ELEZIONI ISRAELE, EXIT POLL: NETANYAHU ED HERZOG DI PARI PASSO

di Maurizio Costa

Tel Aviv – Sono stati trasmessi gli exit poll delle elezioni in Israele. Il premier uscente, Benyamin Netanyahu, avrebbe conquistato 27 seggi. Canale 1 e Canale 10, le due televisioni di stato, hanno fatto trapelare questi primi dati. Il diretto oppositore del premier andrebbe di pari passo con il leader della destra Netanyahu. La coalizione di sinistra 'Campo sionista' di Isaac Herzog avrebbe vinto le elezioni in 27 seggi, proprio come Netanyahu. Secondo un'altra fonte, Canale 2, il Likid di Netanyahu, però, avrebbe conquistato un seggio in più di Herzog, sebbene i sondaggi davano il leder di sinistra come favorito.

La 'Lista araba unita', che raggruppa la popolazione islamica israeliana, avrebbe ottenuto ben 13 seggi, come i sondaggi avevano previsto.

L'affluenza alle urne è stata buona, anche grazie all'annuncio di Netanyahu, che, a votazioni ancora in corso, ha chiamato i suo elettori alle urne. Secondo il comitato locale, alle 20, ha votato il 65,7% degli aventi diritto, la percentuale più alta dal 1999.

In caso di vittoria del premier uscente, Netanyahu ha promesso che Israele non riconoscerà mai lo stato della Palestina. Per questo, i sondaggi a Gerusalemme, contesa da sempre da tre religioni, sono stati positivi per il leader della destra, al potere da nove anni.




MADRID: STORICA SCOPERTA: TROVATI I RESTI DI MIGUEL CERVANTES

Redazione

Madrid – Sono stati trovati a Madrid, a 400 anni dalla sua morte, i resti dello scrittore Miguel de Cervantes, l'autore di 'Don Chisciottè. Lo hanno annunciato oggi le autorità spagnole. Di fatto l'annuncio era atteso da giorni, dopo le indiscrezioni sull'esito delle analisi e delle ricerche disposte dal comune di Madrid su quattro possibili sepolture sotto il pavimento del Convento delle Trinitarie Scalze di Madrid.  Ma a fugare ogni dubbio è Francisco Etxeberria, direttore del team scientifico incaricato delle ricerche: "Dopo le analisi di tutte le informazioni raccolte, è possibile ritenere che tra i frammenti scoperti nel suolo della cripta dell'attuale chiesa delle Trinitarie si trovino alcuni frammenti appartenenti a Miguel de Cervantes"




IRAQ: ISIS INNALZA BANDIERE DEL CALIFFATO SULLE CHIESE

di Maurizio Costa

Ninive (Iraq) – Dopo aver distrutto il museo e alcuni templi di Mossul, i jihadisti dell'Isis hanno cominciato anche a depredare chiese e ad abbattersi su statue e icone cristiane. Seguendo la legge di non poter rappresentare le divinità in nessuna maniera, i miliziani hanno gettato statue della Madonna, bassorilievi e crocifissi per sfregiare i luoghi sacri cristiani. In una chiesa di Ninive, i jihadisti sono saliti sul campanile della struttura e hanno levato la croce che dominava sulla sommità, sostituendola con una bandiera dell'autoproclamato califfato islamico.

Il gesto ha seguito la distruzione del museo di Mossul e dei templi iracheni. L'Isis non accetta nessun'altra religione o idolatria, ma soprattutto non contempla la possibilità di rappresentare le divinità, anche se appartenenti al passato.

Le foto delle razzie sono state pubblicate dal Middle East Media Research Institute (Memri), che monitora l'attività dell'Isis soprattutto su Twitter. Steven Stalinsky, direttore del Memri, ha affermato che “l'Isis non si cura affatto di quello che sta compiendo, segue la sua ideologia e se la prende con chiese e minoranze. La sua campagna contro la cristianità – prosegue Stalinsky – prosegue ormai da tanto tempo”.

Uomini vestiti da donna – Dopo aver perso la città di Tikrit, lo Stato islamico sta mano mano ritirandosi da quella zone nell'Iraq del nord. Per sfuggire all'esercito iracheno, alcuni uomini del califfato si sono travestiti da donna, per scappare ai severi controlli delle guardie di stato. Le donne, seconda la Sharia, la legge islamica, non possono combattere e quindi non possono essere catturate e fatte prigioniere.

Isis in Libia – Secondo il presidente del parlamento libico di Tobruk, riconosciuto dalle autorità mondiali, “l'Isis e al-Qaida possono passare in Italia ed è un grande pericolo visto che molti terroristi sono in Libia”. Aqila Saleh, intervistato dall'Ansa, auspica un intervento dell'Italia per sconfiggere l'Isis nel nord Africa: “Siamo vicini, ci separano solamente 300 chilometri di mare. L'immigrazione clandestina in Italia è motivo di inquietudine anche per il popolo libico. L'Italia e la Libia sono unite da storici rapporti di amicizia”.

“L'Italia – secondo Saleh – deve levare l'embargo imposto all'esportazione di armi in Libia, perché deve sostenere l'esercito libico nell'addestramento del suo esercito per assicurare una lotta duratura contro l'Isis”.

Intanto, continua la fuga dei profughi dalla Siria, paese vessato dall'autoproclamato califfato. Sarebbero centinaia di migliaia le famiglie che sfuggono dal loro paese d'origine vista la guerra civile, che vede Assad combattere contro delle fazioni locali, e la minaccia dell'Isis.




GAY: IL CASO DOLCE & GABBANA ESPLODE SUI SOCIAL

Redazione

Ormai è un tam tam continuo e twitter sembra cinguettare impazzito. La protesta social lanciata da Elton John su Instagram attraverso l'hashtag #boycottdolcegabbana, dopo le dichiarazioni dei due stilisti a favore della famiglia tradizionale, ha scatenato nelle ultime 24 ore quasi 29.000 tweet, che hanno raggiunto un'audience potenziale di 50,3 milioni di utenti (data dalla somma dei followers degli account che hanno twittato e retwittato). E' quanto emerge dall'analisi realizzata da Reputation Manager, principale istituto italiano nell'analisi e misurazione della reputazione online dei brand e delle figure di rilievo pubblico, che ha monitorato real time le reazioni su Twitter. A differenza di altri casi in cui i brand vengono bersagliati dalla gente comune, questa protesta e' caratterizzata dal fatto che sono innanzitutto personaggi dello spettacolo ad aver preso posizione contro le dichiarazioni dei due stilisti. Dopo l'appello di Elton John, nelle ultime ore, diverse star hanno twittato utilizzando l'hashtag #boycottdolcegabbana. Tra loro, Ricky Martin, il regista e sceneggiatore Ryan Murphy – "i loro abiti sono tanto brutti quanto loro odiosi" -, Perez Hilton (personaggio televisivo, 5,8 mln di followers), Sheryl Underwood (comica, 475mila followers), John Barrowman (attore/cantante/ballerino, 350mila followers), Rick Edwards (conduttore televisivo, 280mila followers). "Come mostrano i dati – commenta Andrea Barchiesi, CEO di Reputation Manager – siamo di fronte ad un caso paradigmatico di amplificazione: 29mila tweet hanno raggiunto potenzialmente piu' di 50 milioni di persone, questo perche' a condurre la protesta sono personaggi dello spettacolo influenti e molto seguiti sui social. Un esempio molto concreto di come oggi una dichiarazione su un tema molto sensibile rilasciata in un'intervista ad una testata nazionale puo', grazie alla rapidissima propagazione sui social network mediata da soggetti molto influenti, assumere una portata internazionale e moltiplicare il suo impatto, gia' di per se




AMANDA KNOX: NUOVA LOVE STORY CON LA BENEDIZIONE DI RAFFAELE SOLLECITO

Redazione

Seattle – Amanda Knox si sposa con un suo vecchio amico. La conoscenza tra i due risale ai tempi della scuola e durante le giornate del carcere italiano lui non ha mai smesso  di scrivergli e stargli vicino.
La notizia è ufficiale e a darne la notizia è il Seattle Times, con la conferma dalla stessa Amanda Knox.

La decisione è presa, anche se la data non è ancora stata fissata. Il futuro sposo si chiama Colin Sutherland, ha 27 anni come lei, è un musicista ed è stato suo compagno di scuola alle medie. Amanda non ha voluto però rivelare altri dettagli, scrive il giornalista Jonathan Martin, aggiungendo che la vita della 27enne di Seattle vedrà una nuova svolta ''il prossimo 25 marzo, quando la Corte di Cassazione italiana, la più alta istanza, esaminerà un nuovo appello di un appello'', ovvero deciderà se annullare le condanne a 28 anni e mezzo e 25 anni di reclusione inflitte a Knox e al suo ex fidanzato Raffaele Sollecito dalla Corte d'assise di Firenze per l' assassinio della studentessa britannica Meredith Kercher. I due si proclamano estranei al delitto. Intanto, il giornale augura alla Knox ''Buona fortuna'', in un articolo che ripercorre la lunga vicenda giudiziaria.

"Se la notizia è vera sono molto contento per lei", le ha augurato Raffaele Sollecito attraverso l'agenzia stampa Ansa. Non è la prima volta che si parla di Colin Sutherland nella vita di Amanda: già in autunno i due erano stati fotografati insieme. Fu la conferma che Amanda aveva definitivamente archiviato la storia con un altro musicista, James Terrano. In un primo momento pare che la Knox avesse anche seguito a New York il suo nuovo amore, bassista del gruppo The Johnny Pumps. Almeno stando alle indiscrezioni in quel momento: i due avrebbero per un periodo abitato insieme a Brooklyn ed erano stati avvistati in atteggiamenti complici e teneri, passeggiare lungo la spiaggia di Coney Island.

Adesso però Amanda è nuovamente a Seattle, la sua città natale, e Colin l'ha seguita. Lavora in una libreria e come giornalista freelance per il quotidiano locale 'West Seattle Herald'. Pare che sia stato lo stesso quotidiano a contattarla chiedendole se fosse interessata. Amanda aveva all'inizio chiesto di scrivere sotto pseudonimo. ''Glielo abbiamo concesso – ha detto il direttore Patrick Robinson- per proteggerla e per darle un'opportunità. Cosi dopo aver fatto un po' di esperienza.
 




ORRORE IN PAKISTAN: KAMIKAZE TALEBANI FANNO UNA STRAGE DI CRISTIANI

Redazione

Pakistan – Sangue sul sangue, terroristi in competizione con altri terroristi. Ormai l'emergenza sta diventando quotidianità. Ancora orrore in Pakistan dove c'è stata una nuova strage di cristiani in Pakistan: kamikaze talebani hanno preso di mira due chiese a Lahore, uccidendo 14 fedeli che assistevano alle messa e ferendo altre 78 persone, di cui 30 in modo grave. L'attacco e' stato rivendicato da Jamaat-ul-Ahrar, un gruppo integralista legato ai talebani e che ormai fa concorrenza all'Isis che sta reclutando molti giocani nel sud del Paese. Un altro attentato contro un terzo luogo di culto e' fallito. Gli attacchi nella capitale dello Stato orientale del Punjab sono avvenuti a pochi minuti di distanza e hanno preso di mira la chiesa cattolica di San Giovanni e la vicina Chiesa di Cristo, anglicana, gremite rispettivamente con 800 e piu' di mille fedeli.

Nella chiesa cattolica il bilancio sarebbe stato molto piu' pesante se non fosse stato per l'intervento di due poliziotti e di giovani volontari di guardia all'ingresso, che si sono sacrificati per sbarrare il passo al kamikaze.
La strage ha avuto luogo a Youhanabad, un sobborgo povero dedicato a San Giovanni dove vive una folta comunita' cristiana.
Dopo gli attacchi, una folla di 4mila persone e' scesa per strada in cerca di vendetta. Due uomini sospettati di essere complici degli attentatori sono stati linciati dalla folla e i loro corpi sono stati dati alle fiamme. Armati di mazze, i manifestanti hanno anche devastato alcuni negozi e danneggiato auto in transito. I poliziotti e alcuni politici locali accorsi sul posto sono stati cacciati dagli abitanti che accusano il governo di non agire con la necessaria risolutezza per difendere i cristiani.
Proteste dei cristiani si sono svolte anche a Karachi, Peshawar, Multan e Quetta.

Il premier pakistano Nawaz Sharif, originario del Punjab, ha condannato gli attentati e ha "dato istruzione alle autorita' di assicurare l'incolumita' delle persone e di proteggere le loro proprieta'".
I cristiani sono quattro milioni in Pakistan, circa il 2% dei 180 milioni di abitanti quasi tutti musulmani. La minoranza cristiana e' per lo piu' povera ed emarginata e ora sempre piu' nel mirino di attentati, persecuzioni e accuse di blasfemie.
L'episodio piu' grave risale al settembre 2013, quando due kamikaze si fecero esplodere in una chiesa di Peshawar uccidendo 82 cristiani. Nel marzo 2013, sempre a Lahore, attivisti musulmani avevano dato alle fiamme un centinaio di case di cristiani a nel quartiere di Joseph Colony dopo un presunto atto di blasfemia.

Il “fenomeno talebano”, invece di diminuire in Pakistan si sta allargando ed ormai ha superato la fascia delle Aree Tribali ben oltre il Waziristan. I potere dei Mullah cresce giorno dopo giorno a Karachi ed in particolare a Peshawar, nota residenza di molti esponenti o anche solo simpatizzanti di Al Qaeda,

Una situazione che ormai dilaga in tutto il Paese, da ovest ad est, raggiungendo anche luoghi isolati, aree politicamente felici, come la splendida e pittoresca Swat Valley che hanno richiamato improvvisamente l’interesse militare delle Forze Armate pakistane. Segnali incontrovertibili di una presenza radicata di elementi fondamentalisti, come l’improvvisa comparsa nel villaggio di Matta di cartelli che definiscono la zona “Taliban Station”. La stessa cosa nel villaggio di Kabal ed in altri nove dei dodici distretti dell'oasi naturale a soli 100 chilometri dalla Capitale Islamabad.

 




SCUOLE: VIETATO IL CROCIFISSO E AUTORIZZATE MAESTRE CON VELO ISLAMICO

Redazione

E si arriva al paradosso di vietare il crocifisso nelle scuole e di dire si alle maestre con il velo islamico. Inizia la Germania e c’e’ da scommettere che presto questa scelta si diffonderà in tutta europa, Italia compresa. 
Proibire a un'insegnante di fede islamica di portare il velo, in una scuola pubblica tedesca, è anticostituzionale. Lo ha sancito una sentenza dell'Alta corte di Karlsruhe ribaltando l'impostazione assunta con un precedente giudizio del 2003 e costringendo alcuni Laender a rivedere le prescrizioni su quello che da alcuni, in Occidente, è visto come il simbolo della sottomissione della donna nel mondo musulmano.
Scegliendo una direzione opposta rispetto al legislatore francese, che ha vietato l'ostentazione di qualsiasi simbolo religioso nei luoghi pubblici, i giudici costituzionali tedeschi hanno bocciato l'opzione di un veto generico sul velo, lasciando margine, però, per valutare i singoli casi. Bandirlo potrebbe essere giustificato, infatti, nel caso in cui vi fosse un "pericolo sufficientemente concreto" per la pace della scuola o per la neutralità statale.

L'apertura della corte, nel Paese turbato dal movimento anti-islamico di Pegida, che ogni lunedì scende in piazza a Dresda per manifestare contro una presunta islamizzazione dell'Occidente, invocando le ragioni di un "patriottismo europeo", è stata accolta con entusiasmo dalla comunità musulmana tedesca, che ha parlato di "pietra miliare" per le pari opportunità dei musulmani.

Alla sentenza plaude anche la conferenza episcopale cattolica che ha definito il giudizio un segnale per la libertà di fede.
 




ISIS: "PRIMA DI ROMA ATTACCHEREMO PARIGI"

di Maurizio Costa

L'Isis ha diffuso un nuovo video di propaganda che fa trasparire le ultime intenzioni dell'autoproclamato califfato: "Vogliamo prima Parigi e poi Roma". Lo comunica 'Site', piattaforma che monitora l'attività dell'Isis su internet e sui social network.

Il portavoce delle milizie jihadiste, Abu Muhammad al Adnan, all'interno del video, lancia nuove minacce a cristiani e a ebrei sparsi per il mondo. "Faremo esplodere la Casa Bianca, il Big Ben e la Tour Eiffel" afferma Adnan. Il cambio di iniziativa e di obiettivi dell'Isis potrebbe essere attribuito solamente al fatto che non c'è una vera strategia unita nell'organizzazione terroristica.

Nel video Adnan loda la decisione di alleanza di Boko haram, la cellula jihadista simile all'Isis ma stanziata in Nigeria. I miliziani africani infatti si sono ufficialmente alleati con l'autoproclamato califfato in Siria e Iraq.

Le notizie di un arretramento dell'Isis in Iraq nella città di Tikrit, riconquistata dall'esercito iracheno, vengono smentite nettamente da Adnan, che afferma che il califfato è più forte che mai.




ISIS GETTA BOMBE AL CLORO DURANTE I SUOI ATTACCHI IN IRAQ

di Maurizio Costa

L'Isis comincia a perdere terreno contro l'esercito iracheno e le milizie sciite. I jihadisti, infatti, hanno perso la città di Tikrit, nel nord dell'Iraq, che era stata conquistata dalle milizie dell'autoproclamato califfato qualche mese fa, con l'obiettivo di arrivare a Baghdad. A Tikrit i jihadisti hanno stanziato il loro quartier generale nel palazzo presidenziale. I miliziani dell'Isis hanno cercato di bloccare l'avanzata dell'esercito iracheno con cecchini piazzati sopra i palazzi e anche mine antiuomo.

La notizia del giorno è che i jihadisti avrebbero utilizzato delle armi non convenzionali durante i combattimenti. Secondo la Bbc, infatti, i miliziani avrebbero gettato delle bombe al cloro, riconosciute per il classico fumo arancione che scaturisce dopo la deflagrazione. Questo tipo di armi sarebbero state create in maniera rudimentale dai jihadisti. Respirare i fumi tossici di queste bombe causa secchezza dei bronchi e dei polmoni. Lo scopo dei miliziani sarebbe quello di terrorizzare la popolazione, perché, fino ad ora, non avrebbero causato vittime.

Khaled al Obeidi, ministro della Difesa iracheno, ha affermato che “le prossime ore saranno cruciali. L'operazione ha raggiunto finora tutti gli obiettivi prefissati”. L'esercito di Baghdad ha conquistato molti quartieri cruciali di Tikrit, tra i quali quello di al-Qadsiyah, al-Hayakel, al-Daiyoum, al-Asry e al-Sinai. Durante i combattimenti sarebbero morti decine di miliziani dell'Isis che non sono riusciti a placare l'offensiva militare dell'Iraq.

Sebbene gli Stati Uniti non stiano partecipando all'offensiva nella città di Tikrit, il governo di Obama ha chiesto all'Iraq di fermare l'offensiva militare per almeno tre giorni, in modo da evacuare tutti i civili che si trovano ancora in città.




FERGUSON: FOLLA INFEROCITA CON LA POLIZIA. GRANE PER BARACK OBAMA

 

di Cinzia Marchegiani

Ferguson – Un’America spaccata da uno scandalo inquietante che ancora non si placa. A Ferguson, sono stati feriti due poliziotti, il vice capo della polizia di Ferguson tenente colonnello Al Eickhoff ha confermato che l'incidente è accaduto intorno a mezzanotte di mercoledì scorso. Gli ufficiali sono stati portati in un ospedale vicino a Ferguson, Missouri. Uno degli ufficiali è stato colpito alla fronte e l'altro è stato colpito alla spalla.

Un episodio che nasce da una situazione non affrontata nel modo migliore in questa città dove le tensioni fra le forze dell’ordine e i cittadini hanno preso una piega purtroppo irreversibile. La notte del’11 marzo 2015, circa 1.500 persone sono scese in strada davanti al dipartimento stesso della polizia per protestare contro l’uccisione di Tony Robinson, un ragazzo di 19 anni afro-americano, ucciso venerdì 6 marzo 2015 nel corso di un confronto con un agente di Polizia. La manifestazione si è svolta a seguito delle dimissioni di Thomas Jackson capo della polizia di Ferguson, che diventa il sesto funzionario costretto a dimettersi dopo che un rapporto del Dipartimento di Giustizia americano ha criticato Dipartimento di Polizia di Ferguson per pregiudizi razziali e corruzione della città la scorsa settimana. Inoltre la morte avvenuta dell’adolescente disarmato Michael Brown sotto il tiro della polizia Darren Wilson nel mese di agosto 2014 e la decisione di una grande giuria di non incriminare l'ufficiale nel novembre 2014 ha di fatto suscitato proteste a livello nazionale.

L'incidente ha prodotto anche un rapporto pubblicato dal Dipartimento di Giustizia, secondo cui la polizia di Ferguson ha creato paura e risentimento tra i residenti afro-americani, con multe, biglietti e forza eccessiva.
Secondo le prime analisi della sparatoria, i colpi che hanno ferito i due agenti di polizia, sono stati sparati da una casa su una collina di fronte alla stazione di polizia. 




INGHILTERRA: AUMENTANO VORTICOSAMENTE GLI STUPRI SUI BAMBINI

 

7.775 casi nel 2013 e 2014 rispetto A 5674 episodi di stupro su bambini nel 2009 e nel 2010

 

di Cinzia Marchegiani

Londra – Un abuso indicibile spesso mascherato o edulcorato come un atto naturale, in cui le pressioni psicologiche del violentatore condizionamento e plagiano il minore, vittima violata nella carne e nella consapevolezza. Così lo stupro diventa troppo spesso un crimine che vve sottotraccia e reso silenzioso. Nel Regno Unito l’ HMIC l’Ispettorato di Sua Maestà di Constabulary valuta in modo indipendente le forze di polizia e di polizia in tutta l'attività di squadre di quartiere che fronteggiano le forme gravi di criminalità e la lotta contro il terrorismo nel pubblico interesse. L’HMIC ha sorvegliato infiniti dati registrati acquisiti dalla Polizia, dal Ministero della Giustizia, e ha lavorato su raccolte di dati del Metropolitan Police Service e la città di Londra, realizzando controlli crociati per monitorare il territorio e fornire una serie di dati a consentire un'analisi più approfondita di come lo stupro viene affrontato in una particolare area di Inghilterra e Galles.
I dati, appena diffusi dall’ispettorato di Sua Maestà di Constabulary (HMIC), condotto dal gruppo Rape Monitoring (RMG) rilasciano una fotografia aberrante. Il rapporto annuale da poco reso pubblico dimostra che ci sono stati 5674 episodi registrati di stupro bambino nel 2009 e nel 2010, rispetto ai 7.775 casi nel 2013 e 2014. Negli ultimi quattro anni, si è registrata una tendenza terribile in incidenti registrati di stupro, con le azioni penali e condanne invece in diminuzione. I dati mostrano anche che lo stupro adulti è aumentato del 38 per cento dal 9383 casi registrati nel 2009 e nel 2010 per 12.952 nel 2013 fino al 2014.

Si legge che purtroppo gli stessi funzionari di polizia confermano che i tagli di bilancio hanno influito negativamente sul livello di servizio per le vittime di stupro: ”Quasi 17.000 agenti di polizia sono stati tagliati dal 2010. unità specializzate per reati sessuali sono stati sciolti, come gli agenti di polizia hanno in questi ultimi anni è stato schierato in posizioni più generali.”
L’HMIC decide la profondità, la frequenza e aree da ispezionare sulla base dei nostri giudizi su ciò che è nel pubblico interesse. Nel fare questi giudizi, si considerano i rischi per la popolazione, i rischi per l'integrità della polizia, la qualità del servizio, le preoccupazioni del pubblico, l'ambiente operativo, il peso delle ispezioni e dei potenziali benefici per la società derivanti miglioramenti che potrebbero derivare dal controllo .
Di fatto il crimine più nauseabondo viene perpetrato sui minori, che diventano duplici vittime del loro aguzzino, spesso è una persona che fa parte della sua quotidianità, che prima scardina la fiducia del bambino, per agire facilmente andando a manipolare la sua mente, affinché quegli atti terribili rimangano segreti e taciuti.

Per questo motivo nel Regno unito partirà un corso all’interno delle scuole che coinvolgeranno per ora ragazzi di 11 anni, cui verrà insegnata la sostanziale differenza tra stupro e sesso consensuale. Questi progetti sottoposti alle classi detti di "consenso" permetteranno di affrontare le preoccupazioni che gli stessi adolescenti vivono, perché appunto sottoposti a una pressione senza precedenti per avere rapporti sessuali in età precoce.
Le classi inizieranno quest'anno e verrà insegnato ai bambini come riconoscere e rispondere alla pressione sessuale, alla coercizione e alle tecniche manipolative, compreso mentire.
Una delle tecniche che possono essere impiegate è il " vicolo della coscienza ", un incontro originariamente ideato per aiutare gli attori di una probabile scena e imparare ad interfacciarsi con i loro personaggi. Questo corso presto sarà utilizzato nelle scuole inglesi per insegnare ai bambini i pericoli e dilemmi di consenso al rapporto sessuale.

Un universo di grande fragilità dei figli minori emerge dalla nostra attuale civiltà, frenetica e poco attenta alle sfumature caratteriali in cambiamento. Figli silenti, assenti e lontani che vivono vergogne che non sanno comprendere o come raccontare, dove il pedofilo e lo stupratore manipola mentalmente la sua capacità intellettiva. L’abuso perpetrato al minore diventa così un segreto impossibile da confessare, dove l’atto carnale diventa una colpa che è meglio dimenticare. La sensibilizzazione in questa direzione porta a prendere coscienza del proprio corpo, dell’inviolabilità che nessuno può circuire né con la forza fisica e né tanto meno quella psicologica. Il Regno Unito affronta così il mostro del secolo, gli stupri silenti che rovinano generazioni intere. Un atto dovuto, visto il report dei casi appena pubblicato. Mai è troppo tardi per iniziare a proteggere i minori.