Usa, Trump: “Vincerò per la terza volta e grazierò gli ostaggi di Capitol Hill”

Nel terzo anniversario dell’assalto al Capitol, Donald Trump ha definito “ostaggi” gli assalitori incarcerati promettendo di graziare molti di loro quando in novembre verra’ eletto “per la terza volta” alla Casa Bianca, come ha detto in un comizio in Iowa ribadendo la bugia delle elezioni rubate nel 2020. 

Intanto sembra essere rientrata la tensione dopo la telefonata chiarificatrice sabato tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il segretario alla Difesa Lloyd Austin dopo le polemiche per il ricovero del capo del Pentagono tenuto segreto al presidente e al consiglio per la sicurezza nazionale per tre giorni.

Secondo il New York Times, che cita due dirigenti americani, Biden ha piena fiducia nel segretario alla difesa ed e’ stato felice di sentire che si sta riprendendo. 

I repubblicani al Congresso hanno reagito con indignazione alla notizia del ricovero nascosto alla Casa Bianca. Alcuni di loro stanno già chiedendo che Austin testimoni o addirittura venga cacciato per quello che viene descritto come una “grave rottura” nelle comunicazioni, riporta Axios. 

Il capo del Pentagono si è assunto “la piena responsabilità” per aver tenuto segreto il suo ricovero ospedaliero per diversi giorni, nel pieno della guerra in Ucraina e nella Striscia di Gaza. “Riconosco – ha scritto in una nota – che avrei potuto fare un lavoro migliore assicurando che il pubblico fosse adeguatamente informato. Mi impegno a fare meglio. Ma è importante dire che questa è stata una mia procedura medica e mi assumo la piena responsabilità delle mie decisioni in merito alla divulgazione”.

Lloyd Austin è ancora ricoverato al Walter Reed Medical Center, l’ospedale militare di eccellenza alle porte di Washington, ma ha ripreso interamente le sue funzioni di comando. Lo ha riferito il Pentagono, che ha reso noto il ricovero solo venerdi’, quattro giorno dopo. Al Walter Reed, Austin e’ stato anche in una unita’ intensiva, scrive il Wall Street Journal.  

La protesta dei reporter. L’associazione dei giornalisti che coprono il Pentagono ha espresso in una lettera indirizzata alla Difesa americana “gravi preoccupazioni” per la segretezza intorno al ricovero di Lloyd Austin, affermando che ritardarne l’annuncio per giorni fino “alla tarda sera di venerdì è uno scandalo”. “Il pubblico ha il diritto di sapere quando i membri del gabinetto americano sono ricoverati in ospedale, sotto anestesia o quando vengono delegati compiti a seguito di una procedura medica”, sottolinea l’associazione. Il portavoce del Pentagono, Pat Ryder, dal canto suo ha assicurato che “in ogni momento il viceministro della Difesa, Kathleen Hicks, era pronta ad agire e a utilizzare le prerogative del ministro, se necessario”, senza specificare se ci sia stata questa evenienza.




Aperto il bando UE per formazione online ed a Bruxelles per giornalisti sull’informazione relativa alle politiche regionalieuropee

La Commissione europea ha lanciato l’invito 2024 per #EUinMyRegion Media Trips, programma di studio per giornalisti e creatori di contenuti regionali e locali dell’UE, che rimarrà aperto fino all’8 gennaio 2024 ore 17:00 CET. Il programma si propone di offrire ai giornalisti regionali e locali e ai creatori di contenuti di tutte le regioni dell’UE l’opportunità di conoscere la politica di coesione, i fondi dell’UE e, più in generale, l’Unione europea

Il programma comprenderà corsi di formazione online e viaggi di studio di 2 giorni a Bruxelles con sessioni politiche e visite alle istituzioni dell’Unione. I partecipanti conosceranno le diverse strutture e procedure, discuteranno di politica di coesione, cattiva gestione dei fondi e gestione delle frodi da parte dell’UE. Sarà quindi l’opportunità per acquisire una migliore comprensione delle politiche dell’Unione, della politica di coesione e per stabilire nuovi contatti e collegamenti con giornalisti di altri paesi e regioni. I viaggi sono tre e si svolgeranno nella primavera del 2024. Il primo viaggio di studio è previsto per il 19-22 marzo, mentre per gli altri due non ci sono ancora le date, si terranno in aprile e maggio. Ad ogni viaggio di studio dovrebbero partecipare circa 40 giornalisti e creatori di contenuti provenienti dagli Stati membri dell’UE.  

La Commissione europea copre le spese di viaggio e alloggio dei giornalisti che parteciperanno al programma. Occorre ricordare che il programma è solo in inglese senza alcuna interpretazione.

L’iscrizione è online al link indicato: https://www.euinmyregion-mediatrips.eu/

Non è irrilevante che i cittadini europei siano adeguatamente informati sulla qualità della spesa dei fondi che l’Unione indirizza alle varie regioni.

L’Italia è uno dei paesi che ha ricevuto più fondi, in quanto è un paese con un elevato livello di disparità regionale. Ecco un dettaglio dei fondi assegnati all’Italia per ogni periodo di programmazione:

Periodo di programmazione   Italia
1958-1983   11,5 miliardi di euro
1984-1993   32,7 miliardi di euro
1994-2006   63,2 miliardi di euro
2007-2013   81,2 miliardi di euro
2014-2020   42,7 miliardi di euro
2021-2027   42,7 miliardi di euro

In Italia i fondi della politica di coesione sono stati utilizzati per finanziare progetti di sviluppo delle infrastrutture, di sostegno alle piccole e medie imprese, e di promozione dell’inclusione sociale.

È possibile che l’Italia riceva ulteriori fondi dalla politica di coesione nel periodo di programmazione 2028-2034. La Commissione europea sta attualmente elaborando una proposta per il prossimo periodo di programmazione della politica di coesione. La proposta sarà presentata al Parlamento europeo e al Consiglio dell’UE nel 2024. Se la proposta della Commissione europea sarà approvata,l’Italia potrebbe ricevere ulteriori fondi per finanziare progetti di sviluppo




Condanna dell’OSCE degli ultimi attacchi russi in Ucraina

La Presidente dell’Assemblea Parlamentare dell’OSCE, la deputata finlandese Pia Kauma (Finlandia) e i membri del Gruppo di Supporto Parlamentare dell’Assemblea Parlamentare per l’Ucraina hanno condannato fermamente gli attacchi della Federazione Russa contro obiettivi a Kiev, Lviv, Odesa, Dnipro, Kharkiv, Zaporizhzhia e altri  città.  Secondo i rapporti, più di 100 missili sono stati lanciati contro l’Ucraina, colpendo scuole, un centro commerciale, edifici residenziali, un deposito commerciale e un reparto di maternità.

 “In qualità di Presidente dell’Assemblea Parlamentare dell’OSCE e Presidente del Gruppo di Supporto Parlamentare per l’Ucraina, condanno con la massima fermezza gli attacchi vili e feroci contro obiettivi civili in Ucraina”, ha affermato la Presidente Kauma.  “Utilizzando quasi ogni tipo di arma nel suo arsenale e violando palesemente le leggi di guerra, la Russia ha distrutto infrastrutture civili e causato molte vittime in uno dei più grandi attacchi aerei dall’inizio della guerra.  Non esiste alcuna giustificazione per una violenza così orribile e indiscriminata.  Porgo le mie più sentite condoglianze a coloro che hanno perso i propri cari e auguro una pronta guarigione a coloro che hanno subito lesioni”.

Kauma ha aggiunto che, nell’interesse dei civili che stanno pagando il prezzo più alto per questa guerra di aggressione, l’Assemblea Parlamentare dell’OSCE ribadisce la sua richiesta per l’immediata cessazione delle ostilità e il ritiro delle forze russe dall’Ucraina, aggiungendo che il Gruppo di supporto parlamentare per l’Ucraina dell’Assemblea parlamentare dell’OSCE è pronto a sostenere qualsiasi sforzo volto a risolvere il conflitto sulla base degli impegni OSCE, nel pieno rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina.

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Con 57 Stati partecipanti del Nord America, dell’Europa e dell’Asia, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) è la più grande organizzazione di sicurezza regionale al mondo; si adopera per assicurare stabilità, pace e democrazia a oltre un miliardo di persone attraverso il dialogo politico su valori condivisi e attività pratiche che mirano ad avere effetti duraturi. L’OSCE è un foro di dialogo politico su un ampio ventaglio di questioni riguardanti la sicurezza ed una piattaforma di azione comune per migliorare la vita degli individui e delle comunità. L’Organizzazione adotta un approccio globale alla sicurezza, che comprende le dimensioni politico-militare, economica e ambientale, e umana. Grazie a tale approccio e alla sua composizione inclusiva, l’OSCE aiuta a superare le divergenze e a rafforzare la fiducia tra gli Stati attraverso la cooperazione nel campo della prevenzione dei conflitti, della gestione delle crisi e della ricostruzione post-conflittuale. Con le sue istituzioni, gruppi di esperti e una rete di operazioni sul terreno, l’OSCE affronta questioni che hanno un impatto sulla nostra sicurezza comune e che riguardano, tra l’altro, il controllo degli armamenti, il terrorismo, il buongoverno, la sicurezza energetica, la tratta di esseri umani, i processi di democratizzazione, la libertà dei mezzi d’informazione e le minoranze nazionali.

L’Organizzazione ha numerose istituzioni e strutture che l’aiutano ad attuare il suo mandato. Tra queste, l’Assemblea parlamentareriunisce 323 parlamentari che provengono da un’area geografica compresa tra Vancouver e Vladivostok. Essa offre un foro di dibattito e diplomazia parlamentare, guida missioni di osservazione elettorale e rafforza la cooperazione internazionale per sostenere gli impegni assunti in ambito politico e nel campo della sicurezza, dell’economia, dell’ambiente e dei diritti umani. Inoltre, l’Assemblea elabora e promuove meccanismi per la prevenzione e la risoluzione dei conflitti, presta sostegno allo sviluppo di istituzioni democratiche negli Stati partecipanti e assicura trasparenza e responsabilità nei loro confronti.

Le sue sessioni annuali offrono ampie raccomandazioni sulle politiche relative alla gestione dell’Organizzazione. I Rappresentanti speciali dell’Assemblea concentrano la loro attenzione su questioni che vanno dalla cooperazione frontaliera alle minoranze nazionali e su aree che vanno dall’Afghanistan al Caucaso meridionale. L’Assemblea organizza inoltre visite di parlamentari sul terreno e missioni conoscitive e mantiene stretti legami con l’Assemblea interparlamentare della Comunità di Stati indipendenti, con l’Unione interparlamentare, con l’Assemblea parlamentare dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico e con l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. Il suo Segretariato internazionale ha sede a Copenaghen. 

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L’invasione russa dell’Ucraina del 2022 ha avuto luogo la mattina in cui l’Assemblea parlamentare (AP) dell’OSCE si era riunita il primo giorno della sua 21a riunione invernale , con decine di parlamentari riuniti presso la sede dell’OSCE a Vienna ed altri che si sono uniti online. Nella sessione plenaria di apertura del 24 febbraio, 28 parlamentari hanno preso la parola, la maggior parte dei quali ha denunciato l’incursione ed espresso profonda preoccupazione per la vita dei civili in Ucraina. I parlamentari hanno denunciato l’operazione militare come “indifendibile” eduna “grave violazione del diritto internazionale” e hanno ribadito il ruolo dell’OSCE nel facilitare il dialogo e rafforzare la fiducia.Ma la risposta dei parlamentari dell’OSCE la mattina del 24 febbraio non è stata la prima volta che l’AP ha affrontato la questione della crisi in Ucraina e nella regione circostante. Sin dagli eventi dell’inizio del 2014, l’Ucraina ha avuto un ruolo di primo piano nelle attività sul terreno, nei dibattiti, nelle dichiarazioni pubbliche e nelle risoluzioni adottate dall’AP nellesue sessioni annuali. Alla Sessione annuale di Baku del 2014 , l’AP dell’OSCE “ha condannato la violazione chiara, grave e non corretta dei principi di Helsinki da parte della Federazione Russa nei confronti dell’Ucraina, inclusa la violazione particolarmente eclatante della sovranità e dell’integrità territoriale di quel Paese”. L’AP ha inoltre sollecitato la piena attuazione degli Accordi di Minsk per porre fine al conflitto nella regione del Donbas.

Con il peggioramento della situazione all’inizio del 2022, l’attenzione dell’AP si è concentrata sempre più su come sostenere le discussioni ad alto livello per risolvere le differenze al tavolo diplomatico piuttosto che attraverso l’azione militare. Come ha affermato la Presidente dell’AP dell’OSCE Margareta Cederfeltnel suo rapporto scritto presentato al Comitato permanente il 25 febbraio: “Da mesi ormai, il rafforzamento militare in Ucraina e nei suoi dintorni ha drammaticamente intensificato le tensioni nella regione dell’OSCE. Su questo tema, la posizione dell’Assemblea Parlamentare dell’OSCE è chiara ed è stata ribadita in numerose occasioni dal 2014. Le nostre Dichiarazioni hanno costantemente condannato le violazioni della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina e abbiamo ripetutamente chiesto una soluzione globale del conflitto basata su una soluzione piena attuazione degli accordi di Minsk”. Nel maggio 2022 la presidente Cederfelt ha nominato il vicepresidente Reinhold Lopatka rappresentante speciale dell’Assemblea per il dialogo parlamentare sull’Ucraina . La nomina è stata annunciata l’11 maggio  nel corso di un webinar dell’Assemblea parlamentare dell’OSCE dedicato alla guerra russa in Ucraina , durante il quale la presidente Cederfelt sottolineava come sia importante utilizzare tutti gli strumenti disponibili per porre fine alla guerra, compresa la diplomazia parlamentare.

Una delegazione dell’Assemblea parlamentare dell’OSCE composta dalla Presidente Margareta Cederfelt (MP, Svezia), dal Vicepresidente Reinhold Lopatka (MP, Austria), dal Presidente del comitato economico e ambientale Pere Joan Pons (MP, Spagna), dal Rappresentante speciale Kari Henriksen (MP, Norvegia) e dal Segretario generale dell’AP dell’OSCE Roberto Montella hanno visitato l’Ucraina il 28 giugno 2022 . Il 30 giugno 2023, a seguito di una decisione unanime adottata dal Comitato permanente durante la 30a sessione annuale dell’AP dell’OSCE a Vancouver, Canada, l’Assemblea ha istituito il Gruppo di sostegno parlamentare per l’Ucraina al fine di consolidare gli sforzi pratici e politici dell’AP dell’OSCE a sostegno dell’Ucraina in vista della guerra di aggressione della Federazione Russa contro l’Ucraina. L’obiettivo principale del Gruppo di supporto è garantire che la guerra rimanga al centro delle attività dell’Assemblea parlamentare dell’OSCE e che le esigenze dell’Ucraina siano pienamente prese in considerazione dall’Assemblea. 

Per approfondimenti:  https://www.oscepa.org/en/




Finlandia, previsioni di crescita dell’economia nel 2024 ma con incertezze

Helsinki – A causa del calo degli investimenti e dei consumi delle famiglie, l`economia finlandese ha subìto una fase recessiva nel 2023 Il debole sviluppo economico collegato con la rapida crescita della spesa manterrà le amministrazioni pubbliche persistentemente in deficit.

Secondo le stime del Ministero delle Finanze nella sua indagine economica, pubblicata il 19 dicembre scorso, l’economia finlandese è stata debole nell’ultima parte dell’anno e il PIL finlandese nel 2023 subisce una contrazione dello 0,5%. Nel 2024 il Pil crescerà dello 0,7%. La crescita si attesterà al 2,0% nel 2025 e all’1,6% nel 2026.

Nella prima parte del 2023 la situazione economica è stata più debole rispetto alle stime precedenti e nel terzo trimestre la produzione è nettamente diminuita.

Il rallentamento dell`inflazione e il calo dei tassi di interesse, combinati con una crescita del reddito familiare moderatamente forte, aumenteranno il potere d`acquisto delle famiglie estimoleranno i consumi e gli investimenti. L`incremento del potere d`acquisto delle famiglie rimarrà tuttavia contenuto, a causa dell`indebolimento dell`occupazione e dei tagli delle prestazioni sociali che frenano la crescita dei redditi.

Nel 2023 il commercio estero ha sostenuto chiaramente l`economia e si prevede che nel 2024 le esportazioni saranno già in crescita, grazie alla ripresa del commercio mondiale e alla buona competitività dei costi della Finlandia.

La crescita dell’occupazione sarà sostenuta anche dalle misure del governo volte ad aumentare l’offerta di lavoro, la prima delle quali entrerà in vigore nel 2024. Il debole sviluppo economico e la rapida crescita della spesa manterranno le amministrazioni pubbliche persistentemente in deficit.

Anche le spese impreviste decise in precedenza, i grandi investimenti e il forte aumento dei prezzi e dei salari manterranno una crescita sostenuta della spesa nel prossimo futuro. A causa dei disavanzi delle amministrazioni centrali e locali e della lenta crescita economica, il rapporto debito/PIL continuerà ad aumentare e, considerato il prevedibile sviluppo economico, non è sulla buona strada per diminuire. “Anche se le condizioni economiche migliorassero nel 2024, l’economia finlandese si trova ad affrontare un futuro incerto. Sorprese spiacevoli come l’aumento dei prezzi e dei tassi di interesse in una situazione in cui l’economia finlandese aveva già bisogno di un’angioplastica bloccherebbero il ciclo economico”, dichiara il direttore generaledel Ministero finlandese, Mikko Spolander




Giappone, terremoto di 7,6. Onde di tsunami, evacuazioni anche in Russia e Corea

Almeno sei persone sono morte dopo il crollo di alcune abitazioni nella città di Wajima, nella prefettura di Ishikawa, a seguito del terremoto di magnitudo 7.6 lungo la costa del Mar del Giappone.

Lo ha confermato il capo di Gabinetto, Yashimasa Hayashi nel corso di una conferenza stampa, segnalando anche il propagarsi di incendi nell’area interessata. Il governatore della prefettura di Ishikawa, Hiroshi Ase, ha chiesto al governo l’impiego della forze di Autodifesa nelle aree colpite dal sisma. 

Le prime onde di tsunami causate da una serie di forti terremoti sulla costa del Giappone centro-occidentale stanno arrivando a riva: lo ha reso noto l’agenzia meteorologica del paese (Jma). Onde alte 1,2 metri hanno già colpito il porto di Wajima, sulla penisola di Noto, all’estremità settentrionale della prefettura di Ishikawa. La Jma ha avvertito in mattinata che le onde potrebbero raggiungere fino a cinque metri di altezza. 

Una raffica di 21 terremoti di magnitudo 4 o superiore ha colpito oggi la costa centro-occidentale del Giappone in poco più di 90 minuti: lo ha reso noto l’Agenzia meteorologica del Paese. La scossa più forte è stata di magnitudo 7.6, secondo l’agenzia (mentre secondo l’Istituto geofisico statunitense (Usgs) la stessa scossa ha avuto una magnitudo di 7.5). I terremoti hanno spinto le autorità a dichiarare un’allerta tsunami e ad ordinare l’evacuazione della zona colpita nella prefettura di Ishikawa. 

Un secondo forte terremoto di magnitudo 6.2 ha colpito oggi la costa centro-occidentale del Giappone, poco lontano dall’epicentro del sisma precedente di magnitudo 7.5: lo riporta l’Istituto geofisico statunitense (usgs) sul suo sito. Entrambi i terremoti sono stati registrati nella prefettura di Ishikawa, ad una profondità di 10 km. 

Diverse case e pali della luce sono crollati a seguito del terremoto di magnitudo 7.5 che ha colpito oggi la prefettura giapponese di Ishikawa. 

In precedenza c’era stata una scossa di magnitudo 5.5 nella stessa zona. 

Le autorità giapponesi hanno ordinato alla popolazione di evacuare la zona colpita dal violento terremoto. “Tutti i residenti devono evacuare immediatamente su terreni più elevati”, ha dichiarato l’emittente nazionale Nhk dopo che il terremoto ha colpito la regione di Noto, nella prefettura di Ishikawa, intorno alle 16:10 ora locale (le 8:10 in Italia).




Taglia il pene al marito e lo getta nel water dopo essere stata tradita

L’uomo l’aveva tradita con la nipote 15enne

Per vendicarsi di un presunto tradimento, una brasiliana di 34 anni ha tagliato il pene del marito nella città di Atibaia, a 65 km da San Paolo.

La donna ha poi gettato l’organo sessuale nel water e, dopo aver tirato lo sciacquone, è andata a confessare il delitto al più vicino commissariato di polizia, dove è stata in seguito arrestata.

“Buonasera, sono venuta a costituirmi, perché ho appena tagliato il pene a mio marito”, ha detto la donna, presentandosi in questura insieme al fratello, come trascritto nel verbale di polizia.

Il marito, di 39 anni, è stato ricoverato in ospedale. Il suo stato di salute non è stato reso noto.

Il caso è avvenuto a casa della coppia. La donna ha raccontato di essere stata informata che, nel giorno del suo compleanno, suo marito l’aveva tradita con la nipote, un’adolescente di 15 anni.

Per vendetta, ha affermato di aver eccitato il marito e di avergli legato le mani con le mutandine durante il rapporto sessuale. Quindi ha tagliato il pene dell’uomo con un rasoio, fotografato l’organo con il cellulare, per poi gettarlo nel wc e tirare lo sciacquone.




Helsinki, sulla scena ricettiva 2024 arriva l’Hotel Radisson RED

L’apertura dell’hotel di alta classe Radisson RED all’angolo tra il parco Kaisaniemi e Vuorikatu porta vita e un impulso internazionale alla scena alberghiera di Helsinki, che amplia l’offerta ricettiva della capitale finlandese rendendola particolarmente interessante per i turisti stranieri.
 
Radisson RED è un nuovo tipo di hotel del gruppo internazionale Radisson Hotel Group, il cui servizio rilassato e lo stile urbano si rivolgono a una clientela internazionale, attenta alle tendenze, che valorizza l’alta qualità. Sono già 15 gli hotel RED in diverse parti del mondo e altre decine sono in costruzione. Radisson RED Helsinki è gestito dalla società alberghiera S Group Sokotel.
 
Il nuovo imponente edificio è sorto in una posizione centrale a Helsinki, ai margini del Parco Kaisaniemi. L’hotel offre viste verdi sul famoso parco, che sarà ampiamente rinnovato nei prossimi anni; l’hotel dispone di 196 camere, gli spazi pubblici e il ristorante in stile del RED Hotel sono progettati come luoghi di incontro sociale per gli abitanti della città, dove divertimento e lavoro possono essere svolti senza soluzione di continuità. Gli interni sono caratterizzati da un design audace e il ristorante ha anche una terrazza estiva aperta sul parco. Radisson RED Helsinki apre in un nuovo edificio modernista, progettato dal famoso studio di architettura finlandese Anttinen Oiva Arkkitehdit. L’hotel si trova a pochi passi da numerose icone dell’architettura nel centro di Helsinki, tra cui la stazione centrale di Helsinki e la splendida biblioteca centrale Oodi, nonché da numerosi luoghi vivaci, tra cui musei d’arte e vie degli acquisti. La vicina zona di Kallio è nota anche per la sua vivace vita notturna, i bar e le caffetterie accoglienti, nonché per il parco pubblico più antico della città, il Parco Kaisaniemi e il Giardino Botanico Kaisaniemi, situato direttamente accanto all’hotel, con le sue dieci serre, erbario e lussureggiante giardino esterno.
 
Helsinki sulla scena internazionale
 
Helsinki è una delle destinazioni turistiche dei paesi nordici più interessanti tra i turisti internazionali, con l’obiettivo di dotarsi di più marchi alberghieri familiari ai turisti stranieri. “Gli ospiti internazionali cercano hotel di alta qualità in località interessanti. I marchi famosi hanno la capacità di attirare ospiti verso nuove destinazioni come Helsinki. Gli ospiti anche di questo hotel hanno anche l’opportunità di godersi il Parco Kaisaniemi, che sarà trasformato in un parco cittadino piacevole e ricco di eventi”, commenta Nina Vesterinen, responsabile del turismo della città, ove il turismo si sta riprendendo a buon ritmo dagli ostacoli causati dalla pandemia del coronavirus. Le vendite degli hotel di S Group nella regione della capitale sono già tornate al livello del 2019 ed anche se il turismo internazionale non è più quello di una volta, il gruppo S guarda già al futuro. “Radisson RED rappresenta un’aggiunta significativa alla selezione di hotel del Gruppo S. Il parco Kaisaniemi nel centro è un posto unico per un hotel. Non c’è ancora niente di simile a Helsinki, e RED colpisce sicuramente sia gli ospiti nazionali che quelli internazionali”, afferma il CEO di Sokotel Oy Jari Annala. L’hotel a otto piani comprende 195 eleganti camere ed una suite caratterizzate dal design all’avanguardia e incentrato sul design tipico di Radisson RED. L’arte gioca un ruolo chiave nel Radisson RED Helsinki. Nella hall dell’hotel, gli ospiti vengono accolti da un’opera d’arte rossa di quasi tre metri ispirata ai giganteschi “portalanterna” della stazione ferroviaria di Helsinki, una splendida scultura di uomini che reggono enormi lanterne a forma di globo. Al soffitto, al centro dell’hotel, è appesa l’opera mobile Gust of Wind, alta 24 metri, dell’artista finlandese Jenni Rope, che trasferisce la natura verdeggiante del parco circostante all’interno dell’hotel.
 
Il piano terra offre agli ospiti e ai residenti locali un ristorante informale, RED Bar and Kitchen, che si concentra su cene informali e socializzazione rilassata, ed è aperto dalla mattina fino a tardi, nonché un bar alla moda e una terrazza estiva all’aperto di fronte all’adiacente Kaisaniemi Parco. Per offrire la migliore esperienza agli ospiti, Radisson RED Helsinki offre la RED Guide, una guida alle autentiche attrazioni locali di Helsinki da non perdere ed esperienze uniche oltre le solite attrazioni turistiche. Insieme alla città di Helsinki e alla gente del posto, la Guida RED presenterà luoghi interessanti da visitare durante il soggiorno a Helsinki, così gli ospiti potranno vivere Helsinki come fanno i locali e scoprire le gemme nascoste della città. Le prime, saranno annunciate durante la festa di inaugurazione del Radisson RED Helsinki nel gennaio 2024.
 
“Siamo entusiasti di annunciare l’apertura del nostro primo hotel Radisson RED in Finlandia, a Helsinki, la “Perla dei Paesi Baltici”. Radisson RED Helsinki è il nostro quarto Radisson RED in Scandinavia, dopo l’apertura della nostra prima struttura Radisson RED in Danimarca, ad Aarhus e di due proprietà a Oslo. Il nostro marchio Radisson RED si è dimostrato molto popolare nella regione nordica grazie alla sua attenzione al design e all’arte all’avanguardia, nonché al suo ambiente rilassato per viaggiatori d’affari e di piacere. Non vediamo l’ora di accogliere sia i viaggiatori locali che quelli internazionali in questa vivace nuova aggiunta al nostro portfolio.” afferma Tom Flanagan Karttunen, vicepresidente di area per l’Europa settentrionale e occidentale presso Radisson Hotel Group. “Siamo orgogliosi di aver aperto il primo Radisson RED finlandese a Helsinki e di collaborare con designer, artisti e architetti prestigiosi. Radisson RED Helsinki è una base eccellente per esplorare il design, l’architettura e la cultura urbana di Helsinki. Consiglio anche di esplorare i vivaci ristoranti e la vita notturna della città. Faremo in modo che i nostri ospiti ricevano i migliori consigli”, afferma il direttore generale, Mika Virtanen.
 
Gli ultimi grandi investimenti del gruppo S nel turismo nella regione della capitale sono gli hotel completamente rinnovati Solo Sokos Hotel Helsinki e l’iconico Solo Sokos Hotel Torni, inaugurato quest’anno, nonché il concetto di hotel completamente nuovo Heymo 1 a Keilaniemi di Espoo.
 
 

Privo di virus.www.avast.com




Finlandia, al giro di boa Matka, la Fiera Internazionale del Turismo di Helsinki

A poche settimane dalla sua inaugurazione, il 17 gennaio, Matka, la Fiera Internazionale del Turismo di Helsinki, la principale del Nord Europa, si appresta ad aprire i battenti col giro di boa dei suoi  primi 40 anni di anzianità, la prima edizione avvenne nel 1983, presso il Messukeskus della capitale finlandese, l’efficiente struttura fieristica della città.
 
Matka ha stretto una partnership con la Spagna, che si riflette nel suo ampio padiglione, nel programma teatrale e nel marketing dell’evento e ne porta l’atmosfera a Helsinki dal 19 al 21 gennaio 2024 mentre  giovedì 18 è la giornata riservata agli operatori professionali.”La scelta della Spagna come Paese partner ci offre una visibilità significativa e l’opportunità di offrire ai viaggiatori finlandesi nuove informazioni e consigli aggiornati per esperienze di viaggio in Spagna nel 2024. Per noi è molto importante portare alla ribalta nuove destinazioni, ma ciò dimostra anche come si rinnovano le destinazioni turistiche più tradizionali”, afferma Julio E. Jiménez Novella dell’Ufficio spagnolo del turismo.
 
Secondo l’Ufficio statistico finlandese, tra gennaio e aprile 2023, i finlandesi hanno effettuato un totale di 1,44 milioni di viaggi di piacere all’estero, dove hanno soggiornato almeno una notte. Di questi, paese per paese, 300mila viaggi per diporto erano diretti in Spagna, rendendola la destinazione più popolare del mercato per il primo trimestre dell’anno. Secondo le statistiche 2022 dell’Associazione finlandese del turismo (SMAL), la Spagna si è classificata al secondo posto come destinazione preferita per i pacchetti di viaggio da diporto con 185.000 viaggiatori, di cui circa l’80% ha scelto come destinazione le Isole Canarie; per quanto riguarda i pacchetti aerei di soggiorni tutto compreso di finlandesi all’estero, nel 2022 la destinazione preferita risultava la Grecia, seguita da Spagna,Cipro, Portogallo e Italia. “La Spagna è la destinazione preferita dai visitatori della Fiera dei Viaggi, dove c’è molto da vedere e da fare e la cui cultura gastronomica è di grande importanza per i turisti. Grazie all’ampia visibilità della fiera, crediamo che i visitatori della fiera riceveranno nuovi suggerimenti per la Spagna, come destinazione di viaggio ancora più versatile e fresca. Siamo lieti di poter offrire agli espositori spagnoli l’opportunità di incontrare i viaggiatori faccia a faccia in fiera”, afferma  Noora Haatainen, Business Manager di Matkamessu .
 
Non è ancora certo se l’Italia parteciperà con l’ENIT ma stand dedicati all’Italia dovrebbero esserci anche quest’anno
 
Le destinazioni italiane più popolari tra i turisti finlandesi sono Roma, Venezia, Firenze e Napoli.
 
Esperienze di turismo responsabile, turismo enogastronomico e familiare, nonché campeggio e attività all’aperto sono i temi dell’edizione 2024, importanti anche per le quasi mille organizzazioni e aziende turistiche che espongono da tutto il mondo. Matka è in programma dal 18 al 21 gennaio 2024 Il seminario professionale internazionale Matka Workshop Day apre il il 17 gennaio 2024. La Helsinki Caravan Fair si terrà dal 19 al 21 gennaio 2024.

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Guerra, bozza Onu che prevede 2lunghe pause umanitarie”: Trattativa fra Hamas e Fatah sul futuro di Gaza

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu chiede ‘pause e corridoi umanitari urgenti ed estesi’ a Gaza.

E’ quanto si legge nella bozza finale della risoluzione Onu che sarà votata tra circa mezz’ora secondo quanto riferito dalla Bbc che ne ha preso visione. Il testo è frutto di un compromesso tra Emirati arabi e Stati Uniti per fare sì che questi ultimi si astengano dal voto e la risoluzione passi. Da settimane Washington si dichiara contraria ad un cessate il fuoco ma favorevole a tregue umanitarie che permettano di far entrare gli aiuti a Gaza. Nel testo si chiede anche il rilascio immediato di tutti gli ostaggi nelle mani di Hamas.

La risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, al voto oggi, ribadisce la richiesta di “una soluzione a due Stati, con la Striscia di Gaza come parte di uno stato palestinese”, riferisce la Bbc che ha preso visione della bozza. Chiede alle “parti in conflitto a Gaza di rispettare i loro obblighi verso il diritto internazionale, in materia di protezione dei civili”, si legge sempre nella bozza. Nel testo si chiede inoltre a tutte le parti di “astenersi dal privare la popolazione civile nella Striscia di Gaza dei servizi di base e dell’assistenza umanitaria indispensabili alla loro sopravvivenza”.  

Haniyeh moltiplica i contatti su treagua e ostaggi

  Haniyeh è arrivato al Cairo per  colloqui con funzionari egiziani nell’ambito dei negoziati per una nuova tregua che consenta il rilascio di ostaggi. Lo riporta la Bbc. L’Egitto sta mediando con il Qatar sulla questione. ll ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, ha avuto un incontro a Doha, in Qatar, con lo stesso  Haniyeh, che ha sottolineato che “la Resistenza è ancora potente e coerente nonostante il
considerevole volume di attacchi terrestri e marittimi da parte del regime sionista e gli attacchi aerei contro la popolazione di Gaza dopo 75 giorni”, riferisce Irna.

   Haniyeh ha espresso apprezzamento alla Repubblica islamica per avere seguito attentamente gli sviluppi nella Striscia di Gaza e ha affermato che gli incontri avuti con Amiradbollahian in Qatar “sono importanti, in quanto mostrano sostegno per Gaza e alla Palestina”.

   Durante l’incontro, inoltre, ha sottolineato che Hamas è pronta per un cessate il fuoco duraturo ma che non lo negozierà finché Israele continua ad attaccare la Striscia di Gaza. “L’aggressione contro il popolo di Gaza da parte del regime sionista è senza precedenti”, ha detto il dirigente di Hamas.

Israele propone a Hamas una tregua per il rilascio di 40 ostaggi

 Israele ha presentato ad Hamas una proposta che prevede una pausa di una settimana nei combattimenti nella Striscia di Gaza in cambio del rilascio di 40 ostaggi: lo afferma Barak Ravid, analista di politica estera della Cnn, che cita due funzionari israeliani e un’altra fonte a
conoscenza della questione.

   Segnalata per la prima volta dal sito di notizie americano Axios, la proposta mira a far rilasciare donne, anziani e persone che necessitano di cure urgenti. L’accordo verrà presentato ad Hamas attraverso i mediatori del Qatar, ha detto Ravid.

   L’ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, Michael Herzog, ha confermato alla Cnn che Israele è disposto a mettere una pausa nei combattimenti se ciò significa rilasciare il maggior numero possibile di ostaggi. 




Guerra verso la catastrofe, Onu: “Metà Gaza sta morendo di fame”

La guerra in Medioriente giunge al giorno 65. Secondo il Programma alimentare mondiale dell’Onu, metà della popolazione di Gaza sta morendo di fame, mentre continuano i combattimenti tra Hamas Israele. In alcune aree nove famiglie su dieci non riescono a mangiare tutti i giorni. Dallo Yemen i ribelli sciiti Houthi prenderanno di mira tutte le navi nel Mar Rosso dirette in Israele, se la Striscia di Gaza “non riceverà il cibo e le medicine necessarie”. Intanto il Qatar prosegue gli sforzi di mediazione per assicurare un nuovo cessate il fuoco e per il rilascio di altri ostaggi, nonostante i continui bombardamenti israeliani “restringano la finestra” dei negoziati. Gli Usa hanno bloccato con il veto la risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu, che chiedeva il “cessate il fuoco umanitario a Gaza” e definiva la situazione umanitaria “catastrofica”. “Aggressivo, immorale e una palese violazione di tutti i valori e i principi umanitari”, commenta il presidente palestinese Abu Mazen. Per il premier israeliano Netanyahu, invece, “la posizione degli Usa è giusta. La guerra a Hamas non si ferma”.

“Stiamo correndo un serio rischio di collasso del sistema umanitario” a Gaza, dove “la situazione si sta rapidamente trasformando in una catastrofe con implicazioni potenzialmente irreversibili per i palestinesi nel loro complesso e per la pace e la sicurezza nella regione”. È quanto afferma il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, deplorando la “paralisi” delle Nazioni Unite di fronte alla guerra tra Israele e Hamas e dicendosi dispiaciuto che il Consiglio di sicurezza non abbia votato a favore di un cessate il fuoco.




Olanda, elezioni: vince l’ultradestra di Geert Wilders

La nuova era del dopo Mark Rutte nei Paesi Bassi si apre nel segno di Geert Wilders. L’ultranazionalista anti-Islam è in testa nel primo exit poll diffuso alla chiusura delle urne, suggellando i pronostici della vigilia e aprendo la strada a un terremoto politico che sarà avvertito ben oltre i confini olandesi. Il leader dalla chioma platinata ha convinto la maggioranza degli elettori a scegliere la sua linea dura del “no ai migranti, no alle scuole islamiche, no al Corano e no alle moschee”. E, se i risultati saranno confermati, sarà lui l’ago della bilancia per dare vita a una coalizione marcatamente di destra dopo lunghi anni passati all’opposizione.

Uno scenario dalle geometrie comunque ancora tutte da delineare, considerato tuttavia il peggiore a Bruxelles, dove a sette mesi dalle elezioni europee lo spauracchio del sovranismo resta vivo. Dopo una campagna elettorale tesa, dominata da un dibattito ruvido su migrazione, clima e crisi abitativa, gli oltre 13 milioni di olandesi aventi diritto di voto si sono mobilitati – pur con un’affluenza data in calo rispetto al passato – per dare un volto al successore del primo ministro più longevo della storia nazionale. Più che raddoppiando il bottino dei 17 seggi ottenuti alle politiche del 2021, il Pvv di Wilders si aggiudicherebbe 35 dei 150 seggi in palio nella Camera Bassa degli Stati Generali d’Olanda, l’unica a suffragio universale.

Al ticket Laburisti-Verdi guidati dall’ex vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, andrebbero invece 26 seggi (contro i rispettivi 9 e 8 ottenuti correndo separatamente all’ultima tornata). Terza, con un risultato deludente rispetto alle attese, la leader di origini curde Dilan Yesilgoz, considerata l’erede di Rutte e ferma a 23 seggi (11 in meno rispetto a quanto fatto nel 2021 dal suo predecessore). Più staccato a 20 seggi il Nuovo contratto sociale (Nsc) fondato soltanto ad agosto dall’outsider cristiano-democratico Pieter Omtzigt. “Il Pvv è il partito più grande”, ha subito esultato il leader dell’estrema destra, chiarendo che la sua formazione “non può più essere ignorata” e scandendo, determinato: “Governeremo”. Alfiere della Nexit, l’uscita dei Paesi bassi dall’Ue, nelle ultime ore Wilders – che da oltre quindici anni vive sotto scorta – aveva risalito la china di tutti i sondaggi continuando imperterrito nei suoi messaggi contro l’accoglienza dei migranti. “Dobbiamo dirlo: qui non si può entrare!”, era stato uno dei passaggi dell’ultimo dibattito televisivo in cui aveva colto l’occasione per rilanciare le sue richieste di “frontiere chiuse e zero richiedenti asilo” e “alloggi per gli olandesi”. Tentare l’assalto allo scranno più alto del governo non sarà tuttavia impresa semplice nemmeno a vittoria in tasca. Pur allineata a Wilders nella volontà di limitare i flussi, la ministra della Giustizia uscente Yesilgoz alla vigilia del voto aveva escluso l’ipotesi di sostenerlo nelle vesti di premier. La sua figura divisiva, era stato il monito dell’ex bambina rifugiata, non farebbe bene al Paese nemmeno sulla scena internazionale. Nulle le possibilità di collaborazione invece con Omtzigt e Timmermans. Il rebus resta intricato: l’ultima volta, per trovare la quadra, a Mark Rutte servirono 271 giorni.