IMMIGRATI: ECCO IL PIANO UE PER RISOLVERE IL PROBLEMA

di Maurizio Costa

Bruxelles – Finalmente la Commissione europea si muove: è stato varato un nuovo Piano di intervento per cercare di risolvere le morti in mare e il problema dell'immigrazione in Europa. L'obiettivo è quello di distribuire i richiedenti asilo e i profughi in tutto il continente, aumentando la portata dell'operazione Frontex e i mezzi a disposizione.

Il Piano – Ogni paese europeo riceverà una percentuale di immigrati e di profughi, in quote prestabilite. Per quello che riguarda i profughi che hanno le prerogative per avere lo status di rifugiati, l'Italia ne prenderà a carico il 9,94% del totale (circa 2.000 su 20mila). Per i nuovi immigrati o per quelli che ancora non hanno il permesso d'asilo, l'Italia dovrà prendere l'11,84% del totale.

Queste percentuali sono stata fatte in base ad alcuni parametri come numero di abitanti del paese ospitante, Prodotto Interno Lordo, numero di profughi già presente nel paese e livello di disoccupazione. L'Italia è schierata in prima linea, essendo il terzo paese che potrà ospitare più immigrati, dopo Germania (18,42%) e Francia (14,17%).

Non tutti i paese sono d'accordo. La Gran Bretagna, per esempio, non vuole ricevere immigrati. Theresa May, ministro dell'Interno, ha scritto in un editoriale che "l'Ue dovrebbe lavorare per stabilire dei siti di accoglienza sicuri in Africa del nord, con un programma attivo di ritorno". Anche la Repubblica Ceca e la Slovacchia non sono in linea con le decisioni della Commissione europea.

Operazione Frontex – L'Ue vuole aumentare la portata dell'operazione che ha sostituito Mare Nostrum. La Commissione vorrebbe aumentare i mezzi messi a disposizione ma anche il raggio d'azione.

L'alto rappresentante Federica Mogherini ha dichiarato che "l'agenda Ue sulle migrazioni è stata adottata dalla Commissione. Dividere le responsabilità in Europa significa acquistare credibilità e la collaborazione con l'Onu è essenziale se vogliamo risolvere il problema". Solo in questo modo, continua la Mogherini, "riusciremo ad affrontare le cause alla radice dell'emergenza distruggendo le organizzazioni criminali e aiutando i migranti a fuggire dalle loro mani".

L'alto rappresentante esclude una missione di terra in Libia. Dal canto suo, il governo di Tobruk ha affermato che di non invadere il territorio marittimo libico perché in caso contrario "reagiremo con bombardamenti come quelli contro il cargo turco ".




IMMIGRAZIONE: MOGHERINI AL CONSIGLIO ONU. PAROLA D'ORDINE COESIONE

di Matteo La Stella

New York– I riflettori sono stati tutti puntati su di lei, l'Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza europea Federica Mogherini, ieri al Palazzo di Vetro per presentare la bozza di manovra europea in merito alla risoluzione dell'emergenza migranti, confidando nell'intervento risolutivo delle Nazioni Unite. I punti cardine della bozza presentata al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sono 4, tra questi la ripartizione dei richiedenti asilo tra i 28 paesi della UE, che appare ancora essere quello più controverso. L'Italia, secondo la bozza, sarebbe costretta a passare alla UE la gestione dell'accoglienza sulla penisola, operando solo da supporto ad organi internazionali.


A Palazzo di Vetro
Per l'emergenza- “Senza precedenti”- serve una- “risposta eccezionale e immediata”-. Parole del Ministro degli affari Esteri UE Federica Mogherini, intervenuta ieri al Consiglio Di Sicurezza delle Nazioni Unite per ricevere l'appoggio delle stesse nel portare avanti un'ipotesi di strategia volta a limitare gli sbarchi di migranti sulle coste europee .- “Per noi è un dovere morale”- agire nell'immediato, per “affondare” ai blocchi di partenza -”il modello di business dei trafficanti di immigrati ed essere sicuri che i barconi non vengano più usati”- dice Mogherini, sottolineando come gli asset in senso lato debbano essere in un secondo momento distrutti.


Poi arriva l'appello all'ONU.
La Mogherini si dice pronta a salpare ma aggiunge -” non possiamo agire da soli, abbiamo bisogno di partnership, deve essere uno sforzo comune e globale. Dobbiamo lavorare in partnership con la Libia per combattere i trafficanti di migranti". 
Ed è proprio in vista dell'eventuale mandato d'operazione navale in Libia, su cui si sta lavorando a Bruxelles, che l'ex ministro degli esteri punta a coinvolgere l'ONU, per compiere un'azione sinergica che rimanga, -”Possibilmente”- in un quadro di legalità internazionale. Il mandato, verrà sottoposto il 18 maggio al Consiglio Europeo dove ci sarà la possibilità -”Di prendere subito la prima decisione”-. La Mogherini ricerca anche l'appoggio delle autorità libiche, auspicando un governo di unità nazionale nel paese nord africano: "Ma non possiamo aspettare per combattere i trafficanti e per salvare le vite umane".
Inoltre, nel suo discorso, ci tiene a precisare che- "Migranti e profughi non saranno rimandati indietro. Voglio essere chiara su questo. La Convenzione di Ginevra sarà pienamente rispettata".
La Mogherini, inoltre, afferma di aver riscontrato un alto livello di comprensione da parte dell'ONU, perchè smantellare il traffico di esseri umani nel Mediterraneo è un modo per salvare vite umane. Il Consiglio di Sicurezza condivide inoltre il senso di urgenza e la Mogherini spera in tempi di risoluzione ragionevoli.

La risposta Libica Giunge in serata la contropartita tagliente dell'inviato libico alle Nazioni Unite  Ibrahim Dabbashi : "Non permetteremo  un'operazione militare in Libia. Consentiremo solo un'azione coordinata tra l'Ue ed il governo legittimo di Tobruk, che sia un'azione umanitaria". Un monito accompagnato dalla precisazione che "la maggiore preoccupazione è la sovranità della Libia". Il governo libico, dice Dabbashi -"Non è stato consultato dall'Unione europea, ci hanno lasciato all'oscuro delle loro intenzioni e del tipo di azioni militari che stanno per prendere nelle nostre acque territoriali" . Una dichiarazione, quella rilasciata per la BBC da Dabbashi che va a braccetto con quella che nei giorni scorsi aveva lanciato il capo delle forze del governo di Tobruk, generale Khalifa Haftar, lasciando intendere che saranno ben accette solo le azioni umanitarie che non oltrepasseranno le loro stesse prerogative, poiché alcune decisioni spettano solo all'esercito libico.

La bozza operativa Il modello operativo presentato al Consiglio di Sicurezza si basa 4 punti fondamentali: Aiuti ai paesi di origine e di transito dei migranti, controlli alle frontiere in Libia e nei paesi confinanti, una serie di missioni contro le organizzazioni criminali e gli scafisti oltre al meccanismo di ripartizione degli immigrati tra i 28 stati mebri della UE. I 20mila rifugiati previsti sarebbero smistati in base al PIL, al numero di abitanti, al tasso di disoccupazione e al numero di richieste d'asilo già presentate a monte dell'azione congiunta. Sarebbero stanziati, inoltre, 190 milioni di euro: 50 per reindirizzare i rifugiati, 30 per i programmi nei paesi terzi, un centinaio per Triton e una decina per altri fondi. In soldoni, il doppio di quanto oggi dispone la UE per far fronte all'immigrazione. Il “pacchetto operativo” non dovrebbe di certo intimorire L'Unione, -"non ci sono problemi di soldi" – sostengono fonti europee, dato che l'Europa è il primo donatore mondiale e può attingere ad un fondo per cooperazione e sviluppo da 20 miliardi di euro.

DALL'ITALIA
L'Italia, stando al piano risolutivo presentato in consiglio di sicurezza, dovrebbe accogliere circa 2000 richiedenti asilo. Numero irrilevante se si pensa ai 130mila sbarcati solo nel 2014 sulle coste nazionali. Il cambiamento inedito avverrebbe, invece, per quanto riguarda il sistema di accoglienza italiano, che andrebbe a finire direttamente nelle mani di Frontex, dell'Ufficio UE per l'asilo e di Europol. Stando alla “strategia risolutiva” infatti, questi organi devono intervenire per quanto riguarda l'accoglienza fianco a fianco con gli Stati, così da facilitare la segnalazione dell'extra comunitario. Inoltre, sarebbero impegnati a cooperare con gli stati per la costruzione di centri di smistamento europei, dove i cittadini non comunitari dovranno essere ospitati fino ad identificazione avvenuta.
Intanto, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella risponde così ai giornalisti che lo incalzano, a Madrid, sul presunto intervento dell'Italia alla guida di una missione internazionale:- "Siamo in attesa di una risoluzione delle Nazioni Unite, e poi dobbiamo ascoltare i libici, occorre il loro consenso. Questo caratterizza l'azione del nostro Paese" -. Anche il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, in un'intervista rilasciata alla CNN, riferisce in una nota rilasciata dalla Farnesina che-  "il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite adotti la risoluzione proposta dai Paesi europei, basata sul capitolo VII della Carta dell'Onu”-. L'operazione risolutiva pertanto- "fornirebbe una cornice di legalità internazionale per poter condurre operazioni mirate all'identificazione e distruzione delle imbarcazioni dei trafficanti di migranti prima che queste partano". 




NEW YORK: VENDITA RECORD PER IL PICASSO "DONNE DI ALGERI"

Redazione

New York – 179,4 milioni di dollari pari a quasi 160 milioni di euro per il Picasso "Donne di Algeri, (versione 0)"  venduto durante un'asta a New York.  Il prezzo pagato da un anonimo compratore, rimasto nel gioco per oltre 11 minuti da brivido, e' andato ben oltre i 142,4 milioni pagati due anni fa per il trittico "Tre Studi di Lucian Freud" di Francis Bacon e i 120 milioni di "Urlo" di Edvard Munch.
Il Picasso era stato stimato come vendita massima intorno ai 140 milioni di dollari pari a 125 milioni di euro ma le aspettative sono poi andate ben oltre anche in considerazione del notevole interesse Newyorkese dopo che l'opera era vstata esposta ad Hong Kong e Londra dove ben oltre 15 mila visitatori avevano potuto ammirare il quadro dell'artista spagnolo.
 




NEPAL: PANICO PER IL NUOVO TERREMOTO

Redazione

Nepal – Un nuovo terremoto di 7,4 gradi sulla scala Richter ha fatto tremare il Nepal, con epicentro a nord-est di Kathmandu, la zona piu' colpita dal sisma dello scorso 25 aprile. Il precedente terremoto ha causato almeno 8.200 morti e 17.866 feriti in un bilancio drammaticamente ancora parziale.
 
Lo stesso epicentro del precedente sisma. Il Servizio geologico degli Stati Uniti, precisa che l'ultimo movimento tellurico è stato registrato a 18,5km di profondità. Secondo il ministero dell'Interno, il movimento tellurico ha avuto come epicentro la zona tra Dolakha e Sindhupalchowk, quest'ultima l'area dove ci sono stati oltre un terzo degli oltre 8mila morti registrati finora come conseguenza del precedente sisma. La scossa odierna ha scatenato il panico a Khatmandu, dove in molti sono scesi nelle strade.
 




LIBIA: BOMBARDATO CARGO TURCO, MORTO UN UFFICIALE

di Matteo La Stella

Tobruk – Bombardata domenica sera una nave mercantile battente bandiera turca che si stava avvicinando al porto di Tobruk, in Libia. Il cargo si stava allontanando quando, alle raffiche delle batterie da terra si sono aggiunti colpi provenienti dal cielo . Lo rende noto il Ministero degli Esteri di Ankara, evidenziando come l'imbarcazione stesse navigando in acque internazionali. A perdere la vita nell'attacco è stato il terzo Ufficiale del mercantile, unico caduto tra i tanti membri dell'equipaggio rimasti feriti.
In Libia la Turchia sostiene il governo islamista di Tripoli, contrapposto a quello cirenaico di Beida, espressione del parlamento in esilio a Tobruk riconosciuta dalla comunità internazionale.
L'attaco all'imbarcazione è stato rivendicato dall'esercito del generale Khalifa Haftar, capo delle forze del Governo di Tobruk. Il suo portavoce, Mohamed Hejazi, afferma che la nave cargo è stata bombardata a 10 miglia nautiche dalla costa libica, e che l'equipaggio era già stato avvertito dell'attacco imminente.
Da Ankara viene condannato l'episodio, avvenuto in acque internazionali mentre, peraltro, la nave si stava disimpegnando. Fonti libiche sostengono che l'imbarcazione, preda delle fiamme, sarebbe stata rimorchiata fino al porto di Tobruk. Il governo libico, intanto, ha accusato più volte la Turchia di sostenere attivamente le milizie islamiste insediatesi a Tripoli, foraggiandole con armi e viveri.




SVIZZERA: SPARATORIA IN UN EDIFICIO. DIVERSI MORTI

Angelo Barraco

Svizzera –  Nella notte, intorno alle 23, è avvenuta una sparatoria nel Cantone di Argovia, nella Svizzera settentrionale. La sparatoria è avvenuta in un edificio di  Würenlingen, presso il distretto di Baden, che si trova a nord-ovest da Zurigo. Sono morte diverse persone, tutte adulte e i corpi sono stati rinvenuti sia fuori che dentro l’abitazione, ma non si conoscono le ragione di quanto accaduto non sono ancora chiare. A dare l’allarme e a chiamare la Polizia sono stati i vicini di casa. La Polizia ha subito avviamo indagini serrate ma ha assicurato che l’episodio non è assolutamente legato al terrorismo e probabilmente quanto accaduto è legato ad una disputa familiare sfociata in tragedia. Accertamenti hanno rilevato che alcune vittime conoscevano l’uomo che ha sparato. Le indagini proseguono senza sosta. Bisogna ricordare che Würenlingen era stata teatro di un terrbile fatto di sangue avvenuto il 13 dicembre del 1985 dove un uomo di 33 anni aveva ucciso l’amante della compagna e due prostitute. Coincidenza vuole che tale fatte si era svolto a pochi metri dal crime avvenuto recentemente. 



AUSTRALIA: SVENTATI ATTENTATI A SYDNEY E MELBOURNE

Angelo Barraco

Carberra –  Sventato dalla polizia australiana un piano attuato per far esplodere tre bombe a Melbourne. La Polizia ha arrestato un minorenne di 17 anni, accusato di terrorismo. Il giovane verrà processato in Tribunale lunedì prossimo. Il giovane è stato arrestato presso la sua casa che si trova nei sobborghi di Melbourne e nella sua casa sono stati rinvenuti ben tre ordigni artigianali che sono stati distrutti dagli artificieri. A Sydney è stato posto a fermo un 14enne. Le accuse sono le stesse. Dallo scorso anno l’Australia ha subito diversi attacchi ad opera di estremisti islamici, spesso collegati all’Isis. Ricordiamo che l’Australia partecipa ai raid aerei contro l’Isis guidati dagli USA. Sono stati compiuti diversi arresti, ricordiamo quello del settembre 2014 in cui finirono in manette ben 15 persone che stavano organizzando di decapitare civili, ricordiamo anche che lo scorso aprile altri 5 soggetti sono stati arrestati perché stavano cercando di uccidere poliziotti. Un altro avvenimento grave è successo invece il 15 dicembre scorso, quando un uomo di origine iraniana è entrato in un bar di Sydney, vi si è barricato dentro e ha ucciso sue ostaggi prima che arrivassero le forze dell’ordine.   



CARBERRA: SVENTATI ATTENTATI IN AUSTRALIA; ARRESTATO UN 17ENNE

Angelo Barraco
 
Carberra: Sventato dalla polizia australiana un piano attuato per far esplodere tre bombe a Melbourne. La Polizia ha arrestato un minorenne di 17 anni, accusato di terrorismo. Il giovane verrà processato in Tribunale lunedì prossimo. Il giovane è stato arrestato presso la sua casa che si trova nei sobborghi di Melbourne e nella sua casa sono stati rinvenuti ben tre ordigni artigianali che sono stati distrutti dagli artificieri. A Sydney è stato posto a fermo un 14enne. Le accuse sono le stesse. Dallo scorso anno l’Australia ha subito diversi attacchi ad opera di estremisti islamici, spesso collegati all’Isis. Ricordiamo che l’Australia partecipa ai raid aerei contro l’Isis guidati dagli USA. Sono stati compiuti diversi arresti, ricordiamo quello del settembre 2014 in cui finirono in manette ben 15 persone che stavano organizzando di decapitare civili, ricordiamo anche che lo scorso aprile altri 5 soggetti sono stati arrestati perché stavano cercando di uccidere poliziotti. Un altro avvenimento grave è successo invece il 15 dicembre scorso, quando un uomo di origine iraniana è entrato in un bar di Sydney, vi si è barricato dentro e ha ucciso sue ostaggi prima che arrivassero le forze dell’ordine. Mike Phelan, commissario della polizia federale australiana, ha detto che ritiene cessato il pericolo. 



UE: "SARA' OBBLIGATORIO ACCOGLIERE GLI IMMIGRATI"

di Ch. Mo.

Bruxelles – Sempre più attuale come tematica, la questione degli immigrati finisce in Commissione Europea. Mercoledì prossimo sarà approvata la nuova strategia Ue sulle migrazioni. Le fonti comunitarie parlano di alcune iniziative legislative vincolanti con un approccio strutturale sulla questione. Seppure per mesi la nostra nazione avesse dichiarato di essere stata abbandonata dall'Europa in merito alla questione immigrazione, a breve potrebbe arrivare la tanto attesa risposta, e con essa, le contestazioni. Sono previste infatti una serie di operazioni per affrontare l'emergenza tra cui un meccanismo per aumentare in modo significativo la solidarietà fra i paesi sull'accoglienza e sulle richieste di asilo. Il prgramma di aiuti e l'aumento di mezzi per fronteggiare l'arrivo dei migranti nei nostri paesi però potrebbe favorire lo spostamento degli stessi in maniera esponenziale facendo collassare definitivamente le strutture che già ora risultano mal gestite e al collasso. Pare che la Commissione Europea stavolta voglia sostenere concretamente l' Italia e gli altri paesi del Mediterraneo obbligando però in un certo modo all'accoglienza. Dopo due giorni dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dunque sarà presentata la nuova strategia e dopo che il capo della diplomazia Ue Federica Mogherini avrà presentato la sua azione di contrasto ai trafficanti di esseri umani. In merito a queste iniziative europee, l'ambasciatore libico alle Nazioni Unite ha respinto qualsiasi ipotesi europea contro i trafficanti di esseri umani che preveda di colpire i barconi anche sul suolo libico. "Non siamo stati nemmeno consultati", ha detto Ibrahim Dabbashi, rappresentante del governo di Tobruk in un'intervista alla Ap, aggiungendo che il miglior modo per risolvere l'emergenza sbarchi è di armare il suo governo, l'unico riconosciuto a livello internazionale.




REGNO UNITO VITTORIA DEI CONSERVATORI E SALVINI RILANCIA, CAMERON E' LEGHISTA

Salvini dall'Italia appoggia David Cameron, il suo programma lo potrei firmare anche domani

di Alessandro Rosa

Regno Unito – Dall'oltre Manica arrivano le notizie sulle elezioni del Paese, schiacciante è la vittoria del premier uscente David Camaron dei Conservatori. il suo partito allo spoglio già aveva la maggioranza assoluta, con 326 seggi. "E' la vittoria più dolce – ha detto lo stesso cameron parlando agli attivisti consertvatori – abbiamo sconfitto anche i sondaggisti e i commentatori ". Dall'Italia non si a attendere Matteo Salvini, che esclama:"Buone notizie dalle elezioni nel Regno Unito: vittoria dei conservatori e boom dei nazionalisti scozzesi, sinistra ASFALTATA e alleati di Grillo sconfitti. Difesa della moneta, referendum sull'Europa, stop all'immigrazione, blocco delle tasse fino al 2020: il programma di Cameron potrebbe firmarlo anche la Lega domani mattina."




REGNO UNITO: TRIONFO OLTRE OGNI ASPETTATIVA PER I CONSERVATORI

di Giuseppa Guglielmino

Londra – Clamorosa vittoria dei conservatori nelle elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento di Westminster. Il risultato elettorale permetterà ai conservatori di governare da soli. Terremoto in casa laburista dove si sono innescate le dimissioni a catena di tutti i leader sconfitti: il laburista Ed Miliband, il liberaldemocratico Nick Clegg e l'euroscettico Nigel Farage. I Tory del premier David Cameron hanno superato ogni aspettativa e hanno conquistato la maggioranza assoluta dei seggi nella Camera dei Comuni, con 331 seggi. Netta sconfitta dei diretti rivali, il partito laburista di Ed Miliband, che era dato dai sondaggi testa a testa con i laburisti e invece non e' andato oltre i 232 deputati. La sconfitta del Labour e' anche dovuta all'enorme successo dei separatisti scozzesi (lo Scottish National Party, Snp) che si sono accaparrati 56 seggi dei 58 disponibili nella tradizionale roccaforte dei laburisti. L'Ukip ha ottenuto quasi 3,9 milioni di voti, diventando il terzo partito, ma a causa del sistema elettorale e' riuscito a portare a Westminster solo un parlamentare. Neanche il leader euroscettico Nigel Farage, alleato del Movimento 5 Stelle a Bruxelles, e' riuscito a essere eletto. Grandi sconfitti i liberaldemocratici, di fatto decimati (portano solo 8 deputati in Parlamento), che hanno pagato un prezzo altissimo all'accordo di coalizione con i conservatori, nell'ultimo quinquennio. "Il governo che ho guidato finora ha fatto un buon lavoro e gettato le basi per un futuro migliore: ora bisogna costruire sulle fondamenta", ha sottolineato Cameron, dopo aver ricevuto l'incarico dalla regina Elisabetta II. "Crediamo nel nostro referendum europeo", "dobbiamo credere anche in quello", ha aggiunto, accennando al referendum sull'Ue che ha promesso di indire entro il 2017. Parlando davanti al n.10 di Downing Street, il premier ha assicurato che "con un governo di maggioranza" sara' in grado di mantenere "tutte le promesse". Il 'terremoto' elettorale ha provocato le dimissioni di tutti gli sconfitti. Per primo Nigel Farage che nel collegio di Thanet South ha preso 16.026 voti, non riuscendo tuttavia ad aggiudicarsi il seggio. Il leader dell'Ukip ha mantenuto l'impegno di dimettersi in caso di mancata conquista del seggio, ma si e' lasciato aperto una porta, spiegando che decidera' a settembre se ripresentarsi di nuovo per la guida del partito. Anche Nick Clegg ha lasciato, ammettendo che e' stata la sconfitta peggiore della storia del partito. Infine, si e' dimesso Ed Miliband, che e' si preso tutta la responsabilita' della sconfitta. A traghettare Labour e Ukip verso la nuova leadership saranno due donne: Harriet Harman e Suzanne Evans.