverà piena attuazione nei prossimi due anni oppure se il progetto anti-globalista e protezionista subirà un’inevitabile frenata.

Lo scenario resta incerto, con i democratici che hanno buone ragioni per sperare in quella ‘blue wave‘ che farebbe loro riconquistare almeno la Camera dei Rappresentanti, rinnovata in tutti i suoi 435 seggi.

A due settimane dal voto i sondaggi li danno ancora in vantaggio, ma solo per pochi punti. I giochi dunque restano aperti. Mentre al Senato le chance di vittoria per i dem sono quasi vicine allo zero. Due i punti di forza che potrebbero rivelarsi fondamentali per lo sgambetto dei democratici a Trump: l’affluenza record, secondo le previsioni mai così alta per le midterm da almeno 40 anni, e nell’era del #metoo il voto delle donne, con il primato assoluto di candidate al Congresso, ben 257 su entrambe i fronti.

Sul fronte dei repubblicani invece si punta soprattutto sull’effetto Trump, la cui popolarità continua a volare, forte soprattutto di un’economia americana che continua a correre come non mai. Senza parlare di come il tycoon, che sta battendo a tappeto il Paese, si senta a suo agio nel fare della questione immigrazione il punto di forza del rush finale verso il voto. Tra l’altro con una carta ancora da poter giocare: quella di un ulteriore taglio delle tasse per la classe media.

Ma più di uno spettro aleggia sulla Casa Bianca. Il primo è la marcia della carovana dei 7.000 migranti verso gli Usa, che rischia di trasformarsi in una vera e propria crisi nazionale e umanitaria proprio alla vigilia delle elezioni. C’è poi la preoccupazione più grande per il tycoon: negli Usa la chiamano ‘October surprise’, la temutissima mossa prima di ogni elezione che in questo caso potrebbe arrivare all’improvviso dal Russiagate. E se il Congresso dovesse tornare, almeno in parte, in mano ai democratici, è chiaro che la campagna per un’impeachment o per una destituzione del presidente assumerebbe un vigore finora mai visto.

Nel dettaglio ai dem servirebbero 23 seggi per vincere alla Camera, a partire da quelli oggi occupati da repubblicani ma espressi nei distretti in cui nel 2016 vinse Hillary Clinton.

n tutto sono 75 i match più incerti per un posto alla Camera bassa, e riguardano 30 Stati Usa: dal nordest (vedi New York) al Midwest (vedi l’Iowa), dalla Florida alla traballante roccaforte repubblicana del Texas. Al Senato, dove ai repubblicani basta confermare i 51 seggi di oggi, i confronti più avvincenti sono in Nevada, Arizona, Missouri. Ma soprattutto c’è la supersfida in Texas tra Ted Cruz e il giovane astro nascente dei democratici Beto O’Rourke, che in molti vedono candidato alla Casa Bianca contro Trump nel 2020.




Commissione Ue boccia la manovra, Dombrovskis: “Dall’ Italia danni per tutti”

La Commissione Ue ha deciso di respingere il Documento programmatico di bilancio italiano e di chiederne uno nuovo, che dovrà essere inviato entro tre settimane a Bruxelles.

La ‘bocciatura’ di Bruxelles della manovra di bilancio “per come è stata presentata era largamente prevista e non ci stupisce”. E’ quanto afferma il portavoce del ministero dell’Economia commentando la richiesta di modifica della manovra italiana da parte della Commissione Ue. Il ministero valuterà ora le richieste e contemporaneamente monitorerà le reazioni dei mercati. Il confronto con l’Ue, comunque, non rallenterà l’iter di presentazione della Legge di Bilancio attesa in Parlamento per la fine di questa settimana o l’inizio della prossima.

Le misure previste dalla manovra “indicano un chiaro rischio di retromarcia su riforme adottate in linea con le raccomandazioni Ue”. L’abolizione della Fornero “fa retromarcia sulle riforme precedenti che puntellano la sostenibilità del debito”, il condono “può scoraggiare la già scarsa conformità al fisco, implicitamente premiando comportamenti non conformi” e “la riduzione delle tasse sulle imprese che investono sono disinnescate dall’abolizione delle agevolazioni fiscali”. Lo scrive la Ue nell”Opinione’.

“L’Italia non rispetterà il benchmark di riduzione del debito né nel 2018 né nel 2019” in base alla manovra presentata. E “la prevista riduzione del rapporto debito/Pil è soggetta a larghi rischi al ribasso, visto che si basa su proiezioni di crescita ottimistiche, privatizzazioni dello 0,3% del Pil all’anno dal 2019 al 2021 e l’attivazione delle clausole di salvaguardia nel 2020 e 2021, che sono state sterilizzate per il 2019”, si legge nella ‘Opinione’ della Commissione Ue.

“E’ con molto dispiacere che sono qui oggi, per la prima volta la Commissione è costretta a richiedere ad uno Stato di rivedere il suo Documento programmatico di bilancio. Ma non vediamo alternative. Sfortunatamente i chiarimenti ricevuti ieri non erano convincenti”, ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis nella conferenza stampa al termine della riunione dei commissari.

“I bilanci in equilibrio, l’efficienza dei servizi, i diritti garantiti ai cittadini, la sinergia tra pubblico e privato, in modo che crescano le opportunità per tutti, sono sfide a cui nessuna amministrazione può sottrarsi: il Comune e la Provincia come la Regione e lo Stato”. Lo ha detto, intervenendo alla 35/a assemblea nazionale dell’Anci, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“La logica dell’equilibrio di bilancio non è quella di un astratto rigore: ci deve sempre guidare uno sguardo più lungo sullo sviluppo, la sua equità e la sua sostenibilità, e occorre procedere garantendo sicurezza alla comunità, scongiurando che il disordine di enti pubblici, e della pubblica finanza, produca contraccolpi pesanti anzitutto per le fasce più deboli, per le famiglie che risparmiano pensando ai loro figli, per le imprese che creano lavoro”, ha sottolineato Mattarella.




Migranti, l’accusa del Viminale: “Avrebbe rimandato in Italia anche dei minorenni”

La Francia avrebbe tentato di rimandare in Italia anche dei minorenni. E’ quanto si apprende da fonti del Viminale secondo le quali sono in corso una serie di verifiche su un episodio avvenuto il 18 ottobre scorso attorno alle 22.30. In quell’occasione, emersa nel corso della visita degli esperti inviati dal ministero a Claviere, le autorità italiane hanno bloccato la procedura.

Il sospetto del governo italiano, sempre secondo le fonti, è che le autorità francesi abbiano riportato gli stranieri in Italia in modo sbrigativo anche per eludere le procedure previste dal trattato di Dublino.

Dopo gli episodi emersi negli ultimi giorni a Claviere, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha confermato la presenza fissa di una pattuglia della polizia italiana al confine, chiedendo agli esperti inviati in Piemonte di effettuare una verifica completa per accertare cosa accaduto, e ha rinnovato l’invito a Roma al suo omologo francese.




Conte e quella lettera all’Ue dove spiega la manovra: “Se arriverà una bocciatura, ci siederemo a un tavolo”

Nella lettera all’Ue vogliamo spiegare la nostra manovra. Abbiamo detto perché l’abbiamo impostata in questi termini, abbiamo spiegato la direzione della nostra politica economica, gli obiettivi che intendiamo raggiungere. Ma siamo disponibili a metterci a un tavolo per proseguire una interlocuzione con la Commissione europea”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte incontrando la stampa estera. “Abbiamo ribadito nella lettera che è stata spedita poco fa che noi siamo assolutamente in Europa, vogliamo dialogare con le istituzioni Ue, vogliamo che quest’interlocuzione si svolga nello spirito di un dialogo costruttivo, non mettiamo in discussione il ruolo della commissione Ue”.

Se un commissario Ue prima di leggere la manovra e prima che arrivi la lettera dell’Ue mi dice che questa manovra verrà rigettata, io dico che è un pregiudizio e che è inaccettabile che provenga da chi rappresenta un’istituzione” come l’Ue, ha detto ancora Conte facendo probabile riferimento alle parole dei giorni scorsi del commissario al Bilancio Oettinger. Chi dalla commissione Ue “ha anticipato il giudizio” sulla manovra dell’Italia “ha precisato essere la sua un’opinione personale, ma quando si rappresenta una istituzione le opinioni personali non devono essere espresse”.

La stessa cosa secondo il presidente del consiglio italiano vale sui migranti.”Non abbiamo lasciato una sola persona a morire in mare. Quando qualche commissario europeo descrive l’Italia come xenofoba si assume una responsabilità grave”.

“Se arriverà una bocciatura, ci siederemo a un tavolo e valuteremo insieme” “Il 2,4% è tetto massimo che ci siamo impegnati solennemente a rispettare, anzi nella programmazione triennale abbiamo previsto di andare all’1,8% nel 2022. Siamo anche disponibili a valutare un contenimento nel corso di attuazione della manovra”. “Il grande problema con l’Europa è di chi programma la crescita allo “zero virgola”, noi la programmiamo all’1,5%. Ma abbiamo tante riforme strutturali da fare, alcune le  abbiamo già fatte e le altre le realizzeremo per incidere lì dove dobbiamo crescere”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte incontrando la stampa estera. “Quando io riuscirò con la cabina di regia a spendere i fondi Ue non spesi, vedrete che la crescita volerà. Quando avrò fatto la semplificazione volerà”.

La patrimoniale è assolutamente esclusa: se per qualche motivo dovessimo andare in difficoltà semplicemente adotteremmo dei tagli di spesa per rientrare negli obiettivi prefigurati. Ad esempio se la crescita del Pil non dovesse assecondare le nostre posizioni. Ma la patrimoniale è esclusa”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte incontrando la stampa estera.

Non dobbiamo girare attorno al fatto che questa esperienza di governo è sorretta da due forze chiamate sovraniste e descritte come anti-sistema. Questo non significa che sono forze politiche che vogliono scardinare il rule of law ma che mettono e metteranno in discussione molte leggi. Noi non vogliamo un’anarchia ma siamo qui per rinnovare il sistema, è un punto che va inteso sennò non riuscirete a cogliere la nostra esperienza. La nostra è una rivoluzione gentile” afferma il premier Giuseppe Conte..

Conte torna anche sulla storia della ‘manina’. “Ho ritenuto opportuno e necessario il nuovo Cdm sul decreto fiscale per verificare che il testo traducesse puntualmente l’accordo. Così abbiamo fatto in piena trasparenza, verificando meglio i testi, ripassando l’accordo raggiunto e confezionando un testo che traduce fedelmente i termini dell’accordo”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte incontrando la stampa estera. “Sul decreto fiscale c’è stata la necessità di ritornare in Consiglio dei ministri perché come potete immaginare la legislazione fiscale è molto complessa, vi posso assicurare che è molto complesso scrivere le norme e interpretarle”, aggiunge. “C’era una bozza per la dichiarazione integrativa che era giunta nel corso del Cdm, scritta in fretta e personalmente a me recapitata, era sorto qualche dubbio tecnico e interpretativo e c’è stata qualche incomprensione”.

La risposta di Tria – La manovra “non espone a rischi la stabilità finanziaria dell’Italia né degli altri paesi dell’Unione europea”. Lo scrive il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nella lettera di risposta inviata a Valdis Dombroviskis e Pierre Moscovici dopo i rilievi di Bruxelles. “Riteniamo infatti che il rafforzamento dell’economia italiana sia anche nell’interesse dell’intera economia europea”, si legge nella missiva.




Unione Europea, cresce l’apprezzamento in tutta Europa: l’Italia meno entusiasta

Secondo i dati dell’ultimo sondaggio Eurobarometro il 68% degli europei ritiene che il proprio paese ha tratto beneficio dall’appartenenza all’UE. Inoltre, il 62% degli intervistati considera positivamente l’adesione del proprio paese all’Unione europea (62%). Queste percentuali sono le più alte registrate negli ultimi 25 anni.

Fanno eccezione solo pochi Paesi, tra cui l’Italia. Il 43% degli italiani intervistati, difatti, pensa che l’Italia abbia tratto beneficio dall’essere membro UE, il dato più basso di tutti i paesi europei. Questo dato è comunque in crescita di 4 punti percentuali rispetto a settembre 2017, e mostra un trend positivo negli ultimi anni. La grande maggioranza degli italiani (65%) dichiara, inoltre, di essere favorevole all’euro, con una crescita di quattro punti rispetto a marzo 2018 e con una percentuale superiore alla media Ue (61%).

Commentando i risultati dell’Eurobarometro, il Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha dichiarato:

“In quasi tutta Europa cresce l’apprezzamento per l’appartenenza all’Unione e per i benefici che ne derivano, con livelli record dal 1983. Anche la moneta unica piace alla grande maggioranza dei cittadini. In Italia il gradimento per l’Euro supera la media europea – 65% contro il 61% -, ed è cresciuto del 4% rispetto a marzo 2018.

Ma non possiamo certo cullarci sugli allori. In alcuni Stati membri, tra cui l’Italia, la percentuale di chi pensa che l’appartenenza all’Ue sia positiva è ancora troppo bassa. Dobbiamo raddoppiare gli sforzi per dimostrare che l’Unione sa dare risposte davvero efficaci ai principali problemi degli europei, come immigrazione, sicurezza e disoccupazione”.

Quasi tutti i dati che misurano il sostegno per l’UE mostrano una significativa ripresa dopo il referendum nel Regno Unito nel 2016, con una percentuale crescente di europei che si dimostra preoccupata per gli effetti della Brexit.

In caso di referendum nel proprio Paese, il 66% degli intervistati voterebbe per restare nell’UE, e solo il 17% per l’uscita.

In crescita anche gli europei che si dicono soddisfatti del funzionamento democratico dell’UE (49%, +3% rispetto ad aprile), mentre il 48% ritiene che la propria voce sia importante nell’Unione Europea.

Per quanto riguarda l’immagine del Parlamento, un terzo (32%) ha un’opinione positiva, un quinto (21%) esprime un parere negativo e una maggioranza relativa (43%) rimane neutrale. Il 48% degli intervistati vorrebbe che l’UE svolgesse un ruolo più significativo in futuro, mentre il 27% preferirebbe fosse ridimensionato.

Cresce la consapevolezza delle elezioni europee del prossimo anno, con il 41% che identifica correttamente la data nel Maggio 2019 – un aumento di nove punti percentuale rispetto ad un’indagine analoga di sei mesi fa, e il 51% degli intervistati si dichiara interessato alla tornata elettorale europea. Tuttavia, il 44% ancora non sa dire quando si voterà.

L’immigrazione è al primo posto nell’agenda dei temi prioritari per l’imminente campagna elettorale (50%), seguita dall’economia (47%) e dalla disoccupazione giovanile (47%), mentre la lotta al terrorismo scende al quarto posto con il 44%. Priorità simili anche per i cittadini italiani, anche se l’immigrazione è percepita come tema chiave da ben il 71% degli intervistati. Seguono l’economia con il 62% e la disoccupazione giovanile al 59%.




Afghanistan, elezioni nel sangue: 50 morti

AFGHANISTAN – Sono complessivamente quasi 50 i morti e oltre cento i feriti nel bilancio parziale di diversi attentati che hanno insanguinato le elezioni in Afghanistan. E’ salito a 15 il numero dei morti in un attacco suicida a un seggio elettorale di Kabul. Sessanta i feriti, secondo il portavoce del ministero dell’Interno. I talebani hanno preso di mira i seggi elettorali con colpi di mortaio a Nangarhar, Kudduz, Ghor, Kunar e altre provincie.

Il ministero dell’Interno afghano aveva ordinato il dispiegamento di altre 20.000 unità per la protezione dei seggi: sale così a 70.000 il numero di militari e agenti schierati per le parlamentari.




Un salmone fresco dal mar glaciale artico al ristorante di Tokyo in 36 ore

È nota la passione gastronomica dei giapponesi per il pesce ma non certo solo per il sushi. Una passione che li porta ad essere esigenti ed anche generosi, se si tratta di assaggiare un pescato di qualità, come il salmone delle fredde ma limpide acque del mar Glaciale Artico.

Durante uno dei tanti periodici viaggi che mi portano in Scandinavia, mi è capitato recentemente di visionare un breve ed originale video*, prodotto e diffuso dalla Finnair, la compagnia aerea di bandiera finlandese, sull’itinerario compiuto dal salmone nordico per arrivare nel piatto di un affamato giapponese in un ristorante di Tokyo, a sole 36 ore dalla sua cattura. Ed ho voluto approfondire le modalità di questa impresa logistica, anche perché un salmone artico, con tutta la sua buona volontà, non ce la farebbe mai a nuotare in 36 ore dal mare Glaciale al mar del Giappone….

Ho quindi incontrato Janne Tarvainen, direttore generale della divisione Cargo di Finnair, e l’incontro si svolge presso il nuovissimo centro cargo nell’area dell’aeroporto di Helsinki, un grande complesso, costato 80 milioni di euro, operativo da inizio 2018, denominato Finnair Cargo COOL Nordic Cargo Hub. ‘Cool’, per ‘fresco’, intende sottolineare la particolarità di questa struttura, una cui sezione è riservata proprio alla gestione di raccolta e spedizione nel mondo di elevati volumi di merci e prodotti alimentari e farmaceutici che richiedono particolari condizioni di attenzione e temperatura controllata per la loro manipolazione.

Janne Tarvainen, in Finnair da circa 25 anni in varie posizioni, illustra con orgoglio e competenza le caratteristiche del nuovo centro di controllo del carico altamente tecnologico (CCC) che gestisce in modo intelligente e ottimizzato il flusso di merci e le prestazioni dell’hub. Indica anche le specifiche di Cargo Eye, una nuova piattaforma di monitoraggio delle operazioni sviluppata da Qoco Systems, che offre a CCC una visione diretta a 360 gradi di ciò che sta accadendo attraverso la rete: Cargo Eye raccoglie dati in tempo reale da tutti i sistemi di informazione e tracciamento di Finnair Cargo, come la posizione globale degli aeromobili, le informazioni di volo, la posizione geografica del traffico cargo e i dati chiave di SkyChain, il sistema di gestione del carico di Finnair sviluppato da Accelya.

“Grazie a Cargo Eye, dal Control Center nel nuovo terminale COOL possiamo vedere dove si trova ogni camion e aereo che trasporti, ad esempio, pesce o prodotti farmaceutici, ricevere le ultime informazioni sugli arrivi di merci e il trasporto di collegamento, controllare il contenuto e la temperatura, ed essere pronti a spostare le risorse a terra dove sono più necessarie in previsione della consegna “, spiega Tarvainen,

Ampiamente considerato dal settore della logistica aerea come il più avanzato in Europa. COOL è il gioiello della corona di Finnair Cargo nel rispetto dei suoi sforzi in corso per primeggiare nel collegamento cargo Est / Ovest nell’emisfero settentrionale ed è particolarmente degno di nota per il suo design, tecnologia e processi eco-compatibili. In effetti, COOL è eccezionale perché è uno dei due soli terminal cargo al mondo ad essere valutato ‘Molto buono’ dai valutatori di fama mondiale di sostenibilità degli edifici, BREEAM.

Una delle cose che più ha apprezzato della sua attuale posizione è la gestione del cambiamento che sta attraversando il settore del cargo aereo.

“La gestione dei cambiamenti e il cambiamento in generale sono qualcosa che mi piace e che trovo stimolante. Con questo progetto parliamo di trasformazione, non solo di un miglioramento incrementale, ma di una trasformazione, costruendo un terminale più ‘intelligente’ “.

Tarvainen afferma che il motivo principale per la costruzione del nuovo centro cargo è stato che la struttura esistente stava raggiungendo il limite di capacità. Con la compagnia aerea che aggiungeva ulteriore spazio per le merci, era imperativo che gli addetti disponessero degli strumenti giusti per essere in grado di elaborare il traffico nel modo più efficiente possibile. Il carico è importante per la compagnia aerea – rappresentando circa il 15% dei ricavi generati dalle sue operazioni widebody a lungo raggio – e pertanto Finnair era pronta a investire tempo e denaro nella costruzione di una struttura leader del mercato.

Un altro motivo per garantire che il centro sia il più efficiente possibile è il fatto che l’80% del carico gestito a Helsinki è traffico di trasferimento, il che significa che deve essere rapidamente elaborato.

Un altro punto di forza della compagnia aerea, sottolinea Tarvainen, è che volare attraverso Helsinki è geograficamente la via più breve verso l’Asia. Inoltre, l’aeroporto non soffre di congestione, a differenza di alcuni dei suoi più grandi concorrenti europei.

Il terminale è uno strumento sofisticato, che utilizza i dati e l’automazione per creare efficienza, processi e visibilità migliorati, piuttosto che un semplice magazzino. Ciò è ottenuto attraverso i suoi sistemi di gestione del carico e del magazzino, l’automazione e il software di monitoraggio Cargo Eye.

Dal fiordo al piatto

Ritornando al salmone norvegese appena pescato, sono oltre 450 tonnellate di merci trasportate da Finnair Cargo ogni giorno, ed alcuni degli articoli più comuni sono l’elettronica di consumo, le medicine e le sostanze deperibili come prodotti ittici e fiori. L’industria dei deperibili è destinata ad espandersi ulteriormente nel 2018 ed anni successivi, in quanto i consumatori richiedono cibi freschi fuori stagione. Circa una cinquantina di tonnellate è costituita da salmone norvegese e granchi reali molto richiesti dai mercati asiatici. Il carico trasportato per via aerea equivale solo a circa il 1% del flusso annuale di merci, ma rappresenta il 35% del valore di mercato, e ciò a causa di prodotti di valore elevato come i granchi reali. Grazie a sensori, Finnair Cargo è in grado di controllare la temperatura dei prodotti ittici durante l’intero viaggio. Ciò significa che i ristoranti in Giappone possono fidarsi al 100% della freschezza del salmone trasportato da Finnair Cargo. Presso l’hub COOL l’area di imballaggio per ittici e altri prodotti deperibili è mantenuta tra 6 ° e 8 ° Celsius e l’area di stoccaggio a 2 ° Celsius. Le merci deperibili vengono imbarcate solo 30 minuti prima della partenza, e, a differenza del carico generale che viene spostato 50 minuti prima, i beni deperibili procedono più tardi riducendo il tempo in cui sono esposti a condizioni meteorologiche esterne.

Finnair e la ditta di prodotti ittici norvegese Lerøy hanno sviluppato quello che chiamano il concetto “Pesce fresco ogni giorno“,  il che significa che insieme sperano di soddisfare la crescente domanda di salmone come ingrediente principale del sushi al mondo.

Il salmone del tipo Norwegian Aurora Salmon® è particolarmente richiesto in Giappone ed è un prodotto esclusivo di alta gamma su misura per il sushi e il segmento di mercato è tra i più esigenti.

Gli esigenti consumatori orientali di sushi si aspettano sicurezza e affidabilità nei loro prodotti e,  poiché l’impianto per il trattamento degli Aurora è situato nel nord della Norvegia, ha più senso inviare camion che trasportano salmoni a Helsinki invece che ad Oslo.

Il concetto del ‘pesce fresco ogni giorno’ è quindi garantire che il salmone sia trasportato rapidamente a Helsinki e in Asia, nel più breve tempo possibile, insieme al continuo miglioramento dell’affidabilità e della qualità della cooperazione con lo stato dell’arte delle tecnologie di monitoraggio.

Dei 31.000 metri quadrati della capacità totale di COOL, 3000 metri quadrati sono riservati per deperibili, 3000 metri quadrati per prodotti farmaceutici; e 25.000 metri quadrati per merci generiche e c’è lo spazio per la COOL Nordic Cargo Hub per crescere di ulteriori 10.000 metri quadrati

La nuova capacità di carico del vettore prodotta da altri aerei Airbus A350  in arrivo significa un aumento di carico gestito da Finnair del 45% entro il 2020. Un risultato indubbiamente lusinghiero per un investimento di risorse finanziarie e umane, oltre 300 gli addetti, di notevole impegno.

La riconosciuta cura di Finnair per la compatibilità ambientale è rinvenibile anche nell’uso di energia solare prodotta dai 1200 pannelli collocati sul tetto dell’edificio, e che fornisce il 10 % dei consumi energetici annuali sostenendo la strategia di sostenibilità di Finnair che mira a ridurre l’impatto ambientale. Ciascuno dei pannelli installati può produrre fino a 260 watt di energia e il livello annuale di produzione di energia è stimato in circa 265 MWh / a.

Il miglioramento costante dell’efficienza energetica delle sue strutture fa parte della citata strategia , sottolinea Tarvainen. Lo sviluppo sostenibile è stato un fattore chiave nella costruzione del nuovo terminal merci e le caratteristiche di sostenibilità dell’edificio hanno fatto guadagnare al terminal il rating “molto buono” anche qui sotto la certificazione di sostenibilità BREEAM.

Per quanto riguarda il contributo economico del settore merci al risultato globale di Finnair, Tarvainen cita che iricavi di Finnair Cargo nel 2017 sono stati di € 197,4 milioni, in crescita del 13,5% rispetto a € 173,8 milioni (2016). Tali  ricavi di Finnair Cargo ammontavano al 7,7% delle entrate totali di Finnair nel 2017, e di € 197,4 milioni di entrate cargo, l’Asia ha contribuito con € 147,1 milioni, il Nord Atlantico € 10,9 milioni, l’Europa € 31 milioni, il mercato interno con € 1,8 milioni.

Forse il buongustaio giapponese non può sapere tutto ciò che ha contribuito a portare il salmone artico nel suo piatto, ma certamente non sarà dispiaciuto nel saldare il conto del ristorante dopo aver fatto concludere il viaggio del salmone nel suo stomaco esperto e soddisfatto.

Gianfranco Nitti




Omicidio Daphne Caruana Galizia. 10 domande dei giornalisti italiani al governo maltese e all’unione Europea

“Un documento e 10 domande all’Unione Europea e al governo maltese per sapere la verità sulla morte di Daphne e mettere spalle al muro chi ne ha responsabilità. Perché Daphne si poteva salvare”. A un anno dall’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, messa a tacere per sempre con una bomba sotto la sua macchina il 16 ottobre 2017 a Malta, a lanciare l’iniziativa è il gruppo di 60 giornalisti italiani già firmatari del Manifesto per Daphne.

“Il suo omicidio, come quello di Jan Kuciak in Slovacchia a febbraio, dimostra che l’Europa non è più un luogo sicuro per i giornalisti – dice l’inviata del TG1 Maria Grazia Mazzola, oggi alla sede della Stampa Estera – Entrambi indagavano su flussi di denaro, affari illeciti, corruzione e politica, Panama Papers. Daphne era una giornalista investigativa esemplare, uccisa anche grazie all’isolamento da parte dei colleghi. Ma anche in Italia cresce il numero dei giornalisti minacciati e aggrediti”.

Le indagini, le domande e le risposte

A oggi le indagini sull’omicidio Caruana Galizia lasciano più domande che risposte, come ricostruiscono Carlo Bonini, inviato di Repubblica e unico italiano del gruppo Daphne Project che ha ripreso i fili della sue inchieste, e il blogger maltese Manuel Delia, oggi bersaglio di minacce e ritorsioni. In carcere, tre killer, almeno uno dei quali, Alfred De Giorgio, collegato al ministro laburista dell’Economia maltese, Chris Cardona, con cui sarebbe stato visto in tre occasioni, al bar e, notizia recente, in una festa di addio al celibato. Così l’isola di Malta rivela l’altro suo volto, segnato da mafie, fiumi di denaro di ogni provenienza, vendita di passaporti a peso d’oro e polizia non indipendente, mentre “due figure chiave del gabinetto – dice Bonini – sono titolari di società offshore”. L’elenco delle intimidazioni subite da chi in questi mesi ha tentato di scoprire la verità è lungo: la stessa Daphne nel suo paese aveva 47 cause civili e penali e per Delia e la collega Caroline Muscat è stata aperta una raccolta fondi di sostegno.

L’iniziativa dei giornalisti italiani

“Ora – spiega la Mazzola – prepareremo 10 domande per l’Ue e per il governo maltese. Vogliamo sapere dai vertici europei quali provvedimenti intendano prendere. Non parole, ma provvedimenti. Malta è in Europa: chiediamo come proteggono i giornalisti minacciati. Vogliamo sapere perché il responsabile della Pilatus Bank sia stato arrestato negli Usa e non a Malta. Perché Cardona frequenta criminali noti”. “Ci dobbiamo chiedere se l’appartenenza all’Unione Europea passi solo per il rapporto debito-Pil o se ci sia anche altro da considerare – aggiunge il segretario dell’Associazione Stampa Romana, Lazzaro Pappagallo – In Italia crescono le querele temerarie: 9 su 10 non producono nulla, ma sono vere e proprie aggressioni che spingono i giornalisti a smettere, a fare altro”. “L’assassinio di Daphne è un attacco alla libertà di stampa – conclude Vittorio Di Trapani, segretario Usigrai – Dobbiamo stare attenti anche a quello che è accaduto in Bulgaria alla collega Victoria Marinova. Si sminuisce dicendo che è stato stupro. Guarda caso, stava indagando sui fondi europei, come Kuciak. Forse servirebbero un Consorzio investigativo permanente e un Osservatorio legale per assistere i giornalisti, magari a livello europeo”. L’appuntamento è per il 16 ottobre a Malta, alla protesta contro censure e campagna d’odio contro la memoria di Daphne, i suoi colleghi e la famiglia. E il 2 novembre all’End of punity Day per dire stop all’impunità di chi uccide i giornalisti.




Gendarmeria francese “scarica” migranti al confine con l’Italia. Salvini: “Pretendiamo chiarezza!”

Un furgone della gendarmeria francese è stato avvistato dalla polizia italiana a Claviere (Torino), al confine, mentre faceva scendere un paio di uomini – presumibilmente migranti di origine africana – in una zona boschiva. L’episodio è accaduto venerdì scorso. Il mezzo è poi tornato oltreconfine: è stata annotata la targa e sono in corso delle indagini, si apprende da fonti del Viminale.

“Sono in attesa di sviluppi: non voglio credere che la Francia di Macron utilizzi la propria polizia per scaricare di nascosto gli immigrati in Italia. Ma se qualcuno pensa davvero di usarci come il campo profughi d’Europa, violando leggi, confini e accordi, si sbaglia di grosso. Pretendiamo chiarezza, soprattutto da chi ci fa la predica ogni giorno, e non guarderemo in faccia a nessuno!”, ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, concludendo: “Invito il collega Moavero a chiedere chiarimenti all’ambasciatore”.

La procura di Torino ha aperto un fascicolo sul caso. Al momento non ci sono ipotesi di reato. I magistrati hanno ricevuto dalla Digos un’informativa.

E in un’intervista di Matteo Salvini, che verrà pubblicata il 18 ottobre sulla rivista ‘Politique Internationale’, Macron “ha il diritto di proteggere i suoi confini, ma non venga a darmi lezioni o farmi la morale”. “Da quando sono al governo – ricorda Salvini – Macron, i suoi e il suo partito non hanno smesso di attaccarmi, di dire che sono ‘egoista’, che faccio ‘vomitare’. Non ho l’abitudine di impicciarmi dei fatti di un altro Paese, ma al terzo insulto mi sono fatto comunicare i dati sui respingimenti a Ventimiglia: sono 48.000 da gennaio scorso!”.