Diego Armando Maradona: indagato per omicidio colposo il medico personale del “Pibe de oro”

La Giustizia argentina ha avviato un’indagine su Leopoldo Luque, medico personale di Diego Armando Maradona, ordinando la perquisizione dell’abitazione e dell’ambulatorio del dottore.

Lo scrive La Nacion, citando fonti informate, sottolineando che l’ipotesi è quella di omicidio colposo, con il sospetto che al campione non siano state fornite cure adeguate, e che Luque è il primo indagato.

Secondo le fonti del quotidiano “in virtù delle prove che si stanno accumulando è stata decisa la perquisizione.

Se verranno confermate le irregolarità nel ricovero domestico di Maradona, si potrebbe configurare il reato di omicidio colposo”.

Le perquisizioni sono state ordinate dal procuratore di Benavidez Laura Capra e dai giudici e dai procuratori aggiunti di San Isidro, Patricio Ferrari e Cosme Irribaren.




Finlandia, riunione congiunta dei tre parlamenti del popolo Sámi

I ministri responsabili degli affari Sámi e i presidenti dei parlamenti Sámi si sono incontrati tramite collegamenti a distanza il 18 novembre 2020.

La ministra della Giustizia finlandese Anna-Maja Henriksson ha presieduto la riunione, durante la quale i ministri ed i presidenti dei parlamenti Sámi di Finlandia, Svezia e Norvegia hanno discusso, tra le altre cose, lo stato attuale della Convenzione Sámi nordica, l’istituzione di un centro di risorse nordico per le lingue Sámi, Sámi Giellagáldu, e l’impatto della pandemia COVID-19 sulla popolazione Sami.

Attribuisco grande importanza alla cooperazione tra i ministri responsabili degli affari Sámi e i parlamenti Sámi di tutti e tre i paesi. Poiché il popolo Sámi vive nel territorio di diversi paesi, la cooperazione è assolutamente necessaria”, ha dichiarato il ministro della Giustizia Anna-Maja Henriksson.

In occasione della riunione, Ellen Pautamo (Ergon Máreha Ánne Elle-Máret) di Tampere e Jonar Thomasson di Limingen hanno ricevuto il premio per la lingua nordica Sámi 2020 Gollegiella per i loro contributi alla promozione delle lingue Sámi.

Ellen Pautamo, docente di lingua e cultura Sámi, ha ricevuto il premio Gollegiella per i suoi meriti come insegnante di lingua Sámi del Nord. L’esperto di lingue Jonar Thomasson ha ricevuto il premio per il lavoro svolto per la lingua dei Sámi del Sud.

Vorrei estendere i miei più sentiti ringraziamenti a entrambi i vincitori per l’importante lavoro che hanno svolto per promuovere le lingue Sámi. Spero che il lavoro di Pautamo e Thomasson aumenterà il nostro interesse e apprezzamento per le lingue e la cultura Sámi “, ha affermato la ministra ministro Henriksson.

Ellen Pautamo è una delle più importanti sviluppatrici dell’insegnamento a distanza della lingua Sámi; lavora presso la scuola virtuale del Sámi Education Center come docente di lingua e cultura Sámi. Poutamo è un’ insegnante esperta, creativa e stimolante che funge anche da formatrice di insegnanti.

Jonar Thomasson è un esperto di lingue e un consulente linguistico popolare che è stato determinante nella trasmissione della lingua e della cultura Sámi e nel preservarne la conoscenza storica. Thomasson ha contribuito alla conservazione e allo sviluppo della lingua Sámi documentando la lingua Sámi meridionale, ed ha raccolto storie, parole e frasi in Sud Sámi nel suo libro “Mojhtsijstie“.

Il premio, di 15.000 euro, è stato diviso ex aequo tra i due vincitori.




19 novembre, Giornata Mondiale della Toilette: strutture norvegesi come opere d’arte e di design

Ormai, quasi ogni giornata dell’anno è dedicata a qualche celebrazione, ricorrenza o sottolineatura di eventi ma ve n’è una particolarmente originale pur nella sua seria finalità.

Ed è il 19 novembre, che è stata designato nel 2013 dalle Nazioni Unite come Giornata Mondiale della Toilette, creata per diffondere e aumentare la consapevolezza del pubblico su sistemi sanitari più estesi come il trattamento delle acque reflue, la gestione delle acque piovane e il lavaggio delle mani.

Parliamo dunque dell’unica invenzione tenuta nascosta a porte chiuse, ma innegabilmente importante

L’obiettivo di sviluppo sostenibile ONU n. 6 mira a “garantire la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari per tutti”. Quando è stato pubblicato il Rapporto sugli obiettivi di sviluppo sostenibile 2020, il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres ha lamentato i ritardi nell’avanzamento del progetto dichiarando che “oggi, l’Obiettivo di sviluppo sostenibile 6 è decisamente fuori strada” e “sta ostacolando il progresso dell’Agenda 2030, la realizzazione dei diritti umani e il raggiungimento di pace e sicurezza nel mondo.”

La Giornata mondiale della toilette esiste per informare, coinvolgere e ispirare le persone ad agire per raggiungere questo obiettivo. Quindi, se non disturba approfondire questo argomento in modo meno impegnativo, val la pena illustrare ciò che ha fatto la Norvegia in questo campo, rendendo talune strutture anche un opera d’arte e di design.

Infatti, lungo strade selezionate in Norvegia, le meraviglie naturali sono amplificate da arte, design e architettura, pensate per avvicinare alla natura in modi nuovi e sorprendenti. Dall’estremo nord al profondo sud-ovest, l’architettura e il design norvegesi sono entrati nel paesaggio per intervenire nello scenario lungo 18 strade particolarmente belle, ove si trovano punti di ristoro inaspettati, luoghi panoramici mozzafiato e, naturalmente, servizi igienici.

Immaginando di guidare lungo una strada con viste uniche su fiordi, montagne, cascate e ghiacciai: nel momento perfetto si giunge a un punto di vista spettacolare dove ci si può fermare e ammirare tutto, ed improvvisamente …Ecco alcuni dei bagni pubblici più sorprendenti del mondo senza un ordine particolare…

Ureddplassen

Ureddplassen

Ureddplassen è un luogo per una breve pausa, un bel riposo o un picnic e per lunghe notti con il sole di mezzanotte o l’aurora boreale. Una toilette a forma di onda con pareti di vetro è splendidamente illuminata al buio. Un monumento è stato eretto in memoria di coloro che morirono quando il sottomarino “Uredd” colpì una mina a Fugløyfjorden durante la seconda guerra mondiale.

Jektvik

Jektvik

Il villaggio di Jektvik si trova sulla sponda meridionale del fiordo Værangen, sulla costa di Helgelandskysten. È una fermata del traghetto che collega con Kilboghamn. La sala d’attesa sulla banchina dei traghetti è rivestita di vetroresina traslucida, e nella stagione buia si accende come una lanterna cinese.

Allmannajuvet

Allmannajuvet

Le miniere di zinco di Allmannajuvet sono una miniera in disuso a Sauda, ​​a Ryfylke. Le miniere erano in funzione dal 1881 al 1899. Oggi l’area mineraria è un museo. Gli edifici nella gola sono progettati come uno stile di costruzione industriale per incarnare la storia delle miniere. L’installazione consiste in una galleria, un bar, un bagno, percorsi e scale.

Hereiane

Hereiane

L’area di sosta di Hereiane si trova sulla penisola di Folgefonn, in un’area in cui rocce levigate dal ghiaccio e pini contorti si estendono dal fiordo fino alle cime delle montagne. L’edificio scenografico è unico, combina antiche tecniche costruttive, come l’ardesia, con cemento e vetro dai colori forti.

Eggum

Eggum

Il villaggio di pescatori di Eggum si trova sul lato del mare dell’isola di Vestvågøy nelle Lofoten, solo tra l’oceano e le montagne, ideale per ammirare il sole di mezzanotte. Di fronte al mare aperto si trova un’area di sosta a forma di anfiteatro con parcheggio e strutture di servizio. Sul sito si trova anche un’intricata opera d’arte di Marcus Raetz: una testa che guarda il mare con la parte superiore verso il basso o verso l’alto, a seconda del tuo angolo di visione

Flotane

Flotane

Dopo un’infinita ascesa dalla riva del mare alla montagna, è solo quando si raggiunge la vetta che si sente davvero di essere “in cima”. Qui ci si trova in un nuovo paesaggio di dolci creste e ampie pianure, con cime e ghiacciai in lontananza. L’area di sosta con panchine e strutture di servizio ricava tutta l’energia elettrica dai pannelli solari, unendo bellezza, funzionalità e rispetto per l’ambiente.

Ostasteidn

Ostasteidn

L’area di sosta di Ostasteidn emerge sul lato ovest del Sandsfjorden a Ryfylke. Il punto di vista si trova dove l’artista norvegese Lars Hertervig ha trovato le sue motivazioni e l’architettura è ispirata dalla sua arte. Una passerella conduce ai posti a sedere con una splendida vista sul Sandsfjorden. Il caratteristico edificio dei servizi igienici è stato dipinto con una miscela di muschio, in modo che nel tempo avrà una superficie coperta di muschio.

Ersfjordstranda

Ersfjordstranda

La spiaggia di Ersfjordstranda si trova nella parte più interna dell’Ersfjord, sull’isola di Senja, e offre sabbia bianca a grana fine che ricorda altri paesi e spiagge. Circondata da vette alte e scoscese, questa è la Norvegia nella sua forma più spettacolare. La struttura di servizio triangolare placcata in oro sulla spiaggia è un’attrazione a sé stante.

Stegastein

Stegastein

L’elegante piattaforma panoramica a Stegastein che si affaccia sull’Aurlandsfjord e Flåm, dà l’illusione di librarsi nello spazio mentre raggiunge i 30 metri sopra i pini, 650 metri sopra il fiordo. Con la sua facciata in vetro, offre una vista unica sul paesaggio del fiordo. La toilette probabilmente è l’unica al mondo con una vista incredibile.

Akkarvikodden

Akkarvikodden

Akkarvikodden si trova sulla strada che porta a sud-ovest attraverso l’isola di Moskenesøy nelle Lofoten. Da qui un panorama si apre sull’oceano a sud-est. L’area di riposo è progettata con piani orizzontali, linee nette e mobili in granito. Il caratteristico edificio di servizio imita la forma delle montagne scoscese in questo scenario selvaggio e incontaminato.

Lillefjord

L’area di sosta di Lillefjord si trova a metà della strada che porta a Havøysund, all’estremità interna di un fiordo. Il ponte sul fiume Fosseelva che sfocia nel fiordo è stato progettato con un riparo integrato, strutture di servizio e panchine. La passerella segna l’inizio del percorso lungo il fiume e conduce alla “Panchina dell’amore” vicino alla cascata del Lillefjord.

Il viaggio potrebbe essere complicato in questo momento di pandemia, ma si può consultare le pagine di Visit Norway per pianificare in anticipo un prossimo itinerario di una certa originalità.

Per approfondire, cliccare su www.visitnorway.com




“Posta di Natale per gli anziani”: la campagna che coinvolge 90 comuni in tutta la Finlandia

Questa pesante tempesta pandemica miete le sue vittime in particolare tra le persone di una certa età e gli anziani sono ancora più colpiti dalla solitudine ed isolamento che spesso si trovano ad affrontare; per tentare di ripararsene, spesso anche i parenti più stretti sono costretti ad evitare di visitarli o frequentarli.

Nella capitale finlandese, la società “Siskot ja Simot” che si occupa di assistenza creativa, organizza una campagna denominata “Posta di Natale per gli anziani” dal 16 novembre fino al 11 dicembre. Obiettivo della campagna è raccogliere biglietti natalizi per i clienti anziani dei servizi di assistenza domiciliare e abitativa. Oltre a Helsinki, la campagna coinvolge più di 90 comuni in tutta la Finlandia. La tradizione natalizia di biglietti augurali è ancora molto sentita nei paesi nordici, nonostante i servici telematici abbiano molto ridotto l’invio di posta tradizionale.

A un anziano solitario, un biglietto di Natale dà la sensazione di essere ricordato. Le cartoline possono trasmettere un tocco umano e portare gioia ai nostri simili ”, afferma Eero Väisänen, direttore esecutivo di Siskot ja Simot ry.

La specialista in sviluppo di le attività di volontariato Eliisa Saarinen organizza la campagna per conto della città di Helsinki, “che è lieta di prender parte a questa commovente campagna. Le persone possono partecipare realizzando una cartolina di Natale e consegnandola a un punto di raccolta nel periodo compreso tra il 16.11 e l’11.12.2020. A Helsinki, raccogliamo cartoline di Natale per gli utenti dei servizi per anziani, ad esempio per i servizi abitativi e l’assistenza domiciliare ”, afferma Saarinen.

Biglietti e cartoline natalizi possono essere realizzati anche in città in laboratori per cartoline di Natale e nei punti self-service di alcune biblioteche. Saranno organizzati seminari sulle cartoline di Natale almeno nel Museo della città di Helsinki, ad Annantalo e Maunula House. Sui biglietti sono scritti auguri di Natale. “Per te” è scritto nello spazio riservato al destinatario, e il nome del mittente più Siskot ja Simot nello spazio riservato al mittente. La posta natalizia viene depositata nella cassetta di raccolta più vicina, senza busta.

Biblioteche come centri di raccolta

A Helsinki questa posta viene raccolte nelle biblioteche; le cartoline di Natale sono raccolte nelle biblioteche mobili di Helsinki, nella Biblioteca centrale di Oodi e nelle biblioteche di Itäkeskus, Jakomäki, Kallion, Kannelmäki, Kontula, Käpylä, Lauttasaari, Malmi, Maunula, Oulunkylä, Paloheinä, Pasila, Puistola, Pukinmäki, Rikinkatu Suutarila, Tapanila, Tapulikaupunki, Töölö, Viikki e Vuosaari. Tutti i punti di raccolta delle cartoline ed i possibili indirizzi di posta possono essere trovati sul sito web della campagna: siskotjasimot.fi/joulupostia

L’Associazione delle autorità locali e regionali finlandesi, l’Associazione finlandese dei centri di istruzione per adulti, il Forum dei cittadini (Kansalaisareena), la città di Helsinki e 4H Finlandia sono partner della campagna. Il presidente della Repubblica Sauli Niinistö funge da patrono della campagna.

Sito web della campagna: https://www.siskotjasimot.fi/siskot-ja-simot-in-english/

La campagna “Posta di Natale per anziani” sui social: #kosketakortilla #joulupostia




USA 2020, elezioni regolari: Cina e Papa Francesco si congratulano con Joe Biden

Diverse autorità elettorali Usa hanno affermato in un comunicato congiunto di non aver trovato “alcuna prova” di schede perse o modificate o di sistemi di voto violati. Intanto anche la Cnn assegna l’Arizona a Joe Biden. Primo commento sulla sua vittoria da parte di Mark Zuckerberg, che parla di “elezioni fondamentalmente oneste”. E secondo il New York Times, Donald Trump già penserebbe di annunciare la sua corsa per il 2024.

La Cina si congratula con Biden per la vittoria alle elezioni presidenziali del 3 novembre: lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wan Wenbin che, in conferenza stampa, ha aggiunto anche che “la Cina rispetta la scelta del popolo americano. Esprimiamo le nostre congratulazioni a Biden e alla vice Kamala Harris”. Pechino era tra i pochi Paesi che non si erano ancora complimentati con Biden: il 9 novembre, sempre Wang, aveva detto che “abbiamo notato che Joe Biden ha dichiarato la sua vittoria elettorale. La nostra comprensione è che il risultato delle elezioni sarà determinato in conformità con le leggi e le procedure statunitensi”. 

Ieri le congratulazioni di papa Francesco al presidente eletto Usa. Biden ha sottolineato il suo apprezzamento per la “leadership del pontefice nella promozione della pace, della riconciliazione e dei comuni legami di umanità nel mondo”. Nel suo colloquio con il pontefice, il presidente eletto “ha espresso il suo desiderio di lavorare insieme sulla base della comune fede nella dignità ed eguaglianza di tutti gli esseri umani su questioni come le persone emarginate e povere, la crisi del climate change, dare il benvenuto e integrare gli immigrati e i rifugiati nelle nostre comunità”. Lo rende noto lo staff di Joe Biden.

Biden ha scelto: Ron Klain sarà il suo capo dello staff. Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali Klain ha accettato l’incarico. Klain è la prima scelta di Biden, che dimostra così di privilegiare l’esperienza e la competenza nelle sue decisioni. Klain stato consigliere di presidenti e vicepresidenti democratici. E’ stato consigliere di Biden negli anni 1980, quando il presidente-eletto era a capo della commissione Giustizia della Camera.




USA 2020, Joe Biden è il nuovo Presidente

Joe Biden conquista la Pennsylvania ed è il 46mo presidente degli Stati Uniti, secondo le proiezioni di Cnn. Joe Biden è presidente eletto anche secondo l’Associated Press e Nbc. Kamala Harris entra nella storia: è la prima vicepresidente donna della storia americana.

“Il lavoro davanti a noi sarà difficile ma vi prometto questo: sarò il presidente di tutti gli americani”, ha twittato Biden. “Sono onorato che gli americani mi abbiano scelto come loro presidente”.

Fox ancora non chiama la vittoria di Joe Biden. Il network di Rupert Murdoch non proietta la vittoria di Biden in Pennsylvania e quindi non è ancora in grado di proiettare quella di Biden alla Casa Bianca. Trump non concede la vittoria, elezioni non sono finite.

Da New York a Washington esplode l’entusiasmo in strada per la vittoria di Joe Biden. I clacson festeggiano il 46mo presidente americano fra le grida di gioia dei passanti sui marciapiedi. Una folla davanti alla Casa Bianca festeggia l’elezione di Joe Biden. La piazza antistante a 1600 Pennsylvania Avenue cambia così pelle: da teatro delle proteste a teatro dei festeggiamenti. Ed è esplosa la gioia a Wilmington, la città dove vive Joe Biden, dopo la notizia della vittoria del candidato dem. Centinaia di persone a piedi ed in auto – come può testimoniare l’ANSA sul posto – hanno iniziato ad affluire verso il maxi parcheggio del Chase Center, luogo simbolo della campagna presidenziale democratica che ha nelle vicinanze il suo quartier generale. Luogo in cui Biden ha tenuto i suoi discorsi dopo l’election day e dove, probabilmente, potrebbe parlare. ‘You’re fired’ (‘sei licenziato’) è lo slogan del popolo di Joe Biden per festeggiare per la vittoria. La frase che sta tanto a cuore all’attuale inquilino della Casa Bianca, e che lo ha reso famoso durante lo show Apprentice, viene questa volta usata contro di lui.

Joe Biden e Kamala Harris sono il ticket alla presidenza che ha incassato più voti nella storia americana. Mentre lo scrutinio è ancora in corso, Biden e Harris hanno ottenuto già quasi 75 milioni di voti.

“Questa elezione riguarda molto di più Joe Biden o me. Riguarda l’anima dell’America e la nostra volontà di lottare per essa. Abbiamo molto lavoro davanti a noi. Iniziamo”, ha twittato la vice presidente eletta Kamala Harris.

“Gli elettori hanno parlato e hanno scelto Joe Biden e Kamala Harris come nostri prossimi presidente e vicepresidente. È una squadra che ha fatto la storia, il rifiuto di Trump e una nuova pagina per l’America. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questo obiettivo. Avanti, insieme”, ha scritto Hillary Clinton su Twitter.

LE REAZIONI ALLA VITTORIA DI BIDEN

“La vittoria di Biden è una bella notizia”, ha commentato il ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri.

“Congratulazioni al presidente eletto Joe Biden. L’amicizia tra Italia e Stati Uniti ha radici profonde e storiche. Pronto a continuare a lavorare per rafforzare le nostre relazioni in difesa della pace e della libertà”, ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Donald Trump non ci sta e ha continuato ad accusare ancora una volta via twitter: “Decine di migliaia di voti illegali sono stati ricevuti dopo le ore 20 dell’Election Day, cambiando i risultati in Pennsylvania e in altri Stati”. A chi era chiamato a monitorare i voti non è stato consentito di farlo per decine di migliaia di schede. “Questo potrebbe cambiare il risultato in molti Stati, inclusa la Pennsylvania, che tutti pensavamo fosse stata vinta facilmente per poi vedere il vantaggio sparire senza poter monitorare per lunghi intervalli temporali cosa stava accadendo” nei seggi. “Durante quelle ore qualcosa di brutto è accaduto. Le porte sono state bloccate e le finestre sono state coperte in modo che chi doveva monitorare non ha potuto farlo”. “Non c’è alcuna prova che ci siano stati brogli” o “voti illegali” alle elezioni americane. Lo afferma Ellen Weintraub, componente della Commissione elettorale federale, alla Cnn. Weintraub ha parlato di “pochissime denunce” di eventuali scorrettezze, ma nessuna di queste suffragata da prove.

“Ho vinto queste elezioni, e di molto”, sostiene il tycoon.

“Non c’è alcuna prova che ci siano stati brogli” o “voti illegali” alle elezioni americane. Lo afferma Ellen Weintraub, componente della Commissione elettorale federale, alla Cnn. Weintraub ha parlato di “pochissime denunce” di eventuali scorrettezze, ma nessuna di queste suffragata da prove.




Finlandia, servizi e imprese locali operative: da Helsinki parte una massiccia campagna sull’uso delle mascherine

La capitale finlandese, Helsinki, cerca di mantenere i propri servizi aperti e le imprese locali operative nonostante l’epidemia di Coronavirus. Come parte di questo sforzo, la città ha lanciato una campagna per incoraggiare il pubblico ad utilizzare mascherine facciali al fine di mantenere al sicuro residenti e visitatori della città.

L’iniziativa ha anche lo scopo di consentire ai residenti di continuare la loro routine quotidiana, attività sportive incluse, in un ambiente sicuro. Per avere successo, però, la città ha bisogno che tutti facciano la loro parte.

https://www.youtube.com/watch?v=TEyRtvIJqII
Video informativo (in finlandese

La campagna “Keep Helsinki Open” (Mantieni Helsinki aperta) è visibile nelle comunicazioni della città, negli account sui social media e nella pubblicità esterna per tutto il mese di novembre. Con promemoria visivi si spera di incoraggiare l’uso collettivo di tali protezioni tra gli abitanti della città con più di 15 anni di età.

Gli utenti di mascherine proteggono non solo se stessi, ma anche gli altri. Incoraggio tutti a indossare una mascherina quando si muovono negli spazi pubblici e utilizzano i mezzi pubblici. È una buona idea portarne sempre una con sé, per ogni evenienza. Misure apparentemente minori come queste possono avere un effetto positivo sulla situazione generale del Covid, in quanto possono contribuire ad evitare misure più severe come restrizioni sull’orario di apertura e chiusura”,afferma il sindaco di Helsinki Jan Vapaavuori.

L’uso appropriato della maschera riduce il rischio di infezione

Il coronavirus si diffonde principalmente attraverso goccioline trasportate dall’aria quando una persona infetta parla o tossisce. L’utilizzo della maschera riduce il rischio di infezione impedendo a queste goccioline di diffondersi nell’ambiente.

Le attuali raccomandazioni sull’uso delle maschere integrano altre misure di sicurezza necessarie come lavarsi accuratamente le mani, mantenere una distanza di sicurezza dagli altri, restare a casa quando si è malati ed effettuare il test del coronavirus al primo segno di sintomi.

Oltre a questa prima campagna, la città di Helsinki lancerà, verso la fine di novembre, una seconda campagna per la sicurezza dal Coronavirus diretta ai giovani di età compresa tra i 15 ei 19 anni, promuovendo questa campagna sui social media in collaborazione con le città di Espoo e Vantaa, nonché con la rete ospedaliera HUS, l’istituto educativo Omnia e l’Autorità Regionale per i Trasporti di Helsinki (HSL). Ulteriori informazioni su questa campagna congiunta saranno pubblicate in concomitanza con il lancio di metà novembre.

L’Istituto Nazionale per la Salute e il Benessere (THL) ha emesso una raccomandazione sull’uso della mascherina estesa per le aree in cui è stato identificato il Coronavirus in una fase di accelerazione; essa si basa sulle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC), nonché sui risultati della ricerca.

Gli utenti dei servizi comunali sono responsabili dell’acquisto delle proprie mascherine mentre quelli appartenenti a gruppi a basso reddito possono ritirare pacchetti gratuiti di maschere, senza che gli siano rivolte domande, in diversi punti di distribuzione in tutta la città.

In Finlandia, durante il periodo 19-25 ottobre, un totale di 1.221 nuovi casi sono stati segnalati al registro delle malattie trasmissibili, mentre nella settimana precedente il numero di casi segnalati era 1.257. L’incidenza dei nuovi casi è stata di 22 ogni 100.000 abitanti, mentre nella settimana precedente era di 22,7. Attualmente, il numero di riproduzione di base stimato è 1,25-1,35, con una probabilità del 90%.

Punti di distribuzione:

https://www.hel.fi/helsinki/coronavirus-en/information/face-mask/distribution-points




USA 2020, Biden sorpassa Trump in Michigan: prosegue la sfida all’ultimo voto

Nella seconda lunga notte elettorale americana è sfida all’ultimo voto nei quattro stati chiave dove ancora si contano i voti e che di fatto con un bottino in palio di 57 grandi elettori decideranno la partita tra Donald Trump e Joe Biden. Ovunque è un sostanziale testa a testa che finora ha impedito di chiamare il vincitore.

In Georgia e North Carolina Trump e’ in vantaggio di un soffio, mentre in Pennsylvania guida di circa 3 punti. In Nevada invece avanti Biden, ma con uno scarto di appena 0,6 punti. Occhi anche sull’Arizona (11 grandi elettori), che Fox News e Ap hanno già assegnato a Biden nella notte dell’Election Day, ma non altri media come Cnn, Nbc e New York Times: qui il vantaggio del candidato democratico, man mano che procede lo spoglio delle ultime schede, si va assottigliando ma resta di circa 2 punti. Dopo aver vinto Michigan e Wisconsin Biden è a un passo dal raggiungere la soglia dei 270 grandi elettori necessari per conquistare la Casa Bianca. A seconda che si conti o meno l’Arizona ne ha ottenuti 264 o 253, contro i 213 di Trump.

Trump prosegue da parte sua a fare ricorsi, anche in Georgia. Tensioni tra supporter dei due candidati a Detroit.

Per conoscere il nome del Presidente degli Stati Uniti sarà necessario il conteggio definitivo delle schede elettorali e del voto postale degli stati ancora in bilico. Nel Michigan e in Pennsylvania la campagna di Donald Trump presenta un’azione legale.

Il candidato democratico (il più votato di sempre) invita alla pazienza, chiedendo di contare ogni voto. Ma Trump torna ad agitare lo spettro dei brogli, e attacca minacciando di rivolgersi alla Corte Suprema. Lo staff di Biden giudica ‘scandalose’ le sue accuse: ‘Rischia una sconfitta imbarazzante se ricorre alla Corte Suprema per le elezioni’.

Wall Street chiude in forte rialzo. Il Dow Jones sale dell’1,35% a 27.849,84 punti, il Nasdaq avanza del 3,85% a 11.590,78 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso del 2,21% a 3.443,53 punti.

Biden sorpassa Trump in Michigan. Tutte le schede in Wisconsin sono state conteggiate, secondo quanto riportano le autorità locali. Al momento, comunque, nessuno dei media americani ha dichiarato un vincitore nello stato. La commissione elettorale del Wisconsin, secondo quanto riportato da media, indica comunque un vantaggio di Joe Biden.

“E’ chiaro che vinceremo abbastanza stati per ottenere i 270 voti elettorali per vincere”, ha detto Joe Biden. “Non sono qui per dichiarare che abbiamo vinto ma per dirvi che quando il conteggio sarà finito riteniamo che saremo noi i vincitori”. “Ieri è stato provato ancora una volta che la democrazia è il cuore di questa nazione. Anche in tempo di pandemia ha votato un numero di americani senza precedenti”. “Se mai se ne sia dubitato, non si abbiano più dubbi: qui il potere è nelle mani del popolo ed è il popolo che determina chi è il presidente degli Stati Uniti”, ha aggiunto. “Non ci saranno stati rossi o stati blu quando vinciamo. Ci saranno gli Stati Uniti d’America”. “Nessuno ci strappa la nostra democrazia, né oggi né mai”, ha detto ancora Biden.

Il tycoon è sorpreso – Trump su Twitter torna ad agitare lo spettro dei brogli, nel commentare probabilmente il recupero di Joe Biden in stati come il Michigan e il Wisconsin. “La scorsa notte – afferma – ero avanti, spesso saldamente, in molti stati chiave, in quasi tutti quelli governati e controllati dai democratici. Poi, ad uno ad uno, i vantaggi sono magicamente scomparsi, nel momento in cui sono state contate discariche di schede a sorpresa. Molto strano”. Trump poi attacca i sondaggisti: “Ancora una volta hanno completamente sbagliato!”. Poi in un altro tweet insiste: “Stanno trovando voti per Biden ovunque, in Pennsylvania, Wisconsin e Michigan. E’ un male per il paese!“.  
La campagna di Trump denuncia irregolarità in diverse contee del Wisconsin e annuncia che Donald Trump potrebbe richiedere il riconteggio delle schede e farlo “immediatamente”. “Ci sono indicazioni di irregolarità in alcune contee del Wisconsin che sollevano seri dubbi sulla validità del risultato”, afferma Bill Stepien, il manager della campagna di Trump.
Nel frattempo Twitter segnala il cinguettio di Trump.

Lo staff di Biden si mostra fiducioso. “Siamo fiduciosi sul fatto che Joe Biden sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti”. Lo afferma Jen O’Malley Dillon, il manager della campagna dell’ex vicepresidente. “Trump rischia una sconfitta imbarazzante se ricorre alla Corte Suprema per le elezioni”, afferma la campagna democratica. E Biden avverte:  “Non avremo pace finche’ ogni voto non sara’ contato”.

Joe Biden batte Barack Obama. L’ex presidente nel 2008 ha conquistato 69.498.516 voti, affermandosi come il candidato che ne ha raccolti di più nella storia delle presidenziali americane. Mentre lo scrutinio è ancora in corso, Biden ha già raccolto 69.589.840 voti, superando il suo ex capo. Biden è attualmente in testa su Donald Trump per il voto popolare, con il presidente che finora ha incassato 66.706.923 voti.

Braccio di ferro tra Repubblicani e Democratici nell’Election Night negli Usa che si chiude senza un vincitore ufficiale in attesa che in alcuni stati chiave vengano contati nei prossimi giorni le schede arrivate per posta. “Dobbiamo essere pazienti e aspettare che tutti i voti vengano contati”, ha commentato Joe Biden, dicendosi fiducioso su una sua vittoria: “Siamo sulla strada giusta, ma non spetta ne a me ne’ a Trump decidere chi ha vinto queste elezioni. Spetta a voi, alla gente”.

Ma Donald Trump non ci sta, e lo ha fatto capire chiaramente presentandosi poco dopo le due del mattino (in Italia erano le 8.30) ai circa 250 sostenitori invitati alla Casa Bianca e assiepati nella East Room, con in prima fila la first family al completo: “Ringrazio gli americani, abbiamo vinto ovunque, siamo di fronte a risultati fenomenali”, ha esultato. Poi ha puntato il dito contro gli stati dove continuerà lo scrutinio, dalla Pennsylvania al North Carolina, dal Wisconsin al Michigan: “Stanno tentando di rubarci le elezioni”, ha detto, riecheggiando un tweet che poco prima era stato censurato dal social media come “controverso e fuorviante”. “Questa è una frode per gli americani e un imbarazzo per il Paese. Andremo alla Corte Suprema”, ha quindi promesso il presidente, ben consapevole che in tale ipotesi a giudicare sarà un’Alta Corte con sei giudici su tre di nomina conservatrice, grazie alla recente new entry di Amy Comey Barrett.

Come nel 2016. La finalissima delle presidenziali americane si gioca nel Midwest: Michigan e Wisconsin decideranno chi guiderà la Casa Bianca nei prossimi quattro anni. Più di Pennsylvania, Georgia e North Carolina, gli altri Stati chiave in cui non è stato possibile dichiarare il vincitore nella lunga notte dell’Election Day. E dove ancora si contano i voti per posta con il rischio di andare avanti per giorni, con l’incubo di strascichi legali che tengano l’America col fiato sospeso per settimane. Quattro anni fa i due Stati della regione dei Grandi Laghi, compresi in quella Rust Belt dove domina il voto operaio, furono strappati ai democratici e a Hillary Clinton, che nella campagna di fatto li ignorarono finendo per decretare il trionfo a sorpresa di Donald Trump. Perché, a partire da Detroit e dall’industria dell’auto, la working class voltò le spalle al partito di quel Barack Obama che aveva votato nel 2008 e nel 2012, attratta invece dalle promesse di un Trump che si poneva come uomo nuovo contro gli interessi dell’establishment e della casta. E non è un caso se negli ultimi giorni della campagna elettorale Trump e Biden hanno battuto a tappeto proprio Michigan e Wisconsin. Una strategia che nella prima parte dell’Election Night è’ sembrata premiare il presidente. Ma con il passare delle ore si è materializzato il sorpasso del candidato democratico. E se Biden dovesse vincere in entrambi gli Stati (dopo essersi imposto in Arizona ed aver confermato il Nevada), la vittoria finale sarà sua. Anche perdendo la sua Pennsylvania, dove dalle proiezioni dei principali media americani Trump appare al momento irraggiungibile, con un gap difficile da colmare anche contando tutti i voti per posta, tradizionalmente a larga maggioranza democratica.

In realtà c’è anche una seconda strada attraverso cui l’ex vicepresidente potrebbe raggiungere la fatidica soglia dei 270 grandi elettori, seppur decisamente più stretta: vincere il fortino conservatore della Georgia intaccando il ‘red wall’ degli Stati del sud. Questo gli permetterebbe ancora di fare a meno della Pennsylvania, e a quel punto di vincere persino senza Michigan e Wisconsin. Trump in Georgia è avanti, ma per lui a differenza del rivale c’è solo un modo per vincere: fare il pieno degli Stati chiave in cui ancora si stanno decidendo le sorti di queste elezioni, dopo essersi ripetuto come quattro anni fa nell’impresa di conquistare Florida, Ohio e Iowa. E dopo aver scongiurato la resa della roccaforte conservatrice del Texas che Biden a tratti è sembrato in grado di espugnare. Una missione, quella di Trump, che non sembrava impossibile, fino alla rimonta di Biden nel conteso Midwest che ora complica i piani di rielezione del presidente. Il resto della mappa elettorale che via via sta emergendo dal voto non riserva particolari sorprese, con Biden che si è imposto nei tradizionali Stati democratici della East Coast (da New York alla Virginia), della West Coast (California, Oregon e Washington) e l’altro grande Stato della regione dei Laghi, l’Illinois. A Trump invece manca solo il mattone della Georgia per ricostruire il muro di Stati repubblicani del sud, mentre non hanno tradito le attese gli altri Stati del Midwest, quelli più rurali e meno popolosi come il North e South Dakota, il Nebraska, il Kansas, il Montana o l’Oklahoma.




USA 2020, sfida all’utimo voto. Trump: “Risultati fenomenali”

Nella notte elettorale americana si materializzano i timori della vigilia: l’Election Day si chiude senza un vincitore e ci vorranno forse giorni perché si arrivi a un risultato finale nella sfida tra Donald Trump e Joe Biden. Il candidato democratico si sente “sulla strada per vincere queste elezioni”. “Non consentiremo che ce le rubino”, risponde Trump sicuro di “una grande vittoria”. Un tweet che dopo poco viene segnalato da twitter in quanto fuorviante. “Non spetta a me o a Trump decidere chi ha vinto queste elezioni. Spetta a voi, spetta al popolo”, la contro replica di Biden.

Il presidente uscente, però, rompe gli indugi e in una conferenza stampa tutta all’attacco dalla Casa Bianca ribadisce di aver vinto e le proprie accuse ai Democratici e avverte che si rivolgerà alla Corte Suprema per tutelare gli americani.

Il discorso di Trump

Ringrazio gli americani, abbiamo vinto ovunque, risultati fenomenali“, Cosi’ Trump si è presentato nella East Room della Casa Bianca dove ad attenderlo c’erano circa 250 invitati.

Democratici e Repubblicani sono in questo momento alla pari al Senato Usa, ognuno con 46 seggi. Lo evidenziano media Usa come Cnn e Fox.

In un pugno di Stati chiave, infatti, lo spoglio delle schede si protrarrà nelle prossime ore e probabilmente per tutto il resto della settimana, soprattutto per poter contare i voti giunti per posta. Si tratta della Pennsylvania, del Michigan, del Wisconsin e del North Carolina, che in totale assegnano 61 grandi elettori e dove, secondo le proiezioni dei principali media, Donald Trump è attualmente in vantaggio. Ma il risultato potrebbe essere ribaltato proprio dai voti per posta, che solitamente favoriscono il campo democratico. Una situazione, dunque, che potrebbe innescare la reazione del presidente, che da settimane contesta la decisione di continuare a scrutinare le schede anche dopo l’Election Day. Trump comunque può sorridere: dopo la Florida si è aggiudicato anche l’Ohio e l’Iowa, mentre il primo Stato chiave conquistato da Joe Biden è l’Arizona, un risultato subito contestato dalla campagna del presidente. Biden inoltre ha trionfato come previsto a New York, in California e in tutto il resto della costa occidentale. Sfuma invece il sogno di strappare a Trump le roccaforti repubblicane di Texas e Georgia. L’ex vicepresidente, per ora, è comunque in testa sul fronte del numero dei grandi elettori: per vincere la Casa Banca ne servono almeno 270.

Joe Biden è proiettato verso la vittoria nel cruciale collegio elettorale 2 del Nebraska, dove con l’85% dei voti scrutinati, ha 10 punti di vantaggio su Donald Trump. Lo sottolinea in un tweet il candidato democratico alla Camera Ted Lieu, per il quale, se l’ex vicepresidente conquisterà anche il Michigan (16 voti), non avrà bisogno di vincere in Pennsylvania per arrivare alla Casa Bianca. Il Nebraska è diviso in tre collegi elettorali, ognuno dei quali sceglie il proprio grande elettore, a differenza degli altri Stati dove il vincitore del voto popolare si assicura tutti i grandi elettori.

Il presidente Usa, Donald Trump, ha vinto in altri 20 Stati secondo le proiezioni dei network americani. Gli Stati conquistati sono: West Virginia (5 grandi elettori), South Carolina (9 grandi elettori), Alabama, Oklahoma, Tennessee, Mississippi, Missouri (10 grandi elettori). E ancora, l’Arkansas, lo stato dell’ex presidente Bill Clinton, con sei grandi elettori, Nebraska, Wyoming, Louisiana, North Dakota e South Dakota, Kansas (6 grandi elettori), Utah, Idaho, Iowa, Montana, Ohio. Trump ha infine vinto quattro dei cinque voti elettorali del Nebraska, mentre Joe Biden ne ha conquistato uno.

 “Andate a votare! Sotto la mia amministrazione la nostra economia è cresciuta alla velocità maggiore di sempre al 33,1%. E il prossimo anno sarà il migliore nella storia americana”. Lo twitta Donald Trump a seggi aperti in tutti gli Stati Uniti.

Quando Melania Trump si è presentata al seggio elettorale al Morton e Barbara Mandel Recreation Center di Palm Beach era l’unica persona a non indossare la mascherina. Lo sottolinea il pool della Casa Bianca al seguito della first lady che salutando i reporter ha detto di sentirsi “benissimo”. Anche lei come il marito è stata positiva al Covid. Alla domanda del perchè non abbia votato col presidente la scorsa settimana, Melania ha quindi risposto: “E’ l’Election Day, ho preferito venire a votare oggi”. 

Del resto mentre in tutto il Paese aprono i seggi – prima sulla costa orientale, poi man mano in tutti gli altri Stati fino alla West Coast – l’incertezza continua a regnare sovrana. Una grande incertezza su come si chiuderà realmente questo Election Day del 2020, se alla fine della maratona notturna si avrà un vincitore ufficiale, oppure se bisognerà andare avanti per giorni, o addirittura settimane, per conoscere chi siederà nello Studio Ovale nei prossimi quattro anni. Ma ad agitare il voto c’è anche lo spettro di disordini e violenze, con una Casa Bianca più che mai blindata e tensioni un po’ in tutto il Paese tra i militanti pro-Trump e chi protesta contro il presidente. La tensione è alle stelle in Texas, roccaforte repubblicana che rischia di essere espugnata dopo oltre 40 anni dai democratici: qui un corteo di auto di fan del presidente ha circondato un bus di sostenitori di Biden tentando di mandarlo fuori strada. Sull’episodio indaga l’Fbi. Ma anche a New York e in altre città la vigilia del voto è stata caratterizzata da tafferugli, vandalismi e scontri con la polizia, con decine di arresti. 

Ad alimentare il senso di disorientamento è soprattutto la strategia adottata da Donald Trump nella volata finale della sua campagna elettorale. Il suo messaggio non potrebbe essere più chiaro: lui non ha alcuna intenzione di mollare e difficilmente si farà da parte nelle prossime ore, asserragliato in una Casa Bianca che è stata interamente recintata da una barriera anti-manifestanti. Il presidente promette una lunga battaglia sul piano legale per contestare i voti per posta che in alcuni Stati decisivi come la Pennsylvania o il North Carolina continueranno ad arrivare per giorni e giorni. E, addirittura, mediterebbe una mossa clamorosa, della quale avrebbe già discusso con i suoi più fedeli consiglieri: autoproclamarsi vincitore se i primi dati lo daranno in testa in alcuni Stati chiave. Il podio nella East Room è già pronto e gli inviti sono già partiti, indirizzati ad almeno 400 persone. 




Filippine, super tifone rischia di mettere in ginocchio un paese già esausto dalla più lunga quarantena al mondo

Ancora una volta, è emergenza nelle Filippine. Un milione e mezzo di persone sono state colpite dal super tifone Goni che nei giorni scorsi si è abbattuto sul Paese.

Più di 415mila cittadini sono stati evacuati in centri di raccolta. “E’ solo l’inizio. Si stima che il fenomeno de La Niña di quest’anno, direttamente collegato alla crisi climatica, possa causare da tre a sei tifoni che colpiranno l’arcipelago prima della fine dell’anno”, ha dichiarato Melinda Buensuceso, coordinatrice di Azione contro la fame a Manila.

Gli operatori impegnati sul campo, in queste ore, stanno conducendo le prime rapide valutazioni in merito ai bisogni della popolazione nelle province di Albay e Camarines Sur.

“Fortunatamente, negli ultimi anni, il Paese ha fatto grandi passi avanti sul versante della gestione delle catastrofi naturali. I meccanismi rapidi di allarme e di evacuazione messi in atto dalle autorità filippine stanno salvando molte vite. Occorre, però, garantire acqua e cibo all’interno di questi centri di raccolta e farlo subito, anche alla luce dell’emergenza Covid. Il Paese, con più di 380.000 casi confermati (dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, ndr) era già esausto, prima del super tifone, dalla più lunga quarantena al mondo”, ha aggiunto il responsabile geografico delle Filippine, Benedetta Lettera.

Azione contro la Fame ha, intanto, preallertato il suo staff a Manila con l’obiettivo di rafforzare il personale già impegnato nell’area colpita e ha contattato i fornitori locali per accelerare l’acquisto dei materiali più urgenti.

La tempesta tropicale Goni (Rolly è il suo nome filippino) è diventata un super tifone prima di approdare a Bato (Cantadouan), dove ha raggiunto venti sostenuti di 225 chilometri orari, con picchi registrati fino a 280 chilometri orari. Undici città, al momento, rimangono inaccessibili.

L’organizzazione opera dal 2000 nelle Filippine: qui ha messo in atto interventi di emergenza a seguito delle numerose calamità naturali nel Paese, come tifoni e terremoti, tra cui il super tifone di Haiyan del 2013.




Australia, zero contagi da Covid-19 nelle ultime 24 ore: a Melbourne revocato il lockdown

Riaprono ristoranti, bar e negozi, nel momento in cui nel cuore dell’Europa tornano le chiusure

Nelle ultime 24 ore in Australia non è stato registrato nessun caso di contagio locale di Covid-19, per la prima volta da giugno. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Greg Hunt.

Bisogna tornare al 9 giugno scorso per ritrovare uno zero nei nuovi casi del Paese. Da allora, un focolaio scoppiato nello stato del Victoria ha portato le autorità a decretare un rigido lockdown e un coprifuoco per i cinque milioni di abitanti di Melbourne.

“Grazie a tutti per il nostro fantastico sistema, agli operatori sanitari e soprattutto al popolo australiano”, ha esultato su Twitter Hunt. Un numero limitato di casi è stato registrato nei quaranta centri di frontiera che accolgono viaggiatori dall’estero.

In Australia sono attualmente circa 200 i casi attivi di coronavirus, dei 257.500 registrati e dei 907 decessi dall’inizio della pandemia.

Il lockdown a Melbourne è stato revocato e hanno iniziato a riaprire ristoranti, bar e negozi, nel momento in cui nel cuore dell’Europa tornano le chiusure.