FRONTEX, DATI 2015: IN ITALIA ARRIVATI CIRCA 36 MILA MIGRANTI
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di Ch. Mo.
Iraq- Una macabra scoperta è stata fatta questa mattina a Tikrit, in Iraq. Da tempo teatro della drammatica battaglia tra Isis ed esercito iracheno, secondo quanto riferito da al Arabiya, sarebbero stati rinvenuti 470 cadaveri abbandonati nelle fosse comuni.
Un atroce scoperta che va ad infoltire la già esosa schiera di morti che l’Isis sta mietendo indisturbato.
Con il passare dei giorni, si teme sempre più per la sorte dei soldati sequestrati all’interno di una caserma e di cui da giorni non si sa più nulla. Dopo le venti esecuzioni pubbliche di ostaggi avvenute ieri a Palmira, oggi sul web spuntano nuove foto shock in cui si mostra la bandiera nera Isis che campeggia sull’anfiteatro e la “prigione della morte”, ovvero il carcere di Palmira trasformato dagli oppositori del regime Assad in un vero e proprio luogo di tortura.
di Silvio Rossi
Cinquanta mucche, settanta pecore e trenta capre. Questa la dote offerta per chiedere la mano di Malia, la figlia primogenita del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.
La bizzarra proposta, che difficilmente potrebbe venir esaudita dalla famiglia della donzella, è stata avanzata da un giovane avvocato, di cui però non si conosce però la reale età, che ha promesso di presentarla direttamente al primo cittadino americano quando, nel prossimo luglio, si recherà in visita nel paese africano.
In quella data Malia Ann, figlia di Barack e Michelle Obama, avrà appena compiuto 17 anni, ma lo spasimante ha dichiarato che la segue dal 2008, quando il primo presidente afroamericano (il padre di Barack è emigrato negli Stati Uniti proprio dallo stato del corno d’Africa) si è insediato alla Casa Bianca. Felix Kiprono, questo il nome del coraggioso spasimante, ha dichiarato di essersi innamorato di Malia quando la vide in TV la prima volta nel 2008 (quando la ragazza aveva solo 10 anni), e di non aver frequentato altre donne nel frattempo, per rimanerle fedele.
Kiprono ha affermato che si è subito innamorato della ragazza, ma ha atteso che crescesse perché era troppo piccola, prima di formulare la sua richiesta. Ha detto anche che non è interessato alle ricchezze degli Obama, che vuole incoronare la sua donna in un luogo simbolo per il suo villaggio, una collina dove vengono consacrati i re, e che una volta sposati faranno una vita semplice, Malia potrà, una volta “coronato” il sogno d’amore, mungere le mucche. La bizzarra proposta certamente non verrà accettata dalla famiglia presidenziale, anche se sarebbe stato divertente vedere Michelle impegnata, dopo l’orto nei giardini della Casa Bianca, in una stalla nei pressi del Lincoln Memorial.
di Matteo La Stella/ Christian Montagna
Zurigo- Sono passate poche ore dall’ annuncio dello scandalo Fifa ma per molte altre persone coinvolte potrebbero scattare le manette. “Vogliamo essere chiari: questo e' solo l'inizio, non la fine", dicono gli investigatori dell’ Fbi e il capo della sezione criminale dell’Agenzia del fisco americana (Irs). Ammonizioni e condanne a quanto è accaduto giungono anche dal ministro della giustizia americano che ha così commentato l’inizio delle indagini : "Sradicheremo la corruzione dal calcio mondiale".
Commenti in merito alla vicenda giungono da ogni parte del globo. Perfino il campione Diego Armando Maradona ha pubblicato su Facebook la foto del presidente con la scritta “ladro”. Sei dirigenti Fifa arrestati questa mattina si sono opposti alla richiesta di estradizione negli Stati Uniti e nel frattempo è scattata la battaglia legale per la competenza della giurisdizione.
L'Uefa intanto ha chiesto di rinviare le elezioni presidenziali della Fifa, in programma venerdì prossimo a Zurigo, dopo lo scandalo corruzione di oggi. Potrebbe inoltre, sempre per lo stesso motivo, boicottare anche il congresso della federazione internazionale.
LO SCANDALO
All'alba di mercoledì mattina, alcuni membri ai vertici della Fifa sono stati arrestati in Svizzera su richiesta degli USA. L'inchiesta condotta dalla giustizia americana mette in discussione gli ultimi 20 anni di pratiche ai piani alti dell'organizzazione, comprese le gare conclusive di due Coppe del Mondo. A farne le spese, una decina di dirigenti, stanati dalla Polizia svizzera nel lussuoso Baur Au Lac hotel di Zurigo: gli agenti in abiti civili si sono fatti consegnare le chiavi nella hall, prima di raggiungere gli indizziati nelle camere per arrestarli.
Le accuse mosse nei loro confronti sono di corruzione, riciclaggio di denaro sporco e frode telematica. La notizia dell'operazione è stata annunciata dal New Yorck Times, secondo cui nel mirino della giustizia a Stelle e Strisce sarebbero finite, oltre alle gare di Coppa del Mondo, gli accordi di marketing e di sfruttamento dei diritti televisivi degli eventi di punta. Tra gli arrestati figurano anche componenti del comitato esecutivo Fifa, le teste di serie dell'organizzazione che operano nell'ombra. Secondo il New Yorck Times, sarebbero finiti in manette: Jeffrey Webb, delle Isole Cayman, uno dei vicepresidenti del comitato esecutivo; Eugenio Figueredo, Uruguay, anche lui vicepresidente e presidente fino al 2014 della sudamericana Conmebol ; e Jack Warner, di Trinidad e Tobago, ex membro del comitato e presidente della Concacaf tra il 1990 e il 2011.L'organismo governativo del calcio mondiale viene investito così dallo scandalo proprio in procinto del congresso annuale e dell'elezione del prossimo venerdì in cui, il presidente Sepp Blatter, che non è stato toccato dall'indagine Usa, dovrà fare i conti con il principe giorndano Ali bin Al Hussein per mantenere il mandato di presidenza. Impresa ardua per Blatter che, in ogni caso dovrà fare i conti con quanto successo oggi in casa Fifa.
di Ch. Mo.
Palmira- Continua la mattanza ad opera dei Jihadisti nelle città conquistate dall’Isis. E’ di oggi la notizia che venti soldati e miliziani filo-regime siriani sciiti e alawiti sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco nell’anfiteatro del sito romano di Palmira in Siria. Proprio la scorsa settimana, le autorità siriane avevano lanciato l’allarme in merito alla distruzione dei musei e degli anfiteatri di epoca romana a Palmira ad opera dell’Isis. Conquistata la città infatti, i combattenti avevano distrutto musei e opere d’arte.
L’Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), ha comunicato che le esecuzioni sono avvenute in pubblico. Sempre secondo i dati forniti dall’ Osservatorio e secondo le testimonianze di alcuni residenti, dal 16 Maggio ad oggi, giorno in cui l’Isis si era impossessato della città, almeno 327 sarebbero le persone assassinate dai combattenti.
Restano ancora ignote le sorti di circa seicento soldati accusati di essere “agenti del regime” e fatti prigionieri in seguito all’occupazione di una caserma.
Nel frattempo però le forze irachene pare stessero reagendo riprendendo il controllo di alcune aree a sud e a ovest di Ramadi, compresa l’università di Anbar. All’indomani delle preoccupazioni espresse da Italia e Francia, sono aumentati i raid aerei della Coalizione per fermare l’avanzata Isis.
di Ch. Mo.
New Delhi- E’ incredibile la notizia che giunge dall’india: in una settimana si sono contati circa 1100 morti a causa di un’ondata killer di caldo che ha steso letteralmente gli abitanti. A differenza di quanto si sta fronteggiando in Italiain cui pare cle la primavera sia svanita, in India il caldo diventa killer.
Le località colpite maggiormente sono Andhra Pradesh a sud dove sono rimaste uccise circa 850 persone e altre 260 sono morte in Telangana. Il termometro ha segnato i 47gradi ad Orissa e 45 nella stessa capitale New Delhi. La prossima settimana, secondo le previsioni dei meteorologi, si potrebbe registrare un miglioramento della situazione grazie anche all’arrivo di piogge monsoniche. Nel frattempo però è allarme: le amministrazioni
Siglato il 25 maggio 2015 l’accordo per l’istituzione di un centro di contatto e scambio informazioni doganale tra i tre paesi per fronteggiare e contrastare l’immigrazione clandestina, il terrorismo e il contrabbando che sarà attivo al posto di frontiera Kapitan-Andreevo
di Cinzia Marchegiani
Sofia (Bulgaria) – Firmato quest’oggi 25 maggio 2015 a Sofia, la bellissima capitale bulgara, un accordo per la creazione di un centro di scambio di informazioni in tempo reale tra Bulgaria, Turchia e Grecia. L’obiettivo primario dell’istituzione di questo Centro di frontiera è quello di contrastare l’immigrazione clandestina e il contrabbando.
Il ministro dell'Interno turco Sebahattin Ozturk alla cerimonia della firma ha dichiarato: “Grazie al centro di contatto, la polizia e le autorità doganali dei tre paesi sarebbero in grado di condividere le informazioni in tempo reale e reagire in modo adeguato contro l'immigrazione clandestina e il contrabbando e il terrorismo”.
Le incertezze a sud del confine con la Turchia hanno influenzato l’economia e la politica degli altri paesi. La stessa Turchia ha accolto 2 milioni di emigranti, 1.700.000 provenienti dalla Siria. “Questo centro di cooperazione tra corpi di polizia e doganali sarà attivo al posto di frontiera turco-bulgaro di Kapitan-Andreevo, – nel dettaglio schiarisce Rumiana Bachvarova, il Ministro dell’Interno bulgaro – dove si incontrano le frontiere dei tre Paesi”.
L'accordo appena nato, dovrebbe garantire la migliore cooperazione tra i tre paesi che hanno affrontato gli stessi problemi globali – immigrazione, criminalità organizzata e terrorismo. L'immigrazione è un problema grave in tutta l'Europa, e questa parte della frontiera comune europea era estremamente importante, sensibile alla pressione possibile. Ioannis Panousis, ministro greco supplente di Citizen Protection, ha detto che gli sforzi congiunti e dei piani sarebbe rafforzare la resistenza contro le attività criminali e la migrazione illegale.
di Cinzia Marchegiani
Tunisi – Cominciano ad arrivare conferme e spiegazioni dettagliate sull’attentato che ha visto la caserma di Bouchoucha, vicino al museo del Barbo, diventare luogo di una mattanza di militari. E’ stata scongiurata la matrice terroristica, a riferirlo è stata la tv satellitare al-Jazeera, che ha precisato tra l’altro che le vittime sono tutti militari. Autore della strage, un trentenne originario di Bir Zitoun (Tebourba) sarebbe un caporale sospeso dal servizio al quale era stato proibito l'uso di armi, che è riuscito ad entrare nella caserma, e dopo esser riuscito a sottrarre un’arma da fuoco ad un militare, ha sparato contro un colonnello e altri militari presenti.
Nelle prime fasi si era diffusa la notizia che l'uomo si fosse suicidato rivolgendo contro di sè l'arma. Da fonti ufficiali del ministero dell'Interno, il caporale in congedo è stato invece ucciso dal fuoco di risposta al suo attacco. Anche se le motivazioni di questo folle gesto rimangono tutte da accertare, il portavoce Belhassen Oueslati del ministero della Difesa, ha voluto precisare che la matrice non è da attribuire ad una causa terroristica. Intorno alla caserma e nell'area circostante l'allarme non è cessato subito, la zona infatti è stata monitorata dal volo di due elicotteri militari, mentre gli uomini del Bat, la Brigata antiterrorismo, corpo d'elite del Ministero dell'Interno, circondavano la caserma e una scuola elementare nelle vicinanze. Sono state realizzate anche delle ispezioni e verifiche anche all'interno di una moschea limitrofe.
Il bilancio aggiornato riporta sette morti, compreso l'autore della mattanza, mentre 10 sono i feriti, di cui tre molto gravi, i quali sono stati tutti trasferiti all'ospedale militare di Tunisi.