OPERAZIONE COLUMBUS: COLPO ALLA NDRANGHETA DELLA POLIZIA ITALIANA E FBI STATUNITENSE

Redazione

"Columbus" è il nome in codice dell'operazione anti 'ndrangheta condotta sull'asse Italia-Usa: il 12 ottobre scorso, infatti, giorno del Columbus Day, investigatori della Polizia di Stato e dell'Fbi attesero in un porto degli Stati Uniti il primo carico di cocaina. Proveniente dal Centro-America, la droga era destinata alla piazza di New York e a quelle europee.

Dalla Calabria agli Usa. Broker del traffico, un incensurato calabrese, titolare di una pizzeria nel quartiere del Queens. L'uomo, già arrestato nei giorni scorsi, è accusato di traffico internazionale di droga. Altri due arresti, sempre nell'ambito dell'operazione Columbus, sono stati eseguiti a New York. Si tratta di una coppia di calabresi, marito e moglie, con il figlio proprietari del ristorante "Cucino a modo mio", sito in 108th Street, nel quartiere del Queens a New York. Grazie a intercettazioni audio e video, la Polizia ha scoperto che il ristorante della famiglia era la base di copertura per il traffico di coca diretta a New York e in Calabria. In contatto con narcos sudamericani, la loro sponda calabrese sarebbe un cartello della famiglia degli Alvaro. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati quantitativi di cocaina e marijuana, oltre 100mila dollari, 6 pistole e un fucile.




ATTENTATO IN TEXAS ALLA MOSTRA DI VIGNETTE SU MAOMETTO: ISIS RIVENDICA ATTACCO

di Maurizio Costa

Dallas (Texas) – Una radio molto vicina al sedicente califfato islamico dell'Isis ha dichiarato, attraverso un conduttore, che i due uomini che hanno aperto il fuoco durante un concorso per vignette su Maometto appartengono alle milizie islamiche di Al Baghdadi.

"Due soldato di Al Khilafa hanno attaccato il Texas" ha affermato il conduttore. Al Khilafa è il nome che i miliziani dell'Isis danno ai propri soldati sparsi per il mondo.

L'annuncio radiofonico, però, ha continuato con una lunga serie di minacce nei confronti degli Stati Uniti e del resto del mondo: "Noi diciamo ai difensori della croce (gli Usa n.d.r.) che i futuri attacchi saranno anche peggiori. I soldati dello Stato Islamico infliggeranno danno con il sostegno di Dio. Il futuro è dietro l'angolo".

Le minacce hanno gettato un'ombra di paura sugli Usa. Durante l'attentato di ieri gli aggressori, Elton Simpson e Nadir Soofi, sono riusciti a ferire soltanto una guardia. I due attentatori sono stati uccisi da un vigile fuori servizio.

Le prove di un legame con l'Isis crescono se si guarda il profilo Twitter di Simpson. Sul social network, l'aggressore ha scritto, poco prima dell'attentato sventato, che "giuro fedeltà ad Amirul Mu'mineen" che, secondo molti, è Abu Bakr al Baghdadi, il leader del sedicente califfato.
 




SPARATORIA NEGLI USA AD UNA MOSTRA DI VIGNETTE SU MAOMETTO. DUE MORTI

Redazione

Due persone sono state infatti uccise dalla polizia durante una sparatoria nel parcheggio antistante una mostra di vignette su Maometto a Garland, nei pressi di Dallas, in Texas. A quanto si apprende i due uomini, armati, avrebbbero cercato di fare irruzione all'interno di un centro in cui era in corso una competizione di disegni satirici raffiguranti il profeta Maometto con in palio un premio da 10mila dollari. Un addetto alla sicurezza è rimasto ferito.

Caccia all'auto con l'esplosivo. La polizia è alla ricerca di un'auto con dell'esplosivo. Il Curtis Culwell Center, dove era in corso la competizione che avrebbe assegnato 10.000 dollari al vincitore, è stato chiuso impedendo a chiunque di lasciare l'edificio mentre i negozi della zona circostante sono stati evacuati.

Un ipotetico bersaglio tra gli ospiti. Non sono ancora stati identificati i due assalitori armati uccisi dalla polizia. Lo ha precisato il portavoce della polizia Garland, Joe Horn, durante una conferenza stampa, spiegando che i corpi dei due uomini si trovano ancora vicino alla loro auto. "Il rischio principale è rappresentato al momento dalla possibile presenza di esplosivo nell'auto ora al vaglio degli artificieri", ha detto Horn. Tra le persone presenti all'evento, circa 200 persone, anche il politico olandese anti-Islam Geert Wilders, che fa parte della lista nera di obiettivi stilata da Al Qaeda. Wilders, ha twittato subito dopo la sparatoria alle 19.52 ora locale: "Alcuni colpi sono stati sparati all'evento di Garland sulla libertà di espressione con vignette su Maometto. Ho appena lasciato l'edificio".

 

 

La sparatoria Secondo il comunicato pubblicato dalla citta di Garland su Facebook, i due uomini uccisi dalla polizia sono arrivati intorno alle 19, ora locale, e hanno esploso dei colpi di arma da fuoco contro un agente di sicurezza davanti all'edificio dove era in corso la competizione, il Curtis Culwell Center. L'agente è rimasto ferito ma non è in pericolo di vita. La gara era stata organizzata dalla American Freedom Defence Iniziative e metteva in palio 10.000 dollari per il vincitore. La manifestazione, secondo gli organizzatori, è stata ideata proprio con il pensiero rivolto al massacro di Charlie Hebdo a Parigi e le vignette in gara sarebbero state oltre 350.




ROYAL BABY: IL SECONDO GENITO DI KATE E' UNA FEMMINA

La duchessa di Cambridge ha dato oggi alla luce una bimba alla Lindo Wing del Saint's Mary Hospital di Londra: è femmina la secondogenita di William e Kare, meno di due anni dopo la nascita del principino George. Lo riferisce Kensington Palace precisando che tutto è andato bene.

 

All'alba il ricovero. La duchessa di Cambridge era  stata ricoverata al St Mary's Hospital di Londra. Kate si trova nell'ala privata della clinica, la Lindo Wing.  Kate Middleton è stata ricoverata nell'ospedale St Mary's di Londra, lo stesso dove è nato il suo primogenito – il principe George – nel luglio del 2013. "Le doglie procedono normalmente" per la duchessa, che è stata trasportata in ospedale in auto, ha reso noto Kensington Palace. Funzionari reali hanno inoltre detto che la duchessa e il principe William non sanno se il secondogenito sarà un maschietto o una femminuccia. Kate Middleton è stata accompagnata in ospedale, con suo marito, alle 6.00 ora locale (le 7.00 in Italia), riporta la Bbc online.




TERREMOTO NEPAL: ATTERRATO IL SECONDO GRUPPO DI ITALIANI SOPRAVVISSUTI. INTANTO CRESCE IL BILANCIO DELLE VITTIME

di Matteo La Stella

Kathmandu– Sale a 6.024 il bilancio provvisorio delle vite spezzate dalla tragica scossa dello scorso 25 aprile in Nepal. Numeri ancora falsati dalla impervietà che caratterizza alcune zone colpite dall'inaspettato disastro, che secondo il capo dell'esercito nepalese Gaurav Rama, potrebbe portare il numero delle vittime a raggiungere quota 15mila. Intanto, dopo il rientro di giovedì sera intorno alle 21:00 di un KC-767 dell'Aeronautica militare con a bordo un gruppo di connazionali scampati al sisma, è atterrato questo pomeriggio all'aeroporto di Pratica di Mare, intorno alle 16:30, un altro velivolo da trasporto con a bordo 50 persone  tra cui anche una trentina di cittadini UE. Rinvenute, poi, le salme degli speleologi italiani Oscar Piazza e Gigliola Mancinelli che, caduti nel villaggio di Lantanga, sono stati trasportati in elicottero nella capitale nepalese Kathmandu, in attesa del rimpatrio. Circa mille invece i cittadini europei di cui non si ha più notizia. -”Non sappiamo cosa gli sia accaduto”- afferma l'ambasciatore dell'Unione Europea a Kathmandu Rensje Teerink. Tra questi mille, anche i due alpinisti trentini di cui si sono perse le tracce dal 25 aprile, data della scossa di Magnitudo 7.9 .



 

Numeri del sisma. Stando ai dati della National Emergency Operations Center nepalese, i morti rinvenuti fino ad oggi sono 6.024 e i feriti circa 13.924. Secondo il Capo dell'Esercito Nepalese però, il bilancio già pesantissimo potrebbe crescere a dismisura nei prossimi giorni. In una intervista alla televisione statunitense NBC infatti, Gaurav Rama dichiara che le stime dell'esercito sono tutt'altro che buone, e che a perdere la vita-”Pensiamo possano essere state tra le 10mila e le 15mila persone”-. Confessa poi che le autorità nepalesi si sono trovate in difficoltà difronte alle conseguenze della scossa, tra moti popolari e rischi sempre maggiori di epidemie.

Il Nepal è dunque al collasso, la terra ha tremato senza risparmiare nulla. L'ONU stima il numero delle abitazioni colpite dal sisma intorno alle 600mila, con 8 milioni di persone interessate dalla scossa di cui almeno 2 milioni avranno bisogno di aiuti: dal cibo ai medicinali, almeno per i prossimi 3 mesi.

Questi dati, incrociati,
vanno a tracciare le linee di una “natura morta”, uccisa dalla natura stessa, che per ripartire, stando a quanto afferma il Ministro delle Finanze nepalese Rham Sharan Mahat, avrebbe bisogno di circa 2miliardi di dollari. Solo una stima iniziale quella del Ministro, che potrebbe subire un'impennata sostanziale nel corso dei prossimi giorni.

Italiani verso casa
. Dopo il rientro a casa del primo gruppo di Italiani da Kathmandu, reso possibile dall'intervento di un boeing KC-767 dell'Aeronautica Militare, atterrato intorno alle 21:00 di giovedì all'Aeroporto di Pratica di Mare,è giunto a casa anche il secondo gruppo di italiani scampati alla tragedia del terremoto.  Sarebbero 23 i cittadini arrivati intorno alle 16 e 30 di oggi a bordo del KC-767  dell'Aeronautica Militare, coordinato dall'Unità di Crisi e dal Comando Operativo Interforze. Sul volo anche una trentina di cittadini UE nell'ambito della cooperazione tra le Unità di Crisi di diversi paesi intervenuti nell'”Emergenza Nepal”. 

Tra i connazionali ancora in Nepal invece, mancano all'appello due alpinisti trentini di cui si sono perse le tracce. Rinvenuti altresì, i corpi senza vita degli speleologi Oskar Piazza e Gigliola Mancinelli, colti dalla scossa mentre si trovavano nel villaggio di Lantanga, alle pendici dell'Himalaya. Le salme, a bordo di un elicottero, sono state trasportate a Kathmandu, in attesa di essere rimpatriate. Sempre grazie all'intervento di un elicottero, è stato possibile evacuare questa mattina 4 cittadini italiani ed uno spagnolo, rimasti bloccati in una zona isolata di montagna. Altri 7 italiani sono riusciti a raggiungere la capitale Kathmandu, dove sono stati presi in consegna da funzionari dell'Unità di crisi, dell'ambasciata italiana di Nuova Delhi e del Consolato Generale di Calcutta, così da ricevere assistenza, prima di essere rimpatriati con il primo volo utile.

Inoltre, nella capitale, procede il lavoro per portare in sicurezza gli ultimi italiani rimasti in Nepal che desiderano tornare in Italia.

Nepal a Expo 2015. La tragedia che sta vivendo la popolazione nepalese, viene sentita anche dall'altra parte del mondo all'inaugurazione di Expo 2015. La cerimonia di apertura di questa mattina si è infatti aperta con un minuto di silenzio per le vittime del terremoto. Tante le persone che hanno visitato il padiglione dedicato al Nepal, incuriositi dalle forme particolari, caratteristiche dei villaggi locali. Tra gli intervenuti, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, accolto dal vice commissario del padiglione nepalese ad Expo 2015 Shakja, che lo ha guidato all'interno del padiglione con spiegazioni dettagliate in inglese, offrendogli in dono 2 manufatti in legno raffiguranti volti tribali. Il premier, per tutta risposta, ha dichiarato che uno dei due manufatti troverà posto con lui a Montecitorio, e che desidera tenersi in contatto con il vicecommissario nei prossimi giorni e settimane. Intanto, all'entrata del padiglione è stata posta una scatola per le offerte dei visitatori, il cui ricavato andrà a contribuire alla ricostruzione. In fine, il commissario del padiglione Amit Ratnashkya lancia un appello in cui punta molto sull'Expo 2015 e sul turismo in generale, che a suo dire sarebbe in grado di risollevare le sorti del Nepal, terra capace di -”Alimentazione e sviluppo sostenibile”-




TERREMOTO NEPAL: AIUTI ITALIANI VOLATI VERSO KATHMANDU

di Matteo La Stella

Si è alzato in volo, nel tardo pomeriggio di mercoledì, un boeing KC767 dell'Aeronautica Militare destinato al trasporto di una task force sanitaria e di supporto tecnico operativo, inviata dal governo italiano per prestare soccorso alla popolazione nepalese colpita lo scorso 25 aprile da un violento sisma. Sul velivolo da trasporto, decollato dall'aeroporto di Pratica di Mare, viaggia un' equipe composta da 36 elementi coordinati dal Dipartimento di Protezione Civile. La squadra è composta da personale medico del Gruppo Chirurgia d'Urgenza di Pisa, vigili del fuoco esperti nella valutazione e messa in sicurezza degli edifici ed alcuni funzionari dello stesso Dipartimento della Protezione Civile. A bordo anche personale sanitario dell'Esercito dell'ospedale Celio, militari Interforze e funzionari dell'Unità di Crisi della Farnesina, pronti a ricongiungersi agli altri già presenti sul luogo della sciagura dal 27 aprile, impegnati ad organizzare il rientro a casa dei connazionali italiani dal Nepal. Risorse umane, ma anche mezzi per salvare la vita a bordo dell'aeromobile dell'Aeronautica Militare: un ospedale da campo composto da 5 tende, un gazebo per il triage e le aree di servizio del personale ed un container contenente 12 tende autostabili. Inoltre, il Posto Medico Avanzato è dotato di pronto soccorso, barelle, tutto l'occorrente per effettuare radiografie ed ecografie, consulenza per i trattamenti ortopedici, una sala operatoria e una zona d'attesa per i pazienti da dirottare verso altri ospedali.

L'equipe tricolore, giunta a Kathmandu nelle prime ore della giornata di oggi,  si unirà agli esperti arrivati in Nepal già il 27 aprile. Questi ultimi,al fianco delle nazioni unite e della autorità locali, hanno preparato nei giorni immediatamente successivi alla sciagura, l'arrivo dei team di soccorso. In questo modo, sarà possibile offrire alla popolazione nepalese l'aiuto necessario. 




MAFIA: ESTRADATO IN ITALIA IL BOSS CICCIO L'AMERICANO, NUMERO TRE DELLA FAMIGLIA GAMBINO

Angelo Barraco

Roma –  Stamane è arrivato in Italia, presso l’aeroporto di Fiumicino e in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, Francesco Palmeri, detto “Cicco l’americano”, considerato il numero tre della famiglia mafiosa italoamericana dei Gambino. L’uomo è stato trasferito dalla Polizia presso il carcere di Rebibbia. Le manette ai polsi a Palmeri sono scattate a New York e le accuse sono di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un imprenditore di Matera. L’arresto è avvenuto lo scorso dicembre e le autorità americane hanno indicato l’uomo come “underboss”, ovvero numero tre, della famiglia mafiosa dei “Gambino”. L’operazione che portò all’arresto di Palmeri fu denominata “Underboss” e nel dicembre scorso portò in carcere ben 8 persone con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. La complessa operazione antimafia è stata effettuata in Basilicata, Campania, Sicilia, Lombardia e Stati Uniti. Palmeri era emerso in seguito ad intercettazioni con alcuni indagati, il soggetto veniva in Italia per fare pressioni e intimidazioni ad un imprenditore di Matera e lo costringeva a pagare un milione di euro, il pagamento era dovuto a causa di un prestito personale fatto dal boss all’imprenditore anni prima. Palmeri si appoggiava ad un gruppo di malavitosi campani per raggiungere il suo fine.



TERREMOTO IN NEPAL: SI TEMONO 10 MILA VITTIME. 10 ITALIANI DISPERSI

Le operazioni di soccorso dopo il terremoto che ha messo in ginocchio il Nepal continuano a essere ostacolate dal maltempo e dalle difficoltà del Paese a far fronte a un disastro di tale violenza, ma intanto comincia il conto alla rovescia per trovare i sopravvissuti tra le macerie. Sul fronte italiano il giovane 22enne che era irreperibile ha scritto un breve messaggio Skype alla madre, "Cara mamma, io sto bene. Ero sulle montagne. A Kathmandu è tutto distrutto". Il giovane di 22 anni di Bolzano dato inizialmente per disperso sulle montagne dell'Himalaya a seguito del devastante terremoto ha scritto a mamma Carolina da Aaron Hell. Il ragazzo è riuscito a mettersi poco fa in contatto con la famiglia grazie a Skype dopo aver provato più volte, invano, un contatto telefonico.

Circa dieci italiani irreperibili. Gli italiani rintracciati finora sono invece 347 e i primi di loro partiranno per l'Italia a bordo di un volo commerciale. Nelle prossime ore è previsto l'arrivo in Nepal di un C-130 che porterà i primi soccorsi stanziati dalla Farnesina e a coordinare le operazioni di soccorso quello dell'ambasciatore italiano a New Delhi, Lorenzo Angeloni. L'aereo riporterà poi il resto dei connazionali, che non sono tutti a Kathmandu e debbono avere il tempo di raggiungere la capitale. Sono stati invece tutti tratti in salvo con gli elicotteri i 170 alpinisti rimasti bloccati al Campo numero 1 sull'Everest a quota 6.000: sfruttando il tempo buono tre elicotteri hanno fatto la spola lunedì ininterrottamente per tutto il giorno dal Campo 1, sopra l'invalicabile cascata di giaccio Khumbu. Per la rarefazione dell'aria a quella quota, al limite per un elicottero, ad ogni viaggio sono stati trasportati solo 2 scalatori alla volta. E' stato complicato, ma l'operazione è riuscita.

Le vittime italiane. Renzo Benedetti e Marco Pojer sono stati travolti da una frana mentre stavano facendo trekking. Lo raccontano due compagni di spedizione, Iolanda Mattevi, ferita, e Attilio D'Antoni, illeso. Sono morti anche Oskar Piazza e Gigliola Mancinelli, due dei 4 speleologi dispersi.

I numeri della tragedia. Times of India on line fornisce un bilancio aggiornato di 5.057 morti. Il Centro nazionale per le operazioni di emergenza del Nepal ha anche aggiunto che i feriti sono 10.915, mentre la stima dei profughi interni è di 454.769 persone. Sono otto milioni le persone rimaste coinvolte nel devastante terremoto, afferma l'Onu. Anche se i soccorsi internazionali stanno iniziando ad arrivare, 1,4 milioni di persone hanno bisogno di aiuti alimentari, ma secondo gli esperti dell'Onu sfida maggiore potrebbe essere quella di raggiungerle.Secondo il Centro nazionale delle operazioni di emergenza (Neoc), circa 6,6 milioni di persone sono state colpite in varia misura dal sisma in 34 distretti, un milione di persone sono rimaste senza un tetto. Diverse località, nelle vallate più remote, sono ancora isolate e non sono state raggiunte dai soccorsi. Il governo stima inoltre che ci siano 400 mila edifici distrutti. Per i soccorsi sono a disposizione 13 elicotteri, tra cui tre inviati dall'India, che sono impegnati a trasportare i feriti negli ospedali di Kathmandu

Nuova valanga a Rasuwa. Intanto una valanga ha travolto il villaggio Ghodatabela, nel distretto di Rasuwa, a nord di Kathmandu, un'area in un parco naturale molto popolare per via dei bellissimi sentieri di trekking, e oltre oltre 250 persone sono disperse.




IL COMANDANTE DEL NATO JOINT FORCE COMMAND DI NAPOLI VISITA KFOR

 

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Redazione

Pristina – Il Comandante della Kosovo Force, Generale di Divisione Francesco Paolo Figliuolo, ha ricevuto nella giornata di martedì 28 aprile 2015 l’Ammiraglio Mark E. Ferguson III, Comandante del Joint Force Command Naples in visita alle forze NATO in Kosovo.  Nel corso della visita l’Ammiraglio Ferguson e il Generale Figliuolo hanno incontrato il Ministro degli Interni del Kosovo, Skender Hyseni, con il quale hanno approfondito il tema del rapporto di KFOR con la Kosovo Police ricevendo dal Ministro parole di profondo apprezzamento per l’operato degli uomini e delle donne della NATO in Kosovo e l’auspicio che la collaborazione possa continuare anche in futuro.
 
Il Comandante di JFCN e il COMKFOR sono stati anche ricevuti dal Vice Capo della Missione EULEX, Joelle Vachter, con la quale hanno approfondito una serie di argomenti relativi alla sicurezza in particolare l’efficienza della Kosovo Police e del sistema giudiziario. L’Ammiraglio ha inoltre posto particolare attenzione al percorso che portera` alla istituzione della Corte Speciale. La signora Vachter ha confermato all’Ammiraglio Ferguson che i rapporti tra EULEX e KFOR non sono mai stati cosi` proficui.
 
Durante la propria permanenza presso il Quartier Generale della Missione KFOR, nella base di Camp Film City, il Generale Figliuolo e il suo staff internazionale hanno aggiornato il Comandante di JFCN sulla situazione operativa e sullo stato della sicurezza in Kosovo. L’Ammiraglio ha confermato l’attuale impegno di KFOR anche nel prossimo futuro.
 
La visita si è conclusa con un incontro con gli Ambasciatori in Kosovo dei Paesi del Quint, Regno Unito, Italia, Germania, Francia e Stati Uniti d’America, e con il Capo della missione UNMIK. Durante quest’ultimo incontro, è stato evidenziato il ruolo cruciale che KFOR svolge nel contesto Balcanico, nella promozione della cooperazione regionale e del dialogo, nell’ambito dell’implementazione degli accordi di Bruxelles.
 




TRAFFICO ILLEGALE DI ORGANI: CINA MAGGIORE PAESE DEL MERCATO NERO

E' anche un problema europeo. L'espianto di organi è un problema non solo in Cina, ma anche in Sud America, India, Pakistan ed Egitto. Gli acquirenti provengono dal Nord America, dall'Arabia Saudita e dall'Europa. I cittadini dell'UE viaggiano in altri paesi per ricevere un organo. In generale, i cittadini dell'UE che ritornano con complicazioni a causa di organi illecitamente ottenuti da prigionieri giustiziati non vengono indagati

di Cinzia Marchegiani

La domanda di organi è superiore all'offerta. Un problema serio che ha favorito lo sviluppo di una rete illegale di traffico di organi. Le commissioni all'Ambiente e agli Affari giuridici hanno organizzato un workshop sul traffico nero particolarmente sviluppato in Cina. Ma se l'attenzione è rivolta a Oriente, anche gli altri paesi sono implicati, ha ricordato il deputato Miroslav Mikolášik.

Un rene trapiantato su dieci è proveniente dal mercato nero. E i suoi destinatari sono pronti a pagare fino a 160.000 dollari, ha detto Marta Lóopez Fraga dal Consiglio d'Europa. Il deputato tedesco di centro destra Peter Liese e lo slovacco del PPE Miroslav Mikolášik hanno aperto il workshop a cui sono state invitate anche le autorità cinesi che non hanno potuto parteciparvi.

"Ci sono cittadini apparentemente europei che viaggiano in Cina per trarre profitto dal commercio illegale di organi. Si tratta di un problema europeo e un problema di diritti umani"- ha dichiarato Liese. "Il principio della tracciabilità deve essere rispettata. È importante notare che l'obiettivo non è quello di attaccare la Cina, perché accuse simili sono emerse anche in altri paesi" ha aggiunto Mikolášik.

PRELIEVO DI ORGANI IN CINA
Fino all'1 Gennaio 2015 gli organi sono stati asportati dai prigionieri giustiziati in Cina senza il loro consenso e trapiantati.
"Anche se la situazione è leggermente migliorata, il segreto sulle cifre della pena di morte e le statistiche di trapianto di organi sono molto difficili da ottenere" ha detto Jöelle Hivonnet dal Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE).

COSA FA L'UNIONE EUROPEA PER GLI ESPIANTI DI ORGANI?
L'espianto di organi è un problema non solo in Cina, ma anche in Sud America, India, Pakistan ed Egitto. Gli acquirenti provengono dal Nord America, dall'Arabia Saudita e dall'Europa. I cittadini dell'UE viaggiano in altri paesi per ricevere un organo. "In generale, i cittadini dell'UE che ritornano con complicazioni a causa di organi illecitamente ottenuti da prigionieri giustiziati non vengono indagati, perché i medici affermano di dover mantenere la riservatezza del paziente" – conferma Beatriz Domíinguez dell'Organizzazione Nazionale Trapianti spagnola.




TERREMOTO NEPAL: DUE ITALIANI MORTI E 5 DISPERSI

Una tragedia terribile. Due italiani, Renzo B. e Marco P. sono morti sabato in Nepal, travolti da una frana staccatasi dalla montagna mentre erano impegnati a 3.500 metri di quota in un trekking nella Rolwaling Valley. Lo hanno riferito due loro compagni di spedizione che si trovano oggi a Kathmandu. I cadaveri sono stati recuperati ma sono ancora sul posto. In un ospedale della capitale vi sono altri due membri della spedizione: Iolanda M., ferita, e Attilio D., illeso. E' attualmente di 5 il numero degli italiani dispersi: i 4 speleologi e un 24enne veronese.


Il ragazzo di Verona disperso
Un 24enne veronese, Giovanni Cipolla, risulta ancora disperso in Nepal. Come riferisce L'Arena, l'ultimo contatto dei familiari con il giovane scalatore risale a poche poche ore prima del terremoto che ha sconvolto il Paese. Il 24enne sarebbe stato proprio a Kathmandu, la capitale del Nepal. La famiglia avrebbe avviato contatti con la Farnesina.

Salva la ragazza di Bergamo. ''Fiorella ha appena chiamato a casa, sta bene, è a Kathmandu non è riuscita a chiamarci prima perché li' è tutto distrutto, ma ha già prenotato il volo per rientrare in Italia, dovrebbe arrivare domani'': Gianni Fracassetti, non nasconde il sollievo per aver risentito la voce della figlia, che è in Nepal e di cui non si avevano notizie dal giorno del sisma.


Le vittime.
E' salito a 3.617 morti il bilancio dei morti accertati in seguito al terremoto in Nepal. Lo ha reso noto la polizia. Persone, impossibile dire quante, inghiottite dai ghiacci nei crepacci che si trovano in una delle zone più pericolose dell'Everest, quella che collega il campo base al Campo 1. Lo riferisce l'associazione Ev-K2-Cnr, sulla base di quanto riportato ieri dagli sherpa sulle conseguenze di un fenomeno diverso rispetto a quello delle due valanghe. ''Abbiamo visto la morte in faccia'': lo ha detto l'alpinista Mario Vielmo, uno dei cinque italiani che hanno raggiunto il laboratorio Piramide dell'associazione Ev-K2-Cnr, che si trova a 5.050 metri di quota sul versante nepalese dell'Everest. La testimonianza è stata raccolta con una registrazione audio della stessa associazione.