ISIS: PERICOLO ATTENTATO METROPOLITANE PARIGI E NEW YORK

Redazione

Se l'Isis non viene bloccata, tutto l'occidente sarà in serio pericolo, tanto è vero che le minacce di attentati sulle metropolitane parigine e delle Grande Mela sono, purtroppo, conrete. Il premier iracheno Haider al Abadi ha reso noto che sono stati sventati progetti di attentati alle metropolitane di Parigi e negli Usa. Lo riferisce su twitter il tedesco Die Welt.
L'attacco alle metropolitane di Parigi e New York pianificato da Isis e scoperto dal governo iracheno e' "imminente", ha poi aggiunto il premier iracheno Al Abadi ai giornalisti all'Onu, che gli hanno chiesto se l'attentato sia stato sventato. Al Abadi, riferisce un tweet della reporter di Ctv Mercedes Stephenson, ha risposto: "No".
Usa: nessun indizio di imminenti attentati a metro Parigi e New York
Intanto il presidente iraniano, Hassan Rohani, dal podio dell'Onu, ha detto che l'obiettivo dell'Isis e' la "distruzione della civilta'". Le azioni del terrorismo, ha aggiunto, hanno il risultato di "incrementare l'islamofobia e aprire la strada all'intervento di forze straniere" nella regione, un intervento che Teheran respinge.
Rohani non cita gli Usa, ma ha detto che l'Isis e' il frutto dell'opera di "talune agenzie di intelligence che hanno messo un pugnale nelle mani di pazzi" e di "taluni Stati" che hanno creato l'estremismo e adesso "non riescono ad affrontarlo".

All'indomani della decapitazione di Hervel Gourdel, l'ostaggio francese in mano ai jihadisti in Algeria, la Francia ha effettuato la seconda raffica di raid aerei sopra l'Iraq; e il ministro della Difesa, Jean-Yves Le Drian, non ha escluso la possibilita' di fare lo stesso in Siria. La Francia e' in lutto e per tre giorni, da domani, le bandiere sventoleranno a mezz'asta. Intanto anche Londra e' pronta a unirsi ai bombardamenti contro il 'califfato': il premier, David Cameron, ha convocato per oggi un riunione del gabinetto di governo e per domani, venerdi', il Parlamento. Tanto il vicepremier, Nick Clegg, che il leader laburista, Ed Miliband, hanno confermato il sostegno al governo e dunque la Raf potrebbe cominciare i bombardamenti gia' nel weekend.
A meno di 24 ore dal dibattito a Westminster, a Londra sono state arrestate nove persone con l'accusa di terrorismo: tra i fermati – di eta' compresa fra i 22 e i 47 anni e che, secondo Scotland Yard, non costituivano una "minaccia immediata"- un imam fondamentalista, Anjem Choudary, che aveva detto di non avere alcuna simpatia per Alan Henning, l'ostaggio britannico ancora nelle mani dello Stato islamico.
Dopo i nuovi bombardamenti francesi, i primi dal 19 settembre, la Francia ha ventilato la possibilita' di estenderli anche in Siria: il ministro Le Drian ha ammesso che l'opzione e' "sul tavolo" poche ore dopo che il presidente, Francois Hollande, l'aveva invece esclusa. Parigi ha anche ampliato da 31 a 40 il numero dei Paesi nel mondo in cui ritiene ci siano rischi per l'incolumita' dei suoi cittadini, aggiungendo all'elenco i Paesi musulmani in Asia.
Intanto nella notte le forze curde nel nord della Siria sono riuscite a respingere l'avanzata dei miliziani dello Stato islamico a sud di Kobane, la citta' da giorni al centro dell'offensiva jihadista. E mentre piu' di 120 ulema sunniti di tutti il mondo hanno denunciato, in una missiva inviata al 'califfo' Abu Bakr al Baghdadi, che il suo gruppo Stato Islamico viola i precetti dell'Islam, dall'Onu e' arrivata un'ennesima accusa: donne e bimbe irachene, della minoranza yazida, sono state vendute come schiave, costrette a matrimoni forzati e violentate ripetutamente dai jihadisti.
L'Onu ha aggiunto che la sua missione in Iraq ha ricevuto la denuncia anche di donne che sono state giustiziate a Mosul: tra di loro anche un'avvocatessa, Samira Saleh al Naimi che e' stata prelevata con la forza la scorsa settimana dalla sua abitazione, giudicata da una corte islamica e giustiziata pubblicamente. La sua colpa? Aver denunciato su Facebook la distruzione di templi e luoghi di culto.




RIFIUTI PERICOLOSI: LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE ALLA CORTE DI GIUSTIZIA DI MULTARE LA GRECIA

di Cinzia Marchegiani

La Commissione europea riferisce la Grecia alla Corte di giustizia europea per il cattivo trattamento di rifiuti pericolosi. Cinque anni dopo la prima sentenza, la Grecia non riesce ancora a conformarsi alle norme UE. La Commissione invita pertanto alla Corte di comminare ammende, proponendo una somma forfettaria di EUR 14 904 736 e di una penalità giornaliera di EUR 72 864 fino a quando sono soddisfatte le obbligazioni.

I rifiuti pericolosi rappresentano un rischio maggiore per l'ambiente e la salute umana di rifiuti non pericolosi e quindi richiedono un regime di controllo più rigoroso, come descritto negli tabella da 17 a 20 della direttiva quadro sui rifiuti . I requisiti includono etichettatura supplementare, tenuta dei registri, il monitoraggio e obblighi di controllo "dalla culla alla tomba", vale a dire, dal produttore dei rifiuti per lo smaltimento finale o recupero. I rifiuti pericolosi non deve essere miscelato con altri rifiuti, al fine di prevenire i rischi per l'ambiente e la salute umana. Le esenzioni di permessi che possono essere concessi agli impianti che trattano rifiuti pericolosi sono più restrittive rispetto per gli impianti che si occupano di altri rifiuti.
La classificazione in rifiuti pericolosi e non pericolosi si basa sul sistema di classificazione ed etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi, che assicura l'applicazione dei principi simili sul loro intero ciclo di vita. Le proprietà che rendono i rifiuti pericolosi sono stabilite nell'allegato III della direttiva 2008/98 / CE e sono ulteriormente specificati dalla decisione 2000/532 / CE che istituisce un elenco di rifiuti modificata da ultimo dalla decisione 2001/573 / CE.

I rifiuti pericolosi non devono essere miscelati con altri flussi di rifiuti in quanto pone un maggiore rischio per l'ambiente e la salute umana di rifiuti non pericolosi. Si richiede pertanto un regime di controllo più rigoroso.La sentenza 2009 ha rilevato l'assenza di un piano di gestione per affrontare i vari tipi di rifiuti pericolosi, quali rifiuti medici e chimici, che persistono nell'ambiente per molto tempo e sono suscettibili di provocare il cancro (policlorobifenili (PCB) e policloroterfenili (PCT ).
Al fine di conformarsi, la Grecia ha:
· Per adottare un piano di gestione adeguato per rifiuti pericolosi
· Per creare strutture adeguate per affrontare i rifiuti pericolosi prodotti. A titolo di esempio, Grecia manca impianti per la rigenerazione di oli, trattamento dei veicoli fuori uso, per il riciclaggio delle batterie, recupero di alcuni metalli.
· Per affrontare la questione dei "rifiuti storici che sono stati temporaneamente fornito fino a che non può essere gestito in modo efficiente.

La Grecia avrebbe dovuto conformarsi integralmente nel 2013, tuttavia, il primo passo necessario per risolvere il problema, l'adozione di un adeguato piano di gestione nazionale per i rifiuti pericolosi, non è ancora stata presa e ad oggi la Commissione non ha ricevuto alcuna calendario credibile di conformità.




CLANDESTINI: ARRIVA "TRITON"

Redazione

Si è svolta a Roma una riunione per definire i termini della futura operazione di pattugliamento Frontex nel Mediterraneo centrale (Triton) meglio nota come Frontex plus, con gli esperti dell'Agenzia Frontex, della Commissione europea, del Dipartimento della pubblica sicurezza e delle altre autorità interessate.

Nella tavola rotonda è stato convenuto che l'operazione "Triton", sarà nettamente distinta dall'operazione italiana Mare Nostrum, così come saranno diverse le rispettive aree di pattugliamento.

Inoltre nell'incontro sono stati stabiliti la data dell'inizio dell'operazione al primo novembre, il numero degli assetti aerei e navali degli altri Stati membri e dell'Italia, le aree di pattugliamento e gli aspetti operativi.

L'operazione Triton, in linea con il mandato dell'Agenzia Frontex, avrà lo scopo di sorvegliare le frontiere esterne, nel rispetto comunque delle norme internazionali in materia della salvaguardia della vita umana in mare.

Oltre a ciò, Frontex provvederà a definire il "quadro" tecnico, richiedendo agli Stati membri l'entità del contributo partecipativo all'operazione.




OGM: SVELATE LE PRIORITA’ PER LA PRESIDENZA ITALIANA DEL CONSIGLIO

di Cinzia Marchegiani

Bruxelles- Le priorità della Presidenza italiana del Consiglio sono state illustrate alle varie commissioni parlamentari dai ministri italiani in una serie di riunioni tenutesi a luglio e ora i primi di settembre 2014. Il ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina, nominato dal premier Matteo Renzi (già Responsabile nazionale Agricoltura nella nuova segreteria del PD targata Dario Franceschini nel 2009), espone i punti più importanti in merito alla crisi degli agricoltori che hanno subito dopo le sanzioni applicate alla Russia nonché il processo che vede gli OGM nelle tavole dei consumatori: “La Presidenza Italiana del Consiglio cercherà di ampliare le misure ‘di risposta molto rapido’, adottate dalla Commissione finora per alleviare gli effetti del divieto della Russia sulle importazioni di prodotti alimentari provenienti dall'UE.“
Il Consiglio può anche lavorare per rafforzare gli strumenti esistenti per consentire all'UE di affrontare meglio tali crisi in futuro, ha aggiunto Martina in risposta ai parlamentari europei chiedendogli di fare di più per sostenere gli agricoltori dell'UE. E ancora:”La priorità della Presidenza italiana includera la riforma delle norme UE sull'agricoltura biologica, sulle quali il Consiglio potrebbe accettare entro la fine di questo anno, e il progresso verso un accordo equilibrato sulla coltivazione di OGM.”
Il Ministro Martina, spiega che assieme al suo team cercherà anche di accelerare il processo legislativo per i regimi di frutta e latte nelle scuole di aggiornamento e seguirà da vicino gli sviluppi del mercato lattiero-caseario al fine di trovare modi per aiutare ulteriormente il settore del latte una volta che il sistema delle quote è abolito nel 2015. La Presidenza seguirà inoltre da vicino i negoziati commerciali internazionali, in particolare per un commercio e gli investimenti di partenariato transatlantico (TTIP):”sebbene l'UE dovrebbe concentrarsi sulle opportunità di tali accordi possano portare, non dovrebbe nascondere i loro lati negativi".




OBAMA: IL MONDO SI UNISCA CONTRO L'ISIS

Redazione

Un'altra vittima dell'Isis e allora scoppia l'appello del presidente degli Stati Uniti d'America : "Il mondo si unisca contro l'Isis". Barack Obama utilizza il podio dell'Onu per chiedere alla comunita' internazionale di affrontare la sfida lanciata dal "network della morte". Isis, ha detto il presidente americano alla 69esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il presidente americano , "deve essere distrutto".
Le parole di Obama arrivano a poche ore dalla seconda nottedi raid sulle postazioni dell'Isis in Siria e nella stessa giornata in cui l'Fbi diffonde un allarme per possibili attacchi contro gli Usa e gli interessi occidentali. Cinque incursioni dall'alto hanno colpito postazioni dello Stato islamico nella citta' di Albu Kamal e le aree a essa circostanti, al confine con l'Iraq. La stessa organizzazione ha accertato che aerei da guerra hanno bombardato una zona a ovest di Kobani, conosciuta anche come Ayn al-Arab, una delle principali enclave curde nel Paese, al confine con la Turchia, che gli jihadisti stanno cercando di riconquistare. I jet da guerra provenivano dalla Turchia dando adito ad interpretazioni su un presunto di coinvolgimento di Ankara nelle operazioni, che piu' tardi e' stato negato dall'ufficio del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Nello stesso comunicato, Ankara ha pero' contestualmente la disponibilita' a partecipare ai raid.
I qaedisti di Al Nusra e gli islamisti di Ahrar al-Sham hanno evacuato le basi militari presenti nelle aree popolate di Idlib, nel nord-ovest della Siria. Tra gli obiettivi dei bombardamenti, Washington ha inserito un gruppo denominato Khorasan: una cellula di veterani di Al Qaeda poco conosciuta, che preparava un attacco "imminente" contro gli interessi occidentali ed era "vicino alla fase esecutiva" di un attentato negli Usa o in Europa. Il loro capo Mohsin al-Fadhli, gia' collaboratore di Osama bin Laden, sarebbe rimasto ucciso. "Crediamo che sia morto", ha spiegato un funzionario dell'amministrazione Usa. "I bombardamenti sono stati efficaci", ha detto il capo del Dipartimento di Stato, John Kerry. "La sicurezza nazionale francese e' in gioco come non lo e' mai stata negli ultimi anni", ha affermato il premier francese, Manuel Valls "i raid continueranno".
Dalla Siria, ribelli e oppositori del regime hanno pero' negato l'esistenza del gruppo l'esistenza di Khorasan. Negli Usa pero' le agenzie di sicurezza sono state poste in stato di allerta a causa del rischio di attacchi da parte di "lupi solitari". L'Fbi e il Dipartimento di sicurezza nazionale hanno diffuso un'allerta uguale a quella di un mese fa, dopo l'inizio dei raid aerei sul nord dell'Iraq. Isis esercita nella galassia terrorista la stessa capacita' di attrazione che una volta era di al Qaeda. Miliziani filippini legati ad al-Qaeda hanno minacciato di uccidere gli ostaggi tedeschi nelle loro mani da aprile se Berlino non ritirera' il sostegno all'offensiva Usa in Medio Oriente.




UCRAINA, DONETSK: TROVATI 4 CORPI SOTTERRATI DOPO UNA PROBABILE ESECUZIONE

di Maurizio Costa

DONETSK – Il Cremlino ha avviato un’investigazione internazionale dopo la scoperta di 4 corpi sotterrati dopo una probabile esecuzione. La notizia è stata diffusa dai separatisti filo-russi, che, pattugliando la zona, hanno trovato questi cadaveri.

La zona della scoperta sarebbe stata occupata, fino a due giorni prima del ritrovamento, dalla Guardia Nazionale Ucraina.

Le vittime, tre donne e un uomo, sarebbero state giustiziate. Infatti, una delle quattro vittime sarebbe stata decapitata, mentre alle altre sarebbero state tagliate le mani.

Mikhail Fedotov, Presidente del Consiglio dei Diritti Umani russo, ha dichiarato: “Dobbiamo investigare per capire se la Guardia Nazionale Ucraina ha eseguito questa barbarie. Le esecuzioni sono la realtà delle guerre moderne, ma assicuro che questo gesto non rimarrà senza conseguenze.”

I corpi sono stati trovati vicino alla miniera di Kommunar, distante 60 chilometri da Donetsk. Le vittime erano residenti nel paese di Kommunar; i separatisti avrebbero trovato i corpi dopo che i cittadini della zona hanno denunciato la scomparsa di tre donne e un uomo. Dato che i dispersi sono ancora molti, non si esclude la possibilità che ci siano altri corpi sotterrati nella zona.

L’Osce ha già ispezionato il luogo del ritrovamento. L’ufficio stampa dell’operazione ucraina nel Donbass ha dichiarato che il report della Russia è falso e che nella zona non erano presenti i militari della Guardia Nazionale. 




ISIS: TUTTI I RISCHI CHE CORRE L’EUROPA

di Maurizio Costa

Continuano i raid aerei degli Stati Uniti in Iraq e in Siria. Nella notte, le forze alleate, composte da Obama e da altri Paesi mediorientali come Emirati Arabi e Arabia Saudita, hanno bombardato le postazioni strategiche degli jihadisti. Gli aerei sarebbero partiti dalle basi militari in Turchia, eterna rivale della Siria. L’obiettivo principale delle forze comandate dagli Usa è stata la città di Kobani, chiamata anche Ayn al-Arab, conquistata pochi giorni fa dalle milizie dello Stato Islamico. Questa città si trova al confine con la Turchia e la conquista della zona da parte dell’Isis ha provocato l’esodo di 130 mila curdi che abitavano a Kobani. La minoranza etnica curda, che rappresenta una grande fetta della popolazione di tutta la Siria, si è rifiugiata nella vicina Turchia per cercare di fuggire all’eccidio del califfato.

La guerra ormai è cominciata e Obama ha dichiarato al Congresso che non sa quanto dureranno i bombaradmenti. Dall’inizio del conflitto, gli Usa hanno già lanciato 200 raid aerei sulla Siria e sull’Iraq. Fonti certe dell’Fbi hanno dichiarato alla Cnn che l’Europa è a rischio attentati da parte dell’Isis. I Paesi europei sono nel mirino dello Stato Islamico, soprattutto dopo le dichiarazione degli jihadisti, che hanno minacciato di conquistare Roma e di rendere le donne schiave.

IL COMMENTO – Il problema principale è che non bisogna generalizzare. L’Isis e le sue manie di conquista non corrispondono agli ideali islamici. Sono due cose completamente diverse. Quello che continuiamo a fare, e che molti personaggi, come matteo Salvini, continuano a dire, è questo: "Basta islamici, chiudiamo le moschee e cacciamoli tutti: sono terroristi!"

È difficile che il califfato possa attaccare direttamente i Paesi europei. La minaccia principale deriva dal rischio attentati, che, anche negli anni passati, hanno dilaniato gli Usa e l’Europa. La maggiore preoccupazione deriva dal proselitismo che l’Isis cerca di fare nel nostro Paese. Centinaia di persone hanno lasciato tutto per unirsi alla causa del califfato e si sono recati in Iraq e in Siria per combattere fianco a fianco e ampliare il proprio raggio d’azione.

Le moschee in Italia non sono molte, la più grande si trova a Roma. Molti luoghi di ritrovo islamici si trovano soprattutto in garage e scantinati. In questi luoghi si tengono le funzioni religiose islamiche ma senza il “controllo” esterno. Inoltre, in questi giorni, a Roma sono comparse decine di scritte sui muri che, secondo alcuni, inneggerebbero all’Isis.

I rischi sono alti, ma smettiamola di generalizzare. L’Isis è di fatto una degenerazione islamica, come lo è stato Hitler per la Germania: il caso del nazismo non ci permette di pensare al popolo tedesco come a un’accozzaglia di razzisti e omicidi. Bisogna contestualizzare e schierarsi contro la pazzia dell’Isis ma non contro tutto l’islamismo. Dobbiamo capire che l'Isis viene denigrato anche da tutta la comunità islamica non estremista e scellerata. Non dimentichiamo e non confondiamo le differenze tra il Bene e il Male.




ISIS, RAID IN SIRIA: PARTE L'OFFENSIVA DI OBAMA INSIEME AD ALTRI PAESI ARABI

Redazione

L'apparente quiete degli Stati Uniti viene smentita dall'energica azione notturna di Obama. Alla vigilia dell'intervento di Barack Obama all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e' iniziata nella notte l'annunciata offensiva aerea contro gli jihadisti sunniti dello Stato Islamico (Isis) in Siria.
Operazione guidata dagli Usa ma alla quale partecipano diversi Paesi arabi della regione, tra cui, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Barhein e Qatar anche se non e' chiaro quale sia il ruolo giocato dai singoli alleati Usa del Golfo. Lo ha annunciato il portavoce del Pentagono, il contrammiraglio John Kirby, specificando che sono in corso "bombardamenti aerei e il lancio di missili da crociera Tomahawk (fino a 2.500 km di gittata). Visto che le azioni sono in corso non siamo in grado di fornire ulteriori elementi". I raid si stanno concentrando sulla zona di Raqqa, la roccaforte di Isis in Siria, dove il 28 luglio 2013 venne rapito il gesuita padre Paolo Dall'Oglio. Obama nei giorni scorsi aveva avvertito Isis che non avrebbe potuto contare su alcun rifugio sicuro in cui nascondersi. Il regime siriano di Bashar Assad sostiene di essere stato informato dell'inizio dei raid nonostante Washington avesse ripetutamente ribadito nei giorni scorsi che avrebbe agito senza chiedere alcuna autorizzazione a Damasco . All'operazione stanno prendendo parte per la prima volta nella storia i piu' sofisticati caccia Usa, gli F-22 Raptor, aerei completamente invisibili ai radar (stealth) che non sono mai stati impiegati in azione dalla loro entrata in servizio nel dicembre del 2005.
Fonti del Pentagono informano che almeno un incrociatore lanciamissili e' impegnato nell'azione con il lancio di missili da crociera Tomahawak dal Golfo Persico dove stazione la squadra navale della portaerei a propulsione nucleare George H. W. Bush. Nell'operazione sono anche usati decine di droni.
Il ministero degli Esteri siriano sostiene che "gli americani hanno informato la delegazione siriana alle Nazioni Unite che bombardamenti sarebbero stati effettuati contro i terroristi di Isis a Raqqa", nel nord del Paese. Sono 20 i primi obiettivi della lista da colpire degli jiahdisti sunniti dello Stato Islamico (Isis) in Siria dai raid aerei e missili da crociera Usa e dai jet di 4 Paesi arabi (Giordania, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Barhein con il Qatar che fornisce sostegno indiretto con la piu' grande base aerea americana fuori dagli Usa, quella di Al Udeid poco fuori Doha). Tra questi, riferiscono dal Pentagono e fonti dell'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani arsenali di armi, edifici di Raqqa usati da Isis, posti di blocco nella citta' e nelle aree circostanti, spingendosi fino alle zone a ridosso del confine con l'Iraq. Il primo bilancio parla di oltre 20 jihadisti sunniti morti.
Il governo britannico ha avvertito che i suoi aerei non stanno partecipando in alcun modo all'offensiva aerea a guida Usa contro gli jihadisti sunniti dello Stato Islamico (Isis) in Siria. Lo ha reso noto Downing Street. Londra ha gia' visto decapitare un suo connazionale, Davide Haines, il 13 settembre scorso, ed un secondo Alan Henning, e' la seconda vittima predestinata.
Il governo giordano, riferisce la Cnn, ha confermato non solo che i suoi aerei hanno partecipato ai bombardamenti aerei in Siria sulle postazioni degli jihadisti sunniti dello Stato Islamico (isis) ma che sono rientrati alle basi senza problemi.
Insieme ai jet Usa, Washington ha reso noto che all'offensiva partecipano oltre alla Giordania, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Barhein e – solo in funzione di supporto – il Qatar che ospita la base aerea Usa di Al Udeid, poco fuori Doha, la piu' grande al di fuori degli Stato Uniti.
La radio dell'esercito israeliano ha dato notizia che la contraerea ha abbattuto un caccia bombardiere di Damasco nei cieli sulle Alture del Golan, strappate alla Siria nel 1967 e annesse nel 1981. Nella zona i qaedisti del fronte Jubat al Nusra avevano catturato decine di caschi blu. Ad abbattere il jet siriano, riferiscono i media israeliani, e' stata una batteria di missili anti-aerei Patriot di fabbricazione Usa. Il jet abbattuto – inizialmente alcune voci, poi smentite, sostenevano che si sarebbe trattate di un drone come quello caduto nel Libano meridionale sabato – e' invece un antiquato Mig 21 di fabbricazione sovietica che si stava infiltrando nello spazio aereo israeliano. E' quanto riferisce Haaretz, aggiungendo che questa e' la prima volta dal 1989 che le difese israeliane intercettano un aereo da guerra siriano.
La rediviva opposizione moderata siriana, di cui si erano perse le tracce e su cui Barack Obama ha deciso di puntare in extremis, ha elogiato l'offensiva aerea Usa contro gli jihadisti sunniti dello Stato Islamico (Isis) in Siria, ma ritiene necessario aumentare la pressione contro il regime di Bashar Assad. Cosi' il presidente della cosiddetta 'Coalizione Nazionale Siriana' Hadi al-Bahra.
"Gli attacchi aerei contro le basi dei terroristi dello Stato islamico in Siria non devono essere effettuati senza il consenso del governo siriano". Questo l'ammonimento fatto ieri sera – prima dell'inizio dell'offensiva aerea in Siria – dal presidente russo Vladimir Putin in una telefonata con il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, uno "scambio di opinioni sugli sforzi congiunti della comunita' internazionale" per combattere l'Isis. A riferirlo e' il Cremlino, in una nota pubblicata nella notte. Posizione di fatto superata dalla notizia che Damasco dice di essere stata informata.




RUSSIA: MIGLIAIA DI MANIFESTANTI CONTRO LA GUERRA IN UCRAINA

di Maurizio Costa

MOSCA – Una manifestazione nel centro della capitale russa ha visto la partecipazione di 5.000 persone, che hanno criticato fortemente la politica estera di Vladimir Putin, che, secondo gli organizzatori, dovrebbe "smettere di interferire nella crisi ucraina".

L'evento, dal titolo "Marcia per la pace", rappresenta la prima manifestazione russa contro la guerra in Ucraina tra separatisti filo-russi e le forze lealiste del governo di Kiev. Sergei Davidis, uno degli organizzatori, ha dichiarato che "decine di migliaia di persone vogliono che questa guerra finisca".

"La politica aggressiva di Putin deve finire – ha affermato un altro capo dell'organizzazione – Questo conflitto incrementa tendenze fasciste e anche l'isolamento della Russia." Infatti, il governo di Mosca è stato colpito da varie sanzioni internazionali, che hanno destabilizzato fortemente l'economia russa e le esportazioni di gas.

Anche la popolazione russa, quindi, si schiera contro Putin per arrivare a una pace immediata. Negli ultimi giorni, nell'Est dell'Ucraina, è stata istituita dall'Osce una zona cuscinetto di 30 chilometri tra le forze separatiste e lealiste, per cercare di arginare la guerra e portare alla conclusione del conflitto.




ISIS: 130MILA PROFUGHI CURDI SI RIFUGIANO IN TURCHIA

di Maurizio Costa

ANKARA – L’Isis, il califfato che sta terrorizzando gli Stati occidentali, sta continuando a conquistare territori in Siria e in Iraq. Le popolazioni che subiscono l’ira dello Stato Islamico, come quella dei curdi, cercano di scappare dalle zone di guerra e evitare stermini, come quello che si è verificato qualche mese fa, quando l’Isis uccise e sotterrò, anche da vivi, molti curdi, tra cui uomini e donne.

Venerdì, la Turchia, che confina a Sud con la Siria, ha aperto le proprie frontiere per accogliere la popolazione curda che fugge dai membri del califfato di Abu Bakr al-Baghdadi. Più di 130mila persone sono entrate in territorio turco. Una cifra incredibile che, su un milione e mezzo di persone che abitano in Siria, corrisponde al 9% di tutta la popolazione curda siriana.

La fuga dei curdi è cominciata quando l’Isis ha attaccato la città siriana di Ayn al-Arab, che confina con la Turchia. Ankara ha predisposto dei campi profughi per i curdi così da dare un primo soccorso alla popolazione. Il governo turco, però, quest’oggi ha richiuso le frontiere, visto che l’esodo curdo ha superato le aspettative e la Turchia non può permettersi di accogliere tutte queste persone.

Intanto, continuano i raid aerei sulla Siria per cercare di abbattere le enclavi dell’Isis sparse sul territorio. Il Presidente siriano, Bashar al-Assad, continua a comandare questi bombardamenti; ieri, è stata colpita dalle bombe la città siriana di Saraqib. Le vittime sono state 19, tra cui sei bambini.




ISIS: PARTITO L'ORDINE DI STERMINIO

Redazione

L'Isis rinnova la dichiarazione di guerra contro tutti i non-musulmani: "sterminate tutti i miscredenti" , il gruppo jihadista Stato Islamico ha incitato tutti i suoi miliziani a uccidere i cittadini dei Paesi che partecipano alla coalizione anti-jihadista. "La cosa migliore che si puo' fare e' cercare di uccidere qualsiasi infedele, francesi, americani o uno dei Paesi alleati", ha esortato Abu Mohammed Al-Adnani, portavoce del gruppo, in un messaggio diffuso in piu lingue, e individuato dal gruppo di monitoraggio Site.
  "Se si riesce a uccidere un americano o un europeo miscredente (in particolare gli sporchi francesi) o un australiano, o un canadese, e anche tutti i cittadini dei Paesi che si sono schierati nella coalizione contro l'Isis, allora invocate Allah e uccidetelo".

Intanto La moglie di Alan Henning, il tassista britannico tenuto in ostaggio dai militanti dello Stato islamico, fa un appello per la sua liberazione. La donna ha supplicato i militanti di "guardare nei loro cuori" e di rilasciarlo. Il cooperante è stato sequestrato dagli jihadisti durante una missione di aiuto in Siria a dicembre. La signora Henning ha detto di aver inviato il messaggio ai militanti islamici, ma non ha ricevuto alcuna risposta.

La moglie del tassista britannico sequestrato dal gruppo jihadista dello Stato islamico ha implorato i suoi carcerieri, sostenendo di non comprendere come la morte del marito possa servire alla loro causa.

Alan Henning, un cooperante volontario britannico che si era offerto di condurre un convoglio di aiuti umanitari per conto di una Ong musulmana, e' stato rapito 10 mesi fa dall'Isis. E' stato minacciato di morte in un video trasmesso la settimana scorsa. In un comunicato diffuso dal Foreign Office, Barbara Henning ha esortato i rapitori "a guardare nei loro cuori" e a rilasciare il marito.

Padre di due ragazzi che vivono a Manchester, Alan Henning, di 47 anni, è apparso nel video dell'Isis, che mostra la decapitazione del terzo occidentale, il cooperante scozzese David Haines, dopo quella dei due giornalisti americani James Foley e Steven Sotloff.