Ucraina, Putin annette due regioni e invia le truppe per “assicurare la pace”

Gli Usa, intanto, hanno spostato per la notte i propri diplomatici in Polonia per motivi di sicurezza

Precipita drammaticamente la crisi in Ucraina. Con una mossa a sorpresa, ieri il presidente russo Vladimir Putin ha dapprima annunciato il riconoscimento dell’indipendenza delle autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, per poi ordinare l’invio di truppe nella regione del Donbass con lo scopo, è la versione del Cremlino, di “assicurare la pace”.

“Non abbiamo paura della Russia”, la replica del presidente ucraino, Volodimyr Zelensky, che in un discorso alla nazione ha ribadito che gli ucraini non cederanno “un solo pezzo” del Paese. Gli Usa, intanto, hanno spostato per la notte i propri diplomatici in Polonia per motivi di sicurezza.

Precipita drammaticamente la crisi in Ucraina
. Con una mossa a sorpresa, il presidente russo Vladimir Putin ha dapprima annunciato il riconoscimento dell’indipendenza delle autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, per poi ordinare l’invio di truppe nella regione del Donbass con lo scopo, è la versione del Cremlino, di “assicurare la pace”. Le speranze di una soluzione diplomatica fiorite durante la notte tra domenica e lunedì sono dunque svanite come un sogno alla luce del giorno. A dissiparle i colpi di artiglieria che sono ripresi di buon mattino e il durissimo fuoco di sbarramento di dichiarazioni ostili che si è alzato da Mosca, culminato a fine giornata con l’annuncio di Putin.

In serata una colonna di blindati è stata segnalata nella Repubblica di Donetsk dall’agenzia russa Interfax, che cita testimoni sul posto.

E una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu sull’Ucraina è stata chiesta nella serata di ieri, lunedì. Lo riferiscono alcuni diplomatici, secondo quanto riporta l’Afp.

Al termine di un lunghissimo discorso tv alla nazione, il capo del Cremlino ha firmato il decreto di riconoscimento delle entità filo-russe con al fianco i capi dei due ‘Stati’ ribelli, scatenando la condanna di tutti i leader occidentali. Il presidente Usa Joe Biden ha chiamato subito dopo il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron. Gli Stati Uniti hanno già annunciato le prime sanzioni su investimenti e commercio nel Donbass, alle quali se ne aggiungeranno ovviamente altre. L’Unione europea si appresta a farlo domani, con il presidente di turno Macron che per il momento ha parlato di misure “mirate”. Anche Londra, ha fatto sapere la sua ministra degli Esteri Liz Truss, annuncerà un’ulteriore stretta verso la Russia.

Il discorso fiume in tv di Putin si è risolto in una durissima arringa contro i dirigenti ucraini, accusati di ogni nefandezza, e contro l’Occidente. “L’Ucraina ha già perso la sua sovranità”, diventando serva “dei padroni occidentali”, ha attaccato lo zar. Per poi accusare la Nato di essere già praticamente presente sul territorio ucraino, minacciando direttamente la sicurezza della Russia. “In Ucraina le armi occidentali sono arrivate con un flusso continuo, ci sono esercitazioni militari regolari nell’ovest dell’Ucraina, l’obiettivo è colpire la Russia”, ha affermato, aggiungendo che “le truppe della Nato stanno prendendo parte a queste esercitazioni, almeno 10 sono in corso, ed i contingenti Nato in Ucraina potrebbero crescere rapidamente”.

Le prospettive di una soluzione pacifica del conflitto in Ucraina, e in generale del braccio di ferro che da mesi contrappone la Russia e l’Occidente, sembrano quindi tramontare del tutto.

Solo poche ore prima la svolta dello zar, Macron aveva portato a termine una lunga giornata di consultazioni telefoniche che sembravano aprire la strada ad un vertice tra Putin e Biden. Poi una serie di docce gelate, una dietro l’altra. Putin non è contrario a vedere Biden, ma prima bisogna stabilire gli obiettivi del vertice, aveva puntualizzato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. L’incontro “è possibile”, cercava di controbattere l’Eliseo. Ma poi ci ha pensato lo stesso capo del Cremlino a fugare le illusioni. A quel punto la Casa Bianca ha rilanciato l’allarme per “un attacco estremamente violento contro l’Ucraina possibile nei prossimi giorni o ore”. E tutto è sembrato rotolare ineluttabilmente verso il conflitto. La decisione di Putin a beneficio delle repubbliche ribelli nell’est dell’Ucraina è stata presa dopo una lunga riunione del Consiglio di sicurezza nazionale ed è stata annunciata a Macron e Scholz prima di essere resa pubblica. Le ore precedenti avevano visto nuove violazioni del cessate il fuoco in Donbass. Ma soprattutto una serie di gravissime accuse lanciate dai separatisti e dalle stesse forze armate russe all’esercito ucraino. Come quella di avere infiltrato nella regione russa di Rostov un gruppo di sabotatori, cinque dei quali sarebbero stati uccisi dai militari di Mosca. O quella di aver bombardato un posto di frontiera russo. Entrambi episodi negati da Kiev, che invece ha denunciato l’uccisione di due suoi soldati e il ferimento di altri quattro in un bombardamento separatista. Da parte sua, l’autoproclamata repubblica di Donetsk ha affermato che un suo miliziano e un civile hanno perso la vita in un bombardamento ucraino.

L’Ucraina ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, mentre il suo ministro degli Esteri Dmytro Kulebba, a Bruxelles in occasione della riunione dei suoi colleghi della Ue, aveva fatto appello all’Unione per l’adozione “già ora di sanzioni” contro Mosca, senza aspettare l’invasione. Per ora, Kiev e i 27 hanno raggiunto solo un accordo di principio sulla creazione di una missione di formazione militare consultiva in Ucraina. Ma intanto ci si prepara ad ogni evenienza: l’Air France, seguendo l’esempio di Lufthansa e Swiss Air, ha deciso di annullare i voli per Kiev in programma martedì, mentre le autorità russe hanno invitato le compagnie commerciali a non sorvolare il Mar d’Azov, nel nord del Mar Nero, ad est della Crimea.




Ucraina, ormai è count down per attacco russo: entro oggi Putin deciderà sul riconoscimento dei separatisti

Continua l’escalation della crisi Ucraina con gli Stati Uniti che si dicono convinti:“Un attacco estremamente violento contro l’Ucraina è possibile nei prossimi giorni o ore“.

Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che deciderà “oggi” sul riconoscimento dei separatisti ucraini del Donbass.

Tutte le istituzioni russe si stanno esprimendo a favore delle autoproclamate repubbliche dell’Ucraina orientale. Dopo il parlamento, è intervenuto anche il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza Dmitry Medvedev. “E’impossibile che migliori la situazione in Ucraina, quindi è necessario riconoscere Lugansk e Donetsk”. Analoga richiesta è stata formulata dal capo dell’intelligence e dal ministro della Difesa. “Non c’è altra via che riconoscere” il Donbass, ha sintetizzato il ministro Lavrov. Kiev intanto chiede una riunione urgente del consiglio di sicurezza dell’Onu.

ORE 16.53 – L’Ucraina chiede una riunione urgente del Consiglio di sicurezza Onu. Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino dopo l’annuncio di Mosca che entro oggi deciderà sul riconoscimento dei separatisti.

ORE 16.35 – Tutte le istituzioni russe si stanno esprimendo a favore del riconoscimento delle autoproclamate repubbliche dell’Ucraina orientale da parte del presidente Vladimir Putin. Dopo il parlamento, è intervenuto anche il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza Dmitry Medvedev. “E’ impossibile che migliori la situazione in Ucraina, quindi è necessario riconoscere Lugansk e Donetsk”. Analoga richiesta è stata formulata dal capo dell’intelligence e dal ministro della Difesa. “Non c’è altra via che riconoscere” il Donbass, ha sintetizzato il ministro Lavrov. 

ORE 16.08 – Nelle ultime ore è entrata in vigore una no-fly zone dichiarata dalla Russia sul Mar d’Azov, ovvero una sezione settentrionale del Mar Nero. La notte scorsa, scrive Bbc news online, Mosca ha diffuso un avviso Notam (NOtice To AirMen, destinato ai piloti di aeromobili o elicotteri) per escludere gli aerei di linea commerciali dalla zona, che confina con il porto ucraino di Mariupol, vicino alla linea di contatto tra le forze separatiste ucraine e filo-russe.

ORE 16.03 – Lituania, offrire a Kiev l’adesione all’Ue “È arrivato il momento di sostenere l’Ucraina con un’offerta di adesione all’Ue, questo darebbe un segnale chiaro a Vladimir Putin”. Lo ha detto il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis. “Ci sono voci di sostegno da alcuni Paesi sul punto ma non voglio anticipare la conferenza stampa dell’alto rappresentante Josep Borrell”, ha aggiunto. Landsbergis ha inoltre ribadito che la Lituania è a favore d’imporre “alcune sanzioni” alla Russia senza aspettare oltre, perché l’Ucraina è già sotto attacco, “economico e cibernetico”.

ORE 15.46 – Mosca, fatto prigioniero un soldato ucraino La Russia ha eliminato due gruppi di “sabotatori” e ha fatto prigioniero un soldato ucraino. Lo rendono noto i servizi di sicurezza russi.

ORE 15.41 – Putin, processo di pace non ha alcuna prospettiva Il processo di pace nel conflitto in Ucraina non ha “alcuna prospettiva” al momento. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, che poco prima aveva accusato Kiev di non rispettare gli accordi di Minsk.

ORE 15.22 –  Usa, probabile attacco violento nei prossimi giorni o ore.”Un attacco estremamente violento contro l’Ucraina è possibile nei prossimi giorni o ore”. Lo ha detto la Casa Bianca sottolineando che “l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia schiaccerebbe in modo brutale gli ucraini”.

ORE 15.12 –  Ucraina nella Nato drammatica minaccia per la Russia. Se l’Ucraina entrerà nella Nato, “le minacce per la Russia aumenteranno drammaticamente”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin citato dall’agenzia Interfax.

ORE 15.08 – Mosca considera richiesta riconoscimento separatisti. Mosca sta considerando la richiesta di riconoscimento dei separatisti ucraini. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin. “Kiev – ha detto Putin al consiglio di sicurezza russo – ha già condotto tra operazioni punitive contro il Donbass e sembra proprio che si stia avventurando in un’altra. Gli ultimi sviluppi dimostrano che le autorità ucraine non hanno nessuna intenzione di implementare gli accordi di Minsk”.

ORE 14.52 – Separatisti, Putin riconosca la nostra indipendenza I separatisti filo-russi hanno lanciato un appello a Vladimir Putin perché riconosca la loro indipendenza.

ORE 14.05 Putin a Macron, prima dei summit serve stabilire obiettivi
Il presidente russo Vladimir Putin ha detto al leader francese Macron di non essere contrario ai summit sull’Ucraina ma che è necessario stabilire prima quali siano gli obiettivi da raggiungere. Lo ha riferito il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, secondo quanto riporta la Tass.




Ucraina, Macron e Putin al lavoro per il cessate il fuoco nel Donbass

Emmanuel Macron e Vladimir Putin sono d’accordo che bisogna lavorare ad un cessate il fuoco nell’Ucraina Orientale. Lo ha reso noto l’Eliseo al termine del lungo colloquio telefonico tra il presidente francese e quello russo.

Anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha sottolineato il suo sostegno per un “l’introduzione immediata di un cessate il fuoco” in Donbass.

Intanto circa 40mila i profughi fuggiti dal Donbass sono giunti nella regione russa di Rostov. Joe Biden convocherà oggi una riunione del Consiglio per la sicurezza nazionale sulla crisi ucraina.

16:26 – Blinken, su orlo invasione ma diplomazia fino in fondo 

“Da quanto vediamo tutto sembra suggerire che siamo sull’orlo di un’invasione”, lo ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken alla Cnn, sottolineando poi: “noi crediamo che il presidente Putin abbia preso la sua decisione, ma fino a quando i tank non si muovono davvero e gli aerei sono in volo, utilizzeremo tutte le opportunità e ogni istante a nostra disposizione per verificare se la diplomazia può ancora dissuadere il presidente Putin dall’andare avanti”.

15:43 – Macron-Putin, lavorare per il cessate il fuoco nel Donbass

Emmanuel Macron e Vladimir Putin sono d’accordo che bisogna lavorare ad un cessate il fuoco nell’Ucraina Orientale. Lo ha reso noto l’Eliseo al termine del lungo colloquio telefonico tra il presidente francese e quello russo.

15:37 – Putin, ‘provocazioni’ ucraine causa escalation a est

Le “provocazioni” ucraine sono all’origine dell’escalation nell’est dell’Ucraina. Ne è convinto il presidente russo Vladimir Putin stando a quanto riferisce il Cremlino.

15:37 – Blinken, Biden pronto a incontrare Putin in ogni momento

Il presidente americano Joe Biden è pronto a incontrare il leader russo Vladimir Putin “in ogni momento ed in qualunque formato”. Lo ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken parlando della crisi in Ucraina, aggiungendo che “la diplomazia è possibile fino a quando i carri armati non sono realmente in movimento”.

ore 15:14 – Zelensky, ‘sosteniamo cessate il fuoco immediato’ 

“Vogliamo che si intensifichi il processo di pace. sosteniamo la convocazione urgente di una riunione del gruppo di contatto trilaterale (Ucraina, Russia, Osce) e l’introduzione immediata di un cessate il fuoco”. Ha scritto Zelensky su Twitter. 

ore 13:26 – Dopo Putin, Macron a colloquio con Zelensky

Dopo aver parlato con Vladimir Putin, il presidente francese, Emmanuel Macron, sta avendo un colloquio telefonico con il collega ucraino, Volodymyr Zelensky. Lo rende noto l’Eliseo. “Il colloquio telefonico con il presidente Putin è durato 1h45. Il presidente sta attualmente parlando al telefono con Zelensky”, ha indicato la presidenza francese.

ore 12.00 – Harris, crediamo che Putin abbia preso la sua decisione

“Crediamo che Putin abbia preso la sua decisione. Punto”. Lo ha ribadito la vicepresidente Usa, Kamala Harris, durante un briefing con la stampa sulla conferenza sulla Sicurezza di Monaco, riferendosi all’invasione dell’Ucraina. Secondo Harris, l’Europa è sull’orlo di una possibile “guerra”. 

ore 11:38 – Michel, in caso di attacco russo subito un summit Ue sulle sanzioni

Nel caso di un attacco russo all’Ucraina, il presidente europeo Charles Michel vuole convocare immediatamente un consiglio dei capi di stato e di governo dell’Ue. Lo ha detto lui stesso intervenendo alla conferenza di sicurezza di Monaco. In questa sede, ha spiegato Michel, si accerterà che si sia tutti concordi sulle sanzioni da comminare a Mosca.

ore 11: 30 – colloquio telefonico Putin-Macron – 

Il previsto colloquio telefonico tra il presidente francese, Emmanuel Macron, e quello russo, Vladimir Putin, sulla crisi ucraina è in corso. La conversazione, che da parte francese si descrive come l’ultimo tentativo per tentare di scongiurare un’invasione russa dell’Ucraina e una eventuale più grande guerra, è cominciata alle 11 (le 10 GMT) e ha luogo circa due settimane dopo l’incontro fra Macron e Putin al Cremlino.

ore 11:24 – Avanti con le esercitazioni militari Russia-Bielorussia

La Bielorussia continuerà le esercitazioni militari con la Russia, che sarebbero dovute terminare oggi. “In considerazione dell’aumento dell’attività militare vicino ai confini e dell’aggravarsi della situazione in Donbass, i presidenti di Bielorussia e Russia hanno deciso di continuare”, ha affermato il ministero della Difesa bielorusso in un post su Telegram

ore 10:44 – Tass, 2 civili morti in un attacco notturno dei militanti di Kiev

Due civili della Repubblica popolare di Lugansk (Lpr) sono rimasti uccisi nel tentativo delle forze armate ucraine di sfondare nel vicino villaggio di Pionerskoye, a 7km dal confine con la Russia. Lo scrive la Tass che cita la milizia popolare. “A seguito dell’aggressione dei militanti di Kiev, due civili sono stati uccisi e 5 edifici sono stati distrutti”, sostiene. Il dipartimento della difesa della Lpr ha precisato che le forze di Kiev supportate dall’artiglieria hanno attraversato il fiume Seversky Donets e hanno tentato di attaccare le postazioni della milizia popolare. “Ma l’attacco è stato respinto”, afferma la milizia.

ore 10:10 – L’Ue: ‘L’Occidente tende il ramo d’ulivo, ma la Russia ammassa truppe’

“Gli Alleati occidentali non possono continuare ad offrire per sempre ramoscelli d’ulivo mentre la Russia conduce test missilistici e ammassa le truppe lungo il confine con l’Ucraina”. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ponendo ai partecipanti della conferenza di Monaco sulla Sicurezza questa domanda: “il Cremlino vuole il dialogo”?.

ore 9:49 – A Rostov giunti 40mila profughi dal Donbass

Secondo quanto riferisce l’agenzia Interfax che cita Alexander Chupriyan, ministro ad interim per le situazioni di emergenza, sono circa 40mila i profughi fuggiti dal Donbass e giunti nella regione russa di Rostov. “Più di 40mila persone, che hanno dovuto lasciare le regioni limitrofe, sono arrivate in Russia. A questo punto sono ospitate principalmente in 92 centri di accoglienza temporanea”, ha detto il ministro.




UK, la regina Elisabetta II positiva al Covid-19

La regina Elisabetta II è risultata positiva al Covid-19. Lo fa sapere Buckingham Palace. La sovrana britannica, che ha 95 anni e che sta riscontrando “sintomi lievi simili ad un raffreddore”, continuerà comunque con tutta probabilità ad adempiere ai suoi compiti meno impegnativi da Windsor nella prossima settimana.

Elisabetta II è risultata positiva dopo essere stata in contatto diretto con il principe Carlo nella settimana in cui quest’ultimo risultava per la seconda volta contagiato dal virus. 

Pioggia immediata di messaggi augurali, dal Regno Unito e dal mondo, alla 95enne regina Elisabetta.

In prima fila ci sono i principali esponenti politici britannici e i leader di tutti i partiti, a cominciare dal primo ministro Tory, Boris Johnson, che in un tweet ha scritto di essere “sicuro di parlare per tutti nell’augurare a Sua Maestà la Regina una piena guarigione dal Covid e il rapido ritorno a una salute buona e vibrante”. Fra i più tempestivi a farsi avanti via Twitter per manifestare solidarietà e vicinanza verso la sovrana – sullo sfondo di un clima che non può nascondere una certa ansia – spiccano anche il ministro della Sanità, Sajid Javid, il cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak, e il numero uno dell’opposizione laburista in Parlamento, Keir Starmer.

La regina si fa viva, messaggio per oro Gb a Pechino 2022 – La regina Elisabetta ha firmato un messaggio di auguri al team britannico vincitore dell’oro olimpico a Pechino 2022 nel curling, suo primo, immediato atto pubblico dopo la notizia del contagio “lieve” da Covid. Nel testo la sovrana 95enne rivolge le congratulazioni “più calorose” alla squadra femminile, salita sul gradino più alto del podio all’ombra dell’Union Jack dopo l’argento conquistato nei giorni scorsi da quella maschile, sottolineando di volersi unire ai complimenti di tutto il Regno Unito verso gli atleti protagonisti di “una straordinaria prestazione” e di “un grande successo”. Il curling è la sola disciplina sportiva ad aver portato medaglie ai britannici in questa edizione dei giochi invernali: chiusisi oggi in Cina per il Regno – tradizionalmente molto più competitivo alle olimpiadi estive – con un bottino finale limitato appunto a un oro e a un argento.




Finlandia, la compagnia aerea di bandiera investe 200 milioni di euro in qualità

Topi Manner, CEO di Finnair: “Lo spazio è il lusso di oggi e abbiamo riflettuto a lungo, con attenzione ai dettagli, per creare la migliore poltrona di Business Class per i nostri clienti”

Finnair, compagnia aerea di bandiera finlandese, ha presentato la sua nuova immagine e configurazione  per i suoi voli a lungo raggio con una classe affari, Business Class, rinnovata e una nuova cabina di Premium Economy come elementi di un importante investimento per migliorare l’esperienza della propria clientela.

La compagnia, nota per i collegamenti tra Asia ed Europa attraverso la più breve rotta settentrionale, ha annunciato per l’occasione un investimento di 200 milioni di euro. Il rinnovamento completo degli spazi riguarda tutti gli aerei a lungo raggio Airbus A350 e A330 della flotta, con nuove cabine che saranno installate nell’arco dei prossimi due anni, e che vedranno completamente rinnovate sia la classe affari che quella economica, oltre alla nuova tipologia detta  Premium Economy.

Per garantire il massimo comfort, il sedile si reclina completamente per trasformarsi in un ampio letto con un soffice materassino e tessuti firmati Marimekko. Il tutto insieme alle ampie funzioni di stivaggio, alla luce di lettura personalizzata e alle prese USB A e C integrate, all’alimentazione per PC e al caricabatterie wireless standard.

L’esperienza completa, coi servizi rinnovati, sarà disponibile dalla primavera 2022 su rotte selezionate della rete a lungo raggio di Finnair, rotte che saranno annunciate all’inizio delle stagione vendite, il 1° marzo 2022.

Topi Manner, CEO di Finnair

Topi Manner, CEO di Finnair, ha dichiarato che “il nostro investimento per migliorare l’esperienza del cliente sul lungo raggio dimostra il continuo impegno di tutta Finnair per offrire un’esperienza di qualità in ogni cabina dei nostri aeromobili. La pandemia ha avuto un impatto drammatico sul nostro settore, ma non ha cambiato la nostra ambizione di offrire un’esperienza moderna, continuando ad essere la prima scelta per i viaggiatori che collegano Europa e Asia”.

Finnair è la prima compagnia aerea a lanciare questo un nuovo concetto per la Business Class, sviluppato in stretta collaborazione con Collins Aerospace, che massimizza lo spazio del cliente e la libertà di movimento. “Lo spazio è il lusso di oggi e abbiamo riflettuto a lungo, con attenzione ai dettagli, per creare la migliore poltrona di Business Class per i nostri clienti – ha spiegato Ole Orvér, CCO di Finnair – sia la poltrona che l’intera esperienza di Business Class sono incentrate su comodità e spazio e sono il culmine della nostra idea di design”.




Ucraina, venti di guerra: USA sposta ambasciata

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato informato che il giorno dell’attacco russo sarà mercoledì 16 febbraio. Lo riferisce la Cnn in una breaking news. Zelensky ha dichiarato mercoledì 16 febbraio, potenziale data dell’attacco russo secondo l’allerta Usa, “giornata dell’unità”.

C’è stata “un’accelerazione drammatica” nel dispiegamento di forze russe al confine con l’Ucraina. Lo ha detto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, invitando “tutti gli americani ancora in Ucraina a lasciare il Paese immediatamente”.

Alcune truppe russe vicino al confine con l’Ucraina hanno iniziato a muoversi in “posizioni da attacco”. Lo riporta Cbs citando un funzionario americano, secondo il quale Mosca ha spostato parte dell’artiglieria a lungo raggio in posizione di tiro.

Il premier britannico Boris Johnson e il presidente Usa Joe Biden hanno concordato sul fatto che “resta un’opportunità” per risolvere la crisi in Ucraina “con la diplomazia”. Lo fa sapere Downing Street dopo la telefonata tra i due leader.

Non crediamo che Vladimir Putin abbia già preso una decisione finale” sull’eventuale attacco contro l’Ucraina: lo ha detto il portavoce del Pentagono John Kirby, ribadendo che un’azione militare è possibile “in qualsiasi momento”. Kirby non ha voluto però entrare nel merito delle informazioni di intelligence secondo cui il giorno previsto per l’attacco sarebbe mercoledì.

Il capo del Pentagono Lloyd Austin sarà da martedì in visita a Bruxelles, in Polonia e in Lituania: lo ha annunciato il portavoce della Difesa Usa John Kirby.

Ci sono chance di trovare un accordo con l’Occidente’, ha detto il ministro degli Esteri russo Lavrov al presidente Putin. Mentre il ministro della Difesa Shoigu ha annunciato che ‘una parte delle esercitazioni‘ delle forze armate di Mosca ‘si sta concludendo, un’altra sarà completata nel prossimo futuro’. Durante lo stesso incontro, il presidente russo, citato dalla Tass, ha detto che l’espansione della Nato verso est ‘è infinita, molto pericolosa e avviene a spese delle ex Repubbliche sovietiche, inclusa l’Ucraina’. 

Ma il Pentagono rivela: ‘La Russia nel weekend ha rafforzato il proprio dispositivo militare al confine con l’Ucraina’.

Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha annunciato lo spostamento temporaneo di tutta l’ambasciata americana da Kiev a Leopoli.

Mercoledì sera il presidente del Consiglio Mario Draghi sarà a Parigi per una cena di lavoro all’Eliseo. Lo comunica una nota di Palazzo Chigi. Al centro della cena “consultazioni e prospettive di impegno per il Sahel”.

“In caso di aggressione militare, saremmo pronti a sanzioni su vasta scala, se la Russia violerà nuovamente la sovranità ucraina, sapremo cosa fare“. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, nella sua conferenza stampa congiunta a Kiev con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “La sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina non sono negoziabili. Ci aspettiamo dalla Russia chiari segnali di de-escalation, un attacco all’Ucraina avrebbe gravi conseguenze”, ha aggiunto invitando la Russia a “cogliere le offerte di dialogo“. La questione dell’ingresso dell’Ucraina nella Nato attualmente “non è in agenda“, per questo è strano che la Russia agisca come se lo fosse, ha detto Scholz.
Domani il capo del governo tedesco sarà al Cremlino a Mosca per incontrare Putin. Scholz ha chiesto alla Russia oggi “segnali immediati di de-escalation”. “Noi ci aspettiamo da Mosca segnali immediati di de-escalation”, ha scritto in un tweet, sottolineando che “una nuova aggressione militare avrà delle conseguenze pesanti per la Russia”.

Il Nord Stream 2 è “un’arma geopolitica” della Russia. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky al cancelliere tedesco Olaf Scholz, in visita a Kiev. L’ingresso nella Nato “garantirebbe la nostra sicurezza”, ha spiegato il presidente ucraino. E’ stato un “grosso errore” spostare il personale delle ambasciate occidentali da Kiev a seguito della crisi con la Russia, ha aggiunto Zelensky.

La crisi ucraina fa aumentare “i rischi cibernetici ai quali sono esposte le imprese italiane che intrattengono rapporti con operatori situati in territorio ucraino, derivanti da possibili danni ad obiettivi digitali di quel Paese”. Lo segnala L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale invitando ad innalzare i livelli di protezione delle infrastrutture digitali.

E’ “possibile” che sulla crisi ucraina ci sia una sessione ad hoc dei leader europei a margine del summit di questa settimana tra Ue e Unione Africana. 

In settimana il ministro degli Esteri Luigi Di Maio potrebbe volare a Mosca per incontrare il suo omologo russo Lavrov. Domani intanto Di Maio è atteso a Kiev.

“Al 12 febbraio, il numero totale di truppe russe lungo i confini dell’Ucraina, comprese quelle in Bielorussia e nei territori occupati dell’Ucraina orientale e della Crimea, è di 87 gruppi tattici, circa 147.000 militari, compreso il personale aereo e navale”. E’ la stima del Center for Defense Strategies ucraino, riportata dal Kyiv Independent. “Queste truppe sono dotate delle armi e dei veicoli appropriati, nonché di unità di supporto logistico e medico. Tuttavia, finora non ci sono segnali che dispongano dei rinforzi aggiuntivi necessari per un’offensiva su larga scala”, aggiunge l’analisi degli esperti.

“Ci aspettiamo che questi esigui canali per il dialogo alla fine ci permetteranno di trovare una sorta di reciprocità da parte dei nostri oppositori e il desiderio di trovare una soluzione che veramente significherà il tenere conto dei nostri interessi”, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ripreso dall’agenzia russa Ria Novosti. “Nell’ambito delle questioni per noi essenziali, gli americani ignorano le nostre preoccupazioni, e mi riferisco alla questione delle garanzie di sicurezza che ha posto il presidente Putin”, ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, . “Quindi – ha proseguito – a questo proposito la situazione non è rosea, ma noi comunque speriamo. In qualità di persone ragionevoli, ci stiamo preparando al peggio, ma speriamo comunque nel meglio”.

“La nostra priorità immediata è sostenere gli sforzi per una de-escalation della situazione” ma se Mosca intensifica l’azione militare il G7 “è pronto a imporre collettivamente sanzioni economiche e finanziarie con conseguenze enormi e immediate sull’economia russa”, affermano i ministri della Finanza del G7.
Supportiamo l’Ucraina. La sua sovranità e la sua economia“, scrive su Twitter il commissario Ue agli Affari Economici Paolo Gentiloni rilanciando la dichiarazione dei ministri delle Finanze del G7 sulla crisi ucraina. Il primo ministro britannico Boris Johnson ha affermato che la situazione in Ucraina è “molto, molto pericolosa” e ha invitato il presidente russo Vladimir Putin a fare un passo indietro dall'”orlo del precipizio”, riferisce la Press Association. In caso di flussi di rifugiati dall’Ucraina, l’Unione europea sta lavorando ad un piano ad hoc anche per aiutare i Paesi di primo arrivo. “Stiamo lavorando per un supporto dell’Unione ai confini con l’Ucraina e sto esortando tutti affinché ci sia solidarietà da parte dei Paesi membri”, ha spiegato un alto funzionario dell’Ue facendo una distinzione tra la crisi bielorussa – con Varsavia che chiuse i confini ai flussi in arrivo da Minsk – e quella ucraina: “La situazione è differente. “Lì c’è stato un attacco ibrido. Qui si tratterebbe di una crisi con persone in fuga per salvare le proprie vite”, ha osservato.  




Ucraina, venti di guerra: il Papa prega per la pace

“Le notizie che giungono dall’Ucraina sono molto preoccupanti. Affido all’intercessione della Vergine Maria e alla coscienza dei responsabili politici ogni sforzo per la pace”. Lo ha detto papa Francesco all’Angelus, aggiungendo rivolto ai fedeli: “Preghiamo in silenzio”.

Intanto soffiano sempre più forti i venti di guerra

Dopo l’allarme degli Usa sul rischio di un’invasione imminente, la diplomazia tenta di giocare le ultime carte per evitare lo scontro armato. Ma dal colloquio tra Joe Biden e Vladimir Putin non è arrivata alcuna svolta. Anzi. In una telefonata durata poco più di un’ora ieri, i due leader hanno sostanzialmente ribadito le proprie posizioni. Il presidente Usa minaccia: ‘Se invadete la pagherete cara’. Il segretario di Stato Usa Anthony Blinken è tornato sulla decisione di evacuare l’ambasciata americana a Kiev, seguita poi da altri Paesi occidentali. Il rischio di un intervento militare e “la minaccia sono imminenti”, ha detto definendo l’operazione “la cosa più prudente da fare”. 

Il segretario di Stato americano Antony Blinken e i ministri degli Esteri del Giappone e della Corea del Sud si sono impegnati a collaborare per scoraggiare un’ulteriore escalation russa lungo il confine con l’Ucraina e hanno condannato i recenti lanci di missili balistici della Corea del Nord. Lo riporta Bloomberg. Blinken, il ministro degli Esteri giapponese Yoshimasa Hayashi e il ministro degli Esteri sudcoreano Chung Eui-yong hanno sottolineato “l’importanza fondamentale” di una forte cooperazione tra i loro paesi per la stabilità regionale, in una dichiarazione congiunta dopo i colloqui alle Hawaii. I ministri hanno anche assicurato il loro “incrollabile sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina”. Quanto alla minaccia rappresentata da Pyongyang, Blinken e i suoi omologhi hanno espresso “ha espresso profonda preoccupazione per la natura destabilizzante” dei recenti lanci di missili balistici, invitando la Corea del Nord ad impegnarsi nel dialogo. “È chiaro a tutti noi che Pyongyang è in una fase di provocazione”, ha detto Blinken in una conferenza stampa congiunta sottolineando che Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud stanno lavorando a stretto contatto per “raggiungere la completa denuclearizzazione e una pace duratura nella penisola coreana”.

Per l’Ucraina in questo momento non c’è motivo di chiudere il suo spazio aereo, nonostante l’aumento delle tensioni con la Russia e le 130.000 truppe di Mosca ammassate al confine. “Non ha senso e assomiglierebbe molto a un autoisolamento”, ha detto Mykhailo Podolyak, consigliere presidente ucraino, secondo quanto riportato dal Guardian.




Turismo estero, la campagna “Virtual Lapland” raggiunge 68mila visitatori

Attesi in Lapponia oltre 70mila visitatori per un incremento di entrate turistiche di 50 milioni di euro

House of Lapland, l’ente regionale finlandese preposto alla promozione turistica ed economica della regione Lapponia, ha fatto un bilancio della campagna denominata Virtual Lapland, lanciata lo scorso anno, in tempo di piena pandemia.

Obiettivo della campagna era aumentare l’interesse verso la regione della Lapponia con una campagna distintiva che differisse dal marketing turistico tradizionale e creare interesse e domanda in una situazione di mercato esigente, pur con tutte le limitazioni imposte dalla situazione.

L’obiettivo quantitativo della campagna era di raggiungere 18 milioni di potenziali turisti dal mercato europeo con un valore totale del 20%.

Nella Lapponia virtuale è possibile cimentarsi con l’escursionismo, lo sci, il ciclismo e ammirare fenomeni naturali artici quali, ad esempio, l’aurora boreale e il sole di mezzanotte.

La potenziale portata dell’attenzione dei media verso la diffusione virtuale del progetto Lapponia è stata di 182 milioni di lettori in 8 diversi paesi ed il valore pubblicitario delle pubblicazioni è ammontato di oltre 1,6 milioni di euro. La campagna ha realizzato una presentazione virtuale della Lapponia, utilizzando diverse tecniche ed è stata commercializzata digitalmente nei mercati tedesco, britannico, francese e BeNeLux mentre il notiziario mediatico della campagna è stato distribuita anche in altre regioni, quali Spagna, Italia, Singapore, Giappone e Stati Uniti.

Le campagne pubblicitarie sono state realizzate tra il 22 ottobre e il 27 dicembre 2021 sui canali Facebook, Instagram e Google per un investimento complessivo di circa 200mila euro.  Il contenuto degli annunci ha raggiunto più di 34 milioni di persone durante la campagna e ha ricevuto più di 51 milioni di impressioni.  Il tasso di coinvolgimento medio per i contenuti degli annunci era del 10%.  Più di 68.000 sono stati i visitatori de contenuti online di Virtual Lapland durante la campagna. Se il valore dell’attenzione ricevuta dalla campagna influirà sulla decisione di recarsi in Lapponia come previsto, la campagna ha l’opportunità di attirare più di 70.000 nuovi turisti in Lapponia.  Come entrate turistiche, ciò significherebbe un incremento di 50 milioni di euro.




Covid 19, ritorno alla normalità: il Portogallo riapre

Il Portogallo ha introdotto nuove misure approvate dal Governo che faciliteranno l’ingresso di tutti nel paese. I passeggeri che arrivano in Portogallo sono tenuti a presentare soltanto un certificato digitale UE COVID-19 in una delle sue modalità o altra dimostrazione di riconosciuta vaccinazione. Non è più necessario presentare un test negativo negli aeroporti per i passeggeri vaccinati.

Il paese è tra quelli europei con il più alto livello di test nazionali e percentuale di popolazione vaccinata. L’industria del turismo portoghese è operativa da diversi mesi ed è quindi pronta ad accogliere in sicurezza tutti i visitatori pur dirigendosi con cautela verso una fase post-pandemica.

Luis Araújo, Presidente dell’Ente Turismo del Portogallo

Luis Araújo, Presidente dell’Ente Turismo del Portogallo, Turismo de Portugal, ha dichiarato che: “questi ultimi due anni hanno portato alcune sfide, ma il Portogallo si sta focalizzando su 3 obiettivi principali: rigenerare il nostro ecosistema per fornire un turismo migliore, digitalizzare l’offerta per garantire esperienze fluide su tutto il territorio e crescere di valore creando prodotti unici e di alto valore, che siano in grado di attirare i turisti. Un’ultima parola per ribadire il nostro impegno nell’accogliere tutti i turisti che scelgono di trascorrere le loro vacanze nel nostro paese, fornendo loro la sicurezza, il calore e la gentilezza del popolo portoghese”.




Marocco, bimbo caduto in un pozzo: dopo 4 giorni muore il piccolo Rayan

Oltre cento ore a 32 metri sotto terra, inghiottito da un pozzo strettissimo, in alcuni punti di soli 20 centimetri di diametro. Ha lottato per rimanere vivo, ma non ce l’ha fatta.

Il piccolo Rayan, 5 anni, che per quattro giorni ha tenuto con il fiato sospeso il Marocco ed il mondo intero, mentre una mega operazione di soccorso cercava di salvarlo, è morto.

La notizia è rimbalzata, come una doccia fredda, dopo una decina di minuti da quelle immagini, convulse, rilanciate dalle dirette delle tv che per giorni hanno seguito i soccorsi. Quelle immagini che raccontavano che il bambino era stato recuperato,
estratto da quel maledetto pozzo, che avevano fatto tirare un sospiro di sollievo. Lasciando intendere che potesse essere in salvo. Ma la nota della stessa casa Reale del Marocco ha gettato nello sconforto: ‘E’ deceduto per le ferite riportate nella caduta’.

Poche parole che riportano alla mente le drammatiche ore di giugno 1981 e la tragedia di Alfredino Rampi a Vermicino. E che hanno gettato nello sconforto tutti coloro che per ore, giorni e notti, hanno seguito i lavori dei soccorritori, impegnati in un’operazione di salvataggio titanica, scattata già martedì scorso quando il bambino, che stava giocando in un campo, è
precipitato in quel buco nero, in quel pozzo di proprietà della famiglia.

Un’immensa operazione di salvataggio, tra le mille difficoltà, gli intoppi, i rischi di smottamento, le speranze ma anche le delusioni. Lunghissime giornate in cui i soccorritori
non si sono mai dati per persi. A cominciare da Ali El Jajaoui, arrivato da Erfoud, ormai divenuto l’eroe del deserto: quell’uomo, di professione specialista di pozzi, che appena
appresa la notizia del bimbo è subito partito dal sud del Paese per raggiungere il villaggio di Rayan. E ha scavato per ore e ore senza fermarsi, a mani nude dopo che un imponente lavoro di 5 escavatori aveva aperto una voragine che ha permesso si arrivare alla profondità in cui si trovava il bambino. E permesso di realizzare una via di fuga attraverso la posa di tubi che, posizionati orizzontalmente, hanno creato quel passaggio che doveva rappresentare la salvezza. E che invece si è trasformato in un mesto ultimo percorso di Rayan dalla sua
trappola. Il bambino aveva provato a resistere in tutti questi giorni: per lui era stato calato nel pozzo un tubo per fornirgli l’ossigeno, l’acqua e un po’ di cibo. Le telecamere che lo avevano raggiunto, rinviavano immagini di lui ferito alla testa che si muoveva e chiamava ‘mamma’. Fotogrammi che avevano commosso il mondo e che lasciavano sperare. Come quell’ultimo
contatto, solo sabato mattina, con il papà. “Gli ho parlato, sentivo che respirava a fatica”, aveva raccontato l’uomo che insieme alla moglie, ha aspettato per ore, per giorni, quel finale che nessuno voleva fosse una tragedia.

Poco prima che Rayan fosse estratto dal pozzo, lui e la moglie erano stati fatti salire sull’ambulanza – dove c’era anche una psicologa – che, all’ingresso del tunnel, attendeva
che il bimbo fosse recuperato. E stasera è toccato al Re il triste compito di inviare loro le condoglianze.

Nel primo pomeriggio di sabato tutto era pronto, o così almeno sembrava, quando i soccorritori entravano nel tunnel. Uno alla volta, sistemando corde e giubbotti di protezione e persino una piccola barella. La folla di spettatori pregava. Al grido di Allah Akbar i fedeli si sono raccolti attorno al pozzo dove si era posizionata anche l’equipe medica di pronto intervento, l’ambulanza e un anestetista. Poi però i tempi si sono dilatati, i soccorsi si sono trovati di fronte ad un’altra, l’ennesima, roccia. Poi le distanze si sono accorciate, ma alle 17.30
c’erano ancora 80 centimetri di masso da sgretolare. Un lavoro di cesello quasi, al ritmo di 20 centimetri l’ora. Un’operazione difficilissima che ha mobilitato le forze marocchine, gli speleologi, i volontari sostenuti dalla comunità locale che per giorni ha preparato il cibo e offerto riparo. “Rayan è vivo, lo tireremo fuori oggi”, aveva annunciato nel tardo pomeriggio il direttore delle operazioni di soccorso, l’ingegnere Mourad Al Jazouli. Ma non è andata così, i
soccorritori sono riusciti a tirare Rayan fuori dal pozzo, ma per lui ormai non c’era più nulla da fare.




Turismo, dai paesi scandinavi boom di prenotazioni per destinazioni italiane

Le prospettive dei viaggi internazionali in Italia mostrano che alcuni mercati del nord Europa stanno tornando ai livelli del 2019

La Scandinavia non tradisce l’Italia: per mantenere saldo e vivo l’interesse per la Penisola, l’Agenzia Nazionale del Turismo, ENIT, ha lanciato una campagna promozionale iniziata a giugno 2021 e appena conclusa, utilizzando tutti i canali di comunicazione della Ticket, la più grande catena di agenzia di viaggi operante su tutti i mercati di riferimento (Svezia, Norvegia, Danimarca e Finlandia) mediante proposte di vacanza tematiche diffuse attraverso micrositi Italia nelle varie lingue locali raggiungibili dai siti, sia sociali e notiziari, nonché con vetrine Italia nei negozi Ticket in Svezia e Norvegia.

In un periodo di grosse sfide per tutto il settore turistico, la voglia di tornare a viaggiare si è manifestata forte e la ripresa delle prenotazioni per destinazioni italiane ha visto un ritorno ai livelli pre-pandemia.

Le prospettive dei viaggi internazionali in Italia mostrano che alcuni mercati del nord Europa stanno tornando ai livelli del 2019

Nel complesso, dai 5 Paesi di provenienza si contano circa 1,9 milioni di viaggiatori (-0,9% sul 2018), quasi 11,5 milioni di pernottamenti (-6,9%) e circa 1,3 miliardi di euro di entrate economiche (+3,5%). La Lombardia è la regione che acquisisce la quota parte più alta della spesa complessiva in Italia per tre Paesi del Nord Europa: Finlandia (30,2%), Norvegia (34,2%) e Svezia (24,3%). I viaggiatori dalla Danimarca e dall’Islanda concentrano in Veneto rispettivamente il 19,8% e il 32,9% del totale speso in Italia. Sempre in termini di spesa, la vacanza culturale in Italia è quella maggiormente apprezzata dai viaggiatori dei Paesi del Nord Europa. Per il quarto trimestre 2021, le prenotazioni aeree dalla Danimarca recuperano i volumi pre-Covid, mentre quelle dalla Svezia sono al 74%. Nel dettaglio i visitatori in Italia dalla Danimarca crescono del +17,2% sul 2018, i pernottamenti notti sono il 9,5% in più e la spesa sale del +34%. Dalla Svezia sono in crescita i viaggiatori (+1,8%) e gli introiti (+4,0% circa).

“I viaggiatori dal Nord Europa sono preziosi per la ripresa delle città d’arte: – dichiara il Presidente Enit Giorgio Palmucci – i visitatori dalla Svezia investono il 36,4% della spesa complessiva che nel 2019 è stata di 363 milioni di euro mentre la Danimarca spende il 35,6% su 600milioni di euro, la Finlandia il 29,4% su 113 milioni di euro, la Norvegia il 22% su 183 milioni di euro e infine l’Islanda il 60% su 17 milioni di euro.

A trarne beneficio anche il turismo ‘attivo’. La Finlandia spende il 7% del totale, la Svezia il 4,2%, la Danimarca il 2,4% e la Norvegia sfiora il 2,0%. Nonché il Mice: il  viaggio d’affari in Italia è un segmento che rappresenta il 12,5% del totale della spesa di viaggio per la Danimarca, circa l’8% per la Finlandia, il 17,7% per la Norvegia e il 18,5% per la Svezia” conclude Palmucci.